L'Angelo di Verola L'Angelo di Verola Mensile di Vita Parrocchiale Verolese


copertina estate 1999Estate 1999

Anno XXIV n° 6-7- 8 - Giugno Luglio Agosto 1999

Edizione a stampa a cura di Mons Luigi Corrini
Redazione:
Rino Bonera - Don Giampaolo Goffi - Don Giovanni Gritti
Edizione on-line a cura di Tiziano Cervati



Angelo di Verola Archivio 1999 Parrocchia di Verolanuova

Sommario

 03 Prepariamoci alla... (D. L. Corrini)
 04 Un nuovo capitolo... (P. Marcellino)
 06 Calendario liturgico
 15 "Il sogno moderno... (F. Razio)
 18 Percorsi d'amore (L. G. Gardoni)
 20 Centenario della...  (Mons. G. Sanguineti)
 22 Immigrazione e... (P. D. Colossi)
 26 ...una preghiera (D. Giovanni)

vita parrocchiale

 27 Il rendiconto economico (A. Rossini)
 28 Di che segno sei?
 30 Ai fidanzati (I sacerdoti)
 31 Concluso l'anno alla...
 32 L'O. F. S. (D. Giovanni)
 34 Dove va...
 36 Insieme a... (Le coriste)
 38 Pellegrinaggio a... (Una pellegrina)

dagli Oratori

 39 Vita di Oratorio (D. Giovanni)
 40 Scuola R. U. M. (Le suore)
 41 Il Grest 1999 (D. Giovanni)
 42 Estate, tempo di...
 44 Dimmi con chi vai (L. Colizzi)
 46 Informagiovani (a. z.)

le nostre rubriche

 47 La Missione è... (Gr. "Conoscerci")
 49 I Concili Ecumenici (R. Bonera)
 50 La Basilica di... ("Terra e Civiltà")
 52 Verola sport (R. Bonera)
 54 "Conchiglie di quiete" (R. Mor)
 55 "Gabbiani sull'onda" (R. Mor)
 56 Onora Verolanuova
 57 13 giugno...
 58 A proposito di ICI
 59 XI Rassegna...
 60 Servizio sanitario
 61 Turni delle farmacie
 62 Avviso ai collaboratori
 63 Orario ferroviario
 64 Lo spazio di... (M. Calvi)
 65 Relax... iamoci... (errebi)
 67 L'angolo dell'umorismo
 68 Una "Stella Polare" per...
 69 AVIS avvisa (C. Direttivo)
 70 Dal Circolo Acli (G. Baronio)
 70 Per i più piccoli
 71 In memoria
 72 Last updates
 73 Radiobasilica...
 74 Anagrafe parrocchiale
 75 Offerte pro opere parrocchiali


«L'ANGELO DI VEROLA» MENSILE DI VITA PARROCCHIALE VEROLESE
A CURA DEL SAC. LUIGI CORRINI
REDATTORI: SAC. GIAMPAOLO GOFFI - SAC. GIOVANNI GRITTI - RINO BONERA
ABBONAMENTO ANNUALE
ORDINARIO L. 30.000     SOSTENITORE L. 35.000      BENEMERITO L. 40.000
PER SPED. MEZZO POSTA L. 25.000     UN NUMERO L.   3.000


la parola del Prevosto
Prepariamoci alla Missione

La nostra parrocchia è impegnata nella preparazione all'"evento di grazia" della Missione che vivrà nel prossimo anno del giubileo.
Lo scorso mese l'Angelo di Verola ha offerto ai lettori il primo annuncio.
Continuano frattanto gli incontri di preparazione remota e il nostro mensile di vita parrocchiale si fa voce, a beneficio di tutti, delle riflessioni proposte e delle inziative in atto.
L'articolo che segue, firmato da Padre Marcellino responsabile dei missionari itineranti, presenta i contenuti della meditazione offerta nell'ultimo incontro con gli animatori.
Dobbiamo prendere coscienza che la grazia della missione parrocchiale sarà fruttuosa nella misura in cui la comunità cristiana sarà terreno preparato ad accogliere il seme della Parola.
A tutti viene ricordato che non si è solo destinatari, ma anche soggetti della Missione.
Sono due i  momenti che impegnano questo tempo di attesa operosa.
Vorrei esemplarmente desumerli dall'attività del sole. Come ogni stella, il sole vive di "implosione" e di "esplosione".
L'implosione è il momento in cui si carica di energia e poi libera la potenza accumulata attraverso l'esplosione.
Così dovrebbe essere per la nostra comunità. Il tempo della carica di energie si compie attraverso la preghiera (la liturgia) l'ascolto della Parola, la vita sacramentale e l'esperienza della vita di comunione.
La parrocchia si carica di potenza di grazia e libera la sua forza propulsiva nell'incontro con i fratelli perché ognuno riscopra "il Padre". Tutto questo è indispensabile perché anche i più distratti colgano i segni dell'evento.
Le Diaconie, in questi mesi, devono essere animate perché realizzino lo scopo: "essere Chiesa tra la gente".
Anche se entriamo nel periodo estivo è bene avere coscienza che per il battezzato l'impegno cristiano non va in vacanza. 

Don Luigi


Un nuovo capitolo della storia della parrocchia
In cammino verso la Missione
Passirano, 13 maggio 1999

Come ormai molti già sanno nel gennaio-febbraio del 2000 ci sarà la Missione parrocchiale.
È un progetto nato dalla comunione tra il Parroco, i Curati e le forze vive della Parrocchia, e che ora vogliamo insieme portare a compimento: la comunità parrocchiale è chiamata a scrivere un nuovo capitolo della sua storia.
Alcuni, i più anziani, forse potranno dire: "Ma questo è un capitolo di storia religiosa che già conosciamo". Attenzione! La Missione è una nuova esperienza, e la novità sta nel fatto che questa Missione non sarà una questione che impegna solo i Missionari (i Padri, le Suore, i Laici che vengono da fuori), ma coinvolgerà tutti gli abitanti del territorio parrocchiale che sentono di rendere ragione della loro fede.
La comunità cristiana, con l'avvento della Missione, è chiamata a risvegliare la sua capacità di servizio, di annuncio, di presenza, di testimonianza. Si tratta di andare, di essere "Chiesa tra la gente", sapendo che la prima via che la Chiesa deve percorrere è l'uomo, quello concreto che abita vicino a te, che condivide le sue stesse difficoltà e speranze, le solitudini, lo stesso stress di non aver mai tempo, di essere sempre di corsa.
La Missione si presenta, quindi, come un grande lavoro. Ma a quale scopo?
A questo punto ti chiedo di guardarti attorno.
Cosa vedi? Quale famiglia? Quale rapporto tra le famiglie? I giovani quali interessi perseguono? Se poi vai in giro per le strade, cosa trovi? ...spesso indifferenza, arrivismo, interesse, in una parola: un egoismo latente che congela i rapporti tra la gente, li rende sospetti... quando non ti capita di essere invaso da un vento bruciante di invidia, violenza, odio.
Se poi guardi alla pratica religiosa, c'è un rallentamento, una defezione, una indifferenza generalizzata. Troppo spesso il cristianesimo si riduce ad una presenza passiva, che pian piano si spegne nelle nuove generazioni, è il secolarismo che avanza e la Parrocchia è utilizzata come un distributore di servizi: battesimi, cresime, matrimoni...
Certo, per le strade dove vivi con la tua gente, c'è anche bontà, solidarietà, generosità, laboriosità, sofferenza accettata; ci sono sguardi semplici di bambini ed occhi limpidi di giovani che guardano al futuro pieni di speranza.
Ecco il "perché" della Missione: raccogliere tutto il positivo che c'è tra la gente per varcare insieme le soglie della speranza, per ridire i valori ai quali l'uomo si sente chiamato, ma che non è possibile realizzare se l'amore non scioglie l'egoismo, se la luce della fede non illumina e mette in fuga il sospetto, l'interesse, se la verità del Vangelo non ridà senso alla famiglia come luogo della fedeltà, del mutuo donarsi, se la Vita che è Gesù, il Signore, non riconsegna ai giovani la gioia di vivere e di progettare.
Tutti, oggi, vogliamo più onestà e verità. Tutti avvertiamo che non si può vivere nel compromesso, nella paura. Ma come uscire da questo "empasse"? Permettimi di dire che il primo colpo per frantumare questo cerchio che ci attanaglia sei chiamato a darlo solo tu. Sì, proprio tu!
Non portare scuse, non nasconderti come l'elefante dietro ad una foglia! Ci sarà una Parrocchia con una vita diversa a condizione che ci siano uomini nuovi, della "novità" del Vangelo.
È questo il vero contenuto del capitolo "Missione", che insieme vogliamo scrivere. Non sarà, quindi, una serie di prediche, di pie esortazioni, ma l'imporre nel territorio parrocchiale di una testimonianza, di un nuovo modo di essere cristiani. Per questo ci vogliono uomini, donne, famiglie, giovani "nuovi". Dove trovarli?
Se in te c'è ancora dell'onestà, se c'è ancora il gusto e l'ansia del bene, se nella tua famiglia c'è il desiderio di pace, armonia, se nei giovani non è morta la speranza di un futuro migliore, allora la Missione ha trovato i suoi operatori: persone che, insieme, fanno udire e vedere all'uomo di oggi, spesso frastornato ed esitante, che nel nome di Gesù è possibile una vita che si possa chiamare tale.
Vorrei finire raccontando una favola per coloro che restano scettici.
C'era una volta un cercatore d'oro. Prima di morire chiamò due suoi amici e svelò loro il luogo dove si trovava una grande quantità del prezioso metallo. Seguendo le indicazioni ricevute, arrivarono nel luogo indicato.
Cominciarono a cercare. Trovarono delle piccole pepite, delle pagliuzze, ma uno dei due non si degnava di raccoglierle, l'altro, invece, si chinava e le metteva nel sacco. Avvenne, così, che il primo cercò tutta la vita e la miniera non la trovò mai; l'altro si trovò a riempire, un po' alla volta, molti sacchi.
Ecco ciò che la Missione viene a fare: la Missione non è distruzione, ma assunzione dei valori: Gesù cerca il bene che c'è, magari sparso qua e là, mette insieme gli uomini e ne fa la sua Chiesa, segno di salvezza, lievito in mezzo al mondo. Tutto ciò che è bello, giusto, vero coopera alla riuscita della Missione.
Il capitolo della Missione sarà lungo, pieno di sorprese, con un finale da capogiro... Certamente tu lo vorresti già conoscere, non te lo posso dire. Ma una cosa è certa: sarà Dio Amore il protagonista di questa nuova pagina di storia e noi la scriveremo insieme con Lui.

il Direttore della Missione


Calendario liturgico dal 6 giugno al 5 settembre

ORARIO SANTE MESSE

 in Basilica Prefestiva : ore 18.30
 Festive : ore 7.30 - 9.30 - 11.00 - 18.30
  : ore 16.00 Celebrazione liturgica
 Feriali : ore 7.00 - 9.00 - 18.30

in S. Rocco Festiva : ore 9.00
in S. Anna - Breda Libera Festiva : ore 10.00

 Cappella Casa Albergo Feriale : ore 16.30
  Prefestiva : ore 17.00

(N.B. - In Basilica, ogni sabato, dalle ore 15.30 alle 18.00, i sacerdoti sono a disposizione per le confessioni degli adulti).
 

GIUGNO

6 Domenica SS. Corpo e Sangue di Cristo. Solennità.

Dal Vangelo - In quel tempo Gesù disse alle folle dei giudei: "Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo". (Gv. 6,51)

 Sante mese con orario festivo
ore 11.00 Santa messa solenne con la partecipazione del Coro.
ore 16.00 Esposizione del Santissimo, canto del vespro. Il Santissimo rimarrà esposto alla adorazione privata fino alle ore 18.30.
ore 17.00 Nel salone dell'oratorio femminile incontro con i genitori, padrini e madrine dei bambini che saranno battezzati nel mese di giugno.
ore 18.30 Santa messa seguita dalla processione del Corpus Domini che si concluderà nella piazza della Basilica dove sarà impartita la Benedizione Eucaristica.

10 giovedì - ore 20.30: santa messa al cimitero

11 venerdì Sacratissimo cuore di Gesù. Solennità.
 Sante messe con orario feriale
12 sabato Cuore immacolato della B. V. Maria
 Sante messe con orario feriale
13 Domenica XI del tempo ordinario

Dal Vangelo - Gesù disse ai suoi discepoli: "La messe è molta, ma gli operai sono pochi! Pregate dunque il padre della messe che mandi operai nella sua messe". (Mt. 9, 37-38)

 Sante messe con orario festivo

ore 11.50 Celebrazione comunitaria dei battesimi.
ore 16.00 Celebrazione liturgica
                          N. B. Ricorre oggi la festa di S. Antonio di Padova, compatrono della nostra parrocchia; ne facciamo memoria.

16 mercoledì Memoria della Beata Stefana Quinzani.
 Sante messe con orario feriale

17 giovedì Sante messe con orario feriale
ore 20.30 Santa messa al cimitero

20 Domenica XII del tempo ordinario

Dal Vangelo - Gesù disse: "Chi mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli...". (Mt. 10,32)

 Sante messe con orario festivo.
ore 16.00 Celebrazione liturgica

24 giovedì Natività di Giovanni Battista. Solennità.
 Sante messe con orario feriale.
ore 20.30 Santa messa al cimitero.

27 Domenica XIII del tempo ordinario

Dal Vangelo - Gesù disse: "Chi avrà dato anche solo un bicchiere di acqua fresca a uno di questi piccoli, perché è mio discepolo, in verità vi dico: non perderà la sua ricompensa". (Mt. 10,42)

 Sante messe con orario festivo.
                      *** Oggi si celebra la giornata per la carità del Papa. Ogni parrocchia raccoglierà l'offerta per aiutare il Santo Padre nella carità verso i più poveri del mondo.
ore 16.00 Celebrazione liturgica
ore 17.00 Celebrazione comunitaria dei battesimi
ore 17.00 Presso il salone dell'oratorio maschile incontro con l'Azione Cattolica Adulti.
29 martedì SS. Pietro e Paolo Apostoli. Solennità.
 Sante messe con orario feriale.
 Festa del Papa. Questa giornata deve essere l'espressione della devozione del popolo cristiano al vicario di Cristo.

30 mercoledì SS. Primi Martiri della Chiesa Romana.
 Sante messe con orario feriale.
 

LUGLIO

Attenzione all'orario estivo delle sante messe. Nei mesi di luglio e agosto è sospesa la s. messa vespertina dei giorni feriali, eccetto il sabato e le vigilie delle solennità.

ORARIO ESTIVO SANTE MESSE: MESI DI LUGLIO-AGOSTO
In Basilica:  Prefestiva :ore 18.30
Festiva : ore 7.30 - 10.30 - 18.30
: ore 16.00 S. Rosario, Vespro, Benedizione
Feriali : ore 7.00 - 9.00
S. Rocco: Festiva : ore 8.30
S. Anna - Breda Libera: Festiva : ore 9.30
Cimitero:  Giovedì : ore 20.30
Cappella Casa Albergo:  Feriale : ore 16.30 - Prefestiva: ore 17.00

N.B.: In Basilica , ogni sabato dalle ore 15.30 alle 18.00, i sacerdoti sono a disposizione per le confessioni degli adulti.

1 giovedì Sante messe con orario feriale.
ore 9.00 Dopo la s. messa, esposizione del Santissimo e adorazione comunitaria e privata fino alle ore 12.00
ore 20.30 S. messa al cimitero
2 venerdì Primo del mese. Dedicato alla devozione del Sacro Cuore.

3 sabato S. Tommaso apostolo. Festa.
 Sante messe con orario feriale.

4 Domenica Anniversario della dedicazione della Cattedrale. Festa.

Dal Vangelo - Gesù disse a Zaccheo: "Scendi in fretta perché oggi devo fermarmi a casa tua!" Zaccheo scese subito dall'albero e con grande gioia accolse Gesù in casa sua". (Lc. 19, 5-6)

 Sante messe con orario festivo estivo.
ore 10.30 S. messa solenne
ore 16.00 Celebrazione liturgica
ore 17.00 Nel salone dell'oratorio femminile incontro con i genitori, padrini e madrine dei bambini che saranno battezzati nel mese di luglio.

8 giovedì Sante messe con orario feriale.
ore 20.30 S. messa al cimitero

11 Domenica XV del tempo ordinario

Dal Vangelo - Gesù disse: "Ecco il seminatore uscì a seminare. E mentre seminava una parte del seme cadde sulla strada e vennero gli uccelli e la divorarono. Un'altra parte cadde in luogo sassoso dove non c'era molta terra... restò bruciata dal sole. Un'altra parte cadde sulle spine e la soffocarono. Un'altra parte cadde sulla terra buona e diede frutto..." (Mt. 13, 3-8)

 Sante messe con orario festivo estivo.
ore 11.30 Celebrazione comunitaria dei battesimi
ore 16.00 Celebrazione liturgica.

15 giovedì Sante messe con orario feriale
ore 20.30 S. messa al cimitero

16 venerdì Beata Vergine del Carmelo
 Sante messe con orario feriale

18 Domenica XVI del tempo ordinario

Dal Vangelo - Gesù espose alla folla una parabola: "Il regno dei cieli si può paragonare a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma mentre tutti dormivano venne il suo nemico, seminò zizzania in mezzo al grano e se ne andò". (Mt. 13, 24-25)

 Sante messe con orario festivo estivo
ore 16.00 Celebrazione liturgica
22 giovedì S. Maria Maddalena. Sante messe con orario feriale.
ore 20.30 S. messa al cimitero.

25 Domenica XVII del tempo ordinario

Dal Vangelo - In quel tempo Gesù disse alla folla: "Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto in un campo: un uomo lo trova e lo nasconde di nuovo, poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo". (Mt. 13, 44)

 Sante messe con orario festivo estivo.
ore 16.00 Celebrazione liturgica.
ore 17.00 Celebrazione comunitaria dei battesimi.
                           N.B. Oggi si fa memoria di S. Anna presso la chiesa di Breda Libera dedicata alla madre della B. V. Maria.

26 lunedì S.s. Gioacchino e Anna genitori della B. V. Maria.
 Sante messe con orario feriale.
ore 20.30 S. messa presso l'edicola Sacra di via Ricurva, dedicata a S. Anna.
                            *** Ricordiamo oggi il compianto vescovo Mons. Luigi Morstabilini nell'anniversario della sua morte.

29 giovedì S. Marta. Sante messe con orario feriale.
ore 20.30 S. messa al cimitero.

31 sabato Sante messe con orario feriale.
 A mezzogiorno si apre il tempo per l'acquisto dell'indulgenza plenaria del "Perdon d'Assisi".

 Condizioni richieste:
 1 -  Confessione e comunione Eucaristica.
 2 -  Preghiera secondo l'intenzione del Sommo Pontefice (almeno un Pater e un'Ave). L'adempimento di queste due condizioni non è legato al giorno; si possono adempiere anche nei giorni precedenti o seguenti.
 3 - Visita alla Basilica, la nostra parrocchiale. Tale visita deve essere compiuta nel tempo prescritto che inizia dal mezzogiorno di sabato 31 luglio e si estende a tutta la domenica seguente; nella visita si deve recitare almeno un Pater e un Credo.
 4 - Reale distacco dai peccati, non solo mortali, ma anche veniali. L'indulgenza si può applicare anche ai defunti a mo' di suffragio. Si può acquistare una sola volta.

 "L'indulgenza che la Chiesa elargisce ai penitenti, è la manifestazione di quella meravigliosa Comunione dei Santi, che, nell'unico vincolo della carità di Cristo, misticamente congiunge la Beatissima Vergine Maria e la Comunità dei fedeli, o trionfante in cielo o vivente nel purgatorio o pellegrina in terra. Difatti l'indulgenza che viene concessa per mezzo della Chiesa, diminuisce o cancella del tutto la pena dalla quale l'uomo è in certo modo impedito di raggiungere una più stretta comunione con Dio. Perciò il fedele pentito trova un aiuto efficace in questa speciale forma di carità della Chiesa per poter deporre l'uomo vecchio e rivestire l'uomo nuovo "il quale si rinnova nella sapienza secondo l'immagine di Colui che lo creò" (Col. 3, 10).
 (Paolo VI Epist. Sacrosantae Portiunculae 14 luglio 1976).
 

AGOSTO

1 Domenica XVIII del tempo ordinario.

Dal Vangelo - Gesù dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci e, alzati gli occhi al cielo, pronunziò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli e i discepoli li distribuirono alla folla. (Mt. 14, 19)

 Sante messe con orario festivo estivo.
ore 16.00 Celebrazione liturgica nel corso della quale si terranno le preghiere prescritte per ottenere l'indulgenza plenaria per sé oppure ai defunti a modo di suffragio.
ore 17.00 Presso l'oratorio femminile incontro con i genitori, padrini e madrine dei bambini che saranno battezzati nel mese di agosto.
5 giovedì Dedicazione della Basilica di Santa Maria Maggiore (Madonna della Neve).
 Dopo la s. messa delle ore 9.00: adorazione del Santissimo fino alle ore 12.00.
ore 20.30 S. messa al cimitero.

6 venerdì Trasfigurazione del Signore. Festa.
 Sante messe con orario feriale.
 Anniversario della morte del Servo di Dio Paolo VI (1978). Lo ricordiamo nelle nostre preghiere.
 Primo venerdì del mese dedicato alla devozione del Sacro Cuore.
8 Domenica XIX del tempo ordinario

Dal Vangelo - Gesù appena salito sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca gli si prostrarono davanti, esclamando: "Tu sei veramente il Figlio di Dio". (Mt. 14, 32-33)

 Sante messe con orario festivo estivo.
ore 11.30 Celebrazione comunitaria dei battesimi.
ore 16.00 Celebrazione liturgica.

10 martedì S. LORENZO. Festa patronale.
 Sante messe ore 7.30 - 9.30
ore 20.30 S. messa solenne.

12 giovedì Sante messe con orario feriale
ore 20.30 S. messa al cimitero

14 sabato S. Massimiliano Maria Kolbe. Martire.
 Sante messe con orario feriale.
ore 18.30 S. messa prefestiva.

15 Domenica ASSUNZIONE della Beata Vergine Maria. Solennità.

Dal Vangelo - Allora Maria disse: "L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio mio Salvatore". (Lc. 1, 46-47)

 Sante messe con orario festivo estivo.
ore 10.30 S. messa solenne.
ore 18.00 Vespro. Benedizione eucaristica.
ore 18.30 S. messa
ore 20.15 In S. Rocco si apre la festa in onore del Santo.
 S. Rosario, S. Messa

16 lunedì S. Rocco. Festa.
 Le sante messe vengono celebrate in S. Rocco alle ore 7.30 e 9.30.
ore 20.15 S. Rosario - S. messa seguita dalla processione. Al termine benedizione con la reliquia del Santo.

19 giovedì Sante messe con orario feriale
ore 19.30 S. messa al cimitero

22 Domenica XXI del tempo ordinario

Dal Vangelo - Gesù disse: "Voi chi dite che io sia?". Rispose Simon Pietro: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente". (Mt. 16, 15-16)

 Sante messe con orario festivo estivo.
ore 16.00 Celebrazione liturgica.
ore 17.00 Celebrazione comunitaria dei battesimi.

26 giovedì Sante messe con orario feriale.
ore 19.30 S. messa al cimitero.
 (si concludono le celebrazioni delle sante messe al cimitero).

29 Domenica XXII del tempo ordinario.
 

Dal Vangelo - Allora Gesù disse ai suoi discepoli: "Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua". (Mt. 16, 24)

 Sante messe con orario festivo estivo.
ore 16.00 Celebrazione liturgica.

30 lunedì Riprende la celebrazione della s. messa feriale
 alle ore 18.30
 

SETTEMBRE
 

 ORARIO SANTE MESSE: MESE DI SETTEMBRE
 In Basilica:   Prefestiva :ore 18.30
   Festiva : ore 7.30 - 9.30 - 11.00 - 18.30
    : ore 16.00 Celebrazione Liturgica
   Feriali : ore 7.00 - 9.00 - 18.30
 S. Rocco:  Festiva : ore 9.00
 S. Anna - Breda Libera: Festiva : ore 10.00
 Cappella Casa Albergo:  Feriale e prefestiva: ore 16.30

N.B.: In Basilica , ogni sabato dalle ore 15.30 alle 18.00, i sacerdoti sono a disposizione per le confessioni degli adulti.
 
N.B. a) Lunedì 30 agosto riprende la celebrazione della s. messa vespertina, ogni sera alle ore 18.30;
b) La s. messa prefestiva nella Cappella della Casa Albergo è anticipata alle ore 16.30;
c) In Basilica vengono riprese le celebrazioni delle sante messe festive delle ore 9.30 e 11.00;
d) In S. Rocco la s. messa festiva è posticipata alle ore 9.00;
e) Nella chiesa di S. Anna - Breda Libera - la s. messa festiva è posticipata alle ore 10.00.

2 giovedì Primo del mese. Dopo la s. messa delle ore 9.00 adorazione del Santissimo comunitaria e privata fino alle ore 12.00.

3 venerdì Primo del mese, dedicato alla devozione del Sacro Cuore.

5 Domenica XXIII del tempo ordinario.

Dal Vangelo - In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: "...Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro". (Mt. 18, 20)

 Sante messe con orario festivo.

ore 16.00 Celebrazione liturgica
ore 17.00 Presso l'oratorio femminile, incontro con i genitori, padrini e madrine dei bambini che saranno battezzati nel mese di settembre.

Nel prossimo mese di ottobre, con ogni probabilità, sarà beatificato il nostro concittadino
don Arcangelo Tadini

Tadini prete sociale
 

La “Voce del Popolo” del 21 maggio scorso ha dedicato l’intera pagina 21 al nostro concittadino Don Arcangelo Tadini di cui è prossima la beatificazione.

Verolanuova si dispone a vivere e vivrà questo storico evento in una particolare atmosfera prendendo le più opportune iniziative (un apposito comitato è stato costituito dal Consiglio Pastorale Parrocchiale).

In questa attesa riprendiamo dallo stesso Settimanale Diocesano alcuni servizi che ci aiuteranno, ancora una volta, a meglio conoscere la figura importante di un uomo - sacerdote le cui iniziative, realizzate a cavallo del XIX e XX secolo attraverso le sue “Suore Operaie”, sono conosciute in più continenti.

“Il sogno moderno di don Tadini” è il titolo del principale articolo nel quale l’autore, Fulgenzio Razio, scrive tra l’altro:

“... Doti indispensabili, per ciascun soggetto che vuole operare, o già lo fa, nel mondo dell’economia sono la competenza e la creatività, supportate dal coraggio. Le buone intenzioni o i generici richiami a volersi bene lasciano il tempo che trovano. Mettere al centro delle scelte l’uomo e il suo bene è il segno e il significato di una cultura cristianamente ispirata, che potrebbe trovare aiuto e consenso da parte di altre culture. Questa è la sfida maggiore dei nostri tempi per un credente: dare un’anima alla globalizzazione. Non fu questo, in tempi diversi certo, il sogno di don Tadini? Dare risposte concrete al bisogno di lavoro, pensando anche alla crescita interiore delle persone che, adulte nella fede, fossero in grado di superare difficoltà e privazioni grazie ad una vita radicata nei valori del vangelo? E quando volle le sue suore ‘operaie’ tra le operaie non era il desiderio di accompagnare donne e uomini del lavoro sulle strade di una cultura impregnata di solidarietà? Qui sta la ricchezza del sogno di don Tadini: credere fermamente che le persone, se motivate, sanno dare risposte concrete e competenti ai bisogni della gente che lavora. La sua stessa congregazione, nella sua storia, ha sempre fatto compagnia agli uomini e alle donne, sia sul luogo di lavoro, sia nei posti ricchi di solitudine degli emigranti: la Svizzera, la Francia, l’Inghilterra. Una ricchezza non nascosta sotto il moggio, ma posta sul tavolo per far luce, interrogare ogni giorno ciascuno di noi.
Come possiamo essere degni di una eredità così grande e così profetica? Semplice: essere segni e significati per le persone del lavoro oggi, fare cultura dimostrando che mettendosi insieme, associandosi, condividendo la condizione di chi soffre è possibile dare risposte concrete, quali la promozione e la giustizia sociale.
Come non pensare all’opera di don Tadini rileggendo le parole del Concilio: “Non date all’uomo per carità ciò che gli spetta per giustizia?”.
 

Sullo stesso settimanale, inoltre, così è stata annunciata per il sabato 29 maggio

“Una tavola rotonda sul ‘Tessitore di Dio’”

“Nella Casa Madre delle Suore Operaie, a Botticino Sera, in via Tadini, 19, sabato 29 maggio si svolge una tavola rotonda sul venerabile don Arcangelo Tadini, in occasione della nuova biografia dal titolo “Il tessitore di Dio”, edita dalla Queriniana. L’inizio è alle 9.30, con una breve accoglienza. Alla tavola rotonda, moderata da Pier Giordano Cabra, intervengono Domenico Del Rio, autore della biografia, il giornalista Alberto Comuzzi, la madre generale suor Emma Arrighini, e il vescovo di Brescia mons. Giulio Sanguineti.
Si conclude alle 11.30 con la concelebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo.

Don Arcangelo Tadini nacque a Verolanuova il 12 ottobre del 1846. Ordinato sacerdote il 19 giugno del 1870, ha svolto il suo ministero a Lodrino fino al 1873 e a S. Maria della Noce a Brescia fino al 1885, anno del suo trasferimento a Botticino Sera, dove due anni dopo è nominato parroco. A Botticino vi rimane fino alla morte il 20 maggio del 1912.
Fra le sue opere sociali ricordiamo la Società Agricola Operaia del Mutuo Soccorso, fondata nel 1893, l’avvio della filanda nel 1894, il Convento delle Operaie nel 1898. La fondazione delle Suore Operaie è del 1900. Il 7 dicembre scorso la Consulta medica della Congregazione per le Cause dei Santi ha approvato all’unanimità un miracolo di guarigione attribuito al Tadini. La beatificazione è vicina e diventerà occasione per riscoprire la sua figura.”
 

Ancora “La Voce” pubblica, scritta da una parrocchiana di Botticino, la seguente lettera ideale dei suoi parrocchiani di oggi indirizzata a don Tadini.

“Caro don, permettici di chiamarti così, ora che ti abbiamo meglio conosciuto, come comunità parrocchiale di Botticino, vogliamo dirti semplicemente grazie per essere stato tra noi.

Hai saputo mantenere la tua promessa: “Starò con voi, vivrò con voi, morirò con voi” e oggi, a distanza di tanti anni, continui ad essere con noi.

Nello splendore della gloria di Dio che ti chiama ad essere beato, aiutaci a fare nostro quel progetto che avevi ideato per i parrocchiani di allora: “Io mi aspetto da voi miracoli, mi aspetto un miracolo di fede... mi aspetto un miracolo di cristiana pietà... un miracolo di amore scambievole...”, perché in questi nostri tempi, altrettanto duri e difficili, sotto il tuo sempre attento e vigile sguardo sappiamo essere comunità cristiana viva, unita e segno di speranza”.

La data ufficiale della beatificazione non è ancora stata precisata dagli organi vaticani competenti. Non appena conosciuta verrà comunicata in Basilica e attraverso Radiobasilica.


Nell’attesa che il Papa annunci ufficialmente la data di beatificazione del nostro concittadino don Arcangelo Tadini, proponiamo ai lettori una riflessione sui percorsi seguiti da uomini e donne del nostro tempo che sono giunti alla santità camminando sulle strade dell’amore nelle ordinarie responsabilità della vita.
L’articolo è tolto dal “Giornale di Brescia” dell’11 maggio scorso.

Le vite esemplari indicate dalla Chiesa
Percorsi d’amore
tra gente comune

Chi sono i santi? Una domanda che affiora in questi tempi, alla vigilia del Giubileo del Duemila, in cui la Chiesa proclama i tanti prodigi della fede. E vede ogni volta riempirsi Piazza San Pietro di pellegrini e di devoti che giungono da ogni parte del mondo, attratti dal polo magnetico della santità.
Basta pensare al 2 maggio, giorno della beatificazione di Padre Pio, il frate delle stimmate. Un appuntamento di folla che ha paralizzato l’intera città di Roma.
O alla proclamazione di tre santi: un sacerdote veneto morto nel 1954, don Calabria; un sacerdote francese nato all’epoca della rivoluzione, padre Champagnat; una suora di origini contadine, Livia Agostina Pietrantoni, vissuta nella seconda metà dell’Ottocento.
Figure esemplari. Personalità di spicco, fondatori di grandi opere che sono diffuse in tutto il mondo e che continuano ad accendere ovunque segnali di fiducia e di speranza.
In questo clima la riflessione sulla santità e dunque inevitabile. Essa riconduce al rapporto tra mondo reale e misticismo, tra parola e silenzio, tra nulla e tutto. Tra vita e dono.
Percorsi impegnativi e ardui che ci presentano i santi, atleti di Dio, combattenti che si sono qualificati o nella scelta dell’ascesi o nell’offerta totale della propria vita agli altri.
La loro è un’esperienza di unione, è il rapporto con un Altro da sé. Un Dio personale con cui hanno aperto un dialogo d’amore.
Fino a qualche anno fa la santità era collegata, nella visione popolare, a digiuni eccezionali, guarigioni, stimmate.
Una che se ne intendeva, santa Teresa d’Avila, diceva: queste sono le debolezze, la malattia della mistica. Io direi, le prove della perfezione raggiunta nel controllo del corpo e dello spirito. Con il potere di ammansire le bestie feroci, far sgorgare l’acqua dalle rocce, guarire gli ammalati e gli infermi.
Ma i tempi sono cambiati. E i nostri sono tempi di nostalgia: nostalgia della trascendenza, dell’arcano, della fantasia, del bene, del bello, delle virtù, della natura, della vita, della verità.
Una nostalgia che a poco a poco, dopo la lunga notte delle false e facili conquiste di un secolo ribelle e contraddittorio, sta invadendo il cuore di tutti, credenti e non credenti. Qualcuno lo chiama fascino della new age. Ma, forse, è qualcosa di più vero.
Per questo il Papa ha di gran lunga allargato l’orizzonte della santità e ha elevato al trono degli altari figure di uomini semplici, eroi della virtù: un padre di famiglia, fondatore di banche, Giuseppe Tovini; un semplice figlio di barbiere, divenuto una personalità di spicco per l’opera di educazione diffusa nel bresciano e nel mondo, Padre Piamarta; Gianna Beretta Molla, una madre che ha preferito alla sua, la vita del figlio che portava in grembo.
Ed Edith Stein, un’ebrea convertita, martire della brutalità hitleriana, il cui cammino è un’autentica crescita spirituale e umana, consapevolmente vissuta nel suo essere donna.
E presto, scavalcando i tempi stabiliti, vuole beatificare madre Teresa di Calcutta perché fu “capace di far sentire agli sconfitti la tenerezza di Dio”.
Ed ecco che questi santi si avvicinano sempre di più alle migliaia di persone senza volto che ogni giorno lottano, camminano e sono in attesa di aiuto.
La vita dipana infinite risorse di uomini e di donne capaci di guardare negli occhi il mondo, consapevoli di scoprirlo colmo di sofferenze più che di splendori. E queste sono persone comuni in tutto a tutti che si muovono nella ordinarietà di problemi quotidiani.
Non sono personaggi che destano stupore, che provocano domande sulla inspiegabilità dei loro gesti. Non sono moralisti, anche se sentono forte il richiamo della morale, non sono predicatori, non sono missionari.
Sono semplicemente madri e padri che fanno i conti con le fatiche e le preoccupazioni di ogni giorno. Sono donne che inseguono la fame di sogni dei figli o sono figli che non abbandonano i vecchi padri.
Storie minime, spesso chiuse nelle pareti di una casa, con il desiderio represso, mai realizzato di andare per il mondo, di uscire dai ruoli fissati dal destino, e magari trovare altrove il prossimo da servire e da aiutare.
Storie di rassegnazione, di perdono, di malattie, di rinunce, di preghiere, di dedizione. Storie di dolore che scivolano via e si confondono nella corrente della vita, risucchiate nei gorghi della memoria.
Certo i santi si distinguono nella singolare e sorprendente passione per l’eterno, hanno vinto la natura e possono dominarla e, scrive Edith Stein “sono come un crisma che stilla dal cielo; sono cieli portatili: imparadiscono ogni luogo che calcano”.
Ma la santità, si legge nel Concilio Vaticano II, non è una via straordinaria, riservata a pochi eletti. E santo è chi ha una grande voglia e un grande bisogno di rompere il cerchio dell’indifferenza e tingere di serena speranza la solitudine del dolore.
Ciò significa che ogni uomo, con tutte le sue fragilità, i suoi contorcimenti, con tutte le sue grettezze e le sue pigrizie, con tutti i suoi sudori e tutte le sue svagatezze può arrivare alla grande meta.
Così, anche quei volti ignoti, vestiti di inquietudini, nella ricerca ansiosa di Dio che ha detto “senza di me non potete fare nulla”, possono essere soggetti silenziosi di santità.
Lì si deve cercare nello scorrere dei giorni sempre uguali: nella folla che crede ai miracoli e popola Roma per la beatificazione di Padre Pio, nelle persone semplici che hanno fame di un mondo pulito, nei testimoni nascosti, attraverso i quali si perpetua e si moltiplica il senso del dovere nella vita.
Insomma, in tutti quei “poveri di spirito” ai quali è stato promesso il regno di Dio.
Licia Gorlani Gardoni


Centenario della Consacrazione dell’umanità al S. Cuore di Gesù

A tutti i fedeli della Diocesi

Carissimi,
tra le significative forme di pietà, diffuse nella nostra Diocesi, un posto rilevante è da attribuire al culto del S. Cuore di Gesù.
A chi non ne conosce in profondità la spiritualità, può apparire come una forma di devozione non propriamente adatta ai tempi che viviamo. In realtà il culto al Cuore di Gesù, nato in tempi remoti e fissato come modalità concreta di rendere onore e di unirsi a Gesù Cristo immolato sull’altare della croce, si è sempre rinnovato, approfondendo i contenuti teologico-liturgici e spirituali di questa forma di pietà, in conformità al cammino della Chiesa.
La festa liturgica del S. Cuore di Gesù è stata istituita nel 1765 e nel 1899 papa Leone XIII volle consacrargli l’intera umanità. Dal Vaticano II questo culto ricevette nuovo impulso e un’ulteriore spinta al rinnovamento. Paolo VI ebbe a scrivere: “Il Cuore SS.mo di Gesù, fornace ardente di amore, è simbolo ed espressione di quell’amore eterno col quale ‘Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio Unigenito’... Il culto al Cuore di Gesù, che in alcuni casi, lo rileviamo con dispiacere, s’è alquanto affievolito, rifiorisca sempre più e sia stimato da tutti una forma veramente eccellente di autentica pietà, quale, al nostro tempo, soprattutto in seguito alle norme del Concilio Ecumenico Vaticano Secondo, viene insistentemente richiesta verso Gesù Cristo re e centro di tutti i cuori, capo del corpo, cioé della Chiesa... E poiché il Vaticano II raccomanda vivamente i pii esercizi del popolo cristiano... soprattutto quando si compiono per volontà della Sede Apostolica, questa forma di devozione sembra doversi inculcare sopra ogni altra” (Paolo VI, Investigabiles Divitias, 6 febbraio 1965, nn. 5 e 7).
La pietà verso il Cuore di Gesù non può, però, essere disgiunta da ciò che è la base dell’autentica pietà cristiana. È ancora Paolo VI che ci ammaestra: “Soprattutto bramiamo che venga tributato al Cuore SS.mo di Gesù, che nell’Eucaristia ci ha dato il suo dono più grande, un culto più intenso proprio con la partecipazione all’augusto Sacramento. Nel Sacrificio Eucaristico, infatti viene immolato e si riceve il medesimo nostro Salvatore, sempre vivo per intercedere per noi (Eb. 7, 25), dal Cuore aperto dalla lancia del soldato e che riversò sul genere umano il fiotto del suo sangue misto ad acqua” (Doc. Cit. n. 6).
Se questi sono i fondamenti della pietà verso il Cuore di Gesù, credo quanto mai opportuno sollecitarne il culto anche oggi e ridare nuovo vigore all’Apostolato della Preghiera, che ne sostiene la diffusione ed è ancora presente in molte parrocchie della nostra Diocesi.
Siamo nell’anno centenario della consacrazione dell’umanità al S. Cuore di Gesù: ritengo gesto di fede e di onore tributato a Gesù rinnovare tale consacrazione, per mezzo della quale coloro che già conoscono e amano Gesù Cristo sperimentano un aumento di fede, coloro che sono un po’ freddi nella fede attingono al suo Cuore la fiamma del suo amore (cfr. Leone XIII, Annum Sacrum, 1899, n. 11).
Per questo mi sembra opportuno quest’anno dare un tono particolare alla solennità del S. Cuore di Gesù il prossimo 11 giugno.
Chiedo a tutti coloro che ne hanno la possibilità, di unirsi a me in quel giorno nella celebrazione eucaristica che presiederò in cattedrale alle ore 18.30, durante la quale affiderò al S. Cuore di Gesù la nostra Chiesa bresciana e alcune persone faranno la loro consacrazione personale.
In particolare invito gli iscritti all’Apostolato della Preghiera, i parroci e le parrocchie in cui è presente questa associazione, religiosi, religiose, laici consacrati, seminari, postulati, noviziati, aggregazioni ecclesiali e tutto il popolo santo di Dio. A coloro che non possono essere presenti chiedo di unirsi spiritualmente.
Sarà certo un momento di grande comunione e di fede profonda, nella quale sperimenteremo ancora una volta quanto è buono il Signore: siamo tanto poveri e indigenti da non aver nulla da potergli offrire come cosa nostra; tuttavia nella sua infinita bontà e amore, non solo non ricusa che gli offriamo e consacriamo ciò che è suo, come se fosse cosa nostra, ma anzi lo desidera e lo domanda: “Figlio, dammi il tuo cuore” (Prov. 23, 26).
Vi benedico.

Giulio Sanguineti

Brescia, 16 maggio 1999 - Solennità dell’Ascensione del Signore


Pubblichiamo volentieri il seguente articolo. È del nostro concittadino P. Domenico Colossi, rettore del seminario degli Scalabriniani in Manfredonia. Forte dell’esperienza vissuta per alcuni anni in Canada, Stati Uniti e Inghilterra tra gli emigranti, ora è stato chiamato, tra gli altri impegni, ad organizzare un centro di accoglienza per i terzomondiali in provincia di Foggia. Di particolare rilevanza, dunque, il suo scritto del quale lo ringraziamo.

Immigrazione e mercato del lavoro
di P. Domenico Colossi

La presenza sempre più consistente di immigrati provenienti da paesi fuori dell’area europea, e in particolare di religiosità e di cultura islamica, si è fatta sempre più numerosa determinando a volte nell’opinione pubblica emozioni intense ed ambivalenti e che hanno determinato interventi governativi volti più a reprimere il fenomeno che a capirne le cause e a ricercare efficaci soluzioni.
Atteggiamenti e pregiudizi razziali alimentati da una stampa che trova facile veder nell’emigrazione la causa dei mali di una società, hanno comunque sempre accompagnato gli emigrati in qualsiasi paese essi siano diretti. Basti ricordare uno dei più gravi fatti di violenza e di razzismo contro gli emigrati italiani a New Orleans nel 1891 di cui i missionari Scalabriniani furono testimoni: il linciaggio, sotto gli occhi della polizia americana di 11 siciliani accusati d’aver ucciso un poliziotto. Le migrazioni ritornano quindi ad essere in questi ultimi anni una priorità politica urgente, suscitando sentimenti di rigetto e paura perché sentite come minaccia al proprio benessere, ma al tempo stesso risvegliando le coscienze ad una solidarietà internazionale di fronte ad ingiustizie che spesso le accompagnano.
L’Italia, con il suo milione e mezzo di immigrati di varie culture, razze e religioni non è la sola nazione ad interrogarsi su un fatto sociale che mette in crisi identità storiche e sicurezze raggiunte.
Le Nazioni Unite stimano almeno a 125 milioni il numero di persone che in maniera legale o in forma clandestina, per ragioni economiche o politiche, vivono e lavorano in un paese diverso da quello in cui sono nate. L’Europa non può sfuggire a questa realtà e se in passato ha ritenuto l’emigrazione come un prezzo da pagare alle sue esigenze di sviluppo economico e di mercato, ora è chiamata a considerarla come una priorità politica e un fatto di ripopolamento.
Nel 1995 l’Eurostat calcolava a 18.223.000 la presenza di stranieri regolari nei 15 paesi dell’Unione Europea così distribuiti: Germania 7.174.000 pari all’8,8% dell’intera popolazione; Francia 3.597.000 pari al 6,3%; Inghilterra 2.060.000 pari al 3,4%; Italia 991.000 pari all’1,7% (1.250.000 nel 1999 pari al 2,2% a cui si dovrebbero aggiungere circa 25/300.000 unità); Svizzera 1.331.000 pari al 18,9%; Lussemburgo 138.000 pari al 33,4% sempre in riferimento all’intera popolazione.
Dei 125 milioni di emigrati presenti oggi nel mondo l’Europa e l’America del Nord ne accolgono rispettivamente una ventina di milioni. Questo significa che la maggior parte del movimento migratorio, 80 milioni, avviene all’interno degli stessi paesi poveri. La paura che l’Europa e in particolare l’Italia sia invasa da immigrati risulta pertanto ingiustificata almeno dai dati oggettivi riportati.
Le percentuali sopra indicate sono comunque destinate a crescere dato che vi è già in atto una trasformazione dello scenario demografico, geopolitico non soltanto nei paesi limitrofi all’Italia ma in tutte le aree che stanno alle spalle di questi stessi paesi e questo fa pensare che i movimenti migratori nei confronti dell’Italia e degli altri paesi europei determineranno una pressione migratoria destinata ad aumentare in misura considerevole. Si passerà dagli attuali 27 milioni di persone attualmente in cerca di lavoro nel bacino mediterraneo a 100 milioni nel 2020.
Guardando al movimento di popoli già oggi in atto ci si rende conto di come una legge legata al controllo di questo fenomeno non può consentire una efficace soluzione. Questo non significa che non si possa intervenire regolandone il flusso ma che dobbiamo anzitutto cambiare la prospettiva con cui si guardano questi fenomeni considerandoli non una minaccia ma un modo con cui si va configurando la società del domani. C’è in atto il fenomeno della globalizzazione fatta di scambio di beni, di idee, di servizi. Essa unifica i mercati e le culture, ma poiché è dominata dalla legge del più forte al tempo stesso tenta di bloccare l’emigrazione dei poveri. Anche i sistemi giuridici diventano sempre più sovrannazionali e le nazioni cedono parte dei loro poteri al controllo delle multinazionali.
Il fatto tuttavia che i popoli si muovano comunque, ha portato le scienze a ricercare i fondamenti del vivere sociale non più sul concetto di nazione o su di un patrimonio storico e culturale comune ma su altri valori che lo rendano possibile. Si va cioè sempre più formando la convinzione che a fondamento di tante infinite storie vi è una storia dell’uomo patrimonio  di tutta l’umanità.
 

Gli immigrati nel mercato del lavoro italiano

La distribuzione è fortemente differenziata sia per aree territoriali del nostro paese (più della metà al Nord, circa 30% al centro, 12% al Sud, il restante 7% nelle isole) che per paese di provenienza.
Le nazioni più numerose sono la marocchina, l’albanese e la filippina.
Va anzitutto sottolineato che in questi ultimi anni il profilo del fenomeno migratorio si è mutato in modo significativo. A partire dal 1994 col decreto di regolarizzazione Dini, l’emigrazione ha mostrato nuove tendenze. Dall’emigrato nel settore dei servizi alla persona, o dal “vù cumprà”, si è passati ad un emigrato inserito nel tessuto produttivo della struttura sociale italiana. È cresciuta la quota di lavoro regolare che ha portato nel 1998 quasi a triplicare il numero di immigrati regolarmente assunti rispetto a dieci anni prima. Di questi il 78,5% è residente al Nord, il 13% al Centro e l’8,4% al Sud. Nel nord-est e nell’Emilia lo sviluppo ha marciato a ritmo sostenutissimo soprattutto nelle piccole e medie imprese con domanda di lavoro continuo. Il lavoro che queste imprese domandano è di tipo flessibile sia nella disponibilità di tempo sia nella possibilità di ingresso/uscita. Caratteristiche che si ritrovano maggiormente negli immigrati. Questo processo ha già però incontrato alcuni limiti: ad una facile reperibilità di forza-lavoro poco o per nulla qualificato non corrisponde un’altrettanta disponibilità di lavoro-forza qualificato necessario per un ulteriore sviluppo delle imprese. Anche a partire da questo problema e dalla necessità di conservare il lavoro che dagli imprenditori è stato fatto rilevare l’urgenza di dare attenzione alle necessità sociali degli immigrati: abitazione, riunificazione familiare...
Nelle regioni centrali e soprattutto in quelle meridionali vi è ancora un livello estremamente basso di regolarizzazione della forza lavoro, ed in genere vi è maggiore illegalità dove l’economia sommersa rappresenta un segmento tutt’altro che trascurabile. E quindi anche l’immigrazione si concentra nelle attività sommerse, nel lavoro stagionale in agricoltura, il più delle volte non regolare, nella pastorizia, nel commercio ambulante, mentre è pressoché assente nelle attività industriali.
 

Attività svolte

Filippini e indiani di varia provenienza si concentrano nel settore dei servizi alla persona. Si stimano circa 250.000 immigrati occupati in questo settore, numero destinato peraltro ad accrescersi per l’età elevata delle domestiche italiane.
I cinesi privilegiano la ristorazione e il lavoro delle pelletterie, l’artigianato in genere.
Marocchini privilegiano il commercio ambulante.
I Senegalesi lavorano tanto nel commercio ambulante che nell’industria.
Gli egiziani lavorano nel commercio e nella ristorazione.
I tunisini lavorano nella pesca e nel settore agricolo.
Nel lavoro stagionale in agricoltura sono occupate quasi tutte le nazionalità.
Per quanto sia cresciuta la presenza degli immigrati nel lavoro regolare, è ancora significativa la presenza nel lavoro irregolare. Su 550.000 lavoratori dipendenti si stima che 170.000 siano irregolari a cui vanno aggiunti i 180.000 lavoratori illegali. Si raggiunge quindi una quota di irregolarità del 50% del totale degli occupati. Il problema non sta però nell’irregolarità ma in una caratteristica del mercato del lavoro italiano in cui l’economia sommersa continua ad avere un peso considerevole superiore ad altri paesi, con risparmio sul costo del lavoro per gli imprenditori e una possibilità di salario accettabile per i lavoratori. Ci troviamo quindi di fronte ad circolo perverso: l’economia sommersa è un fattore di attrazione per lavoro immigrato, e la presenza di lavoro immigrato consente a questo settore di riprodursi. Il problema va posto non tanto al lavoro migrante ma al sistema produttivo italiano e alla difficoltà di venir fuori dall’illegalità.
 

Competizione o complementarietà?

Queste caratteristiche: occupazione a macchia di leopardo, disoccupazione in alcune aree, irregolarità diffusa sia tra immigrati che tra italiani, pone delle domande. Vi è concorrenza tra la forza lavoro italiana e quella immigrata? Nell’economia sommersa, gli immigrati tolgono lavoro agli italiani?
La forza lavoro italiana è per molte attività non disponibile o per le caratteristiche dell’attività (faticosità, turni, basso status) o perché essa richiede migrazioni interne tutt’altro che agevoli. In queste aree il lavoro migrante è complementare rispetto al lavoro italiano. Nel centro-nord la popolazione tra i venti e i trentanove anni si ridurrà tra il 1997 ed il 2017 di 6 milioni di unità.
Nell’economia sommersa e nel lavoro stagionale sembrerebbe a prima vista che vi possa essere competizione. È parzialmente vero dato che la forza lavoro immigrata accetta condizioni di lavoro a più basso salario. Ma il problema è più complesso. Nella maggior parte dei settori che vivono sul sommerso, la presenza di offerta di lavoro immigrato è un’alternativa alla meccanizzazione. Si deve concludere che la risposta a queste domande deve essere che non vi è concorrenza se non in modo del tutto trascurabile tra forza lavoro italiana e quella immigrata. Non è detto però che sarà sempre così.
 

Conclusioni

La qualità del lavoro immigrato regolare, la rende molto importante nel sistema pensionistico a cui già contribuisce in modo significativo.
La forza lavoro immigrato ha dato vitalità a settori abbandonati dagli italiani quali i servizi alla persona (assistenza anziani).
Le rimesse che permettono lo sviluppo economico del paese di provenienza e quindi il contenimento di flussi migratori.
Farà tuttavia seguito una situazione maggiormente complessa. Con il processo di adattamento è ipotizzabile una mobilità sociale verso l’alto, una presumibile concorrenza con la forza lavoro italiana.
Un dato che appare è che l’immigrazione sta stabilizzandosi e collocandosi ai diversi livelli della società italiana.
In conclusione non vi è dubbio che il formarsi di una coscienza che l’uomo ha di sé come cittadino del mondo determinerà in positivo il futuro dell’umanità, diversamente i conflitti saranno nuovamente inevitabili.


ogni mese...
... una preghiera a cura di don Giovanni
 

Il cammino verso l’inizio del Terzo Millennio ci invita nuovamente a pensare al valore del tempo che scorre e alle varie “ore” che lo compongono. Il tempo scorre inesorabile, ma il credente ha la inaudita possibilità di dare ad ogni istante, ad ogni esperienza che passa e si sussegue ad un’altra, il valore dell’eternità e il significato di un continuo atto di preghiera.
Lo Spirito, eterno, vive in noi, immersi nel tempo; con noi c’è Gesù, presente “fino alla fine del tempo”, anche se, con la sua Ascensione, è entrato nell’eternità; il tempo è creatura del Padre, che non a caso chiamiamo Padre Eterno. Ogni ora del nostro tempo, vissuta sotto la guida dello Spirito, in unione a Gesù morto e risorto, può essere offerta al Padre e, prima ancora, ricevuta dalle sue mani con fiducia, poiché Egli è il nostro Padre buono.
In prossimità del tempo estivo presentiamo una duplice preghiera: ci aiuta a meditare sull’ora dei tanti incontri che viviamo quotidianamente e che molti avranno la possibilità di intensificare in occasione delle prossime vacanze estive; getta luce sul significato della solitudine: molti la vivono lungo tutto l’anno, ma l’estate, per non poche persone, segna l’ora di una solitudine più acuta: anch’essa può diventare preghiera, strumento di redenzione e di unione con il Signore. Sia con i nostri incontri che con la valorizzazione della solitudine, potremo rendere gloria al Padre del tempo e dell’eternità.

L’ora dell’incontro

Ogni ora d’incontro è ora dell’amore che avvicina dei fratelli.
È la tua ora, Signore, perché tutto quello che unisce è ispirato da te.

Tu sei l’autore segreto degli incontri improvvisi, imprevisti, improbabili:
nell’apparente caso che li ha provocati tu agisci nascostamente.

Fa’ che possano rispondere ai tuoi disegni di unione,
facendo scoprire la persona dell’altro, suscitando la stima e la comprensione.

Tu sei l’animatore degli incontri previsti, temuti o desiderati;
vorrei lasciarti condurre questi incontri secondo il tuo modo divino,
ascoltando la tua voce che mi invita con insistenza
a più simpatia, a più benevolenza, a più pazienza, a più accordo profondo.

Che in ogni incontro affiori la tua presenza:
vorrei trovarti in colui che metti un istante sulla mia strada,
che si offre alla mia possibilità di dare amore.

È solo raggiungendo te che scoprirò il senso dell’incontro,
e apprezzerò meglio colui che viene a me, vedendoti in lui.

L’ora della solitudine

Ora di solitudine, ora in cui mi ritrovo solo con te, Padre,
ora di solitudine, ora in cui tu sei presente davanti a me, Signore.

Solitudine imposta in un momento in cui, forse,
avrei desiderato un consenso, il calore di qualche compagnia, il sostegno di un amico:
sei tu che mi doni il tuo Spirito e mi fai comprendere, nel mio isolamento,
che tuo Figlio Gesù è l’amico di cui sento il bisogno, l’amico che riconforta.

Solitudine voluta in cui mi rifugio per ritrovare la pace,
per gustare il silenzio e poter riflettere senza essere disturbato/a:
tu ti presenti a me, non per turbarmi, ma per illuminare
la densa oscurità che nella mia solitudine rimane nel mio intimo.

Ora di solitudine, ora in cui dovrei essere più sensibile alla grazia,
perché, essendo solo/a, mi sento più libero/a di accogliere il tuo amore.


vita parrocchiale

Il rendiconto economico della Parrocchia per l’anno 1998

Il Consiglio per Affari Economici della Parrocchia ha approvato nei giorni scorsi il rendiconto economico per l’anno 1998.
Le entrate sono state pari a L. 250.410.665 per la parte ordinaria (compreso il Bollettino parrocchiale) e pari a L. 305.827.582 per la parte straordinaria, vale a dire le offerte finalizzate al restauro del patrimonio artistico. Il totale delle entrate è stato di L. 556.238.247.
Le uscite sono state pari a L. 314.919.702 per la parte ordinaria  e a L. 299.745.907 per la parte straordinaria (restauri). Il totale delle uscite è stato di L. 614.665.609.
Il disavanzo è stato quindi di L. 58.427.362.
L’analisi dettagliata delle varie voci ha messo in risalto due fatti incontestabili: i verolesi sono molto generosi quando si tratta di contribuire al finanziamento di opere importanti (offerte finalizzate ai restauri), lo sono un po’ meno per le spese ordinarie della Parrocchia che sono importantissime per le molteplici attività parrocchiali. Purtroppo, da alcuni anni, e per il calo sensibile di verolesi praticanti, e per le situazioni non sempre facili della nostra economia locale, le oblazioni per la gestione corrente sono andate sempre diminuendo mentre le spese per una Parrocchia vivace spiritualmente e socialmente e attenta alle necessità dei fedeli aumentano sempre di più. Il Consiglio per gli Affari Economici, nel presentare il rendiconto economico all’attenzione dei Parrocchiani, invita tutti a sostenere con generosità le molteplici attività della Parrocchia.
 

Per il Consiglio parrocchiale
affari economici
prof. Alberto Rossini


Servizio Diaconie: “...di che segno sei?”
 

La domanda è frequente: “Ma quale è il significato del simbolo dato alla mia Diaconia? Perché questo simbolo?”:
Di certo la scelta non è stata fatta a caso, anzi il simbolo è stato scelto facendo riferimento al nome, al Santo a cui ogni Diaconia è stata dedicata.
Per questo nelle righe che seguiranno crediamo sia utile soddisfare la curiosità di alcuni, anche perché capendo il significato di ogni simbolo, in tutti potranno nascere nuovi stimoli nel cammino intrapreso dalle nostre otto Diaconie per testimoniare il Vangelo nella nostra Parrocchia.

SAN LORENZO: palma
Il nostro patrono, essendo martire, è rappresentato con una “palma del martirio”, segno di gloria per aver testimoniato con la vita il suo amore per Dio: ci ricorda che la vita è un dono che Dio ci ha dato e che il modo più bello per ringraziarlo è quello di ridargliela amando intensamente.

SAN ROCCO: conghiglia
S. Rocco era un pellegrino e i pellegrini usavano la conchiglia per dissetarsi lungo il loro cammino. “I cristiani sono su questa terra, ma non sono di questa terra” e la conchiglia ci ricorda che in questa nostra vita “pellegrinaggio” è importante dissetarci all’acqua viva che è Dio: senza Lui siamo terra deserta, arida.

SANT’ANTONIO: giglio
Sant’Antonio è rappresentato con un giglio fra le mani: un fiore segno di candore, purezza, innocenza, verginità. Il giglio ci invita a riscoprire sempre più la purezza nei nostri pensieri, nelle nostre parole, nelle nostre azioni. Ci invita a vivere solo per dire al Signore: ti voglio bene.

SACRO CUORE: un cuore e una croce
Il culto del Sacro Cuore dev’essere considerato da tutti come una forma nobilissima e degna di vera pietà verso Gesù Cristo, re e centro dei cuori, capo del corpo che è la Chiesa. Il cuore sormontato dalla croce ci ricorda che è bello scegliere Gesù come re e centro dei nostri cuori.

SANT’ANNA (Breda): la Bibbia aperta
Nella chiesa della Breda, S. Anna è rappresentata mentre educa sua figlia, la Madonna, parlandole attraverso le Sacre Scritture: ha la Bibbia tra le mani. Il simbolo ci ricorda che pure noi dovremmo avere un po’ più spesso tra le mani la Bibbia, leggerla, meditarla, pregarla, per lasciarci guidare da Lei nella nostra vita, per far diventare Gesù l’inizio (      ) e la fine della nostra vita (      ).

CROCIFISSO: una croce
Gesù è morto per amore. La croce ci ricorda che il vero amore di cui dobbiamo vivere è fatto di sacrificio. Qualche anno fa si diceva “và dove ti porta il cuore”; noi con l’aiuto di Dio dovremmo dire per poter amare veramente “andiamo dove ci porta la croce”.

MADONNA DI CARAVAGGIO: una corona del Rosario
Con la corona del Rosario vogliamo sottolineare l’importanza di lasciarci adottare dalla Madonna: imparare da Lei nel dire il nostro Sì al Signore, pregarla perché Lei possa intercedere per noi presso suo Figlio Gesù, nostro unico bene. Ave Maria...

SAN DONNINO: mitra
La mitra, è il copricapo dei Vescovi e San Gottardo, ricordato in questa Diaconia, era un Vescovo; come pure lo era un concittadino nostro nato in questa Diaconia, Mons. Giacinto Gaggia Vescovo di Brescia. Con questo simbolo, mentre ricordiamo i nostri Pastori, vogliamo esprimere pure la gioia di sentirci Chiesa, popolo di Dio su questa terra, qui a Verolanuova.

Ad informazione avvenuta, ora non possiamo che augurarci di incarnare nella vita di tutti i giorni i simboli presentati. Otto simboli diversi, otto Diaconie, otto strumenti nelle mani di Dio, diversi fra di loro ma uniti nel nome del Signore per portare un po’ del Suo amore nella nostra vita.


Ai fidanzati che si preparano a celebrare il Sacramento del Matrimonio

Carissimi vi presentiamo il calendario del corso di preparazione al Matrimonio che si svolgerà in autunno nella nostra parrocchia.
Lo facciamo con le parole del “Direttorio di pastorale familiare” per la Chiesa in Italia.
La finalità di questa preparazione consiste nell’aiutare i fidanzati a vivere il fidanzamento e la prossima celebrazione del matrimonio come momento di crescita umana e cristiana nella Chiesa; nell’aiutarli a conoscere e a vivere la realtà del matrimonio che intendono celebrare, perchè lo possano celebrare non solo validamente e lecitamente, ma anche fruttuosamente e perchè siano disponibili a fare di questa celebrazione una tappa del loro cammino di fede; nel portarli a percepire il desiderio e insieme la necessità di continuare a vivere nella fede e nella Chiesa anche dopo la celebrazione del matrimonio”.
Ci auguriamo di potervi aiutare nel realizzare queste finalità.
Gli incontri si svolgeranno con il seguente calendario:
tutte le sere alle ore 20.30
da lunedì a sabato 6-11 settembre
quindi il corso si chiuderà domenica 12 settembre con il seguente orario:
ore 16.30 - relazione
ore 18.30 - S. messa e consegna dell’attestato del corso.
I sacerdoti


Concluso l’anno della S.V.F.

Lunedì 3 maggio ha chiuso i battenti la Scuola di Vita Familiare. Era inizianta il 2 novembre scorso.
Ad incontri conclusi, che si sono svolti regolarmente ogni lunedì sera, pubblichiamo la relazione che è stata trasmessa dalla Responsabile della Scuola alla Sede Centrale dell’Istituto Pro Familia in Brescia che è coordinatore e punto di riferimento per tutte le Scuole di Vita Familiare attive nella diocesi e di quelle disseminate un poco in tutta Italia.
La relazione si commenta da sé e non possiamo che congratularci con le dirigenti, gli animatori e gli esperti i quali, a titolo assolutamente gratuito, sono intervenuti nel corso dell’anno e si sono prodigati per la formazione  e la crescita personale di quelle decine di ragazzi che l’hanno frequentata con costanza ed interesse traendone un sicuro profitto.

“Nell’anno 1998-99 la nostra S.V.F. ha avuto sessantacinque iscrizioni con trentasei ragazze e ventinove ragazzi. Abbiamo formato otto gruppi, quattro di maschi e quattro di femmine.
Alcuni, tra i ragazzi e le ragazze che avevano già frequentato per più anni sono stati promossi assistenti e ci sono stati di grande aiuto perché, attraverso loro, che per età sono più vicini ai loro compagni, abbiamo l’impressione di aver comunicato meglio e  sollecitato i più giovani a riflettere, da punti di vista vari e non solo dal nostro. Quattro ragazze, che ci avevano fatto da assistenti per gli anni scorsi, hanno avuto un loro gruppo femminile col quale hanno lavorato bene.
Circa metà degli iscritti che sono di terza media hanno frequentato per la prima volta. I ragazzi dell’anno precedente sono stati contattati telefonicamente ed hanno risposto in numero discreto.
Nel corso dell’attività, oltre a trattare il tema, per loro basilare, dei rapporti con i genitori, abbiamo parlato del corpo e, a questo riguardo, sono intervenute, per le ragazze, una ostetrica ed una dietista; per i ragazzi un medico riguardo al loro sviluppo sessuale. Per tutti un altro medico ha trattato il tema dell’alcolismo.
Apprezzati volontari hanno dato nozioni di idraulica, di elettricità, di educazione stradale e di pronto soccorso. Per Natale e Pasqua abbiamo fatto un lavoretto da portare ai genitori.
A metà febbraio la nostra Scuola, con l’aiuto di cinque giovanotti di Verola intervenuti con le chitarre, ha animato la santa messa delle ore undici.
Infine, il 20 aprile, da noi invitato, abbiamo avuto ospite, nella Biblioteca Comunale, don Antonio Mazzi che ha affascinato i ragazzi e i loro genitori, presenti, con consigli e testimonianze.
Tutto questo diciamo per riferire l’impegno degli animatori e dei ragazzi, che speriamo sia fruttuoso per la loro vita.
Dobbiamo aggiungere che i due Convegni (a Brescia e a Rivoltella) dai temi:
- e ti vengo a cercare, ovvero come camminare verso l’altro lasciando aperta la porta del cuore,
- e ti trovo cercandoti, ovvero come ti scopro, giorno dopo giorno, uguale a me e tanto diverso, sono stati per noi aiuto grande e spunto prezioso per il nostro lavoro”.


Sta nascendo a Verolanuova una Fraternità de L’Ordine Francescano Secolare (OFS)
di don Giovanni

Continuiamo la presentazione, iniziata su “L’Angelo” del mese scorso, della Fraternità OFS a cui stiamo cercando di dare vita a Verola, dopo che si è cercato di spiegare in che consiste e per chi è l’OFS.
Tutto inizia con il Grest del ‘94: il tema è Dipingi la luce, ispirato a S. Chiara d’Assisi, in occasione della conclusione delle celebrazioni per il centenario della sua nascita (Assisi 1193).
Da sr. Ida nasce l’impulso ad attuare un’idea: andare sui luoghi ov’ella era vissuta. La proposta è fatta ai collaboratori del Grest, ai ragazzi che avevano frequentato la 3a media e alla Comunità Educativa dell’Oratorio. Si approfitta del ponte dei Santi e dei Morti.
L’esperienza è forte: Assisi “prende” molti; le figure di Chiara e Francesco colpiscono con il fascino delle loro scelte radicali. Il desiderio di seguire il Signore, ripercorrendo le loro orme, inizia a farsi strada. In qualcuno inizia a prendere corpo l’idea di “imparentarsi” con la Famiglia Francescana, sia attraverso l’OFS, sia, per quanto riguarda i giovani, dando vita alla Gi Fra (Gioventù Francescana).
Tale desiderio prende nuovo vigore in occasione del secondo pellegrinaggio, dopo due anni.
Grazie a don Paolo, si hanno i primi contatti con i Francescani di Rezzato, ai quali chiediamo di essere illuminati sulla Gi Fra. Poiché alla fine le cose non vanno in porto, si decide di passare direttamente alla proposta dell’OFS, per tutti, meno giovani e giovani. Nel frattempo, in seguito ad una forte spinta da parte di alcuni di coloro che vi avevano partecipato nel ‘96, si organizza un terzo pellegrinaggio, nella primavera del ‘98. Si registra il tutto esaurito.
Approfittando del fervore suscitato dall’incontro con i due santi di Assisi, sulla via del ritorno, viene lanciata la proposta: costituire la fraternità OFS anche a Verola.
Per capirci qualcosa di più, viene invitato, verso metà maggio, fr. Arcangelo, responsabile dell’OFS per la Lombardia.
Le cose non si sono svolte in sordina: vista la concreta possibilità che qualcosa prenda avvio, sull’”Angelo” di giugno del 98 (pagine 26 in fondo e 27 in alto) si inizia col dare una prima notizia, annunciando che, “se qualcosa andrà in porto, daremo a suo tempo informazioni più precise”: non si è trattato perciò della volontà di fare qualcosa di riservato per pochi “eletti”; si è avvertita invece la necessità di avere le idee chiare, per evitare di lanciare alla gente proposte nebulose, non chiare nemmeno a chi le faceva. Quando le idee si sono chiarite, in seguito ad ulteriori incontri con alcuni membri dell’OFS e con la Ministra Regionale, si è deciso di partire e, perciò, si è iniziato il cammino, della cui possibilità l’intera comunità parrocchiale è stata costantemente informata attraverso gli avvisi domenicali.
Si sta così costituendo anche a Verola la Fraternità OFS; è più giusto dire, però che si sta ricostituendo: a Verola, infatti, una fraternità del Terz’ordine Francescano (TOF), altro nome dell’OFS, era già esistita alcuni decenni or sono. Riportiamo, per concludere, quanto si trova scritto negli archivi dell’OFS, a Milano:
VEROLANUOVA (V.F.)
La congregazione fu eretta canonicamente il 22 aprile 1922 da P. Benedetto Galli, delegato dal M.R.P. Gioacchino Caldiroli, Ministro Provinciale dei Frati Minori, dopo avere chiesto a sua Ecc. Mons. Gaggia il consenso scritto.
Fecero da testimoni all’atto D. Giacomo Bolsoni e il Chierico Seminarista Francesco Galeazzi.
Tre giorni dopo P. Benedetto scriveva così al Ministro Provinciale: “Sono tornato definitivamente da Verolanuova. Il P. Guardiano farà avere a V.P.M.R. i documenti relativi alla nuova Congregazione, eretta da me canonicamente. Finora fu solamente eretta la Congregazione femminile, con essendo possibile formare la maschile.
Le ascritte sono moltissime. Un nucleo di uomini a cui ho dato l’abito, potrà in seguito, a detta del Prevosto, formare la base per la Congregazione maschile. Gli abitini portati furono insufficienti, ne occorrono altri cento, ai quali se ne aggiungeranno cento e cento altri. Mando in proposito un cenno al nostro “Apostolato”. Accludo copia del ‘Testimonium erectionis”, che venne depositato in archivio parrocchiale”.
Dopo due anni dalla fondazione, vi predicò un ritiro spirituale P. Paolangelo Minore Cappuccino.
Nel 1940 lo stato della Congregazione era il seguente:
“Purtroppo la Congregazione del Terz’Ordine Francescano in questa Parrocchia rimane come ricordo storico e non è in efficienza.”
“Prevosto Nicostrato Mazzardi”.

Per chi vuole saperne di più, non c’è che da provare a partecipare a una delle riunioni e chiedere informazioni a qualcuna delle persone che lì vi trova.


Insieme!... a Trento

Alcuni componenti del coro San Lorenzo, hanno organizzato una gita a Trento e Rovereto, aperta anche ai non coristi che si è svolta con successo il 25 aprile.
Partiti alle sei, dopo una sosta per la colazione, siamo arrivati a Trento alle nove.
Accompagnati da una esperta guida (cortesissima signora), abbiamo visitato il Castello del Buonconsiglio, antica residenza dei principi Vescovi che sorge entro una cinta munita di bassi torrioni. Anche i bambini che erano con noi hanno seguito con interesse le storie e le leggende che la guida raccontava in modo semplice, stimolando la loro curiosità e la loro attenzione.
Lasciata Trento siamo arrivati a Levico Terme, cittadina della Valsugana in una conca, attorniata da montagne innevate, degradante verso il suo lago e sulle cui sponde abbiamo pranzato. Nel pomeriggio siamo andati sul colle di Miravalle, sopra Rovereto, a vedere la campana a distesa più grande del mondo ideata dal sacerdote roveretano Don Antonio Rossaro per onorare i Caduti di tutte le guerre e per invocare la pace.
Malcelatamente commossi, abbiamo pregato e cantato al “Signore delle Cime”. In quel luogo sereno e denso di significato, ci ha attraversato la consapevolezza di quanto sia importante l’unità e la pace tra i popoli.
Per fortuna i nostri bambini, reclamando il gelato, ci hanno rasserenati, così ci siamo recati a Rovereto città, dove abbiamo sostato piacevolmente e passeggiato.
Più tardi, durante il rientro, abbiamo fatto tappa in un “Autogrill” e... sorpresa! Come d’incanto, dal bagagliaio del pullman ecco uscire un tavolino, salumi, torte, pasticcini e... buon vino. Abbiamo avanzato solo il tavolino!
Poi, di nuovo in pullman per il rientro a Verola. Abbiamo cantato alla Madonna come ringraziamento e “scanterlato” allegramente fino a casa. Ci siamo salutati in una Verola pulita e luccicante dalla pioggia con uno spirito diverso. Giornate così, vissute in serenità ed armonia, ci fanno desiderare di ripetere questa bella esperienza al più presto.
La gita è ben riuscita grazie alla bravura degli organizzatori, ma anche e soprattutto alla cordialità e simpatia dei partecipanti.
A tutti va il nostro GRAZIE ed arrivederci alla prossima.

Alcune coriste


Pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo (20-23 aprile 1999)

La mattina del 20 aprile mi sono alzata di buonora senza che i miei se n’accorgessero, la sveglia l’avevo puntata, ma non è servita.
L’entusiasmo era tanto anche perché la meta era San Giovanni Rotondo, luogo dove aveva vissuto quel frate la cui vita, nonostante le precarie condizioni di salute, fu un costante impegno spirituale per avvicinarsi a Colui che amava più della sua stessa esistenza.
Fra’ Pio considerato dagli abitanti di quei luoghi come un Santo per le sue straordinarie doti spiegabili solo con la Fede, doveva essere beatificato dopo pochi giorni dalla nostra visita.
Data la grande importanza che quest’avvenimento rappresentava, durante il viaggio sul pullman, oltre ad esserci molto divertiti, ci siamo soprattutto preparati interiormente per affrontare nel migliore dei modi i giorni a seguire.
 Dopo la sosta per la Santa Messa e il pranzo siamo arrivati con immensa felicità nel tardo pomeriggio.
Guardandoci intorno ci siamo subito resi conto che il posto è un preciso miraggio di molti pellegrini.
Quando una zona diventa di continuo troppo affollata, si crea un clima imponente di commercializzazione che contrasta di sicuro con la condotta di vita di un frate semplice.
A parte questa nota dolente, in quei due giorni di permanenza ci siamo dedicati principalmente alla preghiera, che grazie anche a tutti i presenti è diventata una meditazione molto intensa e sublime.
Appena tornata dal viaggio mi sono accorta di essere molto serena e di possedere interiormente qualcosa di mistico che non avvertivo prima.
Un cambiamento spirituale molto appagante che auguro anche a tutti quelli che hanno partecipato.
Una pellegrina


dagli oratori

Vita di Oratorio - di don Giovanni

Un altro anno pastorale si “conclude”. Metto il verbo tra virgolette perché solo fino a un certo punto si può parlare di conclusione: termina, è vero, la più importante delle attività dell’Oratorio, la catechesi, ma non per questo l’Oratorio rimane inattivo: attività estive e sportive terranno vivo l’ambiente e in movimento le persone, collaboratori o beneficiari che siano.

Ringraziamo allora il Signore che ci offre la possibilità di continuare a vivere e a far vivere l’Oratorio, in esperienze che costituiranno occasioni, possibilità di grazia e di crescita; imploriamo il suo Spirito affinché queste occasioni siano vissute nel modo migliore da tutti coloro che vi parteciperanno.

Dopo che al Signore, il ringraziamento va a tutti coloro che renderanno possibili queste attività grazie alla propria gratuita collaborazione.

Gettiamo uno sguardo all’indietro: è, anche in questo caso, doveroso e bello ringraziare:

- i catechisti e gli assistenti: la catechesi è un servizio gratuito, che richiede, in molti casi, fatica e tanta pazienza. Speriamo che i genitori se ne rendano almeno un poco conto.
Ringraziamo anche quei genitori che hanno mostrato di capire e apprezzare il lavoro dei catechisti e hanno collaborato con loro;

- i responsabili delle attività sportive: dirigenti e allenatori CSI, organizzatori dei tornei, ecc...
Agli animatori delle altre attività dell’Oratorio, gli ideatori e realizzatori delle altre varie iniziative;

- i volontari delle pulizie, sia degli ambienti interni che di quelli esterni dell’Oratorio;

- tutti gli altri che hanno in qualche modo collaborato alla vita dell’Oratorio, sia prestando una collaborazione stabile che occasionale.

Ora, alcune notizie, in breve:

• il 1° maggio ha avuto luogo la biciclettata a Comella; vi hanno partecipato persone di (quasi) tutte le età; chi ha voluto ha avuto la possibilità di trascorrere una bella giornata in allegria, spensieratezza e con qualche momento di preghiera nel delizioso santuario romanico che costituiva la nostra meta. Ringraziamo gli organizzatori e i cucinieri e le cuciniere.

• Si è svolto, organizzato da alcuni membri del Gruppo Animazione e da uno degli addetti ai tornei sportivi dell’Oratorio, un torneo di basket che ha vivacizzato alcune serate all’Oratorio nel mese di maggio; la partita più incerta è stata quella con il tempo metereologico, che ci ha costretto a spostare alcune serate.
Ringraziamo organizzatori e partecipanti.

• Sta per prendere avvio il torneo notturno di calcio. Un plauso di incoraggiamento agli organizzatori, perché le fatiche e le difficoltà non sono poche; un augurio di gioco condotto con spirito sportivo a tutti gli atleti e di sereno divertimento al pubblico che interverrà.

• A segnare il definitivo passaggio all’estate, come ogni anno, è il festival di primavera “Stassera debutto”, il tempo avendolo permesso, realizzato la sera del 5 giugno. Rimandiamo al numero di settembre per la fotocronaca; porgiamo subito il ringraziamento a chi vi ha lavorato e un plauso a tutti i partecipanti, ai genitori che li hanno accompagnati e pazientemente attesi mentre si svolgevano le prove.


Pensando all’estate: (2) Scuola RUM 1999 all’Oratorio femminile

In un batter d’occhio arrivano le vacanze e la calda estate. C’è la piscina, c’è Paspardo... e c’è la scuola RUM! (Ricamo, cucito, uncinetto, maglia).
Saranno pomeriggi vissuti all’insegna di tanta serenità, gioco, impegno e gite fuori porta, compresa la piscina.
Le iscrizioni si effettueranno i primi 15 giorni di giugno dalle suore e la scuola RUM inizierà lunedì 5 luglio per terminare il 23 luglio con la grande festa.
Vi aspettiamo in tante e con la voglia di condividere!
A presto. Ciao a tutte!
Le vostre suore


Pensando all’estate: (3) Il Grest 1999 di don Giovanni

L’ultima delle attività estive degli Oratori si avvierà il 23 agosto lunedì.  Per tre settimane, fanciulli e ragazzi dalla 1a elementare (già frequentata) alla 3a media potranno trovare il modo di occupare insieme alcune ore della giornata da lunedì a sabato (in quest’ultimo giorno il mattino, gli altri nel pomeriggio).
L’idea che accompagna questa estate degli oratori è che È FESTA! È l’estate che precede immediatamente il Giubileo, il Grande Giubileo del 2000. “Giubileo” è parola strettamente imparentata con “giubilo”, cioè, gioia, allegria, festa. Vogliamo imparare a fare festa e capire che la festa vera è insieme con Lui: è Lui la nostra festa! E con Lui niente di ciò che è bello e fa nascere allegria e gioia, va buttato; solo ciò che produce vuoto del cuore non si addice a Lui, per il semplice fatto che non si addice nemmeno a noi, poiché non dà gioia vera.
L’Oratorio, così come l’avevano pensato s. Filippo Neri e s. Giovanni Bosco è luogo di festa, allegria, possibilità di amicizia serena. Per questo non è fatto solo dalle aule di catechismo e dalla chiesetta: sia questi ambienti che il bar, la veranda-sala giochi, i campi e gli spazi all’aperto vogliono dirci che c’è spazio per l’allegria e la festa nel cuore di chi la vuol trovare; il Signore in cui crediamo è il Dio della festa e della danza.
E allora ci sono i vari tornei, le feste danzanti, le gite e altro, durante l’anno; in estate ci sono il Camposcuola (vedi “Angelo” di aprile), la Scuola RUM (vedi articolo precedente) e il Grest.

JOYFULL-TIME: (la solita concessione alla mania di usare inglesismi) è il tema che accomuna le attività estive degli oratori bresciani, che si sviluppa in tre diversi sussidi: per i fanciulli, i ragazzi e i giovani. Nelle apposite riunioni per gli animatori, vedremo quale di questi sussidi, messi a disposizione da parte del Segretariato Oratori della Diocesi, sarà opportuno adottare, tenuto conto dell’arco di età dei partecipanti e visto che non possiamo che organizzare un unico Grest, per i motivi che non sto a ripetere.
Lunedì 5 luglio, all’Oratorio femminile, si aprono le iscrizioni che si chiuderanno il 20 agosto. Ancora nella prima metà di giugno verrà predisposto l’apposito pieghevole illustrativo, con il modulo staccabile per l’iscrizione.


Estate, tempo di appuntamenti

A beneficio e per l’utilità di coloro che sono impegnati in qualcuna delle attività estive dell’Oratorio, o vi sono interessati in quanto “utenti”, riportiamo il calendario delle date dei vari impegni, rispettivamente raggruppati, riguardanti le varie attività ricreative e formative della stagione estiva 1999 dell’Oratorio.
Gli incontri, salvo indicazione contraria hanno luogo all’Oratorio maschile.

CAMPOSCUOLA

Lunedì 7 giuno: alle ore 20.45, riunione per le cuoche dei tre turni.
Giovedì 10 giugno: alle 20.45, incontro per gli animatori del Camposcuola Ragazzi (1° e 2° turno)
Lunedì 14 giugno: alle 20.45, incontro per gli aiutanti di cucina - apprendisti animatori dei due turni dei ragazzi
Mercoledì 16 giugno: alle 20.45, incontro per gli animatori del 1° turno
Giovedì 17 giugno: alle 21.00, incontro per gli animatori del 2° turno
Venerdì 18 giugno: alle 20.45, incontro per ragazzi e genitori del 1° turno
venerdì 25 giugno: alle 20.45, incontro per ragazzi e genitori del 2° turno
Venerdì 2 luglio: alle ore 9.00 parte il 1° turno. Inizia il Camposcuola Ragazzi e si apre l’intera esperienza di “Paspardo 99”
Martedì 6 luglio: alle 20.30, Radiobasilicafilodirettopaspardo
Domenica 11 luglio: giornata dei Genitori, a Paspardo, per il 1° turno
Martedì 13 luglio: alle 20.30, Radiobasilicafilodirettopaspardo
Giovedì 15 luglio: termina il 1° turno
Venerdì 16 luglio: alle ore 9.00, parte il 2° turno
Martedì 20 luglio: alle 20.30, Radiobasilicafilodirettopaspardo
Domenica 25 luglio: giornata dei Genitori, a Paspardo, per il 2° turno
Martedì 27 luglio: alle 20.30, Radiobasilicafilodirettopaspardo
Giovedì 29 luglio: con il rientro del 2° turno, si conclude il Camposcuola Ragazzi
Venerdì 30 luglio: alle 21.00, incontro per gli animatori del 3° turno
Domenica 1 agosto: alle 20.45, incontro per gli iscritti al 3° turno e i loro genitori
Martedì 3 agosto: con l’arrivo entro le 11.00 a Paspardo, inizia il Camposcuola Adolescenti - Giovani (3° turno)
Domenica 15 agosto: termina il Camposcuola Adolescenti - Giovani. Si conclude l’intera esperienza di Paspardo ‘99.

NB: non rispondiamo in nessun modo, in  qualunque circostanza, compresa la Festa dei Genitori del 1° e 2° turno, dei minorenni presenti nella sede del Camposcuola, non iscritti.
 

SCUOLA R.U.M. (Scuola di lavoro)

Lunedì 7 giugno:  presso l’Oratorio femminile, si aprono le iscrizioni
Lunedì 21 giugno: si chiudono le iscrizioni
Data da definire (verrà comunicata alle interessate): riunione per le animatrici, all’Oratorio femminile.
Lunedì 5 luglio: inizia la Scuola di Lavoro, all’Oratorio maschile
Venerdì 23 luglio: termina la Scuola di Lavoro
 

GREST

Mercoledì 30 giugno: alle 20.45, incontro per animatori e viceanimatori del Grest
Lunedì 5 luglio: all’Oratorio femminile, si aprono le iscrizioni
Lunedì 2 agosto: alle 20.45, incontro per animatori e viceanimatori del Grest
Venerdì 20 agosto: si chiudono le iscrizioni
Lunedì 23 agosto: alle ore 10.30, incontro per gli animatori.
Lunedì 23 agosto: nel pomeriggio, inizia il Grest
Domenica 12 settembre: termina il Grest e, con esso, si concludono le Attività Estive dell’Oratorio


L’Angolo dell’educatore (da “NOI genitori e figli” - aprile 1999)

Dimmi con chi vai

di Laura Colizzi

Se nella compagnia di vostro figlio “girano di quelle facce che...”, è inutile preoccuparsi troppo e imporre “selezioni” inopportune e sgradite. Vigilate però con discrezione sulla sua serenità e intervenite soltanto se i rapporti in famiglia diventano difficili e incandescenti.

Quanti di voi conoscono tutti gli amici dei figli alzino la mano. Siete proprio sicuri? Io, fossi in voi, mi limiterei ad alzare un dito. Chi ha figli adolescenti scopre, prima o poi che le facce che girano per casa non sono tutto l’universo delle conoscenze.
La fatidica età ingrata - a voi la scelta sulla data d’inizio e di fine: ormai si va dai dodici ai trent’anni - porta con sè anche un bel po’ di contestazione. Non è necessario che il figlio ci urli le sue scelte, può semplicemente non essere d’accordo con noi su chi sono gli amici buoni e quelli cattivi. E, quando meno ce lo aspettiamo, ci troviamo di fronte, di botto a quelle che vorremmo tanto chiamare cattive compagnie. Lo so, subito chiamate alla mente immagini terroristiche: discoteca, fumo, droga e vi rassicurate guardando il vostro piccolo erede e dite “nooo, mio figlio non tra quelli”. Ma non occorre sempre andare lontano per avere delle sorprese. Non voglio spaventare nessuno ma... vogliamo fare un piccolo giro di conoscenze? I compagni di scuola: simpatici, un po’ strafottenti. I più ricercati sono quelli che non studiano. Chissà perché la trasgressione ha sempre un enorme fascino. E se guardiamo bene troviamo anche il debole e il gradasso: vittima e carnefice. La paura di opporsi ai compagni, la paura di essere preso in giro, spinge il ragazzo a tacere i soprusi. Se per i maschi è una questione di forza, per le femmine, il più delle volte può essere un fatto di bellezza. Non si scherza con gli adolescenti. Arriva prima o poi il momento in cui si sentono brutti anatroccoli sgraziati, ma se sono tutti così va bene. Prima o poi spunteranno le piume dei cigni. Ma se si trovano nel momento sbagliato nel posto che dovrebbe essere giusto - il gruppo - e vengono presi in giro per la voce, la mole, la debolezza o la remissività... allora bisogna alzare le antenne di genitori attenti e le corazze di difensori invisibili dei nostri figli. Occhio alle battute: è meglio tollerare una rispostaccia in casa, piuttosto di rendere nostro figlio schiavo in un’educazione che non gli permette di tirare fuori la grinta con i suoi compagni. A questa età i ragazzi si scontrano e si incontrano con linguaggi e gesti che possono sembrarci offensivi. Effettivamente è sottile la linea che separa la maleducazione dai cosiddetti riti di gruppo. L’unica salvezza è guardare bene negli occhi il nostro ragazzo: se restano comunque limpidi e fiduciosi va tutto bene.
Dobbiamo comunque rassegnarci alla fase di passaggio: non siamo noi genitori gli unici punti di riferimento in questo momento, ma è il gruppo, quello che propone le uscite (a tutte le ore), il modo di vestire (assurdo ed esagerato) e di spostarsi (sempre rumorosamente). Nell’età dell’adolescenza dei nostri figli ci scopriamo capaci di un sentimento di rancore nei confronti di qualcosa che non ha un volto preciso: il gruppo. La compagnia ci fa paura, rischiamo di vedere nei volti dei coetanei dei nostri figli dei nemici. Siamo noi, con la nostra ansia il problema. Se nostro figlio sta troppo in casa ci chiediamo che cosa gli è successo. Se esce, consideriamo balordi e poco seri i suoi amici. La paura di crescere scatta su due fronti: genitori e figli. I primi non si rassegnano all’idea del figlio indipendente, con le sue scelte e le sue idee, con tutto un mondo che non è più la famiglia, ma compagni liberamente scelti e conosciuti. E i secondi talvolta non si sentono pronti ad affrontare una realtà diversa, senza la protezione della famiglia.
Non ci sono consigli di sorta da dare,  solo suggerire la serenità. Preoccupiamoci delle ribellioni di nostro figlio solo se vediamo che lo scontrarsi con noi lo rende sereno.
Se ci risponde ma poi ride con gli amici (ci piacciano o no) significa che sta crescendo. Se grugnisce dentro e fuori casa è probabile che abbia incontrato la cattiva compagnia, ma, più probabilmente, quella sbagliata per lui.


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a.z.

Un sintetico consuntivo delle utenze 1998 dell’Informagiovani

Utenti: 1298 (maschi 500, femmine 798) di cui, residenti a Verolanuova: 881; non residenti: 417.
Utenti nella fascia di età da 15 a 25 anni: 780; da 26 a 35 anni: 449; oltre i 35 anni: 69.
Tipo di informazione: per lavoro: 1003; scuola, tempo libero e altro: 295.
Tipologia degli utenti: lavoratori 495; disoccupati: 301; in cerca di prima occupazione: 293; studenti: 212.
Titolo di studio: diploma: 784; scuola dell’obbligo: 249; laurea: 142; qualifica professionale: 119.


le nostre rubriche

Verola missionaria
a cura del Gruppo Volontari delle Missioni “Conoscerci”

La “Missione è per rinascere”

Dalla lettera “Tertio Millennio Adveniente” per una nuova evangelizzazione. “Lo Spirito è anche per la nostra epoca l’agente principale della nuova evangelizzazione. Sarà dunque importante riscoprire lo Spirito come Colui che costruisce il regno di Dio nel corso della storia e prepara la sua piena manifestazione in Gesù Cristo, animando gli uomini nell’intimo e facendo germogliare all’interno del vissuto umano i segni della salvezza definitiva che avverrà alla fine dei tempi” (dal documento di Giovanni Paolo II, 45).

Molte Diocesi italiane rilanciano le “Missioni popolari”. La lettera “Tertio Millennio Adveniente” ha rilanciato l’anno dello Spirito Santo come il motore dell’evangelizzazione. Non a caso molte diocesi italiane hanno dato vita ad una iniziativa che sembrava dimenticata: la missione popolare, ma con una particolarità e cioè non più intesa come missione al popolo, ma come un popolo in missione, perché la missione è per rinascere.
Non basta che le nazioni stringano alleanze economiche, che si abbattano frontiere, che si annullino le distanze grazie alla telematica quando crescono le distanze tra ceppi etnici dentro le nazioni, tra generazioni dentro le famiglie e c’è ancora una divisione profonda dentro l’uomo e tra uomo e uomo.
Se ha ancora senso portare il Vangelo a chi non lo conosce, lo ha ancor di più viverlo, accogliendo i valori di tutti, la pace, la solidarietà, la giustizia e l’accoglienza assumendo con coraggio la sfida che nasce dal comando di Cristo “andate e fate discepole tutte le nazioni”.

P.S. Grazie amici e collaboratori del gruppo “Conoscerci”, grazie per il vostro sostegno e la vostra generosità perché ci avete permesso di riscattare in anticipo di quasi cinque anni il mutuo ipotecario sull’immobile adibito a “Centro di prima accoglienza” di Breda Libera.
Aprire un centro non è un’attività, ma un sogno che può diventare realtà. Se si riesce a mettere “in piedi” della gente emarginata, sfiduciata in cerca di una sistemazione. Tutto ciò ha creato un movimento di speranza per loro e per i loro familiari più poveri di loro. Un sogno che ti consente di credere che dove ci sono delle persone ‘diverse’ che vivono la fraternità regna la pace, regna Dio e spuntano i germi di un mondo nuovo.
Sono i ‘poveri’ che ci aiutano a sognare e credere che la vita ‘vince’ nonostante tutto. C’è ancora molto da fare però, perché se è vero che abbiamo fatto dei ‘poveri’ l’oggetto della nostra carità ora necessita farli soggetti primari dell’evangelizzazione. Gesù non ha ‘lavorato’ in Giudea, non a Gerusalemme, ha scelto la Galilea, luogo dove la gente soffriva maggiormente. A questi poveri della Galilea, agli esclusi agli emarginati, a tutta la gente messa al bando Gesù ha proclamato la “Buona Novella”, questi sono stati i “soggetti primari dell’evangelizzazione”.

N.B. La comunità di Verolanuova ha corrisposto in modo concreto all’appello della caritas per l’emergenza Kosovo. Unitamente alla raccolta fatta nella scuola elementare sono stati inviati oltre trenta quintali di prodotti di prima necessità e sono stati versati ottomilionicinquecentomilalire.

P.S. Con la data del 30 giugno ‘99 scadrà il secondo e definitivo mandato di gestione della piattaforma ecologica (discarica comunale) da parte degli amici del gruppo ‘Conoscerci’. Noi comunque saremo sempre a disposizione di quanti avranno qualcosa da ‘offrire’ perché recuperabile, non più “rifiuti né riciclabili”. Grazie mille.


Piccola storia de (16)
I CONCILI ECUMENICI
di Rino Bonera

Al papa Martino V, la cui elezione aveva posto fine allo “scisma d’occidente”, successe Eugenio IV(1) che sarà pontefice dal 1431 al 1447. Si può affermare che durante quasi tutto il suo pontificato egli sia stato impegnato nel XVII Concilio Ecumenico che indisse convocandolo a Basilea a partire dal 23 luglio 1431. I lavori si protrassero, in questa sede, fino al 7 maggio 1437. La ripresa si ebbe, poi, a Ferrara il 18 settembre 1437(2) e durò fino al 15 gennaio 1439. Nel frattempo e precisamente il 16 gennaio 1438 si era riunito a Firenze.
Le risoluzioni conclusive, invece, si ebbero definitivamente a Roma dove il Concilio ebbe luogo dal 25 aprile 1442 al 6 agosto 1445.
Argomenti di discussione furono: a) la questione della superiorità del papa sul Concilio; b) l’unione con la Chiesa greca.
Sul primo argomento non si ebbero conclusioni. Sul secondo, invece, un decreto di unione fu firmato a Firenze il 5 luglio 1439. Ma l’unione coi Greci durò per breve tempo anche se, in precedenza, un accordo in proposito era stato raggiunto a Firenze dove erano convenuti anche l’imperatore bizantino Giovanni Paleologo e membri della Chiesa greca.
Nonostante l’ostilità dei Colonna(3) che nel 1434 avevano costretto Eugenio IV a fuggire trovando rifugio a Firenze, egli, tornato a Roma riuscì a rinsaldare il suo potere e a continuare la sua lotta contro il principio della superiorità del Concilio sul papa.

(1) Veneziano (1383-1447). 206° successore di Pietro.
(2) Altri storici indicano in Ferrara - Firenze, dal 1438 al 1445, le sedi principali del 17° C. E.
(3) Potente famiglia della nobiltà romana risalente al sec. XI

N.B. - Il periodo in cui si svolgono il 16° ed il 17° Concilio Ecumenico e che va, più precisamente, dal 1418 al 1442, vede i domini veneziani di terraferma giungere a comprendere Bergamo e Piacenza, Cosimo de’ Medici diventa signore di Firenze (1434) ed è in corso la guerra di successione al trono napoletano: gli Aragonesi strappano Napoli agli Angioinie dominano su Italia meridionale, Sicilia e Sardegna (1442).


         Esplorando la Bassa
La Basilica di S. Lorenzo (3)
di E. De Angeli, D. Francesconi, F. Vergine

Ecco, allora, che all’inizio della chiesa, all’altare di destra, abbiamo l’Angelo custode, il cui culto è abbastanza recente ed ha avuto un grande rilievo dal seicento al settecento. L’angelo assiste ogni giorno il cristiano e rappresenta la coscienza, cioè l’anima dell’agire quotidiano, ma è anche, soprattutto per la presenza del bambino, il simbolo della formazione religiosa e morale della gioventù. È, quindi, evidente un accenno agli oratori che il Concilio di Trento aveva messo in risalto: quelli di S. Ignazio di Loyola e di San Filippo Neri.
S. Ignazio viene dal mondo militare, è uno spagnolo che ama gli estremismi per carattere e un’organizzazione gerarchica militare per formazione; infatti, i gesuiti fanno una scuola di tipo militare, rigidissima, che forma il carattere ma anche il fisico. Essi costituiscono un oratorio per nobili, dal quale escono persone assai colte.
S. Filippo Neri proviene da una realtà legata al mondo quotidiano, è più attento agli umili, in particolare ai trovatelli (figli illegittimi o abbandonati) numerosissimi nelle città ma anche nei centri minori. S. Filippo Neri punta su un’educazione affettuosa, sul gioco, sul divertimento, senza trascurare però una base culturale che, nei Filippini, è sempre molto forte.
Il discorso, quindi, dell’angelo custode è importantissimo, soprattutto in epoca postridentina.
L’opera è stata affidata a Francesco Maffei di Vicenza, che è uno dei più grandi pittori del ‘600 veneto. Le ombre, le luci, i panneggi, le figure non hanno un disegno ben definito, sono realizzate con il colore. A secondo di come si stende la pennellata e si mette la luce, vien fuori la figura. Se ci si avvicina al quadro, non si vede il disegno, se ci si allontana si ricrea questa unità.
La scuola veneta ha sempre puntato sul colore, mentre quella fiorentina ha privilegiato il disegno. Nella cultura italiana figurativa ci sono due correnti: quella fiorentina e quella veneta. I fiorentini si rifanno al Rinascimento, che è una rivisitazione della cultura romano-latina, mentre i veneziani sono influenzati dai bizantini che amavano i mosaici e la luce. Di conseguenza, le due correnti seguono strade diverse. I fiorentini, attraverso il disegno, esprimono maggiore serenità, chiarezza e nitidezza, mentre i veneziani, creando con il colore giochi di luci ed ombre, manifestano tensione e tormento. Gli impressionisti francesi hanno guardato ai veneziani, soprattutto al Tiepolo, che è uno degli ultimi grandi esponenti di questa cultura. Noi siamo maggiormente affascinati da questo tipo di pittura, che è più veloce e crea un senso di mistero, per cui l’osservatore è libero di interpretare l’opera, senza forzature, proprio perché manca un disegno che obbliga a rimanere entro gli schemi voluti dal pittore. La disposizione delle figure rispetta sempre una struttura architettonica, anche quando si ha l’impressione che esse siano messe a caso. Nel dipinto del Maffei le figure sono complesse, perché l’angelo è leggermente spostato rispetto al centro del quadro, non è simmetrico e presenta un andamento curvilineo, derivante dal braccio che sfiora il bambino. Si parte, in pratica, dal bambino, da quel colpo di rosso che cattura subito lo sguardo; poi si sale lungo il braccio, si arriva alla testa e all’altra mano, si passa all’ala e si va su. Il risultato è quello di un movimento a “S” che collega la terra con il cielo. Nella parte superiore i santi sono disposti in modo circolare e sembrano isolati dal contesto, ma se si osserva bene, si nota un movimento circolare che quasi tocca l’ala dell’angelo, anzi si inserisce fra entrambe le ali, imprimendo un moto a tutta la composizione.

(continua)

L’Associazione “Terra e Civiltà” informa che giovedì 24 giugno, alle ore 20.30, sarà celebrata la S. Messa nella chiesetta di Villanuova (frazione di Verolavecchia) in occasione della festa di S. Giovanni.
Seguirà un piccolo rinfresco per salutare tutti gli amici dell’associazione e per ricordare loro che le visite guidate riprenderanno a settembre.


VEROLA SPORT - attività - risultati - commenti
Risultati finali delle partite giocate dalle varie squadre del Gruppo Sportivo Verolese:

CALCIO

Terza Categoria - Girone A
13a giorn. (2.5): Barbariga - Verolese 3 - 1

Allievi - Girone A
13a giorn. (2.5): Botticino - Verolese 4 - 0

Giovanissimi - Girone B
11a giorn. (1.5): Flero - Verolese 2 - 1

Esordienti - Girone F
11a giorn. (1.5): Verolese - Flero 3 - 1

Queste le posizioni delle varie squadre nelle rispettive Classifiche Generali a campionati conclusi:

Terza Categoria: 11° posto con 21 punti
Allievi: 14° posto con   5 punti
Giovanissimi: 11° posto con   1 punto
Esordienti:   5° posto con 29 punti

BASKET

Juniores (Consolazione)
5a giorn.: Virle - Verolese 74 - 80
6a giorn.: Verolese - Barbarano n.d.
Recuperi:
Verolese - Ghedi 55 - 54
Poncarale - Verolese 65 - 54

Cadetti (Play Off)
Real B - Verolese: 74 - 64
Verolese - Pisogne 91 - 78
Verolese - Ospitaletto 95 - 88
Verolese - Evergreen 58 - 92
Lonato - Verolese 87 - 67

NUOTO

Ecco i risultati degli atleti della Verolanuoto al XV Trofeo di nuoto giovanile “Città di Verolanuova” disputato nei giorni 8 e 9 maggio scorso.

 Cognome e nome categoria gara disput. piazzam. tempo

 Bulla Laura  Ragazze 1986  100 dorso  2  1,16,08
 Malvicini Federica Junior  100 dorso  3  1,13,12
 Malvicini Giorgio Esord. A 1987 100 dorso 4 1,17,71
 Merigo Fabio Ragazzi 1985 100 dorso 4 1,09,68
 Albini Mattia Ragazzi 1985 100 dorso 5 1,10,60
 Filippini Simone Esord. A 1987 100 dorso 5 1,19,14
 Ambrosio Matteo Esord. A 1987 100 dorso 7 1,20,24
 Chiozzi Mattia Ragazzi 1985 100 dorso 7 1,13,79
 Albini Benedetto Ragazzi 1985 100 farfalla 3 1,09,26
 Malvicini Federica Juniores 100 farfalla 3 1,21,54
 Baronio Jasmine Ragazze 1986 100 farfalla 4 1,14,08
 Andreoletti Pietro Esord. A 1987 100 farfalla 5 1,25,19
 Baronio Elena Esord. A 1988 100 farfalla 6 1,38,12
 Perotti Pietro Juniores 100 farfalla 7 1,06,24
 Carbonini Marco Junior 100 rana 1 1,07,88
 Capuzzi Matteo Esord. A 1986 100 rana 2 1,22,92
 Arenghi Antonio Esord. A 1987 100 rana 5 1,28,96
 Rossini Valentina Ragazze 1986 100 rana 6 1,34,56
 Sansoni Davide Esord. A 1987 100 rana 7 1,34,73
 Carbonini Marco Juniores 100 stile libero 1 0,56,10
 Albini Benedetto Ragazzi 1985 100 stile libero 2 1,01,18
 Perotti Pietro Juniores 100 stile libero 2 0,56,31
 Albini Mattia Ragazzi 1985 100 stile libero 3 1,02,50
 Malvicini Giorgio Esord. A 1987 100 stile libero 4 1,09,74
 Baronio Jasmine Ragazze 1986 100 stile libero 6 1,08,42
 Bulla Laura Ragazze 1986 100 stile libero 7 1,08,49
 Filippini Simone Esord. A 1987 100 stile libero 7 1,12,00
 Merigo Fabio Ragazzi 1985 100 stile libero 8 1,04,48
 Dossena Giampietro Assoluti 50 dorso 3 0,29,37
 Rampini Rossana Assoluti 50 farfalla 3 0,34,17
 Botteri Marco Assoluti 50 farfalla 8 0,29,72
 Rampini Rossana Assoluti 50 rana 4 0,42,00


Arte & cultura
Le poesie di Rosetta

Per concessione dell’autrice siamo lieti di pubblicare la poesia “Conchiglia di quiete”. Composta il 22 febbraio 1999, presentata alla IX Edizione del “Concorso Nazionale di poesia Daniela Pagani - Manuela Masi”, ha vinto il primo premio assoluto e il trofeo C.A.L.C.I.T. - Fiorentino a Bagno a Ripoli (Firenze). La premiazione ha avuto luogo il 23 maggio scorso.

Conchiglia di quiete

Oltre il muro di casa alberi stanchi
piega il vento a folate ingigantite
da tremori di vetri e di grondaie.
Nella mia stanza, pace.
Un lume acceso e ombre alle pareti
ritemprano la mente
con riflessi pacati e la certezza
d’un rifugio sicuro, una conchiglia
per cuori caldi e anime vibranti
come libere perle
uscite dalle valve appena schiuse.
Fuori, nel cielo terso,
sentieri traccia l’eco delle stelle.
 

Ancora Rosetta in immagini quasi di sogno ma anche visioni di realtà che purificano e nobilitano. Gabbiani come “gigli”... “nell’ampiezza degli squarci celesti”... e “le schiume... d’una dolcezza quasi divina”.
Le vacanze che si avvicinano siano, per tutti ed ovunque, un’immersione totale nella corroborante ricchezza di tanto profondo sentire.
 

Gabbiani sull’onda

Gigli erranti,
nel cielo terso
gemono i gabbiani.
Distesi
come candidi
panni al vento,
planano dolcemente
verso il mare,
radenti
come vele aperte,
docili
come mani imploranti,
lucenti
come arenili di sale.
E guadagnano l’ampiezza
degli squarci celesti
con la purezza di conchiglie
gettate a riva dall’onda,
mentre incalzano
vive e parallele
le schiume,
scie di comete vaporose,
d’una dolcezza quasi divina.


Onora Verolanuova
Antonietta BURLINI “Maestra del Lavoro”

Sabato 1° maggio, nel Salone d’onore di Palazzo Cisi, presso la Fiera di Milano, la nostra concittadina sig.na Antonietta Burlini è stata insignita della “Stella al Merito del Lavoro” che assegna il titolo di “Maestra del Lavoro”.

L’onorificenza è stata consegnata a lei ed altri undici bresciani benemeriti tra i quali anche due donne.

“L’Angelo di Verola” esprime alla premiata le più vive felicitazioni per un riconoscimento che vuole gratificare la carriera di una vita di lavoro svolta con passione, intelligenza e abnegazione.
Dal “Giornale di Brescia”, che ne ha dato notizia il 29 aprile a pag. 10, riportiamo il seguente servizio:

Antonietta Burlini ha messo piede alla “Espansi plastici” di Verolanuova come apprendista addetta alle spedizioni: non aveva ancora 15 anni. E la sua intera vicenda professionale è legata all’azienda della Bassa (che dal ‘62 varia la denominazione in Sirap Spa).

Proprio nel ‘62 è operaia addetta alle spedizioni e gestione del personale del reparto produzione. Sempre nel settore delle spedizioni e della gestione del personale diviene impiegata dal 1969, e nel 1974 fa registrare un incremento di carriera occupandosi anche della gestione del magazzino.

Nel 1984 viene promossa impiegata di sesto livello, continuando ad occuparsi di gestione magazzino e scorte e del centralino. Dal 1990 ad oggi è quadro responsabile dei Servizi generali, del ricevimento/spedizione, della corrispondenza postale e dell’adddestramento del personale subordinato. “Si è sempre distinta - scrivono gli amministratori dell’azienda - per capacità e onestà”.

Alla neo “Maestra” ancora tante cordiali congratulazioni.


13 giugno si vota
per il Parlamento Europeo, per l’Amministrazione Provinciale, per l’Amministrazione Comunale

Il prossimo 13 giugno anche i Verolesi saranno chiamati, ancora una volta, alle urne per eleggere: i deputati al Parlamento Europeo, Presidente e Consiglieri provinciali, il Sindaco ed i Consiglieri Comunali per la prossima legislatura.
Il nostro servizio, ovviamente, non può che limitarsi a pubblicare quanto ci riguarda più da vicino: l’elezione del Sindaco e del nuovo Consiglio Comunale.
A contendersi l’importante ed oneroso incarico scendono in campo tre liste che pubblichiamo nello stesso ordine in cui figurano nei manifesti elettorali pubblici.
Eccole:

Lista n. 1      Lega Nord - Lega Lombarda
Dotti Stefano (candidato alla carica di sindaco)
Bertoli Giuseppe Ivo, Bertolini Giglio, Bossoni Giovanni, Bragadina Maria Carlotta, Compiani Amedeo Remo, Ferrari Christian, Fogazzi Fulvio, Gaggia Gerolamo, Gerevini Alceste, Gritti Virgilio, Mancini Elide Fiorenza, Morandi Girolamo Tito (detto Momy), Pagiaro Antonio Mario Ernesto, Rossini Mauro, Sala Gianbattista Luigi, Sossi Mauro.

Lista n. 2     Popolari per Verola
Botta Antonio (candidato alla carica di Sindaco)
Giovanni Grazioli Giuseppe, Alghisi Battista Mario, Ardigò Giuseppe Mario, Balbiani Emma Maria (detta Mily), Barbieri Romanino, Bodini Francesca, Colossi Daniela, Dottorini Bruno, Federici Luigi, Ferrari Sergio, Girelli Sergio, Manfredini Libero, Mazzolari Luigi Giuseppe, Quinzanini Giuseppe Carlo, Rossi Domenico, Tadini Mario Fortunato.

Lista n. 3     Cittadini per Verola
Bellomi Salvatore (candidato alla carica di Sindaco)
Federica Baronio, Giancarla Nicoli, Santo Venturini, Lorenzo Michele Trezza, Renato Tanghetti, Romeo Bresciani, Mauro Calà, Norberto Abrami, Giuseppina Marelli, Angelo Nicoli, Maria Teresa Pinelli, Armando Silvestro Barbieri, Gianfranco Penocchio, Lorenzo Pinelli, Alfredo Carini, Luigi Zanoli.

Per la nomina a Consiglieri Provinciali, invece, sono in corsa per il Collegio di Verolanuova i Verolesi
(in ordine alfabetico): Tadini Mario Fortunato per il PSI e Tomasoni Gianmaria per AN.


Comune di Verolanuova

UFFICIO TRIBUTI
TEL. 0309365070 - FAX 0309361821

A proposito di I.C.I.= Imposta Comunale sugli Immobili anno 1999 si precisa:
Aliquota: 5,40 per mille
Presentazione della dichiarazione: deve essere presentata nel periodo dal 03/05 al 31/07/99 solo se si sono verificate, nel corso dell’anno 1998, variazioni nel possesso oppure nelle caratteristiche degli immobili (i modelli saranno disponibili, quanto prima, presso l’Ufficio Tributi).
Versamenti: Solo presso gli uffici postali
L’acconto: dal 1° al 30 giugno 1999 pari al 90% dell’imposta dovuta per il primo semestre, dovrà avvenire proporzionalmente al periodo di possesso utilizzando l’apposito bollettino (c/c/p n. 15731250 intestato al Comune di Verolanuova - I.C.I. - Servizio di Tesoreria e non più alla concessionaria ESA.TRI. S.p.A.), che sarà recapitato a mezzo posta (pt postel) agli obbligati quanto prima.
Il saldo: dal 1° al 20 dicembre 1999 pari al’intero ammontare dell’imposta diminuito di quanto versato con l’acconto.

Si ricorda che...
Ai fini della determinazione dell’imposta, come già avvenuto nello scorso anno, le rendite catastali urbane e i redditi dominicali vanno preventivamente rivalutati rispettivamente del 5% e del 25%.
Per altre informazioni rivolgersi all’Ufficio Tributi.


Perché si dice: “Pantalone paga”?

Così si dice per indicare che il popolo paga gli errori e le colpe dei governanti, o anche semplicemente le tasse.
Dopo il trattato di Campoformio, in provincia di Udine, (1797), comparve a Milano una caricatura dov’erano raffigurati i plenipotenziari che avevano concluso l’accordo, nel momento in cui s’allontavano in carrozza dall’albergo dov’erano stati alloggiati. L’albergatore gli grida: “Chi paga”? E la maschera veneziana, Pantalone, che è dietro la vettura, risponde: “Pago mi, amigo!”.


Al Cinema Vittoria la
XI Rassegna “Cori in Primavera”

Ancora una serata all’insegna del bel canto quella dello scorso sabato 15 maggio. Nel salone del Cinema Vittoria ha avuto luogo, infatti, l’undicesima edizione della Rassegna “Cori in Primavera” organizzata dal “Virola Alghise”.
Tre i cori che hanno dato vita alla manifestazione:
- il coro locale “Virola Alghise” che, diretto dalla Ma Elena Allegretti Camerini, ha eseguito:
1) Gerusalemme (B. De Marzi) - 2) Improvviso (B. De Marzi) - 3) Le roi Renaud de guerre revient (P. Bon) - 4) Blue moon (Adat. Malatesta) - 5) Benia Calastoria (B. De Marzi)

- il coro “Montorfano” di Coccaglio (Bs); diretto dal M° Andrea Rosa ha interpretato:
1) Ave Maria (B. De Marzi) - 2) Monte Pasubio (B. De Marzi) - 3) Vola vola vola (Arm. di D. Clapasson - 4) Stelutis alpinis (Arm. di D. Clapasson) - 5) Iberico nonsense (A. Rosa) - 6) Preghiera in montagna (G. Zotto) - 7) La Dosolina (Arm. di Pigarelli) - 8) Ave Maria (Jacob Arcadelt)

- il coro “La Soldanella” di Villa Carcina (Bs); diretto dal M° Pasquino Zanotti ha proposto:
1) Se savessis fantazzinis (G. Malatesta) - 2) Lettere d’amore (G. Malatesta) - 3) Fratello Sole, sorella Luna (G. Malatesta) - 4) En hiver (P. Hindemith) - 5) La biché (P. Hindemith) - 6) Plaisir d’amour (B. Chilcott “The King’s Singer”) - 7) M.L.K. (B. Chilcott “The King’s Singer”) - 8) All i ask of you (B. Chilcott “The King’s Singer”)

Abbondanti calorosi e scroscianti gli applausi che hanno salutato ogni esecuzione, risultato evidente di una molto curata e approfondita preparazione nonché espressione della passione e dell’amore per il canto sia dei maestri, impeccabili direttori, quanto dei singoli coristi.
Impegnativa l’organizzazione che ha coinvolto il coro verolese il quale può dirsi molto soddisfatto che la manifestazione possa essere sicuramente annoverata, ormai, tra quelle culturali più interessanti di Verolanuova.
Appuntamento, allora, al prossimo anno: il 2000 che vedrà sicuramente disponibile un CD realizzato dallo stesso coro “Virola Alghise” con la registrazione delle sue quindici più belle interpretazioni a ricordo ed anche celebrazione del quindicesimo anno di vita.
(r.b.)


Servizio Sanitario di Continuità Assistenziale
(prefestivo, festivo e notturno)

Gli interventi del Medico di Continuità Assistenziale si effettuano:
dal sabato mattina alle ore 10.00 fino al lunedì alle ore 8.00
e tutte le notti dalle ore 20.00 alle 8.00
Chiamando il 118 solo nei casi di effettiva URGENZA.
Non verranno effettuate attività ambulatoriali ordinarie e visite domiciliari non urgenti.


GRUPPO VEROLESE VOLONTARI DEL SOCCORSO
Via Gramsci, 4 - Verolanuova (Bs)
Tel. 030 9361662

SERVIZI con AUTOAMBULANZE
Per ogni EMERGENZA comporre il 118 (Centrale Operativa di Brescia)
Per richiedere una PRENOTAZIONE di trasporto con Autoambulanza di persone non autosufficienti, comporre il
TEL. 030 9361662
nei seguenti orari:
Dal lunedì al Venerdì: dalle 8,00 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 18,00
ed initerrottamente dalle 8,00 del Sabato alle 7,00 del Lunedì

Associazione iscritta all’Albo Regionale del Volontariato della Regione Lombardia dal 27.6.1994 con D.P.G.R. n. 61230


CARABINIERI - PRONTO INTERVENTO: tel. 112


Turni domenicali di guardia farmaceutica dell’Azienda S.L. 19

giugno

luglio Agosto settembre
6
Verolanuova (dr. Colosini)
Cigole
4
Pontevico (dr. Romano)
Offlaga
1
Quinzano d’O.
Leno (dr. Bravi)
5
Manerbio (dr. Bresadola)
Pontevico (dr. Pinzi)
13
Manerbio (dr. Parati)
Bagnolo M. (dr. Donini)
11
Bassano Br.no
Borgo S. Giacomo
8
Verolavecchia
Orzinuovi (Coniolo)
12
Pontevico (dr. Romano)
Offlaga
20
S. Gervasio
Leno (Castelletto)
18
Alfianello
S. Paolo
15
Verolanuova (dr. Colosini)
Cigole
27
Pontevico (dr. Pinzi)
Manerbio (dr. Bresadola)
25
Verolanuova (Comunale)
Bagnolo M. (dr. Ingardi)
22
Manerbio (dr. Parati)
Bagnolo M. (dr. Donini)
29
S. Gervasio
Leno (Castelletto)

N.B.: L’elenco è provvisorio.
N.B.: Il turno domenicale ha inizio dal pomeriggio del venerdì precedente e nell’elenco sono indicate soltanto le farmacie più vicine a Verolanuova. Qui, però, ogni sabato è aperta la farmacia comunale dalle ore 15.00 alle 19.00.


Pensi di aver PROBLEMI CON LE DROGHE? Forse possiamo aiutarti
Contatta: NARCOTICI ANONIMI - TEL. 030 9937210
Narcotici anonimi è un’associazione di tossicodipendenti in recupero che si incontrano regolarmente per aiutarsi a rimanere puliti. Non costa niente appartenere alla nostra fratellanza. Sei un membro quando decidi di esserlo.
“Che nessun tossicodipendente debba morire senza avere avuto l’opportunità di trovare un nuovo modo di vivere”.

 CLUB DEGLI ALCOLISTI IN TRATTAMENTO

Facciamo presente che il club di cui sopra è in attività ogni martedì dalle ore 19 alle 20,30 presso il palazzo comunale, in una delle aule delle ex scuole elementari (alla sinistra dello scalone che porta agli uffici).
Come è noto esso è al servizio di tutte le famiglie che abbiano membri vittime dell’alcol.
I componenti del club si prestano per aiutare tutti coloro che sfortunatamente sono cascati nel vizio.
Invitiamo pertanto tutte le famiglie interessate a partecipare alle nostre riunioni.
Per eventuali informazioni rivolgersi a:
VENTURINI GIUSEPPE tel. 030 931019 - BONETTI GUIDO tel. 030 932245.

Per i collaboratori de «L’Angelo di Verola»

Invitiamo i collaboratori a far pervenire i loro articoli possibilmente dattiloscritti (se scritti a mano: in stampatello per ragioni tecniche) unicamente ai sacerdoti entro e non oltre le ore 12 di venerdì 20 agosto. Quelli pervenuti oltre tale data non saranno pubblicati.

La redazione non è tenuta a dare giustificazioni per la non avvenuta pubblicazione degli articoli pervenuti né risponde delle fotografie non ritirate dagli interessati entro quindici giorni dalla pubblicazione sul bollettino.
LA REDAZIONE

Con il lavoro si sconfigge la fame,
con lo studio si sconfigge l’ignoranza
che è alle radici della fame.

(antico proverbio cinese)


Orario ferroviario valido fino al 25 settembre 1999 - Stazione di Verolanuova

Partenza da
CREMONA

5.24
6.32
7.29
8.45
10.31
11.38
13.10
14.10
16.02
17.23
18.58
21.31

VEROLANUOVA

5.44 (1)
6.55
8.01
9.05
10.58
(3)
11.57
(3)
13.35
14.30
(2-3)
16.23
17.42
19.22
(5)
21.48
(6)

Arrivo a
BRESCIA

6.11
7.28
8.29
9.30
11.26
12.25
14.03
14.59
16.55
18.12
19.47
22.08   

Partenza da
BRESCIA

6.29
6.53
8.07
9.13
10.32
12.10
13.10
14.30
16.28
17.28
18.30
20.10
21.25

VEROLANUOVA

6.56
7.23
(2)
8.24
(6)
9.47
(3)
10.56
12.37
(3)
13.34
14.59
16.53
(3-4)
17.56
18.53
(2)
20.37
21.58

Arrivo a
CREMONA

7.15
8.00
8.40
10.12
11.14
13.00
13.53
15.19
17.18
18.17
19.15
21.02
22.17

 (1) dal lunedì al venerdì
(2) dal lunedì al sabato
(3) sospeso dall’1 al 29 agosto
(4) per Fidenza
(5) da Fidenza
(6) Freccia della Versilia

N.B.
Servizio Rapido del Pendolino
da BRESCIA (ore 7.14) per: Cremona (ore 7.46) - Fidenza (ore 8.18) - Parma (ore 8.30) - Bologna (ore 9.19) - Prato (ore 10.00) - Firenze (ore 10.23) - ROMA (ore 12.02).

Il ritorno da ROMA (ore 16.40) per: Firenze (ore 18.50) - Prato (ore 19.06) - Bologna (ore 19.52) - Parma (ore 20.38) - Fidenza (ore 20.50) - Cremona (ore 21.19) - BRESCIA (ore 21.51).

Il costo del biglietto prevede un supplemento speciale comprensivo di prenotazione (non sono ammessi viaggiatori in piedi).


RELAX... IAMOCI UN PO’

I pensieri...
“Bisogna aspettarci di tutto in politica, dove tutto è permesso, fuorché lasciarci cogliere di sorpresa”.
(Charles Maurras, L’action francaise, 22 febbraio 1918)

“Una gallina è soltanto lo strumento usato da un uovo per fare un altro uovo”.
(Samuel Buter, Vita e abitudine)

“Se non avessimo difetti, non ci farebbe tanto piacere trovarne negli altri”.
(La Rochefocauld, Massime)

...e i proverbi dei mesi:
“se zögn el fa calüra, la spiga la sè madûra”
Se a giugno fa caldo . la spiga matura.

“Sûl dè löi el fa per dû”
Sole di luglio vale due soli.

“Na spada d’agost   l’è töt most”.
Una zappata d’agosto  è tutto mosto.

I Santi dei mesi
S. Vito - 15 giugno - martedì. Protettore dei ballerini.
Morì martire nel IV secolo. È conosciuto più che altro per aver dato il nome di Ballo di S. Vito ad una malattia, la corea (dal greco Koreìa) caratterizzata da involontarie contrazioni muscolari.

S. Benedetto di Norcia - 11 luglio - domenica. Protettore degli architetti.
Uomo amante della concretezza e della chiarezza. Fu lui a pronunciare per primo la famosa frase: “Ora et labora”. Benedetto, preceduto di pochi giorni nella tomba dalla sorella S. Scolastica, presagì la data della sua morte che avvenne nel 547. Nel 1964 è stato proclamato Patrono d’Europa da Papa Paolo VI.

S. Massimiliano Kolbe - 14 agosto - sabato.
Nacque in Polonia nel 1894. Entrò giovanissimo nei Frati Conventuali. Durante la seconda guerra mondiale, sfidando le guardie naziste, nascose più di duemila ebrei e rifugiati. Morì nel campo di sterminio di Aushwitz offrendosi come ostaggio al posto di un condannato a morte.


Le “Risposte”

È vero che le piante di notte “dormono”?
Tutto dipende dalla luce. I vegetali la utilizzano attraverso le foglie compiendo al loro interno la cosiddetta “sintesi clorofilliana”. Le piante traggono nutrimento dall’acqua (che ricevono sulle foglie o dalle radici) e dall’anidride carbonica presente nell’aria. L’energia solare trasforma, grazie alla clorofilla, l’acqua in ossigeno (che viene lasciato libero) e idrogeno. Quest’ultimo trasforma il carbonio contenuto nell’anidride carbonica in zuccheri che sono indispensabili alla pianta per mantenersi in vita e crescere. Al buio, venendo a mancare l’energia solare, tutto il processo si ferma.

Con l’anestesia non si percepisce il dolore. Perché?
In realtà, con l’anestesia, il dolore si sente ma non si percepisce. L’impulso, in una situazione normale, parte dai sensori del dolore e viaggia nella membrana esterna dei nervi verso il cervello (o viceversa) passando da grossi nuclei di smistamento. Questi, a loro volta, mandano infatti alla corteccia cerebrale impulsi coordinati che diventano dolore cosciente. L’anestetico, sia gassoso che liquido, ostacola o blocca il passaggio dell’impulso nervoso durante questo viaggio verso il cervello. Quindi il dolore esiste ma non ci sono né la sua percezione immediata né il suo ricordo. Negli anni l’anestesia ha subìto importanti approfondimenti riuscendo a controllare i dosaggi e introducendo, accanto all’anestesia generale anche quella loco-regionale. Nella, prima, il paziente è in uno stato di sonno profondo. Nella seconda, invece, è sveglio e cosciente ma privato della sensibilità dolorifica nella zona in cui opera il chirurgo.

Per quale motivo gli indumenti maschili si allacciano verso destra e quelli femminili verso sinistra?
In proposito le teorie sono molte. Una prima sostiene che tutto nasce dall’utilità per un uomo di riuscire ad allacciare i bottoni con la sinistra mentre la destra restava libera per impugnare la spada. Per quanto riguarda il lato femminile, tradizionalmente le donne tenevano i neonati sul braccio sinistro e usavano la mano destra per sbottonarsi al momento di allattare. Un’altra teoria fa riferimento al XIII secolo quando i cortigiani francesi indossavano abiti allacciati da molti bottoni: alle cameriere delle dame risultava più facile abbottonare da destra a sinistra, mentre per il gentiluomo, che si vestiva e svestiva da solo, l’operazione era più agevole il contrario.


Una “Stella Polare” per otto Diaconie

Le Diaconie sono una realtà che nella nostra comunità parrocchiale si va sempre più consolidando e che sta entrando sempre più nel modo di vivere dei verolesi.
Proprio partendo da questo presupposto la “Stella Polare” (o, per meglio dire, qualche solito noto della nostra banda) ne ha inventata un’altra delle sue e ha messo in cantiere una iniziativa, come sempre, simpatica, bella e interessante.
Il nostro complesso bandistico propone “I Concerti per le Diaconie”.
Si tratta di un percorso musicale che toccherà tutte le Diaconie, una all’anno, con un concerto che verrà effettuato nelle piazzette, nei cortili o in posti che verranno di volta in volta individuati. Una bella occasione di festa e di incontro che permetterà di “sfruttare” tanti bei posti del nostro paese che non vengono mai toccati da occasioni di cultura.
Quest’anno si parte dalla Diaconia Madre, San Lorenzo. Il concerto infatti avrà luogo Domenica 27 giugno, alle ore 21.00, in piazza Malvestiti.
La scelta del luogo non è casuale perché... non diciamo altro (il motivo lo saprete la sera del concerto).
Tutta la popolazione è invitata.
Gli abitanti della Diaconia di san Lorenzo (ma anche tutti gli altri) che fossero disponibili a collaborare per l’accoglienza e per l’organizzazione della serata possono mettersi in contatto con don Paolo.
Come si diceva una volta: Partecipate numerosi, partecipate numerosi, partecipate numerosi.

Domenica 27 giugno 1999 - ore 21.00
Piazza Maurizio Malvestiti (piazza della Basilica)

Il Complesso Bandistico “Stella Polare” di Verolanuova
e La Banda Civica di Verolavecchia

presentano:

PRIMO CONCERTO PER LE DIACONIE

diretto dal Maestro
Francesco Amighetti

Programma: “BRAVA MINA!” nell’arrangiamento di Brilot; “VENTO DELL’EST” di Brilot; “INTRODUCING THE BAND” di Kees Vlak; “AUTUMN LEAVES” di Joseph Kosma nell’arrangiamento di Ferdinando Francia; “AQUA DANCE”; “LATIN GOLD”; “I WILL FOLLOW HIM”

Il concerto sarà trasmesso in diretta da Radio Basilica di Verolanuova


AVIS Avvisa
 

L’AVIS Comunale di Verolanuova, come vuole la tradizione, organizza la XXIV Festa della Solidarietà che si svolgerà i primi due fine settimana di luglio presso lo Stadio Comunale.
Tutta la popolazione è invitata a parteciparvi e il Consiglio Direttivo della vostra AVIS vi aspetta numerosi come gli anni scorsi.
Approfittando dell’ospitalità dell’Angelo di Verola comunichiamo ai nostri soci donatori alcuni dei motivi più frequenti per i quali si incorre nella sospensione dalla donazione.
Il Consiglio Direttivo

Alcuni dei motivi per i quali si incorre alla sospensione dalla donazione
Vaccinazioni:
3 anni, per profilassi antimalarica (si può effettuare la plasmaferesi)
2 settimane, per vaccino polio, morbillo, parotite, febbre gialla
4 settimane, per vaccino rosolia e tubercolosi
3 mesi, per sieri di origine animale (es. antivipera)
1 anno, per Ig anti epatite B
Interventi chirurgici:
1 mese, per interventi di piccola entità (cisti, suture di ferite superficiali)
6 mesi, per interventi di piccola e media invasività (meniscectomia, appendicectomia)
1 anno, per i più invasivi (isterectomia colecistectomia, senza trasfusioni)
5 anni, per interventi con trasfusione di sangue
Procedure odontoiatriche:
7 giorni, e sino a completa guarigione della ferita se non sono state eseguite cure demolitive
6 mesi, per trattamenti più invasivi
Procedure endoscopiche:
3 mesi, per gastroscopia, artroscopia diagnostica, rettoscopia, ecc.
Malattie infettive:
2 settimane, per febbre maggiore di 30° dopo la scomparsa
1 settimana, per raffreddore
Herpes labiale sospensione temporanea sino alla fase della formazione della crosta
Varie:
6 mesi, per viaggi in paesi extraeuropei
1 anno, dalla data dopo il parto o interruzione di gravidanza
Cosa fare?
Avvisare il nostro Centro Trasfusionale di Manerbio al n. 030/9929456 il quale provvederà alla sospensione temporanea.
Al termine di tale periodo, senza necessità di impegnativa medica né di appuntamento, potremo recarci presso tale Centro nei giorni di lunedì o giovedì alle ore 8 a digiuno per gli esami di controllo.
Per ogni chiarimento telefonando al nostro Centro Trasfusionale avremo le risposte in merito.

N.B. Per patologie che richiedono poche settimane di sospensione avviseremo il Centro solo se abbiamo ricevuto l’invito alla donazione.


Dal Circolo ACLI

Il 1° maggio scorso si è commemorata la Festa dei Lavoratori. Le ACLI hanno ribadito la loro piena adesione alla Chiesa cattolica e alla sua dottrina sociale. Alle nove in Basilica si è celebrata la s. messa e subito dopo nella sede del Circolo si è svolta l’assemblea dei soci Aclisti per fare il punto delle attività del Circolo e per discutere i programmi da attuare. Subito dopo si è consumato un piccolo rinfresco. Al termine sono state distribuite le tessere di adesione all’associazione. Tutto ciò si è svolto in armonia e con tanta cordialità tra i partecipanti alla festa.
Il Circolo ACLI organizza per il 12 giugno prossimo una gita socio-culturale a Reggio Emilia e dintorni. Chi è interessato può telefonare al Circolo (tel. 030932174) chiedendo informazioni sul programma. Le iscrizioni sono aperte a tutti fino ad esaurimento dei posti.
Il Presidente G. Baronio
 


Per i più piccoli

INDOVINA
Perché la televisione non rimpiazzerà mai il giornale?
- Avete mai provato a schiacciare una mosca con il televisore?
 

AL RISTORANTE
- Cameriere, mi porti qualcosa di salato?
- Vuole subito il con-to?
 

TRA AMICHE
- Il mio cane è scomparso da una settimana - confida una donna a un’amica - e non sono ancora riuscita a trovarlo...
- Hai provato con un annuncio sul giornale?
- È inutile, non sa leggere!
 

TEMA
Tema: “Cosa fai per renderti utile in casa?”
Svolgimento: “Aiuto la nonna a fare i miei compiti”
 

IN UNA SCUOLA PER FACHIRI
- Ragazzi - si infuria il maestro - chi è quello spiritorso che mi ha tolto le puntine dalla sedia?
 

SCAMPAGNATA
- Aiuto! - strilla Pierino
- Un’ape mi ha punto un dito.
- Quale? - chiede la mamma premurosa.
- Boh, le api si somigliano tutte!


In memoria

La improvvisa morte del concittadino Mombelli Battista ha colto di sorpresa tutta la comunità verolese. Il dolore dei familiari, dei parenti, degli amici è stato anche il dolore di tutti i Verolesi che non hanno mancato di manifestare la più viva compartecipazione al luttuoso evento intervenendo numerosi alla celebrazione liturgica per il cristiano commiato.

Fatale incidente automobilistico è stato causa di immediata morte della concittadina Irene Savoldi in Staurenghi. La costernazione ed il dolore per il tragico evento che ha colpito la famiglia ed i parenti, sono stati anche quelli della popolazione verolese che ha vissuto l’evento manifestando tanta solidarietà ai familiari.
 

“L’Angelo di Verola”, mentre formula voti per una sollecita guarigione del marito della defunta Irene Savoldi, esprime ai familiari di entrambe le famiglie le più vive condoglianze assicurando il suo cristiano ricordo.

“L’Angelo di Verola” ritornerà nel prossimo settembre.
A tutti l’augurio di una vacanza serena e tranquilla nella pace.


Last updates Ultimi aggiornamenti - Nouveau sur ce site - A qui a de novo
Le ultime novità su
www.winrete.it/parrocchiaverolanuova

Struttura del sito internet della parrocchia
Le pagine del sito vengono aggiornate settimanalmente
 

Ultime novità inserite:
1) Una gita a Verolanuova - Breve visita virtuale al nostro paese
2) Nuova pagina di accoglienza (Home page) e nuovo indice

Attualmente ci si trova:
1) La storia e l’arte nella Basilica e nella parrocchia
con decine di immagini e testi in italiano - francese - inglese - tedesco.
2) Una piccola biblioteca di testi sulla Basilica e un’ampia bibliografia
3) La “Via Crucis” di Roberto Galperti - biografia, immagini e relazioni sui restauri
4) Luce, sale, lievito - Pagine (in costante aggiornamento) dedicate a coloro che con la vita e le opere rendono onore ai Verolesi. In queste pagine un ampio spazio sarà dedicato alla beatificazione di Don Arcangelo Tadini.
5) L’Angelo di Verola “on line” (aggiornato mensilmente)
6) Le memorie dell’Angelo - Dall’archivio storico dell’Angelo di Verola risorgono storie che sanno d’altri tempi
7) Il calendario liturgico - nelle pagine dell’Angelo on-line
8) Sassi - Scritti e poesie di Verolesi
9) Gli appuntamenti culturali e altre iniziative a Verolanuova
10) Le pagine di Radio Basilica contenenti: 1) programmi - 2) operatori - 3) appuntamenti - 4) pagine delle trasmissioni - 5) Brani musicali - 6) Una vera e propria enciclopedia del Jazz - 7) Link di siti musicali.
11) Luoghi amici (link) - suggerimenti su altri interessanti siti da visitare e collegamenti diretti con altri siti verolesi: il Comune di Verolanuova, le scuole ed altro. Questa pagina contiene tra l’altro l’appello contro la pena di morte della comunità di Sant’Egidio.
12) Cartoline da Verolanuova
13) Due caselle di posta elettronica alle quali si può scrivere da tutto il mondo

Prossimamente ci si troverà:
1) La parola di Dio: Le letture della Domenica con un breve commento
2) Immagini e relazioni sui restauri in Basilica
3) Immagini e relazioni sui restauri in Disciplina
4) Le associazioni e le realtà parrocchiali
5) Tutti i numeri utili di Verolanuova

www.winrete.it/parrocchiaverolanuova

E-mail (gli indirizzi di posta elettronica):
Per la parrocchia: parrocchiasanlorenzo@winrete.it
Per Radiobasilica: rbv@winrete.it
 

Il sito internet della parrocchia di San Lorenzo è una iniziativa di Radio Basilica di Verolanuova ed è redatto da Tiziano Cervati, Mauro Loda e, in particolare, da Piero Lò al quale va tutta la nostra riconoscenza per l’enorme e bel lavoro di  realizzazione.
Il sito è pubblicato grazie a “Dilogica” di Antonio Franchi che mette a disposizione lo spazio web.

Cerchiamo sponsor per il sito internet della parrocchia
Per informazioni potete rivolgervi a Piero Lò o a Tiziano Cervati


Radiobasilica Verolanuova (91.2 Mhz)
 

Con il prossimo 27 giugno avranno termine le trasmissioni di Rbv ed inizierà la programmazione estiva che proporrà, oltre ai programmi di Radiovoce-Circuito Marconi, anche l’immancabile e tradizionale appuntamento con Radiobasilicafilodirettopaspardo che per quattro settimane ci metterà in collegamento con i nostri ragazzi impegnati nei campi scuola.
Saranno naturalmente assicurati tutti i servizi liturgici.
Augurandovi buone vacanze, vi diamo appuntamento a domenica 25 settembre.


ANAGRAFE PARROCCHIALE

Battesimi

14 Amighetti Nicole di Bruno e di Venturini Maria Doris
15 Pelosi Nicoletta di Dino e di Ruggeri Marta Stefania
16 Barbieri Michele di Giuseppe e di Rosado Romelia

Matrimoni

10 Pea Marco con Minini Michela
11 Rizzo Marco con Selvatico Germana
12 Cervati Federico con Garoli Sara
13 Cadei Giovanni con Dotti Silvia
14 Cavalli Claudio con Nervi Teresa
15 Fontana Edoardo con Bednarz Aneta Leonarda
16 Udeschini Gianfranco con Anelli Monica Maria
17 Pelucco Pietro con Bertoldo Elisa

Defunti

30 Savoldi Irene Staurenghi di anni 58
31 Camisani Carolina Sala di anni 91
32 Mombelli Battista di anni 50
33 Baronio Giovanni di anni 59
34 Staurenghi Marino di anni 72
35 Gandaglia Francesco di anni 43
36 Montani Angelo di anni 59
37 Fontana Valentino di anni 87


Offerte pro restauri
tele e altari della Basilica
 

Giornata celebrata nel mese di maggio 3.100.000
In memoria del defunto Enrico 300.000
Moglie e figli in memoria del defunto Raggi Luigi 300.000
L. G. 100.000
N. N. 50.000
N. N. 1.000.000
Una coppia di sposi 1.000.000
N. N. 100.000
N. N. 50.000
Tedoldi Angela in memoria dei cari defunti 1.000.000
Fratelli Sala in memoria della mamma 500.000
Il nonno per la nascita della nipotina 100.000
In occasione del matrimonio 700.000
N. N. 50.000
Dalla festa di S. Gottardo - Canove 900.000
In memoria dei genitori 300.000
N. N. 50.000
Offerte dei ragazzi/e cresimati 1.108.000
In memoria di Massimo 200.000
In occasione del matrimonio 1.000.000
Dalla Cappella Madonna di Caravaggio 520.000
N. N. 1.000.000
S. Donnino a conclusione del mese di maggio 370.000
In memoria del defunto Francesco L. 200.000
I nipoti in memoria del caro nonno Manfredo 1.000.000
Dalla Cappella Casa Albergo 330.000
N. N. 106.000
Fanciulli/e della Prima Comunione 306.000
Classe 1939 500.000

Totale 16.240.000  


Angelo di Verola Archivio 1999 Parrocchia di Verolanuova