L'Angelo di Verola L'Angelo di Verola Mensile di Vita Parrocchiale

Anno XXVI n° 2 Febbraio 2001

Cop

Edizione a stampa a cura di Mons Luigi Corrini
Redazione: Rino Bonera - Don Giampaolo Goffi - Don Giovanni Gritti
Edizione on-line a cura di Tiziano Cervati

SOMMARIO

   3 Tutti chiamati ad accogliere la vita (D.L. Corrini)
   6 Prendiamo il largo (D. Luigi)
   8 Calendario liturgico
 13 Messaggio del Santo Padre
      Vivere è camminare
 16 Rimetti a noi i nostri debiti (D. Giovanni)
 19 Ogni mese ... una preghiera (D. Giovanni)

vita parrocchiale

 21 Dal Consiglio Pastorale Parrocchiale (M. Bertoni)
 22 Centro di Ascolto
      Fatti di Vangelo. Qualcuno deve pur iniziare
 25 Insieme verso la Quaresima
 26 Un presepe per amico (G. Baronio)
      I pellegrinaggi parrocchiali

dagli Oratori

 27 Vita di Oratorio (D. Giovanni)
 29 Presepio vivente 2000
 30 Missione “Fantecolo...  (Annamaria e C.)
 31 Internet senza pornografia (D. Giovanni)

le nostre rubriche

 32 Carità e testimonianza (Gr. “Conoscerci”)
 34 L’opera dei conti Gambara (R. Savaresi)
 35 Dove il micio rincorre ramarri (R. Carini)
varie - cronaca

 36 Fresco d’amore (R. Mor)
 37 All’Università Aperta (M.P.)
 40 Dall’A.Ge.
 41 Scuola parificata a Manerbio
      Pensieri sparsi
 42 Nel nostro Comune
      Informagiovani (a.z.)
 43 Turni delle farmacie
      Numeri utili
      Per i collaboratori dell'Angelo
 45 Relaxiamoci un po' (errebi)
 46 Per i più piccoli
 47 Dall’Avis (F. Bodini)
      55° di matrimonio (G. Baronio)
 48 Dalle Acli (G. Baronio)
      Cara Serafina
 49 Abbonati all’Angelo
 52 Movimento demografico
 53 Catechesi Neocatecumenali
 54 Anagrafe parrocchiale
      Offerte pro opere parrocchiali



la parola del Prevosto

Tutti chiamati ad accogliere e servire la vita  

Il mese di febbraio segna due importanti appuntamenti. Nella prima domenica si celebra la “Giornata per la vita”. L’ultimo giorno del mese, con il mercoledì delle Ceneri si apre la Quaresima.

In occasione della ventitreesima giornata per la vita i vescovi italiani hanno indirizzato un messaggio a tutti i credenti e agli uomini di buona volontà.

Nel precedente numero dell’Angelo è stato pubblicato integralmente il testo del messaggio; qui vogliamo richiamare qualche spunto per tornare a riflettere sul tema di fondamentale importanza.

I vescovi ricordano che “ogni essere umano si affaccia alla storia come soggetto del tutto particolare e irripetibile, come “Parola detta da Dio”.

Per questo “ogni uomo è una risorsa e un bene prezioso per gli altri e, a sua volta, chiede agli altri di essere accompagnato e aiutato nel suo cammino verso il compimento...”.

Per questo “in ogni persona che viene alla vita Dio rivolge una parola ai genitori... Il figlio inizia la propria vita nel grembo della madre, in intima simbiosi con lei... Da questa comunicazione vitale può sorgere una falsa e distorta, ma forte ed istintiva, idea di possesso nei confronti della nuova creatura prima ancora che sbocci, quasi si avesse il diritto di disporre di essa ed eventualmente anche di manipolarla ed eliminarla”...

Ogni bimbo è da rispettare incondizionatamente: è parola da ascoltare e dono da accogliere con amore. Ogni figlio che nasce è un bene prezioso, è “una parola” che chiede a tutti di essere ascoltata.

Prendersi cura della vita, accompagnarla verso la sua maturazione è compito certo della famiglia, ma anche delle altre istituzioni e presenze educative della società.

Ogni giorno, nella famiglia, nella società e nella comunità ecclesiale - nella parrocchia - il figlio dice: “ascoltami”.

Ognuno di noi si ponga in ascolto della vita nascente e senta che ogni bimbo che viene alla vita impone a tutti un dovere: “prenderlo per mano” e accompagnarlo perché possa farsi uomo e cristiano in pienezza.

***

Mercoledì 28 c.m. si apre la Quaresima, tempo liturgico che si può paragonare alla primavera.

Vivere la Quaresima è cambiare la nostra mente e il nostro cuore.

A pag. 11 vengono richiamate le varie proposte offerte dalla parrocchia per vivere questo tempo decisivo per la vita cristiana.

La Quaresima è centrata sull’ascolto attento e devoto della Parola di Dio, sulla preghiera personale e comunitaria, sulla partecipazione ai sacramenti della Riconciliazione e dell’Eucaristia che ci ottengono in pienezza la grazia annunciata dalla Parola di Dio e invocata nella preghiera e quindi ci abilitano alla carità.
Mi auguro che siano molti a vivere la Quaresima come tempo per cercare Dio con tutto il cuore, sostenuti dalla certezza che “Lui si lascia trovare”.

C’è una categoria di persone che sta al centro di questo auspicio: i giovani-adulti, ossia le persone tra i venticinque e gli anni cinquanta che hanno un ruolo decisivo nella formazione delle nuove generazioni. A questi fa appello anche il vescovo per l’impegno inderogabile della “Nuova evangelizzazione”.

Molti hanno figli che frequentano la scuola e altri entrano da protagonisti nella vita. Altri hanno ancora fanciulli e ragazzi che sono impegnati per la catechesi della prima Confessione, della Messa di Prima Comunione o della Cresima.

Oso sperare che questi genitori sentano la Quaresima come tempo da dedicare all’ascolto della Parola, alla preghiera in famiglia, alla partecipazione alla Messa domenicale insieme ai loro figli.

Anche questo aiuta a riscoprire il ruolo che Dio affida perché ognuno si faccia servitore della vita vera, quella del corpo e dello spirito, senza della quale finiremmo tutti  per essere condannati ad una vita vegetativa dove non si ritrova più l’uomo e tanto meno il cristiano.

Vostro don Luigi

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“Prendiamo il largo”  

La lettera del Santo Padre, pubblicata a conclusione delle celebrazioni del Giubileo, oltre ad essere un bilancio dell’”Anno di Grazia” del 2000, propone alle chiese ed ai cristiani, all’inizio del Terzo Millennio, un programma di vita.
Questo messaggio guarda con attenzione alle grandi sfide dell’uomo d’oggi. La Porta Santa si è chiusa ma le braccia di Cristo restano sempre aperte. La riscoperta di Cristo e il rinnovato incontro con Lui è la vera “eredità” del Giubileo che per il futuro dovrà tradursi in un impegno concreto per la “nuova evangelizzazione”, secondo il ripetuto appello del Papa.
Il Santo Padre sottolinea come “ora dobbiamo guardare avanti, dobbiamo prendere il largo” secondo l’invito che Cristo ha rivolto a Pietro e agli apostoli.
“Ciò che abbiamo fatto quest’anno... non deve indurci ad un atteggiamento di disimpegno”.
 
Ripartire da Cristo

La prima meta che è alla portata di ogni cristiano è quella della santità, cercata nella quotidianità, nei vari momenti e ambiti della vita.
L’elemento vitale della vita cristiana è la preghiera, vissuta individualmente e nella comunità, che trova la sua più alta espressione nella liturgia ed ha al suo culmine “l’Eucaristia domenicale e la stessa domenica sentita come giorno speciale della fede”.
Il Papa raccomanda, inoltre, di tener viva la pratica del “Sacramento della Riconciliazione”, di promuovere “la diffusione e la lettura nelle famiglie del libro della Bibbia” e d’impegnarsi nell’evangelizzazione.
Un forte richiamo
ad essere testimoni dell’amore

Il primo segno che rende credibili i cristiani è quello testimoniato nella famiglia all’interno della comunità cristiana e negli organismi di partecipazione e corresponsabilità ecclesiali: cioé l’impegno di comunione.
Il Pontefice non dimentica anche la dimensione ecumenica e interreligiosa che impegnerà la Chiesa nel terzo millennio e quindi stimola a scommettere sulla carità intesa come partecipazione concreta alla soluzione concreta dei drammatici e non eludibili problemi economici e sociali in cui si dibattono i Paesi più poveri.
“È l’ora di una nuova “fantasia della carità” che si dispieghi non solo nella efficacia dei soccorsi prestati, ma nella capacità di farsi vicini, solidali con chi soffre, così che il gesto di aiuto sia sentito non come obolo umiliante, ma come fraterna condivisione. Dobbiamo per questo - sottolinea il Papa - fare in modo che i poveri si sentano, in ogni comunità, come a casa loro”.
La lettera si conclude sottolineando come il frutto della carità espresso nell’obolo dei pellegrini dovrà essere destinato a finalità caritative, perché risulti che da un evento religioso come quello del Giubileo sia allontanata ogni parvenza di speculazione economica.
Alla luce dell’invito del Santo Padre, confortati dalle esperienze di grazia offerte dal Signore alla nostra comunità parrocchiale con il dono della “Missione” e convinti degli impegni assunti per la realizzazione della “Nuova Evangelizzazione”, mentre la Porta Santa si è chiusa, conserviamo nel cuore l’entusiasmo del Giubileo, “prendiamo il largo” e guardiamo con speranza al cammino che ci attende.

Don Luigi

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Calendario liturgico
dal 4 febbraio al 4 marzo

FEBBRAIO

ORARIO SANTE MESSE

 In Basilica:   Prefestiva : ore 18.00
   Festive : ore 7.30 - 9.30 - 11.00 - 18.00
    : ore 15.00 Celebrazione Liturgica
   Feriali : ore 7.00 - 9.00 - 18.00
 S. Rocco:  Festiva : ore 9.00
 S. Anna - Breda Libera: Festiva : ore 10.00
   Feriale : giovedì ore 18.30
 Cappella Casa Albergo: Feriale e prefestiva: ore 16.30

4 Domenica V del tempo ordinario

Dal Vangelo - “Gesù disse a Simone: - Non temere, d’ora in poi sarai pescatore di uomini” (Lc. 15 - 10)

 Sante messe con orario festivo
 Oggi si celebra la giornata in difesa della vita. Scopo della giornata è di educare all’accoglienza della vita e contrastare l’aborto e ogni forma di violenza contro la vita esistenti nella cultura e nella società contemporanee.
ore 15.00 Celebrazione liturgica e preghiere a favore della vita.
ore 16.00 Presso le Rev.de Suore incontro con i genitori, padrini e madrine dei bambini che saranno battezzati nel mese di febbraio.
ore 16.00 Nel salone dell’Oratorio maschile incontro con i genitori dei ragazzi/e di 1a media


11 Domenica VI del tempo ordinario

Dal Vangelo - “...Gesù diceva: “Beati voi poveri perché vostro è il regno di Dio, beati voi che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi che ora piangete, perché riderete. Beati voi quando gli uomini vi odieranno... rallegratevi perché la vostra ricompensa è grande nei cieli”. (Lc. 7, 21-23)

 Sante messe con orario festivo
 “Giornata del malato, istituita da Giovanni Paolo II come “momento forte di preghiera, di condivisione, di offerta delle sofferenze per il bene della Chiesa e di richiamo per tutti a riconoscere nel volto del fratello infermo il santo volto di Cristo che soffrendo, morendo e risorgendo ha operato la salvezza dell’umanità”.
ore   9.30 Ammissione tra i candidati alla Cresima e alla solenne Professione di Fede per i ragazzi/e di 1a media.
ore 11.50 Celebrazione comunitaria dei Battesimi
ore 15.00 Celebrazione liturgica
ore 16.00 Oratorio maschile: incontro con i genitori dei fanciulli della 2a elementare

15 Giovedì Santi Faustino e Giovita. Patroni della città di Brescia e della Diocesi. Festa.
 Sante messe con orario feriale


18 Domenica VII del tempo ordinario

Dal Vangelo - “Gesù disse ai suoi discepoli: - A voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano”. (Lc. 6, 27-28)

 Sante messe con orario festivo
ore 15.00 Celebrazione liturgica
ore 16.00 Salone dell’Oratorio maschile: incontro con i genitori dei fanciulli di 3a elementare

22 giovedì Cattedra di S. Pietro Apostolo. Festa
 Sante messe con orario feriale


ORARIO SANTE MESSE (da Domenica 25 febbraio)

 In Basilica:   Prefestiva : ore 18.30
   Festive : ore 7.30 - 9.30 - 11.00 - 18.30
    : ore 15.00 Celebrazione Liturgica
   Feriali : ore 7.00 - 9.00 - 18.30
 S. Rocco:  Festiva : ore 9.00
 S. Anna - Breda Libera: Festiva : ore 10.00
   Feriale : giovedì ore 18.30
 Cappella Casa Albergo: Feriale e prefestiva: ore 16.30

25 Domenica VIII del tempo ordinario

Dal Vangelo - “Gesù disse ai suoi discepoli: ... “perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non t’accorgi della trave che è nel tuo”? (Lc. 6, 41)

 Sante messe con orario festivo
ore 15.00 Celebrazione liturgica
ore 16.00 Salone Oratorio femminile: incontro con l’Azione Cattolica Adulti.
ore 18.30 Vespro e santa messa in suffragio dei defunti della parrocchia

26 lunedì Sante messe con orario feriale
ore 18.30 Ufficio e santa messa in suffragio dei defunti della parrocchia

27 martedì Sante messe con orario feriale
ore 18.30 Ufficio e santa messa in suffragio dei defunti della parrocchia

28 Mercoledì delle CENERI. Inizio della Quaresima.
ore 7.00 - 9.00 Santa messa
ore 16.30 Santa messa per i ragazzi e gli anziani
ore 20.30 Apertura solenne della Quaresima
 Santa messa con benedizione e imposizione delle Ceneri.

Con il mercoledì delle Ceneri si apre la S. Quaresima che è il tempo più importante dell’anno liturgico perché ci prepara alla celebrazione della Pasqua di morte e risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo. È tempo caratterizzato:
1 - Da un impegno particolare nell’ascolto e nella riflessione della Parola di Dio, infatti l’uomo non vive di solo pane
2 - Da una preghiera più frequente e intensa
3 - Dal particolare impegno di mortificazione che matura nella carità fraterna.
 Sono questi i momenti essenziali per la nostra conversione se vogliamo recuperare la nostra vita cristiana alla quale siamo nati con il Battesimo e della quale ci dimentichiamo con tanta facilità.

La nostra parrocchia offre alcune occasioni di appuntamento con il Signore che poniamo tante volte al margine della vita.
Sono momenti di grazia che devono stimolarci anche alla riconciliazione, alla carità e al perdono dei fratelli.

Impegni quaresimali:
a) Per tutti:
 Ogni giorno, ore 9.00: s. messa con breve riflessione.
 Ogni lunedì, martedì, giovedì e venerdì ore 18.30: s. messa con breve riflessione
 Ogni mercoledì, ore 20.30:Celebrazione della Parola quaresimale.
 Ogni venerdì, ore 15.00: Via Crucis in Basilica.
  ore 20.30: Via Crucis nelle diaconie.
 Il relativo calendario sarà pubblicato nel prossimo numero dell’Angelo.
 Ogni sabato dalle ore 15.30 alle 17.30 i sacerdoti sono a disposizione per le confessioni degli adulti.
b) Per giovani - adulti:
 Ogni giovedì ore 20.30: Casa Canonica: incontro di preghiera: “Andiamo incontro al Signore”.
c) Per le donne:
 Ogni venerdì, in Basilica, ore 15.00: Via Crucis.
d) Per i ragazzi delle elementari e delle medie:
 Ogni venerdì in Basilica, ore 16.30: incontro quaresimale.
e) Per giovani e signorine:
 Partecipazione alla Via Crucis nelle diaconie - ore 20.30.
Attenzione! Tutti i venerdì di Quaresima sono di magro. Il mercoledì delle Ceneri e il venerdì Santo sono giorni di magro e di digiuno.

Marzo

1 giovedì Primo del mese. Dopo la s. messa delle ore 9.00 adorazione del Santissimo fino alle ore 12.00.

2 venerdì Sante messe con orario feriale
ore 15.00 Via Crucis in Basilica
 È giorno di magro

3 sabato Ore 15.30: sante confessione per i ragazzi delle elementari.


4 Domenica Ia di Quaresima

Dal Vangelo - “...Gesù, pieno di Spirito santo si allontanò dal Giordano e fu condotto dallo Spirito nel deserto, dove per quaranta giorni, fu tentato dal diavolo”. (Lc. 4, 1-2)

 Sante messe con orario festivo
ore 15.00 Celebrazione liturgica
ore 16.00 Nel salone dell’Oratorio femminile incontro con i genitori, padrini e madrine dei bambini che saranno battezzati nel mese di marzo.
ore 16.00 Nel salone dell’Oratorio maschile incontro per i genitori dei fanciulli di 4a e 5a elementare.

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Documenti

Messaggio
del Santo Padre
in preparazione alla
IX Giornata Mondiale del Malato
11 febbraio 2001
 

1. Arricchita dalla grazia del Grande Giubileo e dalla contemplazione del mistero del Verbo incarnato, nel quale il dolore umano trova “il suo supremo e più sicuro punto di riferimento” (Salvifici doloris, 31), la Comunità cristiana si appresta a vivere, l’11 febbraio 2001, la IX Giornata Mondiale del Malato. È la Cattedrale di Sydney, in Australia, il luogo designato per celebrare così significativa ricorrenza. La scelta del continente australiano con la sua ricchezza culturale ed etnica pone in luce lo stretto vincolo della comunione ecclesiale: essa supera le distanze, favorendo l’incontro tra identità culturali diverse, fecondate dall’unico annuncio liberante della salvezza.
La Cattedrale di Sydney è dedicata alla Vergine Maria, Madre della Chiesa. Questo sottolinea la dimensione mariana della Giornata Mondiale del Malato, che da nove anni ormai si rinnova nel giorno della memoria della Madonna di Lourdes... ...
La Giornata sarà inoltre, come in passato, un’occasione di preghiera e di sostegno per le innumerevoli Istituzioni dedite alla cura dei sofferenti. Sarà motivo d’incoraggiamento per tanti sacerdoti, religiosi, religiose e laici credenti, che a nome della Chiesa cercano di rispondere alle attese delle persone ammalate, privilegiando i più deboli e lottando perché venga sconfitta la cultura della morte e trionfi ovunque la cultura della vita (cfr Evangelium vitae, 100). Avendo condiviso anch’io, in questi anni, a più riprese l’esperienza della malattia, ho compreso sempre più chiaramente il suo valore per il mio ministero petrino e per la vita stessa della Chiesa... ...

2. In questa Giornata Mondiale del Malato, che ha per tema La nuova evangelizzazione e la dignità dell’uomo sofferente, la Chiesa intende porre l’accento sulla necessità di evangelizzare in modo rinnovato questa sfera dell’esperienza umana, per favorirne l’orientamento al benessere integrale della persona e al progresso di tutte le persone in ogni parte del mondo.
L’efficace trattamento delle varie patologie, l’impegno per l’ulteriore ricerca e l’investimento di risorse adeguate costituiscono obiettivi lusinghieri perseguiti con successo in vaste aree del Pianeta. Pur plaudendo agli sforzi compiuti, non si può tuttavia ignorare che non tutti gli uomini godono delle stesse opportunità. Rivolgo, pertanto, un pressante appello perché ci si adoperi per favorire il necessario sviluppo dei servizi sanitari nei Paesi, ancora numerosi, che si trovano nell’impossibilità di offrire ai loro abitanti decorose condizioni di vita e un’idonea tutela della salute... ...

3. Ogni giorno mi reco idealmente in pellegrinaggio negli ospedali e nei luoghi di cura, dove vivono persone di ogni età e di ogni ceto sociale. Vorrei soprattutto sostare al fianco dei degenti, dei familiari e del personale sanitario. Sono luoghi che costituiscono come dei santuari, nei quali le persone partecipano al mistero pasquale di Cristo. Anche il più distratto è lì portato a porsi domande sulla propria esistenza e sul suo significato, sul perché del male, della sofferenza e della morte (cfr Gaudium et spes, 10). Ecco perché è importante che mai manchi in tali strutture una presenza qualificata e significativa dei credenti.
Come non rivolgere allora un pressante appello ai professionisti della medicina e dell’assistenza, affinché imparino da Cristo, medico delle anime e dei corpi, ad essere per i fratelli autentici “buoni Samaritani”?... ...
Gli ospedali, i centri per ammalati o per anziani, ed ogni casa dove sono accolte persone sofferenti, costituiscono ambiti privilegiati della nuova evangelizzazione, che deve impegnarsi per far sì che proprio lì risuoni il messaggio del Vangelo, apportatore di speranza. Solo Gesù, il divino Samaritano, è per ogni essere umano in cerca di pace e di salvezza la risposta pienamente appagante alle attese più profonde. È Cristo il Salvatore di ogni uomo e di tutto l’uomo. Per questo la Chiesa non si stanca di annunciarLo, perché il mondo della malattia e la ricerca della salute siano vivificati dalla sua luce... ...

4. In questi anni, è andato crescendo l’interesse per la ricerca scientifica in campo medico e per la modernizzazione delle strutture sanitarie. Non si può che guardare con favore a tale tendenza, ma va ribadita al tempo stesso la necessità che essa sia sempre guidata dalla preoccupazione di recare un effettivo servizio al malato, sostenendolo efficacemente nella lotta contro la malattia... ...
La Chiesa apprezza lo sforzo di chi, impegnandosi con dedizione e professionalità nella ricerca e nell’assistenza, contribuisce ad elevare la qualità del servizio stesso che viene offerto agli ammalati... ...

5. Promuovere la “salute per tutti” è un dovere primario per ogni membro della Comunità internazionale; per i cristiani, poi, è un impegno intimamente connesso con la testimonianza della loro fede. Essi sanno di dover proclamare in maniera concreta il Vangelo della vita, promuovendone il rispetto e rifiutando ogni forma di attentato contro di essa, dall’aborto all’eutanasia... ...
Vorrei qui rendere merito a quanti, individui e strutture e, specialmente Istituzioni religiose, svolgono un generoso servizio in questo settore, rispondendo con coraggio alle necessità urgenti di persone e popolazioni in Regioni o Paesi di grande povertà. La Chiesa esprime loro un rinnovato apprezzamento per l’apporto che continuano ad offrire in questo vasto e delicato campo apostolico. Vorrei esortare, in particolare, i membri delle Famiglie religiose impegnate nella pastorale della salute, affinché sappiano rispondere con audacia alle sfide del terzo millennio, seguendo le orme dei loro Fondatori. Di fronte ai nuovi drammi ed alle malattie che hanno sostituito le pestilenze del passato, è urgente l’opera di “buoni Samaritani” capaci di prestare ai malati le cure necessarie, non facendo mancare loro, al tempo stesso, il sostegno spirituale per vivere nella fede la loro difficile situazione.

6. Un particolare affettuoso pensiero va alla grande schiera di Religiosi e Religiose, che in ospedali ed in centri sanitari “di frontiera”, insieme ad un numero sempre crescente di laici e di laiche, stanno scrivendo pagine stupende di carità evangelica. Spesso lavorano fra impressionanti conflitti bellici e rischiano ogni giorno la vita per salvare quella dei fratelli... ...
Mi rivolgo infine a voi, cari malati e generosi professionisti della salute. Questa Giornata Mondiale del Malato si svolge a pochi giorni dalla conclusione dell’Anno Giubilare. Essa costituisce, pertanto, un rinnovato invito a contemplare il volto di Cristo, fattosi Uomo duemila anni or sono per redimere l’uomo. Cari fratelli e sorelle, proclamate e testimoniate con generosa disponibilità il Vangelo della vita e della speranza. Annunciate che Cristo è conforto di quanti vivono nelle angustie e nelle difficoltà; è forza per chi attraversa momenti di stanchezza e di vulnerabilità; è sostegno per chi opera appassionatamente al fine di assicurare a tutti migliori condizioni di vita e di salute.
Vi affido a Maria, Madre della Chiesa, a cui, come all’inizio ricordavo, è dedicata la Cattedrale di Sydney, centro ideale della IX Giornata Mondiale del Malato. La Vergine della Consolazione faccia sentire la sua materna protezione a tutti i suoi figli nella prova; aiuti voi a testimoniare al mondo la tenerezza di Dio e vi renda icone viventi del Figlio suo.
Con questi auspici, imparto a voi ed a quanti vi stanno a cuore una speciale Benedizione Apostolica.

Ioannes Paulus II

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Vivere è Camminare

“Vivere è camminare; salvarsi è camminare per la strada che dall’esilio mena alla Patria. Il cristiano è un pellegrino. Se uno rifiuta la solidarietà del camminare, cioè lo sforzo di vivere con gli uomini, tradisce la propria vocazione d’uomo. La vita ha valore solo in quanto cammino”. (Don Primo Mazzolari)

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Eredità del Giubileo

Rimetti a noi
i nostri debiti
(1)

a cura di don Giovanni

Giubileo, nello spirito dei dettami della Bibbia che lo riguardano, ha significato, per felice ed espressa volontà di Giovanni Paolo II, anche purificazione della memoria, attenzione ai poveri, reintegrazione della giusta distribuzione dei beni. Manifestazioni giubilari dovevano essere gli atti di clemenza verso i carcerati, le moratorie alle esecuzioni capitali, le remissioni di debito estero nei confronti dei Paesi del Terzo Mondo. È nostro dovere raccogliere questa eredità, in base alle indicazioni del Papa, comprese quelle contenute nella Tertio millennio ineunte, firmata il giorno dell’Epifania, dopo la chiusura della Porta Santa di S. Pietro. È un criterio per valutare l’autenticità della manifestazione giubilare. Sarebbe un peccato contro lo Spirito santo lasciare che tutto, un po’ alla volta, finisca nel dimenticatoio.
Una realtà tragica, che ci interpella, è la questione del debito estero. Non sembra, ma ci tocca.
Cercheremo di mediare, sintetizzandoli attraverso un’opera di selezione, i concetti e le informazioni, gli stimoli e gli appelli alla nostra coscienza contenuti in un libro: Un debito senza fine, molto ben fatto, curato proprio in occasione del Giubileo dalla Commissione Diocesana per la riduzione del debito estero.
Raccogliendo lo stile di questo testo, parleremo anche con il linguaggio di alcune vignette, quanto mai amare.

Sono passato davanti ad un famoso centro commerciale della provincia: centinaia di autovetture in sosta, nonostante fosse un mercoledì sera qualunque, in un orario - le venti e quindici - nel quale normalmente la gente ha da poco finito di cenare in famiglia. Migliaia di persone, quella sera, non cenavano in famiglia ma addentavano un panino da Mc Donald’s.
Per fortuna il mondo è cambiato ed il progresso ci ha dato più soldi, più libertà, più cose. Progresso. Per chi? Per quanti?
Guardavo la cattedrale commerciale. In sovrimpressione vedevo i bairros di Paragominas, città di frontiera in Amazzonia.
In Amazzonia, la maggiore foresta pluviale del mondo, l’ultima, si muore disidratati per una gastroenterite. Non c’è acqua potabile. L’acqua è quella, dove si buttano i liquami delle barche, dove bevono i porci, i cani e gli esseri umani: l’acqua è quella. Un secchio e la tiri su; e poi bevi. Più la mandi giù e più ti tira su. Su, in paradiso dove chi muore di gastroenterite ha smesso di soffrire. E hai voglia di dire solo basta, basta, basta.
Pensavo a don Piero Conti, prete bresciano, venti ore di barca per raggiungere le comunità rurali nella foresta. Si approda  e poi via, a piedi, altre cinque ore di cammino, tra il fango e i serpenti. Se va bene, un asino rachitico ti porta i pesi. C’è una strada di terra battuta, molto più breve. Ma è proprietà privata, è della fazenda: le vacche hanno bisogno di molto pascolo, le Land Rover dei fazendeiros di comodità. Le vacche per gli hamburger di Mc Donald’s valgono di più degli esseri umani.
Vedevo bambini seminudi, il ventre gonfio di vermi e la faccia scavata dalla denutrizione o dalla malnutrizione, anticamere della morte. E vedevo dall’altra parte della strada il porto di Belém. Gru gigantesche che innalzano centinaia e centinaia di sacchi di grano, di soia, di farina di manioca, caricati sulle navi che li esportano per pochi soldi, per alimentare i maiali degli allevamenti europei. Esportare, per pagare il debito estero. Produrre per esportare, lavorare molto, consumare poco, morire alla svelta.
Perché tanto disordine economico turba così poco l’ordine mondiale? È questo il “sia fatta la tua volontà”? Julius Nyerere, defunto presidente della Tanzania, si chiedeva e ci chiedeva: “Dobbiamo far morire di fame i nostri figli per pagare i nostri debiti?”.
Thomas Sankara, presidente del Burkina Faso, ex Alto Volta, uno dei paesi più poveri del mondo, morto ammazzato, denunciò i mali del sistema unico e propose agli altri Stati dell’Organizzazione per l’Unità Africana di interrompere il pagamento delle rate perché “sono i colonizzatori che hanno un debito verso di noi: il debito del sangue versato dai nostri figli che non potrà mai essere rimborsato”.

Non si tratta di negare i valori del progresso né di fare moralismo nei confronti di ciò che è moderno. Ma come un notiziario della televisione, di qualunque televisione, mescola il calcio con un massacro, una lotteria con un genocidio, così a poco a poco anche noi relativizziamo tutto.
La gente ascolta tante cose, così finisce per ritenerle naturali. Il Giubileo aveva lo scopo di venire a svegliarci, continua ad esigere un cambiamento.

Il Giubileo ci ha fatto chiedere perdono perché accettassimo di convertirci e di cambiare atteggiamento. Si può parlare di perdono solo se c’è un vero cambiamento di cammino, un nuovo inizio. La radicalità evangelica comporta un cambio di direzione: andare dalla parte dei poveri. Ascolto del grido degli oppressi e non del chiasso dei sommi sacerdoti mediatici o politici, che non raccontano quasi mai verità. Al massimo interpretano verità. Ma se chi interpreta ha la pancia troppo piena, la sua credibilità scende in misura inversamente proporzionale al suo conto in banca. “Se questo Giubileo non inciderà sul modello economico nel quale viviamo, non sarà la proclamazione pratica della giustizia di Dio nel mondo” (A. Paoli).

Cosa possiamo fare?
Siamo chiamati ad assumere una posizione critica nei confronti di un sistema socio economico che ci impone di essere ricchi. Ci illude di essere ricchi per sempre e che va bene così. Invece non va bene così. Troppa gente misera è lì a testimoniarlo.
È estremamente difficile resistere al fascino del consumo. Gli scaffali scintillanti attirano. Ma se non impariamo a liberarci dalla frenesia delle cose inutili, perderemo sempre più di vista quelle necessarie. Dobbiamo assumere scelte e stili di vita che siano compatibili con il futuro dei nostri figli. Se continuiamo a consumare così, dissangueremo le risorse della terra, che ora sono concentrate nelle mani di pochi (lo vedremo nelle prossime puntate), ma domani non ci saranno più per nessuno: non solo per i figli di Lazzaro, ma nemmeno più per i figli di Epulone: i nostri figli. Quale acqua lasceremo da bere, quale aria da respirare, quali cibi da mangiare ai nostri figli?

(continua)

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ogni mese ... una preghiera

 a cura di don Giovanni

Con la chiusura dell’ultima Porta santa, quella di S. Pietro, la mattina dell’Epifania, si è concluso l’Anno del Grande Giubileo del Duemila. Troveremo il modo di raccogliere l’eredità di questo intenso e particolare Anno di Grazia, affinché essa porti copiosi frutti di vita rinnovata e di giustizia nel mondo. Quello che occorre fare fin da subito è pregare. La preghiera di affidamento del mondo a Maria ci pare la più adatta. Il Papa la pronunciò in occasione dell’incontro giubilare dei Vescovi, domenica, 8 Ottobre 2000. Con qualche adattamento viene ora proposta alla preghiera dei lettori dell’”Angelo”. All’intercessione di Maria presso la Trinità santissima del Padre, del Figlio e dello Spirito santo, affidiamo il nuovo anno, secolo e millennio.
Vista la relativa lunghezza, può essere utilizzata anche a brani o intercalata ai misteri del Rosario.

Atto di affidamento a Maria Santissima

1. “Donna, ecco il tuo figlio!” (Gv. 19,26)
È giunto al termine l’Anno giubilare,
in cui Tu, o Madre, ci hai nuovamente offerto Gesù,
il frutto benedetto del tuo grembo purissimo,
il Verbo fatto carne, il Redentore del mondo,
risuona particolarmente dolce per noi questa sua parola
che a Te ci rinvia, facendoti nostra Madre:
“Donna, ecco il tuo figlio!”.
Affidando a Te l’apostolo Giovanni,
e con lui i figli della Chiesa, anzi gli uomini tutti,
Cristo non attenuava, ma piuttosto ribadiva,
il suo ruolo esclusivo di Salvatore del mondo.
Tu sei splendore che nulla toglie alla luce di Cristo,
perché esisti in Lui e per Lui.
Tutto in Te è “fiat”: Tu sei l’Immacolata,
sei trasparenza e pienezza di grazia.
Ecco, dunque, i tuoi figli, raccolti intorno a Te,
all’alba del nuovo Millennio.
La Chiesa (...) cerca rifugio sotto la tua protezione materna
ed implora con fiducia la tua intercessione
di fronte alle sfide che il futuro nasconde.

2. Tanti in questo anno di grazia
hanno vissuto la gioia sovrabbondante della misericordia
che il Padre ci ha donato in Cristo.
Ottienici, o Madre, con la tua intercessione,
che i frutti di quest’Anno non vadano dispersi,
e i semi di grazia si sviluppino
fino alla piena misura della santità,
a cui tutti siamo chiamati;

3. Vogliamo affidarti il futuro che ci attende,
chiedendoti d’accompagnarci nel nostro cammino.
Siamo uomini e donne di un’epoca straordinaria,
tanto esaltante quanto ricca di contraddizioni.
L’umanità possiede oggi strumenti d’inaudita potenza:
può fare di questo mondo un giardino,
o ridurlo a un ammasso di macerie.
Ha acquistato straordinarie capacità d’intervento
sulle sorgenti stesse della vita:
può usarne per il bene, dentro l’alveo della legge morale,
o può cedere all’orgoglio miope
di una scienza che non accetta confini,
fino a calpestare il rispetto dovuto ad ogni essere umano.
Oggi come mai nel passato,
l’umanità è a un bivio.
E, ancora una volta, la salvezza è tutta e solo,
o Vergine Santa, nel tuo figlio Gesù.

4. Per questo, Madre, come l’Apostolo Giovanni,
noi vogliamo, prenderti nella nostra casa (cfr. Gv 19,27),
per imparare da Te a conformarci al tuo Figlio.
“Donna, ecco i tuoi figli!”.
Siamo qui, davanti a Te,
per affidare alla tua premura materna
noi stessi, la Chiesa, il mondo intero.
Implora per noi il Figlio tuo diletto,
perché ci doni in abbondanza lo Spirito Santo,
lo Spirito di verità che è sorgente di vita.
Accoglilo per noi e con noi,
come nella prima comunità di Gerusalemme,
stretta intorno a Te nel giorno di Pentecoste (cfr. At 1,14).
Lo Spirito apra i cuori alla giustizia e all’amore,
induca le persone e le nazioni alla reciproca comprensione
e ad una ferma volontà di pace.
Ti affidiamo tutti gli uomini, a cominciare dai più deboli:
i bimbi non ancora venuti alla luce
e quelli nati in condizioni di povertà e di sofferenza,
i giovani alla ricerca di senso,
le persone prive di lavoro
e quelle provate dalla fame e dalla malattia;
Ti affidiamo le famiglie dissestate,
gli anziani privi di assistenza
e quanti sono soli e senza speranza.

5. O Madre, che conosci le sofferenze
e le speranze della Chiesa e del mondo,
assisti i tuoi figli nelle quotidiane prove
che la vita riserva a ciascuno
e fa’ che, grazie all’impegno di tutti,
le tenebre non prevalgano sulla luce.
A Te, aurora della salvezza, consegnamo
il nostro cammino nel nuovo Millennio,
perché sotto la tua guida
tutti gli uomini scoprano Cristo,
luce del mondo ed unico Salvatore,
che regna col padre e lo Spirito Santo
nei secoli dei secoli. Amen.

Giovanni Paolo II

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vita parrocchiale

Dal Consiglio
Pastorale
Parrocchiale

È opportuno informare la Comunità Parrocchiale su quanto è emerso nell’ultima seduta del Consiglio Pastorale Parrocchiale.
L’argomento all’ordine del giorno richiamava l’attenzione dei membri sulla nota pastorale del Vescovo in cui si sottolinea che la famiglia da evangelizzata deve diventare evangelizzante. Si tratta di riunire le forze per concordare i momenti della nuova evangelizzazione.

È l’ora della partecipazione dei laici a costruire delle comunità cristiane mature.

Solo formando gli adulti, attraverso cammini formativi particolari, si può raggiungere la meta.
Ecco allora la necessità di una catechesi agli adulti che ogni commissione (Famiglia - Catechesi - Liturgia) ha analizzato.
Varie le tappe che la catechesi prende in considerazione: fidanzamento, Battesimo - Cresima, adolescenza, adulti, anziani.

La commissione Famiglia si è fermata sulla tappa fondamentale: il Battesimo. La preparazione a tale sacramento non deve limitarsi ad un incontro della coppia con il sacerdote, ma deve mirare ad un coinvolgimento della coppia stessa.
La discussione animata è alla fine approdata a tale decisione:
1) Vi sarà un incontro generale del sacerdote con tutte le coppie che devono far battezzare i loro figli.
2) In un secondo momento una coppia di laici prenderà contatto con la famiglia per una piccola esperienza di catechesi.
3) Il sacerdote incontrerà poi personalmente ogni famiglia.
4) Seguirà infine la celebrazione del Battesimo.
Il sacramento sarà amministrato una sola volta al mese alternando mattino e pomeriggio.

Anche nella commissione per la Catechesi si è sottolineato il bisogno di individuare persone a cui proporre il cammino per diventare catechisti dei loro figli, coniugando fede e vita. Purtroppo l’indifferenza, la presunzione di saperne già abbastanza regna un po’ dovunque.
La scuola di catechismo è considerata come una specie di scuola dell’obbligo; cessato l’obbligo scolastico, cessa l’obbligo del catechismo.

La commissione Liturgia ha sottolineato il passaggio necessario a liturgie vive ed evangelizzanti che coinvolgano non solo i preti ma anche l’assemblea dei fedeli. Un gruppo di laici, dopo essersi incontrato durante la settimana per la preparazione, dovrebbe animare le Messe, specie quella domenicale delle ore 11. I libretti dei canti, il suono dell’organo, un’illuminazione che permetta ai fedeli di leggere possono contribuire all’animazione.

Lanciamo un messaggio ai laici adulti di buona volontà, disposti a farsi carico della catechesi agli adulti, impegnandosi prima in un cammino di formazione (scuola per laici - scuola zonale).

La segretaria
Maria Bertoni

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Centro di Ascolto
vissuto
il 15 gennaio 2001

“Voi siete il tempio del Dio vivente...” (2° Cor. 6, 16)

Sintesi dell’incontro svoltosi in un Centro di Ascolto della Diaconia Sacro Cuore.
«Eccoci ancora riuniti dopo la pausa natalizia nel nostro Centro di Ascolto. Stasera fuori fa molto freddo, siamo tutti un po’ stanchi della giornata intensa di lavoro o di impegni casalinghi... ma ci siamo fatti forza ed eccoci qui ancora una volta per ascoltare la Parola del Signore. La nostra “animatrice” ci invita alla gioia perché siamo riuniti nel nome del Signore e Lui è veramente con noi: non è vero che la gioia finisce con le festività natalizie o con la chiusura del periodo di grazia del Giubileo!
Il tema di questa sera è “Voi siete il tempio del Dio vivente”, e con la lettura di tre brani della Parola di Dio, ascoltiamo quello che Lui vuole da noi: “Una Comunità di persone che sia la Sua Casa!”
Ma noi siamo la Sua casa? Siamo mattoni vivi della Sua Chiesa? Il tema ci mette un po’ in difficoltà perché non è facile capire il nostro posto nella Chiesa e cosa vuole dire essere pietra viva oggi, specialmente in un mondo in cui Dio e la Sua Parola non vanno proprio di moda.
Concludiamo con la certezza che essere tempio di Dio è un compito difficile, ma possibile con l’aiuto del Suo Spirito. L’esperienza dei Centri di Ascolto lo dimostra: chi avrebbe detto solo un anno fa che avremmo continuato in questa bella avventura?»  

Rispondiamoci con il Catechismo

Alla domanda che ci si è posti a proposito del “posto dei laici nella Chiesa” rispondiamo con il “Catechismo della Chiesa Cattolica”, paragrafo 4, n° 898.
“Per loro vocazione è proprio dei laici cercare il Regno di Dio trattando le cose temporali e ordinandole secondo Dio. A loro quindi particolarmente spetta di illuminare e ordinare tutte le realtà temporali, alle quali essi sono strettamente legati, in modo che sempre siano fatte secondo Cristo, e crescano e siano di lode al Creatore e al Redentore”


Fatti di Vangelo

Qualcuno deve
pur iniziare

Dobbiamo “illuminare e ordinare le realtà temporali”, dove viviamo, abitiamo, ci divertiamo, lavoriamo, studiamo. Ogni ambiente che frequentiamo, viverlo con il desiderio di rendere presente Gesù, amando, perché anche quel luogo diventi “Tempio di Dio”. Anche una scuola di cinematografia può diventarlo.

ore 10.00 Scuola di cinematografia
Anche oggi il professore ci sta bombardando di immagini edonistiche che hanno a che fare con il pornografico. Dice che lo fa per prepararci al lavoro che dovremo affrontare in futuro. Ma io credo che certe immagini non siano necessarie per imparare. Alla fine della lezione vado da lui: “Vorrei dirle che disapprovo lo studio costante di certe immagini per acquisire tecnica professionale”
La risposta è secca: “Signorina lei ha qualche cosa di non risolto, deve avere dei problemi”. E inizia a parlarmi con tono di superiorità di molti argomenti che dovrebbero convincermi dell’anormalità del mio atteggiamento. Non mi intimorisce, lo ascolto e resto fissa alla realtà che ho in cuore: “Sei Tu Signore l’unico mio bene”. Parliamo a lungo e alla fine il dialogo diventa amichevole e lui arriva a confidare: “Se tu sapessi quante volte ho pianto perché dovevo fare qualche cosa che andava contro i miei principi. Ma la vita mi ha insegnato a sopportare tutto, e anche tu lo farai”.

ore 9.00 del giorno dopo.
Inaspettatamente il professore mi invita ad esprimere il mio pensiero alla classe a proposito delle scene di sesso. Guardo i miei compagni: so che la maggior parte di loro ha le idee confuse e sento che è il momento di trasmettere, con amore, le mie certezze sul rispetto del corpo, degli altri e della vita. Il professore mi appoggia e dichiara di condividere le mie riflessioni. È ormai nato con lui un rapporto nuovo.
Dopo qualche giorno, le mie compagne vengono a dirmi che sono d’accordo con me, ma che non hanno avuto mai il coraggio di esprimersi liberamente. Mi vogliono parlare, mi chiedono consigli, le ascolto fino in fondo e loro trovano da sole le risposte di cui hanno bisogno riscoprendo valori che non sapevano di avere nel cuore. Nasce con tutti una libertà e una confidenza inimmaginabile prima impossibile. Gesù è entrato nella scuola di Cinematografia e si fa strada nell’animo dei miei compagni: stiamo diventando tempio di Dio.

Sonia A. (Argentina)  

Ringraziamo nel nome del Signore,
ad un anno dalla nascita dei Centri di Ascolto,
tutte le famiglie che li hanno ospitati e li ospitano,
le persone che li animano e chi vi partecipa.
Grazie a chi crede nelle nostre 8 Diaconie e le anima
Grazie di cuore.  

Prossimo
Centro di Ascolto
Lunedì 12 febbraio
ore 20.30

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INSIEME... VERSO LA QUARESIMA

Vogliamo prepararci a vivere intensamente il tempo della Quaresima. Un tempo di guarigione dal nostro peccato, che con il Signore potremo vivere intensamente, se sempre con Lui in questo mese di febbraio sapremo renderci conto della malattia che è in noi: atteggiamenti, difese, modi di fare, di dire, a cui non diamo importanza, ma che lentamente ci allontanano da Dio e dai fratelli. Sono maschere che dobbiamo gettare via perché la vita, nel nostro interesse, non può sempre essere un carnevale.
Davanti a Dio e ai fratelli, dobbiamo mostrare il nostro vero volto che senza vergogna dice: “Ho bisogno di te”. Dobbiamo deciderci a questo passo.
Vi proponiamo allora alcune comuni maschere quotidiane, rifletteteci sopra cercando di capire con quale di queste facciamo i furbi difendendoci, scegliamola e dopo carnevale iniziamo con il Signore la cura: e allora sarà Quaresima.

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Un presepe per amico

Tanti presepi oggi giorno si vedono un po’ ovunque, che non si sa più come classificarli perché sono tutti belli da vedersi: siano meccanici o semplici statuine, l’importante è capirne il significato. Anche nella nostra Parrocchia è stato allestito un capolavoro di presepio vivente, e osservare i personaggi dal vivo è stata un’emozione indimenticabile, sapendo anche che i personaggi sono dei semplici ragazzi e ragazze della nostro comunità, questo esalta ancora di più la nascita di quel Bambino nella mangiatoia. Proprio bravi questi attori principianti, coraggio per il prossimo Natale! Io che non sono più un ragazzino non ho perso la voglia di allestire il presepio. Allora, con il consenso dei miei suoceri Pina e Silvio ultra ottantenni della Breda Libera, realizzai il presepe, naturalmente loro lo ammirarono con devozione, ma soprattutto quello che più conta è che si sentono vivi e partecipi alle cose semplici del giorno di Natale. È dal 1965 che ogni anno costruisco presepi; a quel tempo erano la gioia dei miei familiari e degli amici. Ora è passato qualche anno e i miei figli e nipoti non sono più ragazzini, sono dei giovanotti e la voglia di fare e costruire il presepio non manca: sono loro a farsi avanti per la realizzazione. Questo vuol dire che in fondo al proprio cuore c’è un calore umano per quella povera Famigliola di Nazareth. Questo mi dà ancora più soddisfazione perché significa che in tutti questi anni non ho costruito un presepio per esibizionismo ma ho riempito d’amore i cuori di quanti mi sono stati vicini. Ora con grande fede cristiana esprimono quanto hanno appreso da me.

Giuliano Baronio

 
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I pellegrinaggi organizzati
dalla Parrocchia

1) dal 2 al 9 maggio:
“Sulla strada di S. Paolo” in Turchia
Quota di partecipazione: L. 1.950.000
Supplemento camera singola: L. 380.000
Il saldo della quota: da versare entro il 31 marzo presso “Calzature Geroldi” tel. 030931129

2) dal 1° all’8 settembre a:
“Loreto, nella Grecia classica, alle Meteore e da Padre Pio”.
Iscrizioni: entro il 30 aprile
Altre precisazioni saranno pubblicate nel prossimo numero dell’Angelo.
Per i programmi particolareggiati: v. anche “L’Angelo di Verola” di gennaio alle pagg. da 31 a 35.

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dagli oratori

Vita di Oratorio
Notizie in breve
di don Giovanni

Mostre

A partire dal 17 novembre fino al 17 dicembre 2000 è stata in funzione la mostra del libro. Curata dal gruppo composto in prevalenza dai giovani seguiti da don Giampaolo, ha goduto di buona affluenza. Numerosi i libri venduti: era il nostro obiettivo. Una mostra del libro non consente guadagni. Nostro scopo era diffondere un po’ di passione per la lettura e, soprattutto, per la lettura formativa o, almeno, sana. Ringraziamo quanti l’hanno curata e realizzata.
Dal 24 dicembre i libri sono stati sostituiti dai quadri. Nomi e stili già noti si sono uniti ad altri, nuovi. Sia l’interesse suscitato dall’iniziativa in sè, sia la concomitanza con le due rappresentazioni del Presepio Vivente, hanno fatto registrare un alto numero di visitatori. Ringraziamo l’organizzatore e curatore di questa iniziativa, come pure gli artisti, professionisti o amatori, che hanno esposto le loro opere.

Attività più direttamente legate
al cammino catechistico

1) Nel tempo dell’Avvento, ci sono stati i ritiri destinati ai fanciulli di 2a elementare il 26 novembre, in preparazione alla loro Ammissione, a quelli di 4a e 5a il 3 dicembre; ai ragazzi di 2a e 3a media il 17 dicembre; per gli adolescenti e i giovani l’8 dicembre. I fanciulli di 3a elementare hanno invece vissuto il loro ritiro il 14 gennaio, in preparazione alla Traditio del Padre Nostro, avvenuta la domenica successiva. I ragazzi di 1a media si sono incontrati il 23 gennaio, in preparazione alla loro Ammissione. Grazie a coloro che hanno curato e seguito questi momenti di ascolto e preghiera.

2) Dal 2 al 4 gennaio hanno avuto luogo - si è trattato della 6a “edizione” - gli esercizi spirituali per gli adolescenti e giovani della nostra Zona Pastorale. Se ne parla in un articolo apposito, al quale rimando, qui di seguito.

3) Il Corteo dei Magi. Curata dal Gruppo Animazione, la mattina dell’Epifania ha avuto luogo la rievocazione dell’arrivo dei Magi a Betlemme. Il punto di partenza è stata la piazzetta antistante il reparto protetto della Casa Albergo, meglio nota come “Infermeria”. I Magi, cinque, uno per continente, infatti, accompagnati dalla piccola banda, hanno recato l’omaggio della loro visita agli anziani là ospitati. Dal momento che né a Natale, né nel pomeriggio dell’Epifania si era e non si sarebbe potutto far loro visita, a causa dell’impegno per il Presepio Vivente, abbiamo cercato di renderli partecipi di una delle manifestazioni natalizie almeno in questo modo.
Era prevedibile un’accoglienza festosa, ma alcune delle persone ospiti ci hanno sorpreso con una reazione carica di intensa emozione.
Postisi alla testa dei fanciulli e dei ragazzi, orchestra e Magi hanno poi guidato il corteo verso la Basilica.
Come sempre, anche noi siamo invitati ad offrire oro, incenso e mirra: l’oro delle offerte per l’Infanzia dei territori di missione; l’“incenso” delle preghiere preparate in precedenza; la “mirra” dei generi alimentari per situazioni di povertà ed emergenza.
Grazie a tutti coloro che hanno collaborato nella preparazione  e nella gestione.

Altre iniziative

1) Il presepio, semplice ed essenziale, composto dalla sola Natività, ma comunque bello, è stato composto sul palco del salone, a ricevere coronamento dalla mostra di pittura.

2) L’incontro con S. Lucia la vigilia della festa della santa, ha riscosso come sempre buon successo. L’anno scorso si era provveduto ad abolire il percorso attraverso via Dante, Carducci, Zanardelli e Garibaldi: l’incontro è avvenuto in piazza della Basilica. Dal prossimo anno dovremo trovare una diversa collocazione e, soprattutto, il modo di evitare la presenza invadente e inopportuna di persone alle quali l’iniziativa non è destinata e che, sottraendo spazio ai legittimi destinatari, i bambini e i fanciulli, cercano di fare man bassa delle caramelle a questi destinate. Addirittura con la sporta, qualcuno si presenta e con maniere tutt’altro che educate.

3) Festa per l’“ultimo”. È stata organizzata all’ultimo momento per iniziativa di alcuni animatori. Si è svolta in modo sereno e tranquillo.

Ringraziamo tutti coloro che hanno curato queste iniziative.

Presepio vivente

È la vera novità del periodo natalizio appena trascorso. Dopo varie peripezie, che a suo tempo ebbi modo di paragonare a una telenovela, il Presepio vivente, ingrandito e arricchito, è approdato nel luogo dove meglio non poteva venire collocato: l’Oratorio. Realizzarlo in piazza Malvestiti offriva dei vantaggi. Prepararlo in Oratorio ne ha presentato altri: si sono potute fare le cose con più calma, lo spazio era più vasto, non si sono avuti problemi con nessun commerciante, non si è dovuto passare la notte di Natale a smontarlo, è stato possibile rappresentarlo più volte, valorizzando giustamente anche la solennità dell’Epifania.
È stato molto bello. A Natale poi, inaspettata, è giunta anche la neve a rendere ancor più magica l’atmosfera.
È stato bello l’impegno degli adulti, ma anche il coinvolgimento entusiasta degli adolescenti e dei giovani; facevano tenerezza i componenti del piccolo zoo: asinelli, vitellini, agnelli, pecore e quant’altro e dava viva soddisfazione sentire gli apprezzamenti entusiasti della gente che, tantissima in ambedue i pomeriggi - serata, ha affollato l’Oratorio.
Diciamo davvero un grande “Grazie” a tutti coloro che hanno condotto l’iniziativa e a quanti, in vari modi, vi hanno collaborato, come a tutti coloro che sono intervenuti.

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Il Presepio Vivente 2000  

Vacanze di Natale 2000/2001. Termina un millennio, ne inizia un altro. Il nostro Oratorio ha deciso di rappresentare, come qualche anno fa, il presepio vivente. Fra i primi sguardi interrogativi ed incerti, anche se titubanti, ci siamo armati di coraggio e creatività, ed abbiamo accettato la sfida.

Non sapevamo a cosa saremmo andati incontro, quali difficoltà avremmo incontrato, in quanto pochi tra noi avevano già vissuto questa esperienza. Ma il nostro intento era portare a Verolanuova un po’ di magia, ricordando “quel giorno” di tanti anni fa.

Il progetto è approvato a novembre.
Si trattava ora di costruire la nostra Betlemme: uomini e ragazzi del gruppo si sono impegnati con chiodi e martelli a montare e predisporre le capanne all’interno del campo da calcio dell’oratorio, mentre le ragazze hanno dato il tocco femminile addobbandole. Inoltre abbiamo anche dovuto pensare ai costumi che sono stati realizzati grazie al laborioso aiuto di mamme, nonne, zie... e tante volonterose persone.
Dopo tanti preparativi abbiamo debuttato nel pomeriggio di Natale. Da parte di tutti noi non è mancata la voglia di calarsi nel personaggio assegnatoci; ci siamo impegnati a curare la rappresentazione per apparire il più verosimili possibile.

Il nostro sforzo è stato premiato dalla nevicata, che ha conferito al paesaggio un’atmosfera più suggestiva. Il presepio è stato riproposto il giorno dell’Epifania, questa esperienza ci ha lasciato molto soddisfatti e orgogliosi di avervi partecipato, superando le incertezze iniziali e la paura di non riuscire a coinvolgere sufficientemente la gente; per questo ci proponiamo di ripeterla anche in futuro, ringraziando tutti voi che siete accorsi numerosi. Vi aspettiamo quindi negli anni venturi!
Il “Presepio Vivente”

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Missione “Fantecolo 2001”:
la Comunità e l’Eucaristia

“Voi siete Corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte” (1 Cor 12, 27).
È proprio con questo passo biblico che è cominciata la nostra avventura a Fantecolo, nella Casa della Suore Operaie “S. Giuseppe”, dove alcuni ragazzi della zona X (15 in totale, dai 15 anni in su) si sono ritrovati per dedicare tre giorni, più precisamente dal 2 al 4 gennaio, alla preghiera, personale e comunitaria, fatta di incontro con Dio nell’ascolto della sua Parola.
“Ritrovati” perché la maggioranza di noi già si conosceva, ma è stato fantastico conoscere e stringere amicizia con altri giovani giunti a questo ritiro per condividere lo stesso ideale infinito: Gesù Cristo.
Siamo andati alla ricerca del Signore nelle nostre azioni quotidiane, nella preghiera e nella celebrazione della Messa, tenendo lo sguardo fisso alla pagina del Vangelo di Luca (Lc. 24, 13-35) che ci parla dell’incontro di Gesù risorto con i discepoli di Emmaus.
Un requisito necessario ed essenziale è stato il silenzio. Esso è stato un punto di partenza fondamentale: ci siamo finalmente trovati alla presenza viva del Signore ed allora ci siamo resi conto che non bastava più pregare con una semplice formula mandata a memoria: no, non era più sufficiente, dovevamo fare meglio, parlare, dialogare con Lui, ma prima ancora saperLo ascoltare, aprire il cuore e sentire il messaggio che Egli ha per ognuno di noi.
La nostra guida (= predicatore NdR) è stata don Pierino Boselli, parroco di Verolavecchia e direttore dell’Ufficio Liturgico della nostra Diocesi.
A seguirci nei vari momenti della giornata e a guidare la preghiera comunitaria c’era invece don Giovanni.
Più volte abbiamo attinto, durante le celebrazioni e i vari momenti di preghiera, alle parole rivolte dal Papa ai Giovani la scorsa estate, fra le quali una frase particolarmente significativa è risuonata a noi come punto di partenza e di arrivo: “Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!”. Anche per questo, è stata come una sorta di piccola Giornata Mondiale della Gioventù; come allora il nostro traguardo era quello di stare, in comunità, “sotto la stessa Luce, sotto la Sua Croce”, come recita il ritornello dell’inno della GMG 2000 che quest’estate, a Roma, abbiamo cantato con i giovani di tutto il mondo al Signore.
È stata senza dubbio una bella esperienza, ma ciò che più conta non è tanto il fatto che questi tre giorni siano piaciuti o meno, quanto il fatto che questo ritiro sia servito, sia stato utile, e su questo nessuno ha dubbi: siamo riusciti ad accostarci un po’ di più a questo grandissimo ideale che è Cristo, e a vivere uno spirito di comunità più profondo proprio come Lui ci ha insegnato
Certamente è un’esperienza da riproporre, nella speranza che sempre più giovani comprendano la grandezza di questo Mistero e ne entrino a far parte sempre più intensamente ogni giorno, in modo da diventare membra attive e gioiose del Corpo di Cristo.
Ringraziamo le Suore Operaie, che ci hanno accolto; ovviamente il grazie più grande va allo Spirito del Signore e ai due “Don”, che ci hanno illuminati e aperto gli occhi per camminare, come vera comunità, verso Dio.
Vogliamo concludere con una frase della lettera apostolica del Papa “Novo millennio ineunte” - Gesù Risorto, che si accosta a noi sulle nostre strade, lasciandosi riconoscere, come dai discepoli di Emmaus “nello spezzare il pane”, ci trovi vigili e pronti a riconoscere il suo Volto e correre dai nostri fratelli a portare il grande annuncio: “Abbiamo visto il Signore”!

Annamaria, Carolina, Daniele, Dario,
Ettore, Fabio, Laura, Luigi, Marco, Marika,
Matteo, Nicolas, Pierangelo, Sergio, Sergio.

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L’angolo dell’educatore

Un servizio per tutte le famiglie che hanno
in casa un computer connesso a Internet
Internet senza pornografia

È nato un accesso ad internet filtrato da tutti i contenuti sconvenienti: davide.it. Si tratta di una iniziativa del Provider cattolico Cometa Comunicazioni.
DAVIDE permette di accedere ad Internet tramite una Rete Sicura e controllata in modo da poter eliminare la visione di siti posti in una black list (lista nera) per il loro contenuto.
La sicurezza e la protezione sono garantite dal collegamento: infatti tutte le richieste transitano su computer che ‘filtrano’ con l’aggiornamento continuo e centralizzato dei siti vietati.
Ulteriori segnalazioni di siti di carattere locale possono essere fatte all’Amministratore di DAVIDE che procederà a collocare il sito nella black list.
DAVIDE è rivolto ai bambini, alle famiglie, alle scuole, alle parrocchie, a tutti coloro che vogliono proteggere l’uso della rete da pornografia, violenza, pedofilia.
Il collegamento a DAVIDE è gratuito per i privati, gli oratori e le parrocchie. Si richiede un canone di accesso per le Scuole e le Aziende.
DAVIDE è operativo dal 6 gennaio 2001.
L’iniziativa non ha fini di lucro. Per contro la connessione offerta sarà di altissima qualità con garanzia di accesso alla rete internet al massimo della velocità consentita dal modem utente.
Il costo della struttura è di un miliardo all’anno. La copertura economica ci deriva da una percentuale che gli operatori telefonici riconoscono ai Provider sul traffico generato, dagli abbonati a pagamento e dalle donazioni che stanno già arrivando.

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Ringraziamo Radio Basilica per la segnalazione di questo sito.

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le nostre rubriche

Verola
missionaria

a cura del
Gruppo Volontari delle Missioni “Conoscerci”

Carità e testimonianza

La “Parola” è la Speranza per tutti, specie per i peccatori, i malati, gli esclusi, i nemici, che sono i veri poveri, e, secondo il Vangelo, in essi si può scoprire il volto di Dio.
Ogni volta che un uomo si china a guardare le necessità di un altro uomo e si ricorda di essere nato non per chiudersi nell’egoismo e nell’indifferenza, ma per fare la propria parte di bene, il mondo cambia. Il motivo è semplice; dare dà gioia e quando la generosità entra in un cuore, essa restituisce il significato e speranza al vivere.
In tale atteggiamento sta anche l’origine dell’attenzione per i meno fortunati. Guardare ai poveri con amore è la via che il Vangelo indica per scoprire la verità e la vita.
Amare il prossimo con tenacia e paziente determinazione significa restare fedeli al progetto di Dio, alla Carità del Padre, all’umiltà del Figlio e al Fuoco dello Spirito.
I poveri sin dal tempo di Gesù riponevano tutte le loro speranze in Dio: “E io lascio in mezzo a voi un popolo umile e povero che cerca il suo rifugio nel nome del Signore”; (Sof. 3.12).
Perché il Figlio Suo Gesù era Egli stesso povero nella sua vita errabonda, non aveva denaro con sè, ed esigeva dai discepoli la rinuncia ad ogni bene.
La “Beatitudine” dei poveri si trova all’inizio della serie delle beatitudini. Se si pensa inoltre alle parole minacciose di Gesù contro i ricchi e al fatto che generalmente i suoi destinatari erano: emarginati, poveri e umili, sembra chiaro che da parte di Gesù sia stata fatta una deliberata opzione per i poveri. Gesù è inviato a tutto Israele, tutte sono pecore sperdute della casa d’Israele, ma di misericordia hanno bisogno prevalentemente gli emarginati e gli oppressi di cui fanno parte anche i poveri. Ma anche i ricchi si possono salvare purché seguano l’appello di Gesù a liberarsi dell’asservimento alla ricchezza.
Le prime comunità dei cristiani hanno parecchio da insegnarci dal come hanno accolto la scelta indicata da Gesù, tanto che la comunità di Gerusalemme si sarebbe proposta una sorta di comunione dei beni e al suo interno aveva strutturato relazioni che andavano al di là dei fatti storici di cui era protagonista, per l’entusiastica accettazione della “Parola”, superando sia la divisione sociale: tenevano ogni cosa in comune; sia quella ideologica: tutti ascoltavano la Parola e la moltitudine dei credenti era un cuor solo ed un’anima sola. Si trattava quindi di unione delle volontà: erano chiamati a vivere con tutta la persona il rapporto con Dio e l’adesione alla Sua legge, così che il cristiano credente, non doveva vivere solo l’appartenenza alla comunità semplicemente come un dato sociologico, ma come un’esperienza di vita totale. Nell’interno della comunità quindi nessuno era bisognoso, ma la sconfitta della povertà non era il risultato di una trasformazione sociale o di una accorta politica economica, essa era anzitutto il frutto della benedizione Divina dalla quale scaturisce una responsabilità che determina il beneficiato. Questo tipo di comunità rimane ancora oggi un modello che infonde coraggio, perseveranza, slancio missionario alle nostre comunità cristiane.
Il “bisogno” dell’altro, diventa l’elemento determinante della condivisione e della distribuzione dei beni proprio come il Signore, che non ha bisogno di nulla, si è fatto carico delle nostre necessità, non come uno che fa l’elemosina e poi non si preoccupa più della sorte del beneficiato, ma come colui che ascolta e accoglie i Suoi figli, come fratello che condivide le prove della vita. Allora sì che il relazionarci con il prossimo diventa una professione di fede e una testimonianza dell’agire divino.

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L’opera dei conti GAMBARA
e di Agostino GALLO
per la rinascita dell’agricoltura
(di Renato Savaresi)

(1)

Pubblichiamo la relazione che il M° Renato Savaresi, nostro apprezzato collaboratore, ha tenuto a suo tempo presso l’Università Aperta. Il tema ci riguarda da vicino sia in relazione ai fatti sia per quanti ne furono i protagonisti. Ritenendola di particolare interesse abbiamo chiesto al relatore l’autorizzazione a portarla a conoscenza anche dei nostri lettori. Con la sua ben nota generosa cortesia ha accolto la nostra richiesta e qui, doverosamente, lo ringraziamo auspicando che la sua collaborazione non ci venga mai a mancare.                                                                    

Il Trecento - secolo terribile per guerre, carestie, pestilenze (la peste nera del 1347-1350 è ricordata dal Boccaccio nel suo “Decamerone”) - vede spopolarsi le campagne, con la morte di un terzo della popolazione europea.
La crisi perdura fino al Quattrocento, dopo di che riprende lo sviluppo agricolo e in due secoli saranno completate le opere di bonifica del nostro territorio, con la distruzione della foresta e l’escavazione di rogge e canali.
È in questo periodo (secoli XV e XVI) che i conti Gambara - prima lontani e assorbiti dalle vicende militari - volgono la loro attenzione a Verola Alghise: da Gambara spostano il baricentro della loro azione a Pralboino, dove erigono una fortezza. Nel 1473 - nelle divisioni dei beni - Verola va a Gianfranco Gambara di Brunoro. Già un secolo prima la famiglia Gambara aveva realizzato un’opera grandiosa e imponente, per la lunghezza del tragitto e per la capacità della portata e costante abbondanza di acque: la roggia Gambaresca, che deriva dal Mella a Corticelle e che serve ad irrigare i territori di Verola, Alfianello e Seniga.
Questa roggia si deve all’iniziativa di Gherardo Gambara - figlio di Maffeo - che dividendosi dai fratelli Pietro e Federico riceve le possessioni di Verola, Breda, Cignano e Offlaga. Per renderle più fertili, intorno al 1380 fa scavare la Gambaresca, che si inserisce in un vasto piano di sistemazione idraulica della Bassa Bresciana, sfruttando le acque del Mella e le acque derivanti dai fontanili che separano l’alta dalla bassa pianura.

(continua)

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I campionati provinciali ai quali partecipano le squadre del Gruppo Sportivo Verolese sono incominciati, soltanto in parte, alla fine del gennaio scorso quando il bollettino era in corso di stampa.
Pertanto: i risultati di cui verremo in possesso saranno pubblicati sul prossimo numero di marzo.

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Di una verolese questo articolo pubblicato su “La Stampa” di Torino,
sabato 8 luglio 2000.

Una casa sulla collina
Dove il micio nero rincorre ramarri

“Solitari greppi scoscesi / prediligono / le odorose ginestre / e qui ritrovano e smarriscono / in alterno ritmo indefinito / il loro solare colore / inutile / da che occhio umano immemore / rincorre affannato / false chimere / di una società alienata”.
“Mgnao!... Mgnao!... ...Mgnao! ...”.
Micio Nero che hai? Perché strilli tanto? ... Che tieni in bocca? ...
Lascia! Lascia! ti dico: Lascia, e non graffiare! ... Guarda come hai ridotto un povero ramarro! ... Gli hai spezzato la coda! Fortuna è ancora vivo... pare non abbia altre ferite.
“Mgnao!!!”.
Vado subito a metterlo in salvo, anche se non sei d’accordo. ...
Ehi, che fai sul tavolo? Scendi subito! ... Oh no! non sul mio libro! Ecco stenditi su questo giornale.
“Mgnao!”.
Che c’è? Non va bene il giornale? ... Eccoti un cuscino! Senti come è morbido.
“Mgnao!”.
Come no? Sei impertinente, brutto e cattivo. Devo usare le maniere forti! Via! Via! Via dal mio libro!
“Con chi ce l’hai?”.
Con Micio Nero. È tornato dal greppo delle ginestre con un ramarro ormai privo di coda. È salito sul tavolo, si è sdraiato sul libro che stavo leggendo e, incurante del mio sdegno, mi fa le moine strofinandosi sulle sue pagine.
“Di che libro si tratta?”.
Sto leggendo “La casa sulla collina” di Pavese.
“Bella roba! Hai proprio tempo da perdere!”.
Uffa! Tra te e Micio Nero mi avete rotto. Me ne vado a fare una passeggiata per conto mio...
“MgnaoMgnao!”.
Ah! sei tu! non ti voglio in mia compagnia! con te sono in collera: ritorna pure sul tavolo.
“MgnaoMgnaoMgnao! ...”.
Perché continui a seguirmi?
“Mgnao ... Mgnao ...”.
Vuoi farti perdonare? ... .... Beh ... lo so che tu ami tutto della mia casa sulla collina: il mio tavolo, la mia sedia, i miei libri, le mie ciabatte, i cuscini, i cestelli, le conchette di plastica,... il prato su cui strofini le tua pelliccia, i fitti oleandri dove ti rintani per sfuggire alla calura, gli alberi che assali di corsa attirato da fruscii sospetti e che offrono alle tue unghie il ruvido tronco, la panchina della sosta serale ove si può godere del giorno morente le ultime faville di vita prima che nottole affamate invadano l’aria con i loro geometrici silenziosi voli radenti...
So anche che, come me, ami le passeggiate solitarie lungo il viale che porta al greppo delle ginestre dove è facile rincorrere ramarri e lucertole, acciuffare al volo farfalle, calabroni, qualche uccelletto. Ami anche riportare le tue prede su, fino alla casa, annunciandoti da lontano a gran voce per sollecitarmi ad accorrere e ammirare i tuoi trofei ignaro che le sevizie che, per trastullo, infliggi a questi piccoli esseri inoffensivi e indifesi mi sono insopportabili.
Anch’io ricerco il grande greppo delle ginestre. Tuffarmi nel profumo inebriante di quella immensa distesa dal colore solare mi procura una profonda emozione e mi rasserena. Ogni amarezza sfuma in una sottile, dolce malinconia che mi riconcilia, con gli animali, con gli uomini, con Dio.

Rosa Carini

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varie - cronaca

Arte
& cultura

Le poesie
di Rosetta

Per la festa di S. Valentino, ecco una poesia d’amore e di memorie. È dedicata con tutto il cuore a coloro che intendono questo sentimento in maniera autentica e vera.
La lirica, inedita, ha vinto il 1° premio nel Concorso Letterario Internazionale “Sesto Properzio” a Spello (Perugia), nel 2000.

Fresco d’amore

Sei la mia gioventù, la mia voglia
di sole trasparente e d’aria pura,
sei l’ampio, pacato desiderio
di vita e di contatto, sei l’ardore
di un’estate riarsa e la frescura
di un’ombra in un meriggio afoso.

Sei la speranza senza parole
degli anni grigi, tu che veloce
il tempo hai valicato, fresco
d’amore e di dolcezza intatto,
precipitoso a volte come uragano
o quieto e vigile come bambino
aperto alle emozioni della vita.

Tu, equilibrio, risonanza estrema,
fragranza d’astri, luce del mattino,
freschezza di un amore
che ha saputo colmare ogni mio indugio
e ha reso grandi queste mie ore.

Di te profuma l’aria che respiro.

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Università Aperta

La presentazione di
“Sponda dell’universo”

Tra gli incontri che si svolgono il pomeriggio di ogni martedì e venerdì nell’auditorium della Biblioteca comunale, organizzati dall’Università Aperta, uno di particolare risonanza ha avuto luogo lo scorso 9 gennaio: è stata presentata, ad un foltissimo pubblico che gremiva la sala, una nuova raccolta di poesie della pluripremiata poetessa concittadina Rosetta Mor Abbiati.
“Sponda dell’Universo” è il titolo della nuova pubblicazione che è uscita quale “Terzo Quaderno” dell’U.A.V. Si tratta di circa trenta “poesie di fede”, come l’autrice le ha definite, dedicate alla comunità verolese e a Mons. Luigi Corrini nel 25° di parrocchiato a Verolanuova. Tali poesie, è precisato nella dedica, sono da considerare quali “riflessioni di fede nell’Anno Giubilare”.
Il libro si apre con una presentazione del Presidente dell’Università, Rino Bonera, cui segue una prefazione della professoressa Franca Vergine che, di Rosetta e della sua opera, scrive tra l’altro: “... la presente raccolta è un inno di ringraziamento a Dio per averle dato la vita, la fede e la fiducia negli uomini”; e ancora: “... Ovunque si nota un marcato senso del ritmo, quasi un’onda musicale che conduce il suo canto, sempre improntato al rigore di un poetare antiretorico, dove domina il culto della parola schietta ed essenziale, tuttavia ricca di molteplici echi”. “...Rosetta (ha) trasmesso, attraverso le sue poesie, pensieri positivi, sentimenti autentici in cui l’uomo deve tornare a credere per evitare i precipizi di una disperazione esistenziale, priva del calore divino”.
Ciò per quanto riguarda il libro.
Ora una breve cronaca del pomeriggio.
Come già detto: auditorium gremitissimo oltre ogni più ottimistica previsione. Presenti: Mons. Luigi Corrini, il Sindaco con il suo vice che è anche Assessore alla Cultura e l’Assessore ai Lavori pubblici, Servizi Sociali e Sanità. Il Presidente dell’Università ha aperto l’incontro con una breve introduzione cui è seguita la presentazione del libro. Relatrice la stessa professoressa Franca Vergine che ha saputo cogliere tutta la sensibilità, la religiosità, la fiduciosa speranza, l’ansia per un uomo migliore che si colgono nelle poesie di Rosetta. In esse “la tensione morale si amalgama con l’interessante ricerca personale di Dio”.
È toccato, poi, alla stessa Rosetta, illustrare le motivazioni che l’hanno indotta, a raccogliere le sue liriche e darle alla stampa a due anni di distanza dalla pubblicazione del suo primo volume “Le ore del silenzio”. Poesie che hanno   già mietuto molti premi nei vari concorsi letterari nazionali ed internazionali ai quali hanno partecipato e molte delle quali sono già inserite in antologie e riviste letterarie di varie città d’Italia. Mi piace ricordare, qui, che per i suoi meriti, a Rosetta è stata, inoltre, conferita la nomina a membro dell’Accademia Internazionale dei Micenei nel 1999 e la nomina a membro di merito dell’Accademia Valentiniana nel 2000.
Da ultimo: da parte sempre di Rosetta la presentazione di alcune poesie alle quali ha dato voce appassionata e calorosa lo stesso presidente dell’Università. Egli le ha interpretate cogliendo appieno lo spirito dell’autrice e trasmettendo al pubblico vive emozioni di grande spiritualità.
Applausi scroscianti e lunghi per Rosetta che, poi, ha firmato molti dei libri donati a tutti i presenti al termine dell’incontro.
È stato un pomeriggio che possiamo definire di alto livello culturale e poetico poiché le liriche hanno avvinto e convinto l’uditorio che ha seguito e tutto ascoltato in autentico religioso silenzio.

M.P.


“APERTI” da ottobre
Università Aperta Verolanuova:

MA... LO SAPEVATE TUTTI CHE...
1) ...per venire all’U.A. non servono né lauree né libri né quaderni?
2) ...la frequenza alle lezioni non è obbligatoria?
3) ...ci si può iscrivere in qualsiasi momento (basta aver compiuto 30 anni)?
4) ...siamo già in 150?
E ALLORA, COSA ASPETTATE
AD UNIRVI ALLA NOSTRA SIMPATICA
E “APERTA” FAMIGLIA?
Vi aspettiamo, anche solo per dare un’occhiata, ogni martedì e venerdì,
alle ore 15.15, presso il salone della Biblioteca (fino alla fine di marzo).

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Il mondo
cambia continuamente

Anno nuovo A.Ge. nuova. È ora di iscriversi, di riconfermare le iscrizioni e di rinnovare le cariche.
Il mandato del Presidente è scaduto e l’Associazione ha bisogno di tutti, ma soprattutto di giovani genitori che portino nuove idee e nuove proposte; è necessario far procedere il meccanismo dell’A.Ge. che, ormai rodato, deve continuare ad essere una realtà attiva e positiva.
Chi non ce l’ha, la cerca... da noi invece è arrivato il momento di darle nuovo entusiasmo, e proprio i giovani genitori devono riconoscere l’importante ruolo di primi educatori e proporre ai propri figli esempi di impegno e fiducia nella vita sociale.
Una voluta provocazione...
dall’INDAGINE SULLA FAMIGLIA ITALIANA (fonte ISTAT), veniamo a sapere che:

Le richieste dei genitori ai figli

• Studiare di più 74%
• Rispettare maggiormente le
 regole fondamentali per un
 rapporto positivo in famiglia 57%
• Apprezzare i sacrifici
 fatti per loro 36%
• Andare d’accordo con i fratelli 29%
• Genitori che si dichiarano
 soddisfatti del comportamento
 dei propri figli 22,2%
• Vorrebbero che questi aiutassero
 nei lavori domestici 21,5%
• Vorrebbero che fossero
 meno superficiali 19%
• Vorrebbero che coltivassero
 più interessi 18%
 

Le regole più importanti
per i genitori
(da far rispettare ai figli fra
gli 11 e i 17 anni)

1 Dire dove vanno quando
 escono la sera 78%
2 Chiedere sempre il permesso 78,3%
3 Non rientrare tardi la sera 71,1%
4 Comunicare l’ora del rientro 68,6%
5 Essere ordinati 64,8%
6 Uscire solo dopo aver
 completato i compiti 58,6%
7 Chiedere il permesso prima
 di invitare a casa amici 56,9%

Conclusione: i figli hanno bisogno di ascolto disponibile ma anche di regole certe.  

Un sfida per tutti

L’A.Ge. di Verolanuova e Verolavecchia ha proposto “Corsi per Genitori”, incontri sui temi più attuali relativi all’educazione e al mondo della scuola, ha tenuto costanti rapporti con le parrocchie, le scuole e gli enti locali.
L’attuale “guardia” sarà sempre pronta a dare una mano, ma adesso l’Associazione aspetta nuove “leve” per continuare ad offrire occasioni di riflessione, di crescita per essere dei genitori efficaci!

Per iscriverti:
Angelo Cervati - via Tito Speri
25028 Verolanuova - Tel. 030932020

Pierluisa Binelli - via L. Contratti, 55
25029 Verolavecchia - Tel. 030932269  

Stiamo
al passo

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A Manerbio

L’Istituto S. Filippo Neri
(Scuola parificata cattolica legalmente riconosciuta)

Rilascia due titoli:

1) Operatore della Gestione Aziendale
(dopo 3 anni)

2) Tecnico della Gestione Aziendale
indirizzo informatico
(dopo 5 anni)

Desideri ulteriori informazioni?
A Manerbio,
Via Dante, 31 - Tel. 0309937100 (ore 8.30-12.30)
oppure chiedi al tuo parroco il foglio informativo.

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Pensieri sparsi

L’operaio più utile al momento non è quello che dice, per compiacenza gerarchica, che tutto va “divinamente bene”, ma chi sa indicare il difetto del congegno. È più facile trovare l’aggiustatore che il diagnostico sicuro. Se poi crediamo errata l’indicazione non c’è che da dirlo con eguale franchezza e discuterne forte. In religione, come ovunque, si è sempre a scuola, e se c’è qualcosa che non funziona, urge precisarlo”.
(Don Primo Mazzolari)

Chi ha soldi ma non ha figli non è ricco, chi ha figli ma non soldi non può essere considerato povero”.
(Antico proverbio cinese)

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Nel nostro Comune

Sabato 30 dicembre 2000 alle ore 10.000 è stata indetta un’adunanza ordinaria del Consiglio Comunale. Questi i principali argomenti all’Ordine del Giorno:
• Esame ed approvazione convenzione tra Comune di Verolanuova e la Provincia di Brescia per la gestione degli impianti sportivi e delle relative attrezzature pertinenziali all’I.T.C. “P. Mazzolari” in orario extrascolastico.
• Addizionale comunale IRPEF: non applicazione.
• Esame ed approvazione bilancio di previsione esercizio 2001 e suoi allegati: relazione previsionale e programmatica, bilancio pluriennale 2001/2003 e programma opere pubbliche 2001/2003. Approvazione esercizio provvisorio anno 2001.

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Informagiovani

ATTENZIONE ATTENZIONE...
IL CARNEVALE SI AVVICINA...
Non facciamoci trovar impreparati...
Lavoriam di fantasia e che ogni brutto pensier si cacci via...

ATTENZIONE ATTENZIONE
  ...Due appuntamenti da non perdere...!

SABATO 17 FEBBRAIO
Alle ore 20.30

Presso l’Auditorium della Biblioteca di Verolanuova
La Compagnia Teatrale “Chei del Maestro” di Castelletto di Leno
Presenta
“A PENSA’ MAL SA FA PECAT”

DOMENICA 25 FEBBRAIO
Pomeriggio

SFILATA DI CARRI E GRUPPI MASCHERATI
Proposta dagli Oratori di Verolanuova

NON PUOI MANCARE... ASPETTIAMO PROPRIO TE
Mascherato oppure no... ma proprio TE!
... trascina fuori di casa chi è un po’ solo e triste e la festa sarà più bella!
a.z.

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Turni domenicali di guardia farmaceutica
dell’Azienda S.L. 19

Febbraio

4
Verolanuova (Comunale)
Bagnolo M. (dr. Ingardi)

11
Manerbio (dr. Bresadola)
Quinzano d’O.

18
Verolavecchia
Ghedi

25
Verolanuova (dr. Colosini)
Dello

Marzo

4
Manerbio (dr. Parati)
Bagnolo M. (dr. Donini)

18
S. Gervasio Br.no
Leno (Castelletto)

N.B.: L’elenco è provvisorio.

N.B.: Il turno domenicale ha inizio dal pomeriggio del venerdì precedente e nell’elenco sono indicate soltanto le farmacie più vicine a Verolanuova. Qui, però, ogni sabato è aperta la farmacia comunale dalle ore 15.00 alle 19.00.

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NUMERI UTILI DI TELEFONO:

Servizio Sanitario (soltanto nei casi di urgenza e di emergenza): 118
Gruppo Verolese Volontari del Soccorso: 030 936 1 662 (via Grimani)
Problemi con le droghe?: 030 993 7 210
Alcolisti in trattamento: 030 931019 oppure 030 93 22 45
Vigili del Fuoco: 030 93 10 27
Carabinieri - Pronto intervento: 112
 

N.B.: Il servizio sanitario prefestivo, festivo e notturno si svolge dal sabato mattina alle ore 10.00 fino al lunedì alle ore 8.00 e tutte le notti dalle ore 20.00 alle ore 8.00.
Per le prenotazioni di trasporto con autoambulanza del Gruppo Volontari del Soccorso telefonare: dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.00; inoltre dalle ore 8.00 del sabato alle 7.00 del lunedì.

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Per i collaboratori de «L’Angelo di Verola»

Invitiamo i collaboratori a far pervenire i loro articoli possibilmente dattiloscritti (se scritti a mano: in stampatello per ragioni tecniche) unicamente ai sacerdoti entro e non oltre le ore 12 di venerdì 16 febbraio. Quelli pervenuti oltre tale data non saranno pubblicati.

La redazione non è tenuta a dare giustificazioni per la non avvenuta pubblicazione degli articoli pervenuti né risponde delle fotografie non ritirate dagli interessati entro quindici giorni dalla pubblicazione sul bollettino.
LA REDAZIONE

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Relax...iamoci un po’

(a cura di errebi)

Il pensiero...

“Quel che più spaventa nei partiti non è quello che dicono,
è quello che trascurano o si rifiutano di dire”.
(Louis Blanc, Organizzazione del lavoro)

...e il proverbio del mese:

“L’è mèi ‘n sorech èn boca al gat
che ‘n cliènt ‘n ma a ‘n aocàt”.
(È meglio un sorcio in bocca al gatto
che un cliente nelle mani di un avvocato).  

Il Santo del mese

S. Amedeo - 17 febbraio - sabato
In compagnia di sette amici abbandonò la vita agiata per abbracciare la povertà. S. Amedeo è stato il fondatore dell’Ordine dei Frati Servi di Maria che ancora oggi dirigono il santuario di Monte Berico a Vicenza.  

La “Risposta”

Perché si dice: “Mangiare a ufo”?
Gratuitamente, senza pagare. Deriva dalla sigla A.U.F., variamente interpretata come ad usum Fabricae o ad urbis Fabricam, che era posta sui materiali destinati alla costruzione delle cattedrali: il Duomo a Milano, San Pietro a Roma, Santa Maria del Fiore a Firenze, eccetera. I carri (o i barconi a Milano) che trasportavano questi materiali erano esenti da ogni dazio e gabella.
Circolavano gratis, e questo dovette colpire la fantasia popolare.  

Antico proverbio cinese

“È più facile colmare un pozzo senza fondo che soddisfare l’umana ambizione”.

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Per i più piccoli

PIERINO
L’insegnante domanda a Pierino:
- Citami due personaggi famosi che iniziano con la lettera D.
E Pierino: - Del Piero e Deschamps!
- Ma non potevi ricordarti di Dante o D’Annunzio?
- Non li conosco. Probabilmente sono sempre in panchina!

ASCENSOREEEE
Un tizio decisamente brillo esce da una cabina
telefonica e si rivolge a una signora che sta per entrarci:
- Lasci perdere! Salga a piedi, quell’ascensore
è sempre guasto!

ALLA STAZIONE
- Vorrei un biglietto di prima.
- Mi spiace, abbiamo solo quelli di adesso!

COLMI
Qual è il colmo per un cuoco?
- Cacciarsi in un pasticcio!

... E per un pompiere?
- Comprarsi un’automobile nuova fiammante!

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Dall’AVIS
Sangue... donatori cercasi

“Con il progresso della scienza e della tecnica medica aumenta il bisogno di sangue.
I donatori che ci sono non bastano.
Il problema è questo: non c’è alcun metodo biologico o genetico che possa produrre sangue artificialmente.
Questo fluido indispensabile per la vita può produrlo solo il corpo umano e perciò dietro una trasfusione c’è sempre e comunque una donazione.
Spesso è la paura del diffondersi delle infezioni che si trasmettono con il sangue (AIDS, EPATITI) a scatenare dubbi e polemiche specialmente presso i giovani che dovrebbero sostituire chi invecchia. Tuttavia, oggi, l’Italia è il paese più sicuro al mondo in termini di rischio in quanto si è data una serie di regole che puntano ad avvicinarsi al “rischio zero” per chi riceve e per chi dona sangue. Ciò si concretizza con una selezione del donatore e con l’utilizzo di tecniche di prelievo sicure e testate. Infine chi dona il sangue con regolarità gode dei vantaggi di una medicina preventiva”.
(tratto da “Madre” nov. 2000).

DONARE SANGUE È UN DOVERE CIVICO: SE SEI IN CONDIZIONI DI FARLO NON ASPETTARE, RIVOLGITI ALLA TUA AVIS!!!
Francesca Bodini

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55° anno di matrimonio

“Vecchio scarpone quanto tempo è passato..;” recita una canzone che parrebbe dedicata a due persone straordinarie: i miei suoceri Silvio e Pina. A qualcuno potrà sembrare una cosa strana, eppure, alla loro bella età, si sentono ancora attratti come la prima volta: cascasse il mondo, per loro è impossibile e inconcepibile fare qualcosa separati. Costoro vivono una vita semplice, segnata da piccoli momenti di grande festa, come la Messa domenicale, che è anche occasione d’incontro con amici e conoscenti, la visita ai parenti e quella al cimitero; è come un comandamento. Silvio e Pina sono un grande esempio di vera e sincera unione, rafforzata anche dalle discussioni che, come tutti, avranno affrontato nel corso della loro vita-insieme e che hanno sempre superato grazie ad un sano dialogo.
Per me sono sempre stati una solida scuola di vita familiare e così dovrebbe essere anche per i più giovani. Nel 1976, anno in cui sposai la figlia di queste due stupende persone, è iniziata per me una tradizione, che continua tuttora e che rappresenta motivo di festa per noi e di orgoglio per i miei suoceri: il pranzo domenicale, preparato con tanta cura ed affetto, che riunisce la bellezza di tre generazioni.
Questo momento è fonte di buon auspicio per noi, ma soprattutto, per i nostri figli, perché sappiano cogliere, per il futuro, il segreto di una serena vita familiare e duratura nel tempo. Grazie, dunque, Silvio e Pina, per il vostro esempio e un affettuoso augurio per il vostro 55° anniversario di matrimonio!
Giuliano Baronio

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CIRCOLO ACLI

Il Direttivo del Consiglio Acli informa i soci Aclisti e simpatizzanti che in questi giorni sta contattando il probabile gestore del bar del Circolo. Se gli accordi andranno a buon fine, esso potrà essere aperto nel mese di febbraio e, subito dopo, si potrà dare vita al programma delle varie attività che il Consiglio sta preparando: fra esse il punto prioritario che è la campagna tesseramento per l’anno 2001.
Chiediamo ancora un po’ di pazienza.
Il Presidente
Giuliano Baronio

 


Riceviamo e pubblichiamo...

S. Natale 2000

Carissima Serafina,        Ti voglio raccontare una favola per il tuo Natale. Un giorno che tu ben sai incontrai una persona speciale, era la zia Angela che tanto amavi e ricolmavi di mille premure. La mia presenza scatenò in te un senso di protezionismo tale che ti definì subito un Riccio, bello nel maestoso autunno, ma difficile da prendere, da toccare, se cerchi di coglierlo punge, rotola, scivola, quasi ti fa rabbia di non saperlo sfiorare.
La calma è la virtù dei forti, dice un proverbio, ed io iniziai la mia attesa o se vuoi qualche scontro diretto; imparai a conoscerti, a capire il tuo sguardo; la tua corsa frettolosa che attraversava il cortile mi faceva percepire il tuo stato d’animo.
Il tuo viso sempre teso mi metteva in alcuni momenti tristezza, ma la mia testardaggine era tanta, e un giorno dalle tue labbra scivolò un sorriso, non lo dimenticherò mai!!! Quel riccio ancora chiuso stava maturando: dovevo solo attendere, giorno dopo giorno. Il suo aspetto mutava, il colore che prendeva era simile all’oro e più il colore cambiava, più lui si apriva. Il mio cuore era colmo di gioia e la zia Angela (mia complice) mi raccontava come avevi trascorso la giornata, così ero sempre pronta per prenderti in contropiede. La stagione avanzava ed il riccio cadde a terra, come cade ogni frutto quando è maturo. I frutti che racchiudeva erano bellissimi, di un colore caldo ed intenso, di una morbidezza infinita, di una forma che ricorda una sola: cosa il cuore, il tuo grande cuore d’oro.
Serafina, quando ti ho conosciuta eri un riccio; ora sei un frutto prelibato che si può cogliere e gustare in ogni momento.
Grazie Serafina per avermi permesso di arrivare a racchiudermi nel tuo grande cuore.
Buon Natale

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Abbonamenti a
“L’Angelo di Verola” anno 2001
(2a elenco)

ORDINARI
Fontana Carlo, Regorelli Bruno, Zani Giuseppe, Galletti Paola, Rossi Angelo, Tosca Giovanni, Baitelli Maria, Zambotti-Settoni, Andoni Mario, Mondolo Angelo, Fogazzi Giuseppe, Rubini Luigia, Rossi Elena, Marini Ada, Mombelli Paolo, Beltini Colomba, Anelli Domenica, Baronio Aldo, Girelli Miriam, Boselli Roberto, Cervati Gottardino, Famiglia Zani, Bellomi Angelo, Moia Silvano, Baronio Angelo, Cò Cesare, Pizzamiglio Rosa, Regoiani Irene, Oliva Giuseppe, Oliva Raimondo, Cotali Mario, Azzini Adolfina, Bellomi Orsola, Rossetti Mario, De Angeli Oreste, De Vito Angelo, Sterza Paolo, Manenti Giulio, Cremaschini Giusy, Rizzi Guido, Vezzoli Luciano, Bonetti Alfio, Cervati Federico, Cavalli Nervi, Sbarra Giuseppe, Gambassi Luigi, Piovani Graziano, Fontana Giancarlo, Famiglia Rambaldini, Carini Alfredo, Gavazzoli Angelo, Amighetti Sergio, Checchi Silvano, Cremaschini-Pistoni, Milanesi Giulio, Anelli Silvio, Mazzoleni Daria, Boffini Agostino, Zavaglio Bruno, Bordonali Giuseppe, Nervi Umberto, Cremaschini Luigi, Torri Apollonio Ottavia, Milanesi Luciano, Penocchio Gnocchi Maria, Loda Giovanni, Nervi luigi, Sala Battista, Barbieri Paolo, Quinzanini Cesare, Alessandrini Gianfranco, Gambassi Giuseppa, Lanzanova Ernesto, Mombelli Callisto, Lò Maria, Lò Domenico, Sallemi Giuseppe, Gennari Sergio, Rossini Pietro, Butturini Virginio, Butturini G. Franco, Girelli Angelo, Zuccotti-Tosoni, Labinelli Mario, Amighetti Teresa, Brunelli Orazio, Tedoldi Palmira, Marini Marino, Cervati Ninì, Cervati Antonio, Cervati Emilio, Zacco Angelo, Cremaschini Giuseppe, Zampedri Giordano, Ferrari Pierluigi, Geroldi Domenico, Savoldi Lucia, Lorenzi Mario, Bellomi Ippolito, Colissi Andrea, Bellomi Salvatore, Danieli Paolo e Ida, Bonvicini Bruna, Amighetti Mary, Penocchio Primo, Manfredi-Penocchio, Gatti Luigi, Monteverdi Angelo, Bertoni Teresa, Ariazzi Renato, Amighetti Pierino, Calzavacca Luigi, Ghio Aldo, Ferazzi Anna, Bodini Paolo, Cattaneo Angelo, Azzini Fabrizio, Pea Gian Battista, Meletti Anna Maria, Zanoli Angela, Fontana Battista, Ricca Angelo, Sala Angelo, Favalli Francesco, Fastelli Adriana, Bonelli Alessandrina, Zanoli Giulio, Zorza Andrea, Zani Luciano, Geroldi Giacomo, Geroldi Regina, Penocchio Giuseppe, Penocchio Giulio, Corradi Pietro, Fontana Giuseppe, Assali Emilio, Frat. Ruggeri, Amighetti Giuseppe, Parmigiani Giuseppe, Bonetti Giuseppe, Bonetti Angelo, Bonetti Mario, Montani Giuseppe, Staurenghi Maria, Barbieri Mario, Cervati Fausto, Colla Maurizio, Staurenghi Rosa, Urbani Marina, Baronio Vito, Monteverdi Giuseppe, Alloisio Luigi, Ferrami Stefano, Gritta Gianlorenzo, Gritti Paolino, Gritti Adele, Corradi Santa, Monteverdi Giacomo, Checchi Lorenzo, Barbieri Andrea, Colla Ernesto, Caprini Carlo, Colla Francesco, Cervati Giuseppe, Cervati Luigi, Colla Maffesoni, Colla Giovanni, Geroldi Alessandro, Geroldi Capra, Zanolini Maria, Baiguera Andrea, Bono Franca, Toninelli Felice, Stella Giuseppe, Mericco Paola, Manera Rina, Venturini Santo, Sacchi Angelo, Mombelli Andrea, Loda-Migliorati, Famiglia Valsasina, Fontana Carolina, Bassini Silvano, Pesce Carlo, Boselli Giovanni, Lodrini Attilio, Monteverdi Dario, Meriti Chiara e Gianluigi, Migliorati Piero, Tadini G. Franco, Bonzio Angelo, Pietta Francesca, Amighetti Pietro, Venturini Natalina, Cremaschini Anacleto, Tadini Mario, Girelli Rina, Cremaschini Domenico, Venturini Angela, Venturini Pierluigi, Venturini Gianfranco, Grossi Maria, Zampedri, Zani Vittorio, Bordonali Pierangelo, Gritti Giovanni, Pinsi Roberto, Guastalli G. Battista, Rossini Ernesto, Lombardo Salvatore, Quaranta-Svanera, Botta Antonio, Dolfini Giacomo, Botta Maria, Salini Giuseppe, Gavazzoli Valter, Biraghini Giuseppe, Moro-Rossini, Romano Angelo, Tedoldi Luigi, Zani Tomaselli, Vitalini Andrea, Tirelli Giuseppe, Andoni Fausto, Bossoni Angelo, Gavazzoli Francesco, Milanesi Santo, Monteverdi Giovanni, Cossetti Stefano, Pagliardi Carlo, Ballarin Giuliano, Quaranta Franco, Este Teresa, Guerra Pasquale, Davide Giuliano, Barezzani Orsola, Cestana Giovanni, Micheli Severino, Davide Marco, Davide Giuseppe, Anelli Emilia, Gennari Luigia, Manenti Giulio, Montani-Cavalli, Minini Giacomo, Galli Vittorio, Rossini-Cavalli, Stella Maria, Stella-Venturini, Pea Pietro, Zanolini Giacomo, Fontana Bruno, Zavaglio Pancrazio, Zanolini Luigi, Zanolini Giancarlo, Osio Andrea, Cremaschini Ottavio, Alloisio Lina, Reali Lucia, Montani Luigi, Bodini Teresa, Lorandi Mario, Ferrari Battista, Bellomi-Massardi Gabriele, Bonini Pier Luigi, Gianesini Settimo, Caprini Pietro, Moioli Mario, Tinelli Rina, Amighetti Laura, Gavazzoli-Barbieri, Parmigiani Gavazzoli Valeria, Molinari-Battezzi, Vinieri Attilio, Pizzamiglio Luigi, Lò Alessandro, Montani Rosi, Varsani Piccinotti, Fruschera Paola, Burlini Valerio, Rossini, Alghisi Battista, Toninelli Mario, Tomasini Cesare, Pirani Rosa, Bertoldo Mario, Venturini Samuele, Fogazzi Lucia, Merito Libera, Croci Barbieri, Ferrari Agostino, Barbieri Andrea, Superti Augusta, Varinelli Lino, Fogazzi Luigi, Checchi Giuseppe, Ubiali Germana, Superti Severino, Pietta Renato, Sora Valter, Cocchetti Luigi, Tedoldi Giovanni, Zanoli Annunciata, Mosca Lucia, Cotali Domenica, Mattarozzi Carolina, Gennari Antonio, Amighetti Mario, Ardigò Mario, Schilirò Vincenzo, Minini Angela, Calzichetti Maria, Bulla Valerio, Chiari Giacomo, Reali-Galli, Bariselli G. Paolo,Bodini Pietro, Zanolini Marta, Gritti Agostino Luigi, Gritti Angelo, Zanoni Vincenzo, Ferrari Giovanni, Gennari Luigina, Ferrari Roberto, Pietra Bernardo, Pari-Lama, Sala Giorgio, Pezzoli Del Pietro, Famiglia Ghirardi, Pagani-Capelli, Laini Giovanni, Amighetti Franco, Lampugnani Ugo, Famiglia Montani, Bonzio Giorgio, Mombelli Enrico, Venturini Fiorenzo, Merzoni Francesco, Bertani Battista, Mirena Sebastiano, Aleazzi, Famiglia Spadarotto, Girelli-Botta, Soregaroli Achille, Pezzoli Guido, Ubiali Italo, Trezza Michele, Cervati Giacomo, Cremaschini-Ferrari, Camisani Giacomina, Sala Aldemiro, Marini Carlo, Dolfini Laura, Sala Carlo, Sala Anna, Sala Angiolino, Manenti Santo, Ferrari Cesare, Ferrari Irene, Tomasoni Costanzo, Ziletti Luigi, Fredi G. Battista, Pini Giovanni, Loda Luigi, Montani G. Battista, Tomasoni Silvio, Pelosi Renzo, Cavalca Laura, Famiglia Alessandrini, Leni Giuliano, Rossini Angelo, Sala-Manzolini.

SOSTENITORI
Burlini Antonia, Regorelli Emilio, Corradi Francesco, Oliva Beatrice, Pezzoli Vincenzo, Laini Giacomo, Pezzoli Antonio, Gambassi Walter, Frigerio Giuseppe, Baiguera Mario, Amighetti Lino, Mariotti Giovanni, Amighetti Giovanni, Checchi Enrico, Quinzanini Lucia, Mazzola Giacomo, Lorefice Angelo, Mondini Paolo, Dasola Tedoldi, Montani Luigia, Checchi Renato, Colla Pietro, Bozzoni Bonetti Caterina, Bonetti Guido, Bodini Angelo, Manzoni Mauro, Dalé Pietro, Sala Paolo, Alloisio Amelio, Spinelli Marco, Zavaglio Marco, Sala Francesco, Capuzzi, Ferrari Giuseppe, Grazioli Giovanni, Sala Santo, Cremaschini-Rossini, Montani Lorenzo, Montani Angelo, Loda Angelo, Sala Franco, Aresi Angelo, Naliri Giovanni, Vigna Angela, Adami Giulio, Camisani Angelo, Tomasini Silvio, Cavalca Elena, Tomasini Severo, Bertoni Enrico.

BENEMERITI
Sbarbori Giovanni, Bresciani G. Luigi, Cremaschini Giovanna, Bonalda Rosa, Rossini Andreina, Cremaschini Luciano, Amighetti Antonio, Zorza Walter, Rossi Attilio, Gazza Ennio, Bonetti Felice, Baronio Rosolino, Bonzio Carla, Martinelli Gino, Linetti Aldo, De Angeli Federico, Fidanza Virginio, Minini Antonio, Iseppi Marco, Pistolesi Giusy, Rossetti Tommaso, Bellomi Mauro, Pesce Tommaso, Andrini Lorenzo, Rossetti Serafino, Raggi Cesare, Alghisi Angelo, Girelli Bruno, Lanzi Torri, Buzzi Ivan, Famiglia Staurenghi, Bertoni Fedele, Butturini Luigi, Piovani Angela, Nidia Cinconze, Quinzanini Lina, Zanolini Angelo, Cervati Salvatore, Cremaschini Giacomo, Geroldi Michele, Geroldi Luigi, Bertoni Sorelle, Meletti Niny, Vigna Maria, Brunelli Bruno, Panini Annibale, Panini Giovanni, Penocchio Aldo, Mondini Grazioli, Nocivelli Luigi, Nocivelli Gian Luigi, Nocivelli Gianfranco, Pirani-Fontana, Bragadina Mario, Bragadina Giovanni, Bragadina Ernesto, Torri Guerrino, Barbieri Giuseppe, Valota Silvio, Alghisi Giuseppe, Bettoncelli Maria, Anelli Angelo, Geroldi Luigi, Girelli Paolo, Venturini Giorgio, Valota Bruna, Gritti Paolo, Gritti Alessandro, Colla Luigi, Cremaschini Mario, Ferrari Giacomo, Riccardi Gottardo, Barbieri Mario, Sala Marta, Vigna Battista, Sorelle Facchetti, Visco Paolo, Filippini Luigi, Di Terlizzi Michele, Cocchetti Francesco, Franchi Paolo, Angela Abrami, Cervati Angelo, Tomasini Pierantonio, Tosini Giuseppe, Guarneri Pietro, Branca Moretti Anna, Rossini Alberto, Pirani Angelo, Pietropoli Livio, Foresti G. Carlo, Barbieri Luigi, Bertoni Giuseppina, Penocchio Goldoni, Penocchio Giuseppe, Baronio Pietro, Amighetti Sforza, Lampugnani Germano, Monteverdi Fortunato, Sala G. Carlo, Girelli Sergio, Pizzamiglio Luigi, Venturini Domenico, Simonini Jole, Ballarin Pietro, Minini Bruno, Amighetti Luigi, Ghio Guerrino, Branca Amalia, Ferrami Rino, Monteverdi Girelli Orsola, Linetti Giuliano, Barbieri Elvira, Cervati Teresa, Bonzio Paola, Seruggeri Barbara, Sala Pertica, Bettoncelli Remigio, Monteverdi Lino, Bellomi Fiorenzo, Famiglia Azzola, Baronio-De Angeli, Bertoni Orsola, Magri Paola, Tosoni-Minini, Pelosi Rosa, Gavazzoli Mario, Gandelli Vittorio, Bonelli Maria, Guarisco, Barbieri Gian Pietro, Zanoni Andrea, Geroldi Pietro, Bresciani Marino, Dottorini Bruno, Rossini Maria, Mosca Carlo, Urbani Pietro, Nervi-Renzi, Sala Giacomo, Famiglia Maia, Cò Angelo, Monteverdi Calzi, Pedrinelli Raffaele, Cervati Paolo, Rossini Fiore, Bonvicini Roberto, Amighetti, Labinelli Angelo, Ferrari Andrea, Pizzamiglio Francesco, Cervati Primo, Savio Piero, Famiglia Cervati, Portesani-Baronio, Vietina-Ruggeri, Bossoni Marino, Vitalini Luigi, Baronio Giuliano, Camisani Faustino, Venturini Paolo, Cremaschini-Lò, Paracchini-Farina, Mondini Candido, Bonetti Domenico, Bonetti Sergio, Cervati Maddalena, Trezza Luigi, Bassini Domenico, Cervati Carlo, Zanoni-Migliorati, Mombelli Vincenzo, Bellomi Angela, Merzoni Luciano, Montani Paolo e Cleme, Tomasoni Maria, Carini Silvio.
(continua)

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Movimento demografico 2000 nel Comune

 

  Maschi Femmine Totale
Popolazione residente al 1-1-2000 3668 3818 7486
Nati 36 22   58
Morti 25 40 65
Differenza tra nati e morti +11 -18 -7
Provenienti da altri Comuni 73 73 146
Provenienti dall’estero 20 14 34
Cancellati per altri Comuni 82 75 157
Cancellati per l’estero e altri 1 3 4
Incremento/Decremento +21 -9 +12
Popolazione residente al 31.12.2000 3689   3809 7498
Famiglie anagrafiche: 2708    
Stranieri iscritti in anagrafe al 1° gennaio 2000 157   82 239
Stranieri residenti al 31 dicembre 2000 170 98   268

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Catechesi neocatecumenale

Saranno avviate Domenica 4 febbraio le catechesi per giovani e adulti, secondo la prassi del cammino neocatecumenale, il martedì e il venerdì di ogni settimana alle ore 20,30 presso il salone dell’Oratorio femminile.
Questo periodo di ascolto inizia con l’annuncio del “Kerigma” o Buona Notizia, Domenica 4 Febbraio, durante le Sante Messe celebrate nella parrocchia. Un invito scritto sarà inviato in tutte le famiglie.
Con l’ascolto delle catechesi in questa fase chiamata “kerygmatica”, si vuole condurre chi ascolta a scoprire e sperimentare il tripode sul quale si basa tutto il percorso neocatecumenale: Parola - Liturgia - Comunità.
Questa predicazione pone chi ascolta di fronte ad un fatto, a un evento: Gesù Cristo è il Signore, solo in lui abbiamo la salvezza. È morto per i nostri peccati ed è stato risuscitato per la nostra giustificazione, è salito al cielo e intercede per noi perché possiamo ricevere lo Spirito Santo, la vita eterna.
Questo cammino di iniziazione cristiana postbattesimale si apre all’interno della parrocchia e finisce in essa formando cristiani adulti che non costituiscono un’associazione o una congregazione, ma sono cristiani adulti che nella parrocchia portano avanti la pastorale del vescovo.
Il Santo Padre Giovanni Paolo II in una lettera del 30/8/1990, scriveva “Non si può negare che lo Spirito Santo, mediante il Concilio Ecumenico Vaticano II, ha suscitato strumenti validi - e tra questi il Cammino neocatecumenale - per rispondere agli interrogativi dell’uomo contemporaneo. Dopo vari anni, alla luce di risultati conseguiti, ho ritenuto di incoraggiare per iscritto tale esperienza in vista della nuova evangelizzazione, auspicando che venisse aiutata e valorizzata dai fratelli nell’Episcopato”.
“Il Cammino neocatecumenale può rispondere alle sfide del secolarismo alla diffusione delle sette e alla mancanza di vocazioni. La riflessione sulla Parola di Dio e la partecipazione alla Eucaristia rendono possibile una graduale iniziazione ai Santi Misteri, formando cellule vive della Chiesa, rinnovando la vitalità della Parrocchia mediante cristiani maturi capaci di testimoniare la verità con una fede radicalmente vissuta” (12 aprile 1993 lettera Apostolica ai Vescovi riuniti a Vienna).
Il cardinale Ratzinger ha scritto recentemente nel suo libro Il sale della terra che oggi è molto difficile vivere la fede da soli e ha invitato la Chiesa ad aprire cammini di fede in piccole comunità, dove i cristiani si aiutino e si sostengano a vicenda.
San Pietro a chi, toccato dalla grazia, gli domandava: “Cosa dobbiamo fare?”, rispondeva:“Convertitevi e che ognuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù per il perdono di tutti i suoi peccati, dopo riceverete il dono dello Spirito Santo promesso”.
Riscoprire il nostro Battesimo per riscoprire l’immensità della Misericordia di Dio e vivere nel dono dello Spirito.

 


anagrafe parrocchiale

Battesimi

1 Sanacore Andrea di Emilio e di Borelli Giovanna
2 Dasola Matteo di Giuseppe e di Tedoldi Loredana
 
Defunti

1 Cervati Maddalena Rossini di anni 87
2 Meriti Serafina Amighetti di anni 66
3 Tomasoni Teresa Adami di anni 96
4 Arrigoni Agnese Serugeri di anni 87
5 Trioni Angelo di anni 77
6 Caraggi Agostino di anni 48
7 Nervi Pietro di anni 68

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Pietro 300.000
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I cugini in memoria di Serafina 150.000
In memoria dei cari defunti 500.000
In memoria del papà Angelo 500.000
In memoria del sacrista G. Pavoni 100.000
Spose e madri cristiane in occasione della festa della Beata Paola 1.640.000
Dalla Cappella Casa Albergo 330.000
N.N. 100.000
Per il battesimo di Matteo 500.000

Totale 9.536.000

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