L'Angelo di Verola L'Angelo di Verola Mensile di Vita Parrocchiale Verolese


09_1999Settembre 1999

Anno XXIV n° 9 Settembre 1999

Edizione a stampa a cura di Mons Luigi Corrini
Redazione: Rino Bonera - Don Giampaolo Goffi - Don Giovanni Gritti
Edizione on-line a cura di Tiziano Cervati


Angelo di Verola Archivio 1999 Parrocchia di Verolanuova

SOMMARIO

 3  Don Arcangelo... (D. L. Corrini)
 6  Calendario liturgico

vita parrocchiale

 10 Un Arcangelo... (Le Diaconie)
 11 Per fare festa
   S. Antonio in festa

dagli oratori

 15 Il Camposcuola... (D. Giovanni)
 28 Ancora Paspardo... (L. A. Pinelli)
 29 Grazie! (D. Giovanni)
 30 Festivalricordo

le nostre rubriche

 31 Il prezzo salato...
   (Gr. “Conoscerci”)
 34 I Concili Ecumenici (R. Bonera)
 35 Verola sport (R. Bonera)

varie - cronaca

 36 Così hanno votato... (r. b.)
 37 Verolanuova in Europa... (r. b.)
 38 Lo spazio di... (M. Calvi)
 39 “Tralci di tenerezza” (R. Mor)
 40 “Soltanto fortuna?...
 41 Biblioteca e Informagiovani (a. z.)
 42 Servizi sanitari e vari
 43 Turni delle farmacie
   Avviso ai collaboratori
 44 Relax... (errebi)
 45 L’angolo dell’umorismo
 46 Da Radio Basilica
 48 Avviso d’asta
   Dall’AVIS (B. Vigna)
 49 Anagrafe parrocchiale
 50 Offerte pro opere parrocchiali


La Parola del Prevosto

Don Arcangelo Tadini: Beato

Alle ore sedici del 28 giugno scorso, una telefonata da Roma della rev. da Madre Generale delle Suore Operaie della Santa Casa di Nazareth, mi annunciava che dalla Segreteria di Stato del Vaticano aveva avuto conferma ufficiale che il 3 ottobre prossimo, il Venerabile Don Arcangelo Tadini sarebbe stato beatificato in Piazza S. Pietro da Papa Giovanni Paolo II.

Il suono a distesa prima e poi di allegrezza del nostro splendido concerto di campane, protratto per oltre mezz’ora, portava nelle famiglie della nostra comunità la straordinaria notizia.

Verolanuova che già vanta una concittadina elevata agli onori degli altari, la Beata Paola Gambara, vissuta tra la fine del millequattrocento e i primi anni del cinquecento e la cui devozione è molto diffusa tra i verolesi, ora annovera nel calendario degli “eroi del Vangelo” un altro “suo figlio”.

Don Arcangelo Tadini costituisce il vertice dei “grandi spiriti” che la nostra comunità parrocchiale ha espresso tra la fine del secolo scorso e la prima metà del secolo ventesimo: Mons. Giacinto Gaggia, vescovo di Brescia e don Primo Mazzolari profeta riconosciuto da Papa Giovanni XXIII.

Mentre i verolesi si sentono onorati per la beatificazione di don Arcangelo Tadini, sono fortemente richiamati a riscoprire il battesimo che li ha associati alla stessa dignità cristiana che don Arcangelo, ora beato, ha vissuto in modo eroico.

La comunità parrocchiale è ora impegnata a conoscere la figura del sacerdote verolese e a scoprire il percorso che ha compiuto per giungere alle vette della santità.

Nel corso dei campi scuola e delle iniziative estive i ragazzi/e e i giovani hanno avvicinato la figura dolce e forte del prete che, nato e cresciuto a Verolanuova, ha tracciato una strada che propone a tutti coloro che non si rassegnano a lasciarsi assorbire dal dolce fascino della mediocrità.

Nell’inserto che è offerto in questo numero dell’Angelo è inserito un ricco programma che ha proposte per vivere il mese di settembre come preparazione immediata all’evento della beatificazione.

Verolanuova sarà presente ufficialmente in Piazza S. Pietro con autorità e fedeli ai quali poi il Papa concederà una udienza speciale.

Il mese di ottobre riserva un intenso programma che sarà vissuto come tempo di ringraziamento e di riflessione.
Il prossimo numero dell’Angelo dedicherà ampio spazio alle celebrazioni che interessano la nostra parrocchia.

Siccome “tutto è grazia”, come affermava Bernanos a conclusione del “Diario di curato di campagna”, mi pare che questo evento sia una grande opportunità per prepararsi alla “Missione al popolo” che Verolanuova vivrà all’inizio dell’Anno Giubilare, come dono del Signore.

Certamente il “Beato don Arcangelo” che fu un grande evangelizzatore del suo tempo ci otterrà il dono di saper accogliere la “nuova evangelizzazione” che, oso sperare, nello spirito del Giubileo, vorrà essere per tutti un forte richiamo per il ritorno alla Casa del Padre.


Calendario liturgico dal 5 settembre al 4 ottobre

ORARIO SANTE MESSE

N.B. - Il calendario delle iniziative relative alla preparazione, alla celebrazione della beatificazione del concittadino don Arcangelo Tadini si trova a pag. XXIX dell’inserto speciale.

SETTEMBRE

 ORARIO SANTE MESSE: MESE DI SETTEMBRE
 In Basilica:   Prefestiva :ore 18.30
   Festiva : ore 7.30 - 9.30 - 11.00 - 18.30
   ore 16.00 Celebrazione Liturgica
   Feriali : ore 7.00 - 9.00 - 18.30
 S. Rocco:  Festiva : ore 9.00
 S. Anna - Breda Libera: Festiva : ore 10.00
 Cappella Casa Albergo:  Feriale e prefestiva: ore 16.30

N.B.: In Basilica , ogni sabato dalle ore 15.30 alle 18.00, i sacerdoti sono a disposizione per le confessioni degli adulti.

N.B. a) Lunedì 30 agosto riprende la celebrazione della s. messa vespertina, ogni sera alle ore 18.30;
b) La s. messa prefestiva nella Cappella della Casa Albergo è anticipata alle ore 16.30;
c) In Basilica vengono riprese le celebrazioni delle sante messe festive delle ore 9.30 e 11.00;
d) In S. Rocco la s. messa festiva è posticipata alle ore 9.00;
e) Nella chiesa di S. Anna - Breda Libera - la s. messa festiva è posticipata alle ore 10.00.

5 Domenica XXIII del tempo ordinario

Dal Vangelo - “In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: - Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro”. (Mt. 18,20)

 Sante messe con orario festivo
ore 16.00 Celebrazione liturgica
ore 17.00 Presso l’oratorio femminile, incontro con i genitori, padrini e madrine dei bambini che saranno battezzati nel mese di settembre.

6 lunedì Alle ore 20.30 nel salone delle suore si apre il corso dei fidanzati in preparazione alla celebrazione del matrimonio cristiano; il corso si svolgerà ogni sera della settimana. L’ultimo incontro avrà luogo domenica 12 settembre alle ore 17.00 e sarà seguito dalla santa messa alle ore 18.30.

8 mercoledì Festa di Maria Bambina. Alle ore 7.00 sarà celebrata la santa messa nella Cappella delle Rev.de Suore di Maria Bambina.

11 sabato Oratorio maschile: “L’Arcangelo di Verola”. Serata musico-teatrale curata dalle Suore Operaie.

12 Domenica XXIV del tempo ordinario

Dal Vangelo - “In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: “Signore, quante volte dovrò perdonare a mio fratello, se pecca contro di me? Fino a sette volte?” E Gesù gli rispose: “Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette”. (Mt. 18, 21-22)

ore 9.30 S. messa in oratorio, tempo permettendo
ore 11.50 Celebrazione comunitaria dei battesimi
ore 16.00 Celebrazione liturgica

14 martedì Esaltazione della Santa Croce. Festa
 Sante messe con orario feriale
ore 18.30 Santa messa presso il monumento alla Croce: ricordo delle sante missioni del marzo 1982. Pregheremo per la prossima “missione al popolo” che si terrà in parrocchia all’inizio dell’anno del Giubileo.

15 mercoledì Beata Maria Vergine Addolorata
 Sante messe con orario feriale

19 Domenica XXV del tempo ordinario

Dal Vangelo - In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: “Il regno dei cieli è simile ad un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. ...Così gli ultimi saranno i primi, e i primi gli ultimi”. (Mt. 20, 1...16)

 Sante messe con orario festivo
ore 16.00 Celebrazione liturgica

23 giovedì Ricorre il 9° anniversario dell’inaugurazione dell’oratorio ristrutturato, alla presenza del vescovo Mons. Bruno Foresti.

24 venerdì ore 20.30, nel salone della Biblioteca Civica: “Uno di noi, Don Arcangelo Tadini”. Sarà presentata la figura e l’opera del prossimo Beato. Tavola rotonda.
26 Domenica XXVI del tempo ordinario

Dal Vangelo - Gesù disse: ...Un uomo aveva due figli; rivoltosi al primo disse: Figlio va, oggi, a lavorare nella vigna. Ed egli rispose: Sì, Signore; ma non andò. Rivoltosi al secondo, gli disse lo stesso. Ed egli rispose: non ne ho voglia; ma poi pentitosi ci andò... E Gesù disse: “In verità vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio”. (Mt. 21, 28-31)

 Sante messe con orario festivo
ore 9.00 Santa messa anticipata
ore 10.00 Straverola
ore 16.00 Celebrazione liturgica
ore 17.00 Celebrazione comunitaria dei battesimi
ore 17.00 Nel salone dell’oratorio maschile incontro con l’Azione Cattolica Adulti.
29 mercoledì Ss. Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele. Festa
 Sante messe con orario feriale

OTTOBRE

Mese missionario

Da alcuni anni la Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli propone di dedicare le domeniche di ottobre all’idea missionaria. La giornata missionaria in senso stretto è sempre la penultima domenica di ottobre.
La prima domenica è la giornata della preghiera, la seconda del sacrificio, la terza delle vocazioni, la quarta dell’offerta e la quinta del ringraziamento.

Mese del rosario

Questo mese ripropone il pio esercizio del Santo Rosario del quale parla ampiamente la terza parte dell’esortazione Apostolica “Marialis Cultus” di papa Paolo VI. Ogni sera del mese, prima della santa messa vespertina, in Basilica, sarà recitato il Santo Rosario. È auspicabile che nelle nostre famiglie ritorni questa pia pratica che nel passato costituiva la preghiera per eccellenza.

Il mese di ottobre segnerà un evento storico per Verolanuova: la Beatificazione del concittadino don Arcangelo Tadini

1 venerdì S. Teresa di Gesù Bambino, vergine e dottore della Chiesa. Primo venerdì del mese

2 sabato Santi Angeli Custodi
 Al mattino presto parte il pellegrinaggio per Roma (vedi programma nell’inserto speciale)
3 Domenica XXVII del tempo ordinario
 Alle ore 9.00: in Piazza S. Pietro a Roma. Celebrazione della Beatificazione di don Arcangelo Tadini. (v. programma nell’inserto speciale)

Dal Vangelo - “In quel tempo Gesù disse...”... C’era un padrone che piantò una vigna e la circondò con una siepe, vi scavò un frantoio, vi costruì una torre poi l’affidò a dei vignaioli e se ne andò... Quando fu il tempo dei frutti mandò i suoi servi e uno lo bastonarono, l’altro lo uccisero, l’altro lo lapidarono... (Mt. 21, 33-35)

 Sante messe con orario festivo
ore 16.00 Celebrazione liturgica
ore 17.00 Presso l'oratorio femminile incontro con i genitori, i padrini e le madrine dei bambini che saranno battezzati nel mese di ottobre.

4 lunedì S. Francesco d’Assisi - Patrono d’Italia. Festa
 Sante messe con orario feriale
ore 9.00 A Roma, in S. Pietro i pellegrini verolesi parteciperanno alla santa messa celebrata in onore del Beato Arcangelo Tadini
ore 11.00 Nella sala delle udienze Paolo VI, il papa Giovanni Paolo II riceverà in udienza i pellegrini verolesi con gli altri bresciani presenti a Roma. Nel pomeriggio rientro a Verolanuova.
 Per altri servizi vedere il programma nell’inserto speciale del presente bollettino.


Vita parrocchiale

...Un Arcangelo ci parla

Se essere “Diaconie” significa servire, è importante guardare a chi nella sua vita è stato testimone di questo servizio verso Dio e i fratelli:c’è sempre da imparare. Per noi di Verolanuova, poi, questo è un tempo propizio e fortunato avendo come “maestro” un nostro concittadino che presto sarà beatificato.
Don Arcangelo Tadini, testimone profondo dell’amore per Dio e per i fratelli, con la sua vita ci parla in modo semplice della santità a cui ogni persona che ama Gesù deve tendere.
Un Arcangelo dal cielo guarda la sua Verola e a noi suoi concittadini lancia queste “piccole pillole di saggezza” che ci potranno aiutare a rialzare lo sguardo per guardare al futuro con più speranza e amore:
* Se ti senti debole, Arcangelo ti dice: “La preghiera è la forza del debole”
* Se nella vita vuoi solo accumulare, Arcangelo ti dice: “Le ricchezze ci sono date per mantenere con decoro la famiglia, il resto va al povero”
* Se nella vita vuoi impegnarti, Arcangelo ti dice: “La carità è come il fuoco: o brucia o si spegne”
* Se nelle tue scelte sei superficiale, Arcangelo ti dice: “Il male incomincia sempre dal poco”
* Se stai cercando seriamente Dio, Arcangelo ti dice: “...Non a un Dio che sta sulle nubi, ma a un Dio che vive in mezzo agli uomini”
* Se hai sbagliato e vuoi ricominciare, Arcangelo ti dice: “Confessati bene ed è rimediata ogni cosa”
* Se avete dei figli, Arcangelo dice: “Genitori: voi avete in mano la società”
* Se lavorate, Arcangelo vi dice: “Fatelo non per il solo guadagno, ma per ottenere la gloria della vita con Dio”.


Per fare festa...

...la festa del cuore che proviamo per la beatificazione del nostro concittadino Don Arcangelo Tadini è importante farla toccare, farla vedere. Non solo festa del cuore, ma pure di paese. Per questo come Diaconie ci stiamo mobilitando:

* Tutte le Diaconie, insieme, addobberanno alcune zone di paese di interesse comune, come le vie limitrofe alla casa Natale di Don Tadini e alla Basilica.

* In ogni Diaconia verrà allestito uno spazio-segno di riflessione dedicato alla figura e al pensiero di Don Arcangelo che ci parlerà.

* L’addobbo del resto del paese è affidato alla buona volontà e al buon gusto dei Verolesi. Facendo riferimento alla soluzione dei nastri colorati per il 350° della nostra Basilica, ad ogni casa o nastro o fiocco, le Diaconie si affidano all’iniziativa personale ricordando i colori abbinati ad ogni Diaconia:
 San Lorenzo bianco
 San Rocco verde
 Sant’Antonio arancio
 San Donnino giallo
 Mad. Caravaggio azzurro
 Crocifisso rosa
 Sant’Anna bleu
 Sacro Cuore rosso
 Ringraziando anticipatamente per la disponibilità che saprete dimostrare, auguriamo a tutti buon lavoro e promettiamo che in settembre ci faremo sentire

Le Diaconie di Verolanuova


S. Antonio in festa

Il 13 giugno si ricorda S. Antonio da Padova. La nostra Diaconia ha festeggiato questa ricorrenza con una bella festa svolta presso la statua del Santo sita in Via Brodolini.
L’invito è stato distribuito a tutti gli abitanti della Diaconia e alcuni cartelli posti in vari punti del paese portavano a conoscenza della festa.
Dopo un doveroso saluto e una preghiera davanti alla statuetta di S. Antonio, ci siamo trasferiti nel campetto del quartiere e lì si sono svolti i giochi per grandi e piccini.
Dapprima la caccia al tesoro dove i nostri bambini si sono cimentati in soluzioni di quiz e varie prove pratiche.
Poi il gioco del tiro alla fune ha messo in gara le mamme ed i papà; nel frattempo i più grandicelli disputavano un incontro di pallavolo ed altri si apprestavano a mangiare una fetta di anguria avendo legate le mani dietro alla schiena.
Infine premi per tutti i piccoli e ...BUON APPETITO!!! panini e patatine venivano preparati per tutti.
Un ringraziamento va a chi ha reso possibile questo bel momento di gioia e fraternità e a chi ha dato la possibilità di trovarci in quel meraviglioso parchetto.

DIACONIA S. ANTONIO


dagli oratori

ORATORIO ESTATE 1999

IL CAMPOSCUOLA
“Paspardo ‘99”

“Nella fedeltà è il mio amore, eccomi!”. Così suonava il tema della Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni di quest’anno. Ad esso, come ormai accade quasi ininterrottamente dall’89, ci siamo rifatti. Ma poiché così com’era formulato ci sembrava poco efficace, esso è stato riespresso in altra maniera: “Tu sei la mia Rocca, il tuo amore è fedele: con te cammino al sicuro. Eccomi!”.
La nostra fedeltà e la nostra disponibilità al Signore non sono, prima di tutto, frutto della nostra capacità, del nostro povero cuore, debole e volubile. Esse sono frutto della grazia, perciò dono dello Spirito; sono atteggiamento che Egli suscita in noi come risposta alla fedeltà - questa sì incrollabile - di Dio. Il suo amore è fedele: Egli non viene mai meno nell’amarci. Il suo amore perdura, nonostante tutto. E quando diciamo “tutto” intendiamo proprio “tutto”!
È amore la cui incrollabilità trova una pallido paragone nella roccia. Ne avevamo tanta attorno a noi e sotto di noi, lassù nella nostra Valle, a darci ora il senso di sicurezza, ora la percezione della maestosità, sempre la certezza della irremovibilità.
L’amore di Dio non è la volubile banderuola pronta a volteggiare verso nuove direzioni secondo l’orientamento impressole dal vento. Con Lui possiamo perciò camminare sicuri; vale la pena fidarsi Lui, progettare con Lui la nostra vita: “Cosa vuoi che io faccia?”. Con lui possiamo con fiducia percorrere il cammino della nostra vita seguendo il sentiero che egli ci indica: “Con te cammino sicuro”. Perciò: “Eccomi!”.
Se questo amore perdura nonostante tutto, perché assolutamente fedele, significa che esso reca in sè i connotati soprattutto della misericordia: Dio ci ama sempre, perché continuamente ci perdona accettandoci così come siamo. L’amore di Dio verso di noi è nel suo realizzarsi, essenzialmente misericordia, perdono, giacché sempre e comunque noi siamo infinitamente distanti da Lui, se “nemmeno i cieli sono puri ai suoi occhi” (cfr. Gb. 15, 15).
Così come la sua fedeltà sollecita nostra risposta fiduciosa e fedele (“Con te cammino sicuro: eccomi!), la sua misericordia sollecita la nostra volontà di conversazione e la nostra capacità di essere a nostra volta misericordiosi verso gli altri. È l’esperienza celebrata nella Riconciliazione sacramentale in tutti i tre turni, l’incontro con il Sacramento del perdono da parte di un Dio che ci è Padre e ci vuole rendere fratelli per davvero, non solo di nome.

Tutto questo è qualcosa di quanto il prossimo Giubileo ci vorrà ricordare in maniera più incisiva del consueto. Anche ad esso abbiamo rivolto costantemente lo sguardo, nella preghiera, puntando l’attenzione sull’”Obiettivo 2000”.
In don Arcangelo Tadini troviamo un esempio molto concreto di cosa significhi rispondere con fiducia al Signore che ci ama con fedeltà assoluta, percorrendo con lui la strada che travalica lo scorrere dei secoli e dei millenni, che pure, lo stiamo per sperimentare, passano.
È un cristiano verolese per il quale presto non dovremo più pregare per chiedere suffragi a suo favore, ma che potremo invocare quale Beato, intercessore per noi insieme a Maria, agli Angeli e agli altri Santi e Beati. È un sacerdote la cui figura, grazie alla prossima beatificazione, abbiamo iniziato un poco a scoprire. Questa beatificazione è uno degli eventi che erano lì a darci “la spinta in più” nel nostro cammino.
Gli altri eventi sui quali siamo costantemente tornati nella preghiera sono stati la professione perpetua di Felice, che avrà appena avuto luogo quando questo numero de “L’angelo” uscirà, la prossima missione al popolo e l’imminente ingresso in seminario di uno degli animatori del Camposcuola.
Come numero di stimoli non è stato davvero niente male: proprio un bel “malloppo” di grazia.

Questi, sommariamente espressi, sono i contenuti di fondo, le linee guida che abbiamo cercato di sviluppare nel cammino di fede dei Campiscuola, attraverso i sussidi utilizzati: quello per il Camposcuola dei Ragazzi e quello per il turno degli adolescenti e giovani.

Vediamo ora, abbastanza sinteticamente, la valutazione educativa, elaborata sulla base della verifica effettuata con gli animatori.


Camposcuola ragazzi

Articolato in due turni (2-15 luglio per 5a el. e la media; 16-29 luglio per  2a e   3a media) il Camposcuola dei Ragazzi è stato vissuto da 31 fanciulli di  5a elementare (credo si tratti del numero più alto finora fatto registrare dai fanciulli di questa età; 18 maschi, 13 femmine) insieme ad una di  4a, da 27 ragazzi di 1a media (15 ms., 12 femm.), 27 di seconda (13ms. e 14 femm.) e 15 di terza (9 ms. e 6 femm.). Il 1° turno ha totalizzato 58 iscritti, il 2° 42. Si tratta di un numero pur sempre alto: 42 ragazzi sono comunque sempre un bel gruppo, è pur vero però che, per trovare questa cifra dobbiamo andare al 2° turno del ‘93; se vogliamo vedere il numero più basso di iscritti mai totalizzato nel Camposcuola dei ragazzi, dobbiamo andare al 1° turno del 97, allorquando gli iscritti furono 41, o al 1° turno dello scorso anno, ove gli iscritti sarebbero stati “solo” 37, se 6 fanciulle di  4a el. non avessero approfittato della possibilità di partecipare, visti i posti liberi, pur non avendo l’età corrispondente alla 5a el.
Anche quest’anno, alla fine dei conti, 100 ragazzi hanno vissuto questa esperienza. Siamo a qualche decina in meno rispetto ad anni or sono, ma non si deve dimenticare che le “annate” sono molto diminuite di numero: possiamo dire, quasi dimezzate, in alcuni casi ancor meno che dimezzate: vedere i ragazzi che entrano quest’anno in 3a media, meno di 50. Dopo aver dato qualche numero, passiamo alla valutazione educativa. Associamo i due turni, vista la loro somiglianza e la buona riuscita di entrambi; quando necessario, rileveremo le differenze.

1 - Cammino di fede (preghiera e lavoro di gruppo).

Gli animatori che hanno avuto modo di essere presenti ad un turno e a parte dell’altro, possono meglio stabilire il confronto: la partecipazione alla preghiera è stata buona nel 1°, abbastanza buona nel 2°. La differenza si rendeva evidente soprattutto nel canto (quello inserito nella preghiera, soprattutto all’aperto).
Nel lavoro di gruppo, alcuni faticavano a seguire: non sempre i temi proposti dal sussidio erano facilissimi; alcuni tra i ragazzi hanno evidenziato la fatica a seguire, l’incapacità a concentrarsi o, anche, il sostanziale disinteresse a questo tipo di attività, per farli intervenire alla quale a nulla valevano nemmeno i richiami o gli inviti espliciti degli animatori.
Viene però rilevato da parte di alcuni animatori che non una sola volta, ragazzi che erano sembrati distratti o disinteressati, il giorno successivo sapevano riprendere e riassumere almeno alcuni dei contenuti emersi. Ciò vale soprattutto per il I° turno.

2 - Vita comunitaria

I due gruppi sono stati ben amalgamati; al 1° turno lo erano però maggiormente: erano più “gruppo”: bella l’integrazione tra 5a elementare e 1a media. I ragazzi del 1° turno sono rimasti legati anche dopo il rientro a Verola; l’unico aspetto da rilevare, da questo punto di vista, è stato l’iniziale leggero senso di rivalità tra le due camerate femminili, comunque poi superato.
Nel 2° turno, per quanto riguarda i maschi, tra quelli di 2a e 3a media si è andato creando, con il passare dei giorni, un buon clima di dialogo, grazie anche alla presenza, tra quest’ultimi, di elementi che favorivano l’amalgama. Buoni i rapporti anche tra le ragazze delle due diverse “annate”, anche se va rilevato che un gruppo di ragazze tendeva un poco a isolarsi, pur non venendo emarginate dagli altri. Verso la fine, però, il fenomeno era almeno parzialmente superato; ne è prova il fatto che nelle ultime serate “danzanti” tutti ballavano con tutte. Sempre per quanto riguarda il secondo, va rilevata la tendenza, purtroppo, ad individuare in una persona o l’altra qualcuno con cui costantemente prendersela, anche semplicemente nominandola, quando si vuol canzonare o indicare un punto di riferimento non ideale.
Generalmente buoni i rapporti dei ragazzi con gli animatori.
Lo svolgimento degli incarichi affidati ai diversi gruppi, secondo qualche animatore, ha trovato maggiore disponibilità nei ragazzi del 1° turno, alcuni dei quali addirittura sollecitavano l’animatore perché si facesse qualcosa insieme. Altri animatori sono invece dell’idea che, trattandosi di ragazzi più grandi, vi sia maggiore autosufficienza tra i ragazzi del 2°, un saper meglio cosa e come fare. In questo gioca un ruolo anche l’esperienza degli anni precedenti. Soprattutto nel 2° turno, almeno in un gruppo o l’altro (ma anche qualche maschio del 1° non scherzava), alcuni elementi andavano spesso sollecitati o richiamati più e più volte; in altri gruppi, l’animatore afferma di aver trovato “ragazze d’oro”, mentre i maschi erano un poco da richiamare; alla fine, però, facevano quanto era loro compito.

3 - Contatto con la natura

Si è notato un discreto rispetto e anche una certa capacità di apprezzare ciò che di bello la montagna sa offrire. Poche le cartacce nei prati. Qualcuno dovrebbe però capire che il lavoro degli altri va rispettato, compreso quello degli animali che si costruiscono il loro habitat, per esempio le formiche e i loro formicai, che in montagna, da parte di determinate specie, vengono costruiti accumulando aghi di abete o di pino: non si capisce quale gusto si possa provare a ribaltarglieli.
In ambedue i turni i ragazzi si sono mostrati discreti camminatori, nonostante qualche lamentela del tipo: “Sono stanco/a... Fermiamoci qui”, ecc.
4 - Autosufficienza

L’apertura di un piccolo bar proprio a piano terra dello stabile da noi occupato ha mandato completamente all’aria la possibilità di regolare la tendenza a spendacciare. La capacità di autocontrollo, da questo punto di vista, è davvero esigua in molti; la consapevolezza del costo, in termini di fatica per guadagnarlo, del denaro, pare praticamente non esserci.
Per quanto riguarda il rifarsi il letto, la pulizia e l’ordine del proprio ambiente e delle proprie cose, i ragazzi hanno ancora molto da imparare.

Il tempo, nonostante le previsioni pessime di inizio estate, è stato invece favorevole: sono state effettuate tutte le gite programmate, alcuni giorni sono stati splendidi e siamo dovuti rimanere in casa soltanto due pomeriggi e un mattino nel 1° turno, ove, però, la pioggia ha in parte guastato i pic-nic di coloro che erano venuti in visita per la giornata dei Genitori; un pomeriggio e l’intero penultimo giorno del 2°, nel quale il tempo ci ha mandato parzialmente di traverso il pomeriggio della gita alla Zumella. Un po’ più di sole nella terza gita di ambedue i turni, non avrebbe guastato: in quelle occasioni ha fatto abbastanza freddo, anche se non è piovuto.
Mete delle gite: Mezzo Clevo, Zumella, Volano nel 1° turno/Lago di Bos nel 2°, Volano (con il falò notturno nel 2°).
Novità, anzi, rarità, e probabilmente unicità: il numero di partecipanti rendeva sufficiente l’utilizzo di un solo pullman, con relativa modica spesa; così, la terza gita del 2° turno, anziché alla conca del Tredenus ha avuto luogo al Lago di Bos, nel comune di Saviore dell’Adamello, al cui centro abitato siamo giunti, appunto, in pullman.

Il personale si è variamente avvicendato nei due turni; ne facciamo pertanto menzione “cumulativa”:
- viceanimatori/aiutanti di cucina: Bodini Anna, Carini Pietro, Canini Lorenzo, Micheli Damiano, Simonini Stefano, Turetta Simona, Lampugnani Elisa, Mombelli Diego. Per ciascuno di loro è disponibile, qualora la volessero sentire, la valutazione emersa nel corso della verifica da parte degli animatori.

- Cuochi (è la prima volta che si deve usare il termine al maschile): Nervi Iris, Cremaschini Aurora, Mondolo Angelo, Betta Minini, Vigna Ercolina, Gavazzoli Francesca, Gnocchi Augusta.

- Animatori: Sr. Mariateresa, Matteo De Angeli, Tironi Carolina, Venturini Marianna, Rossi Elisa, Geroldi Cecilia, Geroldi Giovanni, Guerreschi Claudio, Ettore De Angeli, Minini Annamaria, Stella Claudio, Girelli Silvia.


Camposcuola adolescenti-giovani (3° turno)

L’atteso, nel senso di previsto, crollo di iscrizioni, dopo il boom dello scorso anno, non si è verificato: alla fin fine ci siamo trovati in 36, 23 di sesso maschile e 13 ragazze: per trovare un numero così alto occorre andare al (famigerato) 3° turno dell’88; probabilmente il suddetto crollo è rimandato ad altra data.

I partecipanti erano divisi in tre gruppi: due di adolescenti e uno di giovani dai 19 anni in su, suddiviso in due sottogruppi. Insieme, più o meno secondo i casi, si è vissuto e camminato dal 3 al 15 agosto.

Si tratta di un turno che, nel suo insieme, non è andato male e quindi, volgiamo al positivo, presenta parecchi motivi per dire che è andato abbastanza bene, molto bene per quanto riguarda un buon numero tra i partecipanti. La cosa che meno è andata bene è stata il tempo. Pur non costringendoci a rimanere troppo in casa, ha fatto saltare varie gite lunghe, privandoci anche del falò notturno al Volano, e ha sfasato gli orari di qualche giornata, anche se, in compenso, le serate alla festa degli Alpini ce le siamo potute godere tutte. Cielo coperto, pioggia, prati ormai bagnati hanno assecondato in alcune in parte causato in altri, una certa pigrizia, per quanto riguarda la voglia di camminare.

1 - Si tratta di un turno che, invece, è andato bene per quanto riguarda il cammino di riflessione: nel lavoro di gruppo si sono potute approfondire alcune cose; anche qui però va detto: se il tempo ci avesse assecondato un po’ di più, si sarebbe potuto fare di meglio.
Il tipo di lavoro in gruppo era diversificato, secondo che si trattasse di adolescenti o giovani.
Nei gruppi degli adolescenti si è rilevata un po’ di difficoltà, d’altronde comprensibile, da parte di alcuni, ad esternare le loro cose personali, condividendo il proprio pensiero con gli altri; però si è lavorato bene: anche il prolungarsi del lavoro non ha suscitato difficoltà.
I giovani erano più che altro chiamati a vivere prolungati momenti di silenzio, per riflettere personalmente, il più delle volte a contatto con la Parola di Dio, anche se non mancava il momento della condivisione conclusiva. Questo tempo di silenzio è stato gestito bene.
Abbastanza ben vissuta da tutti la preghiera, anche se il canto era alquanto scarso; piuttosto subìta una celebrazione o l’altra.
Il primo degli obiettivi del Camposcuola è andato dunque bene; d’altronde si sa che a Paspardo si viene a fare anche questo e, quando si ha una certa età e non si è più bambini, determinati aspetti si è meglio capaci di metterli in preventivo o, addirittura, costituiscono uno dei motivi per cui si decide di partecipare.

2 - Le ragazze hanno rilevato rapporti migliori rispetto allo scorso anno, favoriti dal fatto di essere raccolte in un’unica camerata; anche i ragazzi hanno notato qualche cosa del genere. L’appartenenza a differenti gruppi amicali era comunque evidente, anche se ciò non costituisce di per sè un aspetto negativo: nelle attività e nei momenti di svago comune c’è stata buona interazione.
Anche gli incarichi a favore della comunità sono stati vissuti con disponibilità e il loro svolgimento è diventato spesso motivo e occasione per fraternizzare in allegria e serenità, per esempio attraverso il canto e con qualche scherzo “acquatico”, quando si era di turno al lavandino.
Non è mancato qualche atteggiamento problematico, ma più degni di nota sono gli atteggiamenti positivi rilevati nella disponibilità di alcuni verso altri un po’ più bisognosi di aiuto, nell’entusiasmo sereno di altri, nella allegria senza complicazioni di molti.
Qualche malcontento ha serpeggiato in alcuni che non condividevano la maniera di trascorrere alcune delle serate o hanno contestato alcune altre scelte. Contestare va bene, purché si abbia il coraggio, come in qualche occasione è stato fatto, di esprimere il proprio punto di vista, al momento opportuno: può essere utile. Se invece lo si fa dopo che una decisione, in seguito a consultazione è già stata presa e annunciata o ci si limita a mugugnare “contagiando” altri, allora non si costruisce nulla di utile, né per sè né per gli altri.

3/4 - Del terzo obiettivo già s’è detto qualcosa all’inizio. Si è potuto notare, per quanto riguarda l’autosufficienza, un ordine discreto in tutte le camerate, a parte qualche caso, soprattutto maschile.
Torniamo all’obiettivo 2. Sussiste il rischio che l’esperienza del Camposcuola, come altre iniziative, diventi, poco o molto, un pretesto per perseguire propri fini personali; in sè, questi possono anche non trovarsi in conflitto con le finalità proprie all’iniziativa, purché si rispettino determinate regole: quelle comuni, elementari, che stanno alla base di una corretta convivenza, per capire le quali basta un po’ di buon senso, e quelle che, a suo tempo illustrate, il raggiungimento delle suddette finalità hanno lo scopo di garantire.
Se questo viene meno, subentrano alcune conseguenze: le finalità del Camposcuola vengono realizzate con minore intensità di quanto sarebbe possibile e giusto, discapitate da quelle individuali; le persone con cui si condivide l’esperienza finiscono con il rimanere più che altro “sullo sfondo”, almeno in determinati momenti, riducendosi a fungere da supporto a singoli o gruppi: gli altri diventano “utili” a rendere più vario l’ambiente umano o a far sentire meno vuota la casa, ma loro, in sè, non interessano più di tanto; ecc.
La richiesta del rispetto preciso di regole e finalità potrebbe portare in futuro alla diminuzione del numero di iscritti. Ma avere tanti iscritti non è un nostro bisogno; ovviamente, il fatto che siano in molti coloro che aderiscono alle proposte e colgono le possibilità che l’Oratorio offre fa piacere, perché si ha modo di espletare attività educativa e formativa con più persone e di arricchirsi maggiormente con l’intessere una più fitta trama di relazioni. Ma le finalità educative e le regole elementari di una corretta convivenza comunitaria non si mercanteggiano con il piatto di lenticchie di alcune o molte iscrizioni in più.
Nemmeno abbiamo bisogno di organizzarlo, il 3° turno (e il Camposcuola in genere); esso è una possibilità, un’opportunità che viene offerta: per chi la vuole accettare, essa è lì, con le sue regole e le sue finalità, ma proprio grazie a queste, valida occasione di crescita.
Le scelte tattiche concrete (l’opportunità o la modalità di singoli interventi educativi, l’impostazione di una singola giornata - vedere il contestabilissimo pomeriggio della Val Campovecchio -, ecc.) possono essere discusse e anche contestate. Ma la strategia generale va rispettata, con lealtà e correttezza, anche perché essa non piomba addosso non appena si arriva a Paspardo con la subitaneitàdi un inatteso meteorite: è dichiarata e illustrata prima della partenza ed è ormai conosciuta.
Queste condizioni permettono a tutti, utenti ed educatori, una convivenza serena e costruttiva, nella stima reciproca, e un maggiore arricchimento. Già realizzatesi in buona misura, lo devono sempre meglio.
Gite effettuate: Zumella e Lago Aviolo; tentata ma bloccata dalla pioggia: rifugio Lissone, in Val Adamè di Val Saviore; programmata ma non effettuata: Volano; non programmata e “rosicchiata”: Val Campovecchio di Corteno Golgi, in un pomeriggio.

Cuochi: Betta Minini, Marilena Brusinelli, Germana Ubliali e, nella seconda settimana, Francesco Cocchetti. Anche al terzo turno abbiamo avuto la novità di un cuoco “in pantaloni”.

Animatori: Giambattista Zani, Luigi A. Pinelli e, nella seconda settimana, gradita e fruttuosa presenza, frà Massimo Cocchetti, assistente della nostra nascente Fraternità OFS.


Ancora Paspardo... ancora terzo turno

Quando si porta a termine una esperienza che ci ha coinvolto a 360° è difficile trarre delle conclusioni, fare delle valutazioni; si è tentati di ricordare solo gli episodi e i particolari, correndo però il rischio di perdere d’occhio la globalità.
Questo è ancor più vero se si tratta di una esperienza intensa di comunità che da alcuni anni, (all’inizio con difficoltà, ma poi sempre più con passione) mi trovo a fare come animatore nel Camposcuola di Paspardo al terzo turno. Credo che sia un cammino con notevoli sfaccettature e situazioni particolari che combina la tradizione e la novità e che sia i ragazzi che gli animatori, si sentano sempre chiamati ad una nuova combinazione dei vari elementi che danno vita e significato all’esperienza di comunità.
Quest’anno a forgiare ulteriormente le nostre capacità di essere “uniti” è intervenuto anche il tempo che non ha favorito la realizzazione delle gite e ci ha costretto a ritmi un  po’ serrati che hanno alimentato le nostre capacità critiche e comunicative.
Personalmente penso che di tutto il Camposcuola il terzo turno è quello che ha l’opportunità di tradursi in una diversa attualizzazione della propria vita a Verolanuova, ciò sia per l’età dei partecipanti e per il loro desiderio di esprimersi... non solo con le critiche, ma anche con proposte, non solo con la chiusura dell’ascolto della musica in cuffia, ma anche in esperienze di animazione e sano divertimento...
In altre parole, penso che se opportunamente pensati, le esperienze e gli scenari di un Camposcuola, si possano combinare e fare vivere, a tinte più vivaci, in un cammino annuale di Oratorio, anche se questo comporta sforzi di riprogettazione che non sempre trovano un terreno tanto fertile o facili opportunità di attuazione.

Alcune riflessioni

Cos’è che ci aiuta a rinnovare la nostra esperienza, a collegarci con le idee degli altri, a vivere un rapporto fresco e concreto pur mantenendo le specificità personali e dovute all’età?

Credo che non esista una ricetta per trovare una risposta esaustiva a tale quesito e dopo 3 anni di questa esperienza di animazione penso di poter affermare che il Camposcuola è sempre una nuova chiamata, una nuova opportunità che il Signore ci offre per stare insieme e confrontarci... A noi la scelta (anche qui siamo liberi): possiamo crescere o semplicemente invecchiare, ma tenuto conto del tema di quest’anno “Tu sei la mia roccia...” e di altri slogan che abbiamo incontrato e valutato insieme: “Vivi originale... Con Spirito Libero... Senza Compromessi...”, penso che valga la pena di investire con serenità il nostro tempo e di fare ancora un pezzo di strada insieme provando a capire che i “compromessi” che incontriamo nella nostra vita o le rinunce a portare avanti solo le nostre idee, siano sempre orientati nel cammino di ricerca di un Camposcuola più grande: il nostro progetto di vita che sempre ci interroga e spesso ci coglie impreparati.
Una rinuncia fatta a favore degli altri... una rinuncia fatta per amore illumina la nostra vita e le dà una svolta nuova!!!
Buon cammino a tutti noi.
Luigi Andrea Pinelli (Animatore)


Grazie

A tutti coloro che in qualche maniera hanno collaborato alla realizzazione del Camposcuola:

- agli animatori, con il loro lavoro prezioso, ai cuochi, ai viceanimatori-aiutanti di cucina;
- agli altri sacerdoti della Parrocchia: don Luigi e don Gianpaolo;
- alle rev.de Suore, sempre disponibili a fornire, in vario modo, la loro collaborazione;
- al personale sanitario locale;
- a coloro che hanno provveduto alle pulizie generali della casa, alla sistemazione degli ambienti, alla riparazione o fornitura di materiali, infissi e arredi o alla tinteggiatura di alcuni ambienti;
- alle persone che hanno provveduto al trasporto di materiale, alimentare o di altro tipo;
- alle persone che hanno provveduto al lavaggio della copertine (copriletti)
- a coloro che hanno elargito offerte in natura o denaro; in particolare alle persone che hanno provveduto alle “sacche” consegnate come “segno” finale ai ragazzi;
- a quanti hanno provveduto alla rilegatura dei libretti e alla tipografia che li ha rifilati;
- a don Giulio, nuovo parroco di Paspardo e alla gente del paese che ci ha accolto;
- all’équipe di Radiobasilicafilodirettopaspardo;
- ai genitori che hanno partecipato alle rispettive feste e a quelli che hanno offerto per la circostanza dolci e bevande in abbondanza, tanto da consentircene ulteriori distribuzioni ai ragazzi nei giorni dopo la festa;
- a quanti ci hanno accompagnato con la loro preziosa preghiera e la loro simpatia,

porgiamo l’espressione della nostra riconoscenza. Tutto ciò che facciamo di bene è “scritto” sul libro della vita, davanti al Signore, se lo facciamo gratuitamente, per Lui e non per noi stessi.

Don Giovanni


Le nostre rubriche

Verola missionaria

a cura del
Gruppo Volontari delle Missioni
“Conoscerci”

Mano che aspetta,
mano protesa,
mano che protegge,
mano che corregge,
mano che costruisce, mano che rialza.
Mano di Dio come la mano di un padre.

Il prezzo salato della libertà

Gino Filippini da “semplice volontario” a vero missionario accanto al suo “Pastore e Guida” Alex Zanottelli.

Da Korogocho ci manda una riflessione “sugli ultimi”.

L’hanno colpito con una pugnalata in pieno petto ed il povero Small Simba si è accasciato al suolo senza più rialzarsi, a pochi metri da casa nostra. Poco prima per la via era passata la processione della Via Crucis ed ora questo corpo inanimato, steso a terra in un bagno di sangue prende il volto di Cristo, il Cristo di Korogocho che, come quello di Nazareth viene eliminato come un criminale. Mi era caro Small Simba. Il “piccolo leone” (questo il significato del nome che portava) non meritava una fine del genere.

Lui non era un violento e neanche un ladro.

Al massimo, questo sì, prendeva qualche bicchiere di alcol con gli amici.
Ma, come dicon loro, era per farsi forza e prendere il coraggio di entrare ogni giorno in quella terribile bolgia maleodorante che è la discarica del Mukuru.

Sì, perché Small Simba era un raccoglitore di rifiuti, e la discarica il suo posto di lavoro. Un lavoro a dire il vero assai precario oltre che pericoloso, dato che in discarica ormai arriva solo robaccia senza valore.

Per sopravvivere aveva tentato altre vie come quella di fabbricare candele. Però l’aggeggio che usava era troppo rudimentale ed il prodotto risultava poco competitivo, per cui dovette ripiegarsi a raccogliere rifiuti. Una vita di stenti, tra puzza e fumi micidiali che tolgono il respiro e ti abbruttiscono fino a renderti schifoso agli occhi della gente.

Pochi anni di vita così e anche tu sei da buttare... se non vieni fatto fuori prima, in maniera più spiccia.

Il fatto è che i banditi, quelli veri, ci sono davvero in mezzo a noi.

Ma quelli scorrazzano liberi. Ed hanno armi, e le usano. Quasi ogni giorno se ne vedono i risultati. Vittime ne sono madri di famiglia che, alle prime luci del giorno vanno al vicino mercato a fare acquisti “all’ingrosso”: può essere un sacco di patate, o di mais, o di verdura da rivendere poi al “dettaglio”, per mucchietti, sui bordi della strada. Vengono aggredite, perfino spogliate da giovani senza scrupoli né rispetto per chi potrebbe essere loro madre. E tutto per strappare di dosso quei quattro spiccioli che sono la loro speranza per tirare avanti.

Anche operai di ritorno dal lavoro vengono bloccati, perquisiti, derubati della misera paga della giornata. Per chi protesta c’è un pugnale o una pistola pronta a sparare. E poi ragazze violentate, giovani malmenati e obbligati a consegnare quanto hanno addosso, perfino scarpe e vestiti. Ora la gente non ne può più. Vive in una morsa di paura ma vorrebbe reagire, gridare la sua rabbia, fare dei nomi, scongiurare gli assassini e i loro protettori perché la smettano, e di invocare un più forte intervento dello stato, pregare per i morti....

Per esprimere tutto ciò si era deciso di fare una marcia attraverso le vie della baraccopoli, una marcia popolare per dire no alla violenza e alla paura, un invito a tutti a collaborare per costruire la pace.
Si erano decisi a farlo nonostante le intimidazioni e le calunnie a riguardo della manifestazione che a detta di qualche pezzo grosso, avrebbe scatenato la guerra fra i quartieri anzichè portare pace.

E così le autorità hanno bloccato tutto. Si sarebbe dovuta fare la domenica della Palme, giorno in cui i Cristiani commemorano l’ingresso trionfale in Gerusalemme del Gesù - Messia, vincitore della morte dell’amico Lazzaro. Strana coincidenza.

Anche Gesù si era adoperato perché il suo popolo non venisse travolto dalla violenza distruttrice della Roma imperiale, ma non fu capito né ascoltato. Anzi, proprio Lui che aveva proclamato e praticato l’amore senza misura, l’amore dato perfino ai nemici, venne messo in croce come quanti attentavano alla sicurezza dello Stato opponendosi all’imperatore. “È meglio che un uomo solo muoia piuttosto che tutta la nazione perisca”, fu la sentenza del sommo sacerdote Caifa.

Penso che anche oggi, in un mondo stretto in una spirale di violenza, a volte non è facile capire né essere capiti riguardo alle scelte da fare. C’è chi fa la guerra dicendo che lo fa per costruire la pace.
E c’è chi promuove la pace con mezzi non violenti ed è visto come un seminatore di discordie.
In effetti tutti dichiarano di essere per la pace ma le scelte operative, quelle sono discutibili e a volte incomprensibili o addirittura contradditorie. Anche perché c’è pace e pace. C’è la pax romana di chi impone con la forza la “sua” pace ed elimina drasticamente ogni resistenza. E c’è la pace di chi è stanco di essere schiacciato e non accetta una pace senza libertà.
Credo infine che, se si vuole veramente la pace, bisogna essere disposti a pagarne il prezzo.
Occorre coraggio, unità, determinazione. A Korogocho siamo solo agli inizi.


P.S.: A Bonoua (Costa d’Avorio) c’è chi spera di vedere con i nostri vecchi occhiali scartati. Nella Missione di Padre Alessio Ceppelli da Roccafranca (Bs) presso il “Centro Studi” c’è un laboratorio per oculisti.
 Tutti quelli che avessero nel cassetto vecchi occhiali inutilizzati sono pregati di farne dono alla Missione di P. Alessio tramite il “Gruppo Conoscerci”.
 Questo appello vale anche per i venditori di occhiali.
 Si ringrazia anticipatamente.


Piccola storia de (17)

I CONCILI ECUMENICI

di Rino Bonera

VIII Concilio Ecumenico, V Lateranense, ebbe luogo dal 10 maggio 1512 al 16 marzo 1517 e si svolse ad oltre sessantacinque anni di distanza dal XVII. Venne indetto dal papa Giulio II (1), anzitutto per confermare che l’anima individuale è immortale, contro le tesi filosofiche di Pietro Pomponazzi (2) ed inoltre per condannare il Concilio ribelle di Pisa che si era riunito col sostegno di Luigi XII re di Francia.

La morte colse Giulio II nel 1513 ed il Concilio continuò i suoi lavori fino alla conclusione sotto la guida del successore Leone X (3).

(1) Giulio II - Successore del papa Pio III (eletto e morto nel 1503). Gli spetta il merito di avere iniziato il secolo d’oro. Egli, infatti, ricostruì il prestigio interno ed esterno della Chiesa, riordinò il funzionamento della giustizia, favorì l’agricoltura e il commercio, protesse artisti e umanisti rinascimentali da Michelangelo a Raffaello, Ariosto, Machiavelli ecc. Contro il re di Francia organizzò nel 1511 la Lega Santa con Venezia, Spagna e Inghilterra riuscendo a far abbandonare l’Italia dai Francesi. Eresse palazzi e monumenti, fondò la biblioteca Laurentiana. Fronteggiò ed arginò con tatto e fortezza la nascente eresia luterana e condannò Lutero (1483-1546).

(2) Pomponazzi Pietro (Mantova 1462 - Bologna 1525) - Filosofo. Nel trattato sulla “Immortalità dell’anima” si pronunciò contro l’immortalità. Tale opera fu condannata e bruciata dall’Inquisizione veneziana.

(3) Leone X (Giovanni de’ Medici - 1475-1521) - Papa dal 1513 al 1521 favorì gli Ordini religiosi, condannò la magia e la divinazione.


Verola sport

CICLISMO

Organizzato dall’omonimo Gruppo Sportivo avrà luogo, domenica 12 settembre, il “4° Trofeo Pedale Verolese”. Riservato alla Categoria “Esordienti 1986” partirà alle ore 14.30; la Categoria “Esordienti 1985” prenderà il via, invece, alle ore 16.00. Le due prove avranno ritrovo e partenza presso il bar trattoria Bonetti - via Volta 1 e, in palio, vi saranno premi individuali con medaglie d’oro dal 1° al 10° classificato.
Uguale il percorso lungo le vie: Petrarca, Indipendenza, Castello, Dante, Gaggia, Bambini, Lenzi, Viale Italia, Rovetta, Cavour, De Gaspari, S. Rocco e con l’arrivo in via Petrarca.

* Domenica 18 luglio, l’Avis Pedale Verolese - Poli gomme hanno organizzato il 3° Giro delle tre province (BS - BG - CR) denominato “7° Trofeo Avis - Verolanuova”. Con ritrovo e arrivo presso la sede Avis Castel Merlino, ristoro e controllo al Santuario di Caravaggio, la manifestazione (medio fondo di Km 100, in alternativa percorso ridotto di Km 70) ha avuto in palio trofei e coppe per le prime venti società col maggior numero di partecipanti.
 

IPPICA

Presso la scuderia dell’Azienda Agricola Cascina San Giorgio, domenica 25 luglio scorso si è svolto un concorso ippico nazionale di salto ad ostacoli. Le gare hanno avuto luogo dalle ore 9.00 alle 18.00. L’ingresso è stato libero per gli spettatori.


Varie - cronaca

Così hanno votato i Verolesi
nelle elezioni dello
scorso mese di giugno

Per l’elezione del nuovo Consiglio Comunale (maggioranza) sono stati eletti:

“Lega Nord Lega Lombarda”:
Dotti Stefano (nuovo Sindaco) con voti 2633; 1) Maria Carlotta Bragadina (voti 157), 2) Giglio Bertolini (87), 3) Amedeo Remo Compiani (80), 4) Mauro Rossini (72), 5) Mauro Sossi (64), 6) Gianbattista Luigi Sala (51), 7) Giuseppe Ivo Bertoli (34), 8) Fulvio Fogazzi (32), 9) Alceste Gerevini (29), 10) Antonio Mario Ernesto Pagiaro (27).

“Popolari per Verola” (minoranza): 1) Botta Antonio (Sindaco uscente) con voti 1803, 2) Giovanni Giuseppe Grazioli (96), 3) Battista Mario Alghisi (79), 4) Giuseppe Mario Ardigò (73);

“Cittadini per Verola” (minoranza): Bellomi Salvatore (voti 448).
Le schede bianche sono state 272, le nulle 125.

La nuova Giunta Comunale è ora composta da:
Dotti Stefano - Sindaco e dagli Assessori: Rossini Mauro - Vice Sindaco, Bragadina Maria Carlotta, Colosini Paolo (esterno), Pagiaro Antonio Mario Ernesto.

Per le elezioni provinciali, dopo il ballottaggio del 27 giugno: Alberto Cavalli (nuovo presidente dell’Amm.ne Prov.le) ha ottenuto 1148 voti contro i 965 ottenuti da Galperti Guido. Schede bianche 47; nulle 71.
I candidati verolesi Consiglieri Prov.li: De Angeli Oreste (voti 959), Gian Maria Tomasoni (475), Giovanni Grazioli (426) e Tadini M. Fortunato (205) non hanno avuto voti sufficienti per occupare il seggio nel nuovo Consiglio Provinciale.

Per le elezioni europee i Verolesi hanno così votato per le liste: F. I. voti 1271; Lega Nord 1206; Bonino 465; DS 360; Democratici Prodi-AN Segni 269; Popolari 200.
Schede bianche 287; nulle 136. Votanti 5295.
(r.b.)


Verolanuova in Europa anche con la LIC

Per chi non lo sapesse (ma la notizia è apparsa sui giornali soltanto nel luglio scorso) la Lic di Gianni Bertoldo che opera a Breda Libera, fin dal 1996 è stata scelta da un organismo internazionale come azienda italiana nel settore del packaging in cartone per le sue caratteristiche e per uno standard di produttività a livelli europei. Di conseguenza è entrata a far parte del gruppo europeo denominato “Eurobox”, nato trent’anni fa, del quale fanno parte soltanto titolari di otto aziende europee leader nella produzione di packaging in cartone. Proprio da questi liders anche recentemente, sono venuti apprezzamenti e riconoscimenti per il suo accentuato spirito di innovazione, dinamismo, diversificazione, l’alta professionalità nello specifico settore, nonchè per la capacità di inserimento e di radicamento in un contesto europeo dimostrato dalla stessa azienda nel corso degli ultimi anni.
Non possiamo che complimentarci e felicitarci con il titolare e tutte le maestranze ed augurare a tutti le migliori fortune.
(r.b.)


Arte
&
cultura

Le poesie di Rosetta

La poesia “Tralci di tenerezza”, del 29 marzo 1999, è stata classificata tra le vincitrici della XXVI Edizione del Concorso Letterario Europeo “Premio S. Benedetto ‘99”, a tema sociale ed è stata premiata a Norcia il 20 giugno u.s.
È dedicata a tutti coloro che soffrono e a coloro che, ricchi di beni interiori, riescono a recare loro sollievo, anche con un solo sorriso.

Tralci di tenerezza

Vanno a letto gli ammalati
con la trepidazione
della notte che incombe.

Vanno a letto gli ammalati
chiedendo la pietà
d’una carezza,
di un gesto che rinfranchi
il loro duro assopirsi.

Vanno a letto gli ammalati
pensando
a solitudini spaesate
a briciole di creta
nel futuro infangato.

Vanno a letto gli ammalati
con gli occhi umidi
di pianto rinnovato.

Hanno urgenza
di stille di gioia
che siano docili
appigli di speranza.

E attendono
gemme di carità
che mutino il dolore
in tralci di tenerezza.


Soltanto fortuna?

“L’oggetto apotropaico dalla formula al talismano”.

È il titolo di una mostra organizzata dall’Assessorato alla Cultura che avrà luogo nei soliti spazi espositivi di Palazzo Gambara, via Semenza, 2.
Essa verrà inaugurata alle ore 17.30 del prossimo 25 settembre e rimarrà aperta fino al 1° novembre 1999 nei seguenti orari: dalle ore 15.00 alle 19.00 nei giorni feriali e, nei giorni festivi, dalle ore 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 19.00, chiuso il lunedì.
Curata dal critico d’arte prof. Antonio Musiari, la mostra nasce dalla necessità di individuare, se mai ce ne fosse bisogno, in quale direzione si muove la nostra società, considerando la suggestione che può esercitare la realtà cronologica di fine secolo o di fine millennio. È quindi incentrata sul ripensamento dal rapporto tra la dimensione magica della creatività artistica e il bisogno del sacro.
Partecipano alla mostra 24 artisti: Nino Bacco, Paolo Belgioioso, Giambattista Bonazzoli, Giuseppe Bravi, Alfredo Casali, Paolo Conti, Giorgio Cortassa, Roberto Dolzanelli, Bonomo Faita, Cesare Fernicola, Peter Fitze, Luigi Fulvi, Maria Cristina Galli, Luciano Gatti, Calisto Gritti, Mimo Luca, Franco Marrocco, Felice Martinelli, Paola Pezzi, Francesco Pirella, Teresio Polastro, Giovanni Roverselli, Bruny Sartori e Clara Scarampella.
Questa mostra, che intende concludere simbolicamente il millennio, sarà sostenuta ed accompagnata da quattro conferenze di estetica, sociologia, teologia e storia della magia, secondo il seguente calendario:


Venerdì 8 ottobre 1999, ore 20,30 Prof. Aldo Carotenuto
 (sociologo)
Venerdì 15 ottobre 1999, ore 20,30 Prof. Don Giacomo Canobbio
 (teologo)
Venerdì 22 ottobre 1999, ore 20,30 Prof. Antonio Musiari
 (critico)
Venerdì 29 ottobre 1999, ore 20,30 Prof.ssa Cecilia Gatto Trocchi
 (storia della magia)


Biblioteca e informagiovani

...”L’estate sta finendo, e il caldo se ne va...”  Mi è sempre stata antipatica quella canzone dei “Righeira” che iniziava con questa frase!

Ma siamo ormai a settembre e... bisogna accettarlo.

Dai... su col morale, ce ne sono di cose belle a settembre; tanto per cominciare i colori della natura, la temperatura mite, il cielo limpido...

E quando inizierà a farsi buio presto, la sera non chiuderti in casa!

Settembre è anche il mese in cui i corsi per hobby e tempo libero prendono inizio.
È un’occasione per divertirsi, conoscere gente nuova, evitando di passare sempre la solita serata davanti alla TV.

All’Informagiovani puoi trovare qualche informazione anche sul corso che interessa a te.

Ma, senza andare troppo lontano, ti ricordiamo che l’Assessorato alla Cultura e la Biblioteca di Verolanuova organizzano da numerosi anni corsi per adulti e bambini:
corsi di musica (pianoforte, flauto, chitarra, sax...);
disegno e pittura;
oggettistica (lavoretti con i materiali più vari);
inglese (ed altre lingue straniere che ti interessano).
Con la disponibilità delle Scuole locali, vorremmo anche organizzare un corso di informatica.

Non ti interessa nulla di tutto ciò? Proponici TU un corso, faremo il possibile per trovare l’insegnante disponibile.

Vieni ad iscriverti al più presto presso la Biblioteca o l’Informagiovani. Ci renderai più facile l’organizzazione.

a.z.


Antico proverbio cinese

“È più facile deviare il corso di un fiume o spianare una montagna che cambiare l’animo di un uomo”.


Servizio Sanitario di Continuità Assistenziale
(prefestivo, festivo e notturno)

Gli interventi del Medico di Continuità Assistenziale si effettuano:
dal sabato mattina alle ore 10.00 fino al lunedì alle ore 8.00
e tutte le notti dalle ore 20.00 alle 8.00

Chiamando il 118 solo nei casi di effettiva URGENZA.

Non verranno effettuate attività ambulatoriali ordinarie e visite domiciliari non urgenti.


GRUPPO VEROLESE VOLONTARI DEL SOCCORSO
Via Gramsci, 4 - Verolanuova (Bs)
Tel. 030 9361662

SERVIZI con AUTOAMBULANZE

Per ogni EMERGENZA comporre il 118 (Centrale Operativa di Brescia)

Per richiedere una PRENOTAZIONE di trasporto con Autoambulanza di persone non autosufficienti, comporre il
tel. 030 9361662
nei seguenti orari:
Dal lunedì al Venerdì: dalle 8,00 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 18,00
ed initerrottamente dalle 8,00 del Sabato alle 7,00 del Lunedì

Associazione iscritta all’Albo Regionale del Volontariato della Regione Lombardia dal 27.6.1994 con D.P.G.R. n. 61230


CARABINIERI - PRONTO INTERVENTO: tel. 112


Turni domenicali di guardia farmaceutica
dell’Azienda S.L. 19

SETTEMBRE

5

Pontevico
(dr. Pinzi)

Manerbio
(dr. Bresadola)

12

Pontevico
(dr. Romano)

Offlaga

19

Bassano Br.no
 

Borgo
S. Giacomo

26

Alfianello
 

S. Paolo
 

OTTOBRE

3

Verolanuova
(Comunale)

Bagnolo Mella
(dr. Ingardi)

10

Quinzano
 

Leno
(dr. Bravi)

N.B.: L’elenco è provvisorio.

N.B.: Il turno domenicale ha inizio dal pomeriggio del venerdì precedente e nell’elenco sono indicate soltanto le farmacie più vicine a Verolanuova. Qui, però, ogni sabato è aperta la farmacia comunale dalle ore 15.00 alle 19.00.


Pensi di aver PROBLEMI CON LE DROGHE? Forse possiamo aiutarti
Contatta: NARCOTICI ANONIMI - TEL. 030 9937210
Narcotici anonimi è un’associazione di tossicodipendenti in recupero che si incontrano regolarmente per aiutarsi a rimanere puliti. Non costa niente appartenere alla nostra fratellanza. Sei un membro quando decidi di esserlo.
“Che nessun tossicodipendente debba morire senza avere avuto l’opportunità di trovare un nuovo modo di vivere”.


CLUB DEGLI ALCOLISTI IN TRATTAMENTO

Facciamo presente che il club di cui sopra è in attività ogni martedì dalle ore 19 alle 20,30 presso il palazzo comunale, in una delle aule delle ex scuole elementari (alla sinistra dello scalone che porta agli uffici).
Come è noto esso è al servizio di tutte le famiglie che abbiano membri vittime dell’alcol.
I componenti del club si prestano per aiutare tutti coloro che sfortunatamente sono cascati nel vizio.
Invitiamo pertanto tutte le famiglie interessate a partecipare alle nostre riunioni.
Per eventuali informazioni rivolgersi a:
VENTURINI GIUSEPPE tel. 030 931019 - BONETTI GUIDO tel. 030 932245.


Per i collaboratori de «L’Angelo di Verola»

Invitiamo i collaboratori a far pervenire i loro articoli possibilmente dattiloscritti (se scritti a mano: in stampatello per ragioni tecniche) unicamente ai sacerdoti entro e non oltre le ore 12 di venerdì 17 settembre. Quelli pervenuti oltre tale data non saranno pubblicati.

La redazione non è tenuta a dare giustificazioni per la non avvenuta pubblicazione degli articoli pervenuti né risponde delle fotografie non ritirate dagli interessati entro quindici giorni dalla pubblicazione sul bollettino.
LA REDAZIONE


Relax...iamoci un po'

I pensieri...

“Dio hatti dato due orecchie et una lingua, perché tu oda più che tu non parli”.
(Dio ti ha dato due orecchie e una lingua sola, affinché tu sappia più ascoltare che parlare).
(San Bernardino da Siena, Prediche volgari).

...e il proverbio del mese:

“Chi no pöl fa come ‘l völ
el fàsse come ‘l pöl”.
(Chi non può fare come vuole
faccia come può).

Il Santo del mese

Ss. Cosma e Damiano - 26 settembre - Domenica
Erano due gemelli arabi, di professione medici. Furono martirizzati nel 303 sotto Diocleziano. Erano benvoluti anche perché praticavano la professione senza farsi pagare dai clienti; erano soprannominati Anargyrio ossia senza denaro.

La “Risposta”

Com’è natra la definizione di modello 740?

La spiegazione non cela misteri. Il numero sarebbe stato assegnato, come per i brevetti industriali, per facilitarne l’identificazione ed evitare che ci potesse essere un diretto collegamento con personaggi. Prima del 24 gennaio 1975, data di nascita del “740”, il modello della dichiarazione dei redditi era chiamato “modello Vanoni” dal nome del ministro che lo aveva adottato. A questa spiegazione c’è chi vuole aggiungerne un’altra, più pittoresca. Secondo costoro, la sigla sarebbe la conseguenza di un errore di trascrizione di un funzionario. Ma a proposito non ci sono conferme.


Radiobasilica
Verolanuova
(91.2 Mhz)

Last updates

Ultimi aggiornamenti - Nouveau sur ce site - A qui a de novo

Grandissima novità
Radio Basilica ha acquisito un dominio tutto suo.
Pertanto il nuovo indirizzo del Sito Internet della Parrocchia è:

www.verolanuova.com

Queste le nuove E-Mail, gli indirizzi di posta elettronica:
per la parrocchia:
parrocchia@verolanuova.com
per Radio Basilica:
rbv@verolanuova.com

Attualmente nel sito si trovano:

1 - DON ARCANGELO TADINI
  Ampio spazio dedicato alla beatificazione del nostro concittadino contenente: la biografia - le opere - gli scritti - il calendario generale delle manifestazioni - articoli - immagini - testimonianze

2 - LA STORIA E L’ARTE NELLA BASILICA E NELLA PARROCCHIA
  con decine di immagini e testi in italiano - francese - inglese - tedesco.

3 - UNA GITA A VEROLANUOVA - Breve visita virtuale al nostro paese

4 - DOCUMENTI - Una piccola biblioteca dei testi sulla Basilica e un’ampia bibliografia

5 - LA “VIA CRUCIS” di Roberto Galperti - biografia, tutte le immagini e relazioni sui restauri

6 - LUCE, SALE, LIEVITO - Pagine (in costante aggiornamento) dedicate a coloro che con la vita e le opere rendono onore ai Verolesi.

7 - L’ANGELO DI VEROLA “ON LINE” (aggiornato mensilmente)

8 - LE MEMORIE DELL’ANGELO - Dall’archivio storico dell’Angelo di Verola risorgono storie che sanno d’altri tempi.

9 - IL CALENDARIO LITURGICO - nelle pagine dell’Angelo on-line

10 - SASSI - Scritti e poesie di Verolesi.
  Novità - In “Sassi”: Rino e L’Angelo, gli scritti più belli di un dialogo profondo tra vecchi amici.

11 - GLI APPUNTAMENTI - cultura e altre iniziative a Verolanuova

12 - LUOGHI AMICI (link) - suggerimenti su altri interessanti siti da visitare e collegamenti diretti con altri siti Verolesi: il Comune di Verolanuova - Le scuole - ed altro.

13 - CARTOLINE DA VEROLANUOVA
 

LE PAGINE DI RADIO BASILICA sono sospese fino a ottobre

Prossimamente nel Sito si troverà
1 - La parola di Dio: Le letture del giorno con un breve commento (entro settembre)
2 - Immagini da Paspardo - i campi scuola on-line
3 - Le associazioni e le realtà parrocchiali
4 - Tutti i numeri utili della Parrocchia e di Verolanuova

Il Sito Internet della Parrocchia di San Lorenzo è una iniziativa di Radio Basilica di Verolanuova ed è redatto da Piero Lò,
Tiziano Cervati e Mauro Loda


Il Comune di Verolanuova ha pubblicato un avviso di asta pubblica per l’alienazione di un alloggio in Via De Gaspari, 17/b, nei sensi della Legge 560/93

IL FUNZIONARIO RESPONSABILE

In esecuzione della deliberazione della Giunta Comunale n. 110 del 06.05.1999, dichiarata immediatamente eseguibile.
RENDE NOTO
che mediante asta pubblica da confrontarsi con il prezzo a base d’asta si procederà all’alienazione di un alloggio con relativo posto macchina ubicato nel fabbricato condominiale di Via De Gaspari 17/b. L’alloggio sarà alienato nello stato di diritto e di fatto in cui si trova, ai sensi della Legge 560/1993.
Descrizione degli immobili oggetto di alienazione:
Appartamento ubicato al piano primo di mq 40,00 con cantina di mq 6,30. Posto macchina esclusivo al piano interrato di mq 11,5; Parti comuni: portico, vano scala cortile e giardino.
Prezzo complessivo a base d’asta: L. 48.000.000
Le offerte dovranno pervenire entro le ore 12,00 del giorno di Martedì 28 Settembre 1999 al protocollo comunale.

Per ulteriori informazioni, e per appuntamenti per la visita all’immobile, telefonare al numero 030 9365060 oppure allo sportello dell’Ufficio Tecnico Comunale.


Dall’AVIS
Comunale

Terminate le vacanze estive è tempo di riprendere le normali attività. Senza dimenticare che anche durante il mese di Agosto c’è stato bisogno di sangue, cosa possiamo fare in futuro? Perché donare sangue? Come pensare alla vita di chi ne ha bisogno?

Il sangue umano è un “prodotto” naturale, spontaneo, non riproducibile artificialmente, indispensabile alla vita. È anche una fonte di energia rinnovabile ed è quindi possibile privarsi di una parte di esso senza avere danni, perché l’organismo lo reintegra prontamente.
Donare sangue volontariamente e con consapevolezza rappresenta un gesto importante: vuol dire infatti rendere concreta la propria disponibilità verso gli altri ed anche verso se stessi, poiché così facendo si alimenta un “patrimonio” collettivo di cui ciascuno può usufruire al momento del bisogno.
Donare sangue periodicamente garantisce al donatore un controllo costante del proprio stato di salute, attraverso le visite sanitarie e gli accurati esami di laboratorio. Il donatore ha così la possibilità di conoscere il proprio organismo e di vivere con maggiore tranquillità, sapendo che una buona diagnosi precoce gli eviterà l’aggravarsi di disturbi latenti.

Per l’AVIS la tutela del donatore è fondamentale.

L’Italia importa gran parte degli emoderivati di cui ha bisogno, con elevata spesa per il Servizio Sanitario Nazionale ed un maggiore rischio di trasmissione di malattie, poiché il sangue da cui essi sono ottenuti non sempre proviene da donatori volontari, periodici ed attentamente controllati.
Dobbiamo quindi renderci progressivamente autosufficienti, per ridurre i costi ma soprattutto per una maggiore garanzia sulla origine e qualità del sangue. Una via da percorrere in questa direzione c’è già: la donazione mirata. Essa consiste nel prelevare solo una parte del sangue (plasma, piastrine, ecc...) e restituire il resto al donatore. Queste tecniche indicate con il nome di “aferesi”, dovranno trovare applicazione sempre più estesa, proprio per favorire un uso più razionale del sangue.
Il Presidente Vigna Battista


ANAGRAFE PARROCCHIALE

Battesimi

 17 Colla Cristian di Maurizio e di Stanga Lidia
 18 Checchi Cecilia di Francesco e di Pezzoli Maria Stella
 19 Abrami Daniela Pasqua di Ermanno e di Gradoni Maria Luisa
 20 Nervi Aurora di Carlo e di Crescini Rosalba
 21 Rota Sara di Pietro e di Olini Rosanna

Matrimoni

 18 Cigolini Marco con Phamngdoc Tu Anna
 19 Zilioli Giovanni con Stella Tiziana
 20 Affatigato Salvatore con Brunelli Monica
 21 Baronio Massimo con Buzzi Eliana
 22 Bonvicini Massimo con Ballabio Irene
 23 Rossetti Domenico con Izekor Gioia Idada
 24 Tirelli Renato con Lucarini Stefania
 25 Balzano Paolo con Bissolotti Antonella
 26 Bettoncelli Mauro con Petrovic Tatyana
 27 Bignami Nicola con Zambotti Giuliana

Defunti

 38 Boselli Vittoria Raggi di anni 81
 39 Stabilini Antonio di anni 82
 40 Alquanti Rosa Ceruti di anni 87
 41 Rossini Teresa Marini di anni 75
 42 Azzanelli Pierina Brunelli di anni 85
 43 Franchi Angela Grossi di anni 57
 44 Cervati Luigi di anni 82
 45 Minini Lucia Canini di anni 75
 46 Riva Pietro di anni 67
 47 Venturini Bortolo di anni 67
 48 Tadini Maria di anni 69
 49 Bordonali Antonia Bossoni di anni 83
 50 Massetti Agnese di anni 71
 51 Cremaschini Francesco di anni 91
 52 Pertica Angela Amighetti di anni 75
 53 Baronio Maria Migliorati di anni 87


Offerte pro restauri
tele e altari della Basilica

Giornata celebrata nel mese di giugno 2.207.000
Giornata celebrata nel mese di luglio 1.625.000
Giornata celebrata nel mese di agosto 1.910.000
N.N. 300.000
Giuseppe in occasione della prima Comunione 1.000.000
N.N. 200.000
N.N. 50.000
N.N. 100.000
In memoria dei defunti 300.000
La sposa e i figli in memoria del caro Marco 200.000
Camisani 100.000
In memoria dei defunti 100.000
Classe 1934 200.000
N.N. 100.000
N.N. 100.000
Rotary Club Manerbio-Montichiari 250.000
In memoria della zia Esterina Checchi 1.000.000
N.N. 100.000
N.N. 50.000
N.N. 100.000
Dalla Cappella Casa Albergo 350.000
N.N. 50.000
N.N. 400.000
In memoria del dott. Marchi 100.000
In memoria del defunto Luigi 100.000
N.N. 100.000
Scuola Materna Boschetti 200.000
N.N. 200.000
N.N. 50.000
In occasione della Beatificazione
del concittadino don Arcangelo Tadini 1.000.000
N.N. 50.000
Dalla Cappella Casa Albergo 260.000
In memoria della sposa Teresa 500.000
N.N. 50.000
In memoria dello sposo e papà Luigi 1.000.000
N.N. 120.000
N.N. 100.000
In memoria dei genitori 1.000.000
N.N. 100.000
In memoria dei defunti 100.000
L.S. 100.000
N.N. 50.000
In memoria del figlio 100.000
In memoria della cara defunta Agostina 1.000.000
In memoria dello sposo e papà Francesco 800.000
In memoria dello sposo e papà Agostino 1.000.000
In memoria del fratello Francesco 100.000
In memoria della mamma 1.000.000
Dalla Cappella Casa Albergo 300.000
N.N. 60.000

 Totale 20.332.000


INSERTO  SPECIALE

DEDICATO AL VEROLESE

SERVO DI DIO

DON ARCANGELO TADINI

il 3 ottobre prossimo

BEATO

ALLEGATO A “L’ANGELO DI VEROLA” - Anno XXIV - N. 9 - settembre 1999


Indice

pag. II Presentazione
  III Foto del Beato don Arcangelo Tadini
  IV Cenni biografici
  VI Un dono da... (Sr. M. Biscella)
  IX Don Tadini nella vita... (G. P. Biemmi)
  XI Don Tadini sacerdote... (G. P. Biemmi)
  XIII Dalla Segreteria di Stato
  XIV  Decretum pro...
  XV Decreto per la
  XVI Il miracolo di...
  XVII Dalla testimonianza di Sr. Carmela
  XVIII La ricognizione dei resti... (Sr. M. Biscella)
  XIX La parola del vescovo (G. Sanguineti)
  XX Il sogno moderno di... (F. Razio)
  XXII Le Suore Operaie ieri e oggi
  XXIII Hanno detto...
  XXV Da Botticino Sera (D. Busi)
  XXVI Il tessitore di Dio (C. Antonelli)
  XVIII Le preghiere
  XXIX Programma generale delle manifestazioni
  XXXII Programma del pellegrinaggio dei Verolesi
  XXXIII Radio Basilica per...
  XXXIV Sito Internet

L’inserto, curato dal capo redattore dell’Angelo, ha lo scopo di far conoscere la figura di don Arcangelo Tadini, “uno di noi”.
Nato a Verolanuova, battezzato nella nostra Basilica è cresciuto nella nostra comunità parrocchiale. Qui è sbocciata la sua vocazione sacerdotale e ha maturato nella preghiera e nella riflessione le scelte della sua vita.
Conoscere la figura di don Arcangelo è un po’ scoprire le radici della nostra comunità cristiana.
I frutti meravigliosi della sua vita, di cui oggi fruiscono molti, sono doni di una pianta nata e cresciuta in questa nostra “buona terra”.
Don Arcangelo, ora Beato, è un testimone di ciò che può fare la grazia del Signore quando incontra la risposta coraggiosa del cristiano.
Il programma intenso che sta a conclusione dell’inserto offre a tutti opportunità per disporci spiritualmente a vivere un evento storico, per noi irrepetibile.
           Il Prevosto


Don Arcangelo Tadini

- Don Arcangelo Tadini nasce a Verolanuova (Brescia) il 12 ottobre 1846. Il padre Pietro, segretario comunale, rimasto vedovo con sette figli, sposa la cognata Antonia, e da lei ha altri quattro figli, di cui l’ultimo è don Arcangelo.

- A 19 anni entra nel seminario. È spesso ammalato. È in seminario che a causa di una caduta si blocca il ginocchio rendendolo claudicante per tutta la vita.

- È ordinato sacerdote il 19 giugno 1870. Il primo anno lo trascorre a casa a causa della malferma salute.

- 26 giugno 1870: celebra la sua prima messa a Verolanuova.

- 1871-1873 è vicario cooperatore a Lodrino (Brescia) dove fa anche il maestro elementare.

- 1873-1885 curato a S. Maria della Noce (Brescia). Anche qui insegna come maestro elementare. Tadini si distingue particolarmente in due occasioni fondamentali: - eregge il fonte battesimale per non esporre i neonati, che venivano portati a piedi a Chiesanuova per essere battezzati, alle intemperie del clima. Un gruppo di fanatici di Chiesanuova distrugge il battistero che don Tadini farà ricostruire; - quando straripa il fiume Mella, per parecchio tempo dà da mangiare ai 300 sinistrati della frazione Girelli.

- Nel 1885 si trasferisce a Botticino Sera, dove due anni dopo è nominato parroco. Vi rimane fino alla morte, avvenuta il 20 maggio 1912.

- 1893 fonda la società agricola operaia di mutuo soccorso.

- 1894 progetta ed erige una filanda, per dare lavoro alle ragazze disoccupate del paese.

- 1898 acquista la villa adiacente alla filanda per farne il convitto delle operaie.

- 1900 fonda le Suore Operaie della S. Casa di Nazareth.

- 1962 la Congregazione delle Suore Operaie diventa di Diritto Pontificio. Oggi è presente oltre che in Italia, in Inghilterra, in Svizzera, in Africa e in America Latina.

- 1999 il 3 ottobre don Tadini sarà proclamato beato.


Un dono da accogliere
con gioia nel segno
della gratitudine
di Sr. Mariaregina Biscella - Postulatrice della causa

Tadini Sacerdote

... Don Tadini era un prete intransigente, corrente che si inquadrava nella tradizione dei cattolici bresciani. Egli era uomo del sacro (v. Concilio di Trento), che nella vita, rivive il sacrificio di Cristo, attualizzato nella Messa, ma nello stesso tempo, è il pastore che dà la vita per il gregge dei fedeli e corre alla ricerca della pecorella smarrita; quindi uomo del sacro e uomo per gli altri.
 

Tadini Parroco

... Don Tadini iniziò il suo ministero con una certa trepidazione non nascondendola ai suoi fedeli, ai quali disse nella prima omelia: “...è vero, non è solo oggi che io sappia di avere qui a venire, ma adesso ne sento tutto il peso. Forse me lo scorgeva lontano ed irrealizzabile, ma ora non posso celarvelo: un timore, un’angoscia mi opprime, non perché mi trovi con voi, che, anzi mi sembra già di essere in mezzo ad antichi amici e, all’aspetto dei vostri cari volti mi sembra che l’affetto vince sopra il timore, dimodoché dimentico la mia pochezza...”. E la domenica successiva, 6 dicembre 1885, don Arcangelo esprime il suo proposito di mettere un po’ di movimento nella vita religiosa parrocchiale e pronuncia queste parole: “Non abbiatene a male se io concepisco di voi le più liete speranze. Ho di voi la più alta stima... io ammiro in voi la delicatezza di sentire. Vi saranno peccati da togliere, scandali da impedire, passioni da vincere, ma io mi raffiguro in voi una buona pasta, disposta a ricevere le più eccellenti impressioni. Io mi aspetto da voi grandi miracoli di cristiana pietà, di amore scambievole... ma, fa d’uopo che vi premunisca contro il difetto del giorno: l’incostanza”.
Egli parlò in questo modo ai parrocchiani, perché aveva trovato il paese in una situazione di indifferenza religiosa e di apatia spirituale. Per questo prodigò tutte le sue energie attraverso l’esempio e la Parola per far crescere un popolo nella fede.
... Don Tadini concepiva la parrocchia come una comunità che doveva avere nella chiesa il suo centro di spiritualità. Questo concetto e questo sforzo determinò tutto il corso della sua vita con i suoi dolori, con le sue opposizioni, superando tutto, pur di raggiungere il suo proposito.
Egli stesso confesserà: “Non ho mai lasciato i miei fedeli senza il nutrimento spirituale”.
Certamente l’assillo del parroco era uno solo: la santificazione del cristiano e la salvezza delle anime. Ripeteva spesso: “Sono un ambasciatore povero... tutta la mia scienza sta nella Croce e tutta la mia forza nella stola. Se vi disturbo, se vi annuncio cose sgradevoli alle passioni, non è vezzo, ma Dio che lo comanda...”.
Il Congresso dei teologi che hanno esaminato la “Vita documentata” e le deposizioni processuali, si sono così espressi: “L’attualità e la tipicità di don Tadini è la sua profonda esperienza di Dio che illumina tutta la sua vita sacerdotale e che l’ha attualizzata nell’esercizio eroico della carità”.
 

Tadini fondatore di opere sociali

... Egli fu uomo e prete di paese, sobrio, probabilmente rude e “austero come la roccia” (definito dai teologi); ma fu soprattutto uomo di Dio e profondamente umano e fedele a Dio e fedele all’uomo. Uno di quei personaggi che non finiscono di stupire: uomo d’ordine e invece profondamente innovatore; uomo legato alla tradizione e decisamente aperto ai problemi del suo tempo.
Le opere sociali del Tadini sorsero in un periodo storico segnato dalla conflittualità tra il popolo italiano e la santa sede e Papa Leone XIII aveva sollevato grande entusiasmo in tutto il mondo ringiovanendo la pastorale, illuminando anche l’Italia con le famose encicliche e dando impulso al movimento operaio, già iniziato.
Don Tadini non fu integrista, ma accettò entusiasta l’orientamento di Leone XIII, tanto che divenne a Brescia, uno dei sacerdoti che sentirono la riforma sociale e per essa assunse sacrifici, lasciando opere che sembrano fondate oggi, tanta è la sua modernità nel campo del lavoro. Egli fece capire ai suoi parrocchiani che il lavoro, per chi ne era privo, era pena e fame e che, nel suo contesto pastorale, bisognava accelerare i tempi.
Allora don Tadini diventa un contestatore: la sua visione del lavoro parte dalla visione teologica per passare all’aspetto produttivo e remunerativo e ritornare ad essere mezzo di unione con Dio per un vertice di giustizia e di amore. Il parroco di Botticino comprendeva che la Chiesa era chiamata in causa da chi soffre, e, ai suoi occhi, in quel momento erano le operaie e gli operai delle fabbriche e gli scalpellini del suo paese (medoler).
 

Istituzione religiosa: Suore Operaie
della Santa Casa di Nazareth

... La Congregazione, benedetta dalla Sacra Famiglia e protetta dal Padre Fondatore prospera, fiorisce in tutto il mondo: Italia, Europa, Africa e Brasile.
Scrivono i teologi: “Si tratta di una intuizione profetica. Le difficoltà per difenderne la carismaticità non furono poche. Furono affrontate dal Servo di Dio con animo fiducioso nello Spirito che aveva suscitato l’Opera”.
E don Arcangelo, scrivendo al Visitatore apostolico, si espresse: “L’Opera ha tutte le impronte delle opere di Dio: e prima, l’istrumento adoperato che è il più inetto: peccatore, povero, ammalato e vecchio... Essa è disprezzata da tutti, derisa, perseguitata, pure priva di ogni aiuto resistette da sola a tutto, quieta, tranquilla, quasi nave in mezzo al più placido mare, voga contenta al felice conseguimento per cui è sorta.
Essa, umanamente parlando non ebbe vita da nessuno, trae vita da sè, vive da sè. Dio le infuse tale virtù; e può andare altera e ripetere: Nessuno può vantarsi di essermi Padre, fuorché Dio”.
 

Santità di don Arcangelo Tadini

... I teologi hanno magistralmente e sapientemente sottolineato, affermato e proclamato la santità di don Tadini e hanno scritto: “La Santità accompagnò tutti i passi della vita del Servo di Dio e raggiunse il culmine quando tornò alla Casa del Padre. Ora questa fama di santità è rimasta viva nello spirito e nella operosità delle sue Suore Operaie e di tutti quei fedeli che sono venuti a contatto con la sua spiritualità, sia in Europa, sia in America latina, sia in Africa. Tutti i testi hanno ripetuto innumerevoli volte il loro giudizio positivo sulla santità del servo di Dio mentre era ancora in vita, alcuni arrivavano ad affermare una profondità interiore che diventava eroismo nel quotidiano, nella costanza con cui attendeva ai suoi doveri sacerdotali e alla formazione accurata dei laici. Per questo la morte del Servo di Dio fu sentita da tutta la Diocesi come la morte del giusto. Fu il momento in cui la sua santità illuminò ogni coscienza anche quella di coloro che avevano screditato, combattuto la sua opera”.
“Egli appare come un sacerdote di grande virtù. Risplendendo la sua obbedienza ai suoi Superiori e, la sua fortezza e temperanza, essendo molto esigente con se stesso e con l’austerità della sua vita. Il suo organismo virtuoso si costruì su questa base naturale di austerità e venne alimentato da un forte spirito di preghiera e di studio che lo lasciavano libero per i suoi impegni apostolici. La sua spiritualità si manifestò nella sua vita vissuta nella solitutidne della sua canonica, divenuta casa del silenzio, di veglia notturna, di contemplazione del Tabernacolo...
La sua santità è stata profondamente sacerdotale, non solo per lo zelo pastorale, ricco di creatività, che lo spingeva a donarsi senza riserve e senza soste, ma per il respiro sacerdotale dato a tutta la pratica virtuosa”.
... L’intensa attività che caratterizzò la vita del Servo di Dio, si svolse nel quadro di un’esistenza modesta ed in perfetta linearità, senza nulla di altisonante, interamente orientata verso la santità...
... Egli mise la sua cultura a servizio della evangelizzazione, convinto che il Vangelo possiede la capacità di forgiare l’esistenza individuale e plasmare il tessuto sociale...
Figura di risalto, che si impone, oltre che per un contegno sempre sereno e gioioso, come modello di pietà, di modestia e di indefessa operosità, fedele alla grazia ed eroico nella dedizione al prossimo, per la sua tempra spirituale può essere annoverato tra le grandi figure di sacerdoti e fondatori.


Don Tadini
nella vita quotidiana
di Giò Pietro Biemmi

L’alone di per-fezione spiri-tuale ed umana che circonda la vita dei santi o dei beati può far nascere nel-la gente comu-ne un senso di distacco; da un lato un mondo di ascesi e di virtù, dall’altro i limiti della realtà che ci sta intorno. Ma se provassimo a spegnere le sug- gestioni dell’aureola scopriremmo che le storie di quei personaggi sono affini alle nostre avventure umane impastate di gioie e dolori, di vittorie e sconfitte e di tante piccole cose. Osserviamo ora alcuni momenti di vita quotidiana di don A. Tadini per comprendere gli aspetti più comuni della sua personalità. Proviamo ad immaginarlo in un momento di tranquillità, mentre si sta godendo la gioia di un sigaro “Virginia”, che fuma di tanto in tanto. Poi, nel 1894, smetterà. E mentre il fumo sale, i pensieri frullano. Ecco che don A. Tadini escogita l’idea di tirare indietro durante la predica la lancetta dell’orologio del campanile per ingannare l’impazienza dei fedeli. Piccole astuzie che non saranno sfuggite agli “ingenui” parrocchiani del tempo. Ma ben altre idee balenano in quella mente creativa. Perché non proporre una linea tranviaria che da Botticino porta a Santa Eufemia? Il piano viene elaborato e poi accantonato per mancanza di soldi. Ecco quindi il progetto per la costruzione della filanda. Certamente doveva essere arduo per i suoi parrocchiani tenere il suo “passo”, nonostante fosse claudicante. Pur con questa menomazione, non amava la vita sedentaria.

Si reca due volte a Roma (una per il Giubileo del 1900), sale sul monte Guglielmo (Brescia) per l’inaugurazione del monumento al Redentore, va più volte in Maddalena (Brescia). È ad Abano Terme (Padova) per cure e nel 1905 è a Lipsia (Germania) dal dr. Kune per cure idroterapiche. Curava molto la sua salute. Era vegetariano e seguiva il metodo Kneipp. Sotto un certo aspetto don A. Tadini può essere considerato un precursore dei metodi di cure naturali tanto in voga oggi. Nei momenti in cui si sentiva turbato si metteva a suonare l’harmonium, oppure si dedicava alla cura dei fiori. Furono molti i dispiaceri che dovette sopportare sia per l’andamento negativo della filanda che per le angherie di un curato. La grave minaccia di un sequestro dei beni porta a scrivere una lettera accorata ad un membro del consiglio della banca: “Mi salvi per carità...”. L’umiliazione è profonda. Lui che sapeva sopportare in silenzio ogni offesa, infrange il suo contegno abituale ed invoca aiuto. Questa immagine dolente lo avvicina alla nostra dimensione. Anche in altri frangenti questo sacerdote sorprende. Siamo negli anni 1896-1897. Un giorno, in piazza vicino alla chiesa, il sindaco Zani interviene di autorità per interrompere il filo d’acqua che dalla fontana porta l’acqua in sacrestia. Era un diritto questo da tempo regolarmente acquisito dalla parrocchia e il provvedimento del comune aveva l’evidente sapore di un dispetto; al che, don A. Tadini, indignato, fa sentire alta la sua voce e la protesta insolita fa accorrere alcuni parrocchiani. Il Sindaco, colto alla sprovvista, revoca la decisione e la questione rientra. Ma altre sfumature del suo carattere emergono di volta in volta. Un giorno don A. Tadini era ad un pranzo di nozze; la sua presenza incuteva soggezione e si avvertiva un certo disagio. Per rompere l’imbarazzo dei convitati proruppe in una battuta dialettale che stupì tutti: “Gnari stì alégher, bütì pör i confècc, ma stì atènti a la pelàda del mé cùràt don Duina!”. (State allegri ragazzi, buttate pure i confetti, ma rispettate la pelata del mio curato don Duina). Qui c’è la rottura di un cliché fatto di austerità, una sospensione dell’autocontrollo che fa emergere la spontaneità anche gioiosa dell’indole di don A. Tadini. Ma ben altro ci attende sul versante della comprensione della sua personalità. Se gli aspetti umani che abbiamo qui toccato ci restituiscono un don A. Tadini tanto vicino a noi, queste curiosità non devono distoglierci dal compito che abbiamo nei suoi confronti: di capire cioè il valore del suo messaggio e di renderlo attuale.


Don Tadini sacerdote “mistico”
di Giò Pietro Biemmi

“Lo si vedeva pregare per strada con la corona fra le mani o con il breviario; la sua figura ieratica e penitente raccolta in Dio, assorta e con gli occhi bassi, non avvertiva talvolta chi le passava accanto”.

Chi esamina la vita di don Tadini spesso è tentato di soffermarsi sull’aspetto sociale della sua opera, ma ciò è riduttivo, poiché tutta la sua azione è fortemente illuminata da una esperienza intensa e profonda di Dio. Esigente, austero, rigido con sè stesso, ma generoso e paterno con chi si rivolgeva a lui. Nella “sua” chiesa si intratteneva spesso in meditazione o in adorazione. Aveva il “gusto” di Dio e chi lo vedeva assorto in preghiera rimaneva meravigliato: “Immobile, raccolto, sembrava di marmo”. “Sono un ambasciatore povero. Tutta la mia scienza è la croce, tutta la mia forza è la stola”, diceva alla sua gente esortandola alla perfezione religiosa. Coltivava una grande devozione a Maria Santissima ed aveva un culto speciale per l’Immacolata: all’8 di dicembre faceva precedere una novena preparatoria e istituì in seguito il rosario perpetuo. Si può dire che tutta la sua attività pastorale attinge e si regge su una intensa vita spirituale.

Attento ai problemi sociali della sua gente è contemporaneamente proteso a sollevarne la spiritualità, con uno sforzo ascetico e pastorale.

Fu sacerdote esemplare; una grande figura d’asceta... diranno i testimoni. Lo si vedeva pregare per strada con la corona fra le mani o con il breviario; la sua figura ieratica e penitente, raccolta in Dio, assorta e con gli occhi bassi, non avvertiva talvolta chi le passava accanto.

La preghiera in lui si faceva contemplazione; scriverà mons. Fossati: “C’era qualcosa di potente dentro di lui che lo spiritualizzava e lo sublimava. Di don Tadini impressionavano due aspetti: il continuo ascendere verso le mete sempre più alte, più nobili, più caritative e l’essersi circondato di una zona di distacco e di silenzio per la sua preghiera...”.

La sua capacità di ritagliarsi angoli di solitudine orante, nonostante il peso degli affanni, il suo estraniarsi dalla realtà, in modo non eremitico, non sono fughe dal mondo, ma momenti di abbandono nelle mani di Dio; approdi che orientano e danno luce a tutto il suo agire.

Uomo di grande pietà; iniziava alle quattro del mattino le sue lunghe giornate. Il picchettare del suo bastone ed il suo passo anticipavano l’alba, la sua preghiera scandiva le ore del giorno. Si riesce ad inquadrare il valore della sua azione solamente se si coglie la forza della sua dimensione spirituale; è la preghiera che dà luce alla sua vita, è la sua ascesi interiore e mistica che dà respiro alla sua opera pastorale e sociale.

Da “Lavoro & Vita” n. 3/99, pagg. 10-11


“Tutta la mia
scienza la croce;
tutta la mia forza
la stola”.

DON A. TADINI


Decretum pro Beatificatione

Brixiensis:
Beatificationis et canonizationis
venerabilis servi dei
Archangeli Tadini,

Sacerdotis diocesani et parochi,
fundatoris congregationis sororum operariarum
a Sancta domo nazaretana.

Super dubio: an constet de miraculo pro beatificatione.

Ponente: excellentissimo domino Andrea Maria Erba, episcopo voliterno-signino.

Postulatrice: reverenda soror
Maria Regina Biscella.

Venerabilis servus dei Intra fines Dioecesis Brixiensis,
Anno Millesimo Octingentesimo
Quadragesimo Sexto, natus est.

Parochus pagi Botticino Sera,
varia adortus est apostolatus opera
Atque multam socialem nativitatem
secundum litterarum Encyclicarum “Rerum Novarum” doctrinam.

Congregationem sororum operariarum
a Sancta Domo nazaretana condidit
pro puellis et mulieribus operariis.
In Domino obdormivit anno Millesimo Nongentesimo Duodecimo.

Coram Sanctitate vestra
decretum super Virtutibus heroicis promulgatum est.
Pro beatificatione eiusdem servi Dei,
Congregatio de causis sanctorum edixit
sororem Mariam Carmelitidem Berardi,
intercedente praedicto venerabili,
celerrime, complete ac stabiliter convaluisse
a “Tubercolosi polmonare,
apicale, bilaterale; paralisi delle corde vocali;
ulcera duodenale; anemia; astenia”.


Decreto per la Beatificazione
Traduzione dal latino
 

Lettura del Decreto da parte del Segretario della
Congregazione per le Cause dei Santi, Sua Ecc.za
Mons. Edoardo Nowak, alla presenza del S. Padre.

BRESCIA: Beatificazione e canonizzazione del
Venerabile Servo di Dio ARCANGELO TADINI,
Sacerdote diocesano e parroco,
Fondatore della Congregazione delle Suore
Operaie della santa casa di Nazareth.

Trattasi del miracolo per la Beatificazione.

Ponente della Causa: Eccellentissimo Mons.
Andrea Maria Erba, Vescovo di Velletri e Segni.

Postulatrice: Reverenda Suor Mariaregina Biscella.

Il Venerabile Servo di Dio, è nato a Verolanuova
il 12 ottobre 1846, Diocesi di Brescia.
È stato parroco a Botticino Sera
e svolse il suo apostolato in varie parti della Diocesi,
operando soprattutto nell’apostolato sociale,
secondo la Lettera Enciclica “Rerum Novarum”
di Leone XIII, in favore delle giovani e donne lavoratrici.
Per questo fondò nel 1900
La Congregazione delle Suore Operaie
della Santa casa di Nazareth.
Morì nell’anno del Signore 1912.
La Santità del S. Padre Giovanni Paolo II
ha promulgato il Decreto sull’eroicità delle virtù.
Per la Beatificazione del medesimo Servo di Dio,
la Congregazione per la Cause dei Santi,
approvò il miracolo, attribuito alla intercessione del Servo di Dio,
per la guarigione di Suor Maria Carmela Berardi,
affetta da “tubercolosi polmonare,
apicale, bilaterale; paralisi delle corde vocali,
ulcera duodenale; anemia, astenia”,
avvenuta in modo istantaneo, perfetto e duraturo.


“La vita dell’uomo
qui in terra
è un dono
continuo di Dio”.

DON A. TADINI


Il
miracolo
di Don
Arcangelo
Tadini

Il 28 giugno, Giovanni Paolo II ha dato pubblica lettura del decreto sul miracolo di don Arcangelo Tadini, prete diocesano fondatore delle Suore Operaie vissuto dal 1846 al 1912.

Il miracolo riguarda Carmela Berardi, Suora Operaia, nata nel 1912.

Ancora giovane, affetta da T.B.C. polmonare, apicale, bilaterale, suor Carmela ha le corde vocali paralizzate. Il prof. Ensoli spiega il fatto con questo giudizio medico: “È plausibile pensare che la patologia tubercolare si sia diffusa ai nervi laringei ricorrenti, che come nervi motori... trasmettono lo stimolo alle corde vocali, la cui lesione provoca una paresi o una paralisi di queste ultime”. Malgrado l’aria di montagna e le cure a base di calcio, non presenta alcun miglioramento; lo stato febbrile persiste, così come la totale afonia per paresi delle corde vocali. Nel 1939, riconosciuta la sua impossibilità a lavorare, viene concessa a suor Carmela la pensione di invalidità.
L’11 marzo 1943 viene esumata la salma di don Arcangelo Tadini per essere sistemata nella cappella acquistata dalle Suore Operaie nel cimitero di Botticino Sera. Tutta la Congregazione è presente in preghiera. Per obbedienza alla Madre Generale, suor Gesuina Mucchetti, suor Carmela si reca sulla tomba del Fondatore e chiede la grazia di tornare a casa con la voce. Mentre le sorelle recitano il Salmo del Miserere, suor Carmela si unisce al coro cominciando a pregare, dopo anni, ad alta voce.
Tra lo stupore della gente, suor Carmela guarisce in modo estremamente rapido, completo, duraturo, inspiegabile, sia dalla sua afonia, sia dallo stato di debolezza prodotto dalla tubercolosi.
Con la pubblica lettura del decreto, sottoscritto dal Papa, nel quale si attribuisce al Tadini questo miracolo, atto solenne, avvenuto nel Palazzo apostolico Vaticano, presente la Madre Generale delle Suore Operaie Emma Arrighini, si può procedere alla beatificazione.


Dalla testimonianza
di suor Carmela

“Nel marzo del 1943 avvenne l’esumazione del fondatore. In tutto il tempo trascorso io pregavo sempre per la mia guarigione con novene particolari.
In casa madre peggioravo, tanto che non volevo più fare cure né farmi visitare. Quanto alla voce ero costretta a scrivere per farmi capire. Il giorno dell’esumazione andai al cimitero e davanti alla cassa del Servo di Dio chiesi la grazia o di guarire o di morire. In quei giorni lasciai tutte le preghiere rimettendomi al fondatore, tanto che la Madre generale mi disse: Chissà che il fondatore ti ascolti e ti prenda in Paradiso. I giorni seguenti rimasi più a letto che in piedi. Il giorno 11 marzo si doveva procedere alla sistemazione delle spoglie del fondatore. Chiesi alla Madre di andare a letto. La Madre invece mi ordinò di andare al cimitero e di chiedere al fondatore la grazia ad alta voce. Io soggiunsi: ‘E dopo, per il resto?’.
La Madre aggiunse: ‘Chiedi la grazia di farti guarire’. Andai con due suore al cimitero. Arrivò Mons. Pasini, il quale diede la benedizione alle spoglie del fondatore. La Madre pregò il Monsignore che desse anche a me una benedizione. Finita la cerimonia e uscito Mons. Pasini dalla cappella, la Madre mi fece entrare e mi ordinò di cantare con le suore il ‘Miserere”. Feci cenno come per dire: ‘Come faccio?’. La Madre mi disse: ‘Ubbidisci e inginocchiati’. Si cantò il ‘Miserere’.
Io mi sforzai e mi sembrò che un nodo si sciogliesse nella mia gola. Finito il ‘Miserere’ la Madre mi disse: ‘Per obbedienza chiedi la grazia di ritornare a casa con la voce riacquistata’. Allora mi inginocchiai davanti alla cassettina che conteneva le spoglie del fondatore e dissi: ‘Per obbedienza alla mia Madre generale vi chiedo la grazia di ritornare a casa con la mia voce’. Si cantò di nuovo il ‘Miserere’ ed io pure incominciai piano a cantare. Si cantò anche un terzo ‘Miserere’ e alla fine io avevo riacquistato la voce completamente. Allora la Madre generale mi fece recitare più volte ‘l’Agimus’, (Ti ringraziamo Signore...)” e mi fece recitare anche il rosario con le litanie, tanto che le suore giovani non sapevano quale voce fosse che intonava il rosario. Da allora la voce rimase inalterata, ad eccezione di quando fui colta da raffreddori, ma per breve tempo, anzi confesso che qualche volta la alzo un po’ troppo”.

(Positio vol. 1 pagg. 210/213)


La ricognizione dei resti mortali di don Tadini

Lunedì 24 maggio 1999, memoria di Maria SS. Ausiliatrice, alle ore 15 nella Chiesetta della Santa Famiglia in Casa Madre, si è effettuata la ricognizione dei resti mortali del venerabile Servo di Dio don Arcangelo Tadini, nato a Verolanuova il 12 ottobre 1846, parroco a Botticino Sera per 25 anni (1887/1912) e fondatore delle Suore Operaie della santa casa di Nazareth (1900), morto in concetto di santità il 20 maggio 1912.
Presenti alla ricognizione i membri del tribunale ecclesiastico della diocesi di Brescia, hanno assistito in preghiera e con evidente commozione alla lettura dei verbali, la Madre generale con il suo Consiglio, esperti invitati e tutta la comunità religiosa, che ha rivissuto momenti emozionanti, rievocando alla memoria la presenza viva del Padre fondatore, quando nella medesima Chiesetta dettava alle sorelle la meditazione mattutina.
Dopo l’apertura dell’urna, la comunità è poi passata silenziosa, sostando davanti alle spoglie per una preghiera personale.
I resti mortali sono ora collocati in un’apposita stanza perché la postulatrice, possa prelevare piccole parti, da destinare alla venerazione dei fedeli, dopo la Beatificazione.
Nel frattempo lo scultore, maestro Federico Severino, appronterà una nuova urna bronzea adorna di simboli inerenti alla vita del Venerabile e con l’epigrafe, che era il motto della sua vita sacerdotale: “Tutta la mia scienza è la Croce e tutta la mia forza è la stola”.

Suor Maria Regina Biscella - Postulatrice


La parola
del Vescovo
di Brescia

Carissimi,
è stata annunciata a tempo debito la notizia della Beatificazione del venerabile Servo di Dio don Arcangelo Tadini, presbitero diocesano e fondatore delle Suore Operaie della Santa Casa di Nazareth. Tale beatificazione costituisce un evento di straordinaria importanza per la nostra Diocesi; il fatto che si aggiunga ad altri simili degli ultimi anni non ne diminuisce la rilevanza, ma aumenta la gioia per tutta la Chiesa locale, oltre che per le Suore dell’Istituto da lui fondato.
Vogliamo prepararci con diligenza a questo avvenimento, viverlo intensamente, ascoltarne lungamente l’eco, perché più fecondi e abbondanti siano i frutti che ne derivano.

1. Tra le iniziative per la preparazione ricordo particolarmente:
- Il convegno sacerdotale che si terrà nei giorni 31 agosto 1 e 2 settembre.
- Il convegno delle persone consacrate, che si svolgerà il 4 settembre.
- Il meeting per giovani lavoratori, che avrà luogo venerdì 17 settembre alle ore 21.

2. La Beatificazione avverrà in Piazza San Pietro, domenica 3 ottobre, in una solenne Celebrazione Eucaristica presieduta da Giovanni Paolo II, durante la quale il Papa eleverà all’onore degli altari, insieme a don Arcangelo Tadini, altri 5 beati.

3. Anche a Brescia, nella Cattedrale, celebreremo solennemente l’Eucarestia domenica 10 ottobre, per rendere grazie coralmente al Signore per un dono tanto grande.

Fin d’ora invito tutti calorosamente a partecipare al pellegrinaggio diocesano da me presieduto, che si svolgerà nei giorni 2, 3, 4 ottobre: avrà il suo culmine nel rito della Beatificazione e vivrà un altro momento significativo nell’Eucaristia celebrata per i bresciani lunedì 4 ottobre, nella Basilica Vaticana, presieduta da S. Ecc. mons. G. Battista Re, Sostituto della Segreteria di Stato.
Se lo vivremo come un vero cammino spirituale, ci aiuterà ad inserirci già nel clima del Grande Giubileo, che è alle porte, ci permetterà di contemplare ancora una volta le grandi opere che Dio compie nei suoi santi; potrà rafforzare la nostra fede nel Signore: Cristo ieri, oggi e sempre.
? Giulio Sanguineti, Vescovo


Il sogno moderno di don Tadini
di Fulgenzio Razio
della Segreteria Fim Cisl di Brescia

A partire dal 1995, dopo il convegno ecclesiale di Palermo, la Chiesa italiana ha delineato il proposito di realizzare un progetto culturale che fosse in grado di rispondere alle sfide che ogni giorno l’uomo contemporaneo deve affrontare. Tra queste sfide oggi si sente spesso parlare del fenomeno della globalizzazione.
Il capitalismo, grazie alle nuove tecnologie informatiche nella trasmissione dei dati, è in grado, in tempo reale, di spostare ingenti risorse da un luogo ad un altro.

È indubbio che il capitalismo è un formidabile creatore di ricchezza, ma a volte chiede di non avere nessun vincolo e di non essere imbrigliato in nessuna regola.

Sovente solo gli uomini della Chiesa hanno alzato un grido di dolore per metterci in guardia dai guasti, a volte drammatici, che possono essere prodotti dall’assenza di regole nel campo dell’economia e del lavoro.

Assistiamo a persone che disperatamente cercano lavoro e ad altre che ne possiedono due. In questo contesto l’idea dei Vescovi è diffondere una cultura che metta al centro la persona e il suo bene.

Se questo fosse il faro che guida le scelte religiose in economia, certamente i problemi troverebbero soluzioni più appropriate. Doti indispensabili, però, per ciascun soggetto che vuole operare, o già lo fa, nel mondo dell’economia sono la competenza e la creatività, supportate dal coraggio. Le buone intenzioni o i generici richiami a volersi bene lasciano il tempo che trovano.

Mettere al centro delle scelte l’uomo e il suo bene è il segno e il significato di una cultura cristianamente ispirata, che potrebbe trovare aiuto e consenso da parte di altre culture.

Questa è la sfida maggiore dei nostri tempi per un credente: dare un’anima alla globalizzazione. Non fu questo, in tempi diversi certo, il sogno di don Tadini?

Dare risposte concrete al bisogno di lavoro, pensando anche alla crescita interiore delle persone che, adulte nella fede, fossero in grado di superare difficoltà e privazioni grazie ad una vita radicata nei valori del Vangelo?

E quando volle le sue suore ‘operaie’ tra le operaie non era il desiderio di accompagnare donne e uomini del lavoro sulle strade di una cultura impregnata di solidarietà?

Qui sta la ricchezza del sogno di don Tadini: credere fermamente che le persone, se motivate, sanno dare risposte concrete e competenti ai bisogni della gente che lavora. La sua stessa congregazione, nella sua storia, ha sempre fatto compagnia agli uomini e alle donne, sia sul luogo di lavoro, sia nei posti ricchi di solitudine degli emigranti: la Svizzera, la Francia, l’Inghilterra. Una ricchezza non nascosta sotto il moggio, ma posta sul tavolo per far luce, interrogare ogni giorno ciascuno di noi.

Come possiamo essere degni di un’eredità così grande e così profetica? Semplice: essere segni e significati per le persone del lavoro di oggi, fare cultura dimostrando che mettendosi insieme, associandosi, condividendo la condizione di chi soffre è possibile dare risposte concrete, quali la promozione e la giustizia sociale.

Come non pensare all’opera di don Tadini rileggendo le parole del Concilio: “Non date all’uomo per carità ciò che gli spetta per giustizia”?

(dalla “Voce del Popolo”  n. 21 maggio 1999)


Le suore operaie ieri e oggi

La Congregazione delle Suore Operaie della Santa Casa di Nazareth nasce nel 1900. Don Tadini dà inizio a quest’opera con alcune giovani di Botticino che si consacravano a Dio.
La Congregazione è di diritto pontificio dal 1962. Oggi è composta da circa 180 sorelle, che vivono per lo più in piccole comunità che si trovano in Italia, Svizzera, Inghilterra, Burundi, Brasile.
Il carisma delle Suore Operaie è testimoniare Cristo nel mondo del lavoro attraverso, in primo luogo, la condivisione del lavoro stesso.
La Suora Operaia è chiamata ad entrare nel mondo del lavoro assumendo, per quanto le è possibile, le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce di quel mondo (cfr. Gaudium et Spes, 1).
Entra nello stabilimento “non tanto a dirigere o sorvegliare, quanto a lavorare insieme con le operaie, facendosi essa stessa operaia” (don Tadini), imitando Cristo che per 30 anni a Nazareth “ha lavorato con mani d’uomo, ha agito con volontà d’uomo, ha amato con cuore d’uomo” (GS 22).


Hanno detto:
 
 don Luigi Corrini - Parroco di Verolanuova

Alle ore sedici del ventotto giugno scorso, una telefonata da Roma della Rev. Madre Generale delle Suore Operaie della Santa Casa di Nazareth, mi annunciava che dalla Segreteria di Stato del Vaticano, aveva avuto la conferma verbale che il 3 ottobre prossimo, il Venerabile Don Arcangelo Tadini verrà Beatificato nella Basilica di S. Pietro da Papa Giovanni Paolo II.
Il suono a distesa prima e poi di allegrezza del nostro splendido concerto di campane, protratto per più di mezz’ora, portava nelle famiglie della nostra comunità la straordinaria notizia.
Verolanuova che già vanta una concittadina elevata agli onori degli altari, la Beata Paola Gambara, vissuta tra la fine del quattrocento e i primi anni del millecinquecento, ora annovera nel calendario degli “eroi del Vangelo” un cristiano-sacerdote del nostro tempo.
Don Arcangelo Tadini costituisce il vertice dei “grandi spiriti” che la nostra comunità parrocchiale ha espresso tra la fine del secolo scorso e la prima metà del secolo ventesimo: Mons. Giacinto Gaggia, vescovo di Brescia e don Primo Mazzolari profeta riconosciuto da Papa Giovanni XXIII.
Mentre i verolesi si sentono onorati per la beatificazione di Don Arcangelo Tadini sono fortemente richiamati a riscoprire il battesimo che li ha associati alla stessa dignità cristiana che il concittadino, nuovo Beato, ha vissuto in modo esemplare. (vedi anche “Angelo di Verola” pag. 3)
 
 

don Sandro Gorni - Parroco di Lodrino

...Il nostro cuore lodrinese è colmo di perfetta letizia! Il Curato e Maestro nella nostra comunità di montagna dal 1871 al 1873... È Beato! Quale meraviglioso dono ci ha fatto il Signore.
Il nostro Curato di un tempo ora ci è presentato dalla Chiesa come testimone e modello di fede, di speranza, di carità e veniamo invitati ad imitarlo e a venerarlo. Che intima gioia e fierezza incontenibile constatare che il nostro Curato, presto Beato, è presso Dio nella Gloria del Paradiso, e cammina ancora in mezzo a noi e ci addita la via del Cielo.
Quale soddisfazione spirituale per noi lodrinesi, e ancor più per me parroco, botticinese di nascita e di formazione...
 

don Mario Neva - Parroco di S. Maria della Noce

...Don Arcangelo Tadini visse 12 anni del suo ministero come sacerdote residente alla Noce prima di essere destinato alla missione pastorale di Botticino Sera. La Divina Provvidenza ha voluto che Don Arcangelo onorasse con la sua vita illuminata da una fede profonda e da un ascetismo esemplare, gli abitanti di questo luogo. Viviamo questo momento di grazia come uno stimolo singolare a rinnovare la nostra vita comunitaria. Don Arcangelo, considerato ora un esempio per la Chiesa Universale è stato un uomo di forte speranza per la costruzione di un mondo più giusto e per la costruzione del regno di Dio. Questa testimonianza indica anche per noi i cammini del nostro futuro.
 
 

don Gianni Festa - Parroco di Botticino Sera

La beatificazione di Don A. Tadini è una realtà. Con il riconoscimento del miracolo a lui attribuito, in data 28 giugno ‘99, dalla Segreteria di Stato, veniva annunciato che il 3 ottobre, Don Tadini, Parroco di Botticino Sera e Fondatore delle Suore Operaie, sarà proclamato Beato. Questo evento straordinario coinvolge tutta la comunità ed in segno di gioia e di ringraziamento lunedì, al momento dell’annuncio, le nostre campane hanno suonato a festa...
Nel periodo storico di fine ‘800, segnato dalla Enciclica “Rerum Novarum” di Leone XIII, Don A. Tadini ne abbracciò lo spirito e cercò di attuarne il messaggio...
Questo sacerdote austero, aperto alla carità, fu attento ai bisogni della gente ed ai segni dei tempi. In questi mesi che precedono la solenne Beatificazione in Roma, la comunità è chiamata a prepararsi degnamente all’evento, nella preghiera e cercando di conoscere la sua vita e le sue opere.


Da Botticino Sera
Don Tadini nostro parroco
di Domenica Busi

La figura di don Tadini, parroco di Botticino Sera dal 1887 al 1912, ci porta a riscoprire il valore della sua lezione di uomo di fede, innanzitutto, di attento e lungimirante conoscitore della realtà storica, di innovatore che ha saputo dare risposte coraggiose, non sempre capite, ai bisogni della sua gente guidata verso nuovi traguardi. Le notizie su di lui ci rimandano continuamente a un duplice aspetto del suo carattere: uomo attivo e, contemporaneamente, profondamente contemplativo nella sua vocazione di maestro, pastore, guida spirituale. Fin dalla sua prima immersione nel clima del ministero sacerdotale, ha viva coscienza che il principale suo dovere deve essere l’annuncio della fede attraverso la parola. E nelle sue predicazioni sa essere concreto, incisivo, ardente, attento alle occasioni quotidiane del vivere della sua comunità rurale. Ammonisce con durezza contro ogni forma di vizio e di peccato, ma con sapienza apostolica e misericordiosa di pastore sa lenire e consolare il suo attento uditorio, che non si stanca delle sue prediche, anche se lunghe, perché egli sa toccare tutte le corde della sensibilità dei suoi parrocchiani che, grazie alla sua discrezione e prudenza, lo consacrano loro consigliere e padre spirituale. Grandi doti educative, quelle che portano il nostro parroco a trasmettere i contenuti della fede, a spezzare la parola di Dio per raggiungere l’obiettivo primario della conversione. All’attenzione eminentemente spirituale, nel ministero parrocchiale di don Tadini si aggiungono una serie di iniziative che rinnovano il volto dell’impegno cristiano a Botticino. Quest’uomo taciturno popolò la sua mente e il suo cuore di un fervore di iniziative che solo i limiti della salute e degli uomini riescono ad arginare. Sull’onda di tale sensibilità e fecondità interiore nascono gli oratori femminile e maschile, le Figlie di S. Angela Merici, la Congrega del SS. Sacramento, il Terz’Ordine francescano, la banda musicale, la Schola cantorum, la filanda, le Suore Operaie. In tali iniziative il parroco riesce a coinvolgere tutti con una catechesi liturgica improntata ad un grande equilibrio pastorale. In questo quadro già ricco e articolato non può, infine, mancare il tratto più sacerdotale di don Tadini: la misericordia, il servizio ai malati, agli infermi, che sono costantemente al centro delle sue attenzioni. Egli soleva dire: “Volete voi riconoscere se avete la carità? Ecco il primo giudizio: l’opera. Le opere sono quelle che provano se si ama Dio perché l’affetto non può andare disgiunto da esso”. La sua prassi è dunque instancabile, ma non è mai disgiunta dalla preghiera, dalla frequenza ai sacramenti dell’Eucarestia e della Penitenza. Questo lo sforzo costante di don Tadini parroco: fondare la sua comunità sui pilastri della Parola, dei Sacramenti, della preghiera, i soli che rendono possibile andare verso gli altri con animo aperto e disponibile.


“Il tessitore di Dio”
Nuova biografia di don Tadini

Il testo edito dalla casa editrice Queriniana (pgg. 104, £. 8.000) è opera di Domenico del Rio, scrittore e giornalista inviato de “la Repubblica”, collaboratore de “La Stampa” e “Avvenire”.
La vita e le opere di un sacerdote scomodo, spigoloso, ostinato e caparbio nelle proprie decisioni fino alla vittoria.
Don Arcangelo Tadini, nato nel 1846 da una famiglia benestante (suo padre era segretario comunale di Verolanuova), capì il disagio delle famiglie povere, contadine ed operaie, lo comprese a tal punto da farlo proprio, al punto da offrire una risposta evangelica, che costituiva una novità molto originale. Costruisce a Botticino Sera una filanda e fonda la congregazione delle Suore Operaie della santa Casa di Nazareth.
Quando viene trasferito dal vescovo a Botticino, don Arcangelo si era già fatto conoscere alla Noce, una frazione di Brescia, come predicatore, ingegnere ed architetto.
In quanto alla fama di predicatore, questa era più che fondata; la sua possente voce ed il suo timbro riempivano la navata della chiesa e percuotevano gli uditori, secondo uno stile severissimo ed adeguato ai tempi. Gridava contro gli scandalosi, atei ed anticlericali, minacciava punizioni eterne e non mancava mai di ricordare la fugacità della vita. Sceso dal pulpito, però, aveva sì la stoffa del santo ed era in grado di mettersi alla pari di chiunque, indipendentemente dal ceto e dalla classe sociale. Non si atteggiava mai, né superiore, né inferiore a nessuno.
Diceva ai propri fedeli che in qualunque posizione l’uomo si trovi può diventare santo. “Eccetto il male, eccetto il peccato, Dio vi permette tutto”. Don Arcangelo era assiduo lettore della “Civiltà Cattolica”, la rivista Gesuita che spesso svolgeva inchieste sulle misere condizioni operaie, inoltre aveva letto innumerevoli volte l’enciclica “Rerum Novarum” di Papa Leone XIII, così non esitò un attimo quando decise la fondazione della Società di Mutuo Soccorso ed in seguito la costruzione di una filanda per le lavoratrici tessili del Paese. I problemi, però, sorsero fin dal principio e furono problemi di ordine economico. Don Arcangelo acquistò anche una villa per l’alloggio delle lavoratrici. I problemi economici si aggravarono e così subentrò il Vescovo a salvare la situazione con un prestito a lunghissima scadenza. Secondo il sacerdote le ragazze di villa Mazzola, questo era il nome del pensionato, avevano bisogno di figure caritatevoli ed autorevoli in grado di guidarle. Don Tadini fece ancora di più e pensò a Suore Operaie in grado di lavorare nei coto-nifici, capaci di seguire le masse operaie all’interno degli stabilimenti, per portarvi il lievito della fede cristiana.
Così nacque la congregazione delle Suore Opera-ie della Casa di Nazareth, il cui nome ricorda le fatiche del Signo-re, prima delle “fa-tiche” della Croce. Le suore operaie di Botticino, prive di aiuti, ma forti del loro lavoro riuscirono a superare tutte le difficoltà e ad evitare l’accorpamento con altri Ordini. Nel marzo del 1912, poco prima della morte del sacerdote, la cittadinanza, ormai tutta convertita alle sue idee, festeggiò don Tadini per il venticinquesimo di nomina a parroco e per tutto ciò che aveva costruito nel paese.
La caparbietà di quest’uomo, che aveva lottato tutta la vita anche contro le avversità fisiche e le malattie, portò alla fine i riconoscimenti che però don Arcangelo non volle per sé, ma per i suoi poveri ed il Signore.

Claudio Antonelli


Le preghiere

Preghiera di Intercessione

O Trinità Beatissima,
che nei disegni
della Tua amorosa provvidenza,
affidasti al sacerdote
Arcangelo Tadini la cura
della parrocchia di Botticino Sera
e la fondazione dell’Istituto
delle Suore Operaie della
Santa Casa di Nazareth,
e lo adornasti di eroiche virtù,
Ti chiediamo
per sua intercessione la grazia
che speriamo
di ottenere con questa preghiera.

Padre Nostro, Ave Maria, Gloria
 

Preghiera della Famiglia

Santa Famiglia di Nazareth, dimora di preghiera e oasi di pace,
nella quale sono fiorite le più belle virtù e sono spuntate
le più dolci speranze, vieni in soccorso delle nostre famiglie,
spesso prive della candida luce della fede e povere dell’olio
della consolazione celeste.
Ottieni a ciascuna di esse i doni della carità sincera e operosa,
accendi in esse la lampada della pura letizia.
Te lo chiediamo per intercessione del Servo di Dio don Arcangelo Tadini, illuminato pastore d’anime.
Sia gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Amen.

+  Bruno Foresti - vescovo


Calendario generale delle manifestazioni

 1. 13-14-15 agosto, Botticino Sera:
  Triduo dell’Assunta con riflessioni di Don Tadini sulle Virtù Teologali, Fede, Speranza e Carità

 2. 31 agosto, 1 e 2 settembre: Brescia, Seminario Diocesano Maria Immacolata:
  Convegno annuale dei presbiteri bresciani: Le meditazioni iniziali, dopo l’Ora Media alle 9.15, presenteranno la figura del futuro Beato don Arcangelo Tadini e saranno proposte da don Angelo Nassini, don Livio Rota, suor Sabrina Pianta. La giornata del 31 agosto sarà dedicata alla relazione: “Dalla Bibbia quale messaggio per vivere il Giubileo?” proposta dal biblista mons. Bruno Maggioni. La relazione del 1° settembre sarà tenuta da don Renato Tononi su: “Evangelizzazzione e cammini di iniziazione cristiana”. Il 2 settembre mons. Sanguineti presenterà alcuni orientamenti dalla Scelta pastorale. Due le comunicazioni del Convegno: il 31 agosto alle 11.30 sul Giubileo in Diocesi. Il 1° settembre su alcuni appuntamenti pastorali.

 3. 4 settembre, Brescia:
  Convegno diocesano delle persone consacrate

 4. 6-12 settembre, Botticino Sera:
  Sere Insieme: feste Mariane

 5. Mercoledì 8 settembre, Botticino Sera:
  Ore 20.00 Santa Messa in Casa Madre e processione Mariana con meditazioni di don Arcangelo Tadini

 6. Sabato 11 settembre. Verolanuova:
  Oratorio maschile ore 21.00: “L’Arcangelo di Verola” - serata musico-teatrale curata dalle Suore Operaie

 7. Venerdì 17 settembre, Botticino Sera:
  Meeting dei giovani lavoratori: Pellegrinaggio con il Segretariato Oratori

 8. Domenica 19 settembre, Lodrino:
  a - Sante Messe animate dalle Suore Operaie
  b - ore 21, Teatro Parrocchiale: Spettacolo Teatrale a cura delle Suore Operaie

 9. Venerdì 24 settembre, Verolanuova:
  Ore 21, salone della Biblioteca Civica:
  “Uno di Noi: don Arcangelo Tadini”
  Relatori: Suor Emma Arrighini, Madre Generale delle Suore Operaie - Suor Sabrina Pianta - Fulgenzio Razio sindacalista della Fim Cisl - Alberto Comuzzi coautore di una biografia di don Tadini

10. Domenica 26 settembre, Verolanuova:
  Straverola. Di corsa per le Diaconie, ricordando don Tadini. Ore 10, piazza Malvestiti


Fase della Beatificazione

1 Pellegrinaggio a Roma dal 2  al 4 ottobre (per Verolanuova,   Botticino e Diocesi di Brescia)

   PROGRAMMA

Sabato 2 ottobre: Brescia - Roma.
Nella mattinata partenza in pullman per Roma. Pranzo libero lungo il percorso. Arrivo a Roma nel pomeriggio: sistemazione e cena. Alle ore 21 partecipazione alla serata di festa presso il Teatro don Orione. Rientro per il pernottamento.

Domenica 3 ottobre: Roma.
Pensione completa. Al mattino partecipazione alla beatificazione in Piazza S. Pietro. Nel pomeriggio visita guidata al centro storico: Piazza Venezia, Fori Imperiali, Colosseo, San Giovanni in Laterano, Piazza di Spagna, Piazza Navona, Pantheon, Fontana di Trevi.

Lunedì 4 ottobre: Roma - Brescia.
Colazione e pranzo. Partecipazione alla Celebrazione Eucaristica nella Basilica di S. Pietro presieduta da mons. Giovanni Battista Re, Sostituto della Segreteria di Stato. Al termine: udienza con il Santo Padre. Nel pomeriggio partenza per il rientro con arrivo a destinazione in serata.

2. Verolanuova - Domenica 3 ottobre
 a - Radio Basilica trasmetterà in diretta tutta la celebrazione della Beatificazione.
  Al termine, collegamento con Piazza San Pietro con il Prevosto e i pellegrini a Roma.
 b - Videoproiezione della cerimonia in luogo da stabilire
 c - Particolare risalto alla beatificazione in tutte le Ss. Messe.
 


Programma particolare
per il pellegrinaggio
dei verolesi

Sabato 2 ottobre:
Partenza ore 5,30 - Santa Messa a Firenze - Pranzo a Roma - Visita guidata
Ore 21, Teatro don Orione a Roma Appia: Festa spettacolo con Testimonianze.

Domenica 3:
Mattino: Solenne Beatificazione - Pomeriggio: libero o visita guidata alla città.

Lunedì 4:
Mattino: Santa messa di ringraziamento in San Pietro presieduta da Sua Eccellenza mons. Giovanni Battista Re, sostituto alla Segreteria di Stato - ore 11.00: Udienza del Santo Padre per le comunità di Botticino, di Verolanuova e per la Diocesi di Brescia. Pomeriggio: rientro.


Fase del ringraziamento

 1. Sabato 9 ottobre, Brescia:
  Chiesa di San Giuseppe, ore 21.00:
  Concerto diretto dal m° Agostino Orizio

 2. Domenica 10 ottobre, Verolanuova con partenza alle ore 15.00:
  a - ore 16.00 pellegrinaggio alla tomba del Beato presso la casa Madre delle Suore Operaio in Botticino
  b - ore 17.15 partenza per Brescia

 3. Domenica 10 ottobre, Brescia:
  Ore 18.30 Cattedrale di Brescia: Solenne Celebrazione di ringraziamento per tutta la Diocesi presieduta dal Vescovo Giulio Sanguineti

 4. Settimana dall’11 al 17 ottobre, Verolanuova:
  Settimana Mariana con serate dedicate a don Tadini

 5. Sabato 16 ottobre, Verolanuova:
  In Basilica: Grande Coro Insieme della parrocchia della Noce diretto da Betty Pasotti

 6. Domenica 17 ottobre, Verolanuova:
  Conclusione della settimana Mariana.
  Ore 16, Santa Messa e solenne processione seguendo il percorso: Castello, Indipendenza, San Rocco, breve sosta davanti alla casa natale di don Tadini, conclusione in Basilica

 7. Venerdì 22 ottobre, Verolanuova:
  Ore 20.30: Serata di preghiera alla casa natale del Beato

 8. Domenica 24 ottobre: Verolanuova:
  a - ore 18.00 Solenne Concelebrazione in Basilica, presieduta dal vescovo emerito mons. Bruno Foresti, con la partecipazione delle Suore Operaie e dei sacerdoti originari di Verola o che vi hanno prestato servizio pastorale
  b - ore 21.30: Parco del Castelmerlino: Spettacolo Pirotecnico

 9. Domenica 31 ottobre: Botticino Sera:
  a - Celebrazione presieduta da mons. Saraiva, prefetto della congregazione per la cause dei santi e dal Vescovo mons. Giulio Sanguineti
  b - ore 21.00 Sala don Tadini: “Il cruccio di Giuda” musical interpretato dai giovani di Botticino


Radio
Basilica per don Tadini

Anche Radio Basilica è naturalmente attivata per la Beatificazione di don Arcangelo Tadini. Già dallo scorso mese di gennaio la nostra emittente ha messo in cantiere molte iniziative e trasmissioni. Questi sono gli appuntamenti di settembre e di ottobre:

 1. Dal 6 settembre: ogni giorno alle 7.30:
  Pensieri e parole di don Arcangelo - a cura di don Paolo

 2. Ogni domenica alle 12:
  Radiogiornale - con interviste e servizi speciali

 3. Sabato 11 settembre, ore 21:
  In diretta dall’Oratorio maschile
  “L’Arcangelo di Verola” - serata musico-teatrale curata dalle Suore Operaie

  Venerdì 24 settembre, ore 21:
  In diretta dal salone della Biblioteca Civica:
  “Uno di Noi: don Arcangelo Tadini”
  Relatori: Suor Emma Arrighini, Madre Generale delle Suore Operaie - Suor Sabrina Pianta - Fulgenzio Razio sindacalista della Fim Cisl - Alberto Comuzzi coautore di una biografia di don Tadini

 4. Domenica 26 settembre, a partire dalle ore 10:
  Straverola. In diretta dalle strade di Verola

 5. Domenica 3 ottobre a partire dalle ore 9.00:
  In diretta via satellite da Piazza San Pietro in Roma
  “Solenne Beatificazione” presieduta da Sua Santità Giovanni Paolo II
  Al termine collegamento diretto con i pellegrini a Roma
 6. Domenica 10 ottobre:
  ore 18.30 in diretta con la Cattedrale di Brescia:
  Solenne Celebrazione di ringraziamento per tutta la Diocesi presieduta dal Vescovo S. E. mons. Giulio Sanguineti

 7. Settimana dall’11 al 17 ottobre:
  ogni sera alle 20.30, in diretta con la Basilica di S. Lorenzo:
  Settimana Mariana con serate dedicate a don Tadini

 8. Sabato 16 ottobre:
  ore 21.00, in diretta dalla Basilica: Grande Coro Insieme della parrocchia della Noce diretto da Betty Pasotti

 9. Domenica 17 ottobre:
  Ore 16.00, in diretta con la Basilica: Santa Messa e processione Mariana

 10. Venerdì 22 ottobre: Verolanuova:
  ore 20.30: in diretta dalla casa natale del Beato: serata di preghiera

 11. Domenica 24 ottobre:
   Ore 18.00 in diretta dalla Basilica: Solenne Concelebrazione presieduta dal vescovo emerito di Brescia S. E. mons. Bruno Foresti.

 12. Domenica 31 ottobre: Botticino Sera:
  Ore 18.00 Celebrazione presieduta da Mons. Saraiva, prefetto della congregazione per le cause dei Santi.


Sito Internet

Ricordiamo che radio Basilica ha dato ampio spazio alla Beatificazione anche all’interno del Sito Internet della parrocchia pubblicando moltissimi testi e immagini su don Tadini, sulla sua vita e sulla sua opera. È il sito ufficiale della Beatificazione.
E, a proposito del sito Internet della Parrocchia vi segnaliamo una grandissima novità:
Radio Basilica ha acquisito un suo dominio.
Pertanto il nuovo indirizzo è: www.verolanuova.com
(entro breve tempo anche www.verolanuova.it)
Queste le nuove E-mail, gli indirizzi di posta elettronica:
per la parrocchia: parrocchia@verolanuova.com
per Radio Basilica: rbv@verolanuova.com


Angelo di Verola Archivio 1999 Parrocchia di Verolanuova