L'Angelo di Verola L'Angelo di Verola Mensile di Vita Parrocchiale Verolese


11_1999.jpg (21705 byte)Novembre 1999

Anno XXIV n° 11 Novembre 1999

Edizione a stampa a cura di Mons Luigi Corrini
Redazione: Rino Bonera - Don Giampaolo Goffi - Don Giovanni Gritti
Edizione on-line a cura di Tiziano Cervati



Angelo di Verola Archivio 1999 Parrocchia di Verolanuova

SOMMARIO

 3 Il Beato Arcangelo...   (D. L. Corrini)
 5 Calendario liturgico
 10 Speciale Beatificazione
 23 L’omelia di... (Mons. B. Foresti)
 35 ...una preghiera (D. Giovanni)

vita parrocchiale

 36 Caro Arcangelo...
 39 La Scuola di Vita...
 40 Il Coro “S. Lorenzo”...

dagli oratori

 42 Scuola R.U.M. (Sr. Emiliana)
 43 Il Grest (D. Giovanni)
 48 La Festa del... (D. Giovanni)
 51 P.E.O. (D. Giovanni)
 55 I Gruppi Catechistici
 59 Tappe e...
 61 Stassera debutto
 62 Vietare o spiegare?
  (L. Colizzi - R. Alberti)
 64 Informagiovani (a.z.)

 

le nostre rubriche

 65 Vento di pace (Gr. “Conoscerci”)
 68 I Concili... (R. Bonera)
 69 Verolasport
 73 Scuola Banda

varie - cronaca

 74 La povertà... (A. Rossini)
 75 “Consonanza” (R. Mor)
 76 Lo spazio di... (M. Calvi)
 77 Di professione fa...
  (D. L. Lussignoli)
 78 Servizi Sanitari
 79 Turni delle farmacie
 80 L’angolo del...
 81 Relax...iamoci... (errebi)
 82 In ricordo
  Dall’AVIS (B. Vigna)
 83 Last updates (Radiobasilica)
 85 Già oltre cento... (G.D. “U.A.V.”)
 86 Anagrafe parrocchiale
 87 Offerte pro opere parrocchiali


la parola del Prevosto

Il Beato don Arcangelo: un dono e un impegno

Il mese di ottobre per Verola è stato uno straordinario tempo di grazia.

La mattina di domenica 3 ottobre Giovanni Paolo II ha presieduto, in Piazza S. Pietro, la Concelebrazione Eucaristica nel corso della quale ha proclamato sei nuovi beati.

Tra questi ha elevato alla gloria degli altari il nostro concittadino don Arcangelo Tadini.

La parrocchia si era preparata all’evento fin dal giugno u.s.

Nel corso dei campi estivi i ragazzi e i giovani avevano conosciuto la figura del sacerdote verolese. Gli adulti si erano accostati a don Arcangelo negli incontri di preghiera, nel corso delle omelie e in alcune conferenze.

Radiobasilica e il mensile di vita parrocchiale “L’Angelo” avevano offerto servizi sulla persona e sull’opera di don Tadini.

Alla solenne Eucarestia presieduta dal Papa, alla quale sono stato associato come concelebrante, con le migliaia di persone che gremivano piazza S. Pietro, hanno partecipato più di duecento Verolesi mentre il nostro coro parrocchiale ha contribuito a solennizzare la liturgia.

Nelle case di Verola l’evento è stato seguito attraverso la radio e molti hanno potuto fruire del servizio televisivo.

È stata una grande esperienza di fede, ma anche di commozione quando è stato annunciato il nome del “Beato Arcangelo Tadini nato a Verolanuova”.

Le celebrazioni di ringraziamento ci hanno portato in devoto pellegrinaggio alla tomba del Beato e in visita ai luoghi dove don Arcangelo ha svolto il suo ministero ed ha lasciato memoria di sè nelle opere uscite dal suo grande cuore.

Moltissimi Verolesi erano presenti in Cattedrale alla Celebrazione Eucaristica presieduta dal nostro vescovo nel corso della quale la Chiesa bresciana ha ringraziato il Signore per il dono del Beato che è stato un eloquente segno di Dio tra gli uomini.

Al termine della settimana pastorale una grande folla ha partecipato alla processione in onore della Madonna del Rosario, presieduta dal Vescovo ausiliare, nel corso della quale è stata scoperta e benedetta una lapide posta all’ingresso della casa natale del Beato a perenne memoria dell’evento.

Preceduta da una veglia di preghiera in casa Tadini, domenica 24 ottobre ha avuto luogo la celebrazione conclusiva presieduta dal Vescovo emerito Bruno Foresti. Hanno concelebrato i sacerdoti nativi di Verola e quelli che hanno svolto il ministero nella nostra parrocchia, insieme ai sacerdoti della zona pastorale.

Alle molte religiose, figlie spirituali del Beato, presenti, si è unita idealmente tutta Verolanuova nella liturgia di lode e di ringraziamento.

Il discorso pronunciato dal Vescovo che qui viene pubblicato a pag. 23, è un testo di riflessione che merita una lettura meditata.

Mentre siamo onorati per la beatificazione di don Arcangelo ci sentiamo anche fortemente richiamati a riscoprire il battesimo che ci ha associati alla stessa dignità cristiana che il nostro Beato ha vissuto in modo esemplare.

Una consegna per tutti

Vorrei qui richiamare la settimana mariana pastorale, vissuta come ogni anno nel mese di ottobre, che ha introdotto in modo pieno la parrocchia nell’attività pastorale.

I genitori hanno presentato i loro figli per le catechesi e per la preparazione ai sacramenti dell’iniziazione cristiana mentre loro stessi si sono impegnati a seguire i ragazzi nel cammino di fede.

È stato fatto, insieme, un serio esame di coscienza: per chi ha impegni di servizio, sacerdoti, religiose e laici, ma anche per i genitori che hanno chiesto il battesimo per i loro figli e si sono ufficialmente impegnati a crescerli cristianamente.

Nessuno può invocare scusanti per responsabilità mancate.

Siamo tutti facilmente tentati di scaricare sugli altri i nostri peccati di omissione.

Se non è mai lecito ricorrere “all’istituto della delega” lo è ancora meno quando si tratta di presenza insostituibile nel ruolo di guida nel cammino di fede dei figli per i quali è stato chiesto il battesimo.

La scelta pastorale del nostro Vescovo per l’anno che apre il terzo millennio ha come impegno principale “la nuova evangelizzazione”. C’è bisogno dell’apporto di tutti.

Il Signore affida questo mandato ai sacerdoti, alle religiose, agli organismi di corresponsabilità pastorale, ai catechisti, ai laici impegnati.

A nessuno è lecito declinare l’invito, sarebbe tradire il proprio dovere.

Il Beato Arcangelo Tadini, educatore e catecheta instancabile ci ottenga, con il dono dello Spirito Santo, “fantasia pastorale” e coerenza di vita per essere annunciatori credibili del Vangelo.


Calendario liturgico dal 7 novembre all’8 dicembre

ORARIO SANTE MESSE

NOVEMBRE

 ORARIO SANTE MESSE:
 In Basilica:   Prefestiva :ore 18.00
   Festiva : ore 7.30 - 9.30 - 11.00 - 18.00
    : ore 15.00 Celebrazione Liturgica
   Feriali : ore 7.00 - 9.00 - 18.00
 S. Rocco:  Festiva : ore 9.00
 S. Anna - Breda Libera: Festiva : ore 10.00
 Cappella Casa Albergo:  Feriale e prefestiva: ore 16.30

N.B.: In Basilica , ogni sabato dalle ore 15.30 alle 17.30, i sacerdoti sono a disposizione per le confessioni degli adulti.
 

7 Domenica XXXII del tempo ordinario

Dal Vangelo - Gesù disse: “Vegliate dunque perchè non sapete nè il giorno, nè l’ora in cui il figlio dell’uomo verrà”. (Mt. 25,13)

 Sante messe con orario festivo
ore 11 S. messa in onore dei Caduti di tutte le guerre
ore 15.00 Celebrazione liturgica
ore 16.00 Presso le rev.de Suore incontro con i genitori, padrini e madrine dei bambini che saranno battezzati nel mese di novembre
ore 16.00 Oratorio maschile: incontro con i genitori dei fanciulli della 3a elementare

9 martedì Dedicazione della Basilica lateranense. Festa
 Sante messe con orario feriale

11 giovedì S. Martino di Tours - vescovo
 Sante messe con orario feriale

14 Domenica XXXIII del tempo ordinario

Dal Vangelo - Gesù... disse: “Un uomo partendo per un viaggio chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, a ciascuno secondo le sue capacità e partì... (Mt. 25,14-15)

 “Giornata nazionale del Ringraziamento per i frutti della terra e del lavoro dell’uomo”
ore 11.00 S. messa solenne per tutti i lavoratori. Al termine, in piazza della Basilica, benedizione dei mezzi di lavoro
 Sante messe con orario festivo
 “Giornata per le migrazioni”
 Questa giornata richiama per noi Italiani il problema “migranti”. Il tema è di grave riflessione e stimolo alla preghiera e alla concreta solidarietà.
ore 12.00 Celebrazione comunitaria dei Battesimi
ore 15.00 Celebrazione liturgica
ore 16.00 Nel salone dell’Oratorio maschile incontro con i genitori dei fanciulli di 4a e 5a  elementare

21 Domenica XXXIV del tempo ordinario. Ultima dell’anno liturgico.
 NOSTRO SIGNORE GESU’ CRISTO RE DELL’UNIVERSO

Dal Vangelo - Gesù disse ai suoi discepoli: “Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria... dirà a quelli che stanno alla sua destra: venite benedetti dal padre mio...” (Mt. 25,31... 34)

 Sante messe con orario festivo
ore 11.00 Santa messa in canto
ore 15.00 Esposizione del Santissimo, canto del Vespro, adorazione comunitaria. Atto di consacrazione a Cristo Re. L’adorazione privata prosegue fino alle ore 18.00
ore 16.00 Nel salone, primo piano, dell’Oratorio maschile, incontro con l’Azione Cattolica Adulti
ore 16.00 All’oratorio maschile, incontro con i genitori dei ragazzi di 2a e 3a media.

22 lunedì S. Cecilia vergine e martire
 Sante messe con orario feriale

27 sabato ore 15.00 - Con il suono delle campane si annuncia l’apertura del tempo di Avvento.
 Inizia il NUOVO ANNO LITURGICO
ore 20.30 In Basilica veglia di preghiera
 “Entriamo con cuore nuovo nel tempo dell’Avvento”
NUOVO ANNO LITURGICO

Con l’Avvento entriamo in un tempo sacro nel quale si celebra la venuta di Nostro Signore Gesù Cristo. Mentre nel tempo di Natale contempliamo il mistero di Dio fatto uomo e dell’Uomo Gesù che si manifesta come Dio, le quattro settimane di Avvento che quest’anno inizia con la domenica 28 novembre, hanno lo scopo di farci guardare all’avvenire, nell’attesa del glorioso ritorno del Signore.
La sintesi della liturgia dell’Avvento la troviamo nei due prefazi di questo tempo: il primo rende grazie al Signore che è già venuto “nell’umiltà della nostra natura umana”: il secondo prefazio che si prega dal 17 al 24 dicembre evoca i profeti, S. Giovanni Battista, la Vergine Maria perchè “ci prepariamo con gioia al mistero del Natale”.
 

28 Domenica Prima di Avvento

Dal Vangelo - Gesù disse ai suoi discepoli: “... Vegliate, dunque, poichè non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino, perchè non giunga all’improvviso trovandovi addormentati. Quello che dico a voi lo dico a tutti: vegliate”. (Mc. 13, 35-37)

 Sante messe con orario festivo
ore 15.00 Celebrazione liturgica
ore 16.00 Incontro con i genitori dei fanciulli della 2a elementare, presso l’Oratorio maschile
 N.B. 1) Si apre la settimana della stampa cattolica
  2) Durante il tempo dell’Avvento alle ore 9.00, nel corso della s. messa sarà celebrata “L’ora di Lodi” e verrà dettato un pensiero di riflessione dopo il Vangelo. Così alla messa delle ore 18.00 verrà cantato il Vespro e sarà offerta una riflessione.
 
 

DICEMBRE

2 giovedì Primo del mese. Dopo la s. messa delle ore 9.00, esposizione del Santissimo e adorazione comunitaria e privata fino alle ore 12.00
3 venerdì Primo del mese, dedicato alla devozione del Sacro Cuore.
 S. Francesco Saverio - patrono delle missioni
 Sante messe con orario feriale

5 Domenica Seconda di Avvento

Dal Vangelo - Inizio del Vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio. Come è scritto nel profeta Isaia: “Ecco io mando il mio messaggero davanti a te, egli ti preparerà la strada. Voce di uno che grida nel deserto: “Preparate la strada del Signore, raddrizzate i suoi sentieri” (Mc. 1; 1-3).

 Sante messe con orario festivo
ore 9.30 Ammissione al Cammino di Iniziazione Cristiana per i fanciulli della 2 elementare.
ore 15.00 Celebrazione liturgica
ore 16.00 Nel salone dell’Oratorio femminile incontro con i genitori, padrini e madrine dei bambini che saranno battezzati nel mese di dicembre.

7 martedì S. Ambrogio - vescovo, dottore della Chiesa, patrono della regione Lombardia
 Sante messe con orario feriale

8 Mercoledì IMMACOLATA CONCEZIONE della B.V. Maria. Solennità.

Dal Vangelo - (L’Angelo, entrando da Maria) le disse: “Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te”. (Lc. 1,28)

 Sante messe con orario festivo
ore 11.00 S. messa solenne
ore 17.30 Vespro solenne in onore della B.V. Maria. Benedizione eucaristica
 N.B. Si chiude oggi la settimana dedicata alla promozione della stampa cattolica, dell’Angelo di Verola e di Radio Basilica.
AVVENTO INSIEME A MARIA
Domenica 28 novembre si aprirà il nuovo anno liturgico. Entreremo nel tempo di Avvento che celebra la triplice venuta del Signore: nel passato, nel presente, nel futuro.
Vivremo questo tempo con i sentimenti e lo spirito della Vergine Maria: la figura insostituibile per ogni battezzato che vuole incontrare il Signore che viene.
La Madre di Dio è stata la creatura che si è posta continuamente in ascolto della Parola del Signore.
La vita di Maria fu un costante fidarsi di Dio anche quando molte cose che le venivano chieste non le comprendeva.
In questo Avvento guardiamo alla Madonna che ci viene proposta come pellegrina di fede, camminando anche noi incontro al Signore che ci parla e ci invita a percorrere strade misteriose e talora umanamente assurde.
Nella preghiera che, come il calendario liturgico parrocchiale richiama, sarà intensa durante la novena dell’Immacolata chiederemo al Signore che ci faccia dono di essere sempre disponibili alla sua Parola, sull’esempio di Maria che accolse Gesù, prima nella mente, per fede, e poi lo concepì nel grembo, per amore.


Domenica 3 Ottobre
Don Tadini
fedele operaio nella vigna del Signore

Giovanni Paolo II ha beatificato, con altri cinque sacerdoti e religiosi, don Arcangelo Tadini. Sono gli ultimi beati di questo millennio. Il Papa ha ricordato che don Tadini alla scuola dell’Eucarestia ha imparato a rispondere con intraprendenza pastorale alle sfide sociali e religiose della fine del secolo scorso.
 

UNA DATA
DA RICORDARE
Nella storia della Chiesa bresciana bisognerà ora scrivere anche la data di domenica 3 ottobre, giorno in cui un altro bresciano si è aggiunto alla schiera dei beati. Don Arcangelo Tadini, fondatore delle Suore Operaie della Casa di Nazareth con altre cinque splendide figure di santità è stato proclamato beato da Giovanni Paolo II durante la solenne eucarestia celebrata in San Pietro a Roma.
Fra i fedeli che gremivano la piazza antistante la Basilica restaurata vi erano oltre mille bresciani guidati dal Vescovo mons. Giulio Sanguineti che ha concelebrato con il Papa leggendo la biografica del Tadini e chiedendone la beatificazione. Accanto al Vescovo la Superiora Generale delle Suore Operaie suor Emma Arrighini e la postulatrice della Causa di beatificazione suor Maria Regina Biscella. Presente anche mons. Bruno Foresti.
Pubblichiamo i passi relativi al Tadini tratti dalla omelia della messa di beatificazione e dal discorso dell’udienza di lunedì 4 ottobre nell’aula Paolo VI in Vaticano.  
 


Dall’omelia del Papa
Esempi di servizio del Regno

“La vigna del Signore è il suo popolo”.

Così abbiamo poc’anzi ripetuto nel Salmo responsoriale.

L’odierna Liturgia della Parola ci presenta l’immagine della vigna e pone in evidenza l’amore che Dio ha verso il suo popolo.

Questa allegoria, presente sia nella prima Lettura che nel Vangelo, diviene ancor più eloquente in questo tempo autunnale, nel quale si effettua la vendemmia e si raccolgono i frutti della terra prima dell’inverno.

Vigna del Signore è la casa d’Israele, che nella parabola evangelica s’allarga ad abbracciare anche i pagani, quegli “altri vignaioli”, appunto a cui il padrone affida la sua vigna.
È così delineata la missione della Chiesa, popolo della nuova Alleanza, chiamato a portare frutti di verità e di santità.

Nell’odierna celebrazione abbiamo la gioia di vedere elevati alla gloria degli altari sei fedeli operai della vigna del Signore.

Essi sono: Ferdinando Maria Baccilieri, Edward Joannes Maria Poppe, Arcangelo Tadini, Mariano da Roccacasale, Diego Oddi, Nicola da Gesturi.

In tempi diversi e con modalità differenti, ciascuno di essi ha speso generosamente la propria vita a servizio del Vangelo. (...)

“Chi rimane in me e io in lui, porta molto frutto” (Canto al Vangelo).

L’unione a Cristo, lo spirito di preghiera e la forte tensione ascetica furono il segreto della straordinaria efficacia pastorale di un altro generoso operaio della vigna, il sacerdote Arcangelo Tadini, che oggi la Chiesa iscrive nell’albo dei Beati.

Alla scuola dell’Eucaristia egli imparò a spezzare il pane della Parola di Dio, ad esercitare la carità, a rispondere con intraprendenza pastorale alle sfide sociali e religiose che contraddistinsero la fine del secolo scorso.

Proprio perchè uomo tutto  di Dio, egli potè anche essere sacerdote tutto per gli uomini.

I bisogni allora emergenti dal mondo del lavoro stimolarono il suo cuore di pastore alla ricerca di nuove modalità di annuncio e di testimonianza evangelica.

Il suo ideale di vita e di solidarietà da lui esercitata verso le fasce più deboli della società proseguono ancora oggi nell’impegno della Congregazione religiosa da lui fondata, le Suore Operaie della Santa Casa di Nazareth. (...)

“Canterò per il mio diletto il mio cantico d’amore per la sua vigna” (Is. 5,1).

Mentre contempliamo i prodigi che Iddio ha compiuto in questi nostri fratelli, il nostro spirito si apre alla lode ed al ringraziamento.

Ti rendiamo grazie, Signore, per il dono di questi nuovi Beati.

Nelle loro vite, interamente dedicate al servizio del tuo Regno, ammiriamo i copiosi frutti di bene che tu hai compiuto in loro ed attraverso di loro.

Possa il loro esempio e la loro intercessione spingerci ad imitarli, perchè anche noi, con la nostra fedeltà al Vangelo , rendiamo gloria a Colui che è “fonte di ogni bene” (cfr. Colletta).

Interceda per noi Maria, Regina di tutti i Santi; ci sorreggano ed incoraggino i beati Ferdinando Maria Baccilleri, Edward Joannes Maria Poppe, Arcangelo Tadini, Mariano da Roccacasale, Diego Oddi e Nicola da Gesturi, che contempliamo nella tua gloria celeste. (...)


All’udienza del 4 ottobre
Un messaggio tanto attuale

La solenne celebrazione liturgica di ieri si prolunga in un certo senso nell’odierno nostro incontro, durante il quale vogliamo rinnovare il cantico di lode e di ringraziamento al Signore per i nuovi beati, che la Chiesa ci addita come esempi da imitare.

Con grande affetto saluto ciascuno di voi, che siete venuti numerosi per rendere onore a questi fedeli testimoni del Vangelo.(...)

“Vogliamo andare in cielo? Coraggio: la preghiera è la scala per giungervi”.

Con questa esortazione del beato Arcangelo Tadini, quanto mai attuale, desidero salutare le Suore Operaie della Santa Casa di Nazareth, insieme con i pellegrini provenienti dalla Diocesi di Brescia e quanti oggi gioiscono per la beatificazione di questo generoso e intrepido Pastore del popolo di Dio.

Egli sentiva fortemente la responsabilità delle persone a lui affidate e non lasciava nulla di intentato per preservarle da ogni sorta di pericolo.

Alla preghiera intensa e costante, alla predicazione efficace e popolare il beato Tadini sapeva unire un forte coraggio nelle iniziative pastorali.

Dal suo animo intraprendente sgorgarono realtà ecclesiali e sociali innovative per rispondere ai “segni dei tempi”: la filanda per dare lavoro alle giovani della parrocchia, il convitto per le operaie vicine; nonchè la Congregazione delle Suore Operaie della Santa Casa di Nazareth, che ne proseguono il ricco e fecondo apostolato.

Auspico di cuore che il messaggio di questo beato, tanto attuale perchè tocca la dignità del lavoro e la vocazione della donna nella Chiesa e nella società, sia fedelmente vissuto e trasmesso dalle Suore Operaie e da tutti quelli che fanno riferimento alla sua spiritualità. (...)

Carissimi fratelli e sorelle! Ringraziamo insieme il Signore per il dono prezioso di questi nuovi beati.

Facendo ritorno alle vostre terre d’origine ed alle vostre case, porterete con voi l’impegno di seguire l’esempio dei nuovi beati.

Vi sostenga ora e sempre la materna protezione di Maria, Regina di tutti i Santi.

Vi conforti anche la certezza dell’intercessione dei nuovi beati e vi accompagni la mia Benedizione, che di cuore imparto a voi qui presenti, alle vostre comunità e alle vostre famiglie.


L’omelia di mons. Re
Un esempio davanti a noi

Sacerdote innamorato dell’eucarestia, vicino alla gente, valorizzatore del genio femminile, fedele al Papa e al Vescovo: questo il profilo del nuovo Beato tracciato da mons. Re nell’omelia della messa in San Pietro celebrata il 4 ottobre. Sette Suore Operaie hanno rinnovato i voti.

Quando studiavo nel seminario di Brescia, don Berardi, nostro maestro di canto, mise in musica un inno che iniziava con queste parole: “Brescia, patria di santi e di eroi”.
Ieri, nel corso della solenne celebrazione in Piazza San Pietro, mi sono tornate alla mente tali parole. Sì, la nostra Diocesi conta numerosi beati, santi e perfino martiri dei primi secoli. Ma non aveva finora un parroco elevato all’onore degli altari. Ora, grazie a Dio, ce l’ha! Oggi ci stringiamo ancora una volta intorno a lui, don Tadini, in questa Basilica legata al Successore di Pietro, dove il sapore di famiglia di questo incontro di preghiera si apre al respiro della Chiesa universale...
Era un uomo e un sacerdote tutto d’un pezzo; un uomo di Dio ed un pastore d’anime estremamente attento ai problemi pastorali e alle esigenze sociali della popolazione del suo tempo.
Guardare, oggi, a don Arcangelo Tadini, ci fa ricordare che Brescia ha avuto l’inestimabile dono dal Signore di avere tanti grandi sacerdoti che hanno alimentato e sostenuto la fede della gente con dedizione e generosità ammirevoli...
Tra il clero bresciano della fine del secolo scorso e l’inizio di questo, Tadini è certamente una cima che svetta, ma nello stesso tempo, si può ben dire con verità, che è circondato da numerose figure di preti esemplari e zelanti. Uomini totalmente di Dio e pienamente a servizio della gente.
Osservando da vicino don Tadini, scopriamo che fu un sacerdote innamorato dell’Eucarestia. L’Eucarestia è stata per lui il centro e il vertice della vita cristiana, al punto da giungere a non prendere mai nessuna decisione importante senza aver prima pregato a lungo davanti al Santissimo Sacramento...
Di lui si può dire che fu uomo del sacro. Ma proprio a motivo del suo “stare” con Dio fu anche uomo di pensiero e di rinnovamento spirituale.
Fu un sacerdote vicino alla gente, secondo la migliore tradizione del clero bresciano, della quale condivideva le gioie ed i dolori. Sensibile alle necessità di tutti, giungeva a sfidare l’incomprensione e l’impopolarità.
A Botticino Sera il suo ministero ebbe un timbro di incisivo impegno sociale. In quel periodo - segnato dalla Rerum Novarum e dalle altre Encicliche di Papa Leone XIII - Arcangelo Tadini ne abbracciò lo spirito e ne concretizzò il contenuto con intuizioni moderne e con profonda ispirazione evangelica.
Sostenitore della riforma sociale, difese e proclamò l’importanza del lavoro, sottolineò la necessità di un’accelerazione riformista, ma, al tempo stesso, propugnò una visione del lavoro che fosse vera promozione umana...
Non si perse d’animo di fronte alle enormi difficoltà che incontrò.
Valorizzò il “genio femminile”, fu sensibile alle difficoltà delle donne del suo tempo, alla cui promozione cooperò con molteplici iniziative e, in particolare, con la fondazione delle Suore Operaie della Santa Casa di Nazareth.
Egli voleva che le sue Suore fossero per tutti aiuto, sostegno, conforto, parola illuminante, voce amica in grado di consolare e di indirizzare al bene: donne capaci di tendere alla santità e di invitare ogni donna ad essere coerente con la propria fede.
In questa Basilica, che si innalza sopra la tomba dell’apostolo Pietro, vorrei ricordare un tratto eloquente e caratteristico del nuovo Beato: il suo amore per il Papa. E per capire meglio la radicalità e la forza del suo amore sincero e totale al Papa, riconosciuto come Vicario di Cristo e roccia su cui Gesù ha voluto fondare la sua Chiesa, è bene tener presente la storia di quegli anni, che ci fa cogliere la natura dell’amore di don Tadini per il Papa.
Don Tadini fu ordinato sacerdote nel 1870. È l’anno della breccia di Porta Pia. L’anno in cui le truppe piemontesi, entrando nella Roma papale, pongono termine al potere temporale della Chiesa e del Papa...
È noto il modo in cui venne attuandosi l’unità d’Italia e come non mancarono perfino invettive pesanti e, talvolta, volgari contro il Papa, che portarono i cattolici a stringersi attorno a lui.
Don Tadini fu un difensore del Papa. Fu suo programma: “sempre col Papa, fino alla morte”. Soprattutto diede prova del suo amore per il Papa, pregando per il Papa, ascoltandone con docilità, intelligenza e fede la parola, studiandola e facendola conoscere.
Un certo atteggiamento di fronda di chi, per motivi politici o per il vento che tirava in quegli anni, prendeva le distanze dal Magistero papale non ha trovato ascolto in don Tadini. Accanto al Papa, punto di riferimento di don Tadini fu il Vescovo, del quale aveva grande venerazione. E con intelligenza  e zelo sapeva trasmettere il senso dell’ubbidienza e della fedeltà al vescovo, specialmente quando leggeva e commentava ai suoi fedeli di Botticino Sera le Lettere pastorali del Vescovo di Brescia. Ecco, dunque, il Beato che il Papa, ieri, ha consegnato alla venerazione della Chiesa ed ha posto come esempio davanti a noi...
Mentre ringraziamo il Signore per avercelo donato, noi sentiamo anche la grande responsabilità di percorrere i suoi stessi passi di santità: con la stessa forza del beato Tadini, con lo stesso amore per il Signore, con la stessa volontà di testimoniare il Vangelo nella storia di oggi e con lo stesso vigoroso attaccamento al Papa e al suo Magistero.


Il 21 maggio: memoria
e giorno di festa per i Verolesi

Giovanni Paolo II ha fissato, annunciandolo al termine del rito di beatificazione, che la data della memoria del Beato Arcangelo Tadini nel calendario della Chiesa bresciana sarà il giorno 21 maggio. Si tratta del giorno liturgicamente “libero” da altre memorie più vicino alla data della morte del Tadini, avvenuta il 20 maggio del 1912.

La Reliquia

La reliquia del Beato Tadini, offerta al Papa durante il rito di beatificazione, consiste in una costola tratta dai resti mortali del Tadini, conservati nella cappella della casa Madre di Botticino Sera, nell’urna realizzata dallo scultore Federico Severino. Il reliquiario è una teca esagonale di cristallo sorretta da un gambo che poggia sul piedistallo. L’opera è stata realizzata dall’orafo Lineo Tobarin di Verona. Dividono le facce di cristallo della teca colonnine di lapislazzolo. Ovali di lapislazzolo e di pietra detta occhio di tigre ornano il piedistallo. Il gambo è inciso con i simboli del lavoro umano, dall’agricoltura all’officina, dagli attrezzi edili al computer. Vi è anche la scritta con una frase significativa del nuovo Beato: “Onorate le fatiche del Verbo”.
Oltre al reliquiario la Congregazione delle Suore Operaie ha donato al Papa una pisside e le 20.000 ostie che servivano per la comunione delle Beatificazioni del 3 ottobre con 12 bottiglie di vino per la messa.
 

Una scuola in Burundi

Al momento dell’offertorio alcune Suore Operaie africane e amici della Congregazione hanno portato all’altare, deponendolo nelle mani di Giovanni Paolo II, il plastico di una scuola che sorgerà a Gitega in Burundi, in memoria del Beato Tadini. Si tratta di una scuola professionale finalizzata a preparare al lavoro giovani e ragazze del paese africano che ha tanto bisogno di preparare il suo futuro. La nuova scuola si chiamerà ‘Ndaragakura, espressione che può essere tradotta dal kirundi con “aiutare e crescere”.
Proprio quello che voleva il Tadini per le giovani ragazze operaie del suo tempo. Per la realizzazione di tale Scuola anche la nostra parrocchia ha offerto un contributo di alcuni milioni.


Note di cronaca
I bresciani hanno scoperto
che uno di loro è santo

Tre intense giornate dei pellegrini che hanno partecipato a Roma alla beatificazione di don Arcangelo Tadini. Brescianità e mondialità si sono incontrate.

Non erano pochi i bresciani presenti, di tutte le età, di tutti i ceti. Vi erano le Suore Operaie, con un sorriso contagioso... E come potevano non essere felici quei giorni? Ma i visi della Superiora generale suor Emma Arrighini  e della Postulatrice della causa suor Maria Regina Biscella sembravano riflettere i sentimenti di tutte le Suore Operaie.

Vi era il Vescovo mons. Giulio Sanguineti e il Vescovo emerito mons. Bruno Foresti. I Vescovi bresciani mons. Gian Battista Re e mons. Luigi Ventura, Nunzio in Cile.

Tanti i sacerdoti, con i loro parrocchiani o a rappresentare in forma più completa la diocesi come il Vicario episcopale mons. Fortunato Spertini, il Rettore del Seminario don Gian Mario Morandini e don Felice Montagnini e più di duecento verolesi guidati dal parroco.

Fra le autorità civili il sindaco di Brescia Paolo Corsini, Margherita Peroni, consigliere della Regione Lombardia, i sindaci dei paesi legati al Tadini con alcuni Consiglieri comunali.

Emozionante è stato il viaggio iniziato all’alba di sabato 2 ottobre. Su ogni pullman vi erano due Suore Operaie e gli animatori. Il viaggio è stato occasione, grazie alla guida appositamente preparata, di avvicinare la figura del Tadini, “uno di noi” in modo simpatico. Poi la sera lo spettacolo al Teatro Orione di Roma ha consentito di allargare lo sguardo cogliendo un fatto forse poco sottolineato nei giorni precedenti alla beatificazione: il carisma del Tadini ha varcato i confini di Brescia e dell’Italia arrivando a Paesi africani e latino americani, pienamente inserito nell’universalità della Chiesa.

Ma il momento più toccante è stato certamente la messa di beatificazione presieduta da Giovanni Paolo II in piazza San Pietro.

Gli arazzi raffiguranti Arcangelo Tadino e gli altri cinque beati pendevano dalla facciata di una basilica che i recenti lavori hanno resa splendida, illuminata da un sole autunnale che rimandava ad altri arcani splendori.

Il Papa, visibilmente provato nel fisico, ma forte nell’animo (ha cantato lui stesso parti della messa), ha presieduto il rito di beatificazione. Il vescovo mons. Sanguineti ha letto (come non immaginare la sua profonda soddisfazione interiore?) la breve biografia del Tadini. È stato poi il card. Biffi, arcivescovo di Bologna, a chiedere al Papa a nome di mons. Sanguineti e degli altri vescovi presenti di annoverare nel numero dei Beati: Tadini, Poppe, Baccilieri, Oddi, Mariano da Roccacasale, Nicola da Gesturi.
Poi la presentazione delle reliquie, lo scoprimento delle effigi  dei nuovi beati, l’abbraccio di pace fra il Papa, i Vescovi e i Postulatori.

L’omelia di Giovanni Paolo II ha fatto riferimento ai testi della XXVII domenica del tempo ordinario che parlavano della “vigna”, immagine usata dai profeti e da Gesù per parlare del Regno di Dio. E i nuovi beati sono stati operai fedeli nella vigna del Signore, hanno portato frutti abbondanti di opere buone.

Alla fine della messa l’Angelus nel quale il Papa ha ricordato che tutte le sei figure dei nuovi beati erano devoti della Madonna.

Nel pomeriggio le Suore Operaie hanno ospitato per il pranzo le autorità religiose e civili che hanno condiviso con loro la gioia della beatificazione. Anche questo è stato un momento di serenità durante il quale hanno preso la parola la Superiora generale suor Emma Arrighini, mons. Gian Battista Re, Sostituto alla segreteria di Stato, il Sindaco di Brescia prof. Corsini che ha voluto sottolineare che la beatificazione di don Tadini è un fatto che tocca positivamente anche la società civile bresciana oltre che quella ecclesiale.
Lunedì 4 ottobre un altro momento saliente. Innanzitutto la concelebrazione eucaristica in San Pietro, all’altare della Cattedra nella parte absidale della basilica vaticana. Mons. Re ha presieduto il rito e tenuto l’omelia.

Accanto a lui mons. Sanguineti, mons. Foresti, mons. Ventura. Dopo l’omelia sette giovani Suore Operaie hanno rinnovato i loro voti di religiose. Le loro promesse e le loro parole apparivano a tutti più chiare dopo aver conosciuto di più l’origine della loro avventura.

Dopo la messa i bresciani, con i pellegrini delle altre diocesi, si sono recati nella vicina grande aula dedicata a Paolo VI e progettata da Nervi.

Un incontro per ringraziare il Papa per i nuovi beati. Certamente un dono, ma anche un impegno che Giovanni Paolo II non ha evitato di rimarcare: seguire i loro esempi.

L’entusiasmo era grande nei confronti del Papa. I bresciani, particolarmente cordiali, sventolavano i loro fazzoletti color ciclamino con l’immagine del Tadini che voleva portare “tutti in Paradiso”.

Poi il ritorno a casa. Il ritorno alla quotidianità. Ma forse con una convinzione in più dopo aver conosciuto il nuovo beato: un po’ di Paradiso è possibile trovarlo e portarlo nella vita di tutti i giorni. Una speranza, una certezza, una consegna.


Tre corali

Tre corali bresciane hanno solennizzato la messa di ringraziamento in San Pietro lunedì 4 ottobre: quelle di Botticino Sera, Botticino Mattina, Verolanuova, dirette dal maestro Tommaso Ziliani con l’organista Yuri Lanzini e la solista Gloria Busi. Le corali hanno eseguito alcuni canti preparati lo scorso anno per la visita del Papa a Brescia.

Ma anche canti appositamente composti per la beatificazione, curati soprattutto da suor Alessandra Falco e da Antonio Giovannini.

Il pellegrinaggio dei bresciani a Roma per la beatificazione è iniziato sabato 2 ottobre e si è concluso lunedì 4 sera.


Tre belle giornate

Oltre mille i bresciani coinvolti. I gruppi più numerosi quelli dei paesi legati al Tadini: Botticino, Lodrino, Noce e Verolanuova che era presente con circa duecento pellegrini tra i quali: il sindaco dr. Stefano Dotti, il suo vice prof. Mauro Rossini e gli Assessori prof.ssa Maria Carlotta Bragadina e arch. Antonio Pagiaro.

I pellegrini erano giunti da tutta la provincia con pullman e mezzi personali. Significativa la presenza dall’Africa e dal Brasile dove operano le Suore Operaie.

Il viaggio, gli spostamenti e il soggiorno dei pellegrini verolesi sono stati curati dalla Gavazzoli Viaggi con l’attenta e precisa professionalità che ha permesso a tutti di trascorrere le ore romane in serenità e senza disguidi.


Venerando il Beato Arcangelo Tadini
(Basilica di Verolanuova, 24 Ottobre 1999)

OMELIA DI MON. BRUNO FORESTI

Domenica 24 ottobre, con la presenza di una folla devota che gremiva il tempio, si sono concluse le celebrazioni verolesi a ricordo della beatificazione del concittadiono don Arcangelo Tadini. Alle ore 18.00, in Basilica, il Vescovo emerito mons. Bruno Foresti, con un foltissimo stuolo di sacerdoti ha concelebrato una solenne messa. Erano presenti, con la loro Madre Generale, molte Suore Operaie ed una nutrita rappresentanza di quelle della Gongregazione di Maria Bambina. Sono intervenute ufficialmente anche le autorità civili e militari locali.
L’articolato discorso, letterariamente raffinato, pronunciato dal Vescovo e che qui pubblichiamo, merita una lettura attenta e meditata.

Cari fedeli di Verolanuova, il 3 ottobre u.sc. giorno della beatificazione del vostro concittadino il prete Arcangelo Tadini, mentre a Roma partecipavo al sacro rito, la mia fantasia e il mio desiderio venivano già qui, dove, in questa sera, avremmo reso un solenne omaggio alla sua memoria in questa vostra basilica dalle volte armoniose e ardite, vero capolavoro di arte architettonica e museo straordinario di tele da capogiro estetico, inserite in cornici decorative ad esse appropriate.

Oggi quell’evento gioioso si verifica. Lodiamo il Signore.

A Roma la delegazione di Verola era ben nutrita e qualificata, guidata com’era dalle autorità più rappresentative della comunità religiosa e civile. La letizia cristiana si sposava alla fierezza umana per aver dato i natali al nuovo Beato; e l’una e l’altra si specchiavano nei volti di tutti, si riflettevano nel conversare animato di molti, nell’incedere ieratico dell’arciprete quando, uscendo dalla basilica Vaticana, procedeva verso l’altare papale.
Quando, a proclamazione avvenuta, lo stendardo del Tadini appeso alla facciata di S. Pietro, venne scoperto, il battimani divenne frenetico, qualche grido di gioia non potè rimanere represso nel petto, e certo una lacrima dovette rigare alcuni volti.
Allorchè la pienezza dei sentimenti colma l’animo e anzi ne tracima, la voce diventa un amen festoso, un alleluia sonante. Quando per ciascuno arriva il giorno delle lacrime, non è necessario reprimerle in nome di una falsa dignità: nè quelle amare di redenzione, nè quelle dolci di commozione e d’amore.

Oggi i medesimi sentimenti si rinnovano, prendono forma e sostanza durante questa celebrazione eucaristica, che si configura come inno di ringraziamento a Dio per aver chiamato il Tadini alla vita, al sacerdozio e alle vette della santità eroica; inoltre come gesto di venerazione per la sua persona, come omaggio semplice a coloro che qui gli hanno dato la vita e alla comunità cristiana la quale, nella seconda metà dell’ottocento, lo ha educato ai valori supremi dello spirito.
Dunque una nuova luce si è accesa per questa parrocchia, una nuova lampada pende dalle pareti del suo tempio. Non le sfugga lo splendore della sua fiamma nè la lasci indifferente l’oscillare silenzioso e emblematico di quella lampada.

Durante la mia prima adolescenza, talvolta, durante le notti chiare, mi ponevo in osservazione del firmamento e, sezionando con il dorso della mano un angolo di cielo, tentavo di contarne il numero di stelle. Invano... Allora sceglievo l’astro più luminoso e mi abbandonavo a fantasticare sul suo palpitare misterioso.

Voi, cari fedeli di Verola, non prigionieri di sogni adolescenziali, bensì stimolati dalla sapienza del Vangelo, sappiate ammirare e apprendere dal vostro astro di evangelica carità le più vere e le più salutari lezioni di vita.

Don Arcangelo Tadini

Della sua vicenda umana e pastorale hanno scritto in molti, sollecitati specialmente dalle sue figlie spirituali, le Suore Operaie della S. Casa di Nazareth. Gli autori più acuti hanno scandagliato le acque più profonde del suo animo portando in superficie i tesori meravigliosi condensati in esso dallo Spirito Santo e alimentati dalla perseverante vicinanza dell’Eucaristia.
Le indagini meticolose della Congregazione vaticana per le cause dei santi, mentre vagliarono l’autenticità delle testimonianze rese alla virtù del Tadini, concorsero ad evidenziare sempre maggiormente la statura eccezionale di questo verolese puro sangue.

Non è mia intenzione addentrarmi, qui, nella presentazione, nè analitica, nè sintetica, delle sfaccettature della sua figura poliedrica. Per altro non lo saprei neppure fare se non scopiazzando di qua e di là come per la composizione disarmonica di un mosaico barocco. Mi limito, pertanto, ad esporre alcune considerazioni pastorali, affidando la loro verifica a chi ne è interessato. Lo Spirito Santo assista e ispiri me e voi.

1 - La prima di esse sottolinea che non soltanto a Assisi (San Francesco), a Siena (Santa Caterina), a Torino (San Giovanni Bosco), a Foligno (Sant’Angela),  a Cascia (Santa Rita) e in altri luoghi illustri possono spuntare i cristiani eroici, ma anche a Verolanuova. Lo Spirito del Signore passeggia sulla superficie della terra dispensando doni eccezionali un po’ dovunque. Si tratta di accoglierli. Verola lo ha fatto ieri, lo può fare anche oggi.
Su tutti i tornati della storia si combatte la lotta tra il signore della notte e l’arcangelo del giorno e sempre dalla folla anonima dei buoni emergeranno nomi nuovi di uomini eccezionali per virtù, veri capitani coraggiosi dell’esercito di Cristo.
Di ciò è speranza e profezia la esistenza di alcuni fenomeni consolanti, quali, anche qui, il continuo spuntare di vocazioni verginali, in un’epoca nella quale la gioventù pare naufragare nel mare limaccioso della sessualità disordinata, e lo sviluppo di un volontariato altruista, in una società che, mitizzando il primato dell’economia, pare ricordare la biblica Babele dove, secondo un idrash, se un uomo precipitava dalla torre, nessuno se ne accorgeva, mentre la rottura di un mattone suscitava lamenti e pianto.

Verolanuova può ben essere la terra fortunata dove sotto il fluire dello Strone, canale dal nome stridulo, scorre la limpida vena di un fiume carsico che convoglia la simbolica ricchezza biblica del latte e del miele. Questa comunità ne possieda la coscienza e la speranza.

2 - Una seconda lama di luce è irradiata dalla memoria del prete Tadini che, come pochi altri, seppe cogliere con tanta acutezza il valore umano e cristiano del lavoro.

Chi si avvicina, per la prima volta, a Verola, è persino sorpreso dalla ricchezza industriale che vi è insediata. Là dove, nel passato, si estendevano a vista d’occhio campi di cereali e aree coltivate di foraggio per gli animali da stalla, oggi sorgono molte officine artigianali e inoltre numerosi capannoni industriali dalle ampie arcate; dove, ieri, isolate abitazioni di contadini oppure lunghi caseggiati padronali erano invasi da mosche e tafani, oggi, le famiglie occupano dimore decorose prospicienti su aie invase da enormi macchinari agricoli e da silos slanciati in verticale.

Come appaiono remoti i tempi nei quali il Tadini avvertì la opportunità di aprire una filanda per ovviare alla uscita dal proprio contesto familiare di tante ragazze e poi creò un convitto per evitare alle operaie i disagi e i pericoli del pendolarismo!
Egli fu mosso da sensibilità umana verso le persone avvinte dalla catena delle necessità quotidiane e, congiuntamente, fu spinto da ansia apostolica per la custodia delle loro virtù cristiane.
Così, in lui, la sua umanità splendidamente pura si spalancava a una passione autenticamente evangelica e si protendeva a divenire slancio profetico, ispirato alla logica che integra la verità con la carità.

Il ritmo del progresso per stare al linguaggio rurale, ha liberato le ruote del carro dalle zolle fangose e le ha spinte in avanti sul terreno solido.
Eppure la nostra terra è più che mai assediata da problemi che vanno in direzione opposta alla letizia che la crescita delle possibilità economiche dovrebbe aver portato. Molte ne sono le cause, ma indubbiamente una di esse è la materializzazione dell’attività lavorativa, cioè la spogliazione del lavoro del suo significato più nobile e più elevante.

Si dice: il lavoro è per l’uomo, ma si dovrebbe doverosamente aggiungere che anche il guadagno che se ne ricava è per l’uomo, considerato nella sua integrale verità. I beni di fortuna faticosamente e onestamente guadagnati non possono poi essere utilizzati insipientemente per il divertimento eccessivo e per alimentare acriticamente il mercato del consumismo. Il desiderio del denaro non deve trasformarsi in tali bramosia da spingere a eliminare gli spazi necessari per la educazione personale e per alimentare la comunione in famiglia.
Questo vuol richiamare il beato Tadini ai suoi compaesani e a tutti gli uomini di buona volontà, questo vuol intercedere dal cielo colui che ora, con accresciuta limpidezza di visione, conosce le vie dell’uomo autentico e i sentieri della vera gioia.

E congiuntamente l’esempio e l’insegnamento del beato Tadini chiedono che i cristiani si riapproprino della concezione rivelata del lavoro; esso venga da loro colto come atto di obbedienza a Dio creatore, come elemento di sviluppo e di nobilitazione della persona, come gesto di offerta amorosa a Dio della fatica ad esso connessa. Il cristiano è chiamato a portare nel momento Eucaristico, con l’incenso della sua adorazione, anche la mirra del suo sacrificio.

3 - Cari fedeli, le opere realizzate dal nuovo Beato offrono anche utili indicazioni per la impostazione della azione pastorale della Chiesa e per coloro che guidano politicamente o amministrativamente la comunità civile.

Alla comunità cristiana ricordano che ogni iniziativa di servizio deve riguardare il bene di tutto l’uomo; il primato dello spirituale non comporta disattenzione alle realtà corporali, anzi la mediazione del Vangelo implica il continuo sguardo ai segni dei tempi e la proposta della salvezza eterna deve tenere conto della situazione dell’uomo terreno.

Ogni chiesa locale è chiamata a discernere il sentiero percorribile dalla persona nella propria situazione storica, cercando un equilibrio costante tra le esigenze dell’uomo eterno e dell’uomo temporale.

Ben’intesi, la teologia della croce non può mai essere disattesa dal credente in Cristo Gesù; essa è la luce superiore alla quale ispirarsi e, contemporaneamente, è il lievito da porre nella massa della storia.
Ponendosi all’interno di tale linea sapienziale, con il suo temperamento severo e conforme alla sensibilità del suo tempo, il parroco Tadini s’impegnò curando che la logica del Vangelo incontrasse, elevandolo, il naturale buon senso della gente.

Dal canto suo, la autorità civica è chiamata a promuovere una legislazione volta alla umanizzazione del mondo del lavoro, nel rispetto dei princìpi di sussidiarietà e di solidarietà, valorizzando gli apporti che, al fine della crescita sociale, sono dati dalle singole istituzioni educative.

Come, per la Chiesa, la scelta del primato dello spirituale non può significare trascuratezza per l’elemento materiale della vita e non può far ignorare il contributo dato dell’autorità civica al bene comune, così, per questa, la cura primaria delle strutture del servizio pubblico non può esonerarla dal considerare la questione morale e, in particolare, l’educazione del popolo alla stima per il lavoro onesto e alla cura per il denaro ben speso.

4 - Il sacerdote Arcangelo Tadini istituì una famiglia religiosa femminile in funzione dell’apostolato cristiano nell’ambiente di lavoro: la congregazione delle Suore Operaie della S. Casa di Nazareth. Nelle sue intenzioni, questa compagnia di umili e coraggiose testimoni del Vangelo messe a fianco a fianco di altre centinaia di lavoratrici doveva costituire una punta di diamante nel settore della pastorale operaia. Ogni sorella veniva istituzionalmente garantita, quanto a solidità spirituale, da una vita eucaristica intensa, mentre era protetta dalle insidie della solitudine operativa missionaria mediante la appartenenza a una convivenza familiare ordinata.
In tempi più recenti anche alcuni sacerdoti entrarono in fabbrica come operai, senza però godere, per lo più, del supporto della vita comune. Altri presbiteri si dedicarono, invece, completamente alla evangelizzazione delle fabbriche entrandovi come cappellani.

Le esperienze diverse, nate tutte con buona intenzione, hanno sortito risultati diversi.

Il Vaticano II, sottolineando vivacemente la specifica vocazione del laicato a operare nelle realtà temporali, parla anche della sua presenza nel mondo del lavoro considerato non soltanto come attività di fabbrica, ma nella sua accezione universale.

Noi preghiamo per la Congregazione delle suore Operaie e apprezziamo la ragione profonda della intuizione tadiniana: e cioè la opportunità che, all’interno di un determinato ambiente di lavoro si costituisca un gruppo, presente in modo informale e spontaneo, di amici cristianamente  ispirati e apostolicamente impegnati. Come esistono consigli di fabbrica, così, dirò con un’analogia lontana e al di fuori di ogni utopia integrista e antistorica, potrebbe esistere un gruppo di laici cristiani liberamente uniti fra loro, i quali, regolarmente alimentati dell’Eucaristia e sorretti da incontri fraterni, vi promuovono i valori della visione cristiana del lavoro e i vincoli della solidarietà fraterna.

5 - Un’ultima considerazione.

La santità non è innanzitutto una attività esteriore, bensì quella dimensione dello spirito  che sa ispirare, caratterizzare e sostenere l’azione.
Il sacerdote parroco Tadini è stato proclamato beato non per le sue illuminazioni profetiche e neppure tanto per l’intensità  e l’ampiezza del suo ministero vissuto a Lodrino, a Noce e a Botticino sera. Lo è stato, invece, per il suo amore straordinario a Dio e per l’ardore apostolico che ha caratterizzato la sua vicenda umana. A testimoniare siffatta verità stanno gli scritti riguardanti la sua persona, ai quali non soltanto rimando, ma invito ad accedere con frequenza.

Qui mi limito a brevi accenni su quegli aspetti dell’animo del nuovo Beato che sono adombrati dai testi biblici poc’anzi letti e che l’autorità della Chiesa ha prescritto per la Messa votiva in suo onore.

a) Il primo di essi fa pensare alla conformità del cuore del Tadini al cuore di S. Paolo.
Nel discorso di congedo rivolto agli anziani di Efeso, l’apostolo dichiara di aver cercato in mezzo a loro di rendersi utile in tutte le maniere, persino lavorando con le proprie mani e mettendo a disposizione dei poveri i frutti della sua fatica. Egli si è occupato soprattutto di annunziare il Regno di Dio, affidando alla grazia la salvezza delle loro persone.

L’esempio di San Paolo interessa innanzitutto coloro che presiedono la comunità cristiana; in tal senso è stato scritto: “Il prete è l’uomo che si rompe il cuore per Dio” (M. Buber) e non semplicemente uno degli impiegati della Chiesa e, ancora un santo ha sentenziato che le anime si conquistano in ginocchio e con le lacrime sante.
La preghiera di intercessione è la risposta alla parola di Gesù “Chiedete e vi sarà dato” e scaturisce dalla fede che soltanto Lui è il Salvatore.
Le lacrime sono l’espressione più significativa dell’adesione alla passione di Cristo per “completare ciò che ad essa manca a favore della Chiesa”.

Ora, il sacerdote Arcangelo Tadini si inserì decisamente in questa spiritualità dell’apostolato della orazione e del sacrificio, così normale alle convinzioni del suo tempo.

Se l’infermità alla gamba gli impediva di assumere la posizione genuflessa, tuttavia, come dice di sè S. Paolo, non gli negava di piegare le ginocchia della mente davanti a Dio con la profonda umiltà dello spirito e con la fede incrollabile nella presenza di Gesù nella Eucarestia.
“O meraviglia che si possa donare ciò che non si possiede, o dolce miracolo delle nostre mani vuote”. Ecco il valore dell’apostolato della preghiera!
“Il passaggio dal momento contemplativo all’azione pastorale, scrive S. Tommaso D’Aquino, avviene non per modo di sottrazione, ma di addizione”. Don Arcangelo dimostrò di capirlo se scrisse: “Tutta la mia scienza la croce; tutta la mia forza la stola”.

Il nuovo Beato concepì la Provvidenza divina non come una sorgente dalla quale attendersi tutto passivamente, bensì come una realtà divina con la quale collaborare. Per questo donò tutto il suo patrimonio familiare per la causa della evangelizzazione e attuò un programma di azione indefessa che lo vide insegnante nelle elementari a Lodrino, operatore di misericordia a Noce e di sostenitore della dignità dell’uomo lavoratore a Botticino Sera.
Lo zelo per il bene delle anime, da implorarsi a prezzo del sacrificio personale, lo condusse a dormire normalmente cinque ore per notte e a nutrirsi solo di minestra, verdura cruda, decotto di avena e frutta.
b) Il secondo brano biblico proclamato, dal Vangelo secondo Matteo, ci regala due brevi parabole sul regno di Dio: esso si sviluppa partendo da una piccola dimensione, quale è quella di un granellino di senape; esso porta nel mondo il fermento di una vita nuova. Tutto questo per la forza di Dio.
Il cristiano, perciò, pur non rimanendo con le mani in mano, deve vivere di fede attendendo con pazienza il mutare della messe evangelica.

Il Tadini si collocò all’interno di questa logica quando promosse iniziative in se modeste, come una Società di Mutuo Soccorso, una filanda e un pensionato per operaie; e persino quando raccolse un esiguo numero di donne consacrate all’apostolato nel mondo del lavoro.
La fede gli ricordò che Dio retribuisce persino per un bicchiere d’acqua dato a Lui nella persona del bisognoso e dunque tanto valeva fare questo nella prospettiva della sua eternità personale; soprattutto gli disse che il disegno di Dio relativo allo sviluppo delle opere a lui dedicate sarebbe rimasto misterioso. Occorreva abbandonarsi nelle mani della Provvidenza.
In realtà, il seme è cresciuto, la Congregazione delle Suore Operaie della Santa Casa di Nazareth si è sviluppata e ora conta anche alcune comunità, cariche di dolci promesse, anche in America latina e in Africa.
Preghiamo perchè essa, oltre la diffusione del Vangelo, promuova anche la conoscenza del suo Fondatore. Anche la sua vita è annuncio di salvezza.

Concludo.

Pensando alla figura del nuovo Beato, noi troviamo in lui la risposta a invocazioni come le seguenti: “Oh, esistesse davvero un vero prete (Sorel), un prete prete (D. Giuseppe De Luca) un prete corpo e anima (Abbe Huvelin)”. Don Arcangelo Tadini lo è stato.

Dietro lui s’è snodata una lunga teoria di preti nativi di questa parrocchia la cui grandezza è nota solo a Dio. Mi piace ricordare soltanto uno di loro, don Primo Mazzolari, il quale, acuto conoscitore della vicenda tadiniana e suo emulo nell’amore ai poveri, impresse alle sue parole la forza e talvolta la violenza della profezia.
La schiera benedetta di questi sacerdoti si allunghi e si arricchisca di figure insigni. Siano uomini capaci di porre le mani dei fratelli in quelle del Signore, siano impegnati a rendere il mondo attento a Dio, stimolandolo con la testimonianza di chi, per la fede lucida, vede l’Invisibile.

Ora il Dio invisibile si è perfettamente manifestato a don Arcangelo Tadini. Il Magistero papale , nella domenica 3 ottobre 1999, ce lo ha assicurato.

Verolanuova ne è straordinariamente felice. E canta gloria al suo Signore. Amen.
 
    Bruno Foresti


Ogni mese...
...una preghiera

La nostra comunità, dopo la beata Paola, venera tra i suoi concittadini un nuovo Beato: don Arcangelo Tadini. Le celebrazioni di diversi tipi, protrattesi a lungo, dovrebbero averci sensibilizzato ed entusiasmato e, soprattutto - è ciò per cui preghiamo - acceso il desiderio di vivere la nostra vita come risposta alla vocazione che portiamo in noi per il battesimo e la Cresima: siamo chiamati a diventare santi. Il beato Arcangelo e la beata Paola, insime a chissà quanti altri verolesi già arrivati in Paradiso, ci sostengono con la loro preghiera presso lo Spirito santo, Spirito che, abitando in noi, vuola trasformarci in santi.
Proponiamo la preghiera al nuovo Beato composta dal nostro Vescovo.
Al ricordo della nostra vocazione ad essere tutti santi, associamo quello - connaturale - per i defunti.

Preghiera
al beato Arcangelo Tadini,
sacerdote

Uomo di Dio
che ti sei consegnato a Lui
accogliendo la chiamata quotidiana
ad adorarlo nell’Eucaristia,
ti chiediamo di ammetterci alla tua scuola
di cristiano fedele e intraprendente,
di sacerdote testimone e fedele,
di fondatore illuminato e profeta.

Noi facciamo fatica a metterci
alla scuola del Signore!

Donaci di farci servi della Parola:
rendici capaci di obbedienze gioiose come le tue.
Fa’ che il Vangelo diventi la norma ispiratrice
delle nostre scelte quotidiane
e il motivo del nostro annunzio missionario
fino agli estremi confini della terra.

Tu che hai provveduto ai poveri del tuo tempo
apri il nostro cuore alle sofferenze dei fratelli,
delle famiglie e dei giovani lavoratori:
aiutaci a mettere a loro disposizione la nostra vita
con gesti di silenzio e condivisione
quali le tue figlie
oggi sanno offrire al secolo che si rinnova
nel nuovo millennio che inizia. Amen.

Giulio Sanguineti
 

Li affidiamo alle tue mani

Ti ringraziamo, o Dio, Padre di Gesù,
perchè egli vive,
e con Lui, nel suo santo Spirito,
sono vivi quelli che gli hai affidato.
Per noi egli ha vinto la morte,
per noi e per tutti i nostri defunti.
Sappiamo che tu hai per loro
un amore più grande ancora del nostro;
noi non finiremo di amarli
perchè tu ci metti nel cuore, per loro,
il tuo amore.
Sui loro volti abbiamo scoperto
il volto del tuo Figlio Gesù:
per questo la morte non può cancellarli,
perchè tu sei la vita
per i secoli dei secoli.


vita parrocchiale

Caro Arcangelo,
Ti scrivo...

Le foto che pubblichiamo sono state riprese nelle varie Diaconie. Sono state un aiuto offerto in questo periodo di preparazione alla beatificazione del concittadino don Arcangelo Tadini. Un suo pensiero, per ogni zona, ha voluto essere di stimolo ad una profonda riflessione personale e comunitaria.
Ora le Diaconie rispondono alle provocazioni del nuovo Beato.

A chi lavora: “...Fatelo non per solo guadagno, ma per ottenere la gloria della vita con Dio”.
La fatica di ogni giorno ha un valore superiore rispetto al compenso in denaro che si ottiene; poichè anche svolgendo con dedizione e abnegazione l’impegno quotidiano, mettiamo le basi per un compenso ben più grande nella vita eterna con Dio.
San Donnino

A chi cerca Dio: “Non sulle nubi, ma a un Dio che vive in mezzo agli uomini”.
Grazie Signore perchè hai scelto di essere vicino agli uomini. Grazie perchè ogni giorno sei con noi al lavoro, a scuola, a casa... Apri i nostri occhi e il nostro cuore perchè impariamo a riconoscerti presente”.
Sacro Cuore

A chi ama i soldi: “Le ricchezze ci sono date per mantenere con decoro la famiglia, il resto va al povero”.
A dirlo  si fa presto, metterlo in pratica ben più difficile: occorre l’aiuto di Dio. E allora chiediamo al Beato Arcangelo Tadini di intercedere per noi, perchè il Signore apra i nostri cuori e ci renda capaci di donare il sovrappiù ai bisognosi.
S. Anna

A chi si sente debole: “La preghiera è la forza del debole”.
La preghiera sta alla radice della vita cristiana. L’uomo che prega supera infinitamente se stesso. Se non prega, non arriva nemmeno ad essere uomo.
Crocifisso

A chi ha sbagliato: “Confessati bene ed è rimediata ogni cosa”.
Se sei pentito veramente dei tuoi peccati, sei già sulla giusta via. Apri il tuo cuore a Dio: nessuno ti comprende meglio di Lui.
S. Antonio

A chi vuole impegnarsi: “La carità è come il fuoco: o brucia o si spegne”. Padre, Tu che ci hai amati per primi manda il Tuo Spirito ad accendere il nostro cuore di carità. Il nostro amore ha poco ossigeno e rischia sempre di spegnersi: aiutaci a tenere in vita la fiamma della Carità, perchè diventi un grande fuoco, caldo e luminoso. Sull’esempio del Beato Don Arcangelo Tadini possa scaldare le persone che vivono attorno a noi.
S. Rocco

A chi è superficiale: “Il male inizia sempre dal poco”.
Impariamo a non ignorare i piccoli gesti di “non amore”, impariamo a prestar loro la giusta attenzione. Il male inizia anche dai piccoli semi di gramigna che gettiamo senza accorgercene.
Madonna di Caravaggio

Ai genitori: “Voi avete in mano la società”.
Ti ringrazio Signore perchè ogni bimbo che ogni giorno nasce è un messaggio che Tu mandi agli uomini per dire loro che li ami: per noi, nonostante le nostre mancanze, c’è ancora un futuro in cui sperare.
S. Lorenzo

GRAZIE...

... per tutti i fiocchi sbocciati in questi giorni sulle nostre case, per la fantasia dimostrata nell’addobbare le vie della nostra Verola, per aver risposto positivamente all’invito fattovi di manifestare anche esteriormente la gioia per la Beatificazione del nostro concittadino Don Arcangelo Tadini.
Per averci fatto sentire Comunità non solo in Basilica, ma pure nelle vie, nelle piazze...
Per tutto questo grazie.
Le Vostre Diaconie


Scuola di vita familiare

OBIETTIVO:
È rivolta ai giovani fin dalla preadolescenza per una formazione globale: in particolare per favorire la maturità affettiva che consente di capire il vero significato della vita e per acquisire pratiche per una capacità di dono nella famiglia e nella società.

DESTINATARI:
Ragazze e ragazzi dalla terza media in avanti.

LUOGO:
Presso le Rev. Suore di Maria Bambina e all'oratorio maschile.

TEMPO:
Si apre l’8 novembre e si svolge tutti i lunedì, dalle ore 19,45 alle ore 21,30.

N.B.: La scuola di vita familiare prevede momenti formativi di tipo teorico e attività pratiche (cucina, taglio, galateo…)

Vieni alla scuola di vita
familiare, ti aspettano
tanti amici per aiutarti a
ritrovare il vero valore di
te stesso e per cercare di
capire insieme:
• quale significato ha la vita, anche la tua;
• quanto è bello l’amore umano fra l’uomo e la donna;
• quanto è grande e buono Colui che ci ha  creato per amare;
• quale progetto d’amore può illuminare l’esistenza, ogni esistenza, anche la tua.


In occasione della beatificazione
Il Coro “S. Lorenzo”
pellegrino a Roma

Sono le cinque e mezzo di sabato 2 ottobre. Fatto l’appello, sospiro di sollievo generale e grandi sorrisi d’intesa. Si parte!

Da tutta la Diocesi di Brescia, Vescovo in testa, decine di mezzi stanno viaggiando alla volta di Roma per partecipare alla Beatificazione del nostro concittadino Don Arcangelo Tadini.

Per questo evento eccezionale canteremo insieme ai cori di Botticino Sera e Mattina, paesi nei quali Don Tadini ha vissuto, è morto e ha fondato la congregazione delle Suore Operaie della Santa Casa di Nazareth.
Queste, ci hanno donato una sacca, contenente tra l’altro una sciarpa color fucsia che ci servirà come segno di riconoscimento e da pass per quando saremo ricevuti in udienza dal Santo Padre.

Don Gianpaolo accompagna il nostro gruppo, guida le nostre riflessioni sui giorni di grazia che vivremo, ricorda chi, meno fortunato di noi, è rimasto a casa per gravi problemi.

Veniamo invitati a pregare per le persone che con i loro contributi hanno reso possibile la partecipazione del coro al pellegrinaggio.

La prima sosta è verso Firenze dove partecipiamo alla Santa Messa concelebrata dai sacerdoti che accompagnano i pellegrini.

Piero e Don Gianpaolo, a sorpresa, hanno organizzato una tombola e fra indovinelli, canti e chupa-chupa premio, siamo a Roma in un baleno. Il nostro autista è Mario. Guida con prudenza e perizia tra i cantieri aperti ed il traffico urbano e con Rita, la nostra guida romana ci porta alla scoperta della città. Ammiriamo panorami bellissimi. Dopo cena ci rechiamo al Teatro Don Orione dove le Suore Operaie recitano in una drammatizzazione sulla vita di Don Tadini, ma vi arriviamo tardi a causa di una deviazione. Stanchissimi rientriamo in albergo verso mezzanotte. È domenica. Siamo in una delle più monumentali piazze del mondo che fa da vestibolo alla superba Basilica di San Pietro. Il sole è caldo. Siamo schierati ai lati del grande altare, due cori per parte. Sorridiamo agli sconosciuti coristi nostri vicini mentre Piero parlotta col loro maestro. Sono di Miami, scopriamo poi. In un attimo alcune nostre spille sono sui loro baveri e nelle nostre mani alcuni loro spartiti. Siamo in trepidante attesa e gli sguardi che ci scambiamo sono lingua universale. È comunione non solo di voci. E poi, che dire? Il Papa che avanza col suo passo incerto. Uomo indomito! I “nostri” sacerdoti al suo fianco. Decine i Cardinali e i Vescovi. La piazza piena di persone festanti. Che stordimento! Ci troviamo sul pullman senza rendercene conto. Svelti a pranzo e poi in giro tra le piazze e le fontane più belle dell’Urbe. Mi sorprende incontrarvi amici o vicini di casa. In molti dopo cena fanno una passeggiata in centro, altri si fermano nel bar dell’Hotel per due chiacchiere.

È lunedì, siamo nella meravigliosa Basilica di San Pietro, cantiamo nella Santa Messa di ringraziamento per i nuovi Beati. Alcune suore rinnovano i voti. Le nostre sciarpe colorate ci permettono di arrivare in sala Nervi da un percorso interno al Vaticano. Nella grande sala c’è un’aria strana, come prima di un temporale. Vorremmo sederci tutti in prima fila. Alcune suore cantano, altri battono le mani chiamando a gran voce il Santo Padre come allo stadio. Non riusciamo nè a stare fermi nè a stare zitti. La folla ha un sussulto, il Papa entra accolto da un boato. Credo abbia “sentito” tutto il nostro effetto. Saluta le autorità, gli alti prelati convenuti, ricorda le opere di ogni nuovo beato. Ci esorta a seguirne l’esempio. I disabili vengono accompagnati a Lui e sono carezze e strette di mano. Ci saluta benedicendo ogni paese e le nostre famiglie. Siamo commossi alle lacrime. È sparito dietro la piccola porta e noi ancora applaudiamo. A presto Santità! Che Dio la conservi a lungo!

Mentre il pullman si avvia diamo un ultimo sguardo alla maestosa cupola e al superbo colonnato del Bernini. Poco più avanti ci fermiamo per far salire Don Gianpaolo che ci aspetta con due sacchi enormi di panini. Li mangeremo a cena, farciti col buon salame offertoci da Vincenzo. Sulla via del ritorno canti e tombolate. Devo essere fortunata in amore! Non vinco neanche un fischietto. Siamo a casa verso mezzanotte. Dal telo affisso sulla facciata della nostra Chiesa, il Beato sembra controllare: state bene?

Tutto a posto? E domani provate ad imitarmi.


dagli oratori

ORATORIO ESTATE 1999

1) Il camposcuola (v. “L’Angelo) di settembre)

2) La Scuola R.U.M.

A distanza di tanto tempo mi trovo a disagio parlare dell’esperienza  della scuola R.U.M. vissuta nel mese di luglio perchè la sento ormai lontana.
Mi ritrovo però alcune foto fatte durante il lavoro e allora si risvegliano i ricordi di fatti di canti, racconti, lavoretti di ricamo e non, e tanta tanta amicizia.
So che alle ragazze è piaciuto un sacco ciò che hanno vissuto qua all’oratorio femminile per tre settimane: si sono divertire con gite, tuffi in piscina, scorpacciate di ghiaccioli ed esperienze di fraternità, mettendo sempre al primo posto la preghiera e i lavoretti (ci sanno fare sapete?).
Si percepiva ovunque serenità e gioia, rispetto e condivisione perchè ce l’abbiamo messa tutta per costruire in positivo ogni iniziativa.
Aiutata da Rosa, Laura, sr. Carla e sr. Letizia il tempo è volato rapidamente... e chi sentiva il caldo!!!
Ho promesso una settimana in più l’anno prossimo e spero di farcela.
Loro hanno accolto con grande entusiasmo questa decisione; sentono che siamo lì per loro, avvertono un senso di accoglienza che le fa sentire bene, valutate, amate.
Riandando a questa esperienza mi ritorna in cuore tenerezza e gratitudine per queste ragazze che con la loro esuberante freschezza mi hanno permesso di dedicare parte delle mie ferie in un campo apostolico così somigliante a quello della mia fondatrice S.Bartolomea Capitanio, che per la gioventù ha dato tutta se stessa e ha fondato un istituto.
Grazie ragazze e grazie a te Bartolomea per la grande passione che hai messo in cuore alle tue figlie che come te lavorano negli oratori del 2000 e, sperano, con la stessa voglia che ti ha caratterizzata.
Suor Emiliana


3) Il Grest
ZABRAKATÉ - Tu sei re
di don Giovanni

I tempi di redazione del nostro “Angelo” non hanno collimato con gli impegni personali (esercizi spirituali) dell’articolista; per questo motivo il nostro “Angelo” di ottobre non ha riportato nessuna pagina sulla vita dell’Oratorio, nemmeno questa, del Grest. Provvediamo ora anche se andare in stampa a fine ottobre con un articolo riguardante un’attività estiva ha un sapore di non so che di innaturale.
Anche quest’anno erano circa 180 (ormai il numero pare stabilizzarsi su questi livelli) i fanciulli da 1a elementare e i ragazzi fino a terza media che hanno partecipato all’ultimo Grest del decennio.
Che dico del decennio? Del secolo! E non andiamo oltre...
Zabrakatè - Tu sei re: questo il titolo, un po’ strano forse - ma da qualche anno a questa parte è ciò a cui siamo stati abituati dal nostro solerte Segretariato degli Oratori - che ci ha accompagnato lungo le tre settimane dal 23 di agosto al 12 settembre. La prima parola è tolta da una formula magica del mago Merlino; chiamato a rendersi conto di essere re è Semola, futuro re Artù.
Ancora una volta, l’avete capito, gli autori del sussidio si sono rifatti a un film - cartone animato della Disney, a conferma dell’alta valenza educativa di queste produzioni: anche il Grest e il Camposcuola ragazzi dello scorso anno si rifacevano a due film di questo genere, rispettivamente Aladin e Il Re Leone.
Nel dipanarsi della trama si rivelano inviti a prendere coscienza di chi si è e di ciò che si porta dentro, sollecitazioni a crescere.
Per Semola - Artù è pronto un regno che solo lui può governare, perchè egli solo sarà in grado di estrarre la spada dalla roccia. Nel regno che ci è preparato, ciascuno di noi ha un suo ruolo, che solo lui può svolgere. La creazione, il mondo in cui viviamo, è il regno - provvisorio - che il Signore ha preparato per noi e nel quale siamo chiamati a spenderci, perchè lo Spirito possa realizzare il vero e definitivo Regno della Vita.
Dono della vita, creazione, chiamata: sono i temi che, necessariamente solo per accenni, venivano sviluppati nella preghiera.
Se la scenografia ben preparata da alcuni degli animatori e vice faceva riferimento al tema indicato dal sussidio, vale a dire il mondo di Artù e Merlino, rapidamente presentato sia attraverso la narrazione della storia iniziale, il primo giorno, sia mediante la visione del film di cui si faceva cenno poco sopra, a tenere la parte del leone nella nostra attenzione, sia nella preghiera che nelle sceneggiature, di cui si dirà, non poteva essere che il nostro don Arcangelo, all’epoca in procinto di venir proclamato beato.

Del resto chi meglio di lui ha scoperto la chiamata a “portare a compimento, attraverso la nostra collaborazione, il mondo creato” (cfr. prefazio della messa in onore del beato Arcangelo)? Chi, in altre parole, meglio di lui ha intuito di essere “re”? Nel Battesimo e nella Cresima siamo stati consacrati con unzione sacerdotale, profetica e regale: siamo chiamati ad essere cittadini del Regno di Dio e a fare la nostra piccola parte perchè esso si realizzi. Inoltre, don Arcangelo ha risposto alla sua vocazione di cristiano, innanzitutto, e di pastore del popolo di Dio; in questo modo ha messo a disposizione degli altri il dono della vita che aveva ricevuto.
Abbiamo conosciuto meglio questo nostro illustre concittadino grazie all’impegno di uno degli animatori, che si è letto la sua biografia e l’ha sceneggiata al fine di poterla rappresentare, a puntate, al Grest.

Ma il tempo del Grest era dedicato solo in parte a queste attività: si cantava, spesso e volentieri, soprattutto si giocava e si andava a spasso: ricordiamo allora la meta delle tre gite:
• la “multipiscina” di Ostiano, dove quasi tutti si sono divertiti un mondo;
• la casa madre delle Suore Operaie a Botticino Sera, ove abbiamo potuto vedere i resti, riesumati e ricomposti, del Beato: scopo della sosta a Botticino era infatti la visita alla sua tomba, che non sapevamo non essere ancora sistemata, dopodichè, Gardaland con tutto il mondo di sano (anche se un po’ costoso) divertimento. Val la pena precisare che la sosta a Botticino non ha “rubato” tempo al divertimento a Gardaland, poichè apposta siamo partiti prima e rientrati dopo rispetto all’orario che avremmo osservato se questa sosta non ci fosse stata. E poi, quand’anche questa sosta spirituale avesse sottratto un po’ di tempo al divertimento a Gardaland, non si poteva certo programmare un’apposita gita solo a Botticino (tra parentesi: ogni gita erano quattro pullman)!
• il santuario della Madonna di Ardesio (val Seriana) e il Passo della Presolana, con i suoi magnifici panorami.
Vediamo i gruppi nei quali erano suddivisi:
i Rossi: Alberto Rossi, animatore, affiancato spesso da Matteo De Angeli, con Stefano Simonini, Laura Penocchio, Damiano Micheli, Carlo Abrami e Roberto Andrini;
i Verdi: Elena Gennari e Maruska Gennari/Ettore De Angeli, animatori, con Antonio Ciatti, Elisa Ferrari e Desirée Pedrinelli;
gli Azzurri: Claudio Stella e Cecilia Geroldi, animatori, con Elisa Lampugnani e Diego Mombelli;
i Gialli: Carolina Tironi e Domenico Baronio, con Pietro Carini, Claudio Guerreschi, Laura Cremaschi e Francesco Temporin;
i Blu: Elisa Rossi e Stefano Barbieri, animatori, con Lorenzo Canini, Marco Barbieri, Chiara Anni;
gli Arancioni: Annamaria Minini e Giovanni Geroldi, animatori, con Mirko Ferrazzi, Simona Turetta e Francesca Ballarin.
Spero di non aver dimenticato nessuno.

A tutti coloro che hanno collaborato, il grazie sincero mio e dei ragazzi, oltre che, penso, delle loro famiglie. Un ringraziamento aggiuntivo ai curatori della scenografia, all’animatore che ha esteso la sceneggiatura della vita del beato Arcangelo, a coloro che hanno prestato la loro collaborazione anche oltre l’attività del Grest strettamente detta, collaborando a momenti o aspetti che coinvolgevano anche la festa dell’Oratorio. Non possiamo dimenticare il ringraziamento a Iris e Betta che hanno confezionato i panini per la merenda e alle nostre suore che le hanno ospitate in cucina; come pure ci pare giusto fare presente che non è mancato chi, attraverso la generosa offerta per le attività estive dell’Oratorio, sia maschile che femminile, ha fatto sì che si potessero realizzare le gite senza ulteriori aggravi di spesa per le famiglie: con la cifra versata all’iscrizione non sarebbe certo stato possibile effettuare gratuitamente tre gite col solo ulteriore impegno economico di quel molto parziale contributo richiesto per l’ingresso a Gardaland.

L’appuntamento è al prossimo Grest, il primo del nuovo decennio. Che dico del decennio? Del nuovo secolo! E non vado oltre...


• L’11 settembre Felice ha emesso la Professione perpetua, attraverso i voti di castità, povertà e obbedienza, nella Congregazione della S. Famiglia del Beato P. Giovanni Piamarta. Accompagnamo con la nostra preghiera allo Spirito il suo cammino, contenti come parrocchiani di poterlo avere ancora, almeno qualche volta, tra noi; contenti come lettori di poter leggere il mese prossimo qualche sua riflessione.

• Nel mese di settembre, a causa di una svista tanto involontaria quanto spiacevole, nell’elenco delle cuoche del 2° turno e stata omessa Laura Ballarin. Rimediamo ora all’errore, scusandoci con l’interessata.


Vita di Oratorio
La festa dell’Oratorio
3-12 settembre
di don Giovanni

Il tempo, va detto, ci ha abbastanza favorito, diversamente dallo scorso anno.

Si è iniziato venerdì 3 settembre, si è finito domenica 12. Quattro serate musicali, di cui due da ballo, per tutti i gusti, cene, giochi, momenti di ritrovo, stands, celebrazioni e preghiera: è l’insieme degli ingredienti di una festa ben riuscita, grazie soprattutto all’impegno dei soliti, finora irriducibili, pochi. Però, qualcuno in più che si è preso a cuore e si è sentito come mobilitato per l’Oratorio nel periodo della sua festa, c’è stato; come pure maggiore è stato il numero di presenze della gente. Certamente questo è dovuto anche al fatto che l’esperienza, non sempre del tutto positiva degli scorsi anni, ci ha suggerito una diversa collocazione di alcune serate “strategiche”, cosicchè, per esempio, anzichè proporre la cena il sabato e la domenica, la si è distribuita sulle due serate domenicali in calendario; così quella che lo scorso anno era stata una serata “scarsa” (la cena di sabato) è stata quest’anno ben animata da presenze più numerose, la domenica.

I giochi di s. Luigi, per il secondo anno, sono stati vissuti soprattutto dai ragazzi del Grest. Anche questa risulta una scelta vincente.

Sempre nell’ambito dei giochi, venuto a mancare anche quest’anno l’intrattenimento per gli adulti, si è riempita la serata a ciò destinata con un riuscito torneo di play-station per i ragazzi.

L’aspetto celebrativo, oltre che dalla consueta liturgia penitenziale per gli adolescenti e i giovani in S. Rocco e dalle confessioni dei ragazzi il sabato mattina, è stato caratterizzato anche da una novità: fortemente caldeggiata da sr. Emiliana in Consiglio dell’Oratorio, la Messa in Oratorio, ben preparata e ben riuscita, nonostante il sole un po’ fastidioso; nel corso di questa celebrazione è stato consacrato il pane che, collocato nel tabernacolo in cappellina, ha riportato la presenza del Corpo di Gesù in Oratorio. Sempre nel corso di questa Eucaristia, abbiamo accolto il nostro Felice, fresco di professione perpetua nella Congregazione del beato p. Piamarta.

Altra novità: la Marcia della Gioia, festoso corteo che ha visto alcune vie del paese ordinatamente invase dai ragazzi, che schiamazzavano o cantavano gioiosamente, mentre si recavano dall’Oratorio alla casa natale di don Arcangelo.
Su un altro versante, ha costituito una novità il ritrovo della Comunità Educativa dell’Oratorio nel corso della Festa. Pare essersi rivelata la collocazione migliore, non solo da un punto di vista ideale, ma anche logistico.

Sul versante dell’intrattenimento - spettacolo, è stata davvero bella la serata curata dalle Suore Operaie, che ha dato avvio ufficiale ai festeggiamenti per la beatificazione di don Arcangelo.

Festosamente caotica la serata conclusiva, animata dai ragazzi dei Campiscuola e del Grest.

A fare da cornice, l’addobbo, nuovo di zecca, con le bandierine bicolore, molto efficace, insieme agli addobbi interni, molto carini.

Ringraziamo tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione delle varie iniziative attraverso cui si è snodata la festa di quest’anno:
- i gruppi musicali che sono intervenuti, con l’Associazione Arcobaleno che li ha coordinati;
- i catechisti e animatori che hanno preparato ed animato la celebrazione della Riconciliazione per i giovani la sera di giovedì 9, in S. Rocco e la Messa di domenica 12 alle 9.30;
- le suore Operaie di Passirano che ci hanno offerto la bella e ricca serata di sabato 11;
- gli animatori che hanno organizzato e seguito i giochi dei ragazzi, sabato 4 e domenica 12;
- gli animatori e i ragazzi del Grest e del Camposcuola che hanno animato la serata di domenica 12,
- quanti hanno lavorato alla preparazione e al servizio della cena di domenica 5 e domenica 12; un particolare pensiero agli amici dell’Avis; quanti hanno tenuto in funzione lo stand gastronomico nelle altre giornate,
- le persone che hanno allestito e gestito la “pesca” delle piante;
- quanti hanno curato la preparazione dei manufatti di gesso e ne hanno gestito la distribuzione;
- le persone che hanno provveduto a raccogliere i tesseramenti al Circolo parrocchiale dell’Oratorio;
- gli animatori che hanno curato la Marcia della Gioia;
- le persone che hanno lavorato alla confezione delle numerose bandierine e coloro che hanno provveduto agli addobbi;
- quanti hanno lavorato a trasportare, montare e rimontare impianto luci e impianto voci;
- quanti hanno dato una mano al trasporto, alla collocazione e all’asportazione delle sedie;
- quanti hanno prestato materiali o strutture;
- coloro che non fossero stati espressamente sopra ricordati e tutti quanti sono intervenuti a queste iniziative, non ultimi quanti si sono prestati nei giorni successivi, a rimettere ordine e pulizia negli ambienti dell’Oratorio.

La partecipazione più sostanziosa di quest’anno fa sperare, che dopo anni di tentativi, finalmente qualche cosa si sta smuovendo, per quanto riguarda la mentalità e l’atteggiamento verso l’Oratorio.
Anche a Verola.


Progetto Educativo dell’Oratorio:
rileggiamolo
di don Giovanni

Il numero del settembre 1990 de “L’Angelo di Verola”, già voluminoso e ricco molto più del consueto, recava come allegato un fascicolo di 48 pagine, numerate con cifre romane, recante in copertina il disegno, ben tracciato e simbolicamente efficace, di un compasso: era il Progetto Educativo dell’Oratorio (PEO).

Si stava per riaprire l’oratorio, dopo più di due anni di chiusura e di snervante attesa per una ripresa dell’attività che ci vedevamo costretti a dover rimandare di data in data.

Dopo aver sistemato i muri, era necessaria un’altra sistemazione, quella della mentalità: quella di coloro che avrebbero ripreso a frequentarlo e, soprattutto, quella di chi avrebbe operato in questo ambiente. E così, mentre muratori, idraulici, falegnami, lattonieri, ecc. ecc., lavoravano sodo a sistemare i muri, i Consigli dell’Oratorio (a quei tempi ancora identificati con il Direttivo Anspi) succedutisi in quel periodo furono impegnati in una seria e lunga riflessione per sistemare gli atteggiamenti: era necessaria un’opera di ricostruzione soprattutto di questi; la sistemazione del tetto e degli ambienti forniva uno stimolo che non poteva essere lasciato perdere; diversamente lo slogan che accompagnò l’avvio dei lavori - Ricostruire per costruirci - sarebbe rimasto una frase ad effetto. La riflessione coinvolgeva anche le altre persone che collaboravano all’opera educativa dell’oratorio, in primo luogo i catechisti. Anche la comunità parrocchiale fu invitata a farsi sentire: attraverso “L’Angelo” venivano pubblicate di volta in volta le bozze, sulla base delle quali non giunsero però grandi suggerimenti. Da ultimo, il tutto passò al vaglio del Consiglio Pastorale Parrocchiale. Il responsabile del Segretariato Oratori di allora ebbe ad esprimere apprezzamento e ne chiese delle copie da rendere disponibili in Segretariato anche per altri.

Mi pare bello riandare con il ricordo alle persone che collaborarono allora: per quasi tutte si è verificato il ricambio. Menzioniamo solo Sr. Bartolomea, allora co-direttrice dell’Oratorio femminile, e don Francesco, fedele collaboratore e saggio, disincantato consigliere.

Sono passati nove anni. I muri, e non solo quelli, hanno bisogno di essere ripresi qua e là; l’umidità sa fare il suo mestiere, qualche vandaletto, pure. E il Progetto? A che punto siamo con la sua attuazione? Anni fa, se ne riprese qualche parte in alcune riunioni del Consiglio dell’Oratorio. Ora mi pare bene tornare a rileggerlo. Lo scopo è lo stesso che portò a scriverlo: chiarirsi le idee.

(Riscriverlo non sembra il caso, anche se qualche piccola operazione di plastica facciale non starebbe male in qualche punto. La sostanza è però più che valida, soprattutto per quanto concerne i princìpi generali).

A cominciare da questo mese lo riprendiamo; vedremo se sarà il caso di ripescare anche alcuni articoli con i quali esso, tempo fa, venne commentato e spiegato in alcune sue parti. È pure nostra intenzione collocarlo al più presto sul sito internet della Parrocchia, insieme ad altro materiale, prevalentemente di carattere catechistico.

Visto che nelle pagine che seguono si parla della catechesi, anzichè riprendere le primissime pagine del PEO, riportiamo i paragrafi iniziali della seconda parte, concernenti appunto tale attività.


Progetto educativo dell’Oratorio di Verolanuova
parte seconda
Itinerario formativo catechistico
A - Linee Generali

1 - Natura della catechesi e sua finalità generale

a - La catechesi è educazione alla vita di fede; questa non è, prima di tutto, un insieme di verità da credere ma, soprattutto, è scoperta, incontro e rapporto vivo che lo Spirito Santo ci fa realizzare con Gesù Cristo, dono del Padre. (cfr RdC 56-68).

b - Perciò la catechesi non consiste solo nell’insegnare e nell’apprendere delle nozioni riguardanti la dottrina cristiana; non è la pura e semplice comunicazione di verità. Essa è cammino comunitario di fede che conduce alla scoperta e alla accettazione, nella vita, di questa Persona, con cui condividere il cammino della propria esistenza personale e comunitaria. Essa mira alla formazione di personalità cristiane, consapevoli ed autonome: è percorso di iniziazione alla vita cristiana.

c - Va pertanto superata la mentalità che vede l’incontro di catechismo come una sorta di lezione scolastica,  affinchè prenda consistenza la capacità di vivere l’incontro come esperienza di gruppo, nel quale sia il catechista, sia i ragazzi o i giovani, insieme, camminano verso Cristo, guidati dallo Spirito (cfr. RdC 30-52-55).

2 - Obiettivi della catechesi

La catechesi, con le altre attività formative ad essa connesse (vedi parte 3, sez. B, par. 2), raggiunge la sua finalità generale mediante il perseguimento di questi essenziali e fondamentali obiettivi:

a - sviluppo costante di una mentalità di fede: “Educare al pensiero di Cristo, a vedere la storia come Lui, a giudicare la vita come Lui, a scegliere e ad amare come Lui, a sperare come insegna Lui, a vivere con Lui la comunione con il Padre e lo Spirito Santo” (RdC 38).

b - formare atteggiamenti conseguenti, conformi al Vangelo, in modo tale che il cristiano sia segno sacramentale di Cristo nel mondo; la catechesi, in quanto incontro con la Parola di Dio, fa sorgere un impegno di costante conversione per una vita nuova in Cristo risorto (cfr RdC 52-53).

c - introdurre gradualmente alla conoscenza della Storia della Salvezza e dei contenuti principali della fede cristiana (Dio - Trinità, Gesù Cristo, la Chiesa, i Sacramenti) e delle esigenze morali derivanti dalla vita nuova in Cristo. Tutto questo viene presentato non come astratta dottrina ma come insieme di realtà che gettano luce sulla storia e sulla vita di ciascuno e la interpellano continuamente (cfr. RdC 39-41).
 

Ci fermiamo qui, nella lettura.

Nella affermazione che la catechesi “è percorso di iniziazione alla vita cristiana” sta la premessa di quanto si è attuato un bel po’ di anni dopo, allorquando si è ristrutturato il cammino catechistico nella forma in cui ora procede, come Cammino di Iniziazione Cristiana, con le sue tappe e le sue celebrazioni.

La maniera di intendere l’incontro di catechesi come una specie di lezioncina (v. 1, c) è dura a morire, sia nei catechisti che nei fanciulli e nei ragazzi. Ci vorrà ancora tempo, sarà necessaria anche qui una conversione mentale o anche di più; fare la lezioncina o andarci o mandarci i figli impegna quel tanto; camminare insieme nella fede è ben altra cosa: chiama in causa personalmente, spinge a mettersi in discussione e a cambiare vita: v. tutto il cap. 2. È a questo che la catechesi mira: cambiare mentalità, formare atteggiamenti. È ciò che la differenzia dalla lezione scolastica di religione.


Il Cammino di Iniziazione Cristiana 1999/2000

1 - I gruppi Catechistici

Invitiamo alla lettura delle pagine che precedono: fungono da introduzione. Presentiamo i gruppi nei quali i nostri fanciulli, ragazzi, adolescenti e giovani vivono i rispettivi incontri formativi in questo anno pastorale - oratoriano. Di ciascuno vengono indicati i catechisti (in neretto), gli assistenti, giorno, luogo e ora dell’incontro. Vengono anche indicate tappe del Cammino di Iniziazione Cristiana (I.C.) legate alle rispettive classi.

Ricordiamo che il Cammino di catechesi comprende altri momenti, oltre l’incontro di catechismo: la Messa domenicale, innanzitutto, alla quale si è chiamati a partecipare anche quando il catechismo non c’è (!); i tre ritiri annuali, collocati intorno al tempo di Natale-Epifania, Quaresima-Pasqua e Ascensione-Pentecoste, con preciso riferimento a questi momenti liturgici. Fanciulli, ragazzi e giovani sono anche chiamati a prestare il loro contributo alla vita della Comunità parrocchiale, attraverso il servizio all’altare o l’animazione del canto; si vedrà se sarà possibile ripristinare anche il gruppo liturgico e quello missionario.

Indichiamo i nomi dei catechisti, soprattutto per farli conoscere alla Comunità parrocchiale e alle famiglie interessate.
Ci auguriamo che queste manifestino stima e riconoscenza per i catechisti dei loro figli. Esprimiamo la fiducia che vi sia, da parte dei genitori, sempre maggiore interessamento, con i figli, verso ciò che essi fanno a catechismo.

ELEMENTARI

1a elementare (gruppo unico):
Suor Ester, la domenica mattina, alle ore 9.30, all’oratorio femminile.

2a elementare:
1° gruppo: Federica Bonera, con Bellomi Stefania e Martino Canini
2° gruppo: Rosa Filippini, con Nicola Staurenghi e Monteverdi Laura
3° gruppo: Ippolita Burlini, con Chiara Mondini e Fabio Lodrini
4° gruppo: Ambra Migliorati, con Alessandro Gavazzoli e Reoletti Monica
5° gruppo: Annamaria Minini, con Giovanni Pizzamiglio e Girelli Chiara

Tutti i gruppi si incontrano la domenica mattina, all’Oratorio maschile, dopo la Messa delle 9.30, eccettuato il 3° , che si trova il sabato alle 14,30.
3a elementare
1° gruppo: Claudio Stella ed Elisa Rossi, con Matteo Di Terlizzi
2° gruppo: Elena Geroldi e Luca Barbieri, con Elisa Ferrari
3° gruppo: Francesca Bodini e Cecilia Geroldi, con Chiara Anni
4° gruppo: Elena Gennari e Claudio Guerreschi, con Giulia Platto

I 4 gruppi si incontrano la domenica mattina, all’Oratorio maschile, dopo la Messa delle 9.30
4a elementare
1° gruppo: Sr. Carla, con Stefano Simonini ed Elisa Guarneri
2° gruppo: Ettore De Angeli con Giacomo Cervati, con Elisa Lampugnani e Damiano Micheli
3° gruppo: Alberto Rossi e Alessandro Sala, con Laura Penocchio
4° gruppo: Domenico Baronio e Annamaria Minini, con Laura Cremaschi
5° gruppo: Elena Minini, con Anna Bodini e Simona Turetta

Tutti i gruppi si incontrano la domenica mattina, all’Oratorio femminile, dopo la Messa delle 9.30, eccettuato il 4°, che si trova il sabato alle 14.30, all’Oratorio femminile.

5a elementare
1° gruppo: Maruska Gennari e Giovanni Geroldi
2° gruppo: Matteo De Angeli e Roberta Sala
3° gruppo: Parenti Laura e Marianna Venturini, con Carini Pietro
4° gruppo: Raffaella Tomasoni con Pinelli Cristina

Questi gruppi si incontrano la domenica mattina, dopo la Messa delle 9.30: i primi due all’Oratorio maschile, gli altri al femminile.

MEDIE

L’incontro dei gruppi delle medie ha luogo all’Oratorio maschile.

1a media
1° gruppo: Carolina Tironi, con Antonio Ciatti; la domenica dopo la Messa delle 9.30
2° gruppo: Giacomo Cervati, con Marco Barbieri; il sabato alle 14.30
3° gruppo: Pezzoli Michela, con Francesco Bertoni
4° gruppo: Ria van der Akker, con Mattia Girelli
5° gruppo: Maria Barbieri, con Diego Mombelli

I gruppi 3, 4, 5 si incontrano il giovedì, alle 14.30.
2a media
1° gruppo: Sr. Emiliana, con Mirko Ferrazzi
2° gruppo: Giusy Angelozzi Rizzo
3° gruppo: Sabrina Montani, con Lorenzo Canini
4° gruppo: Sr. Bernardina

Il gruppo di Sabrina si incontra la domenica dopo la Messa delle 9.30, gli altri il giovedì alle 14.30

3a media
1° gruppo: Giusy Angelozzi Rizzo
2° gruppo: Sr. Elisabetta
3° gruppo: Angela Sbaraini
4° gruppo: Maristella Pezzoli

Gruppi 1 e 2: mercoledì, ore 16.00; gruppo 3, la domenica dopo la Messa delle 9.30; gruppo 4, il giovedì alle 14.30.
 

ADOLESCENTI E GIOVANI

L’incontro di questi gruppi ha luogo all’Oratorio femminile

1° gruppo: Prima superiore 1 - Daria Mazzoleni
2° gruppo: Prima superiore 2 - Giambattista Zani e Daniela Laffranchi
3° gruppo: Seconda superiore 1 - Alba Salini
4° gruppo: Seconda superiore 2 - Monica Fontana
5° gruppo: Terza e Quarta Superiore - Luigi Pinelli e Francesco Checchi
6° gruppo: Giovani 1 - Don Giovanni
7° gruppo: Giovani 2 - Don Paolo

La maggior parte dei gruppi si incontra il giovedì alle 20.30, tranne il 4° e 5°, che si ritrovano il venerdì, alla stessa ora.

Sono in tutto 39 gruppi, con 46 catechisti/e e 33 assistenti. Con i nuovi gruppi (2a el., 1a media, 1a sup.) si è cercato di fare in modo che il numero dei componenti di ciascun gruppo non oltrepassasse le 14-15 unità.
Se un buon numero di coloro che si erano impegnati a fare da assistenti lo scorso anno ha pensato di non continuare il servizio, molto più numerosi sono gli adolescenti che li hanno rimpiazzati; auguriamo loro di conservare l’entusiasmo di cui sono pieni. A loro un benvenuto pieno di simpatia.
Porgiamo il benevenuto ai nuovi arrivati nel ruolo di catechisti e il bentornato a coloro che hanno ripreso questo prezioso servizio dopo averlo dovuto interrompere per un determinato periodo di tempo. A tutti il grazie sincero per la collaborazione che prestano nell’educazione alla fede di fanciulli, ragazzi e giovani; l’incoraggiamento ad affrontare la fatica, che non manca, e le difficoltà, acuite dalla mancanza di interessamento di buona parte dei genitori.
Una particolare nota di merito e gratitudine ai catechisti che, per “tappare” le falle, si sono assunti il doppio incarico.

Coordinamento dei catechisti, secondo le fasce d’età dei ragazzi.
I catechisti dei vari cicli (vedi anche più sotto) sono seguiti, per quanto riguarda la strutturazione del cammino e la preparazione degli incontri e dei ritiri, da uno dei due direttori dell’Oratorio o da don Gianpaolo. Può essere utile avere anche questo punto di riferimento, per cui, di nuovo, pubblichiamo lo schema che segue:
- catechisti dei gruppi di 2a el.: don Giovanni;
- catechisti dei gruppi di 3a el.: don Giovanni;
- catechisti dei gruppi di 4a e 5a el.: Suor Emiliana;
- catechiste dei gruppi di 1a media: don Giovanni;
- catechiste dei gruppi di 2a media: don Giovanni;
- catechisti dei gruppi di 3a media: don Giovanni;
- catechisti degli adolescenti e dei giovani, fino a quarta superiore: don Gianpaolo;
- formazione del gruppo dei catechisti nel suo insieme (magistero): don Giovanni.

I cammini di 1a elementare, del Gruppo Giovani 1 e del Gruppo Giovani 2, sono autonomamente delineati dai rispettivi catechisti.

A tutti chiediamo di accompagnare con la loro preghiera l’azione catechistica dell’Oratorio e la sua opera educativa: l’annuncio della fede è compito di tutti; c’è chi lo realizza facendo il catechista e chi accompagnando con la preghiera l’opera educativa di famiglie e parrocchia.
Domandiamo il dono della preghiera in primo luogo ai genitori.


2 - TAPPE E APPUNTAMENTI

Calendario Parrocchiale
delle celebrazioni del Cammino
di Iniziazione Cristiana

1) Ammissione ufficiale al cammino di iniziazione cristiana e avvio solenne dell’itinerario di catechesi per i fanciulli di 2a elementare:
 Domenica 5 dicembre 1999, ore 9.30

2) Solenne “Traditio” (consegna) della preghiera del Signore (Padre Nostro) ai fanciulli di 3a elementare:
 Domenica 16 gennaio 2000, ore 9.30

3) Ammissione tra i candidati alla cresima e alla solenne professione pubblica di fede per i ragazzi di 1a media
 Domenica 20 febbraio 2000, ore 9.30

4) Solenne “Traditio Symboli” (consegna della professione di fede - “Credo”) ai ragazzi di 2a media:
 Domenica 9 aprile 2000, ore 9.30

5) Redditio del Padre Nostro, per i fanciulli di 5a elementare
 Domenica 7 maggio 2000, ore 9.30

6) Celebrazione della Prima Riconciliazione per i fanciulli di 2a elementare
 Domenica 14 maggio 2000, ore 15.00

7) Celebrazione della Cresima per i ragazzi di 3a media
 Domenica 28 maggio 2000, ore 11.00

8) Celebrazione della Messa di Prima Comunione per i fanciulli di 3a elementare
 Domenica 11 giugno 2000, ore 11.00, solennità di Pentecoste.


CALENDARIO DEGLI INCONTRI DEI GENITORI,
PER L'ACCOMPAGNAMENTO DEI FIGLI
NEL CAMMINO DI INIZIAZIONE CRISTIANA

Calendario degli incontri per i Genitori dei fanciulli di 2a elementare:

1 - Domenica 31 ottobre 1999, ore 16.00, salone dell’Oratorio maschile.
2 - Domenica 28 novembre 1999, ore 16.00, salone dell’Oratorio maschile, in preparazione all’Ammissione dei figli, la domenica successiva
3 - Domenica 27 febbraio 2000, ore 16.00, salone dell’Oratorio maschile.
4 - Domenica 7 maggio 2000, ore 16.00, salone dell’Oratorio maschile, in vista della Prima Confessione.

Calendario degli incontri per i Genitori dei fanciulli di 3a elementare:

1 - Domenica 7 novembre 1999, ore 16.00, salone dell’Oratorio maschile.
2 - Domenica 9 gennaio 2000, ore 16.00, salone dell’Oratorio maschile, in preparazione alla “Traditio” del Padre Nostro ai figli, la domenica successiva.
3 - Domenica 19 marzo 2000, ore 16.00, salone dell’Oratorio maschile.
4 - Domenica 21 maggio 2000, ore 16.00, salone dell’Oratorio maschile, in vista della Prima Comunione.

Calendario degli incontri per i Genitori dei fanciulli di 4a e 5a elementare, incamminati verso la Redditio del Padre nostro:

1 - Domenica 14 novembre 1999, ore 16.00, salone dell’Oratorio maschile.
2 - Domenica 16 gennaio 2000, ore 16.00, salone dell’Oratorio maschile.
3 - Domenica 12 marzo 2000, ore 16.00, salone dell’Oratorio maschile.
4 - Domenica 30 aprile 2000, ore 16.00, salone dell’Oratorio maschile, in vista della Redditio per 5a elementare, la domenica successiva.

Calendario degli incontri per i Genitori dei ragazzi di 1a media:

1 - Domenica 31 ottobre 1999, ore 16.00, salone dell’Oratorio maschile.
2 - Domenica 5 dicembre 1999, ore 16.00, salone o, eventualmente, saloncino al piano superiore dell’Oratorio maschile.
3 - Domenica 13 febbraio 2000, ore 16.00, salone dell’Oratorio maschile, in vista dell’Ammissione dei figli, la domenica successiva.
4 - Domenica 30 aprile 2000, ore 17.00, salone dell’Oratorio maschile.

Calendario degli incontri per i Genitori dei ragazzi di 2a media:

1 - Domenica 21 novembre 1999, ore 16.00, salone dell’Oratorio maschile.
2 - Domenica 6 febbraio 2000, ore 16.00, salone dell’Oratorio maschile.
3 - Domenica 26 marzo 2000, ore 16.00, salone dell’Oratorio maschile, in preparazione alla “Traditio Symboli” (Credo) ai figli, la domenica 9 aprile.
4 - Domenica 30 aprile 2000, ore 17.00, salone dell’Oratorio  maschile.

Calendario degli incontri per i Genitori dei ragazzi di 3a media:

1 - Domenica 21 novembre 1999, ore 16.00, salone dell’Oratorio maschile.
2 - Domenica 6 febbraio 2000, ore 17.00, salone dell’Oratorio maschile.
3 - Domenica 9 aprile 2000, ore 16.00, salone dell’Oratorio maschile.
4 - Domenica 4 giugno 2000, ore 17.00 in vista della Cresima dei figli, la domenica successiva.

Per i Genitori degli adolescenti di 1a superiore e 2a superiore, incamminati verso la Professione Pubblica di Fede e la Grande Comunione Eucaristica (Redditio Simboly), gli incontri verranno, eventualmente, fissati più avanti, in accordo con gli animatori-catechisti dei loro gruppi.


Notiziario:
“Stassera debutto”

“...L’esperienza di “stassera debutto” è stata molto divertente.
Abbiamo fatto molte conoscenze con bambini di diverse età; tutti insieme ci siamo divertiti molto”.
Elena Eleonora Fabiana

È stato bello stare insieme... siamo entusiasti di ricominciare al più presto.

Anche tu?
Anche tu presentati domenica 28 novembre all’oratorio maschile dalle 14.30 alle 16.30 con l’iscrizione compilata che verrà distribuita a scuola o potrai ritirare al bar dell’oratorio o dalle suore.

Arrivederci a presto...
 stassera debutto

Il “Comitato per Stefania” attraverso le varie iniziative da esso promosse o a cui ha collaborato (per es. “Stassera debutto”), ha raccolto fondi per un saldo attivo di L. 17.597.000.


l’angolo
dell’educatore

da “Noi genitori e figli” (n. 15 - 27 dicembre ‘98)

Vietare
o spiegare?

di L. Colizzi e R. Alberti

“Perchè non posso stare fuori tardi la sera con i miei amici? Perchè non posso vestirmi come preferisco?”, chiedono i ragazzi ai genitori, sempre in bilico tra raffiche di comodi “no” e più impegnative aperture al dialogo.
Ecco qualche strategia positiva per trasformare i divieti in risposte davvero educative.

Chi ha detto che in famiglia va sempre tutto bene? Ne sa qualcosa chi ha figli in età adolescente. Non c’è frase che incontri il favore del nostro ragazzo o della nostra cara figlia che adesso ci guardano perennemente con occhio critico. Ammettiamolo: molto spesso anche noi genitori siamo sulle difensive, ci sfuggono frasi secche che vorrebbero essere indifferenti, invece...
Come si fa a sembrare indifferenti davanti a richieste che ci paiono assurde? “Tutti i miei amici escono alla sera, perchè io no?”, frase tipica detta con tono tagliente e corpo che sembra una corda di violino pronta a saltare.
“Perchè non posso truccarmi, eh, dimmi una buona ragione!”
“Non ti permettere di guardare il mio diario, sì, quello scolastico! È mio”.
Il tono non è dei migliori, d’accordo. Ma siamo proprio sicuri di aver affrontato il problema, qualunque esso sia, dalla parte giusta? Il problema siamo noi, genitori adulti, consapevoli, attenti e sofferenti. E sempre genitori. Finchè non accetteremo nel profondo che siamo adulti e parliamo a degli adolescenti, che il ruolo genitore-figlio c’è e ci deve essere, non riusciremo a superare “psicologicamente interi” la barriera della comprensione. Vivere le diverse tappe di crescita dei nostri figli non è affatto facile. Non siamo neanche aiutati dalla capacità di adattarci velocemente ai cambiamenti, caratteristica questa che invece appartiene ai nostri ragazzi. Anche il genitore con le migliori intenzioni tende a chiudersi nel rassicurante ruolo di certi comportamenti e spesso gli sfuggono i repentini cambiamenti - di umore, di linguaggio, di look - che sono tipici, non solo di questa cosiddetta età ingrata, ma anche del territorio adolescente.
Analizziamo quali sono i motivi più ricorrenti di scontro in famiglia, quelli che fanno vivere male i nostri ragazzi che si sentono schiacciati dalla nostra ingiustizia.
1) “Non puoi uscire alla sera!”
Di che cosa abbiamo paura? Dei cattivi incontri o della conquista di libertà?
Quanto siamo disponibili al compromesso?
Potremmo gettare un ponte di comunicazione e dire ai nostri: “Ti vengo a prendere a mezzanotte e ti aspetto fuori dal locale” (o dalla casa dei tuoi amici o dal cinema) “Dimmi un’ora che vada bene anche ai tuoi amici, così, se vuoi posso anche accompagnarli a casa”. Oppure: “Vi trovate una volta per uno a casa di amici? Che bella idea! Quando li inviterai a casa nostra? Così mamma ed io avremo l’occasione per uscire e lasciarti invitare a cena i tuoi compagni. Non distruggerci la casa, però”.
Basta un pizzico di disponibilità per sgonfiare un problema che potrebbe portarci all’incomunicabilità.
2) “Non vestirti in quel modo assurdo!”
Proprio ci disgusta il suo look o anche in questo caso possiamo incontrarci? Molti genitori hanno superato coraggiosamente la fase dei capelli arancioni o blu, i pantaloni penzolanti, l’orecchino al naso, le scarpe con la zeppa. Anche qui ci possono essere varie strategie: accettare una sola stravaganza, determinare il tempo permesso per un look speciale, regalargli un capo straordinariamente  inconcepibile per noi (dopo esserci ben documentati che è proprio quello che desidera).
3) “Abbassa il volume!” (di solito piazzato a livello massimo, se non è un semplice stereo, su canali televisivi che trasmettono solo videomusic). Quando ci casca l’occhio sui video delle loro musiche preferite, non sappiamo se scandalizzarci per le immagini o irritarci per quelli che consideriamo suoni disturbanti. Un consiglio? Chiudere la porta della loro e della vostra camera, per creare l’illusione di un po’ di privacy e non brontolare. Riflettete che è meglio averli a casa ad assordarci piuttosto di saperli in discoteca. E poi... è comodo dimenticare. Forse nell’angolo in basso della libreria c’è ancora un posticino con i vostri 45 giri, che ascoltavate a tutto volume, esattamente come fanno adesso i vostri figli.
I motivi di scontro possono essere tantissimi e partono sempre dai nostri divieti. Divieti sacrosanti, direte voi genitori. Forse. Ma non bisogna esagerare. Ci sono genitori che cadono nell’eccesso opposto: sembrano preda della paura di negare. Credono che un “No” sia un trauma nella crescita del loro ragazzo e così, inconsapevoli, alimentano comunque una sensazione di ingiustizia. Non esserci o esserci troppo sconcerta l’adolescente. Ricordiamoci che siamo genitori, non amiconi, fratelli, compagni. Questo diverso aspetto del ruolo del genitore talvolta è solo un comodo alibi per impedire di doverci imporre: una sorta di immaturità che ci trasciniamo. Non dobbiamo invece aver paura delle nostre scelte. Possiamo imparare un modo migliore di rapportarci che permetta al figlio adolescente di sentire che è seguito in famiglia, che è guidato. Perchè non trasformare un divieto in una richiesta positiva? Se sappiamo tener vivo nella nostra mente, ma soprattutto nel nostro cuore, il senso di sofferenza e frustrazione che abbiamo subìto nella nostra crescita, saremo senz’altro in grado - proprio perchè amiamo i nostri figli - di trasformare quel “No” gridato in un “Potresti” sussurrato.
Ricordiamoci che abbiamo anche noi avuto la sensazione di vivere delle profonde ingiustizie, ma se un tempo si poneva rimedio andandosene di casa presto e conquistando la nostra indipendenza, oggi per oggettive condizioni di studio e di lavoro abbiamo con noi i figli a lungo e se vogliamo farli crescere felici dobbiamo mettercela tutta per trasformare l’ambiente familiare in un luogo che li aiuti a diventare degli adulti aperti e responsabili.
Rassegnamoci: crescere vuol dire vedere la vita con altri occhi. Ma non dobbiamo far credere ai nostri figli che diventare grandi significhi essere noiosi e un po’ ottusi.


Informagiovani

Camminare sempre a testa bassa, oltre ad incurvare le spalle ed a trasmettere una sensazione di malinconia e rassegnazione, ti impedisce di cogliere interessanti opportunità...

Quindi, da domani, alto lo sguardo ed occhio ai manifesti...!

L’Informagiovani di Verolanuova sta organizzando, in collaborazione con i Centri Servizio di Verolavecchia e Pontevico, un percorso di orientamento in sei incontri rivolto a giovani ed adulti che desiderano trasformare il lavoro in opportunità.

L’obiettivo degli incontri è offrire una panoramica, per quanto possibile, completa sul mondo del lavoro, sul rapporto fra titoli di studio e aziende, sugli strumenti utilizzabili nella ricerca del lavoro, tenendo conto della potenzialità individuale e della realtà locale in cui ci si muove.

Sui manifesti troverai le date in cui si terranno gli incontri e informazioni più dettagliate. Per maggiori dettagli rivolgiti all’operatrice dell’Informagiovani.

Se sei un attento lettore della nostra rubrica, non puoi non ricordare gli articoli apparsi in passato, relativi al Mercato Equo Solidale.

(Se non ne hai mai sentito parlare... TI ASPETTO!)

Qualcuno si è dato molto da fare, e prossimamente sarà inaugurata una “Bottega del Mondo” a Manerbio, in collaborazione con l’A.C.L.I.

Sei disposto a mettere a disposizione anche solo un’ora a settimana del tuo tempo libero?
Sei disposto a collaborare con il Gruppo di Manerbio o, meglio ancora, a proporre qualche cosa anche a Verola, vista la piena disponibilità della nostra A.C.L.I.?

Stiamo cercando collaboratori, giovani e non più giovani.

Per saperne di più sai a chi rivolgerti.

a.z.


le nostre rubriche

Verola missionaria

a cura del Gruppo Volontari delle Missioni “Conoscerci”

Questa povera mamma malata di aids ha trovato una sistemazione in una missione di suore.
Ha un bambino in fase terminale e quello che tiene tra le braccia è sieropositivo e sembra che si stia interrogando sul futuro di questa sua creatura.

Vento di pace: la rinascita
del Mozambico
tra realtà e speranza

“Si parla tanto di ricostruzione, come ad esempio del Kosovo o dei balcani in genere, come pure di tutti i paesi usciti da un conflitto bellico che grazie “all’opera” dell’uomo si trovano nella miseria più assurda.
L’uomo d’affari, le società multinazionali con i loro interessi miliardari pensano alla ricostruzione, la Chiesa pensa alla rinascita. Essa è più attenta all’uomo perchè, che senso avrebbe pensare ad uno sviluppo di un paese, ad un astratto sviluppo sociale se non si pone in mezzo l’uomo con la sua storia, la sua cultura, la sua famiglia, le sue aspirazioni e i suoi ideali”? Queste sono le parole di introduzione del nostro incontro con Padre Giovanni Barbieri, missionario verolese in Argentina per 27 anni ed ora rientrato alla casa madre come segretario di tutte le missioni dell’istituto “I Deoniani”, Missione del Sacro Cuore, che si estendono dall’Italia alle Filippine, dal Camerum all’Uraguay, Congo e naturalmente in Mozambico.
“Non possiamo pensare di aderire a tutti i progetti che ci vengono proposti, dice P. Giovanni, ma sforziamoci ad intensificare i nostri interventi là dove siamo chiamati perchè il livello della vita, la dignità dell’uomo non sprofondino a livelli irrecuperabili come ad esempio in Mozambico.
La guerra civile mozambicana condotta dalla Renamo (Resistenza Nazionale Mozambicana) e dal Frelimo (Fronte di Liberazione del Mozambico) è durata 16 anni causando oltre un milioni di vittime, un milione e mezzo di profughi all’estero, oltre quattro milioni e mezzo di sfollati. Questo il bilancio di un conflitto che ha fatto del Mozambico uno dei paesi più poveri del mondo. Ora oltre alle difficili condizioni di vita cui sono stati costretti i profughi all’interno e all’esterno del Mozambico bisogna considerare i costi sociali e culturali che il paese ha dovuto subire. Lo sfaldamento del tessuto sociale e la perdita di unità del nucleo familiare sono solo alcune delle tristi conseguenze lasciate in eredità dalla guerra. Il Mozambico deve “Rinascere” nella totale ricostruzione; la sanità si presenta come un problema tra i più gravi che il paese è chiamato ad affrontare perchè oltre all’incapacità del governo nell’approntare un’efficace politica sanitaria, dalla metà degli anni ottanta ha costantemente diminuito la spesa sanitaria a favore delle spese militari. Ora è d’obbligo pensare che non si può costruire un paese, il futuro di una nazione senza considerare la sopravvivenza dei suoi abitanti, il loro diritto alla salute, il loro diritto alla vita. Sul finire degli anni ottanta, con l’adesione del Mozambico al Fondo Monetario Internazionale e alla Banca Mondiale si è aggiunta alla povertà assoluta provocata dalla guerra e dalle calamità naturali una povertà congiunturale generata dalle politiche assunte. La speranza per il futuro è che la ritrovata stabilità politica e sociale e il sostegno della comunità internazionale possano produrre un governo in grado di garantire una gestione efficace ed efficiente delle risorse del paese, anche se per ora le notevoli risorse minerali ed energetiche rimangono inutilizzate. C’è chi fa molto affidamento sul ruolo che la donna avrà nel prossimo futuro anche se il divario che la separa dall’uomo è particolarmente rilevante. La guerra ha privato la famiglia della figura maschile, perchè impegnata a combattere oppure perchè vittima degli scontri e la donna si è dovuta far carico anche dei  lavori più pesanti per far fronte al sostentamento del nucleo familiare senza venir meno ai tradizionali compiti di cura della casa e della crescita dei figli.
Il Mozambico è un paese giovane o meglio di giovani, metà della popolazione ha meno di quindici anni di età. La guerra, la malnutrizione e le malattie hanno avuto effetti disastrosi sull’infanzia; il 10% della popolazione infantile ha perso il contatto con i propri familiari o è rimasta orfana, come conseguenza ha creato quella drammatica realtà dei ragazzi di strada, bambini e adolescenti abbandonati a se stessi, alle periferie delle città presso le discariche dove si sostentano grazie ai commerci più strani ricorrendo a mille espedienti, spesso nell’illegalità. Guerra e violenza hanno segnato profondamente queste giovani vite e in maniera, a volte, indelebile.
Il 4 ottobre 1992 a Roma, grazie anche alla mediazione del governo italiano e della comunità di Sant’Egidio un rappresentante del FRELIMO e uno della RENAMO sancivano un accordo di pace ponendo fine ad oltre sedici anni di guerra civile. Da quel giorno in Mozambico sono cessati i combattimenti e, quello che conta di più è che la tregua non è mai stata violata. Il rispetto degli accordi è sostanzialmente dovuto alla buona volontà dei contendenti, stanchi di combattere una guerra senza via d’uscita e alla promessa di aiuti finanziari da parte della Comunità Internazionale.
Non stiamo ad elencare tutte le emergenze per la rinascita del Mozambico, conclude P. Giovanni, ma basti pensare alla ricostruzione in ambiente rurale per consentire a chi rientra nella propria terra di ricominciare lì una attività produttiva che gli permetta di sopravvivere e di elevare contemporaneamente la comunità di villaggio. Accanto alla ricostruzione economica occorre garantire la riabilitazione dei servizi, in primo luogo quello sanitario per la prevenzione, la riabilitazione e il reinserimento dei malati; quindi occorre provvedere all’invio di medici volontari, infermieri, attrezzature e medicinali. Per la formazione e l’educazione giovanile si è già provveduto a potenziare una biblioteca nel centro di Nampula e all’impianto di una tipografia per la stampa di libri scolastici e non, e di altro materiale didattico-formativo. Sempre a Nampula c’è una grande cooperativa che opera a livello nazionale e che raggruppa pazienti con handicap di qualsiasi origine: nel reparto calzoleria la gestione è condotta da pazienti con handicap. Il reparto medicale è spesso a corto di medicinali ecc. ecc. Tutti quindi siamo chiamati in questo progetto di rinascita democratica del Mozambico aiutandolo a gettare le basi di un futuro migliore, un futuro di Pace”.

“Conoscerci” 
 

Per ulteriori informazioni ecco l’indirizzo di P. Giovanni Barbieri: Missionari Deoniani via Andolfato, 1 - Milano - Tel. 0227088128

P.S. Nota in aggiunta di P. Gianni a riguardo della sanità.
Con il contributo di un gruppo di laici si è fondato a Quelimane un centro di recupero per i malati di AIDS.
L’AIDS è esploso in forma violenta, durante e dopo la guerra. Ne sono infettati dal 20 al 25% della popolazione. Gli ultimi resoconti dell’ONU sul Mozambico danno per scontato che la vita media attualmente di 52 anni, scenderà nei prossimi dieci anni a 35/38 anni.


Piccola storia de (19)

I CONCILI ECUMENICI

di Rino Bonera

Dal Concilio di Trento (il XIX nella storia della Chiesa), chiuso il 3 dicembre 1565, trascorsero ben trecentoquattro anni prima che avesse luogo il XX, Vaticano I, indetto dal papa Pio IX (1) l’8 dicembre 1869. Soltanto l’occupazione di Roma da parte delle truppe italiane (20 settembre 1870) ne determinò la sospensione e non fu mai ufficialmente chiuso. In esso vennero definiti la dottrina sulla fede e la rivelazione nonchè il primato dell’infallibilità del papa quando sentenzia ex cathedra in materia di fede e morale.
A novantadue anni dal Vaticano I il papa Giovanni XXIII (2) indisse il Concilio Vaticano II che ebbe luogo dal 1° dicembre 1962 all’8 dicembre 1965. La conclusione avvenne, però, durante il pontificato di Paolo VI (3) succeduto a Giovanni XXIII dopo la sua morte avvenuta nel 1963. Scopo di questo Concilio fu l’avvertito bisogno di aggiornare la presenza della Chiesa di fronte alla società ed alla cultura contemporanee.

(1) Pio IX - (Conte Giovanni Maria Mastai Ferretti (1792-1878) - Papa dal 1846 era successore di Gregorio XVI. Gli succederà, alla sua morte Leone XIII. Nel 1854 proclamò il dogma dell’Immacolata Concezione. Dopo l’ingresso dell’esercito italiano in Roma si considerò prigioniero in Vaticano. Interdisse ai cattolici la partecipazione alle istituzioni politiche dello Stato italiano e rifiutò la “Legge delle Guarentige” con cui il Parlamento italiano intendeva regolare i rapporti tra papato e Stato. Tale legge, tuttavia, rimase in vigore fino alla Conciliazione del 1929.
2) Giovanni XXIII - (Angelo Giuseppe Roncalli (1881-1963). Successore di Pio XII e papa dal 1958 al 1963. Eletto all’età di settantasette anni introdusse uno stile semplice e pacato che lo rese popolare. Di risonanza mondiale le sue aperture verso l’ecumenismo e le posizioni favorevoli al dialogo e alla promozione della pace (v. le encicliche “Mater et magistra” e “Pacem in terris”).
3) Paolo VI - (Giovanni Battista Montini (1897-1978). Papa dal 1963 al 1978. Già grande collaboratore di Giovanni XXIII portò a compimento il Concilio indetto dallo stesso. Riformò la Curia, appoggiò la riforma liturgica, istituì il Sinodo dei vescovi, abolì la commissione dell’Indice dei libri proibiti, aggiornò il metodo della dottrina sociale della Chiesa (v. l’enciclica “Populorum progressio”), riaffermò la condanna dell’aborto e dell’uso dei mezzi contraccettivi (v. l’enciclica “Humanae vitae”), cercò nuovi rapporti con i Paesi dell’Est comunista e sollecitò anche la ricerca di nuovi metodi pastorali che non si contrapponessero alla modernità. Suo successore fu il pontefice Giovanni Paolo I colto dalla morte ad un mese dalla sua elezione. Dopo di lui, sulla cattedra di Pietro, l’attuale papa Giovanni Paolo II.


VEROLA SPORT

attività risultati commenti

CALCIO
Risultati delle partite giocate dalle varie squadre del Gruppo Sportivo Verolese:

Terza Categoria - Girone A
3a giorn. (03.10): Lograto - Verolese 1 - 1
4a giorn. (10.10): Verolese - Alfianello 8 - 0
5a giorn. (17.10): S. Paolo - Verolese 3 - 0
6a giorn. (24.10): Verolese: riposa
7a giorn. (31.10): Verolese - Rudiano 1 - 1

Allievi - Girone B
1a giorn. (26.09): Verolese - Chiari 0 - 10
2a giorn. (03.10): Trenzano - Verolese 5 - 3
3a giorn. (10.10): Verolese - Rudiano 3 - 4
4a giorn. (17.10): Pontevichese - Verolese 1 - 1
5a giorn. (24.10): Verolese - Gabiano 0 - 5
6a giorn. (31.10): Or. Joung B - Verolese 2 - 8

Giovanissimi - Girone H
1a giorn. (02.10): Verolese - Rudianese 1 - 0
2a giorn. (09.10): Verolese - Orceana 0 - 1
3a giorn. (16.10): Trenzano - Verolese 3 - 0
4a giorn. (23.10): Verolese - Gabiano 0 - 1
5a giorn. (30.10): Olimpia - Verolese 0 - 0

Esordienti - Girone H
1a giorn. (02.10): Rudiano - Verolese 3 - 2
2a giorn. (09.10): Or. Pompiano - Verolese 2 - 5
3a giorn. (16.10): Verolese - Orzinuovi 4 - 2
4a giorn. (23.10): Orceana A - Verolese 6 - 0
5a giorn. (30.10): Verolese - Voluntas C 1 - 8

Queste le posizioni delle varie squadre nelle rispettive Classifiche Generali:

Terza Categoria: 10° posto con 5 punti
Allievi: 11° posto con 4 punti
Giovanissimi:   7° posto con 4 punti
Esordienti:   6° posto con 6 punti

BOCCE

Consuntivo attività
agonistica e ricreativa 1999

Finisce il secondo millennio e il 1999, per la Bocciofila Verolese, è stato un anno ricco di avvenimenti significativi: la copertura completa del Bocciodromo Comunale di viale Italia, i risultati agonistici e ricreativi di tutto rispetto, un calendario ricco di iniziative, portate a termine con l’impegno e il sacrificio di tutti i nostri associati e dei Consiglieri.
Questi sono i principali risultati conseguiti:

1) Campionati Italiani, a Teramo 11-12 settembre: secondo posto con la terna composta da Brunelli Luigi, Amighetti Angelo, Pelosi Carlo (categoria D)

2) Campionati Italiani, a Brescia 17-18 settembre: qualificazione con la coppia Brunelli Luigi, Pelosi Carlo (categoria D)

3) 3° posto ai Campionati Regionali con la terna Brunelli Luigi, Amighetti Angelo, Pelosi Carlo

4) 3° posto al Campionato Provinciale a squadre, organizzato dalla Società Bocciofila Franzoni Auto di Brescia in collaborazione con il Comitato Brescia Centro, al quale hanno partecipato quarantaquattro Società. Risultati così numerosi non sono mai stati raggiunti nella storia della bocciofila Verolese, la cui fondazione risale al 1976.

Non da meno sono state le iniziative promozionali, che qui elenchiamo:

Gara Sociale individuale:
1° class. Amighetti Guglielmo

Gara Sociale a Coppie:
1a class. Venturini Fiorenzo, Vignaroli Franco

Gara Sociale a Terne:
1a class. Quaranta Franco, Rossini Vincenzo, Mondolo Enrico

Gara Promozionale Trofeo Milan Club Verolanuova:
1° class. Brunelli Luigi

Trofeo Dell’Anziano:
1a coppia class. Venturini Fiorenzo, Vignaroli Franco

Trofeo A.I.C.S. Provinciale:
2a coppia class. Venturini Fiorenzo, Vignaroli Franco

Gara Provinciale Trofeo Carrozzeria Lombarda:
4a coppia class. Brunelli Luigi, Pelosi Carlo (Società Verolese)

Partecipazione al Trofeo On. Nullo Biaggi, Gara Provinciale individuale
Con grande soddisfazione per tutti noi, ringrazio gli sponsor per i contributi a sostegno delle nostre iniziative: un grazie anche a tutte le persone che in questi anni sono state vicine al nostro sodalizio e per la fiducia che hanno riposto nei nostri confronti. Grazie!
Il Presidente Mario Tadini
 

TENNIS
(G.L. Bresciani)

La Sezione Tennis è composta da un Consiglio Direttivo formato da Presidente, vice Presidente, n. 5 Consiglieri e n. 40 Soci.
Alla scuola Tennis durata nove mesi hanno partecipato 42 ragazzi tra maschi e femmine.
La Società ha partecipato a diversi campionati a squadre e alcuni atleti anche a livello di singolare.
Vediamo il dettaglio:
1 Coppa Italia M e F, 2 Under 16 F, 3 Under 12 M

1.a) Coppa Italia Maschile: girone interprovinciale con Le Querce A (Cr) - Castelgoffredo (Mn) - Nave. Ultima posizione con una vittoria e un pareggio.
1.b) Coppa Italia Femminile: girone interprovinciale con Ghedi - Bovezzo - Viadana (Mn). Secondo posto con passaggio del turno alle spalle del TC Ghedi.

2) Under 16 Femminile: girone interprovinciale con Canottieri Bissolati (Cr) e U.S. Porto Mantovano (Mn). Primo posto e passaggio alla fase regionale.
Tabellone Regionale: 1° turno Chiavenna (SO) - Verolese 1-2
2° turno Verolese - Lumezzane 0-2

3) Under 12 Maschile: girone interprovinciale con Manerbio A - Lumezzane - AT Rigamonti - GArdone VT - Kappa Tennis School - Pol. Torbole Casaglia.
Secondo posto con passaggio del turno alle spalle del TC Manerbio.
Tabellone Regionale: 1° turno US Suzzara (Mn) - Verolese 2-1

La scuola SAT ha vinto il raggruppamento al quale ha partecipato ottenendo successivamente un terzo posto finale.
La competizione GO-BACK ci ha visti vincitori della fase Provinciale e terzi classificati nella fase Regionale.

Singolare

Masneri Matteo anno 1989: vincitore del torneo di Natale

Farina Francesca anno 1990: vincitrice del torneo delle scuole SAT e quarti di finale al torneo di Natale.

Mombelli Camilla anno 1984: vincitrice del torneo di Bagnatica (BG), terzo posto torneo di Brusaporto (BG), terzo posto assoluto Master finale circuito orobico, secondo turno torneo nazionale B3-C a Brescia

Lampugnani Elisa anno 1983: secondo posto torneo di Manerbio, campionessa provinciale Under 16 femminile a Rezzato.

BASKET

Campionato Regionale Cadetti Maschile 1999/2000. Girone C
1a gior.: G.S. Verolese Condor - Basket Travagliato A. 09/11/99 h 19.15 - R. 17/01/2000 h 19.00
2a gior.: Pall. Orzinuovi - G.S. Verolese Condor A. 15/11/99 h 19.00 - R. 24/01/2000 h 19.00
3a gior.: G.S. Verolese Condor - Evergreen A. 23/11/99 h 18.30 - R. 01/02/2000 h 21.00
4a gior.: Montichiari Sportiva - G.S. Verolese Condor A. 29/11/99 h 19.00 - R. 07/02/2000 h 19.00
5a gior.: G.S. Verolese Condor - Ghedi Basket A. 06/12/99 h 19.15 - R. 14/02/2000 h 19.30
6a gior.: Aquile Lonato B - G.S. Verolese Condor A. 13/12/99 h 21.15 - R. 21/02/2000 h 19.00
7a gior.: G.S. Verolese Condor - Gambara Basket A. 20/12/99 h 19.00 - R. 29/02/2000 h 18.30

Campionato Regionale Juniores Maschile 1999/2000. Girone C
1a gior.: U.S. Gambara Basket - G.S. Verolese Condor A. 19/10/99 h 20.15 - R. 21/12/1999 h 19.00
2a gior.: G.S. Verolese Condor - Borgoponcarale A. 02/11/99 h 19.00 - R. 17/01/2000 h 20.30
3a gior.: Basket Ca.Gi - G.S. Verolese Condor A. 09/11/99 h 19.00 - R. 25/01/2000 h 19.00
4a gior.: G.S. Verolese Condor - Flero A. 16/11/99 h 19.00 - R. 31/01/2000 h 19.00
5a gior.: Elite’87 Bagnolo Mella - G.S. Verolese Condor A. 22/11/99 h 19.15 - R. 08/02/2000 h 19.00
6a gior.: G.S. Verolese Condor - Borgosatollo A. 30/11/99 h 19.00 - R. 15/02/2000 h 19.30
7a gior.: Evergreen - G.S. Verolese Condor A. 07/12/99 h 21.00 - R. 22/02/2000 h 19.15
8a gior.: Leno - G.S. Verolese Condor A. 14/12/99 h 19.00 - R. 28/02/2000 h 19.15


Il complesso Bandistico “Stella Polare” di Verolanuova
in collaborazione con la Biblioteca Civica
organizza la Scuola della Banda

Se ti piace la musica e hai voglia di imparare a suonare uno strumento,
iscriviti al corso di lettura musicale rivolgendoti alla Biblioteca Civica
o al maestro Giuseppe Rivetti entro il 31 dicembre.

ATTENZIONE!!!

Per l’intera durata del corso viene richiesto
un contributo simbolico di L. 50.000
necessario, tra l’altro, a coprire le spese d’acquisto del metodo.
Il contributo deve essere versato all’atto dell’iscrizione.


varie - cronaca

La povertà cresce dappertutto nel mondo
di Alberto Rossini

La Banca mondiale si inquieta, le crisi finanziarie hanno messo in grave difficoltà i paesi emergenti, vale a dire 4,9 miliardi di persone.
I paesi in via di sviluppo non vanno bene e la povertà aumenta dappertutto nel mondo. James Wolfensohn, presidente della Banca mondiale ha invitato la comunità internazionale a inventare nuove strategie per impedire un vasto ritorno all’indietro, 1,7 miliardi di persone vivono in uno stato di estrema povertà (con meno di 1.800 lire al giorno).
Un anno fa si pensava di poter raggiungere senza difficoltà nel corso dei 20 anni a venire, gli obiettivi che la Comunità internazionale si era fissata: diminuire la povertà del 50%, ridurre di due terzi la mortalità infantile e assicurare l’educazione primaria a tutti i bambini del mondo. Ora tutti questi obiettivi sono in pericolo come ha sottolineato James Wolfensohn in occasione della pubblicazione di uno dei suoi rapporti (Gli indicatori dello sviluppo).
Gli handicaps si accumulano, secondo la Banca mondiale i paesi in via di sviluppo avranno una crescita quest’anno dell’1,5% contro il 4,7% di due anni fa. Le conseguenze di un simile rallentamento sono drammatiche per le popolazioni che crescono ormai più velocemente dei redditi disponibili (3-4%). Per avere un impatto significativo sul livello di povertà, un’economia deve crescere da due a tre volte più della popolazione. L’impatto è particolarmente forte nei paesi che hanno enormi differenze tra il livello di vita dei ricchi e quello dei poveri come nell’America latina. Il rallentamento degli scambi internazionali a seguito delle crisi asiatica e russa e il ribasso dei prezzi di molte materie prime hanno portato e portano un altro serio colpo alla maggior parte dei paesi emergenti. Se poi si aggiunge l’enorme debito estero e la diminuizione degli aiuti allo sviluppo pari al 40% in rapporto a quelli dell’inizio degli anni ‘90 non si può che essere terribilmente pessimisti.
Ma quali dovrebbero essere i possibili rimedi? Il primo è la cancellazione totale del debito estero, il secondo è lo stanziamento e l’erogazione di fondi finalizzati agli obiettivi sopra menzionati che la Comunità internazionale si era fissata e il terzo è un radicale cambiamento dell’iniziativa politica nei riguardi dei Paesi poveri. Il Papa da tempo sollecita i Grandi a decisioni improcrastinabili di grande solidarietà cristiana. Recentemente, a Castengandolfo, in un incontro con economisti e musicisti sul problema del debito estero dei Paesi poveri, il papa ha detto che “il Giubileo”, nella Bibbia, è un momento nel quale le comunità devono sforzarsi di ritrovare l’armonia che Dio ha dato. Il debito estero è ingiusto, la legge del profitto non può essere applicata per combattere la povertà. È un problema urgente”. E sulla scia del Santo Padre, economisti e grandi della musica hanno preso posizione sui grandi temi umanitari, perchè bisogna uscire dalla cultura della compassione, creare una forza d’urto e mobilitare l’opinione pubblica. Tutte queste iniziative hanno dato il loro frutto: all’Assemblea annuale del Fondo monetario e della Banca mondiale del 29 settembre 99 il presidente si è impegnato ad annullare al cento per cento i debiti contratti dai Paesi poveri con gli Usa a condizione che usino queste somme “per i bisogni umani basilari” come la sanità e l’istruzione. E l’impegno di Clinton influirà certamente sulle altre potenze ed è motivo di soddisfazione per l’Italia che aveva proposto la cancellazione dei debiti al G7 di Colonia l’estate scorsa.
È il primo passo di un rinnovato impegno globale per far sì che i 40 milioni di persone che muoiono ogni anno di fame diventino almeno 20.


Arte& cultura

Le poesie di Rosetta

Così ha scritto Rosetta accompagnando “Consonanza” che viene pubblicata in questa pagina: “La poesia, recentemente composta, vuole essere un piccolo, ma caldo segno di riconoscenza rivolto a tutti coloro che leggono le liriche gentilmente pubblicate sull’”Angelo di Verola” e cercano di interpretarne i sentimenti. Sappiano gli affezionati lettori, cui sono grata, che tale viva partecipazione costituisce per me valido motivo per continuare su questa strada, al di là e al di sopra delle possibili o reali premiazioni”.
Siamo anche noi riconoscenti a Rosetta per così preziosa collaborazione della quale ci sentiamo onorati e nella speranza che continui ancora a lungo.

Consonanza

Fare poesia
è tessere ragnatele
d’argento,
bagnate di sole;
è stendere su fili
di seta
l’immensità
dei sentimenti umani,
intrisi
di luce o di brivido;
è asciugare pensieri
al calore
di un’umanità
partecipe.
Fare poesia
è condividere
con esseri
gracili o forti,
ai bordi
d’ogni strada
e d’ogni cielo,
i punti focali
della vita
e i margini
dell’anima.
Fare poesia
è cogliere
nell’uomo
d’ogni giorno
calici
di consonanza.


Briciole di bontà
Di professione fa l’angioletto

La malattia
ci insegna
quello che siamo.

Nella sofferenza
scopriamo
quello che valiamo.

Il dolore
ci purifica
dalla superficialità.

Ho incontrato
due genitori trasfigurati
dalla croce.

Il figlio
nato dal loro amore
è cerebroleso.

Ha diciotto anni
ma il corpo e la mente
hanno conservato

la fragilità
e la dipendenza
degli inizi.

Non parla e non si muove.
Ma una cosa capisce:
le coccole.

Lascia trasparire
che ha voglia di vivere:
vive di bacetti.
I genitori
mai lo cambierebbero
con nessun altro.

La mamma
che è sclusiva per Lui,
lo presenta così:

“Germano
di professione
fa l’angioletto.

I suoi piedi
sono nuovi:
mai sono stati usati.

Le sue mani
sono candide:
mai si sono sporcate.

I suoi occhi
sono azzurri:
riflettono il cielo.

La sua pelle
è vellutata
come pesca profumata”.

In quel corpicino
si sente ancora il tepore
della mani del Creatore

che lo posero come gemma
nello scrigno d’amore
di mamma e papà.

* Germano ha 18 anni. Vive circondato dalle premure di mamma Giovanna e di papà Sergio.


Servizio Sanitario di Continuità Assistenziale
(prefestivo, festivo e notturno)

Gli interventi del Medico di Continuità Assistenziale si effettuano:
dal sabato mattina alle ore 10.00 fino al lunedì alle ore 8.00
e tutte le notti dalle ore 20.00 alle 8.00

Chiamando il 118 solo nei casi di effettiva URGENZA.

Non verranno effettuate attività ambulatoriali ordinarie e visite domiciliari non urgenti.


GRUPPO VEROLESE VOLONTARI DEL SOCCORSO
Via Gramsci, 4 - Verolanuova (Bs)
Tel. 030 9361662

SERVIZI con AUTOAMBULANZE

Per ogni EMERGENZA comporre il 118 (Centrale Operativa di Brescia)

Per richiedere una PRENOTAZIONE di trasporto con Autoambulanza di persone non autosufficienti, comporre il
tel 030 9361662
nei seguenti orari:
Dal lunedì al Venerdì: dalle 8,00 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 18,00
ed initerrottamente dalle 8,00 del Sabato alle 7,00 del Lunedì

Associazione iscritta all’Albo Regionale del Volontariato della Regione Lombardia dal 27.6.1994 con D.P.G.R. n. 61230


CARABINIERI - PRONTO INTERVENTO: tel. 112


Turni domenicali di guardia farmaceutica
dell’Azienda S.L. 19

Novembre

7
S. Gervasio
Leno (Castelletto)

14

Pontevico (dr. Pinzi)

Manerbio (dr. Bresadola)

21

Offlaga
Pontevico (dr. Romano)

28

Bassano Br.no
Gambara

Dicembre

5

S. Paolo

Alfianello

12

Verolanuova (Comunale)

Bagnolo Mella (dr. Ingardi)

N.B.: L’elenco è provvisorio.

N.B.: Il turno domenicale ha inizio dal pomeriggio del venerdì precedente e nell’elenco sono indicate soltanto le farmacie più vicine a Verolanuova. Qui, però, ogni sabato è aperta la farmacia comunale dalle ore 15.00 alle 19.00.


Pensi di aver PROBLEMI CON LE DROGHE? Forse possiamo aiutarti
Contatta: NARCOTICI ANONIMI - TEL. 030 9937210
Narcotici anonimi è un’associazione di tossicodipendenti in recupero che si incontrano regolarmente per aiutarsi a rimanere puliti. Non costa niente appartenere alla nostra fratellanza. Sei un membro quando decidi di esserlo.
“Che nessun tossicodipendente debba morire senza avere avuto l’opportunità di trovare un nuovo modo di vivere”.


CLUB DEGLI ALCOLISTI IN TRATTAMENTO

Facciamo presente che il club di cui sopra è in attività ogni martedì dalle ore 19 alle 20,30 presso il palazzo comunale, in una delle aule delle ex scuole elementari (alla sinistra dello scalone che porta agli uffici).
Come è noto esso è al servizio di tutte le famiglie che abbiano membri vittime dell’alcol.
I componenti del club si prestano per aiutare tutti coloro che sfortunatamente sono cascati nel vizio.
Invitiamo pertanto tutte le famiglie interessate a partecipare alle nostre riunioni.
Per eventuali informazioni rivolgersi a:
VENTURINI GIUSEPPE tel. 030 931019 - BONETTI GUIDO tel. 030 932245.


Per i collaboratori de «L’Angelo di Verola»

Invitiamo i collaboratori a far pervenire i loro articoli possibilmente dattiloscritti (se scritti a mano: in stampatello per ragioni tecniche) unicamente ai sacerdoti entro e non oltre le ore 12 di venerdì 19 novembre. Quelli pervenuti oltre tale data non saranno pubblicati.

La redazione non è tenuta a dare giustificazioni per la non avvenuta pubblicazione degli articoli pervenuti né risponde delle fotografie non ritirate dagli interessati entro quindici giorni dalla pubblicazione sul bollettino.
LA REDAZIONE


Per i più piccoli
 

Altruismo
Una bambina chiede alla mamma:
- Mamma, mi dai mille lire per uomo che sta urlando per strada?
La mamma, sorridendo per il gesto caritatevole della figlia, decide di accontentarla.
- Prendi cara - dice - ma cosa urla quel pover’uomo?
- Gelatiiii!

Dal medico
- Dottore, guardi: se mi tocco qui (indica col dito il fegato) sento male, ma anche qui (indica la milza) sento male, e anche qui (indica il ginocchio) sento male. Cosa può essere?
Il medico guarda attentamente il paziente e poi dice:
- Secondo me si è fratturato un dito!


Relax...iamoci un po’

Il pensiero...

“Il tempo: ciò che l’uomo è sempre intento a cercar di ammazzare,
ma che alla fine ammazza lui”.
(Herbert Spencer, Definizioni)

...e il proverbio del mese:

“Quand San Martì el va zó ‘n seré
vènd la aca e compra el fé; sè ‘l va
zo ‘n saca vènd el fé e compra la aca”.
(Quando il giorno di S. Martino termina sereno vendi la mucca e compra il fieno; ma se termina gonfio di nubi vendi il fieno e compra la mucca)
 

Il Santo del mese

S. Oreste - 9 novembre - sabato
Morì intorno intorno all’anno 304. Esercitò la professione di medico a Tiana, nella regione dell’attuale Turchia. Era il periodo della dominazione dell’imperatore Diocleziano. Subì il martirio.

La “Risposta”

“Piangere lacrime di coccodrillo”. Che significa?

Lacrime di un pentimento vano e tardivo, dopo che il male è fatto e irrimediabile.
Secondo un pregiudizio popolare, il coccodrillo verserebbe lacrime dopo aver ucciso e divorato i propri figli. Si dice anche che questo avvenga perchè la grossa preda, che il coccodrillo può ingoiare intera, crea poi dei problemi di digestione. Il modo di dire viene usato anche col significato di piangere lacrime false, di falso dolore. E questo perchè gli antichi credevano che il coccodrillo, nascosto tra i canneti sulle rive dei fiumi, imitasse il pianto dell’uomo, per muovere a compassione i passanti, attirarli e divorarli.

“La virtù è la base della felicità, il vizio è il presagio della miseria”.
(Antico proverbio cinese)


In ricordo

Si è spenta all’età di novant’anni Colla Maria ved. Montani. Una lunga vita vissuta in silenzio, con umiltà e modestia, accanto a familiari che per più generazioni vissero direttamente, con particolare dedizione e sensibilità, le vicende legate alla vita della nostra Basilica. Non sono pochi i decenni che le varie famiglie Montani furono al servizio della parrocchiale e lei, Maria Colla, col marito prima ed un figlio poi, condivise fatiche e preoccupazioni. Ha lasciato figli e familiari nel dolore ma anche nel ricordo incoraggiante di una madre che agli esempi, alla sofferenza ed ai silenzi ha, certamente, affidato il più consolante messaggio della speranza.
“L’Angelo di Verola” è vicino ai figli ed ai parenti ed è sicuro d’interpretare i sentimenti della cristiana solidarietà di tutti i suoi lettori e dell’intera comunità.


Dall’AVIS
Comunale

Purtroppo negli ultimi anni si sta verificando, nonostante non siamo autosufficienti, un continuo  calo delle donazioni di sangue da parte dei nostri soci; ciò è dovuto principalmente alla riduzione di personale al Centro trasfusionale di Manerbio e ad un aumento di controlli e di lavorazioni da effettuare sul sangue prelevato ai donatori; tutto questo sta creando malumore fra i nostri donatori consapevoli dell’importanza del dono del sangue; è anche vero che l’intervallo fra una donazione e l’altra viene stabilito anche a seconda del bisogno di un gruppo sanguineo invece di un altro.
A tal proposito voglio raccomandare a tutti i nostri soci donatori di avvisare per tempo il Centro trasfusionale di Manerbio nel caso in cui non si possa effettuare la donazione nel giorno indicato sulla cartolina di chiamata.
Approfitto dell’occasione per ricordare ai nostri soci, per fortuna molto pochi, che non rispondono alla chiamata per la visita sanitaria di controllo annuale che le nuove disposizione sanitarie sono molto severe: e in caso di mancato rispetto di tale disposizione si deve provvedere alla sospensione d’ufficio del donatore.

Il Presidente B. Vigna


Radiobasilica
Verolanuova
(91.2 Mhz)

Last updates

Ultimi aggiornamenti - Nouveau sur ce site - A qui a de novo
Tutto quello che trovate di nuovo nel Sito Internet della Parrocchia

Il sito internet della parrocchia ci sta dando grandissime soddisfazioni. I visitatori hanno già superato quota 4500. Grazie a tutti. E grazie anche a tutti  coloro che ci scrivono via email per manifestarci il loro apprezzamento o il loro dissenso, per darci suggerimenti e per commentare le nostre posizioni.
La ciliegina sulla torta è però l’annuncio che www.verolanuova.com’è stato classificato “cool site” (sito fresco), che in gergo significa, più o meno, “sito ben fatto, da visitare assolutamente” e posto fra i venti migliori siti cattolici dal motore di ricerca cattolico mondiale “Profeta”.
Permetteteci di essere un tantino (tanto) orgogliosi. Ma veniamo ai cambiamenti.
Come era prevedibile, gli ultimi aggiornamenti del Sito Internet della parrocchia riguardano principalmente la Beatificazione di don Arcangelo Tadini, ma non solo.

Queste le ultime modifiche e aggiunte:
• in “LuceSaleLievito: don Arcangelo Tadini”:
1. Nuova Home Page, aggiornata dopo la beatificazione
2. Aggiunte otto omelie, alcuni scritti e pensieri sparsi
3. Cenni biografici in Portoghese e Francese
4. Reportage fotografico del pellegrinaggio a Roma con l’inserimento di 22 nuove immagini
5. Omelia del Santo Padre nel giorno della beatificazione
6. Discorso di Giovanni Paolo II nel corso dell’udienza di Lunedì 4 ottobre
7. Relazione della Madre Generale tenuta a Verolanuova il 24 settembre 99
8. Omelia di mons. Bruno Foresti tenuta a Verolanuova il 24 ottobre 99
9. Ampliamento (corposissimo) della bibliografia
10. Inserite nuove preghiere
11. Archivio delle “vecchie pagine” realizzate prima della beatificazione

• in “La Parrocchia di San Lorenzo”:
1. Nuova Home Page
2. Attivata la pagina delle realtà parrocchiali: i gruppi, le comunità, le associazioni
3. Attivata la pagina delle Diaconie
4. Attivate le pagine del Coro San Lorenzo

• nella Home Page generale:
1. Attivata la pagina “Ultimi Aggiornamenti”: chi si collega può sapere cosa c’è di nuovo nel sito
2. Riattiva la pagina degli appuntamenti verolesi: tutto ciò che Verolanuova offre ai suoi ospiti

in “Luoghi Amici”:
1. Restiling della Home Page
2. Inseriti nuovi link con siti verolesi e non

l’indirizzo del Sito è: www.verolanuova.com

le E-Mail, gli indirizzi di posta elettronica:
per la parrocchia: parrocchia@verolanuova.com
per Radio Basilica: rbv@verolanuova.com

• ma... c’è un’altra grandissima novità:

È nato il Sito del Coro “San Lorenzo”

Dopo il sito della Parrocchia, finalmente anche il Coro Parrocchiale ha le sua pagine web.
Non si tratta certo di un atto di presunzione o di vanagloria. In realtà, già da qualche tempo era in preparazione all’interno del sito della Parrocchia uno spazio dedicato alle realtà parrocchiali. E il Coro è una di esse, opera di verolesi volonterosi, disposti a mettere un po’ del loro tempo a disposizione della Comunità Parrocchiale.
Inoltre, poichè il Coro non è una realtà isolata o chiusa, abbiamo voluto ottenere così una “finestra sul mondo” con la quale poter entrare in contatto con persone di tutto il mondo che, come noi, si mettono al servizio del prossimo o semplicemente che hanno interesse a conoscerci.
Pertanto, visitate anche voi le nostre pagine che saranno costantemente aggiornate. Ecco ciò che ci trovate, per ora:

1. Breve storia del Coro
2. Immagini del Coro a Brescia per la beatificazione di Giuseppe Tovini e a Roma per quella del Tadini
3. Il repertorio completo
4. Alcuni spartiti inediti
5. L’indice generale dell’intero archivio musicale della parrocchia

Potete trovarci sul sito della Parrocchia o al nostro sito:
http://members.xoom.it/sanlorenzo

e inviarci i vostri messagi alla casella di posta elettronica
sanlorenzo@mail.xoom.it

Divertitevi con noi on line!

Il Sito Internet della Parrocchia di San Lorenzo è una inziativa di Radio Basilica di Verolanuova ed è redatto da Piero Lò, Tiziano Cervati e Mauro Loda.

Anche il sito del coro è una inziativa di Radio Basilica ed è curato da Stefano Barbieri, al quale si deve anche la catalogazione dell’archivio musicale della parrocchia, preziosissima opera di cui sarà buona cosa trattare ampiamente in un prossimo articolo.
 

Il sito internet della parrocchia ci sta dando grandissime soddisfazioni. I visitatori hanno già superato quota 4500. Grazie a tutti. E grazie anche a tutti  coloro che ci scrivono via email per manifestarci il loro apprezzamento o il loro dissenso, per darci suggerimenti e per commentare le nostre posizioni.
La ciliegina sulla torta è però l’annuncio che www.verolanuova.com’è stato classificato “cool site” (sito fresco), che in gergo significa, più o meno, “sito ben fatto, da visitare assolutamente” e posto fra i venti migliori siti cattolici dal motore di ricerca cattolico mondiale “Profeta”.
Permetteteci di essere un tantino (tanto) orgogliosi. Ma veniamo ai cambiamenti.
Come era prevedibile, gli ultimi aggiornamenti del Sito Internet della parrocchia riguardano principalmente la Beatificazione di don Arcangelo Tadini, ma non solo.

Queste le ultime modifiche e aggiunte:
• in “LuceSaleLievito: don Arcangelo Tadini”:
1. Nuova Home Page, aggiornata dopo la beatificazione
2. Aggiunte otto omelie, alcuni scritti e pensieri sparsi
3. Cenni biografici in Portoghese e Francese
4. Reportage fotografico del pellegrinaggio a Roma con l’inserimento di 22 nuove immagini
5. Omelia del Santo Padre nel giorno della beatificazione
6. Discorso di Giovanni Paolo II nel corso dell’udienza di Lunedì 4 ottobre
7. Relazione della Madre Generale tenuta a Verolanuova il 24 settembre 99
8. Omelia di mons. Bruno Foresti tenuta a Verolanuova il 24 ottobre 99
9. Ampliamento (corposissimo) della bibliografia
10. Inserite nuove preghiere
11. Archivio delle “vecchie pagine” realizzate prima della beatificazione

• in “La Parrocchia di San Lorenzo”:
1. Nuova Home Page
2. Attivata la pagina delle realtà parrocchiali: i gruppi, le comunità, le associazioni
3. Attivata la pagina delle Diaconie
4. Attivate le pagine del Coro San Lorenzo

• nella Home Page generale:
1. Attivata la pagina “Ultimi Aggiornamenti”: chi si collega può sapere cosa c’è di nuovo nel sito
2. Riattiva la pagina degli appuntamenti verolesi: tutto ciò che Verolanuova offre ai suoi ospiti

in “Luoghi Amici”:
1. Restiling della Home Page
2. Inseriti nuovi link con siti verolesi e non

l’indirizzo del Sito è: www.verolanuova.com

le E-Mail, gli indirizzi di posta elettronica:
per la parrocchia: parrocchia@verolanuova.com
per Radio Basilica: rbv@verolanuova.com

• ma... c’è un’altra grandissima novità:

È nato il Sito del Coro “San Lorenzo”

Dopo il sito della Parrocchia, finalmente anche il Coro Parrocchiale ha le sua pagine web.
Non si tratta certo di un atto di presunzione o di vanagloria. In realtà, già da qualche tempo era in preparazione all’interno del sito della Parrocchia uno spazio dedicato alle realtà parrocchiali. E il Coro è una di esse, opera di verolesi volonterosi, disposti a mettere un po’ del loro tempo a disposizione della Comunità Parrocchiale.
Inoltre, poichè il Coro non è una realtà isolata o chiusa, abbiamo voluto ottenere così una “finestra sul mondo” con la quale poter entrare in contatto con persone di tutto il mondo che, come noi, si mettono al servizio del prossimo o semplicemente che hanno interesse a conoscerci.
Pertanto, visitate anche voi le nostre pagine che saranno costantemente aggiornate. Ecco ciò che ci trovate, per ora:

1. Breve storia del Coro
2. Immagini del Coro a Brescia per la beatificazione di Giuseppe Tovini e a Roma per quella del Tadini
3. Il repertorio completo
4. Alcuni spartiti inediti
5. L’indice generale dell’intero archivio musicale della parrocchia

Potete trovarci sul sito della Parrocchia o al nostro sito:
http://members.xoom.it/sanlorenzo

e inviarci i vostri messagi alla casella di posta elettronica
sanlorenzo@mail.xoom.it

Divertitevi con noi on line!

Il Sito Internet della Parrocchia di San Lorenzo è una inziativa di Radio Basilica di Verolanuova ed è redatto da Piero Lò, Tiziano Cervati e Mauro Loda.

Anche il sito del coro è una inziativa di Radio Basilica ed è curato da Stefano Barbieri, al quale si deve anche la catalogazione dell’archivio musicale della parrocchia, preziosissima opera di cui sarà buona cosa trattare ampiamente in un prossimo articolo.


Università aperta

All’ultimo momento riceviamo: Già oltre cento....

Non poteva conoscere avvio più incoraggiante l’anno accademico della Università Aperta che ha avuto inizio il giorno 12 dello scorso mese di ottobre nell’auditorium della Biblioteca Civica.

In un’atmosfera festosa e di grande cordialità c’erano quasi tutti gli oltre novanta iscritti ai quali il sindaco, dott. Stefano Dotti, presente alla inaugurazione, ha voluto portare il suo saluto e l’augurio per una fruttuosa attività.

Si registrano molte nuove presenze tra cui soci provenienti da Manerbio, Quinzano, S. Gervasio e Verolavecchia; tra essi spicca particolarmente il numeroso gruppo di Pontevico costituito da sedici iscritti che, ogni martedì e venerdì, raggiungono Verolanuova con un pullmino messo a loro disposizione dalla Amministrazione Comunale del paese.

A tutt’oggi (fine ottobre) sono complessivamente 106 gli iscritti, ma l’esperienza ci assicura che entro la fine del primo periodo (appena prima delle festività natalizie) altri se ne aggiungeranno. Le iscrizioni, infatti, sono sempre aperte fino a dicembre.

Intanto hanno già avuto luogo i primi incontri con lezioni di: giardinaggio, botanica, storia dell’architettura e musica; un viaggio ha portato a Brescia alcuni soci per la visita alla mostra “I doni del Sole” e un altro ha avuto come meta Canneto sull’Oglio (Mn) per visitare il “Museo dell’Oglio e del Chiese” e quello “del giocattolo”.

Definiti , ormai, sono anche i programmi di novembre e dicembre fino al 17, giorno in cui, con un concerto, si concluderà il primo periodo dell’attività che verrà, poi, ripresa l’11 gennaio 2000. Eventuali adesioni si accetteranno anche in questo giorno.

Il Gruppo Dirigente


ANAGRAFE PARROCCHIALE

Battesimi

28 Gritti Riccardo di Stefano e di Battagliola Paola
29 Este Cesare di Massimiliano e di Bonetti Nadia
30 Torri Andrea di Giambattista e di Lorefice Flavia
31 Franchi Michele di Ugo e di Peli Claudia
32 Mazza Lorenzo di Franco e di Frigerio Giovanna
33 Sabatti Jannifer Martina di Sergio e di Rossini Sabrina
34 Delpedro Giorgio di Girolamo e di Zacco Lucia
35 Ferrari Mariavittoria di Giorgio e di Anzoni Lucia
36 Magnani Denise di Marino e di Fornoni Michela
37 Galperti Camilla di Santo e di Ferrazzoli Annamaria

Matrimoni

34 Gritti Stefano con Battagliola Paola
35 Colla Giacomo con Gandini Rachele
36 Piccinotti Roberto con Girelli Piera
37 Saldini Stefano con Rossini Manuela
38 Pedrali Giuseppe con Burlini Domenica
39 Calzighetti Claudio con Checchi Milena

Defunti

57 Colla Maria Montani di anni 90
58 Poli Giuseppe di anni 80
59 Micheli Severino di anni 74
60 Sala Teresa Labinelli di anni 71
61 Daini Maria Maddalena Costuri di anni 83


Offerte pro restauri
tele e altari della Basilica

Giornata celebrata nel mese di ottobre 2.130.000
Classe 1949 150.000
N.N. 180.000
Per il 90° compleanno 500.000
In memoria del papà Manfredo 1.000.000
N.N. 100.000
N.N. 100.000
Due fratelli per le celebrazioni del Beato Arcangelo Tadini 1.500.000
In memoria del caro Giovanni 200.000
In memoria della cara mamma 500.000
In memoria della nonna Isabella Saleri Bosio 150.000
In memoria dei defunti 100.000
Per la cornice dell’iconografia del Beata di Arcangelo 900.000
In memoria della defunta Angela 50.000
In memoria dei cari familiari defunti 300.000
N.N. 370.000
Dalla Cappella Casa di Riposo 150.000
In occasione del 25° di matrimonio 500.000
N.N. 120.000

Totale 9.000.000


Sito Internet

Nuovo indirizzo : www.verolanuova.com
(entro breve tempo anche www.verolanuova.it)
Queste le nuove E-mail, gli indirizzi di posta elettronica:
per la parrocchia:    parrocchia@verolanuova.com
per Radio Basilica:  rbv@verolanuova.com


Angelo di Verola Archivio 1999 Parrocchia di Verolanuova