L'Angelo di Verola L'Angelo di Verola Mensile di Vita Parrocchiale Verolese


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Marzo 1999

Mensile di Vita Parrocchiale - Anno XXIV n°3 Marzo 1999

Edizione a stampa a cura di Mons Luigi Corrini
Redazione:
Rino Bonera - Don Giampaolo Goffi - Don Giovanni Gritti
Edizione on-line a cura di Tiziano Cervati



Angelo di Verola Archivio 1999 Parrocchia di Verolanuova

SOMMARIO

3 Pasqua (D. L. Corrini)
8 Calendario liturgico
14 Quei giorni (D. G. Antonioli)
20 La vocazione della...
21 ... una preghiera (D. Giovanni)

vita parrocchiale
22 Buona Quaresima (Le Diaconie)
24 All'Eremo di...
25 Un atteso... (R. Bonera)
26 Bruciamo la...

dagli Oratori
27 Vita di Oratorio (D. G.)
28 Stasera...
29 Informagiovani (a. z.)

le nostre rubriche
30 Marzo 99 (Gr. "Conoscerci")
32 S. V. L.
33 I Concili Ecumenici (R. Bonera)
34 La chiesa della... ("Terra e Civiltà")
37 Verola sport
varie - cronaca
39 Genitori "luce del... (M. Zattoni- G. Gillini)
41 "Le ore del silenzio" (T. Cervati - E. De Angeli)
45 "Stupore" (R. Mor)
46 Dalla Casa di Riposo
46 I nuovi numeri...
47 L'Istituto "A. Nocivelli"
48 Il servizio Sanitario
49 Turni delle farmacie
50 Lo spazio di... (M. Calvi)
51 Relax... iamoci... (errebi)
52 L'angolo dell"umorismo
52 Per i più piccoli
53 Con la parrocchia a...
55 A Casale Monferrato con... (U. A. V.)
56 Radiobasilica trasmette
58 La Madonnina... (D. Alghisi)
59 Abbonati a "L'Angelo" 1999
62 Anagrafe parrocchiale
62 Offerte pro opere parrocchiali


PASQUA: NOVITÀ DI VITA

"Lasciate che la vita del Signore dilaghi nelle vostre anime perchè la gioia
pasquale sta in questa capacità di novità...; se voi sentite quest'onda di
vita che passa attraverso il galantuomo, il veritiero, colui che
sente la fraternità, colui che ha distaccato dal proprio cuore ogni
risentimento di odio e di violenza, io vi dico che voi siete nella Pasqua".
Così concludeva don Primo Mazzolari l'omelia dell'ultima Pasqua celebrata
con i suoi parrocchiani.
Otto giorni dopo, il 12 aprile 1959, entrava nella Pasqua eterna.
La nostra comunità parrocchiale nella quale don Primo sentì la chiamata al
sacerdozio e visse la preparazione alla consacrazione sacerdotale ricevuta
in Basilica, il 24 agosto 1912, per le mani del vescovo
verolese Mons. Giacinto Gaggia, vorrà unirsi alla commemorazione che si sta
organizzando nel 40° anniversario della morte.
Fare memoria, in questa circostanza, di don Primo che ha onorato e servito
la Chiesa con il carisma del profeta che tutti gli riconoscono è doveroso da
parte nostra perchè non si perda il contatto con un'anima
straordinaria di cristiano che lo spirito del Signore ha suscitato nella
nostra parrocchia.
Mi pare opportuno, allora, riproporre alla riflessione di tutti, l'omelia
della sua ultima Pasqua terrena.
Vi si coglie il tormento del custode della vigna del Signore che invita al
"coraggio della potatura" perchè la linfa vitale sia orientata
all'abbondanza dei frutti.
L'invito lo consideriamo come messaggio e testamento a nostro beneficio.
In Verolanuova don Primo ha tenuto la sua prima omelia.
Verolanuova nella Pasqua del quarantesimo del suo transito alla casa del
Padre rimedita l'ultima riflessione del sacerdote, concittadino illustre,
perchè abbiamo a sentirci stimolati a fare spazio a Cristo risorto
che erompe dentro di noi, ogni giorno, "in novità di vita" quando abbiamo il
coraggio di liberarci dai tralci secchi e inutili.
Di cuore, a tutti Buona Pasqua.


Pubblichiamo l'ultima omelia di don Primo trascritta da una registrazione.
Il testo rivela tutte le caratteristiche dello stile discorsivo.

È Pasqua
Pongo a me e ad ognuno di voi una domanda: Cristo vive, la Chiesa vive; e in me cristiano che cosa c'è di vivo? Perchè la Pasqua è la vita, perchè il Cristo risorto è la vita. E in me credente, in voi credenti - perchè io non posso pensare ad una vostra presenza che non sia sorretta da almeno un po' di fede - che cosa c'è, in voi, di vivo?
Lasciate che io mi rivolga, soprattutto in questo momento, con un'immagine molto comune, ai miei fratelli contadini; è primavera, ed è una primavera bella, non importa se oggi, Pasqua, piove; tutto è vita nei nostri campi. Però ci sono delle cose che non si sono ravvivate: i rami secchi, le erbe secche; quelle che sentono la primavera, e c'è un'immagine del Signore, nel Vangelo, che voi conoscete perché ve l'ho commentata tante volte: "Io sono la vite e voi siete i tralci ed ogni tralcio secco verrà tagliato".
Avete fatto così anche voi: prima che la primavera venisse incontro a voi, avete tagliato i rami secchi. Ingombrano, non riprendono più a vivere e
bisogna tagliarli.
Miei cari fratelli: se qualcuno di voi vuole una immagine di quello che s'è compiuto in questi giorni e soprattutto questa notte nella nostra chiesa, il
sacramento della confessione - voi che avete qualche volta delle pregiudiziali così strane e così inconsistenti sulla confessione - che cos'è? è il taglio dei rami secchi.
Ci sono dentro di noi degli istinti, dei sentimenti, delle passioni che hanno prodotto qualche cosa di secco nell'anima nostra e li abbiamo tagliati.
C'è ancora un'operazione primaverile, che voi chiamate la potatura: potatura delle viti, potatura di ogni pianta. Non sono soltanto i rami secchi che voi
tagliate; c'è un di più, c'è un qualche cosa che la pianta non può portare, e voi, o miei cari fratelli più anziani, dite ai vostri figliuoli: "Non aver paura di tagliare! perchè una buona potatura, una inesorabile potatura, vuol dire raccolto sicuro, sano e abbondante".
Perchè la vita del Cristo sia in noi
Perchè la vita della Chiesa sia in noi non dobbiamo soltanto accontentarci di togliere i rami secchi, bisogna fare anche qualche potatura.
È qui, vedete, che l'operazione diventa delicata, costosa, sanguinante.
Vedete che le viti piangono, se voi aspettate un momentino dopo il taglio.
Il pianto delle viti mi ha sempre fatto una certa impressione.
Ci sono, miei cari fratelli, non solo delle cose secche dentro di noi, ci sono anche delle cose inutili, ci sono delle cose che ci possono far male;
ci sono dei sentimenti, ci sono delle passioni che hanno bisogno di essere potate perchè altrimenti è la nostra vita morale, è la nostra vita spirituale, è il galantuomo che ci perde, è il cristiano che ci perde.
Voi avete l'impressione che la religione, anche questa mattina di Pasqua che vi parla di potatura, di qualche cosa che è sovrabbondante dentro di noi e
che può rappresentare un pericolo, voi avete l'impressione che questa religione sia mortificante, vi diminuisca, vi tolga qualche cosa.
No, non vi porta via niente.
Guardate il cuore, che è il momento più delicato.
Ci sono delle manifestazioni del nostro cuore che non sono veramente delle manifestazioni che hanno capacità di fruttare: ci disperdono, qualche volta
ci seccano il cuore.
Perchè dovete pensare, o miei cari fratelli, che ci sono dei rami cresciuti male e sulla pianta e anche nel nostro cuore.
Costa, vedete, dire di no, costa rettificare una posizione del nostro cuore, i nostri rapporti con le altre persone specialmente verso cui vi sentite trasportati.
E vorrei rivolgermi a qualcuno di quelli che sono già di là della quarantina e che forse sentono i primi declini e quell'arrabbiarsi a prendere quel poco che rimane e quel deviare anche dai sacri sentimenti e dalle sacre fedeltà della famiglia, per cui ad un certo momento, il vostro povero cuore, il nostro povero cuore, non risponde più a quelle che sono le voci sacre dell'amore.
Ecco, vedete, come noi dobbiamo intendere da un punto di vista di
imitazione, questa mattina, il mistero pasquale; la vita del Cristo risorto
che continua nella sua Chiesa. Perchè come possiamo pretendere che il
Signore ravvivi dentro di noi certe cose che non sono conformi alla vita?
Se noi portiamo qui in chiesa, questa mattina, dei sentimenti di odio, di
vendetta, di risentimento, come volete che il Signore possa far vivere
questo che è contrario alla vita?
Perchè ricordatevi, l'odio non è vita, la vendetta non è vita, la violenza
non è vita, il risentimento non è vita.
Se noi abbiamo bisogno di perdono,
la vita del Cristo risorto prende
in mano anche questo sentimento,
non importa se debole, e lo fa crescere. Ma se voi siete capaci di perdonare
in questa mattina di Pasqua, voi sentite che la vita del Cristo risorto
erompe dentro di voi; se voi siete capaci di dimenticare qualche
cosa che vi ha conturbato nei vostri rapporti coi fratelli, voi sentirete la
fraternità di Dio, che è una espressione così bella della vita del Cristo,
rifiorire dentro di voi. E se non siamo uomini di pace, miei cari
fratelli, come possiamo capire il saluto di pace del Cristo risorto: "Pace a
voi!"? Se noi siamo uomini di violenza e prepotenza come possiamo capire
questa accettazione del Cristo attraverso la sua passione che
finisce per trionfare di tutte le prepotenze e di tutte le violenze degli
uomini?
Ecco, miei cari fratelli, alcuni segni di questa vita del Cristo nell'animo
nostro.
Una vita che deve continuare, una vita che non può essere accettata
all'infuori di questa regola che non è soltanto la regola del mondo
soprannaturale, ma è anche la regola del mondo vegetale e del mondo
naturale. Non ci sono delle cose morte che possono essere riprese in mano
dalla vita; se voi avete soltanto il desiderio di un benessere materiale, se
qualcuno di voi, questa mattina, non riesce a capire un voce
che parla dentro ognuno di noi e ci richiama ai nostri destini spirituali ed
eterni, che cosa ci può essere di vivo dentro di noi?
Fatto di cronaca!
Mi viene in mente una notizia che certamente non sarà passata inosservata
anche per voi. Quindici giorni fa, io penso che tutti voi leggendo al lunedì
mattina le vincite del totocalcio vi siete sentiti un pochino
presi da un senso di invidia, anche se non bene espressa, per uno che aveva
vinto 245 milioni: ieri l'altro è morto. Voi dite: "Fatto di cronaca?".
Fatto di Vangelo, o miei cari fratelli, perchè nel Vangelo c'è un fatto
simile raccontato dal Signore in termini molto semplici, ma uguali.
C'era uno il quale aveva avuto un'annata abbondante e diceva: adesso allargo
i miei granai, adesso allargo le mie cantine e poi godrò e del granaio pieno
e delle cantine riboccanti, ed una voce dice: stolto, questa
notte tu morrai!
Il Vangelo è di ogni momento: è la cronaca dell'uomo. E allora io vi dico:
giorno di Pasqua, vita del Cristo dentro di noi. Allora non abbiamo soltanto
l'occhio rivolto alle cose della terra: se noi non
dimentichiamo che al di sopra del pane bisogna che noi ricerchiamo anche il
galantuomo, anche l'uomo laborioso, anche colui che non si fa imprestare e
non si fa mantenere ignobilmente nella vita.
Se voi pretendete che la società vi consideri come dei mantenuti guardate
alle mani inchiodate di Cristo; prima di farsele inchiodare, erano delle
mani che si procuravano il pane, che hanno sentito la vita
nell'onestà del lavoro. Voi capite bene, miei cari fratelli, che la vita del
Cristo l'abbiamo quando comprendiamo da dove viene il mistero della vita,
come vi dicevo prima, tutto quello che è bello è cristiano, tutto
quello che è onesto è cristiano, tutto quello che è nobile è cristiano,
tutto quello che è vero è cristiano, tutto quello che è puro è cristiano.
E su questi motivi lasciate che la vita del Signore a cui voi vi siete
aperti ieri sera, attraverso una potatura che soltanto il Signore ha potuto
vedere con quale sacrificio l'avete iniziata, lasciate che la vita del
Signore continui nelle vostre anime perchè la gioia pasquale è in questa
capacità di novità; e se voi mi domandate che cos'è la novità, io vi dico
una parola sola: se voi sentite quest'ondata di vita che passa
attraverso il galantuomo, il veritiero, colui che sente la fraternità, colui
che ha distaccato dal proprio cuore ogni risentimento di odio e di violenza,
io vi dico che voi siete nella Pasqua".


Calendario liturgico dal 7 marzo all'11 aprile

ORARIO SANTE MESSE

in Basilica Prefestiva : ore 18.30
Festive : ore 7.30 - 9.30 - 11.00 - 18.30
: ore 15.00 Celebrazione liturgica
Feriali : ore 7.00 - 9.00 - 18.30

in S. Rocco Festiva : ore 9.00

in S. Anna - Breda Libera Festiva : ore 10.00
Feriale : giovedì - ore 18.30

Cappella Casa Albergo Prefestiva e feriale : ore 16.30

(N.B. - In Basilica, ogni sabato, dalle ore 15.30 alle 18.00, i sacerdoti
sono a disposizione per le confessioni degli adulti).

7 Domenica III di Quaresima

Dal Vangelo - Gesù, stanco del viaggio, sedeva presso il pozzo. Era verso
mezzogiorno. Arrivò intanto una donna di Samaria ad attingere acqua. Le
disse Gesù: "Dammi da bere". (Gv. 4,6-7)

Sante messe con orario festivo
ore 15.00 Celebrazione liturgica
ore 16.00 Presso le suore: incontro con i genitori, padrini e madrine dei
bambini che saranno battezzati nel mese di marzo.
ore 16.00 Nel salone dell'Oratorio maschile incontro con i genitori dei
fanciulli di 3^ elementare
N.B. Al mattino, con inizio alle ore 8.45, presso le rev.de suore: Ritiro
Spirituale aperto a tutti in preparazione alla S. Pasqua, predicato dal
Rev.do don Francesco Beschi.

ore 18.30 S. Messa di suffragio per Mons. Pietro Faita, già prevosto di
Verolanuova.

10 mercoledì Sante messe con orario feriale
ore 20.30 Stazione quaresimale
Convocazione presso la cappella Casa Albergo

12 venerdì Sante messe con orario feriale
ore 15.00 Via Crucis in Basilica

13 sabato ore 15.00: Confessioni.

14 Domenica IV di Quaresima

Dal Vangelo - In quel tempo Gesù passando vide un uomo cieco dalla
nascita... e gli disse: "Va a lavarti nella piscina di Siloe". Quegli andò,
si lavò e tornò che ci vedeva". (Gv. 1...7)

Sante messe con orario festivo

ore 15.00 Visita al cimitero della comunità parrocchiale. Celebrazione della
santa messa e benedizione delle tombe

17 mercoledì Sante messe con orario feriale
ore 20.30 Stazione quaresimale
Convocazione nella piazzetta del Castellaro

18 giovedì Sante messe con orario feriale
ore 20.30 Via Crucis nella Diaconia di S. Anna in Breda Libera.

19 venerdì S. Giuseppe sposo della B.V. Maria - Solennità.
Sante messe con orario feriale
ore 15.00 Via Crucis in Basilica
ore 20.30 Via Crucis nella Diaconia S. Rocco.

20 sabato Sante messe con orario feriale
ore 15.30 Sante confessioni

21 Domenica V di Quaresima

Dal Vangelo - Gesù disse a Marta: "Io sono la risurrezione e la vita; chi
crede in me anche se muore vivrà; chiunque vive e crede in me non morrà in
eterno. Credi tu questo?" (Gv. 11,21-26)

Sante messe con orario festivo
ore 11.50 Celebrazione comunitaria dei battesimi
ore 15.00 Celebrazione liturgica
ore 16.00 Salone Oratorio maschile: incontro con i genitori dei ragazzi/e di
terza media
ore 16.00 Salone dell'Oratorio maschile, al primo piano, incontro con
l'Azione CAttolica Adulti

22 lunedì Sante messe con orario feriale
ore 20.30 Via Crucis. Diaconia S. Antonio da Padova: Quartiere Cappuccini

23 martedì Sante messe con orario feriale
ore 20.30 Via Crucis - Diaconia Sacro Cuore: Quartiere Rinascita

24 mercoledì Sante messe con orario feriale

ore 15.00 In Basilica si apre il Triduo di preparazione alla Pasqua della
donna: recita del Vespro con s. messa e riflessione.

ore 20.30 Via Crucis - Diaconia Crocefisso: via Lombardia e Circonvallazione

25 giovedì Annunciazione del Signore - Solennità
Sante messe con orario feriale
ore 15.00 In Basilica: liturgia penitenziale con il sacramento della
Riconciliazione. S. messa.
ore 20.30 Via Crucis - Diaconia Madonna di Caravaggio: zona dello Stadio

26 venerdì Sante messe con orario feriale
ore 15.00 In Basilica: celebrazione della PASQUA delle DONNE. S. messa
solenne.
ore 20.30 Via Crucis - Diaconia S. Donnino: Quartiere Castellaro con
partenza dalla Piazza Beata Paola Gambara.


INIZIO DELLA SETTIMANA SANTA

È la settimana più significativa dell'anno, quella che la tradizione
liturgica e popolare chiama "Santa". Su questa settimana deve puntare
l'impegno spirituale dei credenti. Sempre la liturgia, ma specialmente in
questa settimana, ci fa rivivere il mistero pasquale nel quale Gesù, Figlio
di Dio, incarnatosi e fatto obbediente fino alla morte di croce, è talmente
esaltato nella Resurrezione e Ascensione da poter comunicare al
mondo la sua vita divina, affinché gli uomini, morti al peccato e
configurati a Cristo, non vivano più per se stessi, ma per Gesù che morì e
risuscitò per noi.

I primi giorni della Settimana Santa, nella nostra parrocchia, sono
caratterizzati dalla celebrazione delle Sante Quarantore. Sono giorni di
preghiera, di ascolto della Parola di Dio, di conversione che devono
servirci da introduzione alla celebrazione di Cristo che per noi muore e
risorge.

27 sabato Alle ore 15.00 - sante confessioni per i ragazzi della 4a e 5a
elementare

28 Domenica delle Palme e della Passione del Signore

Dal Vangelo - Quelli che andavano innanzi e quelli che seguivano, gridavano:
Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Benedetto il regno
che viene! (Mc. 11, 9-10)

Sante messe con orario festivo
ore 9.15 All'oratorio maschile: benedizione degli ulivi. Processione verso
la Basilica seguita dalla s. messa
ore 11.00 S. messa solenne
ore 15.00 Apertura delle sante Quarantore: s. messa
Esposizione del S.S. Sacramento. Breve riflessione
ore 20.30 S. messa. Meditazione. Reposizione

29 lunedì della Settimana Santa
ore 7.00 S. messa. Esposizione del S.S. Sacramento
ore 9.00 S. messa per gli alunni delle elementari
ore 10.30 Omaggio alunni delle medie
ore 12.00 E' l'ora in cui la Basilica è priva di persone. Si fa appello ai
generosi che intendono vivere un'ora particolare con Gesù Eucarestia.
ore 13.00 Adorazione individuale
ore 15.00 Celebrazione per tutte le donne della parrocchia
ore 17.00 Adorazione delle Figlie di S. Angela
ore 18.00 Adorazione delle Rev.de Suore
ore 20.30 S. messa. Meditazione. Reposizione

30 martedì della Settimana Santa
Orario come lunedì
ore 20.30 S. messa. Meditazione. Benedizione Eucaristica Solenne
Chiusura delle Quarantore.

31 mercoledì della Settimana Santa
Sante messe con orario feriale. Vengono celebrate presso la Cappella delle
rev.de Suore.
Presso l'oratorio femminile sante Confessioni
ore 15.00 Ragazzi delle medie
ore 16.30 Ragazze delle medie
ore 20.30 Solenne "Via Crucis" per le vie del centro cittadino - zona
pastorale S. Lorenzo

APRILE

1 GIOVEDI SANTO
ore 16.30 S. messa per ragazzi, gli anziani e ammalati
ore 20.30 S. messa nella "Cena del Signore"

2 VENERDI SANTO
ore 15.00 In Basilica solenne "Via Crucis" per tutti
ore 20.30 Liturgia della passione e bacio del Crocifisso

3 SABATO SANTO
ore 7.00 I sacerdoti sono a disposizione per le sante Confessioni
ore 15.00 Confessione per gli uomini, i giovani e le signorine
ore 21.00 Solenne Veglia Pasquale. È l'ora più solenne di tutto l'anno
liturgico. S. Agostino la chiama "Madre di tutte le veglie"; si veglia
nell'attesa della Risurrezione: mistero centrale della nostra fede.

4 DOMENICA PASQUA nella RISURREZIONE DEL SIGNORE - Solennità con ottava

Dal Vangelo - Nel giorno dopo il sabato, Maria di Magdala si recò al
sepolcro di buon mattino, quand'era ancora buio, e vide che la pietra era
stata ribaltata dal sepolcro... (Gv. 20, 1)

Sante messe con orario festivo
ore 11.00 Santa messa solenne
ore 18.00 Vespri solenni. Benedizione Eucaristica

5 Lunedì dell'Angelo
Sante messe con orario festivo
La S. messa delle ore 11.00 è celebrata in S. Rocco.
Nel pomeriggio è sospesa la celebrazione liturgica.
ore 17.00 Nel salone dell'Oratorio femminile incontro con i genitori,
padrini e madrine dei bambini che saranno battezzati nel mese di aprile

11 Domenica II di Pasqua

Dal Vangelo - ... Gesù si fermò in mezzo a loro e disse: "Pace a voi". Detto
questo mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono nel vedere
il Signore. (Gv. 20, 19-20)

Sante messe con orario festivo
ore 11.50 Celebrazione comunitaria dei battesimi
ore 15.00 Celebrazione liturgica
ore 16.00 Nel salone dell'Oratorio maschile incontro con i genitori dei
ragazzi/e della 2^ media


Quei giorni - di Giovanni Antonioli

1 L'attesa di Betania
Chi ama sa attendere più di tutti.
È così nella casa di Betania dove gli amici di Gesù attendono sempre la sua
venuta.
E siccome l'attendono non viene mai a vuoto.
Quando l'invitano a guarire Lazzaro, tarda un po' finché Lazzaro è morto.
Ma, quando viene Gesù Lazzaro risorge.
Attendono solo Gesù e quando viene porta il resto anche se deve fare un
miracolo.
L'attendono quando cala la sera e gli preparano da dormire.
Gesù viene per far riposare più che per riposare Lui stesso.
L'attendono al mattino perché venga a portare il sole a guida della
giornata. Gesù si ripara dal sole cocente mentre cede tutta la sua luce ai
non vedenti pellegrini sulla terra.
L'attendono per dargli il cibo che è viatico ai suoi viaggi, ne ricevono un
cibo prezioso dalle parole del Maestro.
L'attendono per difenderlo dalla polvere della strada e Lui sosta per lavare
le loro piaghe.
L'attendono per difenderlo dai cani randagi e Lui ricambia difendendoli dal
demonio, un cane che non muore.
L'attendono perché non sanno camminare da soli e dando la mano a Gesù sono
sicuri di raggiungere la meta.
L'attendono perché non c'è nulla di più bello che attenderlo e se Lui arriva
tutto si aggiusta.
L'attendono perché chi attende Gesù edifica la sua casa e si santifica.
L'attendono perché Egli è la vita e chi lo attende non muore.

2 Giovedì Santo
L'uomo ha sempre bisogno di un pane.
L'uomo ha sempre bisogno di un fratello.
In questa giornata del dono Dio viene incontro col pane e col fratello.
Nel pane c'è la sua vita e la sua forza, non fa paura, lo puoi mettere in
bisaccia come il pane del povero.
Non te lo fa pagare. Lui si è fatto pane, perché tu amavi il pane, Lui si è
fatto pane, perché tu desideravi il pane.
Ha visto che eri disposto a sacrificarti per il pane nel lavoro e Lui si è
fatto pane.
Ti ha visto perfino capace di lotta per guadagnarti il pane e Lui si è fatto pane.
Ma quando Lui è diventato pane l'atmosfera che circondava il pane si è fatta
nuvolosa ed è scomparsa molta attrattiva del pane.
Così il Signore aveva messo il Fratello che presiedeva alla distribuzione
del pane, ma anche il Fratello non fu così ben accetto.
Eppure era uno di noi, non faceva soggezione, era povero come noi, ma
portava il pane in dono.
Fratello e Pane erano doni troppo grandi e noi non sapevamo accoglierli.
Eppure l'uomo amava tanto quel pane e l'uomo cercava tanto il Fratello... ma
erano i doni Eucaristici e non sappiamo riconoscerli.
C'era un cibo ottimo nel deserto quando scese la manna, ma l'uomo sospirava
le cipolle d'Egitto.
Ai tempi di Geremia era un bell'aiuto quello che dava il Profeta; ma lo
rigettarono.
Quanta tristezza quel Tabernacolo pieno di particole e quel Sacerdote
abbandonato nel Confessionale.
Mi fa tanto male in questo giorno vedere i nostri piccoli della prima
Comunione su una strada diversa dai familiari.
Quasi tutti i bambini quel poco che capiscono lo capiscono bene e sono
concentrati tutti su Gesù, anche se c'è posto nella loro fantasia ai
regalini e al pranzetto.
Ma i parenti sono più difficili da trincerarsi sulle realtà spirituali. Sono
lì tutti che soffocano il bambino con le loro cose terra terra.
"Come va I'orologio del nonno?" "Ti è piaciuto il cioccolato della zia?"
"Come ti sta il mio maglioncino?" "E le scarpine del padrino?".
Il piccolo è soddisfatto di tutto, ma non può pensare a tutto. Infatti a
ogni domanda risponde come se si ricordasse per la prima volta dei regali.
Egli è veramente convinto che la cosa più grande è ricevere Gesù, ma nessuno
l'aiuta a pensarlo.
Se almeno gli dicessero che Gesù è la fonte di tutti i regali e che, se Lui
non donasse, nessuno donerebbe.
Sarebbe anche facile far ragionare i piccoli con delle immagini. Per esempio
se dicessimo loro: "Immaginate una grande siccità che asciugasse il fiume
della valle, noi non avremmo più torrenti né fontane
perché tutta l'acqua viene dal fiume".
Ora se Gesù non donasse nulla più nessuno dei nostri parenti donerebbe.
Avremmo tutto asciutto: le fontane, i rigagnoli, ecc...
Non ci sarebbe il minimo dolcetto se Gesù si ritirasse.
Gesù viene a noi e ci porta anche tutti gli altri doni.

3 L'agonia di Gesù
Come fatico a pensare all'agonia di Gesù!
Sì, perché la vedo tanto lontana dal mio dolore.
Mi sembra che i1 suo dolore sia una cosa da nulla in confronto al mio.
Egli conosceva il prezzo del suo dolore e lo poteva donare a piacimento.
Com'è facile bestemmiare di fronte all'agonia di Gesù!
Le mie agonie sono molto diverse.
Io entro in agonia per la mia superbia che non ha raggiunto ciò che voleva.
Io entro in agonia per non aver potuto mettere assieme i soldi che volevo.
Io entro in agonia perché mi hanno relegato in un cantuccio e nessuno pensa
a me.
L'agonia di Cristo è venuta dal fatto che Lui ha donato tutto se stesso e
noi lŒabbiamo respinto.
È venuta ancora dal fatto che noi gli abbiamo chiuso la porta in faccia; non
ci siamo lasciati amare.
Non riusciamo a sopportare la nostra agonia perché non la uniamo alla sua.
Lui domanda agli apostoli prediletti che gli stiano accanto, ma loro non
riescono a sopportare.
Se riuscissimo a capire cosa significa l'incarico di completare quello che
manca alla passione di Cristo forse riusciremmo di più a mandar giù certi
bocconi amari.

4 Nessuno dei suoi parenti gli credeva
Com'è triste l'abbandono di Gesù!
Egli ha pochi parenti e neppure quei pochi gli credono, tanto che lo fanno
passare per matto.
I parenti sarebbero orgogliosi se Lui continuasse a far miracoli. Vorrebbero
che Egli procurasse loro dei guadagni o della gloria.
Se invece di quelle spine ci fosse una corona d'oro!
Se invece di quello straccetto di porpora avesse un manto regale!
Se i potenti della terra l'avessero trattato più bene anche i parenti
l'avrebbero tenuto in considerazione prevedendo dei vantaggi.
Essere parenti di un perseguitato è pericoloso, tanto più quando si vede
chiaramente che questo non sa difendersi.
"Solo" dopo aver amato tante folle che l'hanno osannato e dopo aver aiutato
tutti.
Gli negano anche gli ultimi soccorsi.
In mezzo a tanta ingratitudine si sente ancora un gemito d'aiuto. "Oggi
sarai con me in Paradiso".
Non è rivolto a un parente o a un apostolo, ma al povero ladrone pentito.
Ognuno di noi può aver tanta grazia da passare avanti a tutti.

5 Venerdì Santo
Oggi non è difficile mantenere il raccoglimento anche nella mia povera
chiesa.
Per tenere quieti i bambini occorre sempre mobilitare un esercito di
volontari, oggi non abbassano la loro testina e sembra che tutti sappiano
parlare con Gesù morto.
Gli stessi adulti non tormentano i piccoli con le loro preghiere complicate,
ma si limitano a invitarli a guardare Gesù Morto.
Son sicuro che i bambini non dicono niente ai morti e non diranno niente
neanche a Gesù, ma son ancora più persuaso che Gesù dirà loro qualcosa. Non
saranno discorsoni e neppure preghiere liturgiche del
tutto, ma qualcosa di semplice che aiuterà quel bambino a passar bene il
Venerdì Santo.
Infatti se li seguite questi piccoli al Venerdì Santo vi accorgerete che non
sono più i bambini degli altri giorni.
Luigino a casa non ha detto nulla, ma ha mangiato la minestra che non gli
piaceva. La sua sorellina è andata a letto prima della mamma senza piangere.
Il più monello ha preso in mano i quaderni dei compiti
spontaneamente. Federico ha portato tutta la legna che la mamma desiderava
senza farselo dire due volte.
Se tanto han concluso i bambini immaginate gli adulti.
Questi son venuti in percentuale più bassa e non han detto preghiere più dei
bambini, ma si sono limitati a guardare il Cristo morto e a baciarlo.
Dopo questo gesto anche gli adulti qualcosa han cambiato.
Questa sera non sentirai più a bestemmiare e quel marito tratterà meglio la
moglie così come la sposa diventerà più dolce.
Quello che conta per tutti è che nessuno mancherà alla processione del
Cristo morto e quelli che seguono il Cristo morto imparano a seguirlo anche
da vivo.

6 La parola del morente
Si ha tanta paura ad ascoltare un morente.
Durante la settimana Santa tante volte siamo stati invitati ad ascoltare il
morente Gesù.
È difficile sempre l'ascoltarlo anche nei discorsi e nelle parabole, ma è
ancora più difficile ascoltarlo quando muore.
Prendiamo la sua parola più semplice, quando sulla croce dice: "ho sete".
Prendiamola alla lettera e vediamo un po' ciò che significa.
Certamente non intende la sete materiale, ma esprime il desiderio delle
nostre anime.
La sua sete è grande anche quando un'anima sola venisse meno al suo amore.
Egli non può come noi andare ad una fontana a bere, bisogna che noi andiamo
a Lui spontaneamente.
Da solo il Signore non può farci fare un passo.

7 La notte che sa
L'amore di Dio l'ha messo in schiavitù e costretto ad elemosinare dalla
nostra povertà.
Il dramma più grave è che la nostra sete non incontra mai la sua. La nostra
sete viene dal basso mentre la sua viene dall'alto.
Se potessimo avere anche noi la stessa sete!
Invece abbiamo sete di quelle cose che esasperano appena la vita.
Abbiamo sete e ci rivolgiamo a false sorgenti: piaceri, amori, denari
ecc....
Cose che moltiplicano l'arsura e non ci danno il minimo ristoro.
Nella nostra sete dovremmo sentire il gemito del prossimo e saremmo più
pronti a saziarla.
C'è un bimbo che piange, c'è un povero che invoca aiuto, c'è uno straccione
che chiede un vestito...
Ebbene se noi ci rivolgiamo a loro siam sicuri di andare incontro alla sete
del morente.
Non voltiamo le spalle alla richiesta di Gesù, perché se ci salva il
bicchier d'acqua dato al povero sarà molto più garantita la salvezza dopo
aver ascoltato il gemito di Gesù.
La Liturgia della Settimana Santa loda la notte con queste parole: "O notte,
veramente beata che hai conosciuto il tempo e l'ora in cui Cristo è
risorto!".
Questa notte era stata la più brutta per gli uomini attaccati a Gesù. Loro
avevano visto, soltanto le tenebre che inghiottivano tutte le loro speranze e previsioni.
Ma la notte sapeva.
Lei che non lasciava vedere, aveva visto il Risorto.
La notte senza luce aveva visto la luce.
La notte senza parola aveva visto il Verbo.
La notte lo sa e la notte è la più adatta a mantenere il segreto.
La risurrezione di Cristo viene deposta come in un sacrario nella notte e
quando vuoi saperlo devi rivolgerti alla notte.
Ma chi guarda la notte?...
Nessuno ha tutto il coraggio d'immergersi nella notte per trattare. Eppure
se vuoi il miracolo devi distaccarti completamente dalle cose della terra
come le tenebre ti distaccano dai colori e come il silenzio ti
distacca dai suoni
Allora la notte parlerà e ti dirà come si guarda e come si sente.
Allora la notte diventerà la messaggera di Dio e della Pasqua.
O notte, io temo che tu sia una ladra.
No, tu porti via quello che non mi lascia vedere né sentire, perché io veda
e senta.
Le forze non vengono disperse dalla notte, ma la notte tutte le raccoglie.
O notte, capace di seminare la speranza, perché son certo che sboccia la
luce dove le tenebre si fanno più fitte.


8 MARZO: FESTA DELLA DONNA

LA VOCAZIONE DELLA DONNA

Mi stupisce sempre il "Cantico dei Cantici" ogni volta lo leggo. In esso ci
sono: la tenerezza, la fedeltà, l'innocenza dell'amore vero; e in tutto
questo il lettore è invitato a sentire il segno dell'infinito. Ma la cosa
che più fa riflettere è la presenza costante della donna: nonostante lo
stato di minorità socio-giuridica della donna nell'antico Oriente, nel
"Cantico dei Cantici", essa pronuncia quasi una sessantina di versetti,
contro i trentasei messi in bocca all'uomo.
Il "Cantico dei Cantici" è un poemetto dedicato soprattutto alla
femminilità, perchè la donna è più protagonista dell'uomo, anche se il poema
biblico è la celebrazione dell'amore nuziale (e quindi della coppia)
nel suo valore di pienezza umana. Ma certo fa pensare: la donna, da sempre,
è considerata la migliore "custode" dell'amore, della famiglia, dei figli,
dell'uomo, nonostante molte tradizioni e culture nel corso
della storia abbiano dato gran voce all'uomo in quanto maschio.

Ed invece è lei, la donna che, il più possibile delle volte nel silenzio,
conduce il suo uomo nei pensieri, nelle parole, nelle azioni, e riesce far
questo senza nulla togliere alla figura maschile, perchè "l'ombra del
Padre" è determinante (a questo proposito invito a leggere il romanzo di Jan
Dobraczynski, L'ombra del Padre, ed. Morcelliana 1987).
Spesso, dietro i grandi Santi, ci sono figure di donne cristiane dalla spina
dorsale forte, con una acuta capacità di attualizzare il messaggio
evangelico e con una saggezza che deriva loro dal silenzio della
preghiera; per tutti: ricordo Sant'Agostino e la madre Monica. Ma senza
andar troppo lontano, credo che sia esperienza quotidiana il conoscere
persone serene, esigenti con se stesse e con gli altri, capaci di
affrontare la realtà, e scoprire poi che dietro di loro c'è la figura di
una donna (madre, moglie, sorella, amica) dalle radici profonde, senza per
questo minimizzare la figura dell'uomo, ma anzi, proprio perchè la
donna vive se stessa, valorizza anche la presenza maschile.
La Rerum Novarum dice: "viene l'ora, l'ora è venuta, in cui la vocazione
della donna si svolge con pienezza, l'ora in cui la donna acquista nella
società un'influenza, un irradiamento, un potere finora mai
raggiunto. È per questo che, in un momento in cui l'umanità conosce una così
profonda trasformazione, le donne illuminate dallo spirito evangelico,
possono tanto operare per aiutare l'umanità a non decadere".
Credo che questo pensiero vada rispolverato ogni tanto, perchè si ricollega
al terreno fertile della gratuità dell'amore: la donna con la sua presenza,
in origine, ha tolto la solitudine all'uomo, facendogli vivere la
più concreta e più immediata forma di comunione; la donna, con il suo stile
di vita, può "influenzare e irradiare" l'ambiente che la circonda; la donna
è dono di sè quando realizza nella pienezza la sua vocazione.
Gli esempi di donne forti e sagge non mancano, e non si può non ricordare
colei che più di tutte riassume in sè l'alta e profonda dignità femminile:
Maria, madre di Gesù. Col suo silenzio, vuoto di cose e pieno
di senso della vita, ha dato pienezza al suo esistere: ogni donna viva la
sua storia qui ed ora, ma tenendo lo sguardo vivo sulla Madonna e sul
Cristo.



OGNI MESE UNA PREGHIERA...

L'approssimarsi del passaggio dal secondo al terzo Millennio dell'era
cristina ci ha già impegnato più volte a riflettere sul tempo e sulle
diverse "ore" che lo compongono. Il tutto alla luce del fatto che il tempo è
dono del Padre, Creatore e provvidente. Ci appare così chiaro che per il
credente che, per la presenza in sè dello Spirito, dono del Figlio eterno,
sa di essere in relazione di figlio con questo Padre, le "ore" che
segnano il trascorrere del tempo non costituiscono un puro e semplice
susseguirsi cronologico senza valore; ogni ora è tempo per la grazia, è dono
che il Padre ci offre, opportunità che possiamo valorizzare o
sperperare.
Il tempo ci è dato come possibilità di conversione e di ritorno al Padre,
dono della sua magnanimità (2Pt. 3,11-15). Dopo aver presentato su
"L'Angelo" di febbraio una preghiera - riflessione sull'ora del
perdono che noi chiediamo al Signore, su questo numero, ancora quaresimale,
riflettiamo sull'ora in cui siamo chiamati noi a donare perdono, rendendo
gli altri partecipi del perdono che noi per primi
riceviamo continuamente dal Padre.

L'ora del mio perdono

L'ora del mio perdono, in risposta all'offesa,
non dovrebbe tardare.

Tu mi chiedi, Padre, un perdono immediato,
totale, definitivo.

Tu vorresti che il mio cuore fosse generoso
come il tuo cuore paterno,
che in esso trionfi l'amore nonostante le ferite
degli oltraggi e delle ingiustizie,
che vi regni la dolcezza e riesca a domare
l'intima violenza.

Tu conosci meglio di me le forme così varie
del desiderio di vendetta,
la freddezza calcolata, la risposta sferzante,
il sordo risentimento,
le insinuazioni, le punte malevole
in cui si esprime l'acredine.

Tu vuoi purificarmi da tutto questo egoismo
che tende a rendermi schiavo,
e mi mostri il vero cammino
dell'amore che perdona,
dell'amore generoso che dimentica
le offese ricevute.

L'ora del mio perdono è la tua ora, Padre,
l'ora della tua vittoria,
l'ora in cui stabilisci in tutta verità
il tuo regno nel mio cuore,
l'ora in cui affluisce la tua gioia nel nuovo accordo
che riunisce i tuoi figli.
(Jean Galot, in Tu vieni adesso - Preghiere di ogni istante, Ed. del
Deserto, Benedettine di Sorrento)

"Padre, rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro
celeste perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli uomini ,
neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe". (Mt. 6,12-15)





VITA PARROCCHIALE

BUONA QUARESIMA

Con due mani che si stringono

Con queste due mani abbiamo augurato una Santa Quaresima attraverso
l'inserto grigio nel Bollettino di febbraio. Con queste due mani vi
reinvitiamo a camminare in questo periodo Quaresimale, sentendoci
uniti nel nome del Signore per riscoprire nella nostra vita personale,
familiare e comunitaria il Padre Nostro, pregato, ma soprattutto vissuto.
Un bell'impegno per amare Dio e i fratelli perchè queste due mani sono
tante, e per di più tendono a non incontrarsi prese da tanti problemi,
preoccupazioni, paure, differenze.
Ma queste due mani, queste cento, queste mille mani che si incontrano sono
troppo belle e importanti per la nostra comunità, per questo le proponiamo
ancora come impegno di questa Quaresima. Dobbiamo
darci da fare per poterci incontrare, per poter stringerci la mano.

Cosa occorre perchè possiamo incontrarci?
Guardiamo questo disegno:

LE SPINE
Siamo noi: tante spine ognuna diversa dall'altra.

LA PRESA
La nostra Comunità in cui sarebbe bello poterci tutti incontrare, in cui
tutti si stringono la mano.
COSA OCCORRE PERCHÈ QUESTO INCONTRO AVVENGA?
Occorre una riduzione che vada bene per ogni spina, una riduzione in cui
ogni persona si riconosca, un riferimento nel nome del quale ogni persona
sappia superare nell'incontro con l'altro ogni differenza,
paura, perplessità, difficoltà. Questo riferimento non può che essere Gesù:
se ognuno di noi sapesse vivere non per affermare se stesso, ma per amare il
Signore, per poterlo incontrare nella sua vita....
io cerco Gesù
tu cerchi Gesù
egli cerca Gesù...
per incontrare Gesù saremmo disposti a compiere qualsiasi sacrificio... e
potremmo così stringerci la mano.
VERBALE INCONTRO DIACONIE
Lunedì 1 febbraio
Nell'incontro di Diaconia del mese di febbraio abbiamo deciso quanto segue:
Preghiera adorazione primo giovedì del mese: si propone alle persone
disponibili di vivere un momento di adorazione Comunitaria davanti al
Santissimo. Ci incontreremo dopo la S. Messa delle ore 9.00, come
continuazione dell'esposizione del Santissimo.
Bruciamo la vecchia: vogliamo riscoprire la memoria delle antiche tradizioni
per questo riproponiamo giovedì 11 marzo il "Bruciare la vecchia". Raduno
all'Oratorio Maschile da dove ci si porterà a Castel
Merlino, dove ci sarà il falò.
Via Crucis: aiutate dai componenti del gruppo liturgico, le Diaconie hanno
deciso di stendere loro il testo dell'esperienza di preghiera Quaresimale.
Segni pasquali per gli auguri: si decide di riproporre l'esperienza
Natalizia in versione Pasquale. Ogni Diaconia esprimerà alla Parrocchia i
suoi auguri di Buona Pasqua con un segno appropriato che abbini alla
Risurrezione l'idea di pace, mitezza, giustizia, gioia, ecc.
L'assemblea si conclude alle ore 22,40 con un momento di convivialità, a cui
seguono per tutti gli auguri di una Buona Quaresima.
Appuntamento per la prossima Riunione del primo lunedì del mese per tutte le
Diaconie: Lunedì 1 marzo, ore 20.30 dalle Suore. Sono invitate tutte le
persone desiderose di creare nella nostra Parrocchia un
clima di familiarità.



Proposte di spiritualità dell'
Eremo di Montecartello
Casa di ritiri ed esercizi spirituali della diocesi di Brescia

PER I LAICI

29 aprile (cena) - 2 maggio (pomeriggio)

7 agosto (cena) - 14 agosto (pomeriggio)

4 dicembre (cena) - 8 dicembre (pomeriggio)

Ad aprile e agosto, lectio divina con l'evangelista Matteo; a dicembre, con
Matteo, in preparazione al Natale. Animeranno le giornate don Dino Capra e
le suore Dorotee di Cemmo dell'Eremo;

i corsi sono aperti a giovani e adulti, in particolare alle coppie di
fidanzati e di sposi;

26 dicembre (cena) - 30 dicembre (pomeriggio)

"CHE DEVO FARE, SIGNORE?"
(orientamento vocazionale per giovani e giovani-adulti)

Don Dino Capra con le Suore Dorotee di Cemmo dell'Eremo guidano le giornate
per aiutare i partecipanti a discernere nella propria vita la chiamata del
Signore a lavorare nella sua vigna, l'umanità, con compiti
diversi.

PER LA TERZA ETA'

Prima settimana:
29 maggio (cena) - 5 giugno (pomeriggio)

Seconda settimana:
2 settembre (cena) - 9 settembre (pomeriggio)

Terza settimana:
11 settembre (cena) - 18 settembre (pomeriggio)
Guidano le Settimane don F. Frassine (Direttore della Radio diocesana di
Brescia) e don D. Capra;

Il tema delle Settimane: "La mensa della Parola e del Pane: alle sorgenti
della spiritualità cristiana con la Œlectio divina' della Sacra Scrittura".
Per imparare a vivere l'anzianità come stagione di pienezza.


AVVERTENZE

I CORSI DI ESERCIZI SPIRITUALI
- Introducono all'esercizio spirituale della Œlectio divina' delle Sacre
Scritture; vengono vissuti nel completo silenzio.
- Non sono compatibili con le esigenze dell'esperienza spirituale i ritardi
negli arrivi e le partenze anticipate: chi fosse costretto ad arrivare prima
dell'orario indicato telefoni alla Direzione della Casa, perchè non
sempre ciò è possibile.
- Eventuale disdetta va comunicata quanto prima, per lasciare il posto ad
altri.
- Presbiteri e diaconi portino camice e stola per la concelebrazione
eucaristica.

LE SETTIMANE PER LA TERZA ETA'
- Sono finalizzate esclusivamente alla formazione spirituale della persona;
- la partecipazione è aperta sia alle singole persone che alle coppie di
coniugi.

ISCRIZIONI

- Chi si iscrive a mezzo fax o posta elettronica (email) attenda
l'accettazione e solo dopo effettui il versamento della quota di iscrizione
mezzo c/c postale;
- PRIMA DI INVIARE LA QUOTA DI ISCRIZIONE TELEFONARE ALL'EREMO per accertare
la disponibilità dei posti liberi;
- per UNA PERSONA: inviare lire 50.000 a mezzo c/c postale n. 18067249
intestato a: Eremo di Montecastello 25080 Tignale (BS), precisando con
scrittura leggibile: nome e cognome, indirizzo completo;
- per PIU' PERSONE: usare un solo bollettino di c/c postale per la quota di
adesione di tutte le persone iscritte (lire 50.000 a persona).
A parte, spedire una lettera in cui vengono precisati i dati richiesti
relativi a tutte le altre persone per le quali è stata versata la quota di
adesione.
- Nella CAUSALE DEL VERSAMENTO (sul retro del bollettino), specificare con
scrittura leggibile: "Iscrizione al corso..." (data scelta), l'età del/la
richiedente, il numero di telefono che ci permetta di
raggiungervi in caso di comunicazioni necessarie; nel caso di più persone
aggiungere: "segue lettera".



Un atteso ritorno
di Rino Bonera

Dopo essere state esposte, dal 16 gennaio al 14 febbraio scorsi, in due sale
al piano terra di Palazzo Gambara per una mostra, sono tornate in Basilica
le quattordici tele del pittore verolese Roberto Galperti
(1862-1905) rappresentanti la "Via Crucis".
Il restauro delle tele (e delle cornici) ha ridato alle opere il loro volto
autentico e ben preciso e, forse, sconosciuto ai verolesi, abituati, prima,
a vederle appese in Basilica lontane da ogni possibilità di goderne gli
importanti particolari (vederle da vicino è stata un'autentica sorpresa per
tutti) e velate da una patina che il tempo, che non perdona, aveva lasciato
su di esse. Un secolo è trascorso, infatti, da quando sono state
dipinte e il farle ritornare al primitivo splendore salvandole, nel contempo
da un sicuro inevitabile degrado se abbandonate a se stesse, torna a grande
merito di chi ha preso l'iniziativa, di chi l'ha sostenuta e
caldeggiata e di quanti hanno offerto il loro contributo per affrontare
l'impegno finanziario che il restauro ha comportato.

Ora esse fanno bella mostra di sè, collocate nelle loro primitive posizioni.

Ma: se nel lato sud della Basilica questi autentici capolavori sono un vero
completamento dei recenti restauri delle tele e degli affreschi degli
altari, nel lato a nord, invece, essi paiono invocare solleciti rapidi
interventi perché sanno bene che l'occhio del fedele che entra in Basilica
dall'ingresso principale corre il rischio di diventare affetto da strabismo
essendo più attratto dal "riscoperto" a destra contro il "fumoso"
della sinistra. Qui, però, le "Via Crucis" del Galperti intanto brillano
come stelle solitarie e attendono fiduciose: sanno, infatti, che i mesi
della loro solitudine sono contati. E fanno l'occhiolino alla volontà ed
alla generosità dei verolesi.



Vita di Oratorio
Notizie in breve
a cura di D. G.

- Festa di S. Agnese e S. Giovanni Bosco. Anche quest'anno non abbiamo
voluto mancare all'appuntamento con questi due santi. Vissuti in epoche
diversissime, sono accomunati dal fatto di aver amato, in
maniere diverse, il Signore Gesù e di essere un poco i patroni dei nostri
Oratori, anche se per motivi diversi: S. Giovanni Bosco per essere stato,
dopo S. Filippo Neri, l'inventore dell'Oratorio, S. Agnese per il
fatto che era ragazza e costituisce un modello.
La festa è stata vissuta in vari momenti:
- la serata danzante per i ragazzi e i giovani, la sera di sabato 30
gennaio. Si è trattato di una serata ben riuscita e molto partecipata.
Inventando l'Oratorio anche come "cortile" ove giocare e stare allegri in
maniera sana, sprigionando le energie del corpo, S. Giovanni Bosco (e prima
di lui, S. Filippo Neri) ci ha insegnato che l'allegria è un ingrediente
essenziale di un'autentica educazione cristiana. Perciò, anche
quattro salti non fanno male, ogni tanto, pur rimanendo chiaro che
l'Oratorio non è una balera o una discoteca. Un vivo ringraziamento a quanti
hanno preparato ed animato la serata (Gruppo Animazione).
- I giochi per i fanciulli, il pomeriggio di domenica 31, hanno vivacizzato
l'oratorio in modo più intenso del consueto. Anche qui vanno ringraziate le
persone, sempre del gruppo Animazione, che hanno
preparato e animato questo bel pomeriggio domenicale.
- La celebrazione del vespro alle 20.30, nella cappellina dell'Oratorio,
completato da letture su S. Agnese e S. Giovanni Bosco.
- Dopo questa, la videoproiezione del documentario: "Giovanni, il ragazzo
del sogno", sull'infanzia e l'adolescenza di S. Giovanni Bosco.

- Festa della Vita 1999. È stata celebrata il 7 febbraio, all'esterno
dell'Oratorio maschile, dopo la Messa delle 9.30. Il "lancio" dei
palloncini, ai quali erano legati i biglietti con il messaggio: "La vita è
sempre
vita. La vita: dono da accogliere, sempre. Convertirsi alla vita, per la
vita" ha costituito come sempre un momento magico, che almeno una volta
tanto, ci ha portato tutti a guardare verso l'alto, verso quel Cielo
che, simbolicamente, diciamo essere la sede del Padre della vita.
Circa 400 palloncini hanno preso il volo, colorando il cielo di vivaci
colori, cambiando più volte direzione a causa del mutare del vento, mentre
si innalzavano sempre di più, fino a sparire dalla vista. Alcuni
sono arrivati fin sul veronese, a Sanguinetto.
Un sentito ringraziamento ai componenti del Consiglio dell'Oratorio che
hanno curato la preparazione di questo momento, e a quanti hanno collaborato
con loro.

- Celebrazione per la Vita. È stata effettuata la sera di giovedì 11
febbraio, nel salone dell'Oratorio maschile. Il tema era legato al messaggio
dei Vescovi per la Giornata della Vita e al Cammino Annuale
Oratoriano, incentrati sulla contemplazione del Padre, datore della vita.

- Carnevale. In attesa che un giorno si abbiano energie sufficienti per
rifare la sfilata in maschera attraverso le vie del paese, il Carnevale
Oratoriano ha vissuto due momenti di animazione ormai divenuti
consueti: il ballo mascherato, la sera di sabato 13, per ragazzi e giovani,
e i giochi in maschera il pomeriggio di domenica 14, per i fanciulli.
Ambedue le iniziative hanno potuto registrare una buona
partecipazione.
Ringraziamo gli ideatori, organizzatori, collaboratori e conduttori, dal
Gruppo di Animazione. Da lodare anche l'impegno nella risistemazione delle
attrezzature (impianto luce e voci) e nella pulizia degli
ambienti. Ringraziamo coloro che hanno donato le lattughe, distribuite
durante il pomeriggio di domenica. Un sorso caldo di the o di vin brulè
(destinato, ovviamente, ai maggiorenni) ha accompagnato la
degustazione delle frittelle. Ringraziamo gli animatori adulti che hanno
provveduto ad allestire e gestire questa "cucina".



5 giugno 1999... StaSsera debutto?

Ci sembra che il tempo sia volato, e sono già passati tredici anni da quella
benedetta riunione che creò le premesse per lo svolgimento, all'oratorio di
Verolanuova, di un tentativo di Zecchino d'Oro.
Prontamente, anche quest'anno, sin dai primi incontri, ci si deve
confrontare con una miriade di problemi dovendo, come sempre, trovare
persone di buona volontà che si occupino dei vari aspetti di uno
spettacolo che richiede musicisti, maestre, scenografi, tuttofare,
elettricisti, sponsor e tanta, tanta pazienza.
Diventata ormai una tradizione, questa manifestazione, peraltro sempre ben
riuscita (nonostante le critiche) e che ha coinvolto centinaia di bambini
dai 3 ai 10/12 anni, quest'anno rischia di non esserci perchè
purtroppo le persone addette ai lavori sono rimaste pochissime anche se con
la caparbietà e la volontà di non fare mancare ai bambini la possibilità di
stare insieme nel canto!
Già abbiamo assistito al crollo del carnevale con i carri e gruppi, non
vorremmo ora assistere alla cancellazione di "Stassera debutto" come se
fosse una fatalità inevitabile.
A tutti, quindi, il prendersi un po' d'impegno, a cominciare dai
responsabili dell'Oratorio, ai genitori, fino all'ultimo uomo di fatica, non
ci sono scuse: la festa deve assolutamente continuare!



Per le vie del mondo...

È ormai appurato che la conoscenza di una lingua straniera è uno dei
requisiti richiesti per l'inserimento nel mondo del lavoro.
Se il livello che si vuole raggiungere è la capacità di sostenere un
colloquio con un madrelingua, diventa praticamente indispensabile prevedere
una permanenza all'estero che, non solo perfezionerà l'abilità
linguistica, ma sarà anche formativa a livello professionale e personale.

Ogni scuola di lingue, alla fine del soggiorno, rilascia un attestato su
carta intestata che attesta il livello raggiunto dallo studente. Tali
attestati non sono riconosciuti a livello internazionale, ma provano una
permanenza all'estero per motivi di studio.
I certificati internazionali, invece, possono essere allegati al proprio
curriculum vitae e diventare la carta in più per ottenere il posto o
l'avanzamento di carriera. (All'informagiovani trovi l'elenco degli
attestati
riconosciuti a livello internazionale per le lingue inglese, francese,
tedesco e spagnolo e informazioni sul come conseguirli).

Il consiglio è quindi quello di informarsi anticipatamente sugli esami che
si possono sostenere durante il viaggio studio all'estero o nelle scuole di
lingue sede d'esame e negli istituti di cultura stranieri presenti
in Italia.

NOTIZIE IN BREVE:

- L'Università Cattolica di Brescia organizza una serie di corsi in
preparazione ai Concorsi a cattedre per l'insegnamento nella scuola media e
superiore suddivisi per ambiti e materie disciplinari.
- Vacanze... Stiamo ricevendo dalle Aziende di Promozione Turistica italiane
e straniere materiale vario: elenco delle strutture alberghiere, campeggi,
ostelli, bed & breakfast, percorsi ciclabili, elenco delle
principali manifestazioni, indirizzi utili, cartine... Li abbiamo richiesti
per rendere migliori le tue vacanze! Vieni a consultare e ritirare la
documentazione che ti può essere utile.
- All'Informagiovani trovi a tua disposizione una bacheca per i tuoi
annunci: lavoretti (domanda - offerta), hobby, annunci vari...
- Vuoi fare una vacanza diversa utile a te ed agli altri? Da noi puoi
trovare l'elenco delle Associazioni che organizzano vacanze per disabili e
che ricercano volontari.
- Stiamo organizzando per mercoledì 24 marzo prossimo una serata dal tema:
"Il Lavoro Interinale a Brescia". Sarà presente un rappresentante
dell'Associazione Industriale Bresciana, che presenterà
brevemente la normativa, ed un rappresentante per ogni singola Agenzia
operante nella nostra provincia.
a.z.



VEROLA MISSIONARIA

L'impegno missionario porta ad impostare la vita personale, familiare,
ecclesiale, sociale nell'ottica universale del regno di Dio per la
costruzione della pace.

Marzo Œ99 mese mondiale della pace,
pace dei cuori

Il giornalista e scrittore Igor Man, nella sua opera ŒDiario Arabo' cita la
poesia di una ragazza tredicenne israeliana che costituisce quasi un emblema
di quel volume che si propone di far comprendere il
groviglio di drammi e di speranze nel mondo, in particolare nel mondo
israeliano-palestinese con un orizzonte allargato al vicino oriente.
Da "Avvenire" di martedì 1 dicembre 1998:

"I colori della pace".

... Avevo una scatola di colori
brillanti, decisi e vivi:
avevo una scatola di colori,
alcuni caldi, altri molto freddi.
Non avevo il rosso
per il sangue dei feriti,
non avevo il nero
per il pianto degli orfani,
non avevo il bianco
per le mani e il volto dei morti,
non avevo il giallo delle sabbie ardenti
e il rosa
per i sogni ed il riposo.
Mi sono seduta
ed ho dipinto la pace.

La Pace è semplicità, spontaneità, serenità, è poter vivere la normalità
delle albe e dei tramonti, dei prati e delle case, degli affetti e della
fraternità dei figli di Adamo.
La Guerra invece, è eccezionalità, è lacerazione, è costruzione di un mondo
invertito, in cui i giorni sono come notti paurose, le case sono rovine, le
relazioni umane sono distorte e spezzate, i prati sono bruciati.
È per questo che il rabbino Meir di Gher affermava che "Dio non ha creato
nulla di più bello della pace, ma questa creatura, come le altre è ora
affidata alle mani spesso folli dell'uomo".


P.S.
L'attività del gruppo "Conoscerci" nell'anno appena trascorso Œ98 ha
permesso di devolvere a diversi missionari ed associazioni, la somma di L.
36.510.900 e precisamente a:
Seminario di Pola-Croazia.
Associazione Raoul Follereau - Bologna (per i malati di lebbra)
Padre Antonio Baronio missionario in Brasile
Padre Maurice (Zairese, a sostegno dei suoi studi a Roma)
Padre Walter Vidori Missionario in Uganda
Don Faustino Mapwar Repub. del Congo ex Zaire Miss. Banga Bresciano
Padre Mario Mantovani missionario a Lojoro Uganda
Offerta per i disastrati del Centramerica
Offerte per i terremotati nostri connazionali
Associazione "Operazione Lieta" per adozioni a distanza
Giornata Missionaria Mondiale: borsa di studio per un seminarista.


Un grazie di vero cuore a tutti quelli che generosamente ci hanno sostenuto
nella nostra opera perchè è anche la loro opera. Tutti siamo corresponsabili
della Missione universale, che si esprime soprattutto nella
predilezione per i poveri e nell'accoglienza del "diverso".



S.V.I.: il significato
e l'attualità di una proposta impegnativa

Il S.V.I. - Servizio Volontario Internazionale - è un Organismo Non
Governativo di cooperazione internazionale di estrazione cristiana, sorto
nel 1969 per promuovere e sostenere l'impegno di volontari italiani
in Africa e in America latina e per favorire una più profonda solidarietà
fra i popoli del Sud e del Nord del mondo. In 20 anni di attività il S.V.I.
ha aiutato la formazione e ha accompagnato l'esperienza di
servizio di circa 200 volontari in Burundi, Rwanda, Tanzania, Uganda, Kenya,
Zaire, Brasile, Venezuela e Perù, promuovendo 13 progetti di sviluppo (4
tutt'oggi in corso).
Il termine "progetto" è una forma tecnica e arida per indicare un intervento
dell'organismo volto a migliorare le condizioni di vita della popolazione di
una determinata zona a partire dalle effettive esigenze di
sviluppo percepite dai diretti interessati, avvalendosi di mezzi e risorse
umane disponibili "in loco", in un'ottica di collaborazione e di dialogo tra
culture.
Obiettivi dell'intervento sono i settori che maggiormente influiscono nelle
condizioni di vita di qualsiasi gruppo umano: agricoltura, produzione di
beni, salute, relazioni sociali, educazione. Concretamente, agire
in questi settori significa approntare iniziative specifiche mirate a
provocare un'evoluzione della situazione (rivalutazione della cultura
locale, coscentizzazione, animazione sociale, formazione, edificazione di
costruzioni utili alla comunità, sperimentazione di tecniche agricole
produttive, prevenzione sanitaria, ecc.).
Ognuno di questi interventi è da noi chiamato microprogetto.
Finanziare un microprogetto, informarsi su di esso e collaborare con il
S.V.I. affinché un progetto di sviluppo raggiunga le proprie mete è fare un
gesto concreto per colmare, con la nostra personale
partecipazione, il divario ancora troppo profondo tra i popoli della terra.

COME CONTRIBUIRE

1. Con un versamento sul conto corrente postale n° 10236255 intestato a
S.V.I., via Tosio, 1 - 25121 Brescia.
2. Tramite banca, ordinando un bonifico a favore del S.V.I. Conto corrente
bancario n° 14500 c/o Ag. 5 della Banca San Paolo (Cod. ABI 3376-1, Cod. CAB
11205-2).
3. Direttamente tramite assegno bancario intestato a S.V.I. di Brescia o in
contanti presso la segreteria dell'organismo, via Tosio (da lunedì a venerdì
ore 9-12 e 14-18) Tel. 030295621 - Fax 0303771675.
Ricordate che le offerte fatte al S.V.I. sono deducibili dal reddito fino al
2% (legge 49/87), previa richiesta di apposita dichiarazione alla segreteria
S.V.I.

VOLONTARIO SVI: CI HAI MAI PENSATO?



Piccola storia de (13)

I CONCILI ECUMENICI

di Rino Bonera


Lione fu ancora la città francese che, a distanza di ventinove anni dal
primo, vide nuovamente un Concilio Ecumenico, il 14° nella storia della
Chiesa. Venne indetto dal successore di Clemente IV, Gregorio X
(1) il quale, dopo la sua elezione avvenuta nel 1271, promosse subito una
nuova crociata. Egli convocò, poi, il Concilio che si svolse dal 7 maggio al
17 luglio del 1274. In esso stabilì il regolamento per il
conclave (2), sancì la temporanea unione con la Chiesa greca (3) e migliorò
la disciplina ecclesiastica. Gregorio X, nel corso del suo pontificato,
compose anche le discordie dei Guelfi e dei Ghibellini. (4)

(1) Papa dal 1271 al 1276, piacentino. Gli successe il papa Innocenzo V e,
nello stesso 1276, Adriano V.
(2) Adunanza di cardinali, in rigida clausura, per eleggere il papa. Tale
modalità fu prescritta proprio da Gregorio X.
I cardinali dovevano eleggere il papa in luogo chiuso a chiave (di qui il
nome "conclave") senza possibilità di contatti con l'esterno. Il primo papa
eletto in conclave fu Innocenzo V (1276). In base alle
disposizioni emanate da Paolo VI nel 1970, non vi partecipano i cardinali
con più di ottant'anni. Attualmente il conclave si svolge nella Cappella
Sistina. L'elezione, a scrutinio segreto, con maggioranza di due
terzi, è fatta seguire da una fumata: nera, se l'esito della votazione è
negativo, bianca se il papa è stato eletto.
(3) Scisma: separazione dalla Chiesa di un gruppo di fedeli originata da
dissensi di carattere disciplinare o dottrinario, ma non necessariamente su
verità di fede. In questo caso si avrebbe l'eresia.
(4) Fazioni createsi entro i comuni italiani nei secoli XIII - XIV. I
Guelfi, nella lotta per le investiture avevano appoggiato il papato contro
il potere imperiale. Quando, poi, Federico Barbarossa, divenuto
imperatore si scontrò con il papato, coloro che parteggiarono per lui furono
chiamati Ghibellini. In definitiva si trattò di due partiti: uno favorevole
all'impero, l'altro favorevole alla Chiesa e alle libertà comunali.



Esplorando la Bassa
di E. De Angeli - D. Francesconi - F. Vergine

LA CHIESA DELLA DISCIPLINA (2)

La struttura muraria esterna presenta aspetti interessanti. Il fianco sud
della chiesa è costituito da un fronte di sei campiture, sottolineate dalle
lesene poste in corrispondenza degli interni archi diaframma della
navata.
All'altezza di circa sei metri è evidente una linea di ripresa nella
muratura, almeno per le prime tre campate; ciò presuppone una preesistenza
diversa da quella attuale.
L'abside, databile alla fine del secolo XIV, presenta una finestratura
tamponata e un disegno di cornice diversi da quelli della chiesa,
testimonianza di altri tempi di esecuzione e di altre manomissioni.
La facciata, più recente di circa due secoli, è da riferirsi ad un
prolungamento della chiesa stessa, sì che il torrione, un tempo isolato,
risulta incorporato con un lato. I portali marmorei risalgono al Seicento.
Sulla facciata, a sinistra della porta, in una piccola lapide murata, sotto
un grande stemma Gambara portante il tradizionale gambero rosso, si legge:
"ADI 3 AUGUSTO FO EDIFICATA QUESTA MDIX".
La data "3 agosto 1509", da alcuni erroneamente ritenuta l'anno di
fondazione, è in realtà riferibile a qualche intervento straordinario, forse
il prolungamento o l'ampliamento verso mezzogiorno della chiesa
stessa.
Inoltre, è in netto contrasto con la data 1534, anno in cui il conte Brunoro
Gambara offrì 400 ducati per il restauro: questo presupponeva condizioni di
vetustà e di degrado che in 25 anni la chiesa non poteva
presentare.
La torre campanaria doveva originariamente essere più bassa dell'attuale,
con tre ordini di palchi in muratura a volta a crociera. Trovavasi quindi
formata da quattro vani sovrapposti: il primo al piano terra,
adibito a presidio e custodia, il secondo con accesso a quota alta per la
manovra delle campane, il terzo per l'alloggio degli ingranaggi
dell'orologio con l'unico quadrante prospettante in lato ovest, ed il
superiore
quarto vano come vera e propria cella campanaria.
La data (1667), riportata su uno dei vecchi mattoni dell'attuale cella
campanaria superiore, indica forse il momento del sopralzo del campanile.
Col sopralzo si aggiungeva alla torre un nuovo palco in legno e la stessa
veniva sopraelevata di circa cinque metri e provvista di superiore guglia.
La nuova cella serviva così ad un alloggiamento più alto delle
campane, mentre la sottostante e precedente cella campanaria accoglieva gli
ingranaggi di un secondo quadrante prospettante in lato nord, rivolto verso
il centro del paese.
Durante il restauro del campanile, è emersa un'altra indicazione: vicino
alla data "1473 DIES PASCHAE" è stata ritrovata una nicchia, protetta da un
mattoncino, contenente un uovo di gallina e un dischetto di
legno punteggiato a fuoco con la croce e D.P. Tale indizio potrebbe fare
riferimento alla costruzione del campanile, ma di ciò non si ha certezza.
L'ultimo intervento alla torre campanaria, effettuato nel 1981-82, ha messo
in luce la preesistenza della guglia, della quale rimangono soltanto alcune
tracce: l'innesto della sezione quadrata con la sezione
circolare mediante quattro pennacchi laterali.
Fotografie degli inizi del Novecento testimoniano l'esistenza di questa
guglia.
Il campanile era dotato di cinque campane in "do", che nel 1911 vennero
rifuse per la costruzione delle campane in "la" del nuovo campanile.
La chiesa era tutta circondata dal cimitero, la cui presenza è testimoniata
dalla seguente iscrizione funeraria, posta sul fianco esterno della porta
laterale, a settentrione; si legge: "Monumento eretto a Marco
Romanelli, di mente elettissima, morto il 6 novembre 1791 non ancora
compiuto il 23 anno di età, e a Carlo Romanelli suo amatissimo zio, involato
ai vivi fra il dolore dei poveri il 1 gennaio 1792, nell'anno 55
di età, ambedue deposti in questo tempio, nel sepolcro dei Sandri" (Il testo
originale è in latino).
Nell'interno sono presenti diverse tombe, alcune anonime, altre segnate con
brevi iscrizioni che ricordano essere state le tombe gentilizie delle
principali famiglie del paese, come i Girelli, Sandri, Spalenza,
Venturi.
Anche alcune associazioni religiose, come la confraternita di S. Rocco e del
Crocifisso, vi ebbero tombe particolari, segnate con brevi iscrizioni.
Sulla parete interna della porta meridionale appare la seguente iscrizione:
"Stefano Martinelli / trafficante e possidente onestissimo / concorse
largamente alla erezione / della cupola del tempio di Calcio sua patria
/ beneficiò in Brescia diversi luoghi pii / in Verolanuova fondò
l'orfanotrofio / e contribuì di molto all'aumento dell'asse / dell'ospedale
dove visse i suoi ultimi anni / assistito dalle benemerite suore di carità /
morì il 3 luglio 1878 pieno di fede / e ricco di opere di pietà e di
misericordia / la sua salma riposa nel patrio cimitero".
La cinta muraria

Il 12 marzo 1930, alle ore 22,00, è crollato il lato sud per una ventina di
metri e per 12 metri il lato di sera.
La ricostruzione del muro fa fatta su progetto dell'ing. P. Morelli, che era
il proprietario del Castello. Fu aggiunta la balaustra e fu spostato
l'ingresso che, a quei tempi, era di fronte all'accesso della chiesa della
Disciplina. La spesa fu sostenuta per metà dalla Fabbriceria e per l'altra
metà dal Comune di Verolanuova, che aveva nel contempo attrezzata la
piazzetta Beata Paola Gambara a mercato del bestiame.


La Fossa Castello

Sul lato di mattina e su quello di monte correva la Fossa Castello, che si
congiungeva con il castello preesistente. Il lato di mattina fu ceduto dal
Comune ai confinanti con una delibera del 31-5-1874 per metri
quadrati 1104, divisi fra quattro frontisti, come attesta la relazione
dell'ing. G. Tadini. Questo fa pensare che il complesso della Disciplina
occupasse una area più vasta di quella attuale. Dalle mappe antiche
emerge, infatti, che la zona del castello aveva un andamento a scacchiera,
quindi è probabile che la fossa delimitasse anche altri edifici. Si potrebbe
quasi pensare ad una cittadella racchiusa nella cerchia delle
proprie mura, circondate dalla relativa fossa. Sul lato di tramontana
esisteva la chiesetta del Suffragio, che grosso modo partiva all'altezza
della torre e si estendeva per 12,85 metri con una larghezza di 7,60
metri, come risulta dalla relazione dell'ing. C. Gazetti. La chiesetta è
stata abbattuta nel 1907 per lasciar posto al nuovo campanile.
(fine)



P.S. Per maggiori informazioni sulle vicende legate alla chiesetta del
Suffragio si rimanda al volume "Ombre senza voce", curato dall'associazione
"Terra e Civiltà".



L'Associazione "Terra e Civiltà" propone le seguenti visite guidate:
1) domenica 28 marzo, ore 14,30, visita al Borgo e al Castello di Padernello
(prof. Gianmario Andrico)
2) domenica 11 aprile, ore 14,30, visita alla Parrocchiale di Manerbio.

Gli organizzatori



VEROLA SPORT

CALCIO

Risultati delle partite giocate dalle varie squadre del Gruppo Sportivo
Verolese:


Terza Categoria - Girone A
2a gior. (07.2): Real Leno - Verolese 3 - 1
3a gior. (14.2): Verolese - Lyons 0 - 2
4a gior. (21.2): San Paolo - Verolese 2 - 1
5a gior. (28.2): Verolese - Calvina 4 - 2

Allievi - Girone A
2a gior. (07.2): Ghedi - Verolese 5 - 2
3a gior. (14.2): Verolese - Castenedolo 1 - 1
4a gior. (21.2): Verolese (riposa)
5a gior. (28.2): Verolese - S. Zeno 1 - 2

Giovanissimi - Girone B
1a gior. (13.2): Verolese - Quinzanese 1 - 3
2a gior. (20.2): Gambara - Verolese 4 - 2
3a gior. (27.2): Verolese - Manerbio 1 - 10

Esordienti - Girone F
1a gior. (13.2): Lyons - Verolese 4 - 0
2a gior. (20.2): Verolese - Quinzanese 6 - 0
3a gior. (27.2): Torbole - Verolese n. p.


BASKET

Queste le posizioni dell varie squadre nelle rispettive Classifiche
Generali:

Terza Categoria : 11° posto con 17 punti
Allievi : 15° posto con 2 punti
Giovanissimi : 11° posto con 0 punti
Esordienti : 6° posto con 14 punti

Juniores - B
5a gior.: Manerbio - Verolese 70 - 47
6a gior.: Verolese - Bagnolo M. 37 - 74
7a gior.: Verolese - Leno 66 - 61



Cadetti - C
9agior.: Borgosatollo - Verolese 73 - 86
1a rit.: Lograto - Verolese 65 - 106
2a rit.: Verolese - Nave 117 - 64



VOLLEY


3a Divisione A - Femm.le
8a gior.: Serafica - Verolese 0 - 3
9a gior.: Verolese - Sanitars 3 - 0
1a rit.: Verolese - Remar Sim 0 - 3
2a rit.: Torbole - Verolese 0 - 3



Ragazze - 3D
4a gior.:Verolese - Manerbio 3 - 1
5a gior.: Verolese (riposa)
6a gior.: Pontevico - Verolese 0 - 3
7a gior.: Verolese - Ghedi 3 - 0



Allieve L
3a gior.: Verolese - Fly Flot 3 - 0
4a gior.: Offlaghese - Verolese 0 - 3
1a rit.: Verolese (riposa)


VARIE-CRONACA

L'angolo dell'educatore

Genitori "luce del mondo"
Istruzioni per brillare a lungo
Dal Vangelo della domenica 7 febbraio 1999, 5a del tempo ordinario:
Gesù dice ai suoi discepoli: "Voi siete la luce del mondo ", oggi. Sappiamo
che la Parola celebrata nell'Eucarestia, intessuta nella liturgia della
festa, non è un puro riportare alla memoria un documento antico,
come si ricorda una bella frase di un grande autore; la Parola celebrata è
detta sempre di nuovo per noi oggi. Prendiamola sul serio. Chi è oggi luce
del mondo? Il nostro pensiero corre immediatamente ai grandi
punti di riferimento del nostro tempo: il Papa, questo vecchio intenso che
cammina a fatica appoggiandosi alla Croce e nondimeno percorre le strade
del mondo e annuncia la buona notizia a Cuba, a Sarajevo
ed in migliaia di luoghi della terra dove le folle accorrono a lui, è
certamente luce del mondo. Ed il Vescovo della nostra città. E le migliaia e
migliaia di giovani accolti nella Chiesa di Milano nell'incontro di
Taizé. Ed i centri missionari sparsi nel mondo, dove si annuncia la Parola
attraverso scuole ospedali, distribuzioni di viveri, dove si viene anche
perseguitati, rapiti e uccisi in nome della fede. E dentro le nostre
città ed i nostri paesi l'esercito senza nome dei volontari che stanno
accanto a chi soffre, a chi è emarginato a chi subisce violenza. E le
schiere in preghiera dei consacrati che alimentano le riserve di speranza
della terra e non si lasciano azzerare dagli assalti del nichilismo. Ecco la
luce del mondo. Ecco le opere buone che glorificano il Padre.
Bello è scoprire le luci del mondo e riconoscere che le tenebre non hanno
l'ultima parola, per quanta ingiustizia, violenza e idoli mondani abbiano
qui e ora i loro trionfi. Ma noi famiglie cristiane? Lo sguardo di
Gesù avvolgeva anche noi, noi genitori, figli e nonni quando parlava di
"luce del mondo"? Perchè è facile per noi riconoscere la luce solo nei
santi, nei grandi, in coloro che compiono opere straordinarie?
Contestualmente la parola di Gesù: quel voi cui si rivolge chi erano? Gente
di tutti i giorni, giovani e vecchi, pensatori e prostitute, farisei e
pubblicani: la sua gente. Normalissime famiglie che andavano da Lui a
partire dalla loro realtà, proprio come malati e bisognosi di perdono ed
entusiasti e innamorati di Lui, affascinati dal Regno, come luogo dove si
diventa fratelli. Sì, anche noi famiglie che compongono il suo
popolo, la sua gente, siamo "luce del mondo e sale della terra". E perchè
proprio noi? E in che modo, perchè il nostro riconoscere di essere luce del
mondo non costituisca una patente impropria o magari sia
soltanto un pio desiderio?
Ecco un semplice esempio: in una parrocchia ci sono sei coppie che si
preparano per incontrare i fidanzati, si preparano a testimoniare il
sacramento del matrimonio come incarnato nel loro quotidiano.
Dodici persone che con la loro pura presenza accanto a coloro che cominciano
a chiedersi che cosa sia celebrare il loro amore nel Signore della Vita, si
"sbilanciano" in favore del sacramento. Custodiscono
semi di speranza e piccole luci di testimonianza del fatto che il sacramento
non è stato soltanto "un bel ricordo" stampato in foto e filmine del giorno
più importante del loro vivere a due: no, il sacramento è
dentro la loro vita quotidiana come segno di salvezza. Divenendo Mandante e
Testimone del loro amore, Gesù si incarna nella loro vita.
Quando apparecchiano la tavola o si accordano chi per ultimi può spegnere la
luce la sera, quando imboccano il piccolo e decidono a quale scuola mandare
il maggiore, quando sono contenti del dono di stare
alla stessa tavola, quando ciascuno dice all'altro: "Ti sarò fedele per
sempre", non con le sole mie forze ma poichè il suo amore mi dona di amarti
ancora oggi, ecco... queste coppie sono La luce del mondo.
Queste famiglie dicono che credono all'Amore, lo testimoniano, nonostante e
attraverso i loro limiti. Ma come? Nel fatto che ciascuno di loro, prima di
portare la sua offerta all'altare, va a riconciliarsi con il
partner, se si ricorda che l'altro ha qualcosa contro di lui/lei (domenica
14 febbraio). Lì si accende una luce per il mondo: lì succede che il
rancore, la delusione, il risentimento, la paura, il ritiro sofferente non
hanno il sopravvento, poichè Lui è già venuto.
Le sei coppie che si prendono cura delle nascenti famiglie cristiane non
sono perfette, no: non hanno una propria luce da mostrare, ma la luce di
Colui che hanno visto trasfigurato nell'abbraccio del Padre e
hanno ricevuto da Lui il compito: "Alzatevi e non temete" (domenica 28
febbraio). Non temete che le mete siano troppo alte, non nascondete la
vostra lampada sotto il moggio, poichè voi siete la mia gente,
quelli che non "si nutrono di solo pane, ma di ogni parola che esce dalla
bocca di Dio" (domenica 21 febbraio).


LE ORE DEL SILENZIO

Venerdì 12 febbraio, nel corso di una affollata lezione dell'Università Aperta, è stato presentato il libro: "Le ore del silenzio", prima raccolta di poesie della nostra concittadina Rosetta Mor Abbiati.
Il bel volume, che reca anche alcune illustrazioni del dott. Luigi Marchi,
esce come secondo quaderno dell'Università Aperta nel decennale
dell'istituzione di questo sodalizio che sempre più si sta dimostrando
essenziale nella nostra comunità.
La pubblicazione è stata resa possibile dal contributo della Banca Credito
Cooperativo di Verolavecchia e della L.I.C. di Gianni Bertoldo.
"Le ore del Silenzio" è stato presentato dalla professoressa Enrica De
Angeli la quale, con una appassionata ed approfondita relazione si è
addentrata nella poesia e nella figura di Rosetta Mor.
Scrive Rino Bonera nella presentazione del volume:
"Quella di Rosetta è autentica poesia che avvince e sublima lo spirito
calandosi negli oscuri, misteriosi anfratti dell'animo ed esprimendo con la
melodiosa musicalità dei versi, la singolare capacità d'interpretare
gli eloquenti e segreti silenzi interiori".
La verità di queste parole si è manifestata quando, precedute da una breve
presentazione di Rosetta, alcune poesie hanno preso vita grazie alla voce di
Rino Bonera che ci ha donato un momento di grande
emozione e di sincera commozione che hanno veramente aperto il cuore di
quanti hanno avuto il privilegio di poter essere presenti. Due passi nelle
ore del Silenzio, nella gioia, nella luce, nei sogni, nei naufragi,
in pratica, per usare le parole di Rosetta, "nella vita, questo stropicciato
momento d'infinito".
(Tiziano Cervati - dal Radiogiornale di Radio Basilica del 14 Febbraio 1999)


Dalla presentazione della prof.ssa Enrica De Angeli all'Università Aperta, il pomeriggio del 12 febbraio di
LE ORE DEL SILENZIO

...È una raccolta di poesie, un insieme lirico, denso di esperienze umane,
vicende, situazioni, sentimenti e pensieri, da cui ognuno può trarre qualche
indicazione per entrare nel segreto della vita...
Struttura del testo
Si compone di sei sezioni, ognuna delle quali porta un titolo diverso che ne
anticipa l'argomento. Inoltre, ogni sezione è dedicata a persone diverse,
persone che, in qualche modo, hanno contribuito alla crescita e
all'arricchimento interiore della poetessa.
Il libro è così suddiviso:
1) Pensiero - In memoria di mio padre, a mia madre e a tutti i miei cari
(tematica: il pensiero)
2) Vita e Natura - Alle mie dolci nipotine Francesca, Paola e Margot
(tematica: la natura)
3) Totalità d'amore - A Beppe, impareggiabile compagno della mia vita
(tematica: l'amore)
4) In fondo all'anima - A Claudio e Stefania, Ruggero e Vivianne, Sara e
Giuseppe (tematica: gli affetti)
5) L'autunno del cuore - Agli amici che hanno sempre condiviso con affetto
pensieri, desideri, gioia e amarezze della nostra esistenza (tematica: il
dolore)
6) Faville - A tutti coloro che, nella comunità in cui vivo, mi sono stati
di umile esempio nella fede e nell'umana fratellanza (tematica: la fede)
L'introduzione è opera del maestro Rino Bonera...
Nel testo da lui scritto si leggono alcune parole che, a mio parere,
rappresentano la giusta chiave di lettura per cogliere il messaggio
generale, ospitato in queste liriche.
Dice il maestro Bonera: "Aprire queste pagine sarà come spalancare una
finestra su un mondo che, soltanto in apparenza, potrà sembrare nuovo. In
realtà il lettore vedrà, come in uno specchio, riflessa una
parte di sè e, se del caso, bramerà di uscire dal buio per assaporare il
calore di una benefica luce". Queste parole ci dimostrano che la poesia non
ha nè tempi nè confini.
All'interno della raccolta troviamo nove disegni che illustrano altrettante
poesie. Essi costituiscono un gentile omaggio alla poetessa verolese,
offerto dal dottor Luigi Marchi, che ha appeso il camice, almeno in
questa circostanza, per indossare l'abito dell'artista, un abito che gli sta
a pennello.
A chiusura del libro troviamo un elenco dettagliato e aggiornato di tutti i
riconoscimenti che Rosetta Mor ha ricevuto per le sue composizioni poetiche.
Premi, segnalazioni, diplomi di merito, targhe e menzioni speciali, ottenuti
in tutto il territorio nazionale, da Trieste a Caltanissetta, dal Friuli
alla Sicilia, testimoniano la capacità di ricercare e trovare l'umano
nelle cose, la qualità spirituale e la sensibilità di Rosetta.
Il titolo della raccolta ripropone quello di una poesia ("Le ore del
silenzio", pag. 144), nella quale è individuabile il filo conduttore che
collega, poi, i diversi terreni tematici presenti nelle opere, cioè la vita,
in cui
la gioia, la luce, le risa e i sogni si alternano al naufragio dell'anima,
all'insonnia delle notti, allo scompiglio dei pensieri, allo spasimo del
dolore. Ma proprio in quel turbinìo interiore Rosetta sente il bisogno di
quiete...
Il silenzio ricercato da Rosetta non è, però, l'assenza di ogni rumore, ma,
paradossalmente, è più intensa forma di rapporto con sè, gli altri, il
mondo...
Alla famiglia è dedicato ampio spazio, direi anzi la quasi totalità
dell'opera.
Nessuno manca: ogni componente del nucleo familiare (il padre, la madre, il
marito, i figli, le nipotine, il fratello) è visto e collocato nella sua
storia personale e nel ruolo che ricopre nella vita, ma sempre
delineato con delicatezza di toni, talvolta appassionati e sofferenti,
talvolta festosi, come quelli rintracciabili nei testi dedicati alla nascita
delle nipotine...
Non mancano neppure gli amici, quelli veri, per i quali Rosetta dimostra di
nutrire un profondo affetto...
Ha un suo spazio anche la natura, vista nel suo variare stagionale e nello
scorrere del tempo che scandisce le nostre giornate, ma sempre le
descrizioni sono intrise di ricordi, emozioni, riflessioni sul passato e
sul presente...

Considerazioni conclusive
Questo mondo poetico è, fondamentalmente, un ininterrotto colloquio
interiore, psicologico, che dal pensiero scende nell'anima attraverso gli
anfratti del cuore.
Profondamente vissuti e partecipati sono gli stati d'animo, le emozioni e i
sentimenti che emergono dall'opera, quali l'amarezza del presente e la sua
dolorosa accettazione, il senso della solitudine, l'inquietudine
e lo smarrimento di fronte ad un futuro arduo e precario ("il buio
lontano"), la paura di non saper vivere e aiutare il compagno a vivere, la
vita che preme e pulsa. E lungo i sentieri della ragione e dell'anima, in
queste "intime alternanze" si apre una via nuova, quella della fede, che
"...a volte somiglia a un viale / ombroso, fresco, alberato...
altre volte è un impervio sentiero / strisciante su lucida balza...
altre ancora uno scivolo / intriso di ghiaccio..."
("Fammi capire..., pag. 176).


LE POESIE DI ROSETTA

Primavera è alle porte. Rosetta sente, della stagione che avanza, tutta la soave tenerezza e la canta a modo suo nella poesia "Stupore". A questa, con altre liriche, è stato attribuito un diploma di merito nella IX Edizione del Premio Letterario Nazionale Athese 1998 - Este (Pd) il 10.X.1998. (da "Le ore del silenzio", di Rosetta Mor Abbiati - pag. 32 - Ed. Università Aperta Verolanuova - Tip. "Verolese", febbraio 1999 - pagg. 192 - s.p.)

STUPORE

In quest'ora sublime
del mattino
scivola l'aria ingenua
per le strade
ancora inumidite.
Luci, colori, suoni
si chiamano,
s'adunano,
parlano
del chiarore distinto
di una primavera
che, mite, avanza
lungo viali
e giardini inteneriti.
Baratri d'azzurro
e fulgori di vita
confondono visioni
di terra e di cielo.
D'insolite, umili,
penetranti realtà
s'inebria l'anima,
mentre indugiano
sulle gemme
e sui tronchi ansimanti
bagliori di tenerezza.


Dalla Casa di Riposo

Per soddisfare le continue richieste di chiarimenti circa la chiusura della
porta di accesso alla camera mortuaria della Casa di riposo, in Via Grimani,
mi sembra doveroso comunicare le motivazioni di tale scelta.
L'idea di approntare una camera mortuaria nei locali della Casa di riposo fu
dell'allora Presidente del Consiglio di Amministrazione, Sen. Nullo Biaggi.
La scelta è sempre stata vista dagli amministratori come
un servizio, oltretutto completamente gratuito, a beneficio degli ospiti
dell'Ente e di tutti i cittadini verolesi che si fossero trovati
nell'impossibilità di allestire una camera ardente presso la propria
abitazione. Tale
iniziativa ha sempre incontrato il favore delle Amministrazioni comunali che
si sono succedute. Infatti, pur esistendo una camera mortuaria presso il
cimitero, è sempre stato ed è tuttora considerato un buon
servizio avere a disposizione una struttura che possa permettere ai
familiari "in difficoltà" di allestire una camera ardente nel centro storico
e non al cimitero. Gli amministratori (sia del Comune che della Casa di
riposo), hanno optato e condiviso questa scelta solo per spirito di carità e
di solidarietà nei confronti del defunto e dei suoi familiari.
Purtroppo, da alcuni anni, vi sono concittadini che tale messaggio non
l'hanno recepito ed hanno manifestato il loro disappunto, in varie modalità
ed a più riprese. Pertanto si ribadisce che, per motivi indotti da
rapporti di "buon vicinato" e sorretti da comportamenti di buona educazione,
questa Amministrazione, d'accordo con il Sindaco, ha deciso di mantenere il
servizio e di accedere alla camera mortuaria utilizzando
l'ingresso dei volontari (sempre su Via Grimani) e quello principale di Via
Einaudi. Tutto questo per non adire a vie legali o a dimostrazioni di prova
di forza, in modo assolutamente autonomo e non costretti
da alcuna pressione legale o giudiziaria, in attesa di trovare una valida
alternativa che, pur garantendo il servizio, soddisfi le esigenze di tutti.

Il Presidente della Casa di Riposo


Nuovi numeri telefonici degli uffici comunali

Si avvisa la popolazione che la numerazione telefonica degli Uffici Comunali ubicati in Piazza Libertà subirà le seguenti variazioni, nei periodi indicati:

PRIMA FASE
(decorrenza dal 1° marzo 1999)

ufficio segreteria-sindaco 0309365010
ufficio anagrafe-stato civile 0309365040
ufficio tecnico 0309365060
ufficio tributi-gas 0309365070
ufficio ragioneria-economato 0309365080
ufficio C.E.D. 0309365090
SECONDA FASE
(decorrenza dal 15 marzo 1999)

biblioteca civica 0309365030
informagiovani 0309365035
ufficio servizi sociali 0309365050

Restano invariati i seguenti numeri:
polizia municipale 030931601
fax comune di Verolanuova 0309361821

Tale nuova numerazione è dovuta al nuovo allacciamento alla rete telefonica
ISDN (linea digitale). Ci scusiamo per il disagio arrecatoVi.


L'Istituto "Angelo Nocivelli" sorge grazie all'intesa con l'Ospedale e l'Università Bimbi curati nel grembo materno. Nasce, al Civile un laboratorio di Medicina molecolare
Nasce, all'interno dell'Ospedale Civile di Brescia e in collaborazione con
l'Università, un nuovo centro di ricerca dal nome "Istituto Angelo
Nocivelli". Un centro universitario, dunque, che si avvarrà dei
finanziamenti dei figli di Angelo - Gianfranco e Luigi Nocivelli - che
intendono onorare la memoria del padre offrendo nuove opportunità di ricerca
agli scienziati. Si tratta, infatti, di un laboratorio di medicina
molecolare, di alta qualificazione scientifica, per la ricerca e la cura,
nel grembo materno, di malattie spesso ancora incurabili.
Tre, sintetizza il prof. Ugazio, i principali obiettivi del laboratorio:
1) si approfondiranno gli aspetti del trapianto di midollo osseo in utero,
per far sì che l'intervento sia applicabile anche ad altre malattie oltre
alle immunodeficienze primitive,
2) ci si occuperà di diagnosi molecolare nei casi di deficit primitivi
dell'immunità,
3) la terapia genica, considerando che lo studio e la ricerca stanno
mettendo a punto vaccini specifici che, iniettati nelle cellule tumorali,
consentono che esse vengano riconosciute dal sistema immunitario.

La nuova significativa generosa iniziativa dei F.lli Nocivelli non può che
suscitare i più calorosi consensi. "L'Angelo di Verola", pertanto, è lieto
di farsi portavoce dei suoi lettori e sicuro interprete dell'intera
comunità per esprimere loro la gratitudine per un gesto che dà la
possibilità alla scienza di ricercare e trovare nuove terapie per la cura e
la guarigione di gravi infermità. Tutto ciò, oltre che dare ai fratelli, nostri
concittadini, maggior lustro per andare incontro in tal modo alle necessità
dei sofferenti, onora anche tutta Verolanuova e di ciò non possiamo non
essere lieti.
(r.b.)


Relax...iamoci un po'

Il pensiero...
"I galantuomini sono i morbidi e soffici guanciali
su cui i furfanti riposano e ingrassano".
(Otway, Venezia salvata)

e... il proverbio del mese:
"a fabricà e litigà
sé consöma chèl chè sé gha".
(A fabbricare e a far cause si consuma quel che si possiede)

Il Santo del mese
S. Matilde - 14 marzo - Domenica
Regina tedesca. Moglie di Enrico I. Fu venerata e amata dal popolo per la
pietà, la generosità, la prodigalità con cui aiutava i poveri. Morì nel
convento di Quedlinburg nel 968.

La "Risposta"
Che significa dare risposte sibilline?

Intanto: per "sibilline" si intendono le risposte ambigue o enigmatiche. Ma
l'espressione si fa comunemente risalire alle Sibille, personaggi molto
importanti per i Greci e i Romani. Erano vergini con il dono
della profezia, che venivano consultate in occasione di grandi o piccoli
eventi. Le fanciulle, anche per trarsi d'impaccio, solevano dare risposte
indecifrabili e, comunque, molto ambigue. Una delle più famose è
la frase latina Ibis et redibis non morieris in bello che poteva
significare, a piacere, un evento fausto o infausto: "Andrai, non tornerai,
morirai in guerra" oppure "Andrai, tornerai, non morirai in guerra".


La Parrocchia di Verolanuova organizza un viaggio alla scoperta dei Castelli della Loira, di PARIGI e delle grandi Cattedrali della Francia.
9 Giorni dal 30 agosto al 7 settembre 1999

Lunedì 30 agosto: Verolanuova-Bourges
Ritrovo dei signori partecipanti in piazza Malvestiti alle ore 5.00.
Sistemazione in pullman G.T. e partenza alla volta di Bourges, via Milano,
Aosta, galleria del Monte Bianco. Pranzo in ristorante a Macon. Nel
pomeriggio, prosieguo per Bourges, attraverso un susseguirsi di dolci
colline; arrivo nel tardo pomeriggio, sistemazione in hotel, cena e
pernottamento.
Martedì 31 agosto: Bourges-Chenonceaux-Tours
Prima colazione in hotel, poi visita della Cattedrale di Saint-Etienne, una
delle più belle creazioni del gotico francese; iniziata verso il 1195 e
ultimata quasi completamente nel 1820 è caratterizzata dalla mancanza
del transetto. Si prosegue poi per Chenonceaux; con la guida, visita del
castello; uno dei primi del Rinascimento francese. Pranzo in ristorante a
Chenonceaux. Nel pomeriggio, partenza per Tours, la bella città di
San Martino; con la guida, visita della Cattedrale di Saint-Gatien, della
Basilica di San Martino e del Centro Storico; poi sistemazione in hotel,
cena e pernottamento.
Mercoledì 1° settembre: Tours-Amboise-Blois-Chambord-Tours
Prima colazione in hotel, poi partenza per Amboise per la visita del
castello dei re di Francia nella cui cappella si trovano le presunte ossa di
Leonardo da Vinci. Posto su uno sperone roccioso, esso domina la
Valle della Loira. Si prosegue con la visita del castello di Blois, il più
famoso dei castelli della Loira, costituito da un insieme di edifici di
varie epoche. Pranzo in ristorante a Blois. Nel pomeriggio, visita del
Castello di Chambord, il più vasto e fastoso, soggiorno prediletto di quasi
tutti i re di Francia. Rientro a Tours in serata, cena e pernottamento.
Giovedì 2 settembre: Tours-Chartres-Versailles-Parigi
Prima colazione in hotel, indi partenza per Versailles; sosta a Chartres per
la visita della Cattedrale, la Bibbia di vetro; ricostruita in 25 anni, dopo
l'incendio del 1194, la Cattedrale di Notre Dame di Chartres non
è soltanto uno straordinario esempio di stile gotico. È anche una sintesi
teologica, e la dimostrazione di come clero, nobili e popolo siano riusciti
insieme a realizzare un'opera che ha resistito fino a noi. Pranzo
in ristorante a Versailles. Nel pomeriggio visita del Castello di
Versailles, la grandiosa reggia di Luigi XIV, il re Sole e del parco. Nel
tardo pomeriggio, partenza per Parigi, sistemazione in hotel, cena e
pernottamento.
Venerdì 3 settembre: Parigi
Prima colazione in hotel, poi con la guida si parte alla scoperta di Parigi,
la Ville Lumière: il Quartiere Latino con il Panthéon, il Palazzo del
Lussemburgo, Saint-Germain-des-Prés, l'Ile de la Cité, Notre-Dame
e Beaubourg. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio, Museo d'Orsay, Piazza
della Concordia, i Campi Elisi e l'Arco di trionfo, la Torre Eiffel, l'hotel
des Invalides e il Palazzo Borbone. Rientro in hotel, cena e
pernottamento.
Sabato 4 settembre: Parigi
Prima colazione in hotel. Poi con la guida, mattinata dedicata alla visita
del Museo del Louvre, uno dei più importanti del mondo per la ricchezza
delle opere che contiene e ai giardini delle Tuileries. Pranzo al
ristorante. Nel Pomeriggio, piazza della Bastiglia, piazza dei Vosges,
piazza Vendome, rue du Faubourg Saint'Honoré, l'Opéra poi shopping alle
Galeries Lafayettes. Rientro in hotel, cena e pernottamento.
Domenica 5 settembre: Parigi
Prima colazione in hotel, incontro con la guida e intera giornata per
Parigi; pranzo in ristorante; cena e pernottamento in hotel.
Lunedì 6 settembre: Parigi-Reims-Strasburgo
Prima colazione in hotel, poi partenza alla volta di Reims, incontro con la
guida e visita della Cattedrale di Notre-Dame, capolavoro del gotico maturo,
del centro storico e della Basilica di Saint-Rémi. Pranzo in
ristorante a Reims. Nel pomeriggio, partenza per Strasburgo, la capitale
dell'Europa, ricca di opere d'arte e di tradizioni culturali. Visita,
sistemazione in hotel, cena e pernottamento.
Martedì 7 settembre: Strasburgo-Verolanuova
Prima colazione in hotel, poi con la guida visita del centro storico di
Strasburgo: la Cattedrale di Notre-Dame, il Castello dei Rohan, la Petite
France e i Ponti Coperti, l'Orangerie e il Palazzo del Parlamento
Europeo. Pranzo in ristorante a Strasburgo. Nel pomeriggio, partenza per
Verolanuova attraversando la Svizzera con arrivo previsto verso le 22.00circa.
La quota individuale di partecipazione è di L. 1.490.000.
Supplemento camera singola L. 360.000.
La quota comprende:
* Viaggio A/R in pullman G.T.;
* Sistemazione in ottimi hotel;
* Trattamento di pensione completa e pranzi come da programma;
* Guide come da programma;
* Assicurazione Europe Assistance;
* Organizzazione tecnica dell'ALIANTOUR.
La quota non comprende:
* Tutto quanto non espressamente indicato alla voce comprende;
* Mance, ingressi e bevande.
N.B.: Le iscrizioni si ricevono presso il negozio "Calzature Geroldi" piazza
della Chiesa di Verolanuova, tel. 030931129.
L'acconto di L. 290.000 dovrà essere versato al momento dell'iscrizione
entro e non oltre il 31/03/1999. Il saldo dovrà essere versato entro il
31/07/1999.
Si consiglia di cambiare le lire in franchi francesi e di verificare la
validità della carta d'identità.


Domenica 21 marzo avrà luogo un viaggio culturale-turistico a CasaleMonferrato (AL) ed a Vigevano (PV).
Organizzato dall'Università Aperta vi possono partecipare anche i noniscritti all'Associazione.
Per informazioni e iscrizioni rivolgersi alla Biblioteca Civica (tel.030932157 fino al 14.3 e 0309365030 dal 15 marzo).


Radiobasilica Verolanuova (91.2 Mhz) - FEBBRAIO 1999

Radiobasilica trasmette tutte le celebrazioni liturgiche dalla Basilicadi San Lorenzo in Verolanuova

TRA GLI ALTRI PROGRAMMI VI RICORDIAMO:

SANTE MESSE:
Feriali: 7.00 - 9.00 - 18.30
Festive: 7.30 - 9.30 - 11.00 - 18.30

NOTIZIARI:
Nazionali: 6 - 10 - 11 - 12 - 13 - 20 - 22
Locali: 7.30 - 8.30 - 9.30 - 10.30 - 12.30 - 15.30 - 18.30 - 20.30
Notiziari Radio Vaticana: 8 - 12 - 19 - 21 - 23.30

OGNI GIORNO

ore 7.30
APRO GLI OCCHI E TI PENSO
Tre Salmi, una lettura, un canto e un pensiero per cominciare bene la
giornata
a cura di Don Paolo Goffi

OGNI VENERDÍ

ore 16.00
SCALA MERCALLI
con Alberto Rossi e Luca Vigna

OGNI SABATO

ore 9.30
QUI FILA TUTTO LISCIO
con Daria Cremaschini

ORE 14.00
TIME OUT
con don Paolo e Marilisa

14.30
-nuova trasmissione-

SLOW HAND
Jazz, blues, funky, fusion
a cura di Alessandro Sala

OGNI DOMENICA

ore 10.20
ACCORRETE NUMEROSI
a cura di Sergio Ferrari

ore 12.00
in collegamento diretto con Piazza San Pietro in Roma
ANGELUS DEL PAPA

ORE 12.10
RADIOGIORNALE VEROLESE
a cura di Tiziano Cervati

ore 13.30
- nuova trasmissione -
COME LA VUOI
con Cesare Barbieri e Simone Brognoli

PROGRAMMI SPECIALI DI MARZO

Tutti i mercoledì - ore 20.30
STAZIONI QUARESIMALI

Tutti i venerdì - ore 15.00
VIA CRUCIS DALLA BASILICA

Ogni giorno dal 16 al 26 marzo - ore 20.30
VIA CRUCIS
in diretta dalle Diaconie

Nella Settimana Santa
le trasmissioni normali di radiobasilica saranno sospese
ad eccezione dei programmi religiosi
e dei collegamenti con la Basilica

91.2 MHz UNA GIORNATA TUTTA DA ASCOLTARE


Pubblichiamo una composizione della Sig.ra Dina Alghisi Manfredi con gli auguri di ogni bene.

La Madonnina di Civitavecchia

Oh Madonnina, che piangi sangue
per una causa importante,
non piangeresti così
neppur sul Calvario
davanti a Tuo figlio inchiodato.
Forse Tu sai
che il Tuo Gesù
più non sopporta
quel che accade quaggiù.
Siamo un mondo perverso
con vita senza senso.
Regina della pace,
perdono per noi.
Tu puoi implorare,
ferma il braccio
dell'onnipotente,
non guardare
agli orrori
di questa gente.
Le Tue lacrime, o Madonnina,
sono stelle,
illuminino i cuori
ci rendan più buoni,
fa che ognuno
sia più pronto al perdono.

Dina


ABBONATI ALL'ANGELO 1999 (3)

ORDINARI
Boselli Giovanni, Lodrini Fabio, Galletti Paola, Fontana Emanuele, N.N., Geroldi Teresa, Corradi Santa, Cervati Giuseppe, Moro Fiorenzo, Romano Giacomo, Caravaggi Cesare, Balbiani Silvio, Bornati Napoleone, Bettoncelli Emilio, Cremaschini Paolo, Cremaschini Maria, Trezza Francesco, Quaranta Caterina, Briancesco Luciano, Benini Carlo, Nervi Luigi, Quinzanini Cesare, Montani Lorenzo, Venturini Innocenza, Conti Battista, Fam. Labinelli, Sala Mino, Battagliola Enrico, Catani Ada, Fam. Sabatti, Fam. Labinelli, Este Agnese, Quaranta-Boldoni, Brunelli Giuseppe, Sorelle Sartorelli, Fam. Zappa,   Cantoni-Bresciani, Geroldi-Zani, Torri Giuseppe, Abrami Donato, Bonzio Giorgio, Iacomi-Mombelli, Venturini Fiorenzo, Ferrari-Marelli, Bertoni Battista, Aresi Angelo, Fam. Spadarotto, Torri Fam., Aleazzi-Baiguera, Amighetti Giulio, Fam. Lampugnani, Fam. Montani, Sr. Fausta Salghetti, Sr. Caterina Pelosi, Staurenghi Emma, Merzoni Francesco, Sala Emilio-Manzolini, Don Graziano Montani, Pezzoli Walter, Danieli Paolo, Pietra Bernardo, Fam. Pari, Pagani-Capelli Maria, Mattarozzi-Gherardi, Oliva Raimondo, Fam. Colla Anselmo, Sala Elisabetta, Azzini Serafino, Azzini Battista, Dagani sorelle, Nicoli Luigi, Rossini-Alloisio Teresa, Manenti Giuseppina, Ghignatti Gina, Poli Delfino, Cremaschini Giacinta, Baronio Caterina, Geroldi Paolino, Mazzolari Mario, Gennari Antonio, Fogazzi Davide, Ferriani Gelindo, Bellomi Pietro, Gritti Luigina, Gritti Angelo, Geroldi Clelia, Ferrari Giovanni, Zanoni Vincenzo, Facchetti Santina, Bellomi Angelo, Maggioni Giuseppe, Camisani Luigi, Camisani Giacomo, Penocchio Bruno, Alessandrini Dalmazio, Stabilini Regina, Stabilini Fratelli, Andoni Maria, Bianchi Vincenzo, Amighetti Mino, Pari Silvano, Fam. Amighetti, Meletti Anna Maria, Azzini Fabrizio, Pea G. Battista, Arnoldi Nives, Miglioli Giovanni, Geroldi Bernardino, Rossini Mauro, Tosoni Luigi, De Poli Emiro, Stanga Luigi, Pizzeria Amalfi, Salini Giovanni, Camisani Nica-Mor, Pizzamiglio Giovanni, Carini Alfredo, Superti Mauro, Mambretti Vittoria, Moro Beatrice, Gavazzoli-Barbieri, Gavazzoli Valeria, Molinari-Battezzi, Gavazzoli Walter, Vinieri Attilio, Pizzamiglio Luigi, Ubiali Italo, Bianchi Marino, Trezza Michele, Cervati Giacomo, Pezzoli Guido, Rossini Ernesto, Lombardo Salvatore, Quaranta-Svanera, Botta Antonio, Botta Maria, Dolfini Giacomo, Ferrari Agostino, Barbieri Andrea, Superti Augusta,
Lucarini Egidio, Varinelli Lino, Fogazzi Luigi, Bianchi Maria, Ferrari
Mario, Ubiali Germana, Checchi Giuseppe, Superti Severino, Croci-Barbieri,
Barbieri Mario, Scaglia Paolo, Maselli Aldo, Chiari
Giacomo, Mantovani-Antonini Luigia, Padovani Giorgio, Bariselli G. Paolo,
Rossini-Chiari, Fruschera Francesco, Stella Maria, Stella-Venturini, Ferrami
Rino, Zanolini Giacomo, Fontana Bruno, Zavaglio
Pancrazio, Zanoli Luigi, Zanoni G. Carlo, Osio Andrea, Pea Pietro,
Cremaschini Ottavio, Alloisio Lina, Reali Lucia, Bodini Teresa, Lorandi
Mario, Ferrari Battista, Massardi Giovanni, Bonini Pierluigi,
Rossetti Paolo, Montani Luigi, Anelli Domenica, Guastalli Franco, Anni
Francesco, Barezzani Giuseppina, Zambetti-Settoni, Cotali Mario, Pizzamiglio
Rosa, Pegoiani Irene, Rossetti Roberto, Nervi Bruno,
Zucchelli Ferdinando, Brognoli Carlo, Ghessa-Gennari, Varinelli-Taglietti,
Pagliardi Giuseppe, Ferrari Cesare, Gianesini Settimo, Camisani-Favalli,
Tripodo Fortunato, Favalli-Meriti, Este-Amighetti,
Nicoli-Negrini, Pizzamiglio Luigi, Cipollini Oliviero, Cavalli Ezio, Azzini
Mario, More Caterina, Venturini-Faustini, Tirli Gianlino,
Olivetti-Penocchio, Burlini Fam., Guarisco Fam. Abrami Paola, Abrami
Maria, Staurenghi Teresa, Leni Giuliano, Soregaroli Achille, Bianchi Maria,
Alloisio-Lanzillotti, Alloisio Mario, Fuochi Franco, Nervi Mario, Carrera
Angelo, Pagliardi Lucia, Venturini Angela, Cervati Guido,
Cervati Francesco, Cervati Piera, Geroldi Teresa, Raggi-Cocchetti, Albini
Lino, Trezza Giulia, Trezza Albino, Villa Bruno, Fraschini Ezio, Staurenghi
Angelo, Panizza Agnese, Montani Giuseppe, Montani
Andrea, Rossini Angelo, Girelli-Preti Angelo, Este-Donini Sergio,
Dordi-Traversi, Fontana Carlo, Panizza Emanuela, Pietta Giovanni, Gerevini
Francesca, Canini Dionigi, Fogazzi Domenico, Azzini Mario,
Pietta Maria, Fam. Maffi, Bonzio Maria, Anni Lucia, Colonna Osvaldo,
Venturini Luigi, Piovani Carolina, Pinelli Primo, Brescianini-Capoferri,
Martinelli Anna, Corradi-Nervi, Nervi Luigi, Amighetti Maria,
Grossi Dina, Pelucchi Settimo, Bertoni Enrico, Minini Maurizio, Zanolini
Angelo, Galli Maurizio, Cremaschini Walter, Mombelli Paolo, Cossetti Ivan,
Fam. Alghisi, Gavazzoli Mario, Bertoldo Mario,
Venturini-Cima, Tomasini Cesare, Toninelli Mario, Bordonali Pierangelo,
Gritti Giovanni, Guastalli Gianbattista, Pinsi Roberto, Gennari Silvio,
Cocchetti Francesco, Zani Vittorio, Geroldi Mario, Tadini Rosa,
Cremaschini Domenico, Penocchio-Soregaroli, Pesce Giancarlo, Penocchio
Oliva, Boselli Carla, Zamparini Domenica, Anni Barbara, Zanolini Marta,
Minini-Canini Lucia, Brunelli Francesco, Brunelli
Alfredo, Cervati Paolo.

SOSTENITORI
Mirona Sebastiano, Barbieri Teresa, Abrami Battista, Fam. Pezzoli, Sala Sabrina, Sala Franco, Gandini Luigi, Loda Angela, Cenacchi Maria, Roda Teresa, Brunelli Santa, Davide Giuseppe, Loda Angela, Fam. Alessandrini, Seccardelli Fiore, Antonioni Beniamina, Colla Piergiuseppe, Azzini Giuseppe, Fogazzi-Azzini, Zampedri Marco, Zanoni Angelo, Minini Bernardo, Pezzoli Antonio, Beltini Colomba, Premi Bruno, Premi Claudio, Sarte fratelli, Sarte-Loda, Manfredi Battista, Canini Martino, Moioli Ferruccio, Sala Paolo, Azzini Angelo, Mombelli Massimo, Zacchi Bernardo, Sala Vittorio, Codignola Romolo, Adami Giulio, Camisani Angelo, Amighetti Giuseppina-Elisa, Burlini Domenica, Fontana Antonio.

BENEMERITI
Dott. Dalè Giuseppe, Tomasoni Maria, Carini Silvio, Ferrari-Bonvicini, Baronio Teresa-Portesani, Savio Pietro, Fam. Cervati, Labinelli Angelo, Cervati Primo, Pizzamiglio Francesco, Amighetti Angelo, Rossini Fiore, Cervati Fam., Bonvicini Roberto, Seniga Pietro, Renzi-Cattaneo, Boldoni Angela, Pedrinelli Raffaele, Ghaleb Antonietta, Quinzanini Giulia, Zorza-Montani, Fam. Maia, Fam. Monteverdi, Cò Angelo, Rossini Alfredo, Fam. Rossini, Penocchio Angela, Pezzoli Antonietta, Amighetti-Donini, Amighetti Francesco, Superti (forno), Bertoni Giuseppina, Andreoletti-Rocca, Sbarra Primo, Roda Aldo, Morandi Gerolamo, Monteverdi Fortunato, Dorofatti Angelo, Pertica Francesco, Lipomani Claudio, Cerutti Maria, Barbieri Gino, Quinzanini Angela, Pari Battista, Paracchini Luigi, Lupatini Mario, Farina-Paracchini, Zappa Iole, Di Terlizzi Michele, Geroldi Domenico, Dossena Walter, Regosa Marco, Pelosi Bruno, Pezzoli Luigi, Simonini Iole, Colla Giuseppe, Cavalli Anna, Palazzo Aldo, Moro Angelo, Tomasini Pierantonio, Cinconze Nidia, Bonelli Maria, Monteverdi-Girelli Orsola, Venturini Walter, Martinelli Gino, Penocchio Giorgio, Zorza Walter, Cremaschini Giovanni, Bonalda Rosa, Cremaschi-Pomati, Anni-Fesi, Quinzanini Mauro, Penocchio Elio, ACLI, Tomasoni Francesco, Abrami-Venturini, Abrami Giulio Luigi, Branca Catullo, Barezzani Fausto, Cavagnini Giuseppe, De Angeli Ettore, Mosca-Anelli, Amighetti Alessandro, Pini-Azzini, Baiguera Francesco, Girelli Giuseppina, Anelli Jose, Anelli Carla, Anelli-Abrami, Premi Antonio, Zorza Franca, Rossini-Rivetti, Abrami Angela,
Treccani-Abrami, Canini Vittorio, De Angeli-Baronio, Rossini Achille,
Micheletti Paolo, Calzavacca Valeria, Preti Giandomenico, Colosini Paolo,
Geroldi Rina, Bonvicini Claudio, Mucci Marco, Codignola
Antonio, Bonetti Domenico, Bonetti Sergio, Cervati Maddalena, Vigna Angela,
Bassini Domenico, Cervati Carlo, Zanoni-Migliorati, Mombelli Vincenzo,
Bellomi Angela, Rivetti Pasquale, Baronio Bernardo,
Merzoni Luciano, Delpero Gianbattista, Migliorati Giuliano, Sala Giancarlo,
Azzini Franco, Bertolini Pîerangelo, Marchesini Domenico, Piva Luigi,
Monteverdi Bruno, Pini Domenico, Taietti-Gritta, Baiguera
Giovanni, Vigna Luigi, Ferrari Valerio, Magri Paola, Pirani Rosa, Gandelli
Vittorio, Barbieri-Pelosi, Tosoni-Minini, Brognoli Anna, Baronio Amelia,
Alessandrini Luigi, Moro Giovanni, Franchi Paolo, Filippini Luigi, Pirani Franco, Bonini Natale, Mombelli Guglielmo, Burlini Sergio, Muraro Marzio, Vesco Giuseppe, Brunelli G. Battista, Don Angelo Quaranta, Verolabocce soc., Sandra Fogazzi-Marini.
(continua)

A tutti i lettori e alle loro famiglie          Buona Pasqua
come la natura ritorna alla vita la Pasqua del Cristo morto e risorto faccia rifiorire a vita nuova le coscienze.


ANAGRAFE PARROCCHIALE

Matrimoni

2 Lissignoli Oscar con Sementilli Barbara
3 Boschi Fausto con Pelucco Fiorella
4 Girelli Domenico con Penocchio Monica

Defunti

11 Salini Rosa di anni 67
12 Massardi Giovanni di anni 51
13 Checchi Esterina di anni 89
14 Magnani Angelo di anni 75
15 Este Faustina Fogazzi di anni 67
16 Grossi Dino di anni 62


Offerte pro restauri tele e altari della Basilica

Giornata celebrata nel mese di febbraio 2.022.000
In memoria del def.to Vincenzo Maggioni 500.000
N.N. 100.000
N.N. 1.000.000
In memoria della def.ta Giulia 200.000
Barbarina e Giuseppe nel 36° di matrimonio 100.000
N.N. 100.000
In memoria di Lorella Gavazzoli 240.000
N.N. 100.000
In memoria di don Angelo 60.000
Dalla vendita "catalogo" mostra Via Crucis
di Roberto Galperti 670.000
In memoria di Mario 50.000
In memoria del marito Luigi, di don Angelo e Lorella 100.000
Dalla Cappella Casa Albergo 372.000
N.N. 70.000
Totale 5.684.000


Angelo di Verola Archivio 1999 Parrocchia di Verolanuova