L'Angelo di Verola L'Angelo di Verola Mensile di Vita Parrocchiale


Anno XXVII   n° 1 - Gennaio 2002

copertina

Edizione a stampa a cura di Mons Luigi Corrini
Redazione: Rino Bonera - Don Giampaolo Goffi - Don Giovanni Gritti
Edizione on-line a cura di Tiziano Cervati


SOMMARIO

  3 Condividiamo il cammino (D. L. Corrini)

  5 Calendario liturgico
     Annuncio delle Catechesi Neocatecumenali

  9 Non c'è pace senza giustizia (S.S. G. Paolo II)

13 La giornata per la vita

15 Preghiera per l'unità dei cristiani

17 La Beata Paola Gambara

18 Ai fidanzati...

20 Eredità del Giubileo (D. Giovanni)

22 I frutti del Giubileo a Brescia (D. Giovanni)

24 Ogni mese...una preghiera (D. Giovanni)

 

vita parrocchiale

 

26 Dal Consiglio P. P. (M. Bertoni)

27 I Centri di Ascolto

31 A. Tadini e la filanda (D. M. Trebeschi)

34 Giornata del Mandato (P. Geroldi)

35 Pellegrinaggio a Fatima e Santiago de Compostela

 

dagli Oratori

 

37 La settimana dell'educazione (D. Giovanni)

38 Stregati dalla Wicca (C. Climati)

le nostre rubriche

 

40 Verola Missionaria (Gr. "Conoscerci")
     Condoglianze

42 Verola sport (R. Bonera)

45 I "Nobel" italiani (R. Bonera)

 

varie - cronaca

 

46 "Disgelo" (R. Mor)

47 Università Aperta (F. Vergine)

50 Il mercatino della solidarietà

     Dal Comune di Verolanuova

51 Turni delle farmacie
     Numeri utili
     Per i collaboratori dell'Angelo

52 Relax...iamoci... (errebi)

53 Un’... altra pagina (R. Bonera)

54 Per i più piccoli

55 Gli auguri musicali

56 Dall’AVIS (F. B.)

     Abbonati a "L’Angelo di Verola"

58 Anagrafe parrocchiale
     Offerte pro opere parrocchiali


La parola di mons. Prevosto

Condividiamo il cammino

E così abbiamo archiviato anche il 2001. Il primo anno del nuovo millennio.

Un anno caratterizzato da eventi che hanno turbato profondamente la convivenza umana per l’inaudita efferatezza del terrorismo e per le ritorsioni belliche delle nazioni ferite. Un anno in cui milioni di uomini, donne e bambini hanno continuato a morire di fame. Un anno in cui da noi si è intensificato il flusso immigratorio di persone che cercano pane e lavoro: un posto alla tavola della nostra società opulenta. Molti di noi hanno scelto di considerarsi fuori dalla mischia.

È lecita questa opzione?

Allora è doveroso interrogarci.

Chi ha il dono della fede e della speranza cristiana non è forse chiamato a rendere coerente testimonianza?

Ci sono tanti fratelli che hanno smarrito il senso della vita.

Chi ha guardato a noi ha avuto la possibilità di un aiuto per uscire dalla povertà più radicale che attanaglia nell’angoscia e nella disperazione quando si smarrisce l’orientamento del cammino?

Come uomini di buona volontà ci siamo liberati da retorici sentimentalismi per farci condivisione concreta con chi lotta ogni giorno per sopravvivere?

E quanto abbiamo pagato personalmente, di nostro, per quei fratelli, che sono ormai folla, che giungono a bussare alla porta della nostra casa?

Abbiamo forse trovato giustificazioni facendo rivivere ricorrenti tentazioni razziste: il colore della pelle, la religione diversa, lo spazio indebitamente occupato, il posto di lavoro che viene messo in pericolo, il disagio sociale che si crea?...

Non sono queste domande retoriche.

Abbiamo di fronte un anno nuovo

Con l’anno nuovo si rinnova la speranza di un futuro migliore.

Non è fuori luogo pensare a coloro che anche a Verolanuova hanno difficoltà per la casa, sono preoccupati per il posto di lavoro, o attendono la prima occupazione.

Conosco le difficoltà di tante famiglie dove la morte e la malattia hanno tolto la serenità. Penso alle famiglie che stanno vivendo segrete angosce per situazioni difficili di convivenza.

E ancora: non è possibile essere indifferenti per i non pochi fratelli e sorelle che gli inevitabili acciacchi dell’età avanzata hanno privato della possibilità di vivere autonomamente.

Per tutti la speranza ha un nome: solidarietà; e questa ha tanti volti: i nostri.

All’Oratorio maschile di Verolanuova, qualche anno fa, ha campeggiato un cartello che anche oggi può essere un invito a rispondere alle attese di molti.

"Non camminare davanti a me,
potrei non seguirti;
non camminare dietro di me,
potrei non esserti guida.
Cammina al mio fianco e cerca di
essermi fratello".

È un modo per chiedere a tutti di tornare a vivere le opere di misericordia evangeliche. Il nuovo anno è una opportunità irrepetibile.

Auguri, di cuore.

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Calendario liturgico dal 13 gennaio al 3 febbraio

gennaio

ORARIO SANTE MESSE

In Basilica: Prefestiva : ore 18.00

Festive : ore 7.30 - 9.30 - 11.00 - 18.00

           : ore 15.00 Celebrazione Liturgica

Feriali : ore 7.00 - 9.00 - 18.00


S. Rocco:        Festiva : ore 9.00

S. Anna 
Breda Libera: Festiva : ore 10.00

Feriale : giovedì ore 18.30

 

Cappella Casa Albergo: Feriale e prefestiva: ore 16.30

N.B.: In Basilica, ogni sabato dalle ore 15.30 alle 18.00, i sacerdoti sono a disposizione per le confessioni degli adulti.


13 Domenica Battesimo del Signore

Dal Vangelo - "Gesù dalla Galilea andò al Giordano da Giovanni per farsi battezzare da lui. Gesù uscì dall’acqua: ed ecco si aprirono i cieli ed egli vide lo spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. Ed una voce dal cielo disse: "Questi è il mio figlio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto". (Mt. 3, 13 ... 16-17)

Sante messe con orario festivo

ore 11.00 S. messa con celebrazione dei Battesimi

ore 15.00 Celebrazione liturgica. Vespro - Benedizione eucaristica.

ore 16.00 All’Oratorio maschile incontro con i genitori dei ragazzi della 1a media.

17 giovedì S. Antonio abate

ore 9.00 S. messa distinta

La giornata è dedicata all’approfondimento e allo sviluppo del dialogo ebraico-Cristiano. "Scrutando il mistero della Chiesa, il Sacro Concilio - afferma la Dichiarazione "Nostra Aetate" - ricorda il vincolo con cui il popolo del Nuovo Testamento è spiritualmente legato alla stirpe di Abramo".

Scopo della giornata dell’Ebraismo è la sensibilizzazione delle comunità cristiane a non dimenticare la "propria radice santa" ossia "il popolo di Israele a cui appartengono Gesù e Maria, gli Apostoli e la prima comunità cristiana di Gerusalemme".

18 venerdì Sante messe con orario feriale

Oggi si apre l’ottavario di preghiera per l’unità dei Cristiani.

Ogni giorno, fino al 25 c.m., dopo la lettura del Vangelo nel corso della s. messa delle ore 9.00, breve riflessione.

Ogni sera alle ore 18.30 servizio di Radiobasilica.


20 Domenica II del tempo ordinario
Giornata mondiale dell’Unità della Chiesa.

Dal Vangelo - "Giovanni vedendo Gesù venire verso di lui disse: "Ecco l’agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo!" (Gv. 1-29).

Sante messe con orario festivo

ore 9.30 Santa messa: ammissione tra i candidati alla Cresima e alla solenne professione di fede per i ragazzi di 1a media

ore 15.00 Celebrazione liturgica

ore 16.00 All’Oratorio maschile incontro con i genitori dei fanciulli/e della 3a elementare.

21 lunedì S. Agnese - Sante messe con orario feriale

ore 15.00 In Basilica si apre il triduo della festa in onore della Beata Paola. Recita del vespro, s. messa e riflessione

22 martedì Sante messe con orario feriale

ore 15.00 Recita del vespro - S. messa con riflessione per tutte le donne

23 mercoledì Festa della Beata Paola

Sante messe con orario feriale

ore 15.00 S. messa solenne in onore della Beata Paola. Dopo la celebrazione, presso le rev.de Suore, omaggio a tutte le donne della parrocchia.

25 venerdì Conversione di S. Paolo Apostolo. Festa.

S.s. messe con orario feriale
Si conclude l’ottavario di preghiera per l’unità dei cristiani.


27 Domenica III del tempo ordinario

Dal Vangelo - "Gesù ... venne a Cafarnao. Da allora cominciò a predicare e a dire: "Convertitevi perché il regno dei cieli è vicino". (Mt. 4,13 ... 17)

Sante messe con orario festivo

ore 11.00 S. Messa solenne "Traditio" (consegna) della preghiera del Signore (Padre nostro) ai fanciulli della 3a    

               elementare.

ore 15.00 Celebrazione liturgica

ore 16.00 All’Oratorio maschile incontro per i genitori dei ragazzi di 2a media

ore 16.00 Presso le Rev.de Suore incontro con l’Azione Cattolica Adulti.

31 giovedì S. Giovanni Bosco, patrono dei giovani e dei ragazzi del nostro Oratorio.

Sante messe con orario feriale


Febbraio

(orari s.s. messe: vedi gennaio)

l venerdì Primo del mese, dedicato alla devozione del Sacro Cuore

2 sabato Presentazione del Signore. Festa.

Sante messe con orario feriale

ore 18.00 S. messa preceduta dalla benedizione della candele e processione.

La festa della presentazione del Signore è collocata a metà strada fra le due più importanti solennità dell’anno liturgico. Vuole fare da ponte fra il Natale e la Pasqua, unificandole intorno al tema della luce.


3 Domenica IV del tempo ordinario

Dal Vangelo - "In quel tempo: vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli. Prendendo la parola li ammaestrava dicendo: "Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli...". (Mt. 5, 1-3)

Sante messe con orario festivo

Oggi si fa memoria di S. Biagio. Il rito della benedizione della gola avrà luogo unicamente al termine di ogni santa messa.

Oggi si celebra la giornata in difesa della vita. Scopo della giornata è di educare all’accoglienza della vita e contrastare l’aborto e ogni forma di violenza contro la vita esistenti nella cultura e nella società contemporanee.

ore 15.00 Celebrazione liturgica e preghiere a favore della vita

ore 16.00 Presso le Rev.de Suore incontro con i genitori, padrini e madrine dei bambini che saranno battezzati nel mese di febbraio

ore 16.00 Nel salone dell’Oratorio maschile incontro con i genitori dei fanciulli/e di 4a e 5a elementare

ore 17. 00 Nel salone dell’Oratorio maschile incontro con i genitori dei ragazzi/e di 3a media.

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Per una nuova evangelizzazione:

Annuncio di Catechesi Neocatecumenali

 

Domenica 20 gennaio, nel corso delle s.s. messe, nell’ambito dell’impegno per la "nuova evangelizzazione" per la quale tutta la chiesa (come il nostro Vescovo richiama nella "Scelta Pastorale") è impegnata, sarà offerta ai fedeli e a tutti colore che sono alla ricerca del senso della vita, l’annuncio della catechesi neocatecumenale che si aprirà nella nostra parrocchia.

L’esperienza, che da anni è già in atto nella nostra comunità, sarà riproposta ogni martedì e venerdì, alle ore 20.30, presso il salone delle rev.de Suore (via Dante) con inizio martedì 22 gennaio.

L’invito particolare che si trova inserito nel presente numero dell’Angelo offrirà ulteriori indicazioni.
La proposta è per tutti: adolescenti, giovani e adulti.
È un grande dono di grazia per coloro che sono alla ricerca di Dio e per chi vuole illuminazione per la propria fede.

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 Documenti

 

Messaggio di sua Santità Giovanni Paolo II

per la Giornata Mondiale della Pace

1° gennaio 2002

 

"Non c’è pace senza giustizia

non c’è giustizia senza perdono"

N.B. Vengono proposti alcuni brani del messaggio

 

1. Quest’anno la Giornata Mondiale della Pace viene celebrata sullo sfondo dei drammatici eventi dell'11 settembre scorso. In quel giorno, fu perpetrato un crimine di terribile gravità: nel giro di pochi minuti migliaia di persone innocenti, di varie provenienze etniche, furono orrendamente massacrate. Da allora, la gente in tutto il mondo ha sperimentato con intensità nuova la consapevolezza della vulnerabilità personale ed ha cominciato a guardare al futuro con un senso fino ad allora ignoto di intima paura. Di fronte a questi stati d’animo la Chiesa desidera testimoniare la sua speranza, basata sulla convinzione che il male, il mysterium iniquitatis, non ha l’ultima parola nelle vicende umane. La storia della salvezza, delineata nella Sacra Scrittura, proietta grande luce sull’intera storia del mondo, mostrando come questa sia sempre accompagnata dalla sollecitudine misericordiosa e provvida di Dio, che conosce le vie per toccare gli stessi cuori più induriti e trarre frutti buoni anche da un terreno arido e infecondo.

È questa la speranza che sostiene la Chiesa all’inizio del 2002: con la grazia di Dio il mondo, in cui il potere del male sembra ancora una volta avere la meglio, sarà realmente trasformato in un mondo in cui le aspirazioni più nobili del cuore umano potranno essere soddisfatte, un mondo nel quale prevarrà la vera pace.

 La pace: opera di giustizia e di amore

2. Quanto è recentemente avvenuto, con i terribili fatti di sangue appena ricordati, mi ha stimolato a riprendere una riflessione che spesso sgorga dal profondo del mio cuore, al ricordo di eventi storici che hanno segnato la mia vita, specialmente negli anni della mia giovinezza.

Le immani sofferenze dei popoli e dei singoli, tra i quali anche non pochi miei amici e conoscenti, causate dai totalitarismi nazista e comunista, hanno sempre interpellato il mio animo e stimolato la mia preghiera. Molte volte mi sono soffermato a riflettere sulla domanda: qual è la via che porta al pieno ristabilimento dell’ordine morale e sociale così barbaramente violato? La convinzione, a cui sono giunto ragionando e confrontandomi con la Rivelazione biblica, è che non si ristabilisce appieno l’ordine infranto, se non coniugando fra loro giustizia e perdono. I pilastri della vera pace sono la giustizia e quella particolare forma dell’amore che è il perdono...

 Il fenomeno del terrorismo

3. È proprio la pace fondata sulla giustizia e sul perdono che oggi è attaccata dal terrorismo internazionale. In questi ultimi anni, specialmente dopo la fine della guerra fredda, il terrorismo si è trasformato in una rete sofisticata di connivenze politiche, tecniche ed economiche, che travalica i confini nazionali e si allarga fino ad avvolgere il mondo intero. Si tratta di vere organizzazioni dotate spesso di ingenti risorse finanziarie, che elaborano strategie su vasta scala, colpendo persone innocenti, per nulla coinvolte nelle prospettive che i terroristi perseguono.

Adoperando i loro stessi seguaci come armi da lanciare contro inermi persone inconsapevoli, queste organizzazioni terroristiche manifestano in modo sconvolgente l’istinto di morte che le alimenta. Il terrorismo nasce dall’odio ed ingenera isolamento, diffidenza e chiusura. Violenza si aggiunge a violenza, in una tragica spirale che coinvolge anche le nuove generazioni, le quali ereditano così l’odio che ha diviso quelle precedenti. Il terrorismo si fonda sul disprezzo della vita dell’uomo. Proprio per questo esso non dà solo origine a crimini intollerabili, ma costituisce esso stesso, in quanto ricorso al terrore come strategia politica ed economica, un vero crimine contro l’umanità.

4. Esiste perciò un diritto a difendersi dal terrorismo. È un diritto che deve, come ogni altro, rispondere a regole morali e giuridiche nella scelta sia degli obiettivi che dei mezzi. L’identificazione dei colpevoli va debitamente provata, perché la responsabilità penale è sempre personale e quindi non può essere estesa alle nazioni, alle etnie, alle religioni, alle quali appartengono i terroristi...

La pretesa del terrorismo di agire in nome dei poveri è una palese falsità.

Non si uccide in nome di Dio!

5. Chi uccide con atti terroristici coltiva sentimenti di disprezzo verso l’umanità, manifestando disperazione nei confronti della vita e del futuro: tutto, in questa prospettiva, può essere odiato e distrutto...

Pretendere di imporre ad altri con la violenza quella che si ritiene essere la verità, significa violare la dignità dell’essere umano e, in definitiva, fare oltraggio a Dio, di cui egli è immagine. Per questo il fanatismo fondamentalista è un atteggiamento radicalmente contrario alla fede in Dio. A ben guardare il terrorismo strumentalizza non solo l’uomo, ma anche Dio, finendo per farne un idolo di cui ci si serve per i propri scopi.

6. Nessun responsabile delle religioni pertanto può avere indulgenza verso il terrorismo e, ancor meno, lo può predicare. È profanazione della religione proclamarsi terroristi in nome di Dio, far violenza all’uomo in nome di Dio. La violenza terrorista è contraria alla fede in Dio Creatore dell’uomo, in Dio che si prende cura dell’uomo e lo ama. In particolare, essa è totalmente contraria alla fede in Cristo Signore, che ha insegnato ai suoi discepoli a pregare: "Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori". (Mt 6, 12)...

 La necessità del perdono

7. Ma che cosa significa, in concreto, perdonare? E perché perdonare? Un discorso sul perdono non può eludere questi interrogativi. Riprendendo una riflessione che ebbi già modo di offrire per la Giornata Mondiale della Pace 1997 ("Offri il perdono, ricevi la pace"), desidero ricordare che il perdono ha la sua sede nel cuore di ciascuno, prima di essere un fatto sociale... 

Il perdono, strada maestra

8. La proposta del perdono non è di immediata comprensione né di facile accettazione; è un messaggio per certi versi paradossale. Il perdono infatti comporta sempre un’apparente perdita a breve termine, mentre assicura un guadagno reale a lungo termine. La violenza è l’esatto opposto: opta per un guadagno a scadenza ravvicinata, ma prepara a distanza una perdita reale e permanente. Il perdono potrebbe sembrare una debolezza; in realtà, sia per essere concesso che per essere accettato, suppone una grande forza spirituale e un coraggio morale a tutta prova.

Lungi dallo sminuire la persona, il perdono la conduce ad una umanità più piena e più ricca, capace di riflettere in sé un raggio dello splendore del Creatore.

Il ministero che svolgo al servizio del Vangelo mi fa sentire vivamente il dovere, e mi dà al tempo stesso la forza, di insistere sulla necessità del perdono. Lo faccio anche oggi, sorretto dalla speranza di poter suscitare riflessioni serene e mature in vista di un generale rinnovamento, nei cuori delle persone e nelle relazioni tra i popoli della terra...

 Comprensione e cooperazione interreligiosa

9. In questo grande sforzo, i leader religiosi hanno una loro specifica responsabilità. Le confessioni cristiane e le grandi religioni dell’umanità devono collaborare tra loro per eliminare le cause sociali e culturali del terrorismo, insegnando la grandezza e la dignità della persona e diffondendo una maggiore consapevolezza dell’unità del genere umano. Si tratta di un preciso campo del dialogo e della collaborazione ecumenica ed interreligiosa, per un urgente servizio delle religioni alla pace tra i popoli.

In particolare sono convinto che i leader religiosi ebrei, cristiani e musulmani debbano prendere l’iniziativa mediante la condanna pubblica del terrorismo, rifiutando a chi se ne rende partecipe ogni forma di legittimazione religiosa o morale...

 Preghiera per la pace

10. Proprio per questa ragione, la preghiera per la pace non è un elemento che "viene dopo" l’impegno per la pace. Al contrario, essa sta al cuore dello sforzo per l’edificazione di una pace nell’ordine, nella giustizia e nella libertà. Pregare per la pace significa aprire il cuore umano all’irruzione della potenza rinnovatrice di Dio. Dio, con la forza vivificante della sua grazia, può creare aperture per la pace là dove sembra che vi siano soltanto ostacoli e chiusure; può rafforzare e allargare la solidarietà della famiglia umana, nonostante lunghe storie di divisioni e di lotte. Pregare per la pace significa pregare per la giustizia, per un adeguato ordinamento all’interno delle Nazioni e nelle relazioni fra di loro. Vuol dire anche pregare per la libertà, specialmente per la libertà religiosa, che è un diritto fondamentale umano e civile di ogni individuo. Pregare per la pace significa pregare per ottenere il perdono di Dio e per crescere al tempo stesso nel coraggio che è necessario a chi vuole a propria volta perdonare le offese subite...

11. Non c’è pace senza giustizia, non c’è giustizia senza perdono: ecco ciò che voglio annunciare in questo Messaggio a credenti e non credenti, agli uomini e alle donne di buona volontà, che hanno a cuore il bene della famiglia umana e il suo futuro.

Non c’è pace senza giustizia, non c’è giustizia senza perdono: questo voglio ricordare a quanti detengono le sorti delle comunità umane, affinché si lascino sempre guidare, nelle loro scelte gravi e difficili, dalla luce del vero bene dell’uomo, nella prospettiva del bene comune.

Non c’è pace senza giustizia, non c’è giustizia senza perdono: questo monito non mi stancherò di ripetere a quanti, per una ragione o per l’altra, coltivano dentro di sé odio, desiderio di vendetta, bramosia di distruzione.

In questa Giornata della Pace, salga dal cuore di ogni credente più intensa la preghiera per ciascuna delle vittime del terrorismo, per le loro famiglie tragicamente colpite, e per tutti i popoli che il terrorismo e la guerra continuano a ferire e a sconvolgere. Non restino fuori del raggio di luce della nostra preghiera coloro stessi che offendono gravemente Dio e l’uomo mediante questi atti senza pietà: sia loro concesso di rientrare in se stessi e di rendersi conto del male che compiono, così che siano spinti ad abbandonare ogni proposito di violenza e a cercare il perdono.

In questi tempi burrascosi, possa l’umana famiglia trovare pace vera e duratura, quella pace che solo può nascere dall’incontro della giustizia con la misericordia!

Dal Vaticano 8 dicembre 2001

Giovanni Paolo II

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Messaggio del Consiglio Permanente dei Vescovi in occasione della

 

XXIV Giornata per la Vita

3 febbraio 2002
Consiglio Permanente della CEI

Ri-conoscere la vita

 

Riconoscere la vita: riflesso del mistero di Dio.

Come un alito di vento che dona alle membra capacità di muoversi ed all’anima la facoltà di comprendere, la vita scende nel corpo dell’uomo; creata ad immagine e somiglianza di Dio, che l’ha formata sulla terra, la persona ha tutta la dignità del suo Creatore; ha i Suoi aneliti, i Suoi misteri... la Sua dignità. È per questo che anche la vita, come la persona, è sacra; fosse pure quella di Caino, fosse pure quella che sussiste nell’embrione, nessuno ha il diritto di violare ciò che Dio ha creato, infondendola nel petto dell’essere umano.

Il patto matrimoniale, ricorda Giovanni Paolo II, "apre i coniugi ad una perenne comunione di amore e di vita e si completa pienamente e in modo specifico con la generazione dei figli". L’amore sponsale è pieno quando si fa dono di vita.

Per raggiungere questa convinzione è urgente più che mai un percorso interiore di conversione tale da aprire il cuore allo stupore delle grandi meraviglie che Dio compie nella vita di ogni creatura umana. Lo stupore darà spazio alla scoperta che paternità e maternità sono strumento per dare espressione e continuità nel tempo alla stessa paternità di Dio Creatore. "I coniugi, mentre si donano tra loro, donano al di là di se stessi la realtà del figlio, riflesso vivente del loro amore, segno permanente dell’unità coniugale e sintesi viva e indissociabile del loro essere padre e madre" (Familiaris Consortio 14).

Nessuno può appropriarsi della vita di un’altra persona, usarla o ‘punirla’, perché nessuno può dare la vita ad un altro essere umano, nessuno può toglierla!

Riconoscere la vita: responsabilità di ogni uomo.

La Parola del Signore continua a risuonare anche oggi: per richiamare tutti alle proprie responsabilità: ri-conoscere la vita in ogni suo tempo.

L’inquietante domanda rivolta da Dio a Caino, "dov’è Abele, tuo fratello?" (Gen 4, 10) si trasforma in comandamento ineludibile per ciascuno: "Domanderò conto della vita dell’uomo all’uomo, a ogni suo fratello".

Ri-conoscere la vita significa accettare di condividere con gli altri il privilegio della creazione, instaurando con tutti rapporti costruttivi e solidi di comunione cristiana.

Ri-conoscere la vita significa riassaporare il coraggio di accompagnare una nuova persona che nasce con la consapevolezza di essere di fronte ad una vita diversa dalla nostra, da accettare e rispettare per la sua autentica irripetibilità.

Ri-conoscere la vita è impegnarsi a promuovere e a sostenere una cultura che accordi ad ogni vita la giusta tutela giuridica e il necessario appoggio per potersi sviluppare nella quotidiana lotta dei giorni.

Ri-conoscere la vita è credere fermamente nella possibilità che ognuno trovi la propria realizzazione, la propria strada di gioia e di soddisfazioni; è schierarsi a favore di chi non ha mani e non ha voce per permettere a tutti una dignitosa esistenza; è muoversi in cordata con gli altri perseguendo il bene di tutti come il proprio, perché il Signore comanda di amare l’altro come se stessi.

Ri-conoscere la vita è rispettare le diversità, perché ognuno concretizzi le proprie aspirazioni.

Ri-conoscere la vita è appoggiare la testa sulla spalla di chi la vita l’ha già vissuta e si trova alla fine del proprio cammino; è imbastire la propria vita con le esperienze di un ricordo edificante, di una gioia sperimentata, di un dolore condiviso; è fare memoria della vita passata perché la vita futura sia più ricca e più gioiosa.

Riconoscere e riconoscenza

Ri-conoscere la vita nel suo valore, nel suo mistero, nel suo quotidiano svolgersi, nel suo scorrere da una generazione all’altra, è anche motivo di riconoscenza: a Dio sorgente della vita, alle famiglie che ne sono come la culla, agli uomini tutti che la promuovono e la sostengono attraverso un’interminabile rete di solidarietà.

Riconoscere la vita insegna ad essere riconoscenti a chi ce l’ha data, perché la riconoscenza è il primo e fondamentale segno che riconosce la bellezza e il valore della vita.

Roma, 2 ottobre 2001

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18-25 gennaio

Settimana di Riflessione e Preghiera per l’Unità di Cristiani

Introduzione

"In te è la sorgente della vita"
(Salmo 36, 6-10)

 

Nonostante l’intralcio di molti ostacoli storici, teologici, culturali e psicologici, grande è la speranza che nel nuovo millennio dell’era cristiana possa essere presto raggiunta la riconciliazione tra coloro che credono in Cristo. Sembra che non si sia ancora trovato il modo d’infrangere le barriere che ci dividono e impediscono una proclamazione unitaria del Vangelo nel mondo.

Le Chiese Europee hanno offerto all’intero movimento ecumenico un segno di speranza nella Charta Ecumenica, (firmata a Strasburgo nell’incontro svoltosi dal 17 al 22 aprile 2001) redatta a seguito delle due Assemblee ecumeniche continentali di Basilea (nel 1989) e di Graz (nel 1997). Queste Assemblee hanno avuto lo scopo di far riflettere sulle proprie responsabilità sia nei confronti del Vangelo che della storia. Il documento che esprime l’impegno delle Chiese verso reciproche riflessioni, testimonianze e azioni comuni in una Europa unita se pur diversa, è simile a una carta di navigazione che le Chiese devono seguire per affrettare la traversata verso il porto dell’unità visibile. Dobbiamo chiederci di nuovo: dove è il segreto della riconciliazione e la chiave per fare buon uso di uno strumento che tale Charta rappresenta?,

Il tema della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani del 2002: "In te è la sorgente della vita" (Salmo 36, 6-10) suggerisce che per trovare la chiave di questo segreto si deve scoprire la via che porta alla sorgente della vita. Il simbolo della sorgente ci ricorda la necessità di tornare alle origini, al principio, alle radici, all’essenziale. Per procedere insieme i cristiani hanno bisogno di essere radicati nella Parola di Dio, che rivela il suo volto in Gesù Cristo, nella forza rinnovatrice dello Spirito, nella scoperta dell’amore di Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo. Senza la luce proveniente dalla sorgente di tutte le luci, i problemi che incontreremo lungo il cammino resteranno avvolti nell’oscurità e diventeranno insormontabili pietre d’inciampo. La fonte richiama l’immagine dell’acqua sgorgata abbondantemente. Noi conosciamo la ricchezza simbolica e teologica dell’acqua nella Bibbia, dal libro della Genesi all’Apocalisse. L’acqua dà la vita e purifica. La fede, la preghiera e l’azione comune possono far scaturire l’acqua anche dalle aride rocce dell'amarezza e purificare il peccato della divisione nella cristianità.

Il gruppo locale di quest’anno ci ha offerto l’opportunità di riflettere positivamente sul senso comune della vita che condividiamo. Tutti noi traiamo vita da un’unica sorgente della creazione: Dio Uno e Trino, datore di vita. Nella storia della salvezza Dio ha mostrato il suo immutabile amore nel creare, sostenere, rinnovare e redimere l’umanità. Come sorgente di vita e fonte della luce, Dio ha rivelato la profondità del suo amore in Gesù Cristo che è venuto per attirare tutti a sé con l’offerta della pienezza della vita, la vera vita di Dio. L’amore di Gesù non ha conosciuto limiti poiché egli ha abbracciato l’intera creazione peccatrice nella sua morte sulla croce.

Dall’albero della vita egli ha riconciliato i peccatori con Dio. Nella risurrezione di Gesù, Dio ha confermato la sua offerta dell’abbondanza di vita a tutti coloro che riconoscono che Gesù è il Signore, sono battezzati in Cristo e si rivestono di Cristo: in lui noi siamo uno ed eredi secondo la promessa di Dio (cf. Gal. 3, 27-29). È nell’unico battesimo che siamo uniti a Cristo nella fede così come siamo uniti gli uni agli altri nella comunione del Corpo di Cristo (cf. 1 Cor, 12-13). Questa fondamentale unità è quella condivisa da tutti i cristiani; è quella per cui Gesù ha pregato alla vigilia della sua morte. Lo scandalo dei cristiani divisi ci incita a riconoscere ciò che condividiamo nell’unico battesimo e a portare una testimonianza visibile nel mondo.

Il testo per gli "8 giorni" ci offre una riflessione sulla fonte comune della vita che tutti noi condividiamo. Siamo parte della creazione di Dio (giorno l) vivificati dalla Trinità e creati a sua immagine e somiglianza. Il fedele amore di Dio viene liberamente offerto a tutti coloro che lo accetteranno in Gesù salvatore e redentore dell’umanità. Quando Gesù viene battezzato, Dio rivela che tutti hanno accesso alla fonte della vita in lui, roccia spirituale da cui scaturisce la sorgente di vita (giorno 2). Inoltre, nel nostro viaggio, incontriamo molte sfide personali e comuni. Ciò vale anche per il cammino ecumenico delle Chiese. Nonostante la tentazione di rinunciare di fronte a queste ansie e dubbi, Dio ci dona la certezza del suo sostegno tramite l’acqua della sorgente della vita (giorno 3).

Il peccato è entrato nel mondo, per libera scelta degli esseri umani. La stessa acqua sgorgata dalla sorgente della vita deve adesso ripristinare la vita lì dove ha regnato la morte. Grazie al suo amore incommensurabile Dio ha rinnovato la creazione nel suo Figlio Gesù, venuto a mostrare la via che conduce al Regno di Dio. Gesù ha insegnato che nessuno può entrarvi se non è rinato dall’acqua e dallo Spirito. I cristiani devono essere consapevoli che tramite il battesimo sono nuova creazione e membra reciproche dell’unico Corpo di Cristo (giorno 4). L’incontro con Dio, sorgente di vita, produce nel battesimo una visione nuova della persona umana e della comunità e un nuovo modo di agire e di testimoniare nel mondo (giorno 5). Come discepoli di Cristo siamo invitati a continuare la missione di portare la guarigione e la vita all’umanità (giorno 6). I frutti della nuova vita, costantemente alimentati dalla Parola di Dio, brilleranno nella vita di ogni cristiano. Così come nel cammino ecumenico delle chiese (giorno 7). Dio, sorgente di vita è anche fonte di speranza. L’offerta di una nuova vita in Cristo è un dono. Accettandolo, entriamo in comunione con coloro che hanno accolto Cristo come Signore e tramite il battesimo comune si impegnano a ricercare l’unità visibile del suo Corpo (giorno 8).

Testo Biblico (Salmo 36, 6-10)

Signore, la tua bontà è grande come il cielo,

la tua fedeltà va oltre le nubi.

La tua giustizia è come i monti più alti,

la tua legge è profonda come l’oceano.

Tu soccorri uomini e bestie.

Quant’è preziosa la tua fedeltà, o Dio:

gli uomini si riparano all’ombra delle tue ali.

Li sazi dei beni del tuo tempio

e li disseti ai fiumi della tua grazia.

In te è la sorgente della vita:

quando ci illumini viviamo nella luce.

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23 gennaio

Festa della Beata Paola Gambara

 

AVerolanuova è ricorrente, nella conversazione, una espressione significativa: "Quella povera creatura è stata provata come la Beata Paola".

Figlia di una tra le famiglie più prestigiose del suo tempo, Paola Gambara conobbe presto la sofferenza.

Vedova in giovanissima età, riversò il suo amore sui poveri e il suo ricchissimo patrimonio fu interamente a disposizione dei bisognosi che ogni giorno bussavano numerosissimi alla porta della sua casa.

Verolanuova la ricorda con orgoglio e simpatia. Ogni anno le donne della parrocchia, a nome della comunità cristiana, la pregano e ne fanno memoria.

Anche quest’anno, come viene richiamato dal calendario parrocchiale, in unione alla chiesa bresciana, si celebrerà la festa il 23 gennaio.

Sentiamo di aver bisogno ancora di questa verolese vissuta cinque secoli fa onorando in maniera eroica la fedeltà ai suoi impegni di sposa, facendo dono anche della sua vita agli altri lasciando una lezione di vita sempre attuale per tutti.

Guardiamo alla Beata Paola come alla donna saggia della Bibbia che non si ripiega su se stessa nel momento della prova, ma trasforma il dolore in una vita di condivisione con chi soffre materialmente e spiritualmente.

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Ai fidanzati che si preparano a celebrare il sacramento del matrimonio

 

Carissimi,

vi presentiamo il calendario degli incontri di preparazione al Sacramento del Matrimonio con le parole del "Direttorio di Pastorale Familiare" per la Chiesa in Italia:

"La finalità di questa preparazione consite nell’aiutare i fidanzati a vivere il fidanzamento e la prossima celebrazione del Matrimonio come momento di crescita umana e cristiana nella Chiesa; nell’aiutarli a conoscere e a vivere la realtà del Matrimonio che intendono celebrare, perché lo possano celebrare non solo validamente e lecitamente ma anche fruttuosamente e perché siano disponibili a fare di questa celebrazione una tappa del loro cammino di fede; nel portarli a percepire il desiderio insieme alla necessità di continuare nella fede e nella Chiesa anche dopo la Celebrazione del Matrimonio".

Ci auguriamo di potervi aiutare nel realizzare questa finalità.

I Sacerdoti delle zone

 

Zona Pastorale X
Beata Paola Gambara

A Pontevico

 

Unico percorso

Gennaio: 27-31

Febbraio: 3-7-14-17-21-24

giovedì: ore 20.30

domenica: ore 16.00

A Verolanuova

 

Primo percorso

Febbraio: 7-9-14-16-21-23-28

Marzo: 3

giorni feriali: ore 20.30

domenica: ore 16.30

presso le Rev.de Suore in via Dante

 

Secondo percorso

Settembre: 9-10-11-12

13-14-15

giorni feriali: ore 20.30

domenica: ore 16.30

presso le Rev.de Suore in via Dante

A Verolavecchia

Unico percorso

Ottobre: 17

Novembre: 4-5-6-7-8-9

Tutte le sere alle ore 20.30

presso Teatro "G. Montini"

 

Zona Pastorale XI
Ven. Alessandro Luzzago

A Manerbio

Primo percorso

Gennaio: 12-16-19-23

27 (Ritiro Spirituale)

30

Febbraio: 2-9

10 (Mandato)

 

Secondo percorso

Aprile: 6-10-13-17

21 (Ritiro Spirituale)

23-27

Maggio: 2

4 (Mandato)

 

Terzo percorso

Ottobre: 10-16-19-23

27 (Ritiro Spirituale)

30

Novembre: 4-6

10 (Mandato)

***

Gli incontri si terranno alle ore 20.30 presso l’Oratorio San Filippo Neri via San Martino, 10 - Manerbio

 

Per le iscrizioni

Mettetevi in contatto per tempo (almeno un mese prima dell’inizio del corso) con i vostri Parroci, che vi rilasceranno un biglietto di presentazione, qualora vogliate frequentare il Corso fuori della vostra parrocchia.

Per comodità vi diamo il numero di telefono delle rispettive sedib degli incontri:

Pontevico 030930153

Verolanuova 030931120

Verolavecchia 030931273

Manerbio 0309382195 0309380455

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Eredità del Giubileo - 1

 

La Porta Santa si chiude,
l’anno di grazia continua

a cura di don Giovanni

 

Un anno fa, il 6 gennaio, mattina dell’Epifania, il santo padre concludeva l’Anno Santo del Grande Giubileo del Duemila con la chiusura della Porta Santa della basilica vaticana e con la consegna alla Chiesa della lettera apostolica Novo Millennio Ineunte (All’inizio del nuovo millennio). Non è certo per nostalgia che, nei mesi successivi, abbiamo dato avvio a questa rubrica sulle pagine del nostro "Angelo", bensì per alimentare la tensione verso almeno alcuni dei frutti che, nelle intenzioni del papa, il Giubileo doveva produrre. Sempre allo scopo di tenere viva tale tensione, riviviamo, attraverso le parole di mons. Piero Marini, maestro delle cerimonie del santo padre, il momento di avvio e quello conclusivo del Giubileo, non tanto nella descrizione propria della cronaca, quanto nella riflessione sapiente e intensa sul signifìcato dei simboli (dal sito internet della Santa Sede).

A meglio esprimere il senso di continuità con quanto fu celebrato, conserviamo allo scritto il presente e il futuro originali, anziché volgerli al passato.

La Porta Santa memoria del Giubileo

Mentre Gesù annunziava "l’anno di grazia del Signore" nella Sinagoga di Nazaret, "gli occhi di tutti erano fissi sopra di Lui" (Lc. 4, 20).

Anche i nostri occhi dalla Notte di Natale del 1999 sono fissi sul Papa e sulla Porta Santa. Sono fissi anche gli occhi di migliaia di pellegrini che, giunti a Roma da ogni parte del mondo, ogni giorno con devozione e compostezza avanzano per passare la Porta Santa e si radunano in assemblea per ascoltare la Parola del Signore e celebrare insieme con il Successore di Pietro i misteri della salvezza.

Gli occhi della Chiesa e del mondo, anche attraverso le immagini della televisione, continuano ad essere fissi sulla grande esperienza del Giubileo.

Il 6 gennaio 2001 l’Anno Santo si chiuderà e i nostri occhi, gli occhi dei pellegrini, le telecamere della televisione avranno davanti a sé la Porta Santa chiusa. Quale messaggio avrà essa per la Chiesa e per noi?

La porta sia per noi memoria che ci accompagna e ci precede nel pellegrinaggio della vita.

Il Giubileo infatti si chiude, ma l’anno di grazia annunciato da Gesù di Nazaret continua nella vita della Chiesa e nella vita personale di ciascun credente.

Dopo la chiusura dei battenti, le immagini incise sulle sedici formelle della Porta Santa della Basilica Vaticana, tornate ben visibili in posizione frontale, saranno testimonianza della esperienza giubilare. Esse parlano della storia della salvezza e in particolare di un Dio misericordioso e amante degli uomini. L’uomo, dopo la cacciata dal paradiso, è un pellegrino in continuo cammino alla ricerca di un senso e di una meta per la propria vita. Noi tuttavia non camminiamo da soli: le immagini ci ricordano che in Cristo, Dio si è fatto nostro compagno di viaggio in tutto simile a noi, eccetto il peccato, perché il nostro pellegrinare diventi cammino di conversione e di ritorno al Padre.

Guardare la porta significa dunque guardare al di là, essere alla ricerca di uno spazio e di un tempo diversi, di un’altra dimensione, di una meta oltre i limiti di questo mondo, essere cioè alla ricerca di Dio, fino a quando il cammino ci condurrà davanti alla porta del Paradiso e il Signore aprirà e ci farà entrare con lui alle nozze.

"Gli occhi di tutti erano fissi su di lui". Dopo la conclusione dell’Anno Santo continuiamo a tenere i nostri occhi fissi sulla porta che è Cristo e rimaniamo sempre più in comunione con il Successore di Pietro per non deviare dal cammino che conduce alla porta del cielo.

+ Piero Marini

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Eredità del Giubileo - 2

 

I frutti del Giubileo a Brescia

di don Giovanni

 

Dovremo, più correttamente, titolare "Alcuni frutti del Giubileo a Brescia". Diamo per scontato che non è possibile misurare ciò che l’Anno del Grande Giubileo ha prodotto nelle coscienze, nei cuori e nelle vite: li conosce lo Spirito del Signore che li ha realizzati. Parliamo di tutti nel senso delle cose misurabili e quantificabili da parte di noi mortali.

La nostra Diocesi, proprio in occasione del Giubileo del 2000 ha realizzato alcune iniziative di carità e solidarietà, espresse nell’attenzione ad alcune fasce di umili diseredati. Si è voluto così dare concretezza alle indicazioni date dal santo padre. Si tratta di due realizzazioni per dar corso alle quali è stata costituita l’Associazione "Casa Betel 2000" (piazza Martiri di Belfiore, 4 - 25121 Brescia, 0303757746). È promossa congiuntamente dalla Diocesi e dalle Congregazioni religiose femminili in essa presenti ed ha il compito di provvedere all’aspetto amministrativo delle due realizzazioni di cui tra poco parliamo. Si propone inoltre di contribuire a diffondere la cultura dell’accoglienza e della condivisione, in armonia con coloro che già operano nelle situazioni di disagio sociale.

Facciamo parlare il suo statuto:

"L’associazione persegue finalità di solidarietà sociale nel campo educativo e socio-assistenziale, nella prospettiva cristianamente ispirata dalla tutela dei diritti umani. L’associazione intende realizzare i propri scopi promuovendo e sostenendo:

- iniziative mirate alla prevenzione e alla riduzione del disagio sociale;

- attività dirette ad informare su bisogni specifici, al fine di motivare la società civile ad esprimere la propria solidarietà;

- l’accoglienza e il recupero di persone in condizioni di svantaggio, a causa dello sfruttamento fisico e psichico indotto dalla riduzione in schiavitù ai fini della prostituzione;

- iniziative di prevenzione, sensibilizzazione e assistenza nei confronti di quanti si trovano in condizione di disagio" derivanti dalle situazioni qui nominate.

Mensa Popolare "Madre Eugenia Menni"

La Caritas e l’Ufficio migranti della nostra Diocesi, in collaborazione con i rappresentanti della vita consacrata sia maschile che femminile, con i secolari consacrati e con la S. Vincenzo ha promosso la realizzazione di questa iniziativa, rivolta alle persone che versano in condizione di povertà. La mensa trova sede in uno stabile delle ancelle della Carità (via Vittorio Emanuele II, n. 17, Brescia, 03048977) ed è stata intitolata alla memoria della già superiora generale della suddetta congregazione, passata all’abbraccio eterno dello Sposo divino nell’aprile del 2000. Un responsabile operativo, che si avvale della collaborazione di volontari inviati da parrocchie e associazioni, ecclesiali e non, fornisce ogni giorno un pasto a più di cento persone.

Si accede al servizio dopo un colloquio preliminare con gli operatori, che rilasciano una tessera di ammissione. La carità va fatta anche con la testa, al fine di evitare che tra coloro che sono veramente poveri si nascondano altri che proprio tanto bisognosi non sono.

Casa d’accoglienza "Casa Betel 2000"

È ancora la Caritas diocesana con la rappresentanza delle congregazioni religiose femminili a dare vita a questo progetto.

Il fenomeno delle donne ridotte in schiavitù ai fini della prostituzione è purtroppo realtà non poco diffusa. Questa casa si propone come luogo ove accogliere le persone che hanno vissuto questa duplice tragedia fisica e psichica: schiavitù e prostituzione.

Nel dialogo e nella vita comunitaria con le religiose preposte e con il personale laico, a queste donne è offerta l’occasione di ritrovare un significato positivo per la propria vita e di maturare nuove speranze e nuovi progetti per il futuro.

Il lavoro di recupero è articolato a più livelli: dalla prima accoglienza alla vita comunitaria vera e propria, fino all’autonomo pieno reinserimento nella vita sociale.

Il progetto si avvale anche della collaborazione di quanti già da tempo operano nella delicata realtà dello sfruttamento della prostituzione.

Per chi intende collaborare è possibile contattare attraverso telefono (i numeri sono indicati appresso agli indirizzi); per partecipare alle iniziative tramite offerta: Casa di Accoglienza: cc n. 15335, "Associazione Casa Betel 2000", ABI 03500, CAB 11205, ag. n. 5 del Banco di Brescia; Mensa: cc n. 15348, "Associazione Casa Betel Mensa Popolare", ABI e Cab, n. ag. e Banca come sopra.

Una segnalazione

Giriamo una notizia che da qualche tempo viene discussa: Safiya, una giovane ragazza nigeriana sta per essere lapidata perché è rimasta incinta dopo aver subito violenza carnale. Come se fosse colpa sua. Assurdo degli assurdi! Nel frattempo il bambino è nato.

Le speranze che possa avere la grazia sono poche, ma scrivere una e-mail all’ambasciata Nigeriana in Italia non costa nulla e chissà: se ne arrivano tante, potrebbero convincersi a concedere la grazia. La Comunità di sant’Egidio (Roma) sta lottando con lei per ottenere la grazia o, almeno, la commutazione della pena.

Questo il sito internet con l’articolo fatto dalla redazione di Popolis che ha diffuso questa notizia e l’e-mail da mandare:

http://www.popolis.it/Dettalio.asp?EPID=l!0!0!0!31198

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ogni mese ... una preghiera

Un nuovo anno si apre, percorso il suo inizio da oscuri venti di guerra. Pace. Pace che si chiama riconciliazione, giustizia, superamento dei pregiudizi, perdono, pace che si chiama unità fra le Chiese cristiane (ricorre l’ottavario di preghiera dal 18 al 25 gennaio).

Conforme agli obiettivi indicati quando avviammo questa rubrica, proponiamo una riflessione che ciascuno può trasformare in preghiera. È tratta dalla ricca formulazione di augurio natalizio dei padri Oblati di Passirano, i nostri missionari.

Segue poi una preghiera per la pace, a cura della Cei, presa a prestito dalla rivista delle Suore Operaie "Lavoro e vita".

Ricorre anche la settimane vocazionale; poiché non vogliamo eccedere nell’occupare spazio, invitiamo tutti a invocare lo Spirito perché doni alla Chiesa nuove vocazioni alla vita sacerdotale, missionaria e consacrata, oltre che al matrimonio cristiano, anche nella nostra comunità.

Sulla Pace

Carissimi,

noi sappiamo che la pace di Dio è ben più grande della piccola pace che gli uomini e i popoli fanno tra di loro, al punto che "sorpassa ogni intelligenza" (Fil. 4, 7). Sappiamo che "shalom" è la parola più densa della Bibbia: evoca l’unica realtà che possa appagare l’uomo, perché riguarda tutto l’uomo, corpo e anima, ne fa un essere completo, intatto, integro, in armonia con Dio, con gli altri uomini, con la natura, con se stesso. È davvero la gioiosa sinfonia della pienezza di tutta la creazione, quella che il salmo esprime al ritmo di "misericordia e verità s’incontreranno, giustizia e pace si baceranno" (Sal. 85, 11).

Noi sappiamo che Dio è venuto ad abitare in mezzo a noi per dare un nuovo impulso alla "pace sulla terra". E ci ha detto: "Vi do la mia pace" (Gv. 14, 17) [...] ricordandoci che il cristiano non può essere chiamato figlio di Dio se non è "operatore di pace" (Mt. 5, 9).

Oggi, camminiamo con tutti gli uomini dal nord al sud, dall’est e dall’ovest, in una comunità di destini nella quale si gioca la pace del mondo, nel bene e nel male.

E allora, parliamo della pace a tutti, lavoriamo per la pace di tutti e con tutti, investendo per la pace degli uomini e dei popoli ciò che c’è di più puro, di più fresco delle energie del cuore e dello spirito.

"La pace domani, nostra speranza".

È assai modesto, penseranno alcuni. Perché non la pace oggi? Il fatto è che bisogna essere almeno in due, anzi, tutta l’umanità insieme per fare la pace, mentre basta uno solo per fare la guerra e separare gli uomini. Ma il "già" della pace di Cristo non ci spinge forse in avanti verso il "non ancora" della pace universale?

Il sentirla così vicina con la grazia della colomba e la freschezza del suo ramo d’ulivo, è proprio questo che ci permette di continuare, pur zoppicando, la nostra strada verso il continente inesplorato dei "cieli nuovi e della terra nuova", dove tutti insieme diremo senza sosta: "La pace oggi, nostra gioia eterna".

Amen.

Padre,

tu sei misericordia e bontà infinita:

fa che nel cuore degli uomini e delle donne del mondo intero

trovi ascolto la tua voce

che ci invita a camminare nella riconciliazione e nella pace.

Signore,

che agli occhi dei popoli hai rivelato la tua giustizia:

concedi ai responsabili delle nazioni

forza e saggezza nel loro impegno

di custodi e difensori della sicurezza e della concordia tra i popoli.

Signore del cielo e della terra,

Creatore e Padre dell’intera famiglia umana:

dona ai credenti di tutte le religioni

di cercare con cuore sincero la tua volontà

nella preghiera e nella purezza del cuore.

Dio,

che hai mostrato la tua salvezza fino ai confini della terra:

accogli tra le tue braccia le vittime della violenza

e dona la serenità del cuore

a coloro che vivono nella sofferenza e nella paura:

Padre,

che in Cristo Tuo figlio

hai riconciliato a te il mondo intero:

agisci con la forza del tuo Spirito nell’intimo dei cuori

perché i nemici si aprano al dialogo,

gli avversari si stringano la mano

e i popoli si incontrino nella concordia.

O Padre,

Signore della vita e della storia,

per la tua benevolenza la creazione continua

e sorge il sole sui buoni e sui cattivi:

libera l’uomo dal peccato

che lo separa da te e lo divide in se stesso;

fa’ che, nell’armonia interiore creata dallo Spirito,

diventiamo operatori di pace e testimoni del tuo amore.

(Preghiera proposta dalla CEI - Conferenza Episcopale Italiana)

 

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Vita Parrocchiale

Dal Consiglio Pastorale Parrocchiale

Mercoledì 21 novembre è stato convocato il Consiglio Pastorale Parrocchiale con il seguente ordine del giorno:

- discussione sul progetto di prosecuzione dei restauri della Basilica

- situazione finanziaria e indicazioni per affrontare l’iniziativa.

Tutti hanno avuto e hanno modo di constatare i lavori che si stanno effettuando in Basilica.

Restaurati i quadri, si sta ora provvedendo al restauro dell’abside, grazie al lascito di persone benefattrici. La spesa sostenuta ammonta a 793 milioni con un attivo del lascito di 200 milioni che, detratti dal debito precedente (600 milioni), portano ad un disavanzo di 400 milioni.

Si fa presente che in programma ci sono altri lavori (sistemazione della stazione Radiobasilica, le cui macchine sono a pezzi, restauro della casa per il futuro parroco) che porteranno ad un aumento consistente del debito.

Questa la situazione finanziaria della Parrocchia a tutt’oggi. Si tratta ora di decidere se si vuole intervenire per il restauro della cupola, particolarmente deteriorata e del transetto.

Considerata la costosa impalcatura montata nel presbiterio e nel coro non è opportuno usarla per i lavori di restauro del transetto così da evitare ulteriori spese?

Il Consiglio Pastorale Parrocchiale è stato chiamato a offrire indicazioni

Ogni membro è stato invitato ad esprimere il proprio parere. I presenti (n° 20) interpellati individualmente hanno espresso parere positivo circa la prosecuzione dei lavori.

Sono già iniziati approcci per la ricerca di fondi (richiesta alla Regione, alla Banca Intesa, alla Sovrintendenza, al Comune, ecc.). Si spera soprattutto che la popolazione verolese continui a collaborare con offerte, come ha già fatto in passato con generosità.

Un comitato apposito studierà proposte atte alla sensibilizzazione e al coinvolgimento delle famiglie. Se possibile, si prepareranno diapositive per offrire un confronto tra lo stato di degrado degli affreschi prima del restauro e la situazione attuale dopo il restauro del coro e del presbiterio.

Chi ha avuto modo di salire fino alla sommità della volta è rimasto meravigliato: "Lassù c’è il cielo" ha esclamato!

La Basilica, che i nostri padri ci hanno donato, è ora affidata alla sensibilità, all’attenzione, alla generosità di tutta la comunità parrocchiale.

La segretaria
Maria Bertoni

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Centro di Ascolto
vissuto il 10 dicembre 2001

 

"Una vita per la Missione" (Mc 1, 21-39)

Ringraziamo un Centro di Ascolto della Diaconia Madonna di Caravaggio per la sintesi dell’incontro che ora abbiamo la possibilità di condividere insieme.

"Ancora i Centri di ascolto? Ma non è ora di lasciar perdere? Non sanno più cosa inventare questi preti...!" Chi non ha mai udito pronunciare qua e là queste parole?

E chi non si è lasciato tentare dal desiderio di lasciar perdere davvero tutto e di pensare ai cavoli propri, alla tranquillità familiare, ai personali interessi, ai possibili divertimenti o semplicemente all’alternativa di una serata dedicata ai programmi televisivi?

Gesù, secondo il Vangelo di Marco preso in esame nella serata del 10 dicembre u.s., ci induce però a riflettere: Egli, di sabato, si reca a Cafàrnao, entra nella sinagoga, insegna "con autorità" e guarisce un uomo posseduto da uno spirito immondo.

In seguito, va a casa di Simone e guarisce la suocera febbricitante. Venuta la sera, si trasferisce alle porte della città e guarisce altri indemoniati, poi abbandona Cafàrnao, si reca in un luogo deserto a pregare e, successivamente, in Galilea a compiere altri miracoli.

Egli non si arrende, incontra ovunque e a qualsiasi ora del giorno "l’uomo", lo aiuta, lo segue, lo ama fino in fondo: non smette mai di compiere la "Sua Missione", fino al sacrificio di sé, per l’avvento del Regno di Dio.

Egli invita dunque anche noi a compiere la "nostra piccola Missione" terrena di amore, di solidarietà, di evangelizzazione, senza stancarci, con grinta e con perseveranza.

E allora, in mezzo a tante distrazioni mondane, proviamo ancora a trovarci insieme, per discutere sulla parola del Vangelo, in un Centro di ascolto come il nostro o come gli altri, dove si respira aria di casa e senso di fratellanza...

Non credi che ciò sia possibile? Vieni una volta e proverai la dolcezza del condividere esperienze vissute e la serenità del ritrovare i valori dello Spirito.

Il posto c’è: ti aspettiamo a braccia aperte!

 

Rispondiamoci con il Catechismo

Dobbiamo sentirci coinvolti nella "testimonianza missionaria" della Chiesa nel mondo e quando si dice Chiesa si dice tutti, non solo i preti o le religiose. Tutti, ognuno nel suo ruolo particolare, ma tutti con lo stesso stile di vita a cui ci invita il Catechismo della Chiesa Cattolica.

Vita morale e testimonianza missionaria

2044. La fedeltà dei battezzati è una condizione fondamentale per l’annunzio del Vangelo e per la missione della Chiesa nel mondo. Il messaggio della salvezza, per manifestare davanti agli uomini la sua forza di verità e di irradiamento, deve essere autenticato dalla testimonianza di vita dei cristiani.

"La testimonianza della vita cristiana e le opere buone compiute con spirito soprannaturale hanno la forza di attirare gli uomini alla fede e a Dio".

2045. Poiché sono le membra del Corpo di cui Cristo è il Capo, i cristiani contribuiscono alla edificazione della Chiesa con la saldezza delle loro convinzioni e dei loro costumi. La Chiesa cresce, si sviluppa e si espande mediante la santità dei suoi fedeli, "finché arriviamo tutti... allo stato di uomo perfetto, nella misura che conviene alla piena maturità di Cristo". (Ef. 4, 13).

2046. Con la loro vita secondo Cristo, i cristiani affrettano la venuta del Regno di Dio, del "Regno di verità... di giustizia... e di pace". Non per questo trascurano i loro impegni terreni; fedeli al loro Maestro, ad essi attendono con rettitudine, pazienza e amore.

 

Testimonianza evangelica

Un Regno di unità... di giustizia... e di pace che non può essere annunciato solo nelle prediche, ma incarnato nella vita quotidiana. Un Regno che non può essere ricordato solo a Natale o nelle grandi festività, ma gustato in ogni giorno della nostra vita. Un Regno che non vuole rimanere sospeso in cielo, ma vuole diventare carne in ogni luogo in cui l’uomo vive: nelle famiglie, dove si studia, dove si lavora, dove ci si diverte. In ogni luogo il Regno di Dio vuole vivere e lo farà se noi lo aiuteremo con la nostra vita.

"Edoardo va in missione"

Avevo il cruccio di non aver fatto la pace con un collega di lavoro.Un giorno te lo incontro in ufficio, mi ferma e, come se niente fosse, mi chiede: "Edoardo, tu conosci la missione negli ambienti di lavoro, mi aiuti ad organizzarla nella nostra azienda?". La conoscevo bene, ma in virtù di quel vecchio diverbio, fui molto evasivo. "Non lo so... Devo vedere... Se devo fermarmi al lavoro oltre l’orario, mi devo metter d’accordo con mia moglie...". Edoardo esce dall’ufficio, frastornato: ne parla con un amico, il quale gli dà il consiglio di accettare: così anche si fa la pace con il collega. A febbraio 99 si inizia la Missione.

Mi sono reso conto, dice Edoardo, che non solo io, ma tutti eravamo molto imbarazzati dal dover andare dagli amministratori delegati nelle aziende. Di ritorno da un incarico fuori Roma, mi sono accorto che la lettera non era ancora stata recapitata al nostro amministratore per cui, nonostante non fossi fra gli organizzatori principali, decisi di telefonare alla segretaria per fissare un appuntamento. Parla con la segretaria, ma la risposta è fredda. Edoardo non molla e alla fine la convince ad appuntarsi il suo numero di telefono, per fargli avere qualche notizia. Dopo due giorni, nessuna notizia: Edoardo si convince che forse è meglio affrontare la situazione anche con l’aiuto del Signore e affida a Lui la situazione. Dopo mezz’ora arriva la telefonata e si fissa l’appuntamento. Edoardo chiama subito i colleghi della Missione e decidono di andare all’appuntamento in tre: il direttore è gentile, e promette una riposta la settimana successiva. La settimana arriva e la segretaria comunica che bisogna rivolgersi al capo personale. Si ricomincia da capo, ma Edoardo non si scoraggia e fissa il nuovo appuntamento. Una nuova segretaria e... i giorni passano, la voglia di rinunciare è forte, ma Edoardo si rende conto che non si possono cercare scuse e bisogna impegnarsi in prima persona. II giorno successivo, convinto e sicuro, ritelefona al capo per un nuovo appuntamento e questa volta tutto va in porto.

Al martedì successivo, uno dei tre colleghi comunica al capo personale i loro intenti, e lui subito fa i complimenti per quanto si sta facendo. Anzi sottolinea che queste iniziative dovrebbero aumentare e chiede il piacere di comunicargli le date degli incontri sul Vangelo, perché compatibilmente con gli impegni, vorrebbe partecipare. I tre sono strafelici, avevano chiesto uno e ottenevano cento.

Edoardo ormai è lanciato e gli viene un’idea. "Avevo partecipato da tempo con alcuni colleghi a delle giocate al superenalotto due volte alla settimana. Mi dispiaceva spendere quei soldi, ma ormai ero caricato dai colleghi. Quel giorno però ho deciso di cambiare: parlo alla collega organizzatrice del gruppo e le dico che io non parteciperò più. Lei mi domanda il perché, ma non gliela dò la risposta. Nel giro di qualche ora, anche altri colleghi, saputo di me, si dissociano. Mi viene in mente: perché non usiamo quei soldi per un’adozione a distanza? La risposta dei colleghi è, con mia grande sorpresa, affermativa.

La Missione ha fatto effetto nella mia vita e in quella degli altri: qualche cosa di nuovo si è mosso in ufficio’’.

Edoardo Torre, 42 anni

Edoardo è andato in missione, e noi? Chiediamo al Signore la forza di saper seguire il suo esempio!

 

Prossimo Centro di Ascolto Lunedì 14 gennaio

"Un desiderio ricorrente: essere più buoni"

Uno dei capi domandò un giorno a Gesù: "Maestro buono che cosa devo fare per ottenere la vita eterna?"
Gesù gli rispose: "Perché mi chiami buono? Nessuno è buono tranne Dio!" (Lc. 18, 18-23).

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Don Arcangelo Tadini e la filanda

di d. M. Trebeschi

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Il Tadini rappresentato tra le sue operaie e le suore, nella filanda da lui iniziata è la scena più nota e qualificante della sua vita e della sua opera. È lo stesso Beato che consiglia l’immaginario pittore a dipingere persone, movimenti e colori: si tratta di donne, chiuse in ambienti malsani, con le mani nelle bacinelle colme di acqua calda, per immergervi i bozzoli per la dipanatura del filo, così come è descritto in una circolare del 1909, diretta alle operaie:

"Se la classe operaia in generale è miserabile, quella che lavora nei setifici è la più miserabile: perché donna, e perciò un essere tolto alle sue naturali occupazioni; perché deve lavorare in un ambiente sempre chiuso, caldissimo, attaccata ad una bacinella dove l’acqua bolle a 80° centigradi; per apprendere bene quest’arte, l’operaia deve entrarvi nella più tenera età, ed esercitarvici continuamente, senza aver tempo d’imparare neppure ad accudire alle domestiche bisogna; la materia che forma l’esercizio di questa operaia è tra le più delicate, preziose e difficili; quest’operaia deve avere, attitudine non comune, buona vista, se non robustezza certo sanità, in modo speciale poi un’attenzione tale che neppure le arti più difficili ne richiedono l'uguale; l’operaia in quest’arte, sia forse per i grandi trabalzi dei prezzi nel mercato serico, sia forse perché tra la seta-filo, e la seta-stoffa, vi siano troppe indebite mangerie, è assai poco retribuita; questa operaia non può neppur sperare in un almeno lontano avanzamento di posto e miglioramento di paga; in ogni altro mestiere chi non può più lavorare tutta l’intera giornata, può lavorare alcune ore, più o meno a seconda della volontà, delle forze e della salute che ha, o molto meglio lavorare a sé, avviare una piccola industria ecc. In quest’arte, no; o lavorar di continuo e sotto gli altri sempre, o cessare".

Le condizioni di lavoro accennate dal Tadini, non sono raffigurabili in quadro: l’ambiente caldissimo, l’orario di più di dieci ore al giorno, la gioventù sciupata di donne, impedite nella pratica delle attività casalinghe e perfino di accasarsi, spossate e sfruttate come "limoni spremuti, senza sostentamento".

Il Tadini e la filanda

Come era giunto, il Tadini, alla filanda? A Botticino c’erano due filande: una, la Zamara, detta "filanda alta" occupava una ottantina di operaie, l’altra di proprietà Barbiani, detta "filandina", una ventina di giovani. Ma queste non bastavano per dare lavoro a tutti, specialmente le donne, per cui molte ragazze di Botticino si recavano in altri paesi, specialmente a Calcinato, e a Lonato, dove vi erano grosse filande.

Le ragazze partivano il lunedì per Lonato, a piedi o su mezzi di fortuna e tornavano al sabato; facile immaginare lo sbando cui erano soggette, rimanendo lontane da casa, alloggiate chissà dove.

Il Tadini, che osservava preoccupato questa realtà dalle tristi conseguenze, passò senza indugio dall’osservazione all’azione, per porvi rimedio. Pensò di iniziare lui stesso una filanda, attiva per tutto l’anno.

Si rivolse prima al Barbiani, poi ad altri proprietari, affinché si associassero a lui, ricevendone però risposta negativa.

Tentò, allora, in proprio; non essendogli riuscito di acquistare un appezzamento di terreno vicino alla strada principale, su cui erigere il fabbricato, ne comperò un altro in contrada S. Michele, nel 1894, e si mise subito all’opera.

Egli stesso tracciò i disegni, chiamò capomastri e muratori e iniziò la costruzione. Utilizzò come capitale il suo patrimonio, qualche prestito ottenuto da privati, che gli furono soci, Bortolo Moscheni, Giuseppe e Luigi Soldi e altri e un mutuo di L. 130.000 concessogli dalla Banca S. Paolo.

Nel 1895 la costruzione (44 x 9 metri) era terminata, con relative attrezzature attigue e interne, vasche, bacinelle (in numero di ottanta), ventilatori, caldaia, motrice, macchinario vario.

La filanda era a due piani e aveva un ampio portico (31 x 6.50 metri); vi erano annessi una casa civile per l’alloggio del direttore e tre locali su tre piani, per il ricovero delle filandiere, con camerate per dormitorio.

Il direttore era Angelo Barbiani, già proprietario della "filandina".

L’idea della filanda era temeraria, per vari motivi.

Perché il Tadini era sacerdote, inesperto in affari economici; perché da non molti anni si era stabilito in parrocchia e la sua esperienza era ancora pressoché agli inizi; perché l’impresa poggiava su un capitale non di grossa entità.

Inoltre, una iniziativa simile andava contro la tendenza degli imprenditori bresciani, i quali non erano propensi a impiegare risorse in questo settore: infatti, a quell’epoca, una buona metà delle nostre filande e filatoi era condotta da industriali milanesi, bergamaschi, svizzeri o francesi.

Tutte ragioni che al Tadini non interessavano, preoccupato com’era di venire incontro alla sua gente, a tal punto da avviarsi su strade a prima vista impraticabili.

La filanda, pur traballante per difficoltà economiche, cominciò a operare; e continuò: nel 1901 ospitava 135 operaie.

Il progetto del Tadini

Quale finalità sociale intendeva realizzare il Tadini con la sua filanda?

La già citata circolare del 1909, affermava che alcuni avevano ideato di migliorare le dure condizioni delle filandiere mediante l’aumento della paga e la diminuzione delle ore di lavoro; ma la situazione delle operaie era diventata sempre più miserabile.

Il Tadini proponeva il suo rimedio, partendo da una visione positiva del lavoro: "guadagnarsi il vitto col sudore della propria fronte", secondo il detto biblico, non è una condanna, ma "un insegnamento per non allontanarsi da Dio, Provvido Creatore, che ha stampato nella natura, ciò che deve bastare a tutti i bisogni presenti e futuri della vita umana".

Il rimedio del Tadini era di considerare la filanda come luogo dove è possibile ricreare rapporti di tipo casalingo; per questo il Beato aveva aggiunto, nel 1898, un convitto in una villa attigua allo stabilimento, la villa Battaggia Zani, comperata con un prestito della Banca S. Paolo, e attrezzata con locali adibiti a dormitorio e mensa. Si possono ritrovare due momenti nel progetto del Tadini; un primo, di procurare facilmente lavoro a operaie altrimenti sottoposte a disagi e pericoli morali per procurarselo; un secondo, di rendere la filanda come ampliamento dell’ambiente familiare, che necessita del lavoro per necessità di sopravvivenza.

La circolare dell’aprile 1909 affermava che le operaie ospitate nel complesso della filanda potevano essere sicure del loro posto di lavoro e svolgervi anche lavori domestici: "il miglioramento, l’avanzamento se non l’hanno nel posto, l’hanno nella sicurezza. L’incubo dell’incerto avvenire non è più; date a quest’arte con premura ed attenzione, l’hanno per unica occupazione, si perfezionano in essa. Altre pensano alle domestiche bisogna. Per esse il setificio è un gradito ritrovo, una palestra, un campo di vittorie".

L’intento del Tadini era, quindi, di garantire lavoro, ma anche di migliorare i rapporti umani; voleva ricuperare finalità sociali e morali che l'industrializzazione andava dimenticando, preoccupata solo dell’efficienza formalizzatrice e spersonalizzatrice dei rapporti sociali. Il convitto del Tadini nel 1901, ospitava una cinquantina di operaie.

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"Giornata del Mandato a Verolanuova"

L’Azione Cattolica è ancora il nostro futuro

 

L’Azione Cattolica nasce e si sviluppa come riconosciuta e consapevole corresponsabilità nella Chiesa e come impegno missionario: per questo fa suo il compito di evangelizzazione, di santificazione e quello di formazione cristiana delle coscienze degli uomini perché lo spirito evangelico viva nel cuore di ciascuno, nelle varie comunità e nei vari ambienti. Essa intende l’apostolato come servizio di una carità che partecipa ai fratelli il dono del Vangelo che ha ricevuto e promuove nei suoi aderenti una coerenza tra fede, carità e vita.

Fare A.C.I. o meglio essere A.C.I. significa avere questa consapevolezza come scelta di identità, di stile, di qualità, di servizio. È il saper offrire quella "singolare forma di ministerialità laicale" che è radicata e che scaturisce dal proprio specifico carisma. Il carisma di fatto è un dono alla comunità che si esercita in fedeltà vocazionale e che si esprime in una reale dimensione esistenziale di carità.

In Azione Cattolica l’interpretazione carismatica come dono alla comunità si manifesta nella laicità tipica di chi evidenzia l’impegno apostolico. Questo impegno trova la sua radice nel Battesimo e si esplica aderendo all’A.C.I. e servendo da laico la comunità ecclesiale e il Paese, con la specificità pedagogica e metodologica della partecipazione a vivere la responsabilità personale e il servizio comunitario.

Se così non fosse il carisma risulterebbe insignificante.

Leggiamo infatti, nello Statuto:

"I laici che aderiscono all’A.C.I.:

a) si impegnano a una formazione personale e comunitaria che li aiuti a corrispondere alla universale vocazione alla santità e all’apostolato nella loro specifica condizione di vita;

b) collaborano alla missione della Chiesa secondo il modo loro proprio portando la loro esperienza ed assumendo la loro responsabilità nella vita dell’Associazione per contribuire alla elaborazione e alla esecuzione dell’azione pastorale della Chiesa, con costante attenzione alla mentalità, alle esigenze ed ai problemi delle persone, delle famiglie e degli ambienti;

c) si impegnano a testimoniare nella loro vita l’unione con Cristo e ad informare allo spirito cristiano le scelte da loro compiute, con propria personale responsabilità, nell’ambito delle realtà temporali".

È in questa prospettiva di impegno sempre più fecondo da parte degli adulti presenti in A.C. che vengono offerte alcune considerazioni più volte affrontate ed elaborate e che possiamo ritenere sempre attuali nella progettazione formativa apostolica degli adulti a cui, in particolare, è affidata la nuova evangelizzazione.

Le parole del Papa rivolte agli adulti il 5 settembre 1998 convocati a Roma dalle associazioni diocesane sono uno sprone per rinnovare la coscienza del mandato apostolico.

"L’essere adulti non è una condizione che si acquisisce semplicemente con l’età. È piuttosto una identità che va formata entro l’ambiente in cui si è chiamati a vivere, avendo saldi punti di riferimento. L’essere cristiani adulti è una vocazione che va riconosciuta, accolta ed esercitata".

L’A.C. non è riservata. Donne, uomini sono i benvenuti e possono, oserei dire, devono associarsi in questo cammino di rinnovamento, di collaborazione, di lavoro, uniti nel mettersi a disposizione dell’uomo con la luce di un Vangelo vissuto.

Siamo ad una svolta: i Vescovi hanno riposto una grande fiducia nell’A.C. e Giovanni Paolo II l’ha chiamata "colonna vertebrale del laicato organizzato". È un invito decisivo ad investire tutte le energie disponibili ad aprirsi ad una nuova missionarietà.

Domenica 13 gennaio 2002 alle ore 18.00, nel corso della celebrazione della Santa Messa, verrà affidato "il mandato" agli iscritti dell’associazione di Verolanuova. Vorrà essere un impegno che i soci si assumono nella responsabilità per la nuova evangelizzazione.

La Presidente

Paolina Geroldi

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La Parrocchia di Verolanuova

organizza un pellegrinaggio a

Fatima e Santiago de Compostela

(Portogallo e Spagna)

dal 7 al 13 maggio 2002

 

Martedì, 7 maggio 2002: Verolanuova-Milano-Lisbona

Ritrovo dei Signori Partecipanti in piazza della Chiesa alle ore 6.00. Sistemazione in pullman e trasferimento all’aeroporto di Milano-Malpensa: operazioni d’imbarco e partenza per Lisbona alle ore 10.00. All’arrivo incontro con la guida e visita panoramica della città, poi pranzo in ristorante. Nel pomeriggio, visita della cattedrale e della chiesa di Sant’Antonio, della Piazza del Commercio e dell’Alfama e del Convento dos Jeronimos de Belem, poi sistemazione in hotel, cena e pernottamento.

Mercoledì, 8 maggio 2002: Lisbona-Alcobaca-Batalha-Nazarè-Coimbra

Prima colazione in hotel, poi con la guida visita dei monasteri di Alcobaca e Batalha, poi prosieguo per Nazarè. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio, arrivo a Coimbra; visita dell’antica università, poi Santa Messa presso il monastero carmelitano dove si trova Suor Lucia, l’unica veggente di Fatima sopravvissuta. Sistemazione in hotel, cena e pernottamento.

Giovedì, 9 maggio 2002: Coimbra-Porto-Santiago de Compostela

Prima colazione in hotel, poi partenza per Porto, breve visita panoramica della città e prosieguo per Vila Nova de Gaia. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio, partenza per Santiago con arrivo in serata. Sistemazione in hotel, cena e pernottamento.

Venerdì, 10 maggio 2002: Santiago-La Corugna

Prima colazione in hotel, poi con la guida visita della città e in particolare della cattedrale dove si trova la tomba dell’Apostolo Giacomo; partecipazione alla Santa Messa del Pellegrino. Pranzo in hotel. Nel pomeriggio, escursione a La Corugna, caratteristica città della Galizia. Rientro in hotel a Santiago, cena e pernottamento.

Sabato, 11 maggio 2002: Santiago-Vila Praia de Ancora-Braga

Prima colazione in hotel, poi partenza per Vila Praia. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio, arrivo a Braga: visita della cattedrale e dei santuari di Sameiro e del Bom Jesus. Celebrazione della Santa Messa, poi sistemazione in hotel, cena e pernottamento.

Domenica, 12 maggio 2002: Braga-Fatima

Prima colazione in hotel, poi partenza per Fatima; arrivo, sistemazione in hotel e pranzo. Nel pomeriggio, visita del santuario e celebrazione della Santa Messa nella Cappella delle Apparizioni. Rientro in hotel, cena e pernottamento.

Lunedì, 13 maggio 2002: Fatima-Lisbona-Milano-Verolanuova

Prima colazione e mattinata dedicata alla partecipazione alle celebrazioni religiose e alla visita dei luoghi dei tre Pastorelli; alle 12.00 trasferimento all’aeroporto di Lisbona, nell’attesa dell’imbarco, spuntino o pranzo libero; partenza da Lisbona alle ore 14.30; arrivo a Milano-Malpensa, trasferimento in pullman a Verolanuova con arrivo in serata.

La quota individuale di partecipazione è di E 1.000,00

Supplemento camera singola E 108,50

La quota comprende:

Passaggio aereo in classe turistica Milano-Lisbona-Milano volo Alitalia. Tasse d'imbarco - Trasferimenti in pullman - Alloggio in alberghi di 4 stelle con sistemazione in camere a due letti con bagno o doccia - Vitto dal pranzo del 1° giorno alla colazione del 7° giorno con bevande - Pasti e rinfreschi a bordo dove previsti - Visite, escursioni, ingressi come da programma. Guida locale parlante italiano per tutto il tour in pullman - Mance - Assicurazione Europe Assistance. Organizzazione tecnica dell’ALIANTOUR

La quota non comprende:

Extra personali - Tutto quanto non espressamente indicato alla voce "comprende".

N.B. È necessaria la carta d’identità non scaduta o il passaporto

Le iscrizioni si ricevono presso "Calzature Geroldi" tel. 030.931129 entro e non oltre il 31 gennaio 2002 (per bloccare i posti su volo di linea Alitalia) versando un acconto di Euro 250,00- e il saldo entro il 31 marzo 2002.

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dagli Oratori

 

 

Tra S. Agnese e S. Giovanni Bosco

La Settimana dell’Educazione

(settimana vocazionale 2002)

 

La Settimana Vocazionale, in seguito a nostra richiesta, dal periodo di fine maggio - inizio giugno in cui ancora lo scorso anno era stata celebrata, trova da quest’anno più felice collocazione in gennaio, quest’anno dal 21 al 27. Posta tra le ricorrenze di S. Agnese e S. Giovanni Bosco, patroni dei nostri ragazzi e dei nostri giovani insieme a S. Luigi, si presta a venire integrata come Settimana dell’Educazione. Tanto più che in quei giorni ricorre anche la memoria di S. Angela Merici, bresciana d’avanguardia, grande educatrice.

Quest’anno facciamo un primo, timido cenno a questa connotazione educativa; in futuro potremo avere altri sviluppi.

Quale maggiore azione educativa si può realizzare nei confronti di tutti: fanciulli, ragazzi, adolescenti, giovani e adulti, se non tenere vivo il senso della vita intesa come adesione al progetto di Dio e continua risposta alla sua chiamata? Nel programmare la Settimana, l’Équipe Vocazionale- Consulta per la Pastorale Giovanile della nostra Zona ha perciò confermato gli incontri ormai "consacrati" dalla tradizione, quello, a livello zonale, per i ragazzi delle medie, tenuto la prima volta lo scorso anno, e aggiunto altre iniziative.

Questo lo schema che ne risulta:

- domenica 13 gennaio: il ritiro per le ragazze delle medie, dalle 9.00 alle 12.00, a Pontevico,

- domenica 20 gennaio: a Pontevico, incontro per i fanciulli/e di 4a e 5a elementare, dalle 9.30 alle 12.00, Messa compresa.

- lunedì 21, a Verolavecchia: alle 19.00, incontro per sacerdoti e persone consacrate;

alle 20.30, incontro per operatori pastorali (catechisti, collaboratori dell’Oratorio, membri delle associazioni e dei CPP.)

- mercoledì 23: ad Alfianello, alle 20.30, incontro per gli adolescenti e i giovani

- giovedì 24: a Pontevico, alle ore 16.00, incontro per i ragazzi/e delle medie

- venerdì 25 o altra data: incontro di festa per gli adolescenti e i giovani. Luogo e orari, modalità e attività sono in fase di programmazione, a cura del gruppo di giovani che coordina gli incontri del 2° mercoledì del mese.

- domenica 27: Giornata del Seminario in ciascuna parrocchia.

Sarebbe bello programmare degli incontri per i genitori. Ciascuna parrocchia della Zona lo fa liberamente. Qui a Verola non abbiamo voluto aggiungere nulla agli incontri che, giusto in quel periodo, staranno bollendo in pentola" (v. calendario su "L’Angelo" di novembre).

Ricordiamo che in dicembre sono ripresi gli incontri mensili di spiritualità per i giovani; quest’anno hanno sede a Pontevico il 2° mercoledì del mese.

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L’angolo dell’educatore

 

L’esoterismo minaccia i nostri figli?

Stregati dalla Wicca

Da: "Noi genitori e figli" del 25 novembre 2001

 

L’accusa: amuleti e talismani, oroscopi e tarocchi sono proposti ai ragazzi con un volto "simpatico". Le riviste per adolescenti illustrano riti che non fanno "male a nessuno". Ma attenzione: così si crea superstizione e dipendenza dalla magia.

"Ciao, mamma! Io vado a scuola!". "Hai messo la foto portafortuna della capra nello zainetto?". "Sì, mammina. Tutto a posto. L’ho ritagliata dall’Enciclopedia degli animali di papà".

"E non gli hai chiesto il permesso? Sarà furioso". "Farebbe meglio a stare zitto. Lui usa sempre il mio computer. L’altra sera è stato fino a mezzanotte a navigare su internet, sul sito di quel mago che legge i tarocchi via e-mail".

"Abbi pazienza. Lo sai che deve prendere delle decisioni importanti per il suo lavoro. Tu piuttosto, all’uscita della scuola non fermarti a chiacchierare con i tuoi amichetti. Non dimenticare che prima di mangiare dobbiamo fare il rito magico con tua sorella".

"Va bene, mamma. Ma ricordati di dare una spolveratina ai miei amuleti, altrimenti potrebbero arrivarmi delle energie negative. Proprio oggi che ho il compito in classe di matematica!".

Questo dialogo naturalmente è immaginario, ma è ciò che potrebbero pronunciare in un prossimo futuro i membri delle famiglie italiane, se genitori e figli decidessero di aderire alla moda della "stregoneria buona", pubblicizzata su molte riviste per giovanissimi e anche per adulti.

Magia, superstizione, commercio di talismani e amuleti, lettura delle carte muovono un giro d’affari di miliardi.

Tutto questo non è una novità. Da anni basta accendere la televisione per trovare astrologi e stregoni di ogni tipo che promettono la fortuna in cambio di moneta sonante.

Curiosità per il mondo del fantastico

Ultimamente, però, stiamo assistendo a un fenomeno nuovo. La magia e la superstizione vengono proposte, soprattutto ai giovani, con un volto simpatico e rassicurante. Si cerca di trasmettere questo tipo di non-cultura come se fosse qualcosa di positivo, di utile per risolvere i problemi della vita quotidiana.

I ragazzi, da sempre, nutrono una forte curiosità nei confronti del mondo del fantastico. Si tratta di un’attrazione del tutto normale, che non deve destare preoccupazione. Nel campo della letteratura giovanile esistono molti ottimi autori che trattano argomenti magici, senza però indirizzare gli adolescenti su sentieri rischiosi.

Ultimamente, invece, il normale interesse dei ragazzi per la magia è stato, in un certo senso, "strumentalizzato". Alcune riviste lo utilizzano per introdurre i giovani in un mondo dominato da comportamenti pagani e superstiziosi.

Per accorgersene basta sfogliare "Witch", nuovo mensile della Disney, destinato a un pubblico femminile di adolescenti. Questa rivista ospita uno strano tipo di oroscopo, in cui si consigliano alle ragazzine dei veri e propri "riti" di magia.

Ecco che cosa dice "Witch" alle ragazzine nate sotto il segno del Capricorno: "L’animale che ti porta fortuna in questo periodo è la capra: tieni una sua foto (o un disegno) nello zaino e sarai decisa e irremovibile come lei". Per l’Ariete: "È il mese ideale per le magie d’amore: il 13 scrivi su un foglietto rosso il nome del ragazzo che ti piace tantissimo. Tempo una settimana e la situazione migliorerà". Lo Scorpione: "Dal 12 al 24 potresti sentirti stanca: per riprendere energia, tieni un pizzico di artemisia nella scarpa destra". Il Cancro: "Se hai un problema che ti assilla, tieni sotto il cuscino sette foglie di betulla e il primo giorno di luna crescente sognerai il modo migliore per affrontare e risolvere la situazione".

Le carte magiche e il culto della Wicca

La Disney non è nuova a questi temi. Un suo mensile per bambine, "Minni and company", ha ospitato negli anni scorsi alcuni argomenti esoterici e "New Age", proposti con un linguaggio dolce e accattivante. Ha perfino regalato "le carte magiche dell’I-King", con una guida dettagliata all’uso di questo strumento di divinazione.

Il testo del giornalino diceva: "L’I-King è un libro antico di previsioni che i cinesi tuttora consultano per conoscere il futuro. Per voi, amiche gentili, abbiamo trasformato i 64 capitoli del librone nelle 8 carte, piccole e preziose, che risponderanno alle vostre domande".

Altre riviste per ragazzi si sono spinte ancora più in là. Il popolarissimo mensile "Top Girl", nel dicembre 2000, ha riportato in copertina la frase: "Testimonianza esclusiva: abbiamo scelto di essere streghe". All’interno del giornalino si può trovare un ampio articolo in cui due ragazze spiegano come praticare la magia "senza fare male a nessuno". Le due giovani dichiarano di seguire la religione "Wicca", un culto pagano che nel mondo anglosassone ha suscitato grande interesse tra gli adolescenti.

Certe pubblicazioni sembrano invitare i giovani, spesso soli e in difficoltà, a credere che esista una "magia buona", una specie di "alleata" per risolvere i piccoli o grandi problemi della vita. Invece di insegnare a impegnarsi per raggiungere un obiettivo si consiglia la soluzione del rito magico o del talismano. In questo modo, si rischia di creare una mentalità esoterica. Una specie di schiavitù, di dipendenza dalla magia.

Oggi, tramite certi giornalini, i ragazzi apprendono i piccoli rituali della capra e del foglietto rosso. Domani, forse, accenderanno la tv e si rivolgeranno a un mago o a un cartomante.

E i genitori? Anche loro, attraverso altri tipi di letture, vengono "educati" all’uso della magia. Le riviste femminili e di spettacolo ospitano spesso articoli su temi esoterici e molte pubblicità di cartomanti ed astrologi. Il settimanale "Viversani & belli" ha pubblicato un ampio servizio sulla "Wicca", definita "una nuova pratica che non persegue obiettivi malvagi, bensì la scoperta di se stessi". L’articolo descrive le pratiche di iniziazione di questo culto che, secondo la stessa rivista, conterebbe negli Stati Uniti circa un milione di simpatizzanti e centomila praticanti.

Se certe mode esoteriche dovessero affermarsi anche in Italia, la vita delle famiglie cambierebbe. Un tempo i genitori insegnavano ai figli le preghiere da recitare prima di mangiare o di addormentarsi. Un domani potrebbero ritrovarsi a fare insieme qualche rito di stregoneria.

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Le nostre rubriche

Verola missionaria

 

a cura del Gruppo Volontari delle Missioni "Conoscerci"

 

49a Giornata Mondiale a favore dei malati di lebbra

Questo mondo ha bisogno di sapere, ha bisogno di vedere

 

Domenica 27 gennaio 2002 si celebrerà la 49a Giornata Mondiale a favore dei malati di lebbra. Sarà per noi la nostra 29a Giornata in Adesione all’Associazione Nazionale RAOUL FOLLEREAU di Bologna. Già in periodo natalizio siamo in prevendita con le sottoscrizioni a favore di questi nostri fratelli ammalati, i lebbrosi, e si incomincia a notare una certa resistenza nell’aderire all’iniziativa.

C’è chi ci interpella sulla lebbra, se è possibile guarirla, se è in fase di regresso o se invece è in fase di espansione. Questo interessamento da parte della gente non può che farci piacere, è segno che si incomincia a guardare al lebbroso con un occhio più umano, c’è un avvicinamento a questa malattia senza quella paura che si avvertiva fino a qualche anno fa.

Giusto, perché è compito del cristiano seguire con occhi ben aperti le necessità degli uomini, i loro problemi, e aiutare i poveri, i malati con il frutto del proprio lavoro; è un dovere di ogni persona e in special modo di chi crede senza escludere l’aiuto materiale e tutto in spirito di povertà. Finalmente si riesce a comprendere che il malato di lebbra è un malato "normale" e che i malati e i poveri sono i primi agli occhi di Dio quindi ad essi deve essere dedicato il nostro impegno e la nostra fraternità.

L’aiuto dato a questi fratelli offrirà a tutti spunti fecondi di amore verso l’uomo e verso Dio. Il teologo evangelico D. Bonhoeffer dalla sua agonia nel lager nazista il 18.7.44 scriveva: "Dio s’è fatto uomo debole ed impotente nel mondo e così e soltanto così rimane con noi e ci aiuta. Cristo non ci aiuta tanto in virtù della Sua onnipotenza, ma in virtù delle sue sofferenze. Questo mondo oggi più che mai, ha bisogno di credere negli uomini e nelle donne che hanno posto la loro fede nelle parole del Signore e alla sua risurrezione e continuano a credere, senza disperazione anche nella sofferenza e sono delle testimonianze "evangeliche’’ che portano sollievo ai fratelli che sono nel bisogno e nell’isolamento.

Sentirsi compreso, amato, considerato alla stregua degli altri ammalati, per un lebbroso vuol dire ricevere la speranza di un futuro migliore, e dare lui stesso ausilio a quanti sollecitati dal desiderio di far crescere l’altro, il fratello, nel loro stargli vicino; è qui che può crescere l’amore scambievole che è un segno di autenticità e si riscontra nella lieta semplicità con la quale tutti si sforzano di comprendere ciò che sta a cuore a ciascuno.

Aiutare il fratello ancor prima di rendergli un servizio esteriore vorrà dire accoglierlo, ascoltarlo. Come l’amore di Dio comincia con l’ascoltare la Sua parola, così l’amore del prossimo comincia con l'ascoltare le parole di Dio in lui. Non diremo mai abbastanza di essere cristiani solo se offriamo agli altri il bene, ma anche solo se lo riceviamo da coloro che ci stanno vicino.

Il mondo, oggi, va scoprendo che si può guarire una persona soltanto per il fatto che si è ascoltata o perché la si è messa in condizione di esprimersi, usando quella cordialità comprensiva, capace di alimentare la loro speranza. Questo piacerebbe sicuramente al grande amico dei lebbrosi: Raoul Follereau che quarant’anni fa scriveva: "Lebbrosi? ne ho visti di nudi, affamati, umiliati, disperati, ho visto in loro un mondo immenso di orrori e di disperazione. "Se negli anni a venire, all’alba del 2000, l’uomo accetterà con indifferenza che 15 milioni di uomini, colpiti dalla lebbra rimangano ancora emarginati, senza cura, senza soccorso e senza amore allora i veri lebbrosi sarete voi uomini del 2000".

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Condoglianze

 

L’Oratorio esprime sentita partecipazione ai familiari di Maria Seccardelli, già cuoca al Camposcuola, recentemente e inaspettatamente scomparsa.

Unitamente alla redazione di Radiobasilica, porge vive condoglianze a Luca Favagrossa, già obiettore in servizio presso il C.A.G. e collaboratore, per la tragica scomparsa del fratello Massimo.

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Verolasport

 

Risultati delle partite giocate dalle varie squadre del Gruppo Sportivo Verolese:

CALCIO

Terza Categoria - Girone A

12a gior. (02.12): Verolavecchia - Verolese 1 - 2

13a gior. (09.12): Verolese - A. Ghedi 4 - 1

14a gior. (16.12): Torbole - Verolese 0 - 4

15a gior. (23.12): Verolese - Olimpia 2 - 1

Conclusa l’Andata il campionato riprenderà il 20 gennaio 2002.

Juniores - Girone D

10a gior. (02.12): Epas - Verolese 1 - 2

11a gior. (09.12): Verolese - Ghedi S. Z. 6 - 1

12a gior. (16.12): Urago M. - Verolese 6 - 1

13a gior. (23.12): Verolese - Rudianese 1 - 2

Conclusa l’Andata il campionato riprenderà il 3 febbraio 2002.

Allievi - Girone B

10a gior. (02.12): Verolese - Offlaga 5 - 0

11a gior. (09.12): Verolese - Riposa

12a gior. (16.12): Verolese - Quinzanese 2 - 6

13a gior. (23.12): Rudianese - Verolese 4 - 1

Conclusa l’andata il campionato riprenderà il 3 febbraio 2002.

Giovanissimi - Girone G

9a gior. (01.12): S. Paolo - Verolese 1 - 1

10a gior. (08.12): Verolese - Gabiano 3 - 1

11a gior. (15. 12): Rudianese - Verolese 4 - 2

Conclusa l’Andata il campionato riprenderà il 9 febbraio 2002.

 

Posizioni in Classifica Generale delle varie squadre:

Terza Categoria: 2° posto con 28 punti

Juniores: 14° posto con 8 punti

Allievi: 12° posto con 9 punti

Giovanissimi: 5° posto con 16 punti

 

IPPICA

Al Centro Ippico Scuderia Cascina S. Giorgio continuano i Concorsi Ippici Nazionali Formula "C" di salto ad ostacoli su campo di gara in sabbia coperto. Avranno luogo nelle prossime domeniche: 6 gennaio, 20 gennaio, 3 febbraio, 24 febbraio.

 

BOCCE

L’attività boccistica è stata notevole, avendo programmato e portato a termine con impegno e serietà da parte di tutti i Consiglieri e dei Soci, tutte le iniziative programmate nel 2001.

Un ringraziamento va ai nostri sponsor GM Arredamenti (sponsor ufficiale) EUROCOLMI, PREFABBRICATI S. MICHELE e tutti quanti hanno sostenuto le Nostre iniziative sotto elencate:

- "Trofeo S. Michele, gara regionale cat. Under 18, 14, 11

- "Trofeo Carrozzeria Lombarda", gara provinciale riservata alle categorie AB-CD

- "Trofeo Milan Club Verolanuova", gara individuale promozionale

- "Trofeo dell’Anziano", a coppie

- "Trofeo provinciale AICS", riservato ai tesserati

- "Gara sociale" individuale

- "Gara sociale", a coppie

- "Trofeo SPALENZA dott. Giancarlo", alla memoria

È da sottolineare un dato non certo secondario per la nostra attività, l’utilizzo da parte del pubblico presente sulle corsie di gioco pari a 930 ore escluse le manifestazioni che presso il Bocciodromo sono state ospitate a livello provinciale. Una nota va segnalata; anche nel corso dell’anno abbiamo ospitato i campionati italiani organizzati dal Comitato Brescia centro.

Per l’attività agonistica sono risultati come migliori della società Verolabocce a pari merito: Brunelli Luigi e Pelosi Carlo con punti 11, punteggi ottenuti nelle manifestazioni provinciali e regionali; a tale riguardo la società ha ottenuto 50 punti totali nelle suddette manifestazioni.

2° trofeo "Spalenza Dott. Giancarlo", alla memoria:
1° classificato Pietta Faustino - 2° classificato Vignaroli Francesco.

Trofeo dell’Anziano:
1a coppia classificata Brunelli Luigi - Amighetti Angelo
2a coppia classificata: Venturini Fiorenzo - Venturini Mario

XVIII Trofeo Milan Club Verolanuova:
1° classificato Rossini Vincenzo (briciola)
2° classificato Brunelli Luigi

Gara sociale individuale:
1° classificato Venturini Mario
2° classificato Quaranta Mario

Gara sociale a coppie:
1a classificata Amighetti Guglielmo - Venturini Giuseppe

Alla gara provinciale, organizzata dal centro di Calcinato, la Verolabocce ha ottenuto un 2° posto con la coppia Venturini Mario e Rossini Vincenzo.

 

NUOTO

Si è tenuta la festa annuale della "Verolanuoto". Circa 60 ragazzi, dai 6 ai 20 anni, si sono ritrovati nella piscina di viale Italia sede della società, per le tradizionali premiazioni degli atleti che si sono distinti nella passata stagione agonistica nelle diverse specialità.

Premi, gadget, applausi per tutti, in una allegra atmosfera di fine anno, per festeggiare una stagione agonistica in cui molti ragazzi della società hanno raggiunto pregevoli risultati, guadagnando anche la qualificazione per i campionati italiani.

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I "NOBEL" italiani

a cura di Rino Bonera

 

Nel corso dell’anno vi proporremo, su queste pagine, brevissimi profìli di quegli Italiani ai quali, nel corso degli anni, sono stati conferiti i Premi Nobel dall’anno della fondazione e cioè dal 1901.

L’iniziativa vuole ricordare, a tutti, quei personaggi che, con le loro opere, hanno onorato in modo particolare l’Italia e contribuito al progresso della civiltà e operato per un mondo migliore. Di loro dobbiamo essere orgogliosi; a loro la riconoscenza di tutti. Ma incominciamo, intanto, col dire chi fu

Alfred Bernhard NOBEL

A. B. Nobel, chimico svedese (Stoccolma 1833 - Sanremo 1896) rese praticamente utilizzabile la nitroglicerina scoperta dal chimico piemontese Ascanio Sobrero (1812-1888).

Nel 1875 fabbricò la prima dinamite e nel 1889 fabbricò, in Italia, la balistite, uno degli esplosivi maggiormente impiegati. Dai suoi brevetti e dallo sfruttamento dei pozzi petroliferi da lui acquistati a Baku ricavò una immensa fortuna che, con testamento in data 27 novembre 1895, destinò a una fondazione avente lo scopo di distribuire annualmente cinque premi rispettivamente a coloro che avessero resi "i maggiori servizi all’umanità" nel campo della fisica, chimica, medicina o fisiologia, letteratura e pace tra i popoli.

Nel 1968 la Banca centrale di Svezia vi ha aggiunto un premio per l’economia, assegnato dal 1969.

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Varie - cronaca


Arte & cultura

Le poesie di Rosetta


È inverno. Dopo un’imponente nevicata, il biancore della neve pian piano si consuma. I tetti, prima spianati di candore e di luce, eseguono un concerto tenue di gocce dal colore d’ambra; sulle strade si formano pozze d’acqua che riflettono il cielo; nei giardini riappare, timida, l’erba prima nascosta dalla coltre nevosa e le piante lacrimano, smosse dal vento.

Tutto è talmente dolce ed attraente, che risveglia in noi teneri ricordi.

Disgelo

Lieve come danza

di fanciulla,

silente come alba marina,

si stempera

il biancore della neve,

assorta vaghezza di cielo.

E le radure pensili

dei tetti,

l’una all’altra accostate,

- nastri di luce

dal sapore d’anima

o di biblica manna -

si sfanno

in gracile concerto

di gocce ambrate.

Sull’asfalto già grigio

scivolano

specchi di cielo

e nei giardini intorno

riemerge,

fragile nella sua

attesa di vita,

l’erba prima sommersa.

Lacrimano fronde

smosse da freddi

respiri di vento,

mentre rotolano,

nel silenzio vestito di sogni,

memorie d’amore.

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Università aperta

 

Venerdì 14 dicembre 2001,

Si è concluso il primo periodo

dell’Università Aperta

 

È stato un pomeriggio di profonda riflessione e di intense emozioni; infatti la poetessa Elena Alberti Nulli, il prof. Francesco Braghini, il dott. Vittorio Soregaroli interpretando la loro opera: "Gesù - Momenti, emozioni ed echi del Vangelo in dialetto bresciano", hanno ripercorso le tappe della vita di Cristo. I versi carichi di tensione religiosa, ricchi di messaggi, di immagini altamente poetiche nella loro genuinità ed immediatezza hanno guidato i presenti a meditare sulla loro fede religiosa e testimoniato che anche la nostra lingua popolare, il dialetto, è valido strumento per trattare argomenti tanto elevati ed esprimere forti sentimenti di amore, di fede e di speranza.

Nel corso di questo primo periodo dell’anno accademico i relatori hanno spaziato nei campi più diversi, dalla psicanalisi alla storia locale e non, alla musica, alla letteratura, ai giardini, all’ikebana, il tutto intervallato da interessanti uscite a Castelleone, alla mostra degli Impressionisti, al Museo della donna e del vino, da una lezione-concerto di fisarmonica tenuta con abilità e maestria dal M° Pasquino Zanotti e dalla presentazione del libro: "Il buon governo del Territorio di Brescia" di Elisabetta Fusar Poli.

I soci hanno risposto con entusiasmo e sempre in gran numero a tutte le proposte, intervenendo assiduamente agli incontri; è loro, in buona parte, quindi, il merito del successo di questa iniziativa.

Il Gruppo Dirigente ringrazia i soci per la costante partecipazione, per l’interesse dimostrato ed i relatori, che accettano sempre con grande piacere di trascorrere il loro tempo con gli iscritti all’U.A. e di mettere a loro disposizione cultura e professionalità.

Invita inoltre tutti a partecipare alle attività del 2° periodo dell’anno accademico, che riprenderanno martedì 8 gennaio 2002 alle ore 15.15.

Il Gruppo Dirigente porge a tutti i soci sinceri auguri di un sereno 2002, ricco di gioia, di pace, di ogni bene.

per il Gruppo Dirigente

Franca Vergine Alloisio

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Il Mercatino della Solidarietà
dell’Istituto tecnico
"Don Primo Mazzolari"
di Verolanuova

 

L’iniziativa è finalizzata al finanziamento della costruzione di un pozzo d’acqua potabile in Sudan.

Dopo aver assistito all’intervista televisiva di Enzo Biagi a monsignor Mazzolari, vescovo missionario nel Sud Sudan in Africa, gli studenti, gli insegnanti e il personale non docente dell’ITC di Verolanuova si sono attivati con la produzione di oggettistica di vario genere per contribuire al progetto di vita e di pace in essa chiaramente espresso.

Durante le giornate di scuola aperta di:

Venerdì 21.12.01 dalle 19.00 alle 21.00 - Sabato 12.01.02 dalle 14.30 alle 17.00

Domenica 13.01.02 dalle 9.30 alle 12.00 - Sabato 19.01.02 dalle 14.30 alle 17.00

sarà allestito e funzionante, nei locali dell’istituto, il mercatino gestito dagli studenti.

Il ricavato verrà consegnato direttamente nelle mani di monsignor Mazzolari in occasione del suo ritorno in Italia previsto per la prossima primavera e che si spera di avere come ospite dell’ITC di Verola.

Tutta la popolazione è calorosamente invitata a presenziare e a contribuire.

Insieme si può!

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dal Comune di Verolanuova

 

Sabato 22 dicembre alle ore 15,00 ha avuto luogo un’adunanza ordinaria del Consiglio Comunale.

Questi sono i principali argomenti trattati:

- Addizionale comunale I.R.P.E.F.: non applicazione.

- Inclusione del 100% del costo di spazzamento ai fini della determinazione del costo di esercizio della nettezza urbana per l’anno 2002.

- Determinazione per l’anno 2002 dei prezzi di cessione delle aree nel P.E.E.P., nel P.I.P. e dei prezzi di cessione dei fabbricati, per l’anno 2002.

- Esame ed approvazione modifiche al regolamento per la fornitura del gas metano agli utenti.

- Esame ed approvazione modifiche al regolamento I.C.I.

- Esame ed approvazione modifiche al regolamento per l’applicazione del canone occupazione spazi ed aree pubbliche.

- Determinazione aliquota I.C.I. e detrazioni per l’anno 2002.

- Esame ed approvazione del Piano Servizi Sociali, in vigore dal 01.01.2002.

- Servizi pubblici a domanda individuale. Definizione dei costi complessivi e quadro di accertamento della copertura preventiva per l’anno 2002.

- Esame ed approvazione bilancio di previsione esercizio 2002 e suoi allegati: relazione previsionale e programmatica 2002/2004, bilancio pluriennale 2002/2004 e programma opere pubbliche 2002/2004. Approvazione esercizio provvisorio anno 2002.

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Turni domenicali di guardia farmaceutica
dell’Azienda S.L. 19

Gennaio

6

Bassano Bresciano

Borgo S. G.

13

S. Paolo

Alfianello

 

20

Verolanuova (Comunale)

Bagnolo M. (dr. Ingardi)

 

27

Manerbio (dr. Bresadola)

Quinzano d’Oglio

.

Febbraio

 

3

Verolavecchia

Ghedi

 

10

Verolanuova (dr. Colosini)

Dello

 

17

Manerbio (dr. Parati)

Bagnolo M. (dr. Donini)

N.B.: L’elenco è provvisorio.

N.B.: Il turno domenicale ha inizio dal pomeriggio del venerdì precedente e nell’elenco sono indicate soltanto le farmacie più vicine a Verolanuova. Qui, però, ogni sabato è aperta la farmacia comunale dalle ore 15.00 alle 19.00.

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NUMERI UTILI DI TELEFONO:

Servizio Sanitario (soltanto nei casi di urgenza e di emergenza): 118

Gruppo Verolese Volontari del Soccorso: 030 936 1 662 (via Grimani)

Problemi con le droghe?: 030 993 7 210

Alcolisti in trattamento: 030 931019 oppure 030 93 22 45

Vigili del Fuoco: 030 93 10 27

Carabinieri - Pronto intervento: 112

N.B.: Il servizio sanitario prefestivo, festivo e notturno si svolge dal sabato mattina alle ore 10.00 fino al lunedì alle ore 8.00 e tutte le notti dalle ore 20.00 alle ore 8.00.

Per le prenotazioni di trasporto con autoambulanza del Gruppo Volontari del Soccorso telefonare: dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.00; inoltre dalle ore 8.00 del sabato alle 7.00 del lunedì.

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Per i collaboratori de "L’Angelo di Verola"

Invitiamo i collaboratori a far pervenire i loro articoli possibilmente dattiloscritti (se scritti a mano: in stampatello per ragioni tecniche) unicamente ai sacerdoti entro e non oltre le ore 12 di venerdì 18 gennaio. Quelli pervenuti oltre tale data non saranno pubblicati.

La redazione non è tenuta a dare giustificazioni per la non avvenuta pubblicazione degli articoli pervenuti né risponde delle fotografie non ritirate dagli interessati entro quindici giorni dalla pubblicazione sul bollettino.

LA REDAZIONE

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Relax...iamoci un po’

 

Il pensiero...
"Gli inferiori si ribellano per poter essere eguali, e gli eguali per poter essere superiori.
È questo lo stato d’animo da cui nascono le rivoluzioni".
(Aristotele, La politica)

...e il proverbio del mese:
"Chi nó gha antadùr i sé anta de per lùr".
(Coloro che non hanno chi li vanta si vantano da soli)

La Santa del mese
S. Angela Merici - 27 gennaio - Domenica

Santa bresciana. Nacque a Desenzano nel 1474. Si dedicò alla cura delle donne malate e all’educazione delle ragazze. Fondò l’Istituto di s. Orsola, riconosciuto come il primo Ordine di insegnanti istituito nella Chiesa.

La "Risposta"
Da che trae origine il detto: "Reggere il moccolo"?

Favorire, con la propria presenza, o con la propria influenza, il gioco di qualcuno, in qualsiasi settore, dall’amore agli affari, alla politica.

L’origine di questa allocuzione deve risalire all’epoca in cui i signorotti, per compiere le loro opere notturne, come recarsi ad un appuntamento galante o altro, si portavano dietro un domestico che faceva loro luce con una candela o una lanterna, poi assisteva allo svolgimento della scena senza intervenire, ma dando tutto il necessario appoggio, senza riferire a nessuno, in seguito, quanto aveva visto o sentito.

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Un’... altra pagina

 

Lo sapevi?

Secondo le credenze degli antichi Egizi, anche la rondine era un animale sacro: una leggenda narrava infatti che la dea Iside si fosse trasformata in tale uccello per poter volteggiare intorno al corpo del defunto sposo Osiride. La rondine entrò così a far parte della complessa simbologia egizia legata al culto dei morti, e rappresentava il desiderio dei defunti di poter assumere le sembianze di un uccello per essere liberi di vagare qua e là.


la barzelletta

Un giovanotto va dal padre della sua ragazza, e dice:
- Mi dispiace molto, signore, ma non posso assolutamente sposare sua figlia: lei mi ha nascosto che è zoppa!
È vero - ammette l’altro. - Da una gamba sola, però...


Antico proverbio cinese
"Non fare mai qualcosa che ti vergogneresti di confessare sulla pubblica piazza".


Grandi uomini piccole storie
Il carattere di Giuseppe Verdi era sempre stato chiuso, scontroso e spesso aspro. E tale asprezza non s’era certo attenuata con il passare degli anni. Nel 1900, ormai stanco, malato, triste e consapevole della fine non lontana, quando seppe che si voleva intitolare al suo nome il Conservatorio di Milano, il gran vegliardo si ribellò sdegnato e dichiarò che mai e poi mai avrebbe consentito a prestare il proprio nome a quell’istituto, il quale, dopo averlo respinto da giovane (perché aveva già superato l’età massima di ammissione e per lo scarso risultato nella prova al pianoforte), voleva averlo ora "da vecchio".


Un pensiero di don Primo Mazzolari
"Se invece di voltarci indietro, guarderemo avanti, se invece di guardare le cose che si vedono, avremo l’occhio intento a quelle che non si vedono ancora: se avremo cuori in attesa, più che cuori in rimpianto, nessuno ci toglierà la nostra gioia, poiché noi siamo nuove creature nella novità sempre operante del Signore".

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Per i più piccoli

 

COLMI

Per un astronauta:
avere gli occhi fuori dalle orbite.

Per un tipografo:
essere un uomo di vecchio stampo.

Per un postino:
perdere la posta in gioco.

Per un fabbro:
non poter saldare una fattura.

Per un pugile:
andare alla stazione per prendere un diretto.

Per un dispettoso:
non te lo dico!

Per un criminale:
indossare abiti ricercati.

Per un chirurgo:
difendere il proprio operato.

Per un calzolaio:
trovare un concorrente che gli faccia le scarpe.

Per un calciatore:
fare il portiere di notte.

Per un bambino sporco:
prendere una lavata di capo.

Per un uomo basso:
salire su uno sgabello per sputare per terra.
oppure:
mettersi in punta di piedi per allacciarsi le scarpe.

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Gli auguri musicali

 

Com’è ormai nella tradizione, i complessi musicali locali hanno presentato i loro auguri alla cittadinanza nella settimana precedente il Natale.

Così la banda cittadina "Stella Polare", la sera di giovedì 20 dicembre, nella sala del Cinema "Vittoria" ha eseguito il seguente programma:

  1. An der schönen blauen Donau di J. Strauss
  2. 5 minutes with Cole Porter di C. Porter
  3. Ballad and concertant di T. Huggens
  4. Nabucco (sinfonia) di G. Verdi (arr. di Vidale)
  5. Fuga and Blues di K. Van Dijck
  6. The Gipsy Baron di J. Strauss (arr. di H. L. Walters)
  7. The Christmas Suite di H. L. Walters
  8. Christmas in other Lands di C. E. Hurrel

Ha diretto il M° Giuseppe Rivetti. Hanno presentato: Daria Cremaschini e Tiziano Cervati.

 

Il coro "Virola Alghise", invece, ha tenuto il suo "16° Natale con il Coro" nell’auditorium della Biblioteca, la sera di sabato 22 dicembre.

Questo il programma:

  1. Stille Nacht di F. Gruber
  2. La sagra di B. De Marzi
  3. Pastori di B. De Marzi
  4. Som som di P. Bon
  5. Hava Nagila di S. A.
  6. Ultima notte di Gennari - De Marzi
  7. Jingle Bells di G. Malatesta
  8. Kumbaya di E. Gervasi
  9. Bianco Natale di I. Berlin
  10. Sanmatio di B. De Marzi
  11. E canterà di B. De Marzi
  12. Va pensiero di G. Verdi
  13. Sixteen Tons
  14. La valle

Ha diretto la Maestra Elena Allegretti Camerini. Ha presentato Rino Bonera.

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AVIS: cerca donatori

Anno nuovo... nuovi propositi!!!

 

È già stata più volte ribadita la necessità di reperire nuovi donatori vista la sempre più pressante richiesta di sangue, e, considerando che in futuro la selezione dei Donatori sarà molto rigida. Ciò alcuni dei nostri Soci hanno già avuto modo di constatarlo di persona.

Su questo argomento provvederemo ad informare i Soci Donatori appena saranno chiarite le nuove direttive. Nel frattempo possiamo consigliare coloro che vengono chiamati alla donazione, ove sorgessero dubbi di temporanea inabilità, di contattare il Centro Trasfusionale (030-9929456) avendo cura di prendere nota del nome del medico o del tecnico interlocutore.

L’inizio di un nuovo anno ci sembra l’occasione giusta per cominciare a pensare che la solidarietà parte da ognuno di noi.

L’invito è quello di venirci a trovare in Sede per avere informazioni e magari rendersi disponibili come nuovi donatori.

Vi aspettiamo numerosi e rinnoviamo gli auguri di un felice anno nuovo.

Francesca Bodini

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Abbonati a "L’Angelo di Verola" 2002

(1)

 

ORDINARI: Abrami Angelo, Alessandrini Gianfranco, Alloisio Lina, Alloisio Luigi, Amighetti Battista, Amighetti Lino, Amighetti Roberto, Andrini Piero, Anelli Maria, Anelli Silvio, Assali Emilio, Azzini Franco, Baiguera-Martani, Balestri-Pizzamiglio, Barbieri Andrea, Barbieri Andrea, Barbieri Mario, Barbieri Mario, Bariselli G. Paolo, Baronio Angela, Baronio Michele, Baronio Nello, Baronio Vito, Baronio-Arcari, Bassini Silvano, Bellomi Ippolito, Bellomi Salvatore, Bellomi-Massardi Gabriella, Benassi Paola, Bertoni Enrico, Bianchi Maria, Bianchi Marino, Bodini Lina, Bodini Pietro, Bodini Teresa, Boffini Agostino, Bonetta Angelo, Bonetta Bar S. Rocco, Bonetta Giuseppe, Bonetti Ventura, Bonini Giuseppe, Bordonali Giuseppe, Bordonali Pierangelo, Bortolotti Linda, Botta Antonio, Botta Maria, Brescianini-Capoferri, Brognoli Pietro, Brunelli Giovanni, Burlini Antonia, Burlini Maria Corsini, Butturini G. Franco, Butturini Virginio, Calà Mauro, Camerini Rosa, Caprini Pietro, Carini Maria Rita, Cervati Antonio, Cervati Emilio, Cervati Fausto, Cervati Giacomo, Cervati Giuliano, Cervati Giuseppe, Cervati Luigi, Cervati Luigi, Cervati Pietro, Checchi Giuseppe, Checchi Lorenzo, Checchi Silvano, Chiari Giacomo, Cò Cesare, Colla Ernesto, Colla Francesco, Colla Giovanni, Colossi Andrea, Conti Battista, Corradi Santa, Cremaschini Ernesta, Cremaschini Giuseppe, Cremaschini Giusy, Cremaschini Luigi, Cremaschini Ottavio, Croci-Barbieri, Dalé Sabrina, De Poli Enrico, Delai Antonio, Dolfini Giacomo, Este Gottardo, Este Ida, Famiglia Caraggi-Favalli, Famiglia Sala, Famiglia Zorza-Gerevini, Favalli Francesco, Favalli Silvio Carolina, Ferrami Stefano, Ferrari Agostino, Ferrari Battista, Ferrari Mario, Ferrari Pier Luigi, Fogazzi Luigi, Fontana Battista, Fontana Bruno, Fontana Carlo, Fontana Emanuele, Fontana Franco, Fontana Lina, Fontana Valeria, Fratelli Ruggeri, Frosi Maurizio, Fruschera Francesco, Galletti Paola, Galli Maurizio, Gambassi Giuseppa, Gambassi Luigi, Gavazzoli Angelo, Gavazzoli Valter, Gavazzoli-Barbieri, Francesco, Gennari Sergio, Geroldi Alessandro, Geroldi Bernardino, Geroldi Domenico, Geroldi Giacomo, Geroldi-Capra, Gianesini Settimo, Girelli Andrea, Girelli Angelo, Girelli Battistina, Girelli-Mombelli, Gritta Pier Lorenzo, Gritti Adele, Gritti Alessandro, Gritti Giovanni, Gritti Paolino, Guastalli G. Battista, Labiani Giuseppe, Labinelli Angela, Labinelli Giuseppe, Labinelli Mario, Lanzanova Ernesto, Leni Giuliano, Lo Cicero-Favalli, Lò Domenico, Lò Maria, Loda Giovanni, Lombardo Salvatore, Lorandi Mario, Lorenzi Mario, Lucarini Egidio, Maestrini Orsola, Maffessoni-Colla, Magri Sergio, Manenti Giulio, Manfredini Libero, Mantovani Antonini Luigia, Marchioni Cecilia Barbieri, Marini Marino, Mariotti Giovanni, Maselli Aldo, Mazzardi Isabella, Mazzoleni Daria, Miglioli Giovanni, Migliorati Domenico, Migliorati Giuliano, Minini Maurizio, Molinari-Battezzi, Mombelli Callisto, Montani Angela Massetti, Montani Giuseppe, Montani Luigi, Monteverdi Dario, Monteverdi Giuseppe, Monteverdi Massimo, Morini Rosa, Moscardi Laura, Nervi Carlo, Nervi Carlo, Nervi Luigi, Nervi Umberto, Giuseppe, Oliva Raimondo, Osio Andrea, Padovani Giorgio, Pagliardi Giuseppe, Pansera Luigi, Parmigiani Gavazzoli Valeria, Parmigiani Giuseppe, Pea Pietro, Pelosi Domenico, Penocchio Giulio, Penocchio Giuseppe, Penocchio-Gnocchi Maria, Pesce Carlo, Pezzoli Guido, Pietta Giuseppe, Pinelli Bruno, Pinelli Franco, Pinelli Lorenzo, Pini Santina, Piovani Carolina, Pizzamiglio Angelo, Pizzamiglio Giuseppe, Pizzamiglio Luigi, Quaranta Fausto, Quaranta-Svanera, Quinzanini Angela, Quinzanini Cesare, Raggi Carla, Raggi Gerevini Agostina, Raggi Giuseppe, Reali-Galli, Regina Geroldi, Regorelli Bruno, Regorelli Emilio, Ricca Angelo, Rizzi Guido, Rossetti Paolo, Rossi Angelo, Rossini Ernesto, Rossini Martina, Rossini Pierino, Rossini Piero, Rossini Pietro, Rossini-Chiari, Sala Angelo, Sala Battista, Salini Alba, Salini Giuseppe, Sallemi Giuseppe, Savoldi Lucia, Sbarra Gualtiero, Scaglia Paolo, Seccardelli Fiore, Serci Elisabetta, Sina Domenica, Stabilini Giovanna, Staurenghi Angelo, Staurenghi Maria, Staurenghi Rosa, Stella Maria, Stella-Venturini, Sterza Paolo, Superti Augusta, Superti Mauro, Superti Severino, Tadini Giuseppe, Tedoldi Palmira, Tirelli Angelo, Torri Appollonio Ottavia, Torri Erminia, Tosca Giovanni, Tosoni Giorgio, Trezza Michele, Ubiali Germana, Ubiali Italo, Varinelli Lino, Varinelli-Taglietti, Venturini Angelo, Venturini Angiolino, Venturini Giambattista, Vezzoli Luciano, Vigna Emanuela, Vinieri Attilio, Zacco Angelo, Zampedri Giordano, Zani Giuseppe, Zani Lucia, Zani Luigi, Zani Vittorio, Zanoli Giancarlo, Zanoli Giulio, Zanoli Luigi, Zanolini Giacomo, Zavaglio Pancrazio, Zingaro Pasquale, Zuccotti-Tosoni.

SOSTENITORI: Azzini Francesco, Azzini-Pini, Baiguera Mario, Baitelli Maria, Bordonali Claudio, Brunelli Angela, Caprini Luigia, Cavalca Laura, Cervati Federico, Cervati Rosa, Checchi Enrico, Checchi Renato, Colla Luigi, Colla Pietro, Corradi Francesco, Dasola-Tedoldi, Delpero Gianbattista, Fam. Moro Giovanni, Famiglia Zacchi, Ferrami Elena, Ferrami Rino, Frigerio Giuseppe, Galuppini Elena, Gambassi Agnese, Gambassi Valter, Ghidelli Guido, Girelli Bruno, Girelli Franco, Jacobbe Anna, Minini Bernardo, Montani Luigia, Nervi-Cavalli, Parenti Silvano, Pesce Tomaso, Piovani Graziano, Poli Luciana, Rossetti Serafino, Sala, Tadini Domenico, Udeschini-Anelli, Venturini Angelo, Zanoli Tiziano.

BENEMERITI: Alghisi Angelo, Alghisi Giuseppe, Alghisi Tedoldi Maddalena, Amighetti Luigi, Alghisi Teresa, Amighetti Giovanni, Amighetti Marco, Amighetti Pierangelo, Amighetti Teresa, Andoni Giacomina, Andrini Lorenzo, Anelli Angelo, Anelli Domenica, Anelli Sorelle, Antonioni Beniamina, Azzini Angelo, Azzini Gianfranco, Barbieri Silvestro, Barbieri Vincenzo, Baronio Mario, Bertoni Fedele, Bettinetti Rinaldo, Bettoncelli Maria, Bodini Luigi, Bonaglia Giuseppe, Bonelli Maria, Bonvicini Claudio, Bresciani G. Luigi, Brognoli-Rocca, Brunelli Orazio, Butturini Luigi, Buzzi Ivan, Camisani Mario, Caprini Cecilia, Cattina-Tedoldi, Cervati Pietro, Cervati Salvatore, Checchi Sergio, Ciatti Rosa, Cinconze Nidia, Cocchetti Francesco, Colosini Paolo, Cremaschi-Pomati, Cremaschini Giacomo, De Angeli Federico, Terlizzi Michele, Dilda Egidio, Donini Maria, Fam. Codignola Antonio, Fam. Romolo-Codignola, Famiglia Massetti, Famiglia Staurenghi, Famiglia Superti, Farina-Paracchini, Ferrari Giuseppe, Ferrari Mario, Ferrari-Pelosi, Filippini Luigi, Fontana Giacomina, Fontana Margherita, Fortuna Andreina, Franchi Mara, Franchi Paolo, Gatti Carlo, Gennari Giuseppe, Geroldi Domenico, Geroldi Luigi, Geroldi Luigi, Geroldi Michele, Geroldi Rina, Gilberti Virginio, Girelli Frosi Martina, Girelli Paolo, Girelli Valeria, Gozzoli Battista, Gritti Paolo, Grumelli, Guerrini Dina Penocchio, Iseppi Marco, Lampugnani Angela, Lanzi-Torri, Marchesini Domenico, Marianni Sandro, Marini Amabile, Marini Domenica, Mazzola Gabriella, Migliorati Cesare, Milanesi Giulio, Milanesi Luciano, Minini Antonio, Minini Elisabetta, Mombelli Guglielmo, Montani Mario, Monteverdi Girelli Orsola, N.N., Pelosi Alessandro, Pelosi Bruno, Pelosi Dino, Pelosi Domenico, Pelosi Pini, Pelosi-Ferrari, Perego-Baronio, Pezzoli Franco, Pezzoli Luigi, Piovani Angela, Pistolesi Giusy, Preti G. Domenico, Quinzanini Angela, Quinzanini Fratelli, Quinzanini Giulia, Quinzanini-Farina, Raggi Cesare, Reboani-Nardi, Roda Maria, Rossetti Tomaso, Rossetti-Moioli, Rossini Federico, Sala Marta, Sala Venturini Orsola, Sartorelli Pietro, Sbarbori Giovanni, Scanzioli Lucio, Seccardelli Lucio, Signora Dotti, Staurenghi Rita, Tomasini Pierantonio, Toninelli Pietro, Tosini Giuseppe, Tosoni Luigi, Traversi-Rossini Gian Pietro, Valota Bruna, Venturini Angelo, Venturini Gianbattista, Venturini Giuseppe, Venturini Luigina, Zani Gian Battista, Zanolini Angelo, Zanolini Emilio, Zappa Iole, Zavaglio Bruno, Zorza Franco, Zorza-Azzini.

(continua)

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Prospetto anagrafico parrocchiale degli ultimi cinque anni

1997 1998 1999 2000 2001
Battesimi 57 47 45 38 46
Matrimoni 25 22 40 34 35
Defunti 66 78 66 61 58

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Anagrafe parrocchiale

 

Battesimi

43 Guindani Chiara di Ermanno e di Pirani Patrizia

44 Barbieri Irene di Silvestro e di Pelucco Pierina Cinzia

45 Schilirò Vincenzo Elia di Adriano e di Simonelli Maria Teresa

46 Scalvi Alessandro Teodoro di Carlo e di Collufio Anna Maria

Matrimoni

35 Bombelli Cesare con Zaniboni Cesarina

Defunti

53 Montani Maria Ciampi di anni 77

54 Rossini Rosa Migliorati di anni 94

55 Stabilina Maria Angela di anni 93

56 Alloisio Luigi di anni 50

57 Staurenghi Giuseppe di anni 68

58 Seccardelli Maria Montani di anni 79

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Offerte pro restauri tele e affreschi della Basilica

 

Giornata celebrata nel mese di dicembre 2.766.000

I figli e la sposa in memoria del loro caro Elia 500.000

In memoria del marito Luigi 100.000

N. N. 500.000

N. N. 50.000

In memoria del defunto marito 100.000

N. N. 100.000

N. N. 200.000

Mariella e Michele Brognoli 1.000.000

In memoria del caro sposo e papà Giuseppe 500.000

Agostina in memoria della sposo Felice 500.000

In memoria dei cari defunti 100.000

In memoria di Bosio Giovanni 300.000

N. N. 50.000

In memoria di Massimiliano e Ombretta 100.000

In memoria dei defunti della famiglia Bonalda 150.000

Per la speranza di un lieto evento 3.000.000

Studente universitario Vesco 300.000

In occasione della festa del ringraziamento 3.600.000

N. N. 500.000

N. N. 100.000

In memoria di papà Luigi 500.000

N. N. 200.000

In memoria del marito e del figlio 150.000

N. N. 100.000

In memoria dei cari defunti 500.000

Fratelli N.N. 1.000.000

N.N. 50.000

In memoria del papà di mons. Franco Corbelli 200.000

IAPC - Pasta Company - Verolanuova 500.000

Fam. Geom. Moro 1.000.000

Raniero per la nostra Disciplina 500.000

N.N. 100.000

In memoria dei defunti 50.000

N.N. 30.000

N.N. 100.000

In memoria dei cari defunti 100.000

Luisa in memoria del caro sposo Antonio 1.000.000

In memoria del marito Giuseppe 200.000

In memoria della defunta Rossini Rosa 1.000.000

N.N. 300.000

T.P. nel 50° di matrimonio 100.000

In memoria dei nostri cari defunti 300.000

In ricordo del caro Elia Trezza 300.000

R.R. in occasione del 25° di matrimonio 100.000

N.N. 100.000

In occasione del 25° di matrimonio 1.000.000

Dalla Cappella Casa Albergo 375.000

A ricordo del 25° di matrimonio 500.000

N.N. 125.000

N.N. 100.000

Totale 22.230.000

 

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Da Gesù Bambino per Radiobasilica 500.000

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Ai suoi lettori abbonati e non, a tutti i Verolesi "L’Angelo di Verola" rinnova gli AUGURI per un gioioso sereno ANNO 2002