L'Angelo di Verola L'Angelo di Verola Mensile di Vita Parrocchiale

Anno XXV n°4 Aprile 2000

Cop

Inserto Speciale: Relazione sulla Missione 2000

Edizione a stampa a cura di Mons Luigi Corrini
Redazione: Rino Bonera - Don Giampaolo Goffi - Don Giovanni Gritti
Edizione on-line a cura di Tiziano Cervati


Archivio 2000 Angelo di Verola Parrocchia di Verolanuova

SOMMARIO
 

   3 Buona Pasqua (D.L. Corrini)
   5 Calendario liturgico
 12 La Settimana Santa
 16 Dal Sinodo:... (D. F. Dorofatti)
 19 Genitori, separati...
 20 ...una preghiera (D. Giovanni)

vita parrocchiale

 22 Carissimo... (Le Diaconie)
 23 Centri di Ascolto
 24 La Benedizione del...  (Mons. B. Foresti)
 25 Le pratiche per...
 28 La carta del...
 29 Giubileo del malato (A.M.)
 30 Gli itinerari...

dagli oratori

 32 Pasqua e Pentecoste
 33 Progetto del... (D. Giovanni)
 36 S.O.S. Cresima (I catechisti)
 37 Carnevale
 38 Ritorno al... (Gr. Animazione)
 39 Informagiovani (a.z.)

 

le nostre rubriche

 40 S.O.S. Mozambico (A. Landolfi)
 42 Ci difenderemo... (E. Ongaro)
 44 Ezechiele (R. Bonera)
 45 Verolasport (R. Bonera)

varie - cronaca

 47 “Vento” (R. Mor)
 48 Lo spazio di... (M. Calvi)
 49 Turni delle farmacie
 50 Nel nostro Comune
 51 Relax...iamoci... (errebi)
 52 L’angolo del...
      Per i più piccoli
 53 La roba
 54 Radiobasilica
 55 Last updates
 56 Dall’Avis (F. Bodini)
      Abbonati a “L’Angelo”
 57 Un concorso su...
 58 Auguri a...
      Anagrafe parrocchiale
 59 Offerte pro opere parrocchiali


la parola del Prevosto

Buona Pasqua

Vorrei confessare ad alta voce un mio forte desiderio: potervi incontrare uno ad uno, singolarmente, stringervi la mano ed augurarvi con tutto il cuore: “Buona Pasqua”. Retorica sentimentale? No! È un bisogno. È la venticinquesima Pasqua che celebro con voi e la consuetudine di vita mi ha portato ad intessere relazioni fraterne con tutti coloro che me lo concedono.

Non sapendo dirvi, in sintesi, la gioia, lo stupore per l’evento centrale della fede cristiana: la morte e risurrezione di Gesù, non trovo altro modo, per esprimermi, al di fuori di questo augurio.

In questo tempo in cui molti battezzati non si professano più cristiani, il credente è continuamente provocato dal confronto a riscoprire e a vivere la sua identità. Non solo.

Siccome la cultura dominante non è più ispirata al cristianesimo (vedi mezzi della comunicazione sociale), il cristiano si sente come straniero in questo mondo e deve andare spesso controcorrente.

Mentre Dio è assente dalla concezione della vita, questa si va popolando di idoli molto esigenti, ma affascinanti: il successo, il denaro, il piacere.

Il cristiano è colui che “si ostina” a credere in Dio. La sua fede non è adesione ad una dottrina astratta, ma ad una Persona.

La fede nel Dio di Gesù Cristo abbatte tutti gli idoli, li riduce a rango di strumenti e libera l’uomo da ogni padrone.

* * *

In un mondo in cui si esalta l’uomo come unico valore e contemporaneamente lo si calpesta nella sua dignità, il cristiano crede in Gesù Cristo, uomo e figlio di Dio “morto e risorto”. Egli è il senso della vita per cui il credente sa che la sua vita trova significato in riferimento a Gesù.

La fede in Cristo è “vivere come lui è vissuto” in un amore disposto a dare se stesso per Dio Padre e per i fratelli.

Questa fede trova la sua verifica quotidiana nell’amore per l’uomo. Un impegno, questo, mai pienamente attuato che esige continua conversione verso l’amore.

Per questo il cristiano crede nello Spirito, amore vivente e personale che lo porta a cercare l’unità, ad essere segno e sorgente d’unione.
* * *

Mentre va  sempre più aumentando il numero di coloro che credono solo nella terra, il cristiano crede nella “vita oltre la terra” inaugurata dalla Pasqua di Cristo.

L’avventura della persona e dell’umanità non si conclude nelle tenebre del nulla, ma nella pienezza della vita di Dio. Una fede e una  speranza  che non alienano ma spingono a moltiplicare l’impegno per rendere questo mondo più abitabile.

Il cristiano vive la fede, la speranza e l’amore non da solitario ma “nella Chiesa”.

La solitudine è morte. L’unione è vita.

Senza “la Chiesa” come comunità di credenti, il cristiano è nessuno.

Il credente non considera la ragione come unico metro di valutazione, ma si rifà alla   “Parola di Dio” e a chi nella Chiesa ha la missione di guidare e servire.

Esprime e vive la sua fede nei segni dei sacramenti. La Messa è per lui una esigenza per celebrare l’amore di Dio che ci giunge attraverso Cristo per rinsaldare l’amore con i fratelli.

Nella preghiera, ogni giorno, il cristiano incontra il Signore della sua vita in un dialogo d’amore.

Nell’impegno dell’amore ai fratelli ogni cristiano è nel mondo testimone visibile del Dio invisibile.

Sono pensieri che offro alla riflessione mia e vostra nella preparazione alla venticinquesima Pasqua che celebrerò con voi.

Mi auguro che sull’onda ancora viva della Missione parrocchiale la Pasqua del Giubileo ci offra lo stupore dell’incontro con Gesù Risorto in modo che lo possiamo annunciare ai fratelli “in novità di vita”.

Ancora, cordialmente, Buona Pasqua.


Calendario liturgico dal 2 aprile al 7 maggio 2000

Aprile

ORARIO SANTE MESSE

 In Basilica:   Prefestiva :ore 18.30
   Festiva : ore 7.30 - 9.30 - 11.00 - 18.30
    : ore 15.00 Celebrazione Liturgica
   Feriali : ore 7.00 - 9.00 - 18.30
 S. Rocco:  Festiva : ore 9.00
 S. Anna - Breda Libera: Festiva : ore 10.00
   Feriale (giovedì): ore 18.30
 Cappella Casa Albergo:  Feriale e prefestiva: ore 16.30

N.B.: In Basilica , ogni sabato dalle ore 15.30 alle 17.30, i sacerdoti sono a disposizione per le confessioni degli adulti.
 

2 Domenica IV di Quaresima

Dal Vangelo - “Gesù disse: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna”. (Gv. 3-16)

 Sante Messe con orario festivo
Ore 15.00 Visita al cimitero della comunità parrocchiale. Celebrazione della santa messa e benedizione delle tombe.
ore 17.00 Presso l’Oratorio femminile incontro con i genitori, padrini e madrine dei bambini che saranno battezzati nel mese di aprile.

3 lunedì ore 20.30: Nel salone delle Suore incontro di formazione per gli animatori dei Centri di Ascolto

4 martedì Sante messe con orario feriale
ore 20.30 Via Crucis in Breda Libera - Diaconia S. Anna

5 mercoledì Sante messe con orario feriale
ore 20.30 in Basilica: Rivisitiamo i sacramenti.
6 giovedì Primo del mese. Dopo la s. messa delle ore 9.00 adorazione del Santissimo fino alle ore 12.00.
ore 20.30 Via Crucis nella Diaconia S. Antonio

7 venerdì Primo del mese. Dedicato alla devozione del S. Cuore.
ore 15.00 in Basilica Via Crucis
ore 20.30 Via Crucis nella Diaconia S. Rocco - Zona via Indipendenza

8 sabato Sante messe con orario feriale
ore 15.30 Sante confessioni

9 Domenica V di Quaresima

Dal Vangelo - “Gesù disse: “È giunta l’ora che sia glorificato il Figlio dell’uomo. In verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore produce molto frutto”. (Gv. 12,23-24)

 Sante messe con orario festivo
ore 9.30 Nel corso della s. messa, solenne Traditio Symboli (consegna della professione di fede - Credo) ai ragazzi della 2a media.
ore 11.50 Celebrazione comunitaria dei battesimi
ore 15.00 Celebrazione liturgica
ore 16.00 Nel salone dell’Oratorio maschile incontro con i genitori dei ragazzi di 3a media

10 lunedì Sante messe con orario feriale
ore 20.30 Incontro nei Centri di Ascolto di tutte le Diaconie

11 martedì Sante messe con orario feriale
ore 20.30 Via Crucis nella Diaconia S. Cuore. (Quartiere Rinascita)

12 mercoledì Sante messe con orario feriale
ore 15.00 In Basilica si apre la preparazione alla Pasqua della donna. Recita del Vespro, s. messa con riflessione.
ore 20.30 Via Crucis nella Diaconia Crocifisso (Vie Lombardia, Italia, Rovetta, Circonvallazione)

13 giovedì Sante messe con orario feriale
ore 15.00 In Basilica vespro e s. messa con riflessione per le donne
ore 20.30 Via Crucis nella Diaconia Madonna di Caravaggio (zona Stadio)
14 venerdì Sante messe con orario feriale
ore 15.00 Celebrazione della Pasqua delle donne.
 In Basilica s. messa solenne
ore 20.30 Via Crucis nella Diaconia S. Donnino (zona Castellaro)

15 sabato Sante messe con orario feriale
ore 15.30 Sante confessioni pasquali per i ragazzi della 4a e 5a elementare.

INIZIO della Settimana Santa

È la settimana più significativa dell’anno, quella che la tradizione liturgica e popolare chiama “Santa”. Su questa settimana deve puntare l’impegno spirituale dei credenti. Sempre la liturgia, ma specialmente in questa settimana, ci fa rivivere il mistero pasquale nel quale Gesù, Figlio di Dio, incarnatosi e fatto obbediente fino alla morte di croce, è talmente esaltato nella Risurrezione e Ascensione da essere costituito Signore e poter così comunicare la sua vita divina affinché gli uomini, morti al peccato e configurati a Cristo, non vivano più per se stessi, ma per Gesù che morì e risuscitò per noi.
I primi giorni della Settimana Santa, nella nostra parrocchia, sono caratterizzati dalla celebrazione della Quarantore. Sono giorni di preghiera, di ascolto della Parola di Dio, di conversione che devono servirci da introduzione al triduo pasquale in cui si celebra il mistero di Cristo che per noi muore e risorge.

16 Domenica delle Palme. Inizio delle Quarantore

Dal Vangelo - “Gesù era ormai vicino alla discesa del Monte degli Ulivi quando tutta la folla esultando cominciò a lodare Dio a gran voce: “Benedetto colui che viene, il re, nel nome del Signore”. (Lc. 19,37-38)

 Sante messe con orario festivo

ore 9.15 All’Oratorio maschile: benedizione degli ulivi. Processione verso la Basilica seguita dalla S. messa
ore 11.00 Santa Messa Solenne

ore 15.00 Apertura delle S. Quarantore. S. messa. Esposizione del Santissimo Sacramento. Breve riflessione.
 NB  = Il Santissimo rimane esposto all’adorazione dei gruppi e dei singoli.

ore 20.30 S. messa. Predica. Reposizione. (Partecipa il Coro parrocchiale)
17 lunedì della Settimana santa

ore 7.00 S. messa. Esposizione del SS. Sacramento
ore 9.00 S. messa per gli alunni delle elementari
ore 10.30 Omaggio alunni delle medie
ore 13.00 Adorazione individuale
ore 15.00 Celebrazione per tutte le donne della parrocchia
ore 17.00 Adorazione delle Figlie di S. Angela
ore 18.00 Adorazione delle Rev.de Suore
ore 20.30 S. messa. Meditazione. Reposizione. (Partecipa il Coro parrocchiale)

18 martedì della Settimana santa

ore 7.00 S. messa. Esposizione del SS. Sacramento
ore 9.00 S. messa per gli alunni delle elementari
ore 10.30 Omaggio alunni delle medie
ore 13.00 Adorazione individuale
ore 15.00 Celebrazione per tutte le donne della parrocchia
ore 17.00 Adorazione delle Figlie di S. Angela
ore 18.00 Adorazione delle Rev.de Suore
ore 20.30 S. messa. Meditazione. Benedizione Eucaristica solenne. Chiusura delle Quarantore (Partecipa il Coro parrocchiale)
 Presiederà la celebrazione il Vescovo di Lodi mons. Giacomo Capuzzi

19 mercoledì della Settimana santa

 Sante messe con orario feriale
 Vengono celebrate nella Cappella delle Rev.de Suore
ore 15.00 Presso l’oratorio femminile sante Confessioni per i ragazzi delle medie
ore 16.30 Ragazze delle medie
ore 20.30 Solenne Via Crucis nel centro cittadino: si svolgerà in piazza della Libertà

20 GIOVEDÌ SANTO

ore 9.30 Nel Duomo di Brescia S. Messa celebrata dal Vescovo con i sacerdoti delle diocesi (viene trasmessa da Radiobasilica)
ore 16.30 S. messa per i ragazzi, gli anziani e gli ammalati
ore 20.30 S. messa nella “Cena del Signore”. (Partecipa il Coro parrocchiale)

21 VENERDÌ SANTO

ore 15.00 In Basilica solenne Via Crucis per tutti
ore 20.30 Liturgia della Passione e bacio del Crocifisso (Partecipa il Coro parrocchiale)

22 SABATO SANTO

ore 7.00 I sacerdoti sono a disposizione per le Sante Confessioni
ore 15.00 Confessioni per gli uomini, i giovani e le signorine
ore 21.00 Solenne Veglia pasquale
 È l’ora più solenne di tutto l’anno liturgico. S. Agostino la chiama “Madre di tutte le veglie”; si veglia nell’attesa della Risurrezione: mistero centrale della nostra fede

 Santa Messa con la partecipazione del Coro parrocchiale.

23 DOMENICA DI PASQUA NELLA RISURREZIONE DEL SIGNORE

 Solennità con ottava

Dal Vangelo - “Nel giorno dopo il sabato. Maria di Magdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand’era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro...” (Gv. 20,1)

 Sante messe con orario festivo

ore 11.00 S. messa solenne (con la partecipazione del Coro parrocchiale)
ore 18.00 Vespri solenni. Benedizione Eucaristica seguita dalla s. messa

24 LUNEDÌ DELL’ANGELO

 Sante messe con orario festivo
 La santa messa delle ore 11.00 è celebrata in S. Rocco

 Nel pomeriggio è sospesa la celebrazione liturgica
ore 16.00 Celebrazione comunitaria dei battesimi
ore 18.30 S. messa

25 martedì S. Marco - Evangelista
 Sante messe con orario feriale


30 Domenica II di Pasqua. In Albis Depositis
 Ottava di Pasqua

Dal Vangelo - “Otto giorni dopo... venne Gesù... e disse a Tommaso: “Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani: stendi la tua mano e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente”. (Gv. 20,27)

ore 15.00 Celebrazione liturgica
ore 16.00 Salone Oratorio femminile: incontro con l’Azione Cattolica Adulti.
ore 16.00 Salone Oratorio maschile: incontro per i genitori dei fanciulli di 4a e 5a elementare
ore 17.00 Salone Oratorio maschile: incontro con i genitori dei ragazzi di 1a e 2a media

maggio

1 lunedì S. Giuseppe lavoratore
ore 9.00 S. messa per il mondo del lavoro
                                * * * Si apre oggi il mese dedicato alla pietà verso la Madonna. Ogni sera del mese la s. messa vespertina è preceduta dalla recita del S. Rosario. Sono in programma sere di preghiera nelle varie Diaconie. Il calendario verrà pubblicato con il prossimo numero dell’Angelo.
 Ogni sera alle 20.30 il S. Rosario è recitato nelle chiese sussidiarie di S. Rocco, Cappella Casa Albergo, Madonna di Caravaggio, Stadio e Chiesa di S. Donnino

4 giovedì Primo del mese. Dopo la s. messa delle ore 9.00 esposizione del Santissimo e adorazione comunitaria e privata fino alle ore 12.00

5 venerdì Primo del mese, dedicato alla devozione del sacro Cuore

6 sabato Festa di S. Gottardo in S. Donnino
 Sante messe alle ore 9.00 e alle 11.00
ore 17.00 S. Rosario e benedizione con la reliquia del santo
 Nella Cappella della casa Albergo la S. Messa prefestiva è posticipata alle ore 17.00

7 Domenica III di Pasqua

Dal Vangelo - “In quel tempo, di ritorno da Emmaus, i due discepoli riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come avevano riconosciuto Gesù nello spezzare il pane”. (Lc. 24,35)

 Sante messe con orario festivo
ore 9.30 Nel corso della messa avrà luogo la Redditio del “Padre nostro” per i fanciulli della 5a elementare
ore 16.00 Celebrazione liturgica
ore 17.00 Presso l’Oratorio femminile (Rev. Suore) avrà luogo l’incontro per i genitori, padrini e madrine dei bambini che saranno battezzati nel mese di maggio
ore 16.00 Nel salone dell’Oratorio maschile avrà luogo l’incontro con i genitori dei bambini della 2a elementare in vista della Prima Confessione
 Da questa domenica la celebrazione liturgica pomeridiana in basilica è spostata alle ore 16.00


SETTIMANA SANTA

La vita
dei credenti
esprima
il mistero
pasquale

Riprendiamo questo servizio sulla “Settimana Santa”. In essa si celebra il centro della fede cristiana. Abbiamo davanti un mese, un tempo prezioso per riflettere su quanto qui ci viene proposto. Dedichiamo qualche momento, possibilmente ogni giorno, alla lettura meditata di questo servizio. Scopriremo la gioia di essere cristiani e la bellezza della “Settimana” che introduce a gustare la Pasqua per annunciarla agli altri come il vero senso della vita.

Con la Domenica di Passione o delle Palme si inaugura la “Settimana santa”. È la settimana dedicata alla celebrazione delle fasi conclusive e supreme del mistero della salvezza operata da Gesù Cristo.
In questa settimana vi è il “Triduo sacro” che la caratterizza propriamente come “settimana pasquale”.
La Chiesa così descrive il Triduo sacro: “Il Triduo pasquale della Passione e della Risurrezione del Signore ha inizio con la Messa vespertina “In Coena Domini”, ha il suo centro nella Veglia pasquale e termina con i Vespri della Domenica di Risurrezione”.
 

1. Domenica delle Palme

“Cristo umiliò se stesso...: per questo Dio l’ha esaltato!”
 

La “regalità” di Cristo sconvolge i nostri schemi di interpretazione e di esercizio del potere. Gesù Cristo è “Re-crocifisso!”.
Il suo potere Egli non lo esprime con il prestigio, il successo e l’imposizione ma lo vive dolorosamente annullandosi nella umiliazione della croce, sulla quale redime tutto il peccato dell’uomo. Questo cambiamento di significato del potere e questo nuovo stile nell’esercitarlo si spiegano nel fatto che Gesù Cristo ha inteso essere il “Signore degli uomini” con l’amore verso tutti indistintamente. La sua “regalità” infatti è “servizio”: per questo Egli merita ascolto ed imitazione da parte nostra, da parte di ogni uomo.
La nostra partecipazione quindi alla processione ed alla Eucaristia della Domenica delle Palme deve esprimere pubblicamente che noi intendiamo accettare l’atteggiamento e lo stile di carità. “Il maggiore fra voi, colui che governa”, (Egli ci raccomanda), “si comporti come colui che serve” (Lc. 22,26). E subito ci conforta con la sua promessa precisa e sicura: “Se uno mi serve, il Padre lo onorerà” (Gv. 12-26).
Come Cristo, il Figlio diletto, anche noi in ogni evenienza dobbiamo pregare con animo filiale obbediente: “Padre... sia fatta la tua volontà” (Mt. 26,42).
 

2. Giovedì Santo
(mattino)
 In cattedrale a Brescia.

“Cristo ha fatto di noi...
dei sacerdoti per il Padre”.
 

Il Giovedì santo comporta in mattinata una celebrazione solenne assai significativa, la “Messa crismale”.
Tale celebrazione si svolge soltanto nella chiesa Cattedrale.
Ormai da qualche anno, con la riforma liturgica del Concilio Vaticano II, il rito della consacrazione degli Olii santi si svolge più snello e semplice, e la celebrazione poi nel suo insieme s’è fatta più breve e comprensibile a tutti.
La celebrazione della Messa crismale è presieduta dal Vescovo, circondato dal suo Presbiterio e dai suoi ministri (diaconi, ecc.) e domanda la partecipazione attiva dei fedeli. Si tratta della celebrazione che più di ogni altra manifesta come la Chiesa - popolo santo di Dio - sia costituita “gerarchicamente”; è la celebrazione che concretizza ed esprime al massimo l’unità del “sacerdozio comune” e del “sacerdozio ministeriale”. Il ministero del prete, infatti, è al servizio della fede e del senso battesimale-eucaristico (= sacerdozio comune) della vita dei fedeli. D’altra parte i fedeli vivono il loro servizio a Dio ed ai fratelli mediante l’azione pastorale propria del prete. Sacerdozio e ministero, fedeli e preti non si distinguono per contrapporsi, ma si richiamano necessariamente..., per la gloria di Dio con la vita santa di tutti!
 

3. Triduo Sacro

a) Giovedì Santo
ore 20.30: in Basilica
“Li amò sino alla fine”.
 

Il Giovedì comporta anche, in tutte le comunità parrocchiali, la Messa vespertina “In Coena Domini”. È l’anniversario della cena pasquale ultima di Gesù Cristo, il Signore, è il ricordo della “prima cena eucaristica” del Signore con i suoi.
Questa sera con noi, come già allora con gli Apostoli, Cristo compie l’offerta di sè al Padre nel “segno sacro” del pane e del calice. L’Eucaristia è infatti il sacramento dell’amore del Figlio di Dio per gli uomini fino al gesto supremo, cioè la lavanda dei piedi e la morte in croce!
In questo modo la nostra carità, anzi ogni gesto ed ogni espressione dell’amore umano resta per sempre giudicato: “Vi ho dato infatti l’esempio”, dice il Signore “perché come ho fatto io, facciate anche voi” (Gv. 13,15).
Ma occorre notare bene che Cristo, della sua morte obbediente, non ce ne ha lasciato soltanto l’esempio da imitare, ma pure ci ha comandato di perpetuarne l’offerta “in sua memoria”. Ne consegue allora che la Messa “In Coena Domini” non significa semplicemente fare un sincero ricordo di Lui, ormai passato...; ma esige invece che nella celebrazione della Eucaristia - di ogni Eucaristia! - noi ci doniamo a quel movimento di carità da cui essa proviene.
E cioè: nutrendoci del pane che è “corpo offerto in sacrificio per noi” e del vino che è “sangue versato per la nostra comunione con Dio e tra di noi”, dobbiamo anche noi progressivamente diventare “offerta viva” fino al sacrificio del servizio dei fratelli, specie più bisognosi, iniziando da casa nostra, dal nostro ambiente di lavoro o professionale.
 

b) Venerdì

ore 20.30: in Basilica
“Egli è stato trafitto per i nostri delitti”.
 

Ogni espressione umana viene meno davanti alla tragedia del Calvario, sul quale si consuma il sacrifico di Gesù Cristo, Figlio di Dio! Nella azione liturgica di questo giorno la Chiesa, commemorando la morte del Signore, ci guida alla intelligenza del mistero suscitando in noi i sentimenti ed indicandoci gli atteggiamenti della vera devozione.
Il silenzio innanzitutto: solo il desiderio ripieno di fede e di carità, permette di raccogliere il senso profondo e salvifico della parola di Dio che ci svela come il sacrificio di Cristo sia stato offerto “per noi”: “Trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità” (Is, 53,5).
E poi la preghiera. Solo la preghiera umile e fiduciosa ci conduce prima ad adorare nell’immagine del Crocifisso e poi ad accogliere nella comunione della Eucaristia la realtà viva e personale di Colui che, sospeso al legno della croce, “è la salvezza del mondo!”.
Ma intanto, lo sappiamo bene, la Passione di Cristo e la sua Morte continuano nelle sue membra sofferenti, perseguitate ed uccise... La vera devozione alla croce, allora, domanda attenzione quotidiana al dolore umano di quanti ci stanno accanto o che veniamo a conoscere.
 

c) Sabato Santo ore 21:
     e Domenica in Basilica

“Gesù Nazareno,
il crocifisso, è risorto!”.
 

La solenne “Veglia pasquale” costituisce il vertice del “Triduo sacro”. In essa si delinea, in quattro momenti, tutto l’itinerario della vita cristiana: Liturgia della Luce, Liturgia della Parola, Liturgia del Battesimo, Liturgia dell’Eucaristia. La Messa della notte pasquale è la Messa della Risurrezione di Cristo innanzitutto e risurrezione nostra in Cristo!
La fede cristiana infatti è essenzialmente “fede pasquale”. È la fede cioè in Cristo risorto, vivo e contemporaneo agli uomini di ogni tempo, quindi anche a noi; è la fede in Cristo! Signore, fonte di vita e di salvezza per tutti coloro che credono in Lui: “In nessun altro si trova la salvezza!” (Atti 4,12); è la fede che in Cristo già è incominciata la risurrezione dei morti e quindi, di conseguenza, a tutti è offerta la speranza infallibile della vittoria sulla sua morte, perché con la croce è perdonato il peccato ad ogni uomo che si pente e si confessa; e la fede che con Cristo, morto e risorto per noi, è incominciato ormai il tempo ultimo definitivo: la storia è di Cristo, costituito da Dio giudice e Signore dell’umanità.
Dalle nostre chiese, dove celebriamo la Pasqua del Signore, questo annuncio deve essere portato nel mondo agli uomini. La nostra vita “salvata” da Cristo nella fede e nei sacramenti, deve testimoniare che la redenzione non è un pio desiderio, ma già s’è iniziata in noi con un “nuovo” stile di rapporto umano, improntato appunto sulla carità del Signore.
Il mondo soffre già troppe e gravi delusioni... Guai a noi,  se gli mancasse anche la speranza cristiana che Dio appunto ci ha donato per parteciparla ai fratelli: “Cristo è veramente risorto per noi!”.
 

4. Conclusione
“Compiere nelle opere ciò che abbiamo celebrato nel sacramento”.

“La vita dei credenti porti in sè il mistero pasquale, e ciò che onoriamo con la festa liturgica venga pure celebrato con i costumi cristiani della vita!” così S. Leone I, papa, raccomanda ai fedeli nella notte pasquale dell’anno 443 (cf. Serm. LXXXI, I). Poco prima il Venerdì santo dello stesso anno, nella solenne commemorazione della Passione del Signore, Leone aveva ricordato ai fedeli gli “impegni battesimali” della lotta contro satana, dello spirito di sacrificio per le virtù evangeliche, della testimonianza cristiana dinanzi al mondo, ecc., affermando nella conclusione: “Onora veramente Cristo sofferente, morto e risorto per noi soltanto, colui che in Cristo sa soffrire, morire e risorgere” appunto in questa fedeltà morale cristiana al Vangelo (cf. Serm. LXX 4).
Si tratta cioè, come dice anche la preghiera del Messale Romano, di “testimoniare nelle opere il memoriale della Pasqua che celebriamo nella fede” (cf. Coll. Domen. VI di Pasqua).
Occorre - in breve - che questa Pasqua, segni in noi comunitariamente e personalmente un passo avanti nella vita cristiana, secondo i frutti dello Spirito che la devono caratterizzare (cf. Gal. 5,22). Allora il “discorso di vita” che siamo chiamati a fare nella nostra società, nella quale si diffonde una “cultura di morte”’ troverà credibilità e forza nelle nostre comunità e nelle nostre persone “rinnovate” dalla grazia pasquale.


Dal Sinodo:
Nuova evangelizzazione dell’Europa
compito principale dei cristiani del Terzo Millennio
don Franco Dorofatti

Giovanni Paolo II, dando l’annuncio del nuovo sinodo europeo nello stadio di Berlino all’Angelus del 26/6/98, ne precisò lo scopo: “al fine di analizzare la situazione della Chiesa in vista del Giubileo”, nella speranza di “un’epoca di autentica rinascita a livello religioso, sociale e d economico... frutto di un nuovo annuncio del Vangelo”.
In preparazione a tale sinodo da celebrarsi dall’1 al 23 ottobre ‘99 è stato diffuso l’“Instrumentum laboris” che porta il titolo “Gesù Cristo vivente nella sua Chiesa sorgente di speranza per l’Europa”, nel quale viene offerto il Vangelo della Speranza a un’Europa che conosce anche segni di una nuova vitalità cristiana, ma che è abitata dal materialismo ateo marxista e dal materialismo pratico di stampo edonista, dall’indifferentismo religioso, nonché dall’apatia religiosa, che inducono a un relativismo etico e un nichilismo morale. In pratica la Chiesa è chiamata a interrogarsi sullo stato della fede cristiana e ad aiutare i credenti a riscoprirla e a viverla, nella prospettiva di Gesù Cristo risorto, vera speranza dell’uomo e della storia. La speranza diviene il motivo dominante di tutto il sinodo.
Il Papa nella omelia tenuta, il 1° ottobre, durante la celebrazione d’apertura così affermava: “Con l’Assemblea sinodale il Signore vuole rivolgere al popolo cristiano, pellegrino nelle terre comprese tra l’Atlantico e gli Urali un forte invito alla speranza, donando l’intramontabile messaggio della salvezza, proclamato da Cristo”. E proseguiva: “Europa del terzo millennio, la Chiesa a te propone Cristo unico mediatore di salvezza ieri, oggi e sempre (Eb. 13,8). Te lo propone non tanto a parole, ma specialmente con la testimonianza eloquente della santità”.
Il Cardinal Varela ha aperto i lavori, delineando i problemi che assillano il continente (crisi familiare demografica, i giovani senza lavoro, violazione dei diritti umani, problemi della guerra, nazionalismi, migrazione, smarrimento valoriale...) e evidenziando i segni di speranza (allargamento del processo unitario ai paesi dell’est, una “nuova vitalità” della Chiesa a ovest e a est...), alimentati da una Chiesa annunciatrice del Vangelo a un continente che va verso una tranquilla scristianizzazione. L’Europa non è più l’Europa dei muri, ma non è ancora l’Europa cristiana dei secoli passati. Secondo il relatore l’Europa è a un bivio di fondamentali decisioni: o la conversione al Dio dei nostri padri, il cui Figlio si è fatto uomo per amore dell’uomo, o l’allontanamento dalle radici spirituali dalle quali è nato il vero umanesimo cristiano. Dopo la relazione del cardinale si sono susseguiti gli interventi dei vescovi nel tentativo di definire una precisa diagnosi del continente, con luci e ombre, e di enucleare orientamenti per un futuro migliore dell’Europa sia a livello civile che religioso. Il cardinal Poupard ha parlato di una cultura europea divenuta “meno cristiana” e anche “meno umana”. Secondo l’arcivescovo di Bordeaux, Pierre Eyt, siamo di fronte a un’“apostasia tranquilla” da parte della maggioranza degli europei, per lo meno in occidente, e in modo particolare tra gli adolescenti e i giovani.
L’anima europea è ormai naturalmente non cristiana. S’impone, perciò, come necessaria la “nuova evangelizzazione”. L’arcivescovo di Genova Dionigi Tettamanzi, ha dichiarato che il primo e fondamentale problema riguarda noi cristiani e la nostra fede: fin dove siamo cristiani? Nell’Europa di oggi la priorità non consiste nel “battezzare i convertiti”, ma nel “convertire i battezzati”. Per molti cristiani è grande la tentazione di vivere “etsi Christus non daretur”: come se Cristo non ci fosse. Di qui la sfida per la Chiesa: rifare il tessuto cristiano delle stesse comunità ecclesiali e formare i cristiani. Il cardinal Martini ha insistito sulla importanza della Bibbia, libro del futuro del continente europeo, sulla necessità della parrocchia che attualizza la presenza di Cristo, con l’aiuto dell’inserzione dei movimenti nella comunione pastorale, parrocchiale e diocesana, e sulla possibilità di nuove e più ampie esperienze di “collegialità”. Stimolanti sono state le proposte di alcuni vescovi (Ablandi, Egger, Antonelli...) che hanno suggerito di ripartire da una nuova alfabetizzazione biblica, da un ascolto della Parola unito con la vita, da itinerari formativi biblico-spirituali che favoriscono un inserimento vivo nella comunità e una più soda spiritualità che si riverbera nella vita ecclesiale e nell’impegno dei fedeli nella società: la Bibbia può dare un supplemento d’anima all’Europa. Un filo rosso univa vari interventi: una Chiesa concepita come mistero, comunione e missione deve puntare sulla Bibbia e la spiritualità per una riqualifica del cristianesimo nell’età del benessere, che va smarrendo il senso della trascendenza. Mons. Nicora nel suo intervento asseriva: “Il processo di unificazione europea merita di essere valutato in chiave positiva, anche se, per ora, gli aspetti economici finanziari sono prevalenti. Occorre fare crescere un progetto d’Europa sempre più condiviso e ispirato ai grandi valori umanistici della tradizione cristiana. E, commentando l’evento del Sinodo dalle pagine di “Avvenire”, affermava che l’opera di evangelizzazione deve partire da una forte spiritualità, tema questo molto sentito dai vescovi.
Dopo tre settimane si è chiusa l’assise ecclesiale con la Messa e l’allocuzione del Papa. Va ricordato il “Messaggio” dei vescovi ai “credenti e a tutti i cittadini d’Europa”. Il testo è un “grido di speranza”, lanciato alla Chiesa europea e a tutte le nazioni. I vescovi danno atto del crescente concentrarsi della Chiesa sulla sua missione spirituale e auspicano che sia garantito, nell’Europa unita, il primato dei valori etici e spirituali su quelli economici e politici. Il Papa nell’omelia ha indicato la sfida che interpella la Chiesa: “la nuova evangelizzazione” dell’Europa. L’evangelizzazione è antica per quanto riguarda il nucleo essenziale, ma nuova per il metodo e le forme della sua espressione apostolica e missionaria. La Chiesa è chiamata a ripetere agli uomini e alle donne del terzo millennio e a quanti vivono immersi nel relativismo e materialismo: “Accogliete Cristo nella vostra esistenza. Cristo è il futuro dell’uomo”. Per Giovanni Paolo II ci vuole un più incisivo annuncio, corroborato da una coerente testimonianza.
E l’auspicio finale del Papa: “L’Europa sappia garantire, in atteggiamento di fedeltà creativa alla sua tradizione umanistica e cristiana, il primato dei valori etici e spirituali”.


Genitori, separati ma non in guerra

I figli hanno diritto di frequentare papà e mamma, anche se non vivono più insieme.
Nessuno può impedirlo. Lo hanno stabilito i giudici della Cassazione

I genitori, come i bambini, non sono tutti uguali. Ci sono papà e mamme che sanno affrontare i problemi con calma e cercano di ragionare insieme. Altri che cominciano subito a litigare e magari si rivolgono parole offensive. E può accadere, purtroppo, che papà e mamma arrivino a lasciarsi. Vedere uno dei propri genitori andare a vivere da un’altra parte è un’eventualità molto triste.

Però purtroppo succede: in questi ultimi anni le separazioni sono molto aumentate. Pensate, ogni anno in Italia ci sono 60 mila genitori che decidono di non vivere più insieme.

In questa situazione già difficile, i bambini si trovano spesso al centro di una guerra, vittime dell’incomprensione che divide gli adulti. Tuttavia, i piccoli hanno sempre il diritto di vedere i propri genitori, di stare con loro.

Un’impresa a volte difficile, anche se i genitori dovrebbero agevolare le visite periodiche e, soprattutto, non dovrebbero mettersi in cattiva luce l’uno con l’altro. Guai se il papà parla male della mamma quando lei è assente. E ancora peggio se le impedisce di stare un po’ di tempo con i suoi figli. Se questo succede deve intervenire il giudice.

Qualche giorno fa la Cassazione, che è il tribunale più importante di tutti, ha pronunciato una sentenza di condanna nei confronti di un papà che si comportava proprio in questo modo. Non permetteva che le sue bambine trascorressero qualche giorno con la mamma. È sbagliato - hanno detto i giudici - anche quando papà e mamma vivono separati, quello che ha in affido il bambino deve favorire l’incontro con il genitore che vive in un’altra casa.
 

Per risolvere queste situazioni senza ricorrere ai tribunali una soluzione ci sarebbe. Si potrebbe pensare di affidare i bambini non a un solo genitore ma a entrambi.

Questa formula si chiama “affido congiunto”. Peccato che i genitori non ci pensino e che i giudici non sempre lo propongano.


ogni mese...
... una preghiera

 a cura di don Giovanni

Dalla sublime liturgia della Chiesa d’oriente traiamo queste lodi al Signore Crocifisso e risorto. Il mistero pasquale vi è contemplato nei suoi due aspetti di morte e risurrezione; lo sguardo contemplante è sempre fisso sulla Trinità, che realizza la salvezza. Alla lode è sempre associata la Madre di Dio, invocata come interceditrice.
Il linguaggio, ricco di reminiscenze bibliche, non è sempre facile; però, il riferimento a concetti teologici, per quanto possibile omessi nella riduzione che presentiamo, non è mai finalizzato a fare accademia, bensì vuole aiutare colui che prega ad innalzarsi alle vette dello stupore e della contemplazione.

Prossimi alla celebrazione della Passione e della Risurrezione di Gesù, dono del Padre e opera dello Spirito, in quest’anno giubilare possiamo pregare respirando con il polmone della Chiesa di Oriente.

Per la tua croce, Cristo salvatore, è disciolto il potere della morte,
ed è annientata la seduzione del diavolo;
il genere umano poi, salvato con la fede, ogni giorno ti offre un inno.
Tutte le cose sono illuminate dalla tua risurrezione, o Signore,
e il paradiso è riaperto; tutto il creato ti benedice e ogni giorno ti offre un inno.
Glorifico la potenza del Padre e del Figlio,
inneggio all’autorità dello Spirito santo,
Divinità indivisa, increata, Triade consustanziale che regna per i secoli dei Secoli.

Adoriamo la tua croce preziosa, o Cristo,
e inneggiamo e glorifichiamo la tua risurrezione;
poiché dalle tue piaghe noi tutti fummo guariti.
Inneggiamo il Salvatore incarnato dalla Vergine;
poiché per noi fu crocifisso,
e il terzo giorno risorse, per dare a noi la grande misericordia.
Noi che siamo indegni di stare nella tua casa immacolata, ti cantiamo l’inno,
gridando dal profondo:
Cristo Dio, che illuminasti il mondo risorgendo il terzo giorno,
strappa il tuo popolo dalla mano dei tuoi nemici, o Amico degli uomini.
Lode alla Madre di Dio
Come non stupiremo per il tuo divino e umano parto,
o degna d’ogni venerazione?
Poiché senza avere avuto conoscenza d’uomo,
o tutta Immacolata,
partoristi un Figlio senza padre nella carne,
lui che prima dei secoli fu generato dal Padre senza madre,
senza per nulla subire mutazione, o inquinamento, o divisione,
ma conservò salva la proprietà delle due sostanze.
Perciò, Madre Vergine Sovrana,
supplicalo a salvare le anime di quanti con retta fede ti conoscono Madre di Dio.

Cristo, con la tua passione accecasti il sole,
e con la luce della tua risurrezione schiaristi l’universo,
accogli il nostro inno, o Amico degli uomini.
La tua vivificante risurrezione, o Signore,
illuminò tutta la terra,
e richiamò a vita la tua creatura rovinata.
Perciò liberati, acclamiamo: Onnipotente Signore, gloria a te!

Per redimere da morte la nostra stirpe,
o Cristo, sopportasti la morte,
e risorto dai morti il terzo giorno,
risuscitasti con te quelli che ti riconobbero Dio,
illuminasti il mondo; Signore gloria a te!

Si allietino i cieli, esulti la terra,
poiché il Signore ha operato con la potenza del suo braccio;
con la sua morte schiacciò la morte;
divenne primogenito fra i morti;
ci liberò nel seno dell’Ade e concesse al mondo la grande misericordia.

Lode alla Madre di Dio
Te, mediatrice di salvezza per la nostra stirpe,
noi inneggiamo, vergine Madre di Dio;
poiché in quella carne che aveva preso da te, il Figlio tuo e Dio nostro,
accettando di patire in Croce,
ci riscattò dalla perdizione nel suo amore per gli uomini.


vita parrocchiale

Carissimo “Centro d’Ascolto”...

Carissimo Centro d’Ascolto,       grazie per i momenti belli vissuti con te in questo mese di marzo.
Grazie al Signore, per averci dato l’occasione di incontrarci nel Suo nome, intorno al Suo Santo Vangelo, per riflettere sui nostri giorni.
Grazie perché con te, Centro d’Ascolto, la Parola del Signore è uscita dalla nostra Basilica, dalle aule di Catechismo, dagli ambienti di “formazione Cristiana”, per entrare dove viviamo, nelle nostre case. Grazie perché questa “Parola del Signore” l’abbiamo scoperta “Parola di vita”.
* non più solo “dovere” da vivere per poterci dire Cristiani,
* ma soprattutto “nostra esigenza”, “risposta” che può aiutarci a dare un senso alla nostra vita.
Grazie, carissimo Centro d’Ascolto, perché con te abbiamo scoperto che “qualche cosa da dire” sul Vangelo, non spetta solo ai preti, ma a tutti: anche noi laici possiamo dare tanto. Forse grandi disquisizioni teologiche dalle nostre bocche non usciranno, ma in compenso tanta vita, tante belle esperienze quotidiane: e lo sappiamo benissimo, il Signore ci ha donato la Sua Parola non perché rimanga solo sui libri, ma diventi vita quotidiana. Uniti nel nome di Gesù, preti e laici, cercando di volerci bene in questi incontri di marzo, ci siamo sentiti non solo “Assemblea di Dio”, ma soprattutto “Famiglia di Dio”. Per tutto questo, carissimo Centro d’Ascolto, ti ringraziamo, e nel nostro interesse Ti affidiamo al Signore. La tua esperienza in mezzo alla Comunità di Verolanuova, sia sostenuta dal Suo Santo Spirito: il Signore ti ha fatto nascere nella nostra Parrocchia durante la S. Missione, Lui certamente ti farà crescere.
Anzi, rettifichiamo, ci farà crescere.
Con affetto ti salutiamo e ci diamo appuntamento in aprile. Le tue Diaconie: S. Anna, Crocifisso, S. Cuore, S. Antonio, S. Rocco, S. Lorenzo, S. Donnino, Madonna Caravaggio.
 
    CENTRO DI ASCOLTO: 2° lunedì del mese

lunedì 10 APRILE - ore 20.30

presso i 25 Centri d’ascolto prescelti e già resi noti.

Le persone che hanno dato la disponibilità per l’animazione dei 25 Centri Ascolto, si incontreranno il primo lunedì di ogni mese

In Aprile: lunedì 3 ore 20.30 dalle Suore


Riprendiamo da “Famiglia Cristiana” del 20 febbraio scorso la seguente lettera al direttore e la sua risposta in merito ai “Centri di Ascolto”. È sicuramente di grande attualità per noi che sentiamo ancora vivo il ricordo della Missione al popolo e riteniamo tale corrispondenza motivo di attenta riflessione su questa realtà alla quale si sta dando, in parrocchia, piena attuazione.
 

Centri di ascolto
nelle parrocchie

Due animatori hanno scritto:

Nella nostra parrocchia, nell’ottobre 1997 è stata realizzata una Missione popolare: in 18 abitazioni del quartiere si svolsero altrettanti “centri d’ascolto”. Il nostro ancora  oggi continua il suo cammino. Crediamo che parte del futuro della Chiesa sia in questi “centri”, perché in essi la Chiesa si fa missionaria.
Durante gli incontri qualche persona si è sciolta in pianto, altre hanno posto interrogativi che non osavano esporre a un sacerdote. Noi animatori ci siamo preoccupati di trasmettere la gioia della preghiera, di rispondere agli interrogativi, di offrire la possibilità di leggere il Vangelo riportandolo alla realtà quotidiana.
È importante che il Vangelo sia portato da gente comune come noi: fa più effetto sentire certe realtà da studenti, mamme o papà che non da chi porta il Vangelo “per mestiere”.

Ed ecco la risposta:

Capita spesso che, al termine di una missione popolare, i cosiddetti “centri di ascolto” continuino l’esperienza di comunione e di condivisione nella preghiera e nella riflessione sul Vangelo. È una forma di catechesi valida e originale, che stimola il dialogo e la partecipazione fraterna. Di solito gli animatori di questi centri sono laici della parrocchia in cui si è svolta la missione, formati alla scuola dei missionari. È appunto fondamentale che i gruppi non si isolino dalla vita della comunità parrocchiale, ma siano anzi stimolati a una partecipazione sempre più attiva. La testimonianza di un laico è spesso accolta più facilmente, ma è importante che gli animatori siano in relazione costante con i sacerdoti, perché la loro catechesi sfoci nel ministero pastorale e sacramentale di questi.


Soltanto adesso siamo venuti in possesso del testo della Benedizione che il vescovo emerito di Brescia, mons. Bruno Foresti, ha impartito, lo scorso 1° gennaio 1999, alle tele restaurate della nostra Basilica. Lo pubblichiamo volentieri  soprattutto per i pensieri ed i sentimenti di elevata spiritualità che l’hanno ispirato. Un documento prezioso che si ricollega all’omelia pronunciata dallo stesso vescovo nell’ottobre 1997 in occasione del 350° anniversario della consacrazione della Basilica.

Benedizione del Vescovo: “Preghiamo”

Signore Dio Onnipotente creatore dell’uomo, effusore della bellezza nel mondo, noi ti ringraziamo perché ci hai resi partecipi del creato e hai infuso la genialità negli artisti perché potessero davvero non solo amare la bellezza, ma comunicarla ai fratelli.
Vogliamo dunque benedirti per quelli che nei secoli hanno dipinto queste stupende tele, ma vogliamo anche benedirti per quelli che amando Te, amano la bellezza che sei Tu, e la bellezza che è qui incarnata, hanno fatto sacrifici perché potessero essere restaurate.
Vogliamo ringraziarti per la perizia che hai infuso in coloro che le hanno restaurate rendendole eloquenti, parole vivaci, colorite, parole che colpiscono l’occhio, ma soprattutto entrano nel cuore.
Vogliamo ringraziarti, Signore, per l’amore e lo spirito di sacrificio che hai messo in tanti che davvero hanno rinunciato a qualche cosa di cui potevano godere, specialmente per la famiglia, perché davvero i fratelli potessero fruire di questa ricchezza che certamente è gloria del popolo di Verolanuova, ma diventa Osanna, Alleluia a Te che sei nei cieli.
Fa‘ o Signore che sempre coloro che entreranno in questa Basilica possano essere affascinati non solo dalle linee architettoniche e dagli stupendi colori di queste tele, ma siano soprattutto affascinati dai tuoi misteri; vedano che attraverso le realtà visibili che Tu hai suggerito e espresso, ci sta una realtà invisibile alla quale ciascuno è chiamato.
Apri dunque gli occhi di questo popolo verso il cielo di cui questi misteri raccontati nelle tele diventano parziale rivelazione.
La benedizione dunque che io chiedo a Te Dio Onnipotente, Signore della storia, Padre di questo popolo, è che davvero il sacrificio di tanti venga così da Te retribuito secondo la dimensione che sfugge, perché misteriosa alla nostra verifica, anche se sappiamo superiore alle nostre speranze. Benedici dunque al di là di questo mistero che noi abbiamo celebrato nella Maternità Divina della Vergine Santissima, questo popolo, e fa’ sentire che esso figlio dello stesso Padre, figlio della stessa Madre, è un popolo che ha bisogno di Te. Signore Gesù io te lo affido.
Vergine Santissima, rinnovando la consacrazione di un popolo che più volte l’ha espressa, io ti dico, Madre, che questo popolo ti ama. Te lo affido dunque, sia in benedizione di te e Tu sii in benedizione di lui. Per questo la benedizione che io impartisco attraverso un segno, che è quello dell’acqua benedetta, è qualche cosa di più grande, di più sublime, di più misterioso, di più tremendo, in un certo senso, perché rivela il mistero di Dio di cui questa Basilica è solo un piccolo segno, perché il Signore è infinito. La benedizione di Dio Onnipotente, Padre, Figlio e Spirito discenda su queste tele e vi rimanga sempre.


Giubileo
2000

Le pratiche per
l’indulgenza giubilare

L’indulgenza è la remissione dinanzi a Dio della pena temporale per i peccati, già rimessi quanto alla colpa. Il Giubileo è un anno di “grazia”, finalizzato al rinnovamento interiore. Tutti i fedeli, convenientemente preparati, possono abbondantemente fruire, lungo l’arco dell’intero Giubileo, del dono dell’indulgenza.

“L’uso salutare dell’indulgenza insegna in primo luogo quanto “sia triste e amaro l’aver abbandonato il Signore Dio”. I fedeli, infatti, quando acquistano le indulgenze comprendono che con le proprie forze non sarebbero capaci di riparare al male che con il peccato hanno arrecato a se stessi e a tutta la comunità. L’uso dell’indulgenza, inoltre, ci dice quanto intimamente siamo uniti in Cristo gli uni con gli altri, perché anche questi più facilmente e più intimamente possano essere uniti al Padre. (Paolo VI I. D. iv, 9)”.

L’indulgenza indica la compassione e la bontà di Dio, unita alla connotazione della dolcezza paterna nei confronti dei figli peccatori. ...l’indigenza è la misericordia di Dio che la Chiesa, forte del mistero della redenzione di Cristo e della sua propria santità, offre ai credenti perché sperimentino la pienezza del perdono portato fino alle sue estreme conseguenze, in vista di un’esistenza alla luce dell’amore.
 
Condizioni

1. La Confessione sacramentale che porti ad una vera conversione del cuore (entro 15 giorni dalla visita ai luoghi giubilari).

2. La Comunione eucaristica (possibilmente nel giorno stesso della visita ai luoghi giubilari) è necessaria per ogni indulgenza.

3. Il Padre nostro, La professione di fede (Credo), Ave Maria e una preghiera secondo l’intenzione del Papa.

4. Le attività caritative. La nostra Diocesi indica le seguenti opere di carità, verso cui orientare le varie raccolte:
 - contributo alla remissione del debito estero
 - casa di accoglienza per donne sottratte alla prostituzione
 - altre che verranno indicate

Modi per lucrare l’indulgenza

• Pellegrinaggio o itinerario giubilare comunitario nei luoghi indicati: si acquista l’indulgenza partecipando alla celebrazione liturgica o al pio esercizio.

• Visita in gruppo o singolarmente a una chiesa giubilare: si acquista l’indulgenza attraverso un congruo momento di meditazione personale e di preghiera, e recitando il Padre Nostro, la professione di fede e una invocazione alla Beata Vergine Maria.

• Visita ai fratelli che si trovano in necessità o in difficoltà (infermi, carcerati, anziani in solitudine, handicappati, ecc.) quasi compiendo un pellegrinaggio verso Cristo presente in loro.

• Iniziative che attuino in modo concreto e generoso lo spirito penitenziale che è come l’anima del Giubileo. Così, d’accordo con la guida spirituale o con il confessore, si può decidere di astenersi, almeno durante un giorno, da consumi superflui (fumo, bevande alcoliche, digiuno e astinenza secondo le norme della Chiesa, ecc.) ed evolvere  una proporzionata somma di denaro ai poveri; sostenere con un significativo contributo opere caritative; dedicare una congrua parte del proprio tempo ad attività che rivestono interesse per la comunità, o altre simili forme di personale sacrificio.

• L’indulgenza può essere acquistata soltanto una volta al giorno e può essere applicata per modo di suffragio alle anime dei defunti.


Credo o simbolo Apostolico

Io Credo in Dio, Padre Onnipotente,
creatore del cielo e della terra;
e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore,
il quale fu concepito di Spirito Santo,
nacque da Maria Vergine,
fu crocifisso, morì e fu sepolto;
discese all’inferno;
e il terzo giorno risuscitò da morte;
salì al cielo,
siede alla destra di Dio Padre onnipotente;
di là verrà a giudicare i vivi e i morti.
Credo nello Spirito Santo,
la santa Chiesa cattolica,
la comunione dei Santi,
la remissione dei peccati,
la risurrezione della carne,
la vita eterna.
Amen.
 

I dieci comandamenti di Dio o Decalogo

Io sono il Signore Dio tuo:
1. Non avrai altro Dio fuori di me.
2. Non nominare il nome di Dio invano.
3. Ricordati di santificare le feste.
4. Onora il padre e la madre.
5. Non uccidere.
6. Non commettere atti impuri.
7. Non rubare.
8. Non dire falsa testimonianza.
9. Non desiderare la donna d’altri.
10. Non desiderare la roba d’altri.

I sette Sacramenti

1. Battesimo
2.  Cresima
3. Eucaristia
4. Penitenza
5. Unzione dei malati
6. Ordine
7. Matrimonio
 

I due Misteri principali della fede
1. Unità e trinità di Dio.
2. Incarnazione, Passione, Morte e Resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo.

I due comandamenti della Carità
1. Amerai il Signore tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente.
2. Amerai il prossimo tuo come te stesso.

I cinque precetti generali della chiesa
1. Partecipare alla Messa la domenica e le altre feste comandate.
2. Santificare i giorni di penitenza, secondo le disposizioni della Chiesa.
3. Confessarsi almeno una volta all’anno e comunicarsi almeno a Pasqua
4. Soccorrere alle necessità della Chiesa, contribuendo secondo le leggi e le usanze.
5. Non celebrare solennemente le nozze nei tempi proibiti.


Giubileo
2000

Per quanti intendessero andare a Roma per il Giubileo soli, con la propria famiglia o anche in piccoli gruppi, pubblichiamo il seguente servizio che li porrà in condizioni di poter usufruire di quelle facilitazioni che li metteranno al riparo da incresciosi imprevisti o da indesiderate sorprese.

La Carta del Pellegrino

La Carta del Pellegrino, personale e non cedibile, è innanzitutto lo strumento che garantisce al pellegrino in arrivo a Roma la partecipazione all’Evento o agli Eventi desiderati del Calendario del Giubileo.
In aggiunta a ciò, la Carta consente di usufruire dei seguenti servizi:
-  assicurazione;
- trasporto libero, nel limite di validità della carta, su tutti i mezzi pubblici della rete urbana di Roma (autobus, metropolitana, ferrovie nel tratto urbano), considerato che nell’Anno 2000 la circolazione dei pullman e delle autovetture private in Roma sarà fortemente limitata;
- prenotazione di Basiliche/Chiese per celebrazioni specifiche;
- servizio telefonico, con possibilità di effettuare conversazioni telefoniche per un importo di Lit. 10.000 con il sistema del prepagato. Tale servizio potrà essere utilizzato in Italia ed all’Estero sino al 30 giugno 2001, fruendo del beneficio di tariffe ridotte;
- riduzioni sul biglietto d’ingresso ai Musei Capitolini, ai Fori imperiali e alla Galleria Doria Pamphilj, presso il cui bookstore il possessore di Carta potrà fare acquisti con sconti del 10%; riduzione sull’ingresso alla Mostra dei 100 Presepi Internazionali presso le sale del Bramante a P.zza del Popolo fino al 25 aprile 2000 e sull’ingresso allo spettacolo teatrale “Gli anni del Giubileo nella storia della Chiesa e nella storia degli uomini” nel giardino dell’Istituto di Studi Romani all’Aventino dal 20 giugno al 31 luglio 2000;
- prenotare pranzi, cene (Lit. 15.000) o cestino (Lit. 10.000) da consumare presso i servizi di ristorazione convenzionati situati nei dintorni delle Basiliche;
- inoltre, ai possessori della Carta verrà consegnata gratuitamente la Carta Romea (venduta al pubblico a Lit. 15.000), che le FS italiane hanno predisposto per facilitare i viaggi in treno da e verso Roma per periodi prestabiliti con sconti del 20-30% sulle tariffe ordinarie e possibilità di prenotare gratis il posto in treno. La suddetta Carta è valida fino al 30 giugno 2001.

Il costo dei servizi offerti dalla Carta, valida tre giorni, è di Lit. 65.000 per persona per i pellegrini italiani e Lit. 75.000 per quelli stranieri (in quanto il credito telefonico è in questo caso di Lit. 20.000) che non desiderano prenotare anche l’alloggio o che utilizzano pacchetti predisposti da tour operator di loro scelta. Per coloro, invece, che utilizzano pacchetti logistici predisposti dal S.A.C., il costo della Carta sarà di Lit. 55.000 se sono italiani e di Lit. 65.000 se sono stranieri. Essendo la Carta personale, non sono previste gratuità. Per ogni giorno di permanenza successivo al terzo, vanno aggiunte Lit. 5.000 per l’utilizzo dei mezzi pubblici.
La prenotazione delle Carte da tre giorni per gruppi di minimo 25 unità va effettuata tramite la nostra interfaccia nella Vostra Regione (in questo caso Brevitours 0302895311).

Esiste una seconda tipologia di carta, denominata Carta 1 giorno, che ha validità 24 ore e costa Lit. 10.000. Essa permette di prenotare la partecipazione ad un Evento giubilare ed è comprensiva di assicurazione. Al costo base possono essere aggiunte Lit. 5.000 per usufruire del trasporto pubblico e Lit. 10.000 di credito telefonico. Le Carte 1 giorno disponibili sono:
Carta 1 giorno (Evento + Assicurazione) Lit. 10.000
Carta 1 giorno (Evento + Assicurazione + Trasporto) Lit. 15.000
Carta 1 giorno (Evento + Assicurazione + Trasporto + Credito tel.) Lit. 25.000
La prenotazione delle Carte da 1 giorno per gruppi di minimo 25 unità va effettuata tramite la nostra interfaccia nella Vostra regione (vedi sopra).

Gli individuali, le famiglie e i piccoli gruppi fino a 24 persone possono prenotare la Carta da tre giorni telefonicamente al numero 06/72985566. Il costo delle Carte per gli individuali è di Lit. 55.000 per persona se italiani e Lit. 65.000 per persona se stranieri.
I dati sanitari non servono ai fini dell’emissione delle Carte del Pellegrino.


Una testimonianza - ricordo di una verolese che ha partecipato al
Giubileo del Malato 2000

Roma, 11 Febbraio 2000

Questa mattina mi sono recata in piazza S. Pietro per la Celebrazione Eucaristica, presieduta dal Santo Padre.
Durante la S. Messa, l’emozione era così forte che riuscivo a stento a trattenere le lacrime. Osservavo le persone a me vicine, notavo nei loro volti la stessa commozione e la stessa felicità che, soltanto il Papa, così vicino, poteva trasmetterci.
Scena toccante, quella di una mamma in carrozzella che si avvicina all’altare tenendo fra le braccia il suo bambino anch’esso ammalato, e la successiva imposizione delle mani da parte del Pontefice sul suo piccolo capo.
Che atmosfera magnifica! Quelle parole rivolte a tutti noi ammalati, annullavano anche il freddo, e il tempo, seppur lungo, scorreva veloce.
Durante la Messa ho pregato per tutti: le dame, i barellieri che operano con tanto amore. In particolare ho ricordato gli organizzatori dell’Unitalsi, che si sono impegnati a renderci importanti con questa esperienza indimenticabile. Ho pregato tanto per gli ammalati, per tutti i giovani perché ascoltino la Parola del Padre e la mettano in pratica dedicando cura e attenzione ai più bisognosi e agli anziani che vivono nelle case di riposo.
Una richiesta particolare l’ho rivolta alla Madonna di Lourdes, perché sostenga la vita del S. Padre: Colui che rappresenta la pace nel mondo e gli doni tanta salute e forza.
Auguro a tutti, in particolare ai giovani, di poter vivere queste esperienze, che hanno lasciato in me il desiderio di essere sempre testimone serena nella mia vita accettata come dono da trasmettere a quanti avvicino, particolarmente ai sofferenti. È l’augurio mio che di cuore faccio a tutti!
Un caro saluto.
A.M.


Giubileo 2000

Gli itinerari giubilari nella diocesi (3)

Chiesa Giubilare

Santuario della Stella
Gussago

Referente

Don Federico Festa (rettore)
Tel. 0302770718

Orari

8.00 - 11.00
14.00 - 17.00 (18.00)

Chiese Stazionali

Abbazia (parrocchiale)
Rodengo

Referenti

Don Alfono Serafini (priore) (Olivetani)
Don Simone Telch (parroco)
Tel. 030610182 - Fax 0306811009

Orari

9.00-12.00
15.00-18.000

Chiese Stazionali

Antica Pieve
Gussago

Referenti

Cavagnola Marì Tel. 0302770264
Via S. M. Vecchia, 11
Don Pierviglio Begni Tel. 0302770841
Via Della Chiesa, 32

Orari

Su richiesta

Chiese Stazionali

S. Antonio
(parrocchiale fonte battesimale di Paolo VI)
Concesio

Referenti

Mons. Dino Osio (parroco)
Tel. 0302751184

Orari

7.30-12.00
e su richiesta

Chiese Stazionali

Antica Pieve alla Mitria
Nave

Referenti

Don Antonio Tomasoni (parroco)
Tel. 0302530119

Orari

Su richiesta

Chiese Stazionali

Santuario di Conche
Nave

Referenti

Don Antonio Tomasoni (parroco)
Tel. 0302530119

Orari

Su richiesta

Case di accoglienza

Villa “Pace”
Gussago

Referente

Lina Tomberli Tel. 0302770616
Via Cavalletto, 1 (trav. di V. Nava)
Gussago

Note

 

Chiesa Giubilare

Madonna
della Ceriola
Montisola

Referenti

Don Paolo Bonardi (parroco)
Tel. 0309825245
Archetti Luigi (fraz. Cure)
Tel. 0309886172

Orari

8.30-17.30

Chiese Stazionali

S. Pietro in Lamosa
Provaglio d’Iseo

Referenti

Don Bracchi Giovanni (parroco)
Tel. e Fax 030983504

Orari

9.00-12.00
14.00-18.00

Chiese Stazionali

Pieve di S. Andrea
Iseo (parrocchiale)

Referenti

Don Angelo Nassini (parroco)
Tel. 030980206

Orari

7.30-12.00
15.00-18.30

Chiese Stazionali

Monumento al
SS. Redentore
Monte Guglielmo

Referenti

Da giugno a settembre: Rifugio “Almici”
Berardi Flavio Tel. 0309870990
Inverno: Don Raffaele Donneschi (parroco)
Tel. 0309870918

Orari

N.B.: c’è un valigetta per la S. Messa

Casa di accoglienza

Casa delle Suore
Operaie
Fantecolo

Referente

Suore
Tel. 0309823847
Fax 0309882552

Note

 

Chiesa Giubilare

Eremo dei Santi
Pietro e Paolo
Bienno

Referente

Don Fausto Manenti (direttore)
Tel. 036440081

Orari

Sempre aperta

Chiese Stazionali

Via Crucis
Cerveno

Referenti

Don Salvatore Ronchi (parroco)
Tel. 0364434014

Orari

8.00-12.00
14.30-18.00 (17.30)

Chiese Stazionali

Santuario
dell’Annunciata
Piancogno

Referenti

Minori Cappuccini
Padre Pietro (superiore)
Tel. 036445005

Orari

6.30-11.45
14.30-18.00 (17.30)

Chiese Stazionali

Santuario della
Madonna delle Nevi
Boario T. (parrocchiale)

Referenti

Don Giuseppe Chiminelli (parroco)
Tel. 0364531425
Suore della Consolata
Tel. 0364532604

Orari

7.00-12.00
15.00-19.00
Presenza
del confessore

Chiese Stazionali

S. Maria Nascente
Edolo (parrocchiale)

Referenti

Don Aldo Delaidelli (parroco)
Tel. 036471059

Orari

7.00-12.00
15.00-19.00

Chiese Stazionali

Antica Pieve
“S. Maria in Silvis”
Pisogne

Referenti

Don Arrighetti Giovanni (parroco)
Tel. / Fax 036486535

Orari

9.00-12.00
15.00-18.00

Casa di accoglienza

Eremo dei Santi Pietro e Paolo
Bienno

Referente

Don Fausto Manenti (direttore)
Tel. 036440081

Note

//
 
 
 

Chiesa Giubilare

Santuario della
Madonna di Monte
Castello - Tignale

Referente

Donatella Ghidotti Campadelli
(custode) Tel. 036573019
Via XXIV Maggio, 22 - Tignale

Orari

Su richiesta

Chiese Stazionali

Chiesa del Crocefisso
Bogliaco

Referenti

Don Sergio Fapppani (parroco)
Tel. 036571088
Cell. 0368233645

Orari

8.00-18.00

Chiese Stazionali

Casa Natale
del Beato Comboni
Limone

Referenti

Padre Renzo (superiore) (Comboniani)
Tel. 0365954091

Orari

Sempre aperta

Chiese Stazionali

Duomo (parrocchiale)
Salò

Referenti

Mons. Francesco Andreis (parroco)
Tel. 0365521700

Orari

8.00-12.00
14.30-19.00

Case di accoglienza

Eremo di Montecastello

Referenti

Don Dino Capra (direttore)
Sr. Pieranna
Tel. 0365760255 - Fax 0365760055

Note

Solo per ritiri e momenti di preghiera per vivere il Giubileo

Case di accoglienza

Centro Parrocchiale
Bogliaco

Referenti

Don Sergio Fappani (parroco)
Tel. 036571088
Cell. 03683233645

Note

Ospitalità diurna

Case di accoglienza

Sala presso il Santuario di Montecastello

Referenti

Donatella Ghidotti Campadelli
(custode)
Tel. 036573019

Note

Ospitalità diurna
 


dagli oratori

Cammino annuale oratoriano

Pasqua e Pentecoste

23 aprile 2000 - 11 giugno 2000

Nella verità
di Gesù risorto
la memoria dei martiri

Nell’itinerario dell’Anno Santo il fanciullo è passato attraverso la porta della vita e la porta della grazia, la porta del mondo alla ricerca della pace e della giustizia, la porta del perdono e la porta della riconciliazione. La decima porta sarà Gesù: nella Pasqua di morte e risurrezione Gesù è la porta che ci rivela il volto paterno di Dio, in lui solo troviamo salvezza. È Gesù la strada da percorrere per giungere al Padre. Chi cerca il vero senso della vita deve passare da questa porta, ma attraverso questa porta potranno passare solamente coloro che il Padre ha invitato, chiamandoli per nome. “Gesù è una porta umile e bassa. Chi vuole entrare per questa porta deve umiliarsi e abbassarsi. Chi non si umilia ma si fa grande, evidentemente pensa di entrare scavalcando il muro. Ma arrampicarsi lungo il muro significa salire per precipitare” (S. Agostino). L’undicesima è la porta dei martiri che hanno lavato le loro vesti nel sangue dell’Agnello. Nell’Anno Santo del Giubileo si vogliono ricordare tutti coloro che per primi hanno seguito Gesù, i santi e soprattutto i martiri, coloro insomma che hanno donato la propria vita fino alla fine, durante le persecuzioni antiche e moderne. Il Papa scrive che “il credente che abbia preso in seria considerazione la propria fede cristiana, per la quale il martirio è una possibilità annunciata, non può escludere questa possibilità dal suo orizzonte di vita”.


Progetto Educativo
dell’Oratorio:
rileggiamolo (3)
di don Giovanni

Dopo qualche mese, continuiamo la rilettura del PEO, a partire da dove l’avevamo interrotta (numero di dicembre 99). Per essere più precisi, ne leggiamo i primi paragrafi.

PROGETTO EDUCATIVO
DELL’ORATORIO DI VEROLANUOVA

PARTE PRIMA

PRINCIPI GENERALI

1 - NATURA DELL’ORATORIO

a - L’Oratorio è l’espressione della sollecitudine educativa della comunità cristiana parrocchiale nei confronti delle giovani generazioni. È strumento del quale essa si serve per educare alla fede coloro che alla fede ha generato attraverso il battesimo.

b - L’Oratorio, dopo la famiglia, è pertanto il luogo privilegiato, anche se non l’unico dell’educazione alla fede.

c - L’Oratorio non è perciò, prima di tutto, il bar, il campo o altre strutture. Esso è dato invece dalle persone che vi operano e da quelle che lo frequentano, dai rapporti educativi che esse instaurano.

d - In quanto è espressione di una comunità cristiana consapevole della sua vocazione missionaria, l’Oratorio riconosce la possibilità di una appartenenza diversificata: esso non ha preclusioni nei confronti di nessuno e non pone come condizione l’essere credenti o disponibili, comunque, ad una proposta di fede. L’Oratorio è aperto a tutti purché, da parte di ciascuno, non vi siano preclusioni nei confronti delle sue specifiche finalità e vi si rispettino le elementari norme della convivenza sociale civile.

e - L’Oratorio, nell’educazione alla fede, tiene conto della gradualità della maturazione umana e cristiana e perciò non si limita a proporre la catechesi ma offre un vasta gamma di attività, capaci di coinvolgere educativamente quante più persone è possibile, partendo dal diverso livello di maturazione umana e cristiana in cui ciascuno si trova. Le attività che l’Oratorio propone, per una educazione globale della persona, vanno da quelle specificatamente formative a quelle ludiche (gioco), sportive o di altro genere. In tal modo, l’Oratorio non trascura nulla di ciò che può aiutare la persona a raggiungere in pienezza la maturità umana e cristiana.

In sintesi:

L’Oratorio è “laboratorio di evangelizzazione”, “cantiere” nel quale si testimonia, si annuncia, si celebra, si accoglie, si progettano e sperimentano iniziative, ponendo attenzione all’educazione globale della persona, chiamata ad accogliere il dono della vita e a viverla. A tutti vengono proposti i valori cristiani, nel rispetto della libertà di ciascuno che liberamente li accoglie, nella misura della propria disponibilità a crescere e a vivere in Cristo, nella gioia di una vita liberamente donata a Lui e ai fratelli.
 

Si tratta, come ben si può capire, della pagina fondamentale e fondante. In essa sono contenuti quei principi che stanno alla base di tutto quello che segue: da come si concepisce l’Oratorio deriva anche il modo di gestirlo, la scelta di uno stile, delle attività da promuovere. Se, per es., si fosse messa alla base la concezione dell’Oratorio come ambiente la cui funzione è unicamente la comunicazione della fede e l’educazione alla preghiera, avremmo un luogo ove ci si reca solo per andare a catechismo e a qualche incontro di preghiera. Viceversa, se l’idea dell’Oratorio corrispondesse a quella di un centro puramente ricreativo, tutto sarebbe concentrato su questa finalità.
Ancora: l’Oratorio non è uno spazio sacro, riservato ai soli battezzati o ai soli praticanti: è aperto a tutti (v. d). Non si chiede il certificato di Battesimo a chi vuole entrarvi: cristiano o musulmano, cattolico o ortodosso, credente o meno, praticante o grande assente dall’Eucarestia domenicale, chiunque vi entra è accetto; vi permane tranquillamente se rispetta le finalità del luogo in cui si trova; non è a casa sua se assume atteggiamenti o linguaggio che contrastano con la natura dell’ambiente e le sue finalità.
“Natura”: questo primo capitolo - che stiamo brevemente commentando - cerca di delinearla. Definire la natura di una cosa significa esprimere ciò che essa è, in che cosa consiste, la sua origine, la motivazione del suo esistere. Essa trova ulteriore chiarimento nelle finalità, di cui si parla in un successivo capitolo; queste, a loro volta, sono conseguenza della natura.

L’affermazione iniziale, al paragrafo a), è fondamentale: l’oratorio non nasce dal pallino di una o alcune persone; non viene eretto come luogo di parcheggio dei figli o altro. Esso “è frutto della sollecitudine educativa della comunità cristiana”. La comunità sente in sè il bisogno e la preoccupazione di educare: si dota di una struttura attraverso la quale può assolvere in parte a tale compito. Scrivo “in parte”, poiché non è l’unica; privilegiata per quanto riguarda l’educazione alla fede, ma non la sola e, anche in questo campo, nemmeno la più importante: prima c’è sempre la famiglia (o ci dovrebbe essere - v. b).
“Educare” è, dunque, la “parola magica” che svela il senso dell’Oratorio. Più precisamente, educare alla fede. Tale educazione specifica, però, non spunta come fungo isolato, ma è aspetto dell’educazione globale della persona. Si ha di mira la maturità umana e cristiana nel suo complesso (v. e). La persona è un tutt’uno. Anche il suo bisogno di giocare fa parte di lei ed è progetto di Dio; lo stesso dicasi del bisogno di incontrarsi, stare insieme, esprimersi, dare corso alle proprie potenzialità. Per questo non ci sono solo le aule di catechismo e la cappellina, ma troviamo anche altri ambienti e attività che con la formazione cristiana sembrano non avere a che fare gran che; sottolineo il “sembrano”. Oltre alla catechesi, troviamo allora lo sport, i Campiscuola, il Grest, la Scuola RUM, la festa per Carnevale, ecc.

L’educazione è frutto del rapporto tra le persone. La persona è il nucleo fondamentale dell’Oratorio; a formarlo sono innanzitutto le persone (v. c). Il primo oratorio di s. Giovanni Bosco era essenzialmente questo: le persone, che si educavano a vicenda (perché anche gli educatori vengono educati da coloro che essi educano) e, al massimo, un cortile ove darsi appuntamento per imparare insieme a crescere e a guardare il futuro: il “cortile dei sogni”.


S.O.S. Cresima
Catechisti cercasi...
Un appello che
attende dei nomi...
...Si divide così l’impegno e si moltiplica la gioia...

Il prossimo 11 maggio nel giorno di Pentecoste circa 50 ragazzi della nostra parrocchia riceveranno dal Vescovo il sacramento della Cresima. Per ben tre anni si sono preparati a questa importante tappa della loro vita, accompagnati da noi catechiste/i che, insieme a loro, abbiamo cercato di riflettere su cosa voglia dire per un cristiano accogliere nella propria vita questo sacramento, come dono e soprattutto come inizio di crescita personale: per una fede più matura e responsabile.
In questi anni di preparazione, noi catechisti, siamo concordi nell’affermare che questo percorso è importante per ognuno di noi, in quanto ci ha aiutato a riflettere su questo sacramento e su come viviamo l’essere cristiani “ADULTI” nella parrocchia.
Molte catechiste di questo triennio hanno ricevuto la Cresima da bambine all’età in cui i nostri figli ricevono la prima comunione: camminare insieme ai ragazzi in questo percorso ci ha aiutato a prendere sempre più coscienza della nostra fede e a rafforzarla con la testimonianza.
Forse i lettori si domanderanno il motivo che spinge dei catechisti a scrivere un articolo per parlare di questa esperienza, o meglio ancora, penseranno che tutto quello che fino ad ora è stato scritto non riguarda la maggior parte dei parrocchiani. Veniamo dunque subito al punto: negli ultimi anni ci siamo accorti che aiutare i nostri ragazzi ad avvicinarsi al sacramento della Cresima in modo serio, non imposto, ma, piuttosto, con un briciolo di entusiasmo e desiderio, è un lavoro duro e paziente, soprattutto da quando, secondo le indicazioni del nostro Vescovo, il sacramento della Cresima si amministra alla fine della terza media, periodo cruciale di vita nella crescita dei ragazzi (i genitori sicuramente avranno esperienze di come quest’età sia particolare e “difficile” soprattutto per quanto riguarda l’instaurare rapporti significativi tra ragazzi ed adulti). Inoltre i nostri gruppi di catechismo sono abbastanza numerosi e abbiamo notato che tale situazione non favorisce, nella maggior parte dei casi, anzi, impedisce il dialogo e la relazione personale con i ragazzi che rischiano, così, di ricevere solo nozioni che li annoiano (se opportunamente interrogati gli interessati potranno confermarlo).
Ebbene, dato che questo periodo di preparazione è importante per i ragazzi della parrocchia (ma anche per gli adulti), noi catechiste/i chiediamo aiuto a tutti quei genitori o a tutti quei parrocchiani di buona volontà che desiderano affrontare questa esperienza. Non vogliamo raccontarvi che questo servizio è privo di difficoltà (come nessun servizio del resto lo è), ma con l’aiuto della preghiera, del gruppo dei catechisti e, non da ultimo, di don Giovanni, un po’ per volta le difficoltà si affrontano e si provano a risolvere.
Risulta chiaro che con più catechisti i gruppi sarebbero meno numerosi e siamo certi   che i  ragazzi potrebbero vivere il cammino di preparazione in un clima più sereno e si riuscirebbe a creare l’intimità necessaria che faccia vivere i singoli con espressività nel gruppo e per proseguire insieme nelle varie tappe che il percorso propone.
Le catechiste che sono anche mamme si sono rese conto di come un cammino di preparazione al sacramento della Cresima sia sempre più necessario per i nostri figli anche perché si auspica che a “traguardo” raggiunto l’esperienza fatta possa essere continuata dai ragazzi nella concretezza di una vita cristiana vissuta nella comunità e non risolversi, come spesso accade, in un abbandono parziale o totale perché si è assolto “l’obbligo”.
In definitiva, siamo certe/i che questo nostro appello sarà recepito da moltissime persone e chi deciderà di rispondere può rivolgersi a don Giovanni. Noi vi aspettiamo a braccia aperte.
Infiniti saluti.

Le catechiste e i catechisti delle medie


Carnevale 2000

Ballo in maschera

In occasione del carnevale, l’oratorio maschile ha organizzato il tradizionale ballo in maschera.
La serata è stata animata con musiche e balli di vario genere che hanno coinvolto numerosi giovani, i quali hanno messo da parte la loro timidezza e si sono lanciati in pista. Grande sorpresa la presenza di molti bambini che hanno allietato la festa con la loro voglia di divertirsi e di scherzare. Ci rivediamo alla prossima sempre con tanta allegria.


Back to the past
(ritorno al passato)

Finalmente dopo qualche anno è tornata a Verolanuova una delle tradizioni perse: La sfilata di carnevale per le vie del paese.
Nonostante la presenza di un solo carro e di tre gruppi mascherati, il pomeriggio è stato animato con balli e la caccia al tesoro. Che cos’era il tesoro? Una bustina di zucchero!
Anche se il nostro non era il carnevale di Viareggio o Venezia, siamo comunque riusciti a coinvolgere un numero di persone paragonabili al “modesto” carnevale di Rio, dai più piccoli ai più maturi; ognuno con il proprio costume.
Tutti sono stati fondamentali per la fantastica riuscita di questa manifestazione.
L’Oratorio quest’anno ha ripreso con grandi risultati, l’idea di poter realizzare una sfilata più coinvolgente (non limitandosi ad animare solo i piccoli all’interno dell’Oratorio) e spera di raggiungere traguardi ancora più ambiti. Ciò sarà possibile, se si otterrà per i prossimi anni, la promessa di collaborazione di un maggior numero di persone.
Si ringraziano tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di tutto questo, agli organizzatori del ballo in maschera e a tutte le mamme che hanno offerto dolciumi da loro preparati.

Gruppo animazione


Informagiovani
 
  Occhio ai manifesti... !

Anche quest’anno abbiamo contattato le Associazioni verolesi al fine di stilare un programma delle manifestazioni per la stagione primavera e estate 2000.
Al più presto il manifesto sarà pronto e distribuito nei negozi del centro.
Qui di seguito in anteprima alcune iniziative previste per il mese di aprile:

8 aprile - Assessorato alla cultura
c/o Auditorium Biblioteca ore 21.00
Spettacolo Teatrale Compagnia “Primadonne”

14 aprile - Assessorato alla cultura
c/o Auditorium Biblioteca ore 20.30
Serata conferenza “Turismo Responsabile”

16 aprile - Gruppo Sportivo Verolabocce
c/o Bocciodromo Comunale di Verolanuova - Inizio ore 14.00
Gara sociale individuale

30 aprile - Terra & civiltà
Contattare l’Associazione al numero 03388011766
per conoscere la meta prevista in tale data
Visite guidate (gratuite) ai siti storico-artistici
e ambientali della Bassa Bresciana

2 maggio - Gruppo Sportivo Verolabocce
c/o Bocciodromo Comunale di Verolanuova
Gara serale - 7° Trofeo Carrozzeria Lombarda di Verolanuova
Gara Provinciale individuale

... Fai parte di un’Associazione verolese di cui non siamo a conoscenza e che quindi non abbiamo contattato?
Fatti sentire e ti inseriremo immediatamente nel nostro elenco.

a.z.


Sulle montagne non è facile trovare alberi diritti; ma nel mondo è ancora meno facile trovare uomini retti. (Antico proverbio cinese)


le nostre rubriche

Verola
missionaria

a cura del
Gruppo Volontari delle Missioni
“Conoscerci”

Questo bambino mozambicano, probabilmente rimasto orfano, fa raccolta di legna da ardere in cambio di cibo.

S.O.S. appello urgente
per il Monzambico

Il gruppo volontari per le missioni “Conoscerci” già da un ventennio è in contatto e collabora con l’AIFO, Associazione Italiana Raoul Follereau di Bologna per la lotta contro la lebbra nel mondo e per tutte quelle emergenze che periodicamente colpiscono i paesi più poveri. Questa volta ci interpella per soccorrere la popolazione del Mozambico dove il ciclone Eline ha praticamente distrutto le abitazioni di circa duecentomila famiglie e allo stesso modo le infrastrutture principali (strade, ponti, ospedali e linee elettriche) sono completamente distrutte. Quasi 150.000 ettari di terreno sono andati distrutti, 30.000 capi di bestiame sono morti. Circa 100.000 sono i senzatetto e 1.000.000 di persone a causa della mancanza di acqua potabile sono a rischio di colera, malaria e diarrea. A Moputo, nei centri di accoglienza l’AIFO sta effettuando la profilassi per il colera, il vaccino per la meningite e sta disinfettando i pozzi dell’acqua. Il governo mozambicano ha lanciato un appello per la richiesta di 130-150 miliardi per far fronte all’emergenza. Non si hanno dati attendibili sul numero delle vittime.
L’AIFO è presente in Mozambico dal 1981 quando ancora la guerra insanguinava il paese. Fu il governo mozambicano a chiedere all’associazione di Bologna di intervenire come coordinatori del piano nazionale di lotta alla lebbra, problema di salute per il paese. Successivamente gli interventi si sono estesi nel campo della sanità di base e della tubercolosi. Attualmente il personale AIFO è presente a Moputo, a Nampula, nel distretto di Funhalouro e nella provincia di Homoine. Queste province sono completamente isolate, manca l’elettricità, sono quasi prive di carburante e quel poco che rimane è riservato all’ambulanza per i casi gravi. Tutto il personale medico disponibile per tali emergenze è già stato inviato sul posto, conosce il paese ed ha contatti consolidati con le istituzioni locali ed è dunque prezioso per far fronte all’emergenza, ma avrà bisogno di ripristinare quanto il ciclone ha distrutto. C’è bisogno di ricostruire la rete sanitaria delle zone più devastate, di far fronte ai bisogni alimentari, igienici, sanitari di centinaia di migliaia di persone. È con la trasparenza e l’affidabilità con cui lavoriamo da vent’anni nel paese che chiediamo: Aiutateci ad aiutare la popolazione del Mozambico.
Per iniziare a dare risposta a questa drammatica situazione, recependo le esigenze dei nostri responsabili in loco, il nostro Consiglio di Amministrazione AIFO ha deciso di stanziare un primo contributo straordinario di lire 10.000.000 (diecimilioni).
Chiediamo a voi tutti un’immediata mobilitazione per una raccolta straordinaria di fondi e di dare all’avvenimento ampia divulgazione. Certi del vostro consueto prezioso impegno, ci è cara l’occasione per inviare cordialissimi saluti.
Settore Educazione allo Sviluppo
il responsabile Antonio Landolfi
 

N.B. Per l’invio dei contributi, indicare sempre la causale “S.O.S Mozambico” intestato a AIFO Via Borselli 4-6 Bologna n. c/c 7484. Oppure rivolgersi al gruppo dei volontari per le missioni “Conoscerci” che ha già inviato 5.000.000 (cinquemilioni) e sembra intenzionato a raddoppiarli.
Grazie.
Aiutateci ad aiutare la popolazione del Mozambico.


(Da “Kiremba”, febbraio 2000)
Ci difenderemo con i muri
da chi sogna l’Europa?

Non era indirizzata a noi, ma non può lasciarci indifferenti, la lettera che due giovani della Guinea, Yaguine Koita e Fodè Tounkara, rispettivamente di 5 e 14 anni, hanno scritto mentre si accingevano, con forte determinazione e con la coscienza di “mettere a repentaglio” la propria vita, al tentativo di raggiungere “il continente più bello e ammirabile fra tutti”, l’Europa, dove realizzare il sogno di poter studiare, di costruirsi una vita meno travagliata, e farsi portavoce dell’aspirazione dei “bambini e ragazzi dell’Africa” a progredire.
Dopo aver scritto la lettera si sono nascosti nel vano del carrello di un aereo della Sabena in partenza domenica 1 agosto da Conakry e diretto a Bruxelles. Sono morti assiderati: le tre paia di pantaloni, il grosso maglione, la giacca e il cappello non sono bastati a proteggerli dai 50 sottozero del volo a 10.000 metri di quota. La lettera è stata rinvenuta sul petto di uno di loro ed è diventata il loro testamento: un grido di aiuto per sè e per i giovani dell’Africa, nella speranza di trovare ascolto presso le autorità europee, a cui la lettera è rispettosamente rivolta. Ma quel grido di aiuto e di speranza interpella tutti noi cittadini di un continente la cui ricchezza è anche frutto di secoli di colonialismo. Il tono gentile e ossequioso delle espressioni di Yaguine e Fodé non può attenuare l’atto di accusa e la carica di sofferenza che in esse si cela:

“Eccellenze, signori membri e responsabili d’Europa, abbiamo l’onore, il piacere e la grande fiducia di scrivervi questa lettera per parlarvi dell’obiettivo del nostro viaggio e della nostra sofferenza di bambini e giovani dell’Africa. Ma, prima di tutto, vogliamo presentarvi i saluti più deliziosi, adorabili e rispettosi di questa vita. Siate il nostro appoggio e il nostro aiuto. Voi siete per noi, in Africa, coloro a cui chiedere soccorso. (...) Aiutateci, noi in Africa soffriamo enormemente, noi abbiamo dei problemi e alcune mancanze a livello di diritti dei bambini. A livello di problemi, noi abbiamo la guerra, le malattie, la penuria di cibo. Quanto ai diritti dei bambini, in Africa abbiamo scuole, ma una gran mancanza di istruzione e insegnamento. Salvo nelle scuole private dove si può avere una buona istruzione e buon insegnamento, ma ci vogliono forti somme di denaro. Ora, i nostri genitori sono poveri e ci devono nutrire (...) Dunque, se vedete che ci sacrifichiamo e mettiamo a repentaglio la nostra vita è perché in Africa si soffre troppo e c’è bisogno di lottare contro la povertà”.

Yaguine e Fodé non ce l’hanno fatta a superare il muro che il Nord ricco ha costruito a difesa del proprio benessere. I loro corpi sono stati rimpatriati, ma il loro sogno di dignità, di uguaglianza, di riscatto vive nel cuore e nella mente di milioni di persone del Sud. I muri della “fortezza” del Nord, in Europa e negli Stati Uniti, alzano e si allungano, perfino nei deserti e nei mari.
La frontiera tra il Messico e gli Stati Uniti è diventata una “cortina di ferro” lunga 1200 chilometri, con muro e torrette di guardia: alcune centinaia di persone vi muoio ogni anno, uccise dal freddo notturno o dalla disidratazione nell’attraversamento del deserto. Le enclaves spagnole di Ceuta e Melilla, in territorio marocchino, hanno costruito nei mesi scorsi, con una spesa di quasi 100 miliardi, due barriere alte tre metri, separate da una strada costantemente pattugliata dalla polizia di frontiera. Il canale d’Otranto, il canale di Sicilia, lo stretto di Gibilterra in questo ultimo decennio hanno contraddetto la loro identità e sono diventati luoghi di non-comunicazione e di morte: uno degli ultimi tragici episodi è stato l’annegamento a ferragosto di 40 persone di etnia rom, in fuga dal Kosovo, non pacificato dalla guerra “umanitaria” della NATO.
Allora continueranno ad alzarsi ed allungarsi i muri di separazione. Ma le guerre e le divisioni, le bombe e le frontiere non sono un destino. Sono il frutto di politiche e di visioni del mondo veicolate da gruppi di potere che catturano consenso nella “zona grigia” della società.
Yaguine e Fodé hanno messo a repentaglio la loro vita per ribadire che la lotta contro la povertà e muri di separazione è una necessità: lo è per tutti, anche per noi: e dobbiamo affrontarla non esportando o imponendo al Sud il modello di sviluppo del Nord, ma incoraggiando con il nostro sostegno di solidarietà le organizzazioni e le comunità che nelle società del Sud provano ad inventare soluzioni appropriate ai loro problemi, resistendo ad una subdola colonizzazione culturale che disintegra le loro identità e i loro valori.


I profeti (4)

Da Geremia a
Ezechiele

(a cura di Rino Bonera)

Nella Bibbia, dopo le “lamentazioni” di Geremia, si incontra il libro di Baruc (nome che significa “benedetto”) che fu discepolo e segretario dello stesso profeta.
Baruc doveva appartenere ad una famiglia nobile perché suo fratello Seraia era un alto dignitario della corte di Sedecia. Egli lesse gli oracoli di Geremia al re Joiachim che, però, diede il volume alle fiamme. In seguito a ciò Baruc, sotto dettatura di Geremia, li riscrisse tutti. Condotto a forza in Egitto assieme a Geremia riuscì a raggiungere Babilonia dove scrisse il suo libro e sembra sia rimasto fino alla morte fra gli ebrei esiliati.
Il piccolo libro può essere diviso in un Prologo che è una breve introduzione storica, e in altre tre parti di cui la prima contiene una confessione dei peccati del popolo puniti con l’esilio di Babilonia ed una invocazione divina; la seconda è un inno alla Sapienza, identificata con la legge mosaica; la terza è un messaggio di consolazione e conforto agli ebrei ai quali annuncia la fine dell’esilio e il ritorno a Gerusalemme.

Si incontra, poi, il profeta Ezechiele. Questi, di stirpe sacerdotale, fu deportato con la moglie a Babilonia nel 597. Nel 593, aveva circa trent’anni, cominciò il suo ministero profetico e per almeno ventidue anni fu la guida morale dei deportati. Morì in esilio, sembra, ucciso da un principe di Giuda da lui rimproverato per la sua idolatria.
Egli annunciò il compimento delle minacce divine e profetizzò l’adempimento delle promesse di Dio con la fine dell’esilio, il ritorno in patria e la restaurazione d’Israele col regno del Messia.
Il suo libro è diviso in due parti. Nella prima annuncia i tremendi giudizi di Dio contro il popolo eletto, contro le nazioni idolatre e, dopo il Prologo, annuncia la caduta di Gerusalemme e le sue cause; infine annunzia anche la rovina delle nazioni idolatre e specialmente dell’Egitto. Nella seconda parte, resa pubblica la notizia della caduta di Gerusalemme, Ezechiele passa subito alle profezie di consolazione per Israele: prima quelle delle sua restaurazione e della sua futura gloria; quindi viene descritto il nuovo regno d’Israele.


VEROLA
SPORT

attività
     risultati
commenti

(a cura di Rino Bonera)

Risultati delle partite giocate dalle varie squadre del Gruppo Sportivo Verolese:

CALCIO

Terza Categoria - Girone A
7 rit. (05.3): Rudianese - Verolese 1 - 3
8 rit. (12.3): Verolese - Mairano 6 - 1
9 rit. (19.3): Torbole - Verolese 1 - 2
10 rit. (26.3): Verolese - Cignano 2 - 1

Allievi - Girone B
6 rit. (05.3): Verolese - Joung n.d.
7 rit. (12.3): Orceana - Verolese 1 - 1
8 rit. (19.3): Castelcovati - Verolese 1 - 0
9 rit. (26.3): Verolese  riposa

Giovanissimi - Girone H
5 rit. (04.3): Verolese - Olimpia 1 - 1
6 rit. (11.3): S. Paolo - Verolese 0 - 1
7 rit. (18.3): Verolese - Orzinuovi 0 - 5
8 rit. (25.3): Quinzano - Verolese

Esordienti - Girone H
5 rit. (04.3): Voluntas - Verolese 5 - 0
6 rit. (11.3): Verolese - Pontevichese 2 - 0
7 rit. (18.3): Villaclar - Verolese 7 - 1
8 rit. (25.3): Verolese riposa

Queste le posizioni delle varie squadre nelle rispettive Classifiche Generali:

Terza categoria: 8° posto con 29 punti
Allievi: 11° posto con  12 punti
Giovanissimi: 10° posto con  9 punti
Esordienti: 4° posto con  30 punti

BASKET

Juniores masch. Girone C
Verolese - Leno 2000 106 - 66
(classificata al 5° posto con 18 punti)

Cadetti masch. - Girone C
Gamabara - Verolese 52-96
(classificata al 3° posto con 20 punti)
 

VOLLEY

2 Div. Femminile - Girone B
Offlaghese - Verolese 3 - 0
Verolese - Fornaci 2 - 3
Chiari - Verolese 2 - 3
Verolese - Pol. Vbf 2 - 3

3 Div. Femminile - Girone C
Verolese - Idra 3 - 1
Leno - Verolese 3 - 2
Verolese - Torbole 3 - 1
Gottolengo - Verolese 3 - 0

Ragazze - Girone E
Verolese - Botticino 3 - 0
Fornaci - Verolese 3 - 0
Verolese - Bovezzo 0 - 3


La morte di Gesù è una storia di mani, di povere mani che denudano, inchiodano, giocano ai dadi, spaccano il cuore. Il Signore lo sa, lo vede. Ci sono dentro anche le nostre mani... Mani che contano volentieri il denaro, che legano le mani agli umili, che applaudono le prepotenze dei violenti... mani che cercano di lavare le proprie viltà, che scrivono contro la verità, che trapassano i cuori. Se potessimo dimenticare queste mani, se ci fosse un’acqua per lavare questi mani...

(Don Primo Mazzolari)


varie - cronaca

Arte
&
cultura

Le poesie di Rosetta

La poesia “Vento” ha ottenuto a Parma, il 5 giugno 1999, una segnalazione di merito, un premio in argento e la pubblicazione sull’Antologia della IV Edizione del concorso Letterario Nazionale “Ermanno Minardi”.
Essa vuole porsi come auspicio di primavera e voto pasquale di serenità e di pace per tutti i lettori de’ “L’Angelo di Verola”.

Vento

Fronde ingiallite e rami senza foglie
muove il vento nel cielo cristallino;
ondeggiano gli arbusti ridestati
da forze pure di potenza immane.

Splende ogni cosa, s’aprono già i prati
all’invito di spire sovrumane;
s’eleva un canto di passeri lieti
dell’auspicio di luce e di tepore.

Rintocchi netti di campane a festa
si librano nell’aria trasparente,
come aprissero un varco prepotente
nella volta celeste illuminata.

È sparita la nebbia e l’ampia scia
ha lasciato ogni appiglio di tristezza
appeso ai rami grigi, in riva a gore,
a presagire incanti di germogli.


Turni domenicali di guardia farmaceutica
dell’Azienda S.L. 19

aprile

2
Pontevico (dr. Pinzi)
Manerbio (dr. Bresadola)

 9
Offlaga
Pontevico (dr. Romano)

16
Bassano Br.no

Gambara

23
S. Paolo
Alfianello

30

Verolanuova (comunale)

Bagnolo M. (dr. Ingardi)

maggio

7

14

Al momento di andare in stampa gli organi competenti non hanno ancora definito il relativo calendario.

N.B.: L’elenco è provvisorio.

N.B.: Il turno domenicale ha inizio dal pomeriggio del venerdì precedente e nell’elenco sono indicate soltanto le farmacie più vicine a Verolanuova. Qui, però, ogni sabato è aperta la farmacia comunale dalle ore 15.00 alle 19.00.


NUMERI UTILI DI TELEFONO:

Servizio Sanitario (soltanto nei casi di urgenza e di emergenza): 118
Gruppo Verolese Volontari del Soccorso: 030 936 1 662 (via Grimani)
Problemi con le droghe?: 030 993 7 210
Alcolisti in trattamento: 030 931019 oppure 030 93 22 45
Vigili del Fuoco: 030 93 10 27
Carabinieri - Pronto intervento: 112


N.B.: Il servizio sanitario prefestivo, festivo e notturno si svolge dal sabato mattina alle ore 10.00 fino al lunedì alle ore 8.00 e tutte le notti dalle ore 20.00 alle ore 8.00.
Per le prenotazioni di trasporto con autoambulanza del Gruppo Volontari del Soccorso telefonare: dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.00; inoltre dalle ore 8.00 del sabato alle 7.00 del lunedì.


Per i collaboratori de «L’Angelo di Verola»

Invitiamo i collaboratori a far pervenire i loro articoli possibilmente dattiloscritti (se scritti a mano: in stampatello per ragioni tecniche) unicamente ai sacerdoti entro e non oltre le ore 12 di venerdì 21 aprile. Quelli pervenuti oltre tale data non saranno pubblicati.

La redazione non è tenuta a dare giustificazioni per la non avvenuta pubblicazione degli articoli pervenuti né risponde delle fotografie non ritirate dagli interessati entro quindici giorni dalla pubblicazione sul bollettino.
LA REDAZIONE


Nel nostro Comune,

Sabato 19 febbraio 2000 alle ore 14.30 è stata indetta un’adunanza ordinaria del Consiglio Comunale, presso la Biblioteca Comunale, per la trattazione, in seduta pubblica di prima convocazione, dei seguenti principali argomenti:

- Determinazione tariffe per lo smaltimento rifiuti presso centro raccolta differenziata da parte delle ditte convenzionate - anno 2000;

- Determinazione aliquota I.C.I. e detrazioni anno 2000;

- Inclusione del 100% del costo di spazzamento ai fini della determinazione del costo di esercizio della nettezza urbana per l’anno 2000;

- Conferma tariffe per l’uso dei locali del centro culturale del capoluogo e del centro civico sociale della frazione Cadignano;

- Determinazione per l’anno 2000 dei prezzi di cessione delle aree P.E.E.P., P.I.P. e prezzi cessione dei fabbricati nel P.E.E.P.;

- Servizi pubblici a domanda individuale. Definizione costi complessivi e quadro di accertamento della copertura preventiva per l’anno 2000;

- Esame ed approvazione modifica al regolamento I.C.I.;

- Imposta sulla pubblicità e diritti sulle pubbliche affissioni - conferma anche per l’anno 2000 delle tariffe applicate con decorrenza 01.01.1998;

- Addizionale comunale IRPEF: non applicazione;

- Esame ed approvazione bilancio di previsione esercizio 2000 e suoi allegati: relazione previsionale e programmatica, bilancio pluriennale 2000/2002 e programma opere pubbliche 2000/2002. Approvazione esercizio provvisorio anno 2000.


Relax...iamoci un po’

(a cura di errebi)
 

Il pensiero...

“Gli uomini prima sentono il necessario, di poi badano all’utile, appresso avvertiscono il comodo, più innanzi si dilettano nel piacere, quindi si dissolvono nel lusso, e finalmente impazzano in istrapazzar le sostanze”.
(Vico, La scienza nuova)

...e il proverbio del mese:

“Letare et bene facere
e lasà cantà le pàsere”
(Star lieti e fare bene
e lasciar chiacchierare le passere)
 

La Santa del mese

Santa Zita (protettrice dei domestici), 27 aprile, giovedì
Nata nel 1218 a Montesegrati presso Lucca. All’età di dodici anni entrò al servizio di una famiglia nobile lucchese, presso la quale rimase tutta la vita. Era generosa e umile e donava tutto ai poveri.

La “Risposta”

Da che deriva il detto: “fare la gatta morta”?

Fingere di non capire, in una determinata situazione, o di mostrarsi distratto, per poi approfittare e agire a proprio vantaggio.
L’espressione deriva senz’altro dall’abitudine di questo felino, quando va a caccia per procurarsi il cibo. Nelle favole di Fedro e di La Fontaine, si parla di un gatto che si lasciava penzolare dal soffitto, al quale si teneva saldamente ancorato con le unghie, per dare l’impressione di essere morto e incoraggiare quindi i topi ad uscire dalla tana. Capita spesso, ancora oggi, di vedere un gatto, magari nel giardino di casa, appostato nei pressi di un cespuglio, o in cortile, in atteggiamento del tutto simile alla morte, ma pronto a balzare non appena appare la preda.


Per i più piccoli

FRA AMICI
Mio padre dice sempre che bisogna gettare acqua sul fuoco.
- Beh, mi sembra un tipo molto riflessivo.
- No, è un pompiere!

PIERINO/1
- Scusa - chiede la mamma a Pierino - dove vai così imbacuccato?
- A un... rinfresco!

PIERINO/2
- Sai, Pierino - si confida la mamma - quando sono costretta a sculacciarti, soffro quanto te.
- Sì mammina: ma non nello stesso posto!


Ricordi per un figlio, personali sì; ma quanti di noi hanno dimenticato queste realtà vissute nella speranza affannosa in un avvenire migliore? E oggi?

La roba

Durante tutto l’anno, anche in casa mia come in tutte le famiglie, si parlava (non solo a parole) di risparmio. Si rivoltavano gli abiti e i cappotti. Il rammendo era un’arte. Da un cinturone della divisa di un ufficiale di mio padre furono ricavati sandaletti estivi “a frate” per noi bambini.
Smesse da mio cugino, diventarono mie un paio di scarpe color bianco. Come prima cosa le scarpe furono tinte di nero e le punte furono riempite di cotone. Con queste non riuscivo a correre spedito, ma se camminavo senza fretta, facevo una bella figura.
Gli indumenti intimi, quelli invernali, erano fatti in casa, con la lana. Una lana pungente. Le maglie facevano fagotto ai gomiti perché le maniche risalivano, mentre le calze scendevano alla caviglia. Tutta questione di elastico. Io avevo le scarpe, ma avrei preferito - se fosse dipeso da me - portare gli zoccoli chiusi alla caviglia, che potevano chiamarsi in un brutto italiano, “troccoli”. La preferenza era dovuta probabilmente al rumore che facevano camminando.

Da bambino non capivo e non vedevo le differenze tra benestanti e poveri soprattutto tra noi bambini. Al botteghino dell’Oratorio avrei potuto confondermi se non avessi saputo che la maggiore disponibilità di qualche amico dipendeva dalla generosità della parentela, nonni e zii. I miei parenti purtroppo erano distanti e poi - come si trattasse del pizzo della camorra - dovevo versare una parte della paghetta nel salvadanaio della San Paolo.

A S. Lucia diventavano insistenti alcune raccomandazioni della mamma. Leggeva le letterine e osservava che le nostre richieste non tenevano presenti i bambini poveri. Dovevamo chiedere sempre meno, accorciare la lista delle richieste, pensare anche ai più bisognosi. Con sapienza la mamma orientava i nostri desideri anche se si trattava di semplice colore. Se scrivevo alla Santa di portarmi una palla rossa, la mamma mi suggeriva, verde. La Santa ascoltava puntualmente la mamma.
Quando alla mamma chiedevo perché la Santa non pensasse ai poveri, mi rispondeva che alla Santa piaceva che fossimo noi e non lei a preoccuparci di loro.
Come vedi F., i genitori sanno molte cose.


Radiobasilica
Verolanuova
(91.2 Mhz)

Radiobasilica trasmette tutte le celebrazioni liturgiche
dalla Basilica di San Lorenzo in Verolanuova

SANTE MESSE:
Feriali: 7.00 - 9.00 - 18.30 - Festive: 7.30 - 9.30 - 11.00 - 18.30

NOTIZIARI:
Nazionali: 6 - 10 - 11 - 12 - 13 - 20 - 22
Locali: 7.30 - 8.30 - 9.30 - 10.30 - 12.30 - 15.30 - 18.30 - 20.30
Notiziari Radio Vaticana: 8 - 12 - 19 - 21 - 23.30

Oltre ai consueti programmi vi segnaliamo:

OGNI GIORNO

ore 7.30
APRO GLI OCCHI E TI PENSO
Tre Salmi, una lettura, un canto e un pensiero per cominciare bene la giornata
a cura di Don Paolo

Ogni mattina, dal Lunedì al Venerdì, dalle 9.30 alle 10.00
CALEIDOSCOPIO
Le Lenti Colorate
Rassegna stampa, fatti del giorno, notizie da Verola e dintorni
commentati ed approfonditi da
Mirella Raneri

Ogni Martedì e Giovedì dalle 10.00 alle 11.00
PAROLA DI VITA
a cura di Rita Fontana

OGNI SABATO

ore 9.30
QUI FILA TUTTO LISCIO
con Daria Cremaschini

ore 14.00
TIME OUT
con don Paolo Goffi e Marilisa Labinelli

ore 15.00
SLOW HAND
Jazz, blues, funky, fusion
a cura di Alessandro Sala

ore 16.00
INTORNO AL MONDO
a cura di Marco e Michele

OGNI DOMENICA

ore 10.20
ACCORRETE NUMEROSI
a cura di Sergio Ferrari

ore 12.00
RADIOGIORNALE VEROLESE
a cura di Tiziano Cervati

ore 12.30
TAVOLA GRANDE
con Daria Cremaschini e Marco Barbieri

ore 13.30
SCALA MERCALLI
con Giacomo Cervati,
Alberto Rossi e Luca Vigna


PROGRAMMI SPECIALI DI APRILE 2000

È in preparazione in data e orario da stabilire
CENTRO D’ASCOLTO R.B.V.
per gli ammalati

Tutti i Mercoledì - ore 20.30
RISCOPRIAMO I SACRAMENTI

Tutti i Venerdì - ore 15
VIA CRUCIS DALLA BASILICA

Ogni giorno dal 4 al 14 Aprile - ore 20.30
VIA CRUCIS
in diretta dalle Diaconie

Nella Settimana Santa le trasmissioni normali di Radiobasilica saranno sospese
ad eccezione dei programmi religiosi e dei collegamenti con la Basilica


Last updates

Ultimi aggiornamenti - Nouveau sur ce site - O que ha de novo
Tutte le novità nel Sito Internet della Parrocchia

Ecco gli ultimi aggiornamenti:

• in “Luce Sale Lievito / Don Arcangelo Tadini / Scritti”:
1. Inserite Due nuove Omelie
2. Inserite pagine del Concorso Artistico e della “Tadini Fest”

• in “Luce Sale Lievito / Beata Paola Gambara
1. Nuovo look per la pagina della Beata

• in “Home Page”
1. Aggiornate le Pagine della Missione 2000
2. Inserita pagina dei “Credits - Autori e ringraziamenti”

• in “Luoghi amici - Friend Links”:
1. Inseriti nuovi ed interessanti collegamenti

• in “L’Angelo di Verola”:
1. Nuovo archivio delle annate precedenti

• in “Parrocchia S. Lorenzo”:
1. Nuova pagina “top chierichetti”

Tutte le novità saranno prontamente segnalate nella Home Page in “Ultimi Aggiornamenti”.

• Contatti al sito della Parrocchia al 26/03/2000 n° 9700
• Contatti al Sito del Coro San Lorenzo alle stessa data n° 460

Non dimenticate di votare il sito della parrocchia nei “Top Ten di Profeta” cliccando sull’apposito pulsante in fondo alla Home Page.

Tutti gli indirizzi si trovano in retrocopertina.

Il Sito Internet della Parrocchia di San Lorenzo
è una iniziativa di Radio Basilica di Verolanuova
ed è redatto da Piero Lò, Tiziano Cervati e Mauro Loda.
Anche il sito del coro è una iniziativa di Radio Basilica
ed è redatto da Stefano Barbieri.


Dall’AVIS

Dall’inizio di quest’anno, la nostra Sezione effettua direttamente la chiamata dei Soci per la donazione del sangue, contrariamente a quanto avveniva in passato.
Il bilancio di questi primi tre mesi è largamente positivo; le donazioni sono ben scaglionate e i donatori si sono presentati regolarmente il giorno della chiamata.
Tutto ciò è possibile grazie ad un attento lavoro telefonico che si preoccupa di stabilire con i soci il giorno a loro più conveniente per la donazione.
Rimane però il problema dei donatori che per vari motivi sono sospesi, che per correttezza e serietà dovrebbero preoccuparsi di eseguire gli esami ematici di controllo per la riammissione al termine del periodo di sospensione.
Considerando che questi ultimi rappresentano un numero consistente, quindi una buona fonte di donazioni, con il nuovo metodo di chiamate abbiamo bisogno di nuovi donatori. Certi della vostra collaborazione vi chiediamo di comunicarci eventuali difficoltà conseguenti al nuovo metodo di chiamate.
È possibile comunicare con la vostra Sede anche tramite posta elettronica al seguente indirizzo:
avisverolanuova@libero.it

Auguriamo ai nostri Soci e a tutta la popolazione di Verolanuova i nostri migliori auguri di Buona Pasqua.
Francesca Bodini


Abbonati a “L’Angelo di Verola”
per l’anno 2000
4° elenco

ABBONATI ORDINARI
Pesce Giancarlo, Cremaschini Domenico, Zorza Carlo, Croci - Barbieri, Piovani Carolina, Brescianini - Capofuri, Pinelli Primo, Montani Rita, Geroldi Annibale, Pari Silvano, Amighetti Francesco, Penocchio Bruno, Anelli Maria, Affaticato Monica, Laffranchi Marisa, Fam. Pugnetti, Beltini Vittorio, Platto Ezio, Fam. Alessandrini, Fam. Zanoli - Mor, Pini Giovanni, Rota Piero, Montani - Zorza, Fam. Labinelli, Raggi Giuseppe, Bassini Domenico, Bellomi Angelo, Abrami Manfredo, Abrami Gianbattista, Tomasoni Chiara, Biondi Gianfranco, Belli Maffoni Savina, Molina Claudio.

ABBONATI BENEMERITI
Ledda Marisa, Galperti Guido, Ferrari Angelo, Pirani Franco, Ghaleb Antonietta, Venturini G. Battista, Bonini Natale, Briancesco Luciano, Palazzo Aldo, Bettoncelli Luigi, Rossini Angelo.


“Ha lavorato con mani d’uomo”
Concorso Artistico

A 100 anni dalla loro nascita le Suore Operaie della Casa di Nazareth propongono un concorso artistico riservato a tutti i lavoratori, dal titolo: “Ha lavorato con mani d’uomo”.
 

Regolamento:

1. L’opera potrà essere eseguita in qualsiasi materiale.
2. L’opera dovrà essere consegnata entro il 1° maggio 2000 presso la Casa Madre delle Suore Operaie di Botticino Sera.
3. La premiazione avverrà Domenica 21 maggio 2000.
4. Verranno premiate le prime tre opere classificate. Le opere premiate rimarranno proprietà delle Suore Operaie, e saranno conservate nelle comunità della Congregazione.
5. Le altre opere in concorso saranno destinate alla stessa finalità, eccetto richiesta di restituzione da parte dell’autore.
6. Tutte le opere in concorso saranno oggetto di una mostra allestita nella Casa Madre che sarà aperta da Domenica 21 Maggio 2000.
7. La commissione giudicatrice sarà composta da: due esperti d’arte, da alcuni rappresentanti delle realtà diocesane impegnate nella pastorale sociale e da una Suora Operaia.

Premi:

1. Primo Premio: un soggiorno di una settimana a Roma per due persone
2. Secondo Premio: un week-end per due persone sulle Dolomiti del Brenta o sulla Riviera Adriatica
3. Terzo Premio: una damigiana di vino di Botticino
4. Per tutti i partecipanti un gradito ricordo.

Per informazioni:

Comunità Nazareth di Passirano tel. 030653147

Sito Internet della nostra Parrocchia:
www.verolanuova.com
(nella sezione dedicata al Beato Tadini)


Auguri a...

Tantissimi auguri a nonna Felicita Ruggeri ved. Migliorati che il 24 marzo ha festeggiato le 96 primavere. Attorniata dai suoi sei figli Angelo, Giuseppina, Anita, Oliva, Maria, Domenico, da nuore e generi, dai 15 nipoti e dai 13 pronipoti che le augurano di godere buona salute e lucidità come lo è stata fino ad ora. Tantissimi auguri da tutta la sua grande famiglia che le vuole bene.

Il 20 marzo scorso nonna Chiara Pinelli ved. Azzini ha festeggiato 93 anni circondata dall’affetto degli otto figli, dei generi e della nuora, dei tredici nipoti e dieci pronipoti. È stato un gioioso incontro che ha confermato quanto, alla sua nonna, la grande famiglia sia riconoscente per tutto l’amore e la serenità che in tutti ha sempre saputo infondere.

Alle festeggiate anche gli auguri de “L’Angelo”.


ANAGRAFE PARROCCHIALE

Battesimi

7 Gilberti Daniel di Luciano e di Zavaglio Mara
8 Spinelli Gloria di Marco e di Pea Maria Teresa

Matrimoni

6 Fogazzi Simone con Accorinti Georgeta
7 Ferrari Alberto con Bariselli Gigliola
8 Lorenzetti Gianluca con Vesco Elena
 

Defunti

12 Camisani Teresa Mombelli di anni 85
13 Zanaglio Giovanni di anni 78


Offerte pro restauri
tele e altari della Basilica

Giornata celebrata nel mese di marzo 2.023.000
N.N. 100.000
Per il felice esito di un intervento 50.000
In memoria dei defunti 1.000.000
A ricordo dei cari defunti 200.000
Togni 100.000
Costanza e fratelli 100.000
In memoria della sposa Teresa 1.000.000
Bocciofili verolesi 100.000
N.N. 50.000
In memoria dei defunti 1.000.000
N.N. 100.000
N.N. 100.000
In memoria del caro Agostino 1.000.000
N.N. 1.000.000
In occasione del matrimonio 1.000.000
Per il 50° di matrimonio Cremaschini Pietro e Paola 200.000
N.N. 100.000
Dalla Cappella Casa Albergo 250.000

TOTALE 9.473.000


Sito Internet

Indirizzo : www.verolanuova.com
E-mail:
per la parrocchia:    parrocchia@verolanuova.com
per Radio Basilica:  rbv@verolanuova.com


Archivio 2000 Angelo di Verola Parrocchia di Verolanuova