L'Angelo di Verola L'Angelo di Verola Mensile di Vita Parrocchiale


Anno XXVII   n° 5 - Maggio 2002

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Edizione a stampa a cura di Mons Luigi Corrini
Redazione: Rino Bonera - Don Giampaolo Goffi - Don Giovanni Gritti
Edizione on-line a cura di Tiziano Cervati


SOMMARIO

  3 Nel tempo della Pasqua (D.L. Corrini)

  5 Presto in Basilica

  6 La "Confraternita del Restauro" (A. Rossini)

  7 Calendario liturgico

12 La mia mamma (D.Primo Mazzolari)

13 Eredità del Giubileo (D. Giovanni)

17 Dall’Istituto Capirola (Studenti Leno)

21 Ogni mese ... una preghiera (D. Giovanni)

 

vita parrocchiale

 

22 Il rendiconto della parrocchia (A. Rossini)

24 I Centri di Ascolto (D. Giampaolo)

28 Il Mese di Maggio

30 Festa delle Diaconie

     Straverola 2002

31 La Fraternità Santachiara (D. Giovanni)

33 Un riconoscente ringraziamento (M.F. Baronio)

34 A Lourdes con il Vescovo

dagli Oratori

35 I Giovani e lo Spirito (D. Giovanni)

38 Il Camposcuola (D. Giovanni)

le nostre rubriche

39 Saper ascoltare... (E. Bianchi)

41 Dalle Chiese dell'Est

42 I "Nobel" italiani (R. Bonera)

43 Verola sport (R. Bonera)

varie - cronaca

46 Come faro (R. Mor)

48 Uno per diciotto (C. Impiego)

49 Al CFP la certificazione ISO (E. Ungari)

50 Turni farmacie
     Numeri Utili di Telefono
     Per i collaboratori dell'Angelo

51 Brevi di cronaca

     Auguri a...

52 Relax ... iamoci un po' (errebi)

53 Per i più piccoli

54 Abbonamenti a "L’Angelo...

     Anagrafe parrocchiale

     Offerte pro opere parrocchiali


La parola di Mons. Prevosto

 

Nel tempo della Pasqua si rinnova la vita della comunità parrocchiale

 

La celebrazione della Pasqua, preparata dai quaranta giorni della quaresima, si prolunga per cinquanta giorni.

Questi formano "un’unica festa" che si concluderà con la Pentecoste (il cinquantesimo giorno).

In questo periodo la Chiesa canta la gioia della risurrezione che deve essere proclamata a tutti gli uomini.

Infatti, è la missione che Gesù le ha affidato: "andate, annunciate ai miei fratelli che sono risorto...".

La testimonianza della Chiesa continua quella degli Apostoli ai quali Cristo Signore è apparso e ha offerto i segni della sua risurrezione.

In questo modo Gesù ha fondato la fede della sua Chiesa e in primo luogo la fede dei discepoli che lui stesso aveva scelto.

La liturgia del tempo pasquale ci presenta Gesù risorto che si mostra continuamente ai testimoni della sua vita e della sua morte e si fa riconoscere come lo stesso Gesù con cui i discepoli hanno avuto consuetudine di rapporti. Se dubitano o non lo riconoscono subito, è proprio perché la vita del risorto è "vita nuova".

A questi uomini la cui fede si fonda sulle apparizioni del risorto viene consegnata una missione: quella di rendere testimonianza a Gesù, di annunziare che Egli vive tra i suoi e nella gloria del Padre dove vuole che anche noi abbiamo ad entrare.

Fin d’ora egli dona la sua vita ai credenti per mezzo del Battesimo, li porta ad essere adulti nella Cresima, li nutre e li riunisce in comunità attraverso l'Eucaristia.

Gli "Atti degli Apostoli", la cui lettura è proposta nel tempo pasquale, ogni giorno, nella liturgia della messa, attestano che la "vita nuova" per opera dello Spirito Santo, si è diffusa nel mondo seminando la gioia. 

Il mese di maggio

Offre a tutti molteplici occasioni per lasciarci coinvolgere da questa "vita nuova" che continua ad essere donata dallo spirito del Risorto alla nostra comunità parrocchiale.

Vorrei richiamare le varie tappe dell’iniziazione cristiana: il Battesimo, la Santa messa di Prima Comunione, la Cresima che interessano centinaia di bambini e di ragazzi insieme ai genitori e ai familiari, in un arricchimento secondo lo spirito di Gesù Risorto, guardando alla figura di Maria, madre di Cristo e della Chiesa.

Questi eventi vanno considerati come esperienze di una comunità che vive la crescita spirituale non solo nella famiglie direttamente interessate, ma in tutta la parrocchia.

Il servizio di catechesi che è offerto ai genitori, ai padrini e alle madrine dei battezzandi e ai familiari impegnati ad accompagnare il cammino dei candidati alla Cresima e alla Messa di Prima Comunione preceduta dal sacramento della Prima Riconciliazione è inteso a promuovere uno stile di vita cristiana capace di creare testimonianze e rapporti coerenti in famiglia e in parrocchia.

Non è forse questo il modo di incarnare la scelta pastorale del nostro vescovo tesa a promuovere la "nuova evangelizzazione", impegno che coinvolge la Chiesa universale?

Le celebrazioni dei sacramenti dell’iniziazione cristiana che nella nostra comunità hanno luogo nel mese di maggio sono occasioni irripetibili per un ripensamento sul nostro modo di essere nella Chiesa.

Siamo chiamati ad una partecipazione più responsabile e viva alla vita della nostra famiglia parrocchiale e ad una più acuta sensibilità per cogliere il bene che c’è in molti e a "farsi prossimo" con chi è nel bisogno, in qualsiasi bisogno.

Non va dimenticata l’esperienza che in parrocchia, nel mese di maggio, si vive con la devozione alla Madonna. Pubblichiamo a pag. 28 il programma dei vari appuntamenti di preghiera.

Sono certo che tale devozione, animata anche dalla carità, maturerà la fede e la comunione nelle famiglie e quindi nella comunità parrocchiale. 

A conclusione

Vorrei ricordare che sull’ardita impalcatura, innalzata nel transetto e sotto la cupola della Basilica, sono in atto i lavori di restauro.

All’ingresso della chiesa sono esposte le gigantografie che riproducono la frazione centrale della Basilica interessata al recupero.

È una iniziativa proposta dall’apposita commissione tesa a favorire la solidarietà per un’opera che moltissimi apprezzano e per la quale c’è bisogno dell’aiuto di tutti. L’esperienza mi fa certo che l’attesa non andrà delusa.

don Luigi

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Presto in Basilica

 

Le tre fotografie qui pubblicate riproducono le altrettante gigantografie (ciascuna di cm 80 x 110) che sono esposte in Basilica all’attenzione dei fedeli e di quanti visiteranno il nostro bel tempio.

Le immagini sono quelle dell’interno della cupola e delle cappelle del SS. Sacramento e della Madonna del Rosario. Qui sono in corso i lavori dei restauratori che interverranno là dove il degrado è fonte di assai serie preoccupazioni per salvare dipinti e strutture.

Con l’esposizione delle immagini si vuole soprattutto:

- richiamare l’attenzione sullo stato di degrado e sulla improrogabile necessità degli interventi;

- rendere coscienti che tanto invidiato comune patrimonio dei verolesi deve essere consegnato ai posteri nella sua completa integrità;

- far sentire in ognuno l’orgoglio di poter dire: "Anch’io ho contribuito a tanto impegno finanziario nei limiti delle mie possibilità. Il "grazie" più bello mi è venuto dalla mia coscienza-voce di quel Dio per la cui gloria i nostri padri hanno voluto innalzare così splendido monumento".

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 La "Confraternita del Restauro"

 

Potevano i verolesi immaginare che nel 2002 una nuova "Confraternita" rinnovasse gli impegni artistici delle storiche confraternite del SS. Sacramento e del S. Rosario? Probabilmente no! Eppure, venerdì 22 marzo 2002 i rappresentanti-delegati del Consiglio Pastorale hanno dato vita ad una più... modesta "Confraternita del Restauro" con lo scopo ben preciso di aiutare il parroco Don Luigi nel suo impegno organizzativo e finanziario per il ripristino e la salvaguardia dello straordinario patrimonio artistico trasmessoci dai nostri avi.

Certamente la generosità dei verolesi ha consentito alla Parrocchia la realizzazione di opere straordinarie che vanno dall’oratorio all’insieme di interventi di restauro nelle varie chiese verolesi, bene evidenziato nel bilancio presentato a pagina 22 ma che mette anche in evidenza un disavanzo di L. 655.307.616 pari a E 338.438,13. Il disavanzo e l’inizio (il 2 maggio p.v.) degli improcrastinabili lavori di restauro della cupola e del transetto hanno deciso la Confraternita a mettere in moto una serie di iniziative atte a far conoscere il grave stato di degrado degli affreschi, degli stucchi e dei dipinti, quindi un discorso culturale che coinvolgerà i gruppi, le associazioni, le scuole e la popolazione, e a chiamare a raccolta tutti i verolesi affinché abbiano a continuare nel loro slancio di generosità anche in questi momenti non certo favorevoli alla economia della nostra comunità.

Ma vediamo in dettaglio le iniziative:

la prima: all’ingresso della Basilica verranno posti tre grandi pannelli con le gigantografie della cupola e delle cappelle del SS. Sacramento e della Madonna del Rosario coperte da una carta velina divisa in circa 1000 quadrotti ognuna, che verranno scoperti ogniqualvolta un benefattore sottoscriverà l’importo di uno o più quadrotti; sarà quindi possibile verificare quasi giornalmente la situazione del finanziamento dei lavori. Il valore della sottoscrizione del quadrotto, per facilità contabile, è stato stabilito in E 250,00; le sottoscrizioni inferiori a 250,00 E verranno conglobate proprio perché la Confraternita tiene molto all’impegno di tutti. I sottoscritti entreranno automaticamente nel libro d’oro dei membri della "Confraternita del Restauro" che sarà conservato nell’archivio parrocchiale fermo restando l’impegno a mantenere l’anonimato per chi lo desidera;

la seconda: sarà organizzata una serata in Basilica in cui verranno presentati i restauri realizzati e quelli da eseguire; nella preparazione della serata saranno coinvolti i gruppi, le associazioni e le scuole verolesi.

"La Confraternita" invita tutti i parrocchiani a continuare nello slancio di generosità che li caratterizza precisando che oltre alle sottoscrizioni saranno bene accetti anche i prestiti gratuiti. Le sottoscrizioni nominali saranno ricevute dal parroco Don Luigi e dalla superiora delle Suore di Maria Bambina, le sottoscrizioni anonime come sempre saranno ricevute esclusivamente da Don Luigi. Ci auguriamo che tutti i verolesi diventino soci della Confraternita del Restauro.

La presidenza della "Confraternita del Restauro"

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 Calendario liturgico dal 5 maggio al 2 giugno

 

MAGGIO

 

ORARIO SANTE MESSE

 

In Basilica: Prefestiva : ore 18.30
                        Festive : ore 7.30 - 9.30 - 11.00 - 18.30
                                        : ore 16.00 Celebrazione Liturgica
                        Feriali : ore 7.00 - 9.00 - 18.30

S. Rocco: Festiva : ore 9.00

S. Anna - Breda Libera: Festiva : ore 10.00
                                        Feriale : giovedì ore 20.00

Cappella Casa Albergo: Feriale e prefestiva: ore 16.30

N.B.: In Basilica, ogni sabato dalle ore 15.30 alle 18.00, i sacerdoti sono a disposizione per le confessioni degli adulti. 


5 Domenica VI di Pasqua

Dal Vangelo - "In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: "Io pregherò il Padre ed Egli va darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre". (Gv. 14, 16)

Sante messe con orario festivo

N.B. Da oggi la celebrazione pomeridiana è alle ore 16.00

Ore 15.00 Celebrazione della Prima Riconciliazione per i fanciulli/e della 2a elementare
Ore 17.00 Presso le Rev.de Suore incontro con i genitori, padrini e madrine dei bambini che saranno battezzati nel                           mese di maggio
Ore 17.00 Nel salone dell’Oratorio maschile incontro con i genitori dei ragazzi/e della 1a e 2a media
Ore 18.30 S. messa e consegna delle Icone della B.V. Maria alle Diaconie per il mese di maggio.

10 venerdì Si apre oggi la "Novena di Pentecoste". La novena dello Spirito Santo, tra quelle che si celebrano in preparazione alle grandi feste cristiane, è l’unica prescritta con documento pontificio. Il Santo Padre Giovanni Paolo II nella sua enciclica "Dominum et vivificantem" al n. 51 ammonisce che la Chiesa opera la salvezza di Cristo sotto l’azione dello Spirito Santo".

Ogni giorno, in parrocchia, la santa messa delle ore 9.00 sarà preceduta dalla recita delle Lodi e accompagnata da breve riflessione.

Sante messe con orario feriale.


12 Domenica ASCENSIONE del Signore. Solennità.

Dal Vangelo - "Gesù disse ai discepoli: - Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo". (Mt. 28, 19-20)

Sante messe con orario festivo

Ore 11.00 Santa messa solenne
Ore 16.00 Celebrazione dei Battesimi
Ore 16.00 Nel salone dell’Oratorio maschile incontro con i genitori dei ragazzi/e di 3a media in vista della Cresima dei                           figli, domenica prossima.
Ore 18.00 Vespro - seguito dalla s. messa. La liturgia si concluderà con la processione in onore della Madonna.                           L’itinerario passerà accanto alla chiesa di S. Rocco.

17 venerdì Vigilia della festa delle Sante Bartolomea e Vincenza, fondatrici dell’Istituto delle nostre Rev.de Suore.
                        Presso l’Oratorio femminile serata di preghiera e di festa in onore delle Sante.

18 sabato Festa delle Sante Bartolomea e Vincenza
Ore 7.00 S. messa nella Cappella delle Rev.de Suore
Ore 20.30 In Basilica Vigilia di Pentecoste.


19 Domenica di PENTECOSTE - SOLENNITA’

Dal Vangelo - "Gesù disse ai discepoli: - Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi - Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: - Ricevete lo Spirito santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi". (Gv. 20, 21-23)

Sante messe con orario festivo

Ore 10.30 Oggi si amministrano le Sante Cresime. I candidati, con i genitori, i padrini e le madrine si troveranno                           presso l’Oratorio maschile da dove muoverà il corteo verso la Basilica.
Ore 11.00 Messa solenne con l’amministrazione delle Sante Cresime
Ore 16.00 All’Oratorio maschile incontro con i genitori dei fanciulli/e della 3a elementare per la Prima Comunione che                           riceveranno domenica prossima.
Ore 18.00 Vespro solenne con benedizione eucaristica seguita dalla s. messa.

21 martedì Beato Arcangelo Tadini - nostro concittadino

Sante messe distinte con orario feriale
ore 20.30 Presso la casa natale del Beato, via S. Rocco, incontro con le Rev.de Suore Operaie - Corteo verso piazza Beata Paola per l’omaggio al Beato Arcangelo Tadini, presso il monumento elevato in suo onore.


26 Domenica SANTISSIMA TRINITA’

Dal Vangelo - "In quel tempo Gesù disse a Nicodemo: - Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna". (Gv. 3,16)

Sante messe con orario festivo

Ore 11.00 S. Messa di Prima Comunione. I comunicandi con i loro genitori si troveranno alle ore 10.30 presso                           l’Oratorio maschile per il corteo che si svolgerà verso la Basilica
Ore 17.00 All’Oratorio femminile incontro con l’Azione Cattolica Adulti.
Ore 18.00 Vespri solenni, benedizione eucaristica seguita dalla s. messa
Ore 20.30 Presso la Cappella della Madonna di Caravaggio s. Rosario e s. Messa nell’anniversario dell’apparizione.

31 venerdì Visitazione della B.V. Maria a S. Elisabetta
                        Sante messe con orario feriale
Ore 20.30 Presso la chiesa di S. Rocco: S. Rosario e celebrazione della s. messa a conclusione del mese di maggio                           per tutte le Diaconie. 


GIUGNO

ORARIO SANTE MESSE

 

In Basilica:
Prefestiva : ore 18.30
Festive : ore 7.30 - 9.30 - 11.00 - 18.30
                : ore 16.00 Celebrazione Liturgica
Feriali : ore 7.00 - 9.00 - 18.30

S. Rocco: Festiva : ore 9.00

S. Anna - Breda Libera: Festiva : ore 10.00

Cappella Casa Albergo: Feriale e prefestiva: ore 16.30

N.B.: In Basilica, ogni sabato dalle ore 15.30 alle 18.00, i sacerdoti sono a disposizione per le confessioni degli adulti. 


2 Domenica SS. CORPO e SANGUE DI CRISTO. Solennità

Dal Vangelo - "In quel tempo Gesù disse alle folle dei Giudei: - Io sono il pane vivo disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo". (Gv. 6, 51)

Sante messe con orario festivo

Ore 11.00 S. messa solenne
Ore 16.00 Esposizione del Santissimo, canto del Vespro. Il Santissimo rimarrà esposto alla adorazione privata fino                           alle ore 18.30
Ore 17.00 Nel salone dell’Oratorio femminile incontro con i genitori, padrini e madrine dei bambini che saranno                            battezzati nel mese di giugno
Ore 18.30 S. messa seguita dalla processione del Corpus Domini che si concluderà nella Piazza della Basilica dove                           sarà impartita la Benedizione Eucaristica.

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12 maggio - Festa della mamma

 

La mia mamma

 

Non è tant’alta la mia mamma, e un poco china: l’abitudine, forse, di guardare giù ai bimbi, che son tanto piccini?

Sono il primo - sapete - dei bimbi della mia mamma: il primo, e quattro di nuovi mi tengon dietro, in scala! Ed i figliuoli son tanti sacchetti sulle spalle della mamma e la tiran giù, - oh, se la tiran giù!

-: così che tutte le mamme le trovo un po’ curve come la mia mamma. È la piega del cuore, che porta tutto.

Nemmeno il viso è bello. Ha quaranta anni, sapete, la mia mamma: non è mica una ragazza! Sotto i capelli neri ha fili d’argento; la fronte non è senza rughe e sulle guance, quando viene la sera, scorgi un tal pallore che non lo vince neppur la fiamma che cuoce la polenta. Ma gli occhi, se son vivi quelli!!, e gonfi come il cuore, di cui son le finestre! Niuna cattiveria nostra li chiude. Piangono, ma restan belli: dietro hanno sempre un’iride, come quando piove e c’è dietro il sole; un sole che non tramonta perché glielo ha dato Iddio.

Vorrei che vedeste, dopo cena, quando fa festa all’ultima. Ora è seduta, finalmente, su un piccolo sgabello, presso il focolare. Il babbo fuma la pipa: la tribù più alta gioca sull’aia:Pierina sfaccenda presso l’acquaio, proprio una donnina... Tutti han mangiato; nessuno grazie a Dio, è malato: perché non se la dovrebbe prendere anche la mamma un po’ di vacanza? E se la prende insieme alla sua piccina; colei che non cammina ancora ed è quindi più sua, colei che mangia di lei più di ogni altra cosa: che piange e ride e dice appena, "ma-ma": appena appena, e in un linguaggio che conoscono soltanto loro, e che per le mamme è più che una musica divina. Ella ride come lei: son due raggi quei due sorrisi, che discendono insieme dal Paradiso. Infatti, per non perdersi ecco che si legano coi baci. Non vedete che torna bella? Più bella di quand’era giovane, quando i bambini li sognava appena: più bella del giorno di sposa, anche senza vestito di sposa che era di seta. Il vestito di seta addosso? Siam poveri noi! Due mani, un cuore e cinque bocche, senza niente al sole, fuorché due tegoli dei nonni, dei nostri nonni, che ci fan da nido...

Ci ha fatto, dentro nell’abito da sposa, tante vesticciole per le tre bambine; e di tutto il corredo, di quei bei rotoli di tela, lenzuola e camicine per noi. Lei ha i suoi diritti di donna che lavora, gli abiti di una mamma che di figliuoli, che le tiran per le cocche e per le falde e che le saltano in grembo coi piedini sporchi, ne ha cinque, capite! Ma venite a vedere ogni domenica, quando vien dalla Chiesa dopo la prima Messa, con lo scialle dei bei giorni e l’abito di festa. È meno china, più lieve l’andatura; meno pallida anche in faccia, più fresco il suo sorriso.

Lo so: è andata ad imparare dalla Mamma del Signore: una Mamma - dice il parroco - che è una povera mamma, la mamma del povero Gesù: che ha pianto molto, che ha goduto poco, che amò, amò: e diede tutto senza chieder niente fuorché un largo posto sulla croce, ove moriva il suo Gesù, figlio di Dio ma anche figlio suo, il Figlio di Maria. E se la guardo, anche la mia mamma par che mi dica: son qui per un’altra settimana: fatemi pur tribolare. Così è la mia vita.

...Grazie, Mamma di Gesù, che fai così bella anche la mamma mia!

Don Primo Mazzolari

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Eredità del Giubileo

 

Dio non va in guerra 

a cura di don Giovanni

 

Riflessioni sul "Decalogo" di Assisi

Nel documento consegnato alla Chiesa a conclusione del Giubileo del Duemila, la Novo milennio ineunte, il santo padre ha tracciato le linee verso le quali, rinnovata dalla grazia singolare sperimentata in quell’anno, è chiamata a "prendere il largo". In esso, il papa elenca anche varie "sfide", tra le quali figura quella dell’impegno per la pace (NMI 51), il dialogo interreligioso (NMI 55), l’impegno ecumenico (NMI 63): la ricerca del dialogo esprime serena consapevolezza della propria fede, ed è atteggiamento che favorisce la pace.

Questi vari elementi, uniti dall’amalgama della preghiera (NMI 32), il ricorso alla quale è determinato dalla convinzione che per la riuscita dei buoni intenti, il primato spetta alla grazia (NMI 38), hanno trovato espressione e sintesi nell’incontro interreligioso promosso dal papa ad Assisi nello scorso gennaio. Spulciamo dal sito www.lalode.com queste riflessioni su quell’incontro e sul decalogo per la pace che ne è scaturito.

"Mai più violenza! Mai più guerra! Mai più terrorismo! In nome di Dio, ogni religione porti sulla terra giustizia e pace, perdono e vita, amore!".

Con questo forte messaggio rivolto al mondo intero, Giovani Paolo II ha concluso solennemente la giornata di preghiera per la pace convocata ad Assisi, il 24 gennaio scorso, e culminata in un solenne impegno corale per la pace, sottoscritto davanti al mondo da esponenti di chiese e comunità ecclesiali unitamente ai rappresentanti di altre undici religioni.

A un mese dall’incontro di preghiera d’Assisi il papa ha voluto mandare ai capi di Stato e di governo una lettera personale in cui presenta dieci risoluzioni d’impegno, un decalogo, come egli stesso lo chiama, proclamato dai partecipanti alla fine di quell’incontro: "Ho potuto costatare che i partecipanti all’incontro d’Assisi erano più che mai animati da una comune convinzione: l’umanità deve scegliere tra l’amore e l’odio.

Il papa dichiara inoltre ai capi di Stato e di governo che la Chiesa cattolica, per parte sua, s’impegna a fare in modo che il dialogo, il perdono e la concordia siano per il mondo del terzo millennio i criteri e la misura del cammino di tutta l’umanità.

È evidente che il papa affida lo stesso impegno a tutti i cristiani.

Gli avvenimenti dell’11 settembre, la dichiarazione di guerra all’Afghanistan e, in seguito, la ripresa violenta degli scontri, insieme all’interminabile spirale della violenza, nella TERRA SANTA, mostra l’attualità delle parole del papa e l’urgenza di mettere in pratica il dettato del decalogo.

1. I primi due articoli del decalogo d’Assisi ricordano che, oltre a condannare ogni forma di violenza, di terrorismo e ogni guerra perpetrata in nome di Dio, gli stati e i governi devono lavorare per eliminare quelle situazioni di ingiustizia e di oppressione che sono le cause, ma forse è più giusto dire i pretesti del terrorismo. In secondo luogo, bisogna educare la gente alla stima reciproca e alla convivenza pacifica e solidale delle diverse etnie, culture e religioni.

2. I seguenti articoli del decalogo d’Assisi suggeriscono l’impegno a promuovere una cultura del dialogo (art. 3) e a difendere i diritti della persona umana, tra cui il diritto a vivere in modo degno, secondo la propria cultura, e diritto a formarsi una famiglia (art. 4). Il quinto punto del decalogo ribadisce l’impegno degli Stati per una cultura del dialogo che esclude ogni ricorso alla guerra, per percorrere invece la strada del dialogo, sincero e paziente, per la risoluzione dei conflitti. Nello stesso tempo gli Stati s’impegnano ad arrivare fino ad offrire e a chiedere perdono quando si rendono conto d’aver sbagliato o di essersi lasciati guidare da pregiudizi: in questo modo gli Stati possono vincere l’egoismo, gli abusi, l’odio e la violenza (art. 6).

3. Gli ultimi quattro punti impegnano Stati e governi a edificare un mondo veramente nuovo, costruito sul progetto di un’umanità autentica secondo il progetto del creatore. Il primo impegno è di farsi voce di chi è senza voce, di chi non ha forza, capacità o mezzi per alzare la voce per protestare e chiedere giustizia (art. 7). Segue l’impegno a sostenere chi combatte contro l’oppressione e l’ingiustizia per offrire agli uomini e alle donne del nostro tempo una reale speranza di giustizia e di pace (art. 8); viene poi l’impegno a sostenere e incoraggiare ogni iniziativa che promuova l’amicizia tra i popoli per evitare che il progresso tecnologico, ossia la produzione d’armi sempre più micidiali, esponga il mondo a rischi crescenti di distruzione e di morte (art. 9); ultimo impegno che tutti devono assumere è quello di fare il possibile per costruire un mondo di solidarietà e di pace fondato sulla giustizia (art. 10).

Il papa auspica che queste proposte emerse dall’incontro d’Assisi possano ispirare l’azione politica e sociale dei singoli stati. Si tratta di un programma per promuovere giustizia e pace. Esso traccia un cammino arduo, ma necessario se non vogliamo che il nostro mondo diventi presto una terra inospitale e deserta, e ci sarebbe da scoraggiarsi se non potessimo contare sul Dio dell’amore e della pace (2Cor. 13, 11). Questo è, infatti, il suo disegno di salvezza per il mondo.

Leggendo questo decalogo abbiamo l’impressione che si tratti non solo di una sintesi della dottrina sociale della chiesa, ma anche di una specie di testamento del nostro papa Giovanni Paolo II. Sappiamo con quanta tenacia ha voluto questo incontro d’Assisi, superando obiezioni di tipo teologico, politico e diplomatico. La città di san Francesco è stata ancora una volta un luogo d’ispirazione e di progettazione della pace e della convivenza del mondo.

Nel decalogo d’Assisi troviamo le idee che Giovanni Paolo II ha espresso, di volta in volta, nelle sue encicliche sociali, nei messaggi per la giornata mondiale della pace d’ogni anno, soprattutto nell’ultimo: "non c’è pace senza giustizia, non c’è giustizia senza perdono", e nelle visite ai vari paesi del mondo nel corso del suo più che ventennale pellegrinaggio pastorale. Questo decalogo rappresenta una specie di breve catechismo della dottrina sociale della chiesa espresso in formule brevi e sintetiche da memorizzare. Vi troviamo quei valori fondamentali che sostengono la visione cristiana dell’uomo e dei suoi diritti e il progetto per una società che ritrova la sua vocazione di luogo che favorisce lo sviluppo per tutti, soprattutto per i poveri.

In questo decalogo ci offre dieci punti d’impegno individuale e collettivo.

Se volessimo trovare due valori o virtù che questo papa ci lascia come sua eredità penso che potrebbero essere sintetizzati in due parole: dialogo e solidarietà.

 

 Il Decalogo di Assisi per la Pace

 

1. Ci impegnamo a proclamare la nostra ferma convinzione che la violenza e il terrorismo si oppongono al vero spirito religioso e, condannando qualsiasi ricorso alla violenza e alla guerra in nome di Dio o della religione, ci impegniamo a fare tutto il possibile per sradicare le cause del terrorismo.

2. Ci impegnamo a educare le persone al rispetto e alla stima reciproci, affinché si possa giungere a una coesistenza pacifica e solidale fra i membri di etnie, di culture e di religioni diverse.

3. Ci impegnamo a promuovere la cultura del dialogo, affinché si sviluppino la comprensione e la fiducia reciproche fra gli individui e fra i popoli, poiché tali sono le condizioni di una pace autentica.

4. Ci impegnamo a difendere il diritto di ogni persona umana a condurre un’esistenza degna, conforme alla sua identità culturale, e a fondare liberamente una propria famiglia.

5. Ci impegnamo a dialogare con sincerità e pazienza, non considerando ciò che ci separa come un muro insormontabile, ma, al contrario, riconoscendo che il confronto con la diversità degli altri può diventare un’occasione di maggiore comprensione reciproca.

6. Ci impegnamo a perdonarci reciprocamente gli errori e i pregiudizi del passato e del presente, e a sostenerci nello sforzo comune per vincere l’egoismo e l’abuso, l’odio e la violenza, e per imparare dal passato che la pace senza la giustizia non è una pace vera.

7. Ci impegnamo a stare accanto a quanti soffrono per la miseria e l’abbandono, facendoci voce di quanti non hanno voce e operando concretamente per superare simili situazioni, convinti che nessuno possa essere felice da solo.

8. Ci impegnamo a fare nostro il grido di quanti non si rassegnano alla violenza e al male, e desideriamo contribuire con tutte le nostre forze a dare all’umanità del nostro tempo una reale speranza di giustizia e di pace.

9. Ci impegnamo a incoraggiare qualsiasi iniziativa che promuova l’amicizia fra i popoli, convinti che, se manca un’intesa solida fra i popoli, il progresso tecnologico espone il mondo a crescenti rischi di distruzione e di morte.

10. Ci impegnamo a chiedere ai responsabili delle nazioni di compiere tutti gli sforzi possibili affinché, a livello nazionale e a livello internazionale, sia edificato e consolidato un mondo di solidarietà e di pace fondato sulla giustizia.

24 gennaio 2002

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 In visita a Verolanuova

 

Gian Battista Tiepolo:
il Pittore regista a Verolanuova

Pubblichiamo la seconda ed ultima parte della relazione degli studenti dell’Istituto Superiore d’Istruzione "V. Capirola" di Leno che hanno visitato la nostra Basilica (v. "L’Angelo" di aprile - pagg. 20-22).

"La caduta della manna" (-1740? - m 10 x 5.5) e "il sacrificio di Melchisedech" (-1740? - m 10 x 5.5) non sono databili con precisione assoluta. Dopo ricerche nell'archivio Gambara e circa la datazione dei suoi bozzetti a gessetto nero su carta bianca della "caduta della manna" e a gessetto bianco su carta blu del "sacrificio di Melchisedech" si pensa risalgano intorno al 1742-1743.

Le due tele trattano la tematica dell'Eucarestia. Entrambe le scene risultano esattamente divise da una linea verticale centrale; nelle due metà esterne, a destra e a sinistra dell'osservatore si slanciano alberi dai tronchi irregolari le cui cime frondose di colore verde rilanciano le nubi rosate con le glorie angeliche. Le dimensioni e la forma rettangolare alta delle tele, a ricoprire totalmente le pareti laterali della cappella, piacquero sicuramente molto al Tiepolo, in quanto l'autore ebbe la possibilità di riservare larghe campiture per la rappresentazione dello sfondo. Infatti, nelle due metà interne rispetto all'osservatore si spalanca il cielo tra nubi lontane dalle quali si stagliano le catene dei monti. In questo sistema di simmetrie e corrispondenze si collocano Melchisedech e Mosè che con i loro gesti di offertorio o di ringraziamento, con le mani alzate verso l'alto, sono due attori che recitano la parte con costumi moderni e contribuiscono al moto ascensionale senza assumere un ruolo da protagonista nella scene. Tutti i personaggi occupano lo spazio inferiore o laterale, colti nell'atto di compiere un gesto anche plateale come se recitassero su di un boccascena per dare vita ad una coreografia d'insieme con abiti sfarzosi e lussuosi, quasi indossassero i costumi della rappresentazione scenica. Grazie ai loro movimenti, essi mettono in agitazione i colori permettendo all'artista di ottenere una indicibile vivacità cromatica (da notare il frequente accostamento dei colori complementari ad esempio nelle vesti dei personaggi), punto di partenza di una luminosità sempre più crescente che si trasmette agli spazi infiniti del paesaggio secondo un calcolo sottile della quantità di luce connessa ai diversi timbri cromatici. Il risultato è l'identificazione dell'infinità dello spazio con l'infinità della luce. L'artista ha, in questo modo, dilatato pittoricamente lo spazio della Cappella trasformando le pareti laterali della stessa da due superfici distinte in un continuum con speculari effetti illusionistici di dilatazione per sottrarre le tele ad un effetto di "peso". I tagli compositivi ascendenti e i giochi di luci e ombre, che si accordano perfettamente alle ampie dimensioni dell'invaso concepito dall'artista, non sopraffanno lo spettatore ma lo elevano e lo trasportano con lo sguardo verso l'alto. Dinanzi alle tele veniamo subito pervasi dal senso di levità che il pennello ha saputo creare con virtuosistica mobilità nelle linee soffici e nei colori delicati. I suoi colori chiari ma non scialbi, azzurri, gialli e verdi che l'artista ha usato con tanto coraggio, tanto equilibrio, tanta rischiosa intonazione, sprigionano una gamma mai raggiunta in opere precedenti. Anche se il mezzo della pittura ad olio imponeva le sue specifiche ragioni tecniche, la viscosità degli impasti, la complessità delle operazioni che, nonostante la diluizione, potevano frenare una mano abituata alla rapidità dall'affresco, impegnarla in ripensamenti e compromettere la solarità cromatica e l'effetto di sciolta immediatezza espressiva, malgrado tutto ciò i risultati sono prossimi a quelli dell'affresco per le doti di fluidità dell'impasto e chiarezza di colori. La luce in quest'opera è di tipo naturale, pare infatti che sia generata da un sole intenso che è nascosto dalle nuvole su cui sono gli angeli, ponendo i personaggi in controluce, tale da rendere protagonista dell'opera soprattutto la profondità spaziale. Secondo quanto appreso dal Veronese, i colori sono stati giustapposti in modo da ottenere una maggiore luminosità: il rosso della bandiera al verde della vegetazione, l'azzurrino del cielo al rosato scuro delle nuvole che ha riflessi dorati tipici dell'inizio del tramonto.

Il Tiepolo in un clima settecentesco più incline alla dissacrazione illuministica che alla pregnanza dottrinale, inventa ed opera in piena libertà, combinando materiali figurativi in precedenza elaborati (vedi il fanciullo in torsione, o l'uomo visto di spalle) ma anche immagini nuove. La rappresentazione degli episodi è formale, infatti lo spettatore è portato a non seguire il filo del discorso, lo svolgimento della storia, non è coinvolto dall'azione della tematica biblica ma l'oltrepassa per giungere ammirato agli squarci celesti. I personaggi quasi sporgono dalla tela (un esempio evidente sono gli angeli sulla nube de "il sacrificio di Melchisedech") e le nubi di entrambi i dipinti sembrano addirittura provenire dall'esterno, lo spettatore trova stupore non per l'episodio reale ma per l'effetto teatrale d'insieme. Per le opere di Verolanuova, tutte immerse in uno spazio naturale, non è presente il suo aiutante Mengozzi-Colonna, un abile quadraturista che realizzava per l'artista ardite e profonde prospettive. La pittura del Tiepolo a partire da queste opere, sempre più si allontanerà dalla tradizione pittorica italiana intesa come mimesi. La discussione sulla pittura del Tiepolo si aprirà qualche secolo dopo e non più in Italia, infatti l'attenzione alla luce e al colore e l'indifferenza al soggetto sarà ripresa con gli Impressionisti in Francia nella seconda metà dell' Ottocento.

Gli alunni delle classi 5a A e 5a B
Periti dell'Istituto d'Istruzione Superiore
"V. Capirola" di Leno

Alcune testimonianze degli studenti:

È stata indubbiamente una visita molto interessante dandoci la possibilità di scoprire la bellezza di alcune importanti opere d'arte contenute all'interno del luogo sacro
Elisa

Nelle opere di Verolanuova si può notare la predominanza di vita e di movimento, inoltre, vi si può scorgere l'impeto della creazione. Nonostante ciò la padronanza della tecnica è perfetta, unita ad una cura persino minuziosa dei particolari e della verità storica.
Roberta, Claudia e Cristina

Ricordo di quest'uscita la simpatia e l'umiltà del Parroco e soprattutto il suo stile nel presentarci le opere. Per noi è stata un'esperienza nuova, avere davanti un'opera reale è tutt'altra cosa, si ha la possibilità di prendere coscienza della magnificenza del lavoro per le dimensioni, i colori, la luce i particolari. La maggior parte di noi studenti ha un approccio con l'arte esclusivamente mediato dal libro di testo, ma osservare la maestosità di un'opera ad occhio nudo è tutt'altro.
Alessandra

Il grazie dell’insegnante d’arte che ha guidato gli studenti nella visita:

Ringrazio personalmente il Parroco Rev. Don Luigi Corrini e il Prof. Andrea Corrini per la loro disponibilità a dedicarci un po' del loro tempo, per la loro affabilità nell'accoglierci, per la loro zelante passione per le opere del territorio, il territorio della Bassa provincia bresciana che con la sua pregevole storia merita di essere conosciuto e valorizzato più di quanto in realtà lo sia. Infine ringrazio la Preside dell'Istituto "Capirola" Prof.ssa Ermelina Ravelli che, confidando nel valore educativo e didattico del sopralluogo, ha promosso questa iniziativa.
Prof. Carmelo Menna

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ogni mese ... una preghiera

 

Al culmine del Tempo di Pasqua, la Pentecoste (dom. 19 maggio) ci fa celebrare il Dono che il Signore, morto, risorto e asceso al cielo, riversa sull’umanità. Scopo fondamentale del sacrifico pasquale di Gesù ("Gesù doveva morire ...per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi" Gv. 11, 51-52), lo Spirito realizza la riconciliazione: a) degli uomini con Dio, rendendoli suoi figli, e b) degli uomini tra loro: non a caso a Pentecoste nasce definitivamente la Chiesa che, nello Spirito, riceve il suo respiro e la sua anima.

In questo frangente storico, lo invochiamo perciò quale Spirito di riconciliazione. L’appello all’impegno per la pace contenuto nel "Decalogo di Assisi", di cui si parla alle pagg. 13-16, rivolto agli Stati, si fa indicazione anche di atteggiamenti personali attraverso questa preghiera, ricavata dalla medesima fonte da cui sono state attinte le riflessioni appena citate. Al Signore esaltato nella gloria (celebriamo l’Ascensione dom. 12 maggio), confidando nell’intercessione di Maria che più intensamente veneriamo in questo mese di maggio, chiediamo il Dono per offrirci il quale Egli ha dato la sua vita. 

Spirito di Riconciliazione

Spirito di riconciliazione,

Mediante il tuo amore che supera ogni divisione,

ristabilisci l’unione ovunque essa è perduta o in pericolo.

 

Riconciliaci col Padre,

offrendogli la sincera deplorazione delle nostre colpe

e comunicandoci la benevolenza del suo perdono.

Donaci di percepire, in ogni riconciliazione con Dio,

la gioia di ricevere un accrescimento di amore

e l’invito a ricambiarlo di più.

 

Per mezzo di questa riconciliazione da te operata,

fa sì che ogni colpa

divenga occasione di progresso e di maggior generosità.

Aiutaci a riconciliarci coi fratelli

appena scorgi fra noi discussioni o malintesi.

 

Non permettere che ci ingolfiamo nelle rivendicazioni

di una suscettibilità ferita

o nelle lamentele senza fine del risentimento.

Mostraci la via migliore per riallacciare rapporti di amicizia

e offrici le occasioni favorevoli per riannodare i contatti.

 

Ispiraci attenzioni delicate verso gli altri

per poter così riparare le nostre mancanze di riguardo.

Rendici ingegnosi nel trovare motivi di accordo e di collaborazione,

in maniera da dimenticare i torti ricevuti e i pretesti di discordia.

 

Infondi in noi una intenzione conciliante,

che cerchi di trasformare in amore tutti gli urti

e i dissensi che dividono l’umanità.

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 Vita Parrocchiale

 

Il rendiconto economico della Parrocchia
per l’anno 2001
e quello dei 26 anni di attività parrocchiale
del parroco Mons. Luigi Corrini

 

Come ormai da alcuni anni il Parroco Monsignor Luigi Corrini ha ritenuto opportuno presentare il rendiconto economico riepilogativo di 26 anni di attività pastorale in Verolanuova che qui di seguito viene riassunto:

Gestione ordinaria

Entrate Uscite Disavanzo
L. 3.672.590.795 L. 3.914.282.155 L. 241.691.360
E 1.896.735,00 E 2.021.558,00 E 124.823,17


Gestione "L’Angelo di Verola"

Entrate Uscite Avanzo
L. 797.051.468 L. 781.942.364 L. 15.109.104
E 411.642,72 E 403.839,52 E 7.803,20

 

Gestioni speciali: Radio Basilica, conio medaglie, libri Basilica ecc;

Entrate Uscite Disavanzo
L. 85.482.268 L. 160.639.103 L. 75.156.835
E 44.147,90 E 82.963,17 E 38.815,26

 

Investimento Patrimonio e Beni Artistici

Entrate Uscite Disavanzo
L. 5.991.408.046 L. 6.344.976.571 L. 353.568.525
E 3.094.303,90 E 3.276.906,80 E 182.602,90

Totale gestione ordinaria e straordinaria dall’1-1-1976 al 31-12-2001

Entrate Uscite Disavanzo
L. 10.546.532.577 L. 11.201.840.193 L. 655.307.616
E 5.446.829,00 E 5.785.267,50 E 338.438,13

I dati presentati in lire per l’ultima volta mettono in risalto due fatti incontestabili: il grande lavoro svolto dalla Parrocchia e la straordinaria generosità e l’amore dei verolesi per il loro patrimonio artistico religioso. I dati evidenziano anche un disavanzo di L. 655.307.616 di cui L. 241.691.360 per la parte ordinaria. Per la prima volta, il disavanzo è diminuito di L. 12.144.214 con grande soddisfazione di Don Luigi. I lavori programmati per il 2001 sono ultimati: l’Altare della Pietà, la Madonna del S. Rosario e i Misteri, e le opere lignee: il Coro senatorio e i Coretti del presbiterio, Soase dell’organo con del contr’organo; gli affreschi del Presbiterio e dell’Abside. Il disavanzo è comunque ancora un po’ alto: occorre quindi uno slancio di generosità veramente straordinario. Già lo scorso anno, il Consiglio per gli Affari Economici aveva sottolineato il calo delle oblazioni per la gestione corrente, calo aumentato sensibilmente quest’anno con l’introduzione dell’euro.

Il Consiglio per gli Affari Economici invita tutti i Parrocchiani a sostenere con generosità le molteplici attività della Parrocchia. Il Consiglio per gli Affari Economici ha poi approvato il rendiconto economico per l’anno 2001. Le entrate per la parte ordinaria e straordinaria comprese le offerte finalizzate dai donatori per i restauri da eseguire in Basilica, sono state pari a L. 888.074.736 (E 485.652,32) e le uscite sono state pari a L. 875.930.522 (E 452.380,36). L’avanzo è stato quindi di L. 12.144.214 (E 6271,96) che tolte al disavanzo al 31/12/2000 di L. 667.451.830 (E 344.710,10) porta il disavanzo a L. 655.307.616 (E 338.438,13) come da conto economico generale relativo ai 26 anni di gestione. Il Consiglio per gli Affari Economici, nel presentare il rendiconto economico all’attenzione dei Parrocchiani, informa che pubblicherà come l’anno scorso ogni tre mesi l’aggiornamento della situazione finanziaria generale mentre continuerà normalmente la pubblicazione mensile delle varie offerte.

Per il Consiglio parrocchiale degli affari economici
Prof. Alberto Rossini

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 Centro di Ascolto vissuto lunedì 8 aprile

 

Ringraziamo la Diaconia San Lorenzo per la testimonianza dell’incontro inviataci e che ora proponiamo.

"Il Centro d’Ascolto è interpretato dai partecipanti come luogo dove uniti si cerca di entrare in sintonia con Dio e con i fratelli, aiutati dalle letture ben scelte e proposte dai nostri sacerdoti. Durante quest’ultimo incontro abbiamo avuto il piacere di ospitare il Rev. Don Giovanni, che ci ha aiutati a far chiarezza su alcuni argomenti con semplicità e simpatia. Inoltre, da due mesi, alcune persone che prima frequentavano un altro centro temporaneamente sospeso, vivono con noi questo momento di condivisione di pensieri e di idee; è inutile dire che a noi fa molto piacere averle accolte. L’argomento di discussione proposto per questo mese è stato: "La legge dell’apostolo: quando sono debole è allora che sono forte" (2 Corinti 12, 10).

L’ascolto della lettera ai Corinti ha focalizzato la nostra attenzione soprattutto sul fatto che la fede non è fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio Padre. È per noi fonte di gioia sapere che i più vicini a Dio, anche quando si è fatto uomo, sono stati sempre i più umili e apparentemente meno degni della considerazione umana. Dio ama l’uomo a tal punto da consegnarsi a lui morendo in croce e dimostrando, nel modo più convincente possibile, la sua grandezza. Tale gesto è fonte di vita e di speranza per l’umanità intera. Nell’ultima parte della serata abbiamo letto lo spunto di riflessione intitolato "Eccomi", che ci è servito per riflettere attentamente su quanto desiderio di autoaffermazione c’è in ognuno di noi. Spesso non ci accorgiamo del fatto che, la nostra vita, è guidata da scopi che si allontanano molto da quelli insegnatici da Gesù; invece di operare per il bene comune, purtroppo l’egoismo e la superbia ci spingono a vivere in funzione di ideali troppo terreni e poco spirituali".

 Rispondiamoci con il Catechismo

 Il Signore Dio ci ha donato la vita: dobbiamo credere che continua ad esserci vicino e a sostenerci con la Sua Grazia. 

301 Dopo averla creata, Dio non abbandona a se stessa la sua creatura. Non le dona soltanto di essere e di esistere: la conserva in ogni istante nell’essere, le dà la facoltà di agire e la conduce al suo termine. Riconoscere questa completa dipendenza in rapporto al Creatore è fonte di sapienza e di libertà, di gioia, di fiducia. 

Dio è Provvidenza e non smette mai di accompagnarci, soprattutto nella prova, anche quando sperimentiamo i nostri limiti, perché

302 La creazione ha la sua propria bontà e perfezione, ma non è uscita dalle mani del Creatore interamente compiuta. È creata "in stato di via" ("in statu viae") verso una perfezione ultima alla quale Dio l’ha destinata, ma che ancora deve essere raggiunta. Chiamiamo divina Provvidenza le disposizioni per mezzo delle quali Dio conduce la creazione verso questa perfezione. 

Ma per poter superare questi momenti delicati, questi momenti di debolezza umana, dobbiamo fidarci di Lui

305 Gesù chiede un abbandono filiale alla Provvidenza del Padre celeste, il quale si prende cura dei più elementari bisogni dei suoi figli: "Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?.... Il Padre vostro celeste, infatti sa che ne avete bisogno. Cercate prima il Regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta" (Mt 6, 31-33).

Dobbiamo collaborare con Lui, solo così i momenti di debolezza diventeranno momenti di crescita, di maturazione:

306 Dio è il Padrone sovrano del suo disegno. Però, per realizzarlo, si serve anche della cooperazione delle creature. Questo non è un segno di debolezza, bensì della grandezza e della bontà di Dio onnipotente. Infatti Dio alle sue creature non dona soltanto l’esistenza, ma anche la dignità di agire esse stesse, di essere causa e principio le une delle altre, e di collaborare in tal modo al compimento del suo disegno. 

Fatti di Vangelo qualcuno deve iniziare

 Il discepolo crede fermamente che Dio, Signore del mondo e della storia, è accanto a Lui e lo sostiene sempre con la Sua Forza e la Sua Provvidenza: per questo, anche quando sperimenta i propri limiti e debolezze, non rinuncia a vivere amando secondo la proposta del Vangelo. Mi sento debole e quindi incapace d’amare? Amo ugualmente come Dio mi chiede, perchè sarà Lui ad agire in me: Lui mi chiede di amare, Lui mi aiuterà, Lui agirà in me, Lui attraverso di me porterà a termine la Sua Opera.

Come è capitato a Nieves una infermiera spagnola.

 Da sei mesi lavoro insieme ad altri infermieri, in un gruppo professionale che ha il compito di unificare e coordinare le linee di lavoro dei vari reparti dell’ospedale. Su proposta dei miei compagni ho preso la guida del gruppo: è un motivo in più per essere al servizio di tutti, anche se ciò mi richiede maggior impegno. Non penso, onestamente, di avere ambizioni materiali o di carriera: di sicuro desidero, anche se mi è difficile, abbandonarmi nelle mani di Dio con la coscienza che, senza di lui, non posso fare nulla. Nel mio gruppo di lavoro c’è una infermiera che condivide con me il desiderio di vivere il Vangelo. Esaminiamo insieme ogni proposta e iniziativa prima di parlarne con gli altri, e il desiderio comune è quello di amare tutti e con tutti stabilire rapporti nuovi.

Ad ogni riunione che facciamo dobbiamo essere pronti a perdere le nostre idee per poter potenziare quelle dei nostri compagni: solo così alla fine viene fuori l’idea giusta. In questo modo si è creato un gruppo motivato in cui non c’è assenteismo e tutti si impegnano nel dare il meglio. Lavoriamo bene tutti insieme. Un giorno parlando insieme riconosciamo che le barriere tra noi cadono non perché cambiano le strutture, ma perché cambiano le persone. Pensiamo allora che nel giro di pochi mesi potremmo costituire un gruppo di lavoro permanente che si ponga il problema di risolvere i vari problemi dell’ospedale. A questo punto nell’ospedale intervengono cambiamenti radicali: il direttore ci presenta il nuovo responsabile della formazione del personale e lo nomina coordinatore del nostro gruppo di lavoro, per me è un duro colpo... tutto il mio lavoro sta andando in fumo ed altri vogliono approfittare delle fatiche che io ho fatto per farsene lustro.

I miei compagni mi incitano a ribellarmi e a lottare per mantenere il mio ruolo di coordinatrice: la rabbia e il senso di impotenza mi divorano, ma riesco a non pronunciarmi... mi riservo di pensarci su e di dare una risposta dopo tre giorni. A casa nel pomeriggio prendo in mano il Vangelo e medito a lungo. Gli avvenimenti della mattina mi hanno messa a nudo e scopro che anche nel mio cuore che credevo immune, si annidano l’orgoglio e il desiderio di autoaffermazione. Anch’io cerco riconoscimenti e la mia superbia, più sottile di quella del mondo, si veste di buoni e santi propositi per confondermi e portarmi fuori strada.

Provo a cercare qualcuno per confrontarmi, ma non riesco a trovare nessuno a casa. In fondo al cuore vorrei qualcuno che mi consolasse e mi dicesse di non rinunciare a lottare. Vado a Messa e lì, davanti a Gesù, capisco che per rimanere fissa nel Suo Amore, senza farmi trascinare lontano, devo amarlo anche nel momento più duro, quando sulla croce grida "Dio mio perché mi hai abbandonato "Sono sicura che se resto in questa realtà, sarà Lui a portare avanti la Sua Rivoluzione d’amore nell’ambiente dell’ospedale, così come deve essere, non come io l’ho immaginata.

Sperimento una libertà nuova, mi sento libera dal dominio del mio orgoglio e dal mio vecchio modo di pensare.

Torno in ospedale a consegnare i documenti dei lavori di gruppo al nuovo coordinatore, e incontro il direttore: lo saluto calorosamente come sempre, ma lui non riesce a guardarmi in faccia.

Dopo un mese, il nuovo responsabile della formazione del personale mi cerca per chiedermi di riprendere la guida del lavoro di gruppo.

Ricomincio con la consapevolezza che questa esperienza mi ha insegnato ad essere più vigile nell’amore e più attenta ad amare ogni persona che mi passa accanto come Gesù la ama. Anche se sono debole, perché è Lui che attraverso di me ama: quando sono debole è allora che sono forte. 

Prossimo Centro di Ascolto Lunedì 13 maggio

 Maria: in tutta fretta" (Luca1, 39-56) 

In quei giorni Maria si mise in viaggio e raggiunse in fretta un villaggio che si trovava nella parte montagnosa della Giudea. Entrò in casa di Zaccaria e salutò Elisabetta.

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Mese di Maggio

"Santa Maria Madre della Chiesa prega per noi"

Calendario della recita del S. Rosario nelle 8 Diaconie

 

Diaconia Sant’Antonio

martedì 7 maggio Condomini Via Brodolini 1

martedì 14 maggio Fam. Garoli: Via Colombo 8/b

lunedì 20 maggio Rientro strada: Via Mazzini 39

martedì 28 maggio Serata Comunitaria presso Condomini Via Biaggi 9

 

Diaconia San Rocco

mercoledì 8 maggio Fam. Geroldi-Ferrari: Via Valfogliata 8

mercoledì 15 maggio Fam. Alloisio-Girelli: Via S. Rocco 19

mercoledì 22 maggio Fam. Urbani Pietro: Via Petrarca 1

mercoledì 29 maggio Serata Comunitaria Fam. Pizzamiglio-Pegoiani: Via Prevostura 3

 

Diaconia San Lorenzo

martedì 7 maggio Santella S. Anna: Via Ricurva

venerdì 17 maggio Serata Comunitaria presso Rev. Suore

venerdì 24 maggio Santella Via Semenza 20

martedì 28 maggio Fam. Pea: Via Grimani

 

Diaconia Madonna Caravaggio

giovedì 9 maggio Case Gescal: Via Puccini

giovedì 16 maggio Fam. Corradi: Via Mazzolari

giovedì 23 maggio Fam. Penocchio: Via Ponchielli

domenica 26 maggio Serata Comunitaria presso Santella Stadio

giovedì 30 maggio Fam. Zorza-Trezza: Via Leonini

 

Diaconia S. Donnino

giovedì 9 maggio Via Castellaro vicino alle sbarre treno

giovedì 16 maggio Santella Motte, vicino Chiesa S. Donnino

giovedì 23 maggio Santella Canove

giovedì 30 maggio Serata Comunitaria presso Chiesa San Donnino

 

Diaconia Sacro Cuore

venerdì 10 maggio Fam. Burlini: Via De Amicis

mercoledì 15 maggio Fam. Moro: Via B. Croce

venerdì 24 maggio Serata Comunitaria presso Parco Giochi

 

Diaconia Crocifisso

mercoledì 8 maggio Fam. Marini: Via Grandi

martedì 14 maggio Fam. Belli-Molina: Condomini Via Circonvallazione

mercoledì 22 maggio Serata comunitaria presso Giardino Villette: Via Lombardia

 

Diaconia S. Anna

dall’1 al 5 maggio in Chiesa

dal 6 al 12 maggio Fam. Bruschi

dal 13 al 19 maggio S. Anna

dal 20 al 26 maggio Santella

lunedì 27 maggio Serata Comunitaria presso la Chiesa

Momenti comunitari

Domenica 5 maggio ore 18.30: Durante la S. Messa, apertura mese, con consegna alle Diaconie dell’Immagine della Madonna

Lunedì 13 maggio ore 20.30: Centri di Ascolto

Venerdì 17 maggio ore 20.30: Incontro di preghiera presso le Rev. Suore ricordando le Sante Bartolomea e Vincenza

Martedì 21 maggio ore 20.30: Incontro di preghiera ricordando il Beato Tadini

Domenica 26 maggio - Festa della Madonna di Caravaggio

Lunedì 27 maggio ore 20.30: Saluto ai bambini della Bielorussia alla Breda

Venerdì 31 maggio ore 20.30: in San Rocco Santa Messa Conclusiva del Mese di Maggio, per tutte le Diaconie

 

Tutti i giorni il S. Rosario sarà recitato presso:

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 Festa delle Diaconie

 

Dopo alcuni anni dalla nascita delle Diaconie, è nato il desiderio di organizzare la "Prima Festa delle Diaconie" presso lo Stadio Comunale "E. Bragadina"

Riteniamo l’appuntamento importante per la nostra Verolanuova e per questo, anche se la festa si svolgerà sabato 29 e domenica 30 giugno, desideriamo comunicare fin da ora l’iniziativa.

In questa due giorni vorremmo:

* Far sperimentare agli abitanti di Verolanuova la gioia dello stare insieme.

* Far conoscere sempre più nella gioia la nostra Comunità Parrocchiale.

Il programma definitivo della Festa verrà comunicato sul prossimo numero dell’Angelo. Sicuramente la manifestazione sarà aperta dalla "Straverola 2002", che da quest’anno è anticipata sempre alla fine di giugno.

Arrivederci a presto e, se ne avrete l’occasione in base alle vostre disponibilità, ricordatevi che aspettiamo l’aiuto di tutti: è la festa di tutti.

S. Anna, Crocifisso, Sacro Cuore, Madonna Caravaggio

San Rocco, San Lorenzo, San Donnino, Sant’Antonio

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STRAVEROLA 2002

 

Il Comitato organizzatore della Straverola comunica che quest’anno, in seguito a problemi organizzativi e dovuti all’incertezza sempre delle condizioni atmosferiche, la manifestazione si svolgerà anticipatamente ed in concomitanza con la "Festa delle Diaconie" prevista per le giornate di sabato 29 e domenica 30 giugno 2002.

In seguito provvederemo a rendere note tutte le informazioni necessarie.

Via aspettiamo ancora numerosi!!!

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Fraternità "S. Chiara" dell’Ordine Francescano Secolare

di don Giovanni

 

Ci pare corretto tenere informata la comunità parrocchiale sulla vita di questa piccola realtà presente nel suo seno. Ci rifacciamo vivi dopo un anno e mezzo: le ultime pagine che abbiamo occupato qui su "L’Angelo" risalgono infatti al novembre del 2000.

Riprendiamo da dove ci eravamo lasciati: stavamo tracciando una "galleria" di volti dei Terziari francescani. Il primo fu il beato Lucchese (o Lucchesio), insieme a sua moglie. Alla Verna, nel "corridoio delle stimmate", un affresco (recente, per la verità, e ben lungi dall’essere un capolavoro, come tutti quelli che lo affiancano lungo il suddetto corridoio) ritrae s. Francesco che lo riveste dell’abito del nascente Terz’Ordine. L’usanza di un abito distintivo è, ai nostri giorni, in disuso.

Già abbiamo ricordato come fosse terziaria francescana la nostra beata Paola (v. "Angelo" di novembre 2000, pag. 24): come tale è ritratta sia nella pala dell’altare ove è sepolta a Bene Vagienna (Cn), sia in quella del nostro altare "di s. Francesco Saverio", nel quale è raffigurata, oltre che con s. Giacomo (quello che tanti scambiano con Gesù), insieme a s. Chiara, co - fondatrice del secondo Ordine francescano (quello delle Clarisse) e titolare della nostra fraternità di Verola. Tra parentesi, a favore della storia - o più modestamente, della cronaca - locale, ricordo che nella nostra parrocchia la fraternità del Terz’ordine Francescano, più esattamente Ordine Francescano Secolare (OFS), è rinata in seguito ai vari pellegrinaggi ad Assisi tenutisi dal ‘94 in poi; ma "galeotto" al primo di questi pellegrinaggi (che "provocò" i successivi, all’insegna di "una ciliegia tira l’altra") fu la celebrazione dell’8° centenario della nascita di s. Chiara: tanto si parlò di lei nel corso del Grest del ‘94, di cui costituì il tema, che ci venne l’idea di andarla a trovare sul posto. Fu perciò grazie a lei che venimmo a contatto stretto con la figura di Francesco ed è per questo motivo che a lei abbiamo dato la titolarità della nostra fraternità.

Torniamo ai Terziari Francescani illustri, da quelli già ricordati: i patroni dell’OFS s. Ludovico (Luigi) IX, re di Francia e s. Elisabetta d’Ungheria; papa Giovanni XXIII (v. ancora l’"Angelo" del novembre 2000), veniamo ad altri: era terziario francescano, prima di diventare religioso come fondatore dei Salesiani, s. Giovanni Bosco; lo furono la beata Angela da Foligno, grande mistica medievale, la nostra bresciana s. Angela Merici, s. Giuseppe Cottolengo (da cui prende nome il celebre istituto torinese tutt’ora attivo), s. Elisabetta del Portogallo, s. Brigida di Svezia, il patrono dei sacerdoti in cura d’anime s. Giovanni Maria Vianney (il santo Curato d’Ars), e numerosi altri, santi e beati, di ogni condizione e professione, talvolta anche martiri della fede.

L’ultima statistica (1-7-1996) indica che i membri professi dell’OFS sono circa 435.000 persone in tutto il mondo, di cui una buona metà in Italia.

La nostra Fraternità verolese si va arricchendo di nuove adesioni: una nuova professione temporanea ha avuto luogo nel settembre del 2001, altre cinque lo scorso 21 aprile. Trattandosi di professioni temporanee, non hanno avuto luogo pubblicamente, cosa che invece è richiesta quando la professione è solenne (e, quindi, anche definitiva). Inoltre, abbiamo trovato in parrocchia una persona che è terziaria francescana dal 1942. Accanto ai componenti "professi", vi sono coloro che ancora sono in cammino verso questa meta.

La Fraternità "S. Chiara" di Verolanuova si incontra, normalmente, la 2a e la 4a domenica del mese, alle 19.30, e ha sede nella biblioteca dell’Oratorio maschile. Gli incontri sono un misto di preghiera, formazione e condivisione fraterna, diciamo così, informale. La formazione è gestita autonomamente dalla Fraternità la seconda domenica del mese e dall’assistente spirituale la quarta. Normalmente, in questa occasione, la preghiera comune (vespro) viene celebrata in Basilica, prima della Messa vespertina, in modo da rendere possibile la partecipazione anche a coloro che desiderano unirsi nella lode al Signore. Assistente spirituale quest’anno è fra’ Massimo Cocchetti che fu il primo a seguirci quando muovemmo i primi passi quattro anni or sono: ci accompagnò per due anni, mentre era nel convento di Rezzato; fu rimpiazzato da fra’ Pietro, sempre del convento di Rezzato; ora fra’ Massimo (bresciano di Rezzato), nel frattempo divenuto sacerdote, appartiene alla fraternità che presta servizio spirituale nell’Ospedale Civile di Brescia. Alcuni verolesi hanno modo di conoscerlo perché, da qualche tempo, quando si reca presso di noi, concelebra la Messa vespertina.

Sarebbe interessante se, in futuro, qualcuno si incaricasse di raccontare quale impegno nel "sociale" ha caratterizzato la presenza dell’OFS nel corso dei secoli. Da questo punto di vista la nostra fraternità sta cercando la sua strada.

Per chi desidera saperne di più e vuol vedere il testo della Regola o consultare altro materiale informativo e formativo, può accedere al sito internet dell’OFS italiano: http://www.ofs.it/ofs.htm

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 Una gradita testimonianza

"Un riconoscente ringraziamento"

 

È proprio vero che nella vita, men che te l’aspetti, succedono certe cose che ti lasciano sbalordito, sia in positivo che in negativo.

Quel che è successo a noi, coppia ormai attempata, è stato un avvenimento straordinario. Forse al giorno d’oggi la nascita di un figlio non stupisce più di tanto...? Basti dare un’occhiata ai dati statistici che rilevano un sempre più elevato e preoccupante calo delle nascite.

Per noi è stata una gioia immensa. Una gioia che non era comprensibile fino a quando l’abbiamo vissuta di persona. Chi ha dei figli ne sa qualcosa.

Di questo volevamo parlare ma anche del grande affetto che moltissime persone ci hanno dimostrato.

Tantissimi si sono complimentati e congratulati partecipando alla nostra gioia dimostrandoci un affetto familiare. Tanti altri, in modo confidenziale, ci hanno dato consigli e suggerimenti di vario genere prima e dopo l’evento. Altri ancora hanno pregato per noi.

Non possiamo che ringraziare con tutto il cuore, innanzitutto, il Signore per questo grande dono e tutte le persone così cordiali e affettuose... e approfittando della bontà del nostro caro "Angelo", sempre disponibile a dare una mano, anzi, un colpo d’ala, a chi gli chiede aiuto, abbiamo pensato di farlo anche in questo modo.

Non vorremmo però che tutto questo fosse interpretato in altro senso... confidiamo nella comprensione di tutti.

Ci pare buona cosa una volta tanto che si dia spazio anche a delle notizie di vita quotidiana.

Con stima e riconoscenza grazie ancora a tutti.

Mario e Florisa Baronio

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 A Lourdes con il Vescovo

3 giorni (2 notti) - aereo - 11/13 settembre 2002

 

P. da Bergamo 7.30 a .Lourdes 9.00

P. da Lourdes 9.50 a. Bergamo 11.20

1° giorno: Bergamo - Lourdes.

Ritrovo all’aeroporto e partenza per Lourdes. Arrivo e trasferimento all’albergo. Sistemazione e pranzo. Apertura del pellegrinaggio e saluto alla Grotta. Partecipazione alle celebrazioni religiose. Cena e pernottamento.

2° giorno: Lourdes.

Trattamento di pensione completa in albergo. Giornate dedicate alla partecipazioni religiose ed alla visita dei luoghi di Santa Bernardetta.

3° giorno: Lourdes - Bergamo.

colazione in albergo. Al mattino trasferimento all’aeroporto per il rientro.

Quota di partecipazione: E 357,00

Quota di iscrizione: E 21,00

Supplemento: camera singola E 50,00

La quota comprende:

Passaggio aereo in classe turistica Bergamo / Lourdes / Bergamo con voli noleggiati - Trasferimenti da / per l’aeroporto di Lourdes in pullman - Tasse d’imbarco - Alloggio in albergo di 3 stelle in camere a due letti con bagno o doccia - Vitto dal pranzo del 1° giorno alla colazione dell’ultimo giorno - Pasti e rinfreschi a bordo ove previsti - Assistenza sanitaria, assicurazione bagaglio e annullamento viaggio Europ Assistance.

N.B. È necessario un documento d’identità valido.

Iscrizioni entro il 2 giugno.

 Per informazioni e prenotazioni rivolgersi a:

BREVIVET

Brescia - Via Trieste, 22/a - Tel. 030.2895.311 - Fax 030.290.258

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dagli Oratori

 

I Giovani e lo Spirito: La Grande Sfida

di don Giovanni

 

La Pentecoste si avvicina, nel calendario che ci incalza. Lo Spirito santo, dono del Risorto, ci spinge, ci chiama a nuove sfide. La più grande: quella alla santità. Non è un misurare la forza dei muscoli, l’avvenenza dell’aspetto, la prestanza atletica o la ricchezza del bagaglio culturale, in un narcisistico confronto tra coetanei. Lo Spirito è come il vento: libero, ci rende liberi da tutto questo, per farci volare più in alto. La sfida è con noi stessi e con le nostre mediocrità; è la capacità ad essere fino in fondo noi stessi, ciò per cui siamo fatti, come Dio ci ha pensati fin dall’eternità: felici di una gioia profonda e piena, perché aperti all’amore , come Gesù Cristo, il crocifisso risorto, l’uomo-per-gli-altri.

Anche in preparazione alla prossima Giornata Mondiale della Gioventù a Toronto, richiamiamo, componendoli a formare, per quanto possibile, una sequenza "logica", alcuni pensieri espressi dal nostro papa, anziano, ma giovane, in occasione della GMG del 2000.

 La vocazione alla santità

Carissimi amici, accogliere Cristo significa ricevere dal Padre la consegna a vivere nell’amore per Lui e per i fratelli, sentendosi solidali con tutti, senza discriminazione alcuna; significa credere che nella storia umana, pur segnata dal male e dalla sofferenza, l’ultima parola appartiene alla vita e all’amore, perché Dio è venuto ad abitare in mezzo a noi, affinché noi potessimo abitare in Lui.

Iddio ci ha creato per condividere la sua stessa vita; ci chiama ad essere suoi figli, templi luminosi dello Spirito dell’Amore. Ci chiama ad essere "suoi": vuole che tutti siano santi.

Mi chiederete: ma oggi è possibile essere santi? Se si dovesse contare sulle sole risorse umane, l’impresa apparirebbe giustamente impossibile.

Se arduo è il cammino, tutto però noi possiamo in Lui. Non volgetevi perciò ad altri se non a Gesù. Non cercate altrove ciò che solo Lui può donarvi.

Con Cristo la santità - progetto divino per ogni battezzato - diventa realizzabile. Contate su di Lui; credete alla forza invincibile del Vangelo e ponete la fede a fondamento della vostra speranza. Gesù cammina con voi, vi rinnova il cuore e vi irrobustisce con il vigore del suo Spirito.

Giovani di ogni continente, non abbiate paura di essere i santi del nuovo millennio!

Come essere santi

Siate amanti della preghiera; coerenti con la vostra fede e generosi nel servizio ai fratelli, membra attive della Chiesa ed artefici di pace. Per realizzare questo impegnativo progetto di vita, rimanete nell’ascolto della sua Parola, attingete vigore dai Sacramenti, specialmente dall’Eucaristia e dalla Penitenza. Il Signore vi vuole apostoli intrepidi del suo Vangelo e costruttori d’una nuova umanità. Prendete posizione contro ciò che avvilisce la persona umana e la famiglia. Ponete ogni sforzo per contribuire all’edificazione di un mondo nuovo, fondato sulla potenza dell’amore e del perdono, sulla lotta contro l’ingiustizia ed ogni miseria fisica, morale, spirituale, sull’orientamento della politica, dell’economia, della cultura e della tecnologia al servizio dell’uomo e del suo sviluppo integrale.

 Maria, nostro modello

Volgiamo ora lo sguardo alla Vergine Madre di Dio. Con il "sì" dell’Annunciazione, si aprì totalmente al progetto del Padre. Vi insegni, cari giovani, a discernere la volontà del Padre celeste sulla vostra esistenza. Vi ottenga la forza e la sapienza per poter parlare a Dio e parlare di Dio. Con il suo esempio vi sproni ad essere nel nuovo millennio annunciatori di speranza, di amore e di pace.

(cfr. Messaggio ai giovani per la XV GMG)

 L’Autore della nostra santità

Cari giovani e ragazze, non permettete che il tempo che il Signore vi dona trascorra come se tutto fosse un caso. Non pensate mai di essere ai suoi occhi degli sconosciuti, come numeri di una folla anonima. Ognuno di voi è prezioso per Cristo, è conosciuto personalmente, è amato teneramente, anche quando non se ne rende conto. Lasciatevi plasmare dallo Spirito Santo. (Dal saluto ai giovani in p.za S. Pietro, il 15 agosto 2000)

Forse a voi non verrà chiesto il sangue, ma la fedeltà a Cristo certamente sì! Una fedeltà da vivere nelle situazioni di ogni giorno . Cari amici, vedo in voi le "sentinelle del mattino" (cfr Is 21,11-12) in quest’alba del terzo millennio. Dicendo "sì" a Cristo, voi dite "sì" ad ogni vostro più nobile ideale. Non abbiate paura di affidarvi a Lui. Egli vi guiderà, vi darà la forza di seguirlo ogni giorno e in ogni situazione. (Dal discorso nella Veglia a Tor Vergata, il 19 agosto 2000)

La sorgente e l’alimento principale: l’Eucaristia, fonte di ogni vocazione

Cristo ci ama e ci ama sempre! Ci ama anche quando lo deludiamo, quando non corrispondiamo alle sue attese nei nostri confronti. Egli non ci chiude mai le braccia della sua misericordia. Come non essere grati a questo Dio che ci ha redenti spingendosi fino alla follia della Croce? A questo Dio che si è messo dalla nostra parte e vi è rimasto fino alla fine?

Possa esservi sempre, in ogni comunità, un sacerdote che celebri l’Eucaristia! Chiedo per questo al Signore che fioriscano tra voi numerose e sante vocazioni al sacerdozio.

Mettete l’Eucaristia al centro della vostra vita personale e comunitaria: amatela, adoratela, celebratela, soprattutto la Domenica, giorno del Signore. Vivete l’Eucaristia testimoniando l’amore di Dio per gli uomini.

Dalla partecipazione all’Eucaristia scaturisca, in particolare, una nuova fioritura di vocazioni alla vita religiosa, che assicuri la presenza nella Chiesa di forze fresche e generose per il grande compito della nuova evangelizzazione. Se qualcuno di voi, cari ragazzi e ragazze, avverte in sé la chiamata del Signore a donarsi totalmente a Lui per amarlo "con cuore indiviso" (cfr 1 Cor 7,34), non si lasci frenare dal dubbio o dalla paura. Dica con coraggio il proprio "sì" senza riserve, fidandosi di Lui. (Omelia della Messa a Tor Vergata, il 20 agosto 2000).

I frutti della santità: "Voi siete il sale della terra...Voi siete la luce del mondo" (Mt 5, 13-14) (tema della XVII GMG - Toronto, 18-28 luglio 2002).

 L'Eucaristia plasmi la vostra vita, la vita delle famiglie che formerete. Essa orienti tutte le vostre scelte di vita. L'Eucaristia, presenza viva e reale dell'amore trinitario di Dio, vi ispiri ideali di solidarietà.

 L’Oratorio porge sincere felicitazioni, unite alla preghiera, ai giovani, già catechisti o collaboratori, che hanno consacrato all’altare del Signore le loro unioni: Serenella e Pietro Rossini, Geroldi Elena, Bodini Francesca e rispettivi consorti.

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 Pensando all’estate 2002 (1)

Il Camposcuola

Paspardo ancora ci aspetta

di don Giovanni

 

Nonostante il prevedibile ulteriore calo di iscrizioni, quella del Camposcuola rimane un’esperienza per molti versi significativa. Perciò, eccoci qui a riproporla, ancora a Paspardo, per la diciannovesima volta, ancora suddivisa in tre turni della durata di circa due settimane ciascuno. Si potrebbe pensare ad un turno unico per i ragazzi, ma non è giusto, almeno per il momento, rischiare che, impediti dalla possibilità di scegliere tra periodi diversi, ci siano ragazzi che debbano rinunciare ad un’esperienza che desiderano fare. Poi sarà il caso di cominciare a pensare a qualche cosa di diverso: un’altra casa, magari più funzionale, una diversa località. Questo però comporterà quasi sicuramente dei costi ben diversi, ben superiori a quanto ogni iscritto ha dovuto versare fino ad ora.

Veniamo alle date dei tre turni:

 Camposcuola Ragazzi

1° turno: per 5a elementare e 1a media
(anche per 4a elementare se rimangono posti liberi), da lunedì 1 a domenica 14 luglio

2° turno: per 2a e 3a media, da domenica 14 a sabato 27 luglio

Camposcuola Adolescenti - Giovani

3° turno: da venerdì 2 a giovedì 14 agosto

Le date qui indicate sono passibili di qualche leggera modifica che, eventualmente, risulterà chiara sul modulo di iscrizione che verrà distribuito entro la prima metà di maggio.

Riguardo ai criteri di individuazione di animatori e vice (dalla 2a superiore in su), vale quanto s’è sempre detto e che, questa volta, non sto a ripetere.

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 Le nostre rubriche

 

Verola missionaria

a cura del Gruppo Volontari delle Missioni "Conoscerci" 

(da "Italia Caritas")

Saper ascoltare Dio:
ero straniero, mi avete ospitato

 

Per la Bibbia Dio non è solo: "Colui che è", bensì "Colui che parla a". Dio è volontà di relazione con l’uomo. Così il nome del credente per la Bibbia è essenzialmente "Colui che ascolta". Di più; Dio parla all’uomo a partire dall’ascolto radicale dell’uomo stesso e del suo bisogno. "Dio ascoltò il grido di lamento dei figli d’Israele oppressi in Egitto". Tale ascolto è la radice della compassione di Dio verso le vittime e gli oppressi della storia, il fondamento del Suo intervento in loro favore. "Ho ascoltato il grido del mio popolo, conosco le sue sofferenze, sono sceso per liberarlo. Non può pertanto stupire che il nuovo testamento chieda come esigenza fondamentale l’ascolto di Gesù Cristo, Parola definitiva di Dio agli uomini, e che la fede nasca dall’ascolto. Ascoltare Dio nella vicenda di Gesù Cristo significa ascoltare l’ascolto che Dio ha fatto degli uomini stessi ed entrare nelle storia di Dio. Entrare cioè, se così ci si può esprimere, nel cuore di Dio, assumere il Suo Spirito e lasciarsene guidare. Si tratta infatti di ascolto tanto della Parola quanto del silenzio di Dio, del Suo non - detto a cui introduce il Suo Spirito (Gv. 16, 12-13).

Il Vangelo ci chiede di ascoltare la Parola, che è contenuta nella Scrittura e mediata dalla vita sacramentale; ma che raggiunge l’uomo anche negli eventi, negli incontri, e soprattutto nei sacramenti viventi della presenza di Dio nel mondo che sono: i poveri e gli ultimi; e chiede di ascoltare lo Spirito: "Chi ha orecchio ascolti ciò che lo Spirito dice alla Chiesa" (Ap. 2,7). L’orecchio di cui parla l’Apocalisse, è la sede dell’intelletto e della comprensione. È il cuore che ascolta. Cioè la totalità dell’uomo. Ecco perché i vangeli chiedono discernimento sull’ascolto, su ciò che si ascolta, e su come si ascolta; perché noi siamo ciò che ascoltiamo!

Ascoltare significa fare spazio all’altro, affermare la nostra volontà, di esistere nel coinvolgimento con lui, e dire un "sì" radicale all’esistenza dell’altro: l’ascolto è la radice di una cultura di solidarietà e di condivisione.

Che può mai significare oggi, per esempio, l’accoglienza degli immigrati? Come accoglierli accogliendone anche la differenza? Occorre educarsi cogliendone anche la differenza a un ascolto interculturale, cioè all’ascolto delle storie dell’altro e a comprendere se stessi a partire dal suo racconto, dalla sua sofferenza, dalla sua storia. Solo così l’ospitalità che si appresta all’altro non è puramente logistica e materiale, ma profonda: noi lasciamo avvenire in noi stessi qualcosa della differenza dell’altro. L’altro, a quel punto, non abita solo tra noi, ma ci abita, fa parte di noi: può essere straniero, ma non ci è più estraneo. Questo ascolto non è mera passività, non è neppure solo apertura all’altro, ma attività che crea una comunione, stabilisce una "confiducia", pone le basi per una comunità. L’ascolto fa uscire dall’individualismo per far entrare nella logica della comunione: "accetto di farmi scomodare dall’altro e di non esercitare potere su di lui. L’ascolto autentico crea comunicazione ed esige che si sappia ascoltare l’ascolto dell’altro. Solo chi si dispone a un tale ascolto accetta anche di lasciarsi trasformare dalla relazione, altrimenti rischia di fare dell’altro un recettore delle sue parole e della sua volontà! Questo ascolto deve animare la nostra conversazione con l’altro: che allora sarà anche un segno e un momento della nostra conversione.

Enzo Bianchi

 

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Una proposta dell’Associazione 

CHIESE DELL’EST

 

con le vostre offerte liberati dagli orfanotrofi

119 bambini  Bambini di Romania marciscono negli orfanotrofi

 Liberiamoli e diamogli una mano

 

 

Mancanza di soldi, mancanza di personale d’assistenza: bambini sporchi di cacca e di pipì, che piangono per ore senza che nessuno se ne curi. Piano piano sono ridotti ad animaletti innocenti e spesso diventano irrecuperabili. Marciscono letteralmente in quegli orfanotrofi.

Noi possiamo salvare questi bambini.

L’anno scorso con le vostre offerte abbiano liberato dall’orfanotrofio 119 bambini, collocandoli in buone famiglie romene in affido preadottivo. A ciascuna di queste famiglie, per la preziosa opera di ricupero, abbiamo offerto un piccolo stipendio di 150.000 lire al mese cioè 1.800.000 lire l’anno. Abbiamo speso complessivamente lire 254.867.000.

Anche quest’anno torno a stendere la mano per quegli innocenti.

Noi dobbiamo assolutamente tirarli fuori da quegli stanzoni freddi e puzzolenti e collocarli nel calore d’una famiglia. Nel nome di Dio, ti prego: dacci una mano anche tu. La loro unica speranza sei tu.

Don Antonio Rossi

 

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I "nobel" italiani

 

(5)

 

a cura di Rino Bonera

 

Dalla assegnazione del premio Nobel per la letteratura alla scrittrice Grazia Deledda nel 1926, trascorrono otto anni prima che un "Nobel" venga conferito ad un altro italiano. Nel 1934, infatti, sempre per la letteratura, il prestigioso premio va a

Pirandello Luigi - (Agrigento 1867 - Roma 1936). Autore di una produzione teatrale e narrativa, è una delle voci più significative della cultura italiana del ‘900 e, in assoluto, uno degli scrittori italiani più noti nel mondo. Tema principale della sua opera è la dolorosa divaricazione tra le realtà della persona in continuo fluire e la "maschera" che ciascuno deve portare per rendersi riconoscibile e accettato.

Dopo gli studi a Roma e Bonn fu docente di stilistica (1897-1922) e di letteratura a Roma. La sua vita privata fu segnata dal dissesto finanziario del padre e dall’instabilità mentale della moglie. Colse il suo primo successo con il romanzo Il fu Mattia Pascal. Seguirono poi i primi importanti testi teatrali (Liolà, Pensaci Giacomino, Così è se vi pare, ecc.). Dopo il trionfo internazionale di Sei personaggi in cerca d’autore (1921), Enrico IV e di Vestire gl’ignudi (1922) compì frequenti viaggi all’estero e pubblicò il romanzo Uno, nessuno, centomila (1925).

L’amore per Marta Abba (Milano 1900-1988) grande attrice drammatica che aveva costituito una compagnia teatrale nel 1925, gli ispirò e per lei scrisse, tra le altre opere: L’amica delle moglie e Come tu mi vuoi. Altro trionfo: Questa sera si recita a soggetto (1930).

Nel 1929 fu chiamato a far parte dell’Accademia d’Italia e, nel 1934, gli fu conferito il premio Nobel.

Il meglio della sua produzione è raccolto nelle 200 Novelle per un anno.

 

Trascorreranno quattro anni dall’assegnazione del premio a Luigi Pirandello e nel 1938 sarà la volta di

Fermi Enrico - Fisico italiano naturalizzato statunitense, nato a Roma nel 1901. Si dedicò allo studio dei nuclei atomici e dei neutroni; scoprì la radioattività artificiale provocata da bombardamento di neutroni e il loro rallentamento da parte dei nuclei d’idrogeno.

Nel 1938 fu insignito del "Nobel" per la fisica.

Emigrato negli Stati Uniti nel 1939 a causa delle leggi antiebraiche, si dedicò al problema di ottenere energia nucleare controllata, mettendo in funzione, nel 1942, il primo reattore nucleare, chiamato anche pila di Fermi. Nel 1944 prese parte agli studi per la realizzazione della prima bomba atomica a Los Alamos.

Morì a Chicago nel 1954.

 

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Verola sport
(a cura di Rino Bonera)

 

Risultati delle partite giocate dalle varie squadre del Gruppo Sportivo Verolese:

 

CALCIO

 

Terza Categoria - Girone A

11a gior. rit. (07.04): Rudianese - Verolese 3 - 1

12a gior. rit. (14.04): Verolese - Verolavecchia 3 - 3

13a gior. rit. (21.04): A. Ghedi - Verolese 2 - 1

14a gior. rit. (28.04): Verolese - Torbole 3 - 1

 

Juniores - Girone D

09a gior. rit. (07.04): Offlaga - Verolese 1 - 5

10a gior. rit. (14.04): Verolese - S.F. Di Paola 3 - 2

11a gior. rit. (21.04): Ghedi - Verolese 5 - 1

12a gior. rit. (28.04): Verolese - Urago M. 2 - 2

 

Allievi - girone B

09a gior. rit. (07.04): Verolese - Manerbio 1 - 2

10a gior. rit. (14.04): Offlaga - Verolese 0 - 2

11a gior. rit. (21.04): Verolese riposa

12a gior. rit. (28.04): Quinzanese - Verolese 0 - 2

 

Giovanissimi - Girone G

08a gior. rit. (06.04): Trenzano - Verolese 0 - 3

09a gior. rit. (13.04): Verolese - S. Paolo 4 - 0

10a gior. rit. (20.04): Gabbiano - Verolese 2 - 2

11a gior. rit. (27.04): Verolese - Rudianese 1 - 5

(Il campionato dei Giovanissimi è concluso)

 

Posizioni in Classifica Generale delle varie squadre:

Terza Categoria: 3° posto con 53 punti

Juniores: 11° posto con 28 punti

Allievi: 11° posto con 25 punti

Giovanissimi: 6° posto con 35 punti

 

  

Pubblichiamo volentieri la foto che riprende la squadra dei Giovanissimi della sezione Calcio del Gruppo Sportivo Verolese. A loro il merito di aver partecipato al Torneo Internazionale "Adria Football CUP" di Rimini (si è concluso lo scorso 1 aprile) e la soddisfazione di essere giunti ai quarti di finale dopo aver superato Tedeschi e Spagnoli. Risultati più che appaganti dovuti anche: all’appassionato interessamento del mister Glauco Tironi, dell’accompagnatore Franco Vettorato ed all’appoggio degli sponsor Cantine Minini, Zincatura Bresciana e V.L.C. di Verolanuova. A tutti , dirigenti e sponsor, vanno particolari sentiti ringraziamenti da parte dei dirigenti della Sezione per l’impegno profuso e i complimenti per i risultati ottenuti.

 

 

 

CICLISMO

 

Una iniziativa all’insegna dello sport,

del divertimento e della solidarietà.

Lunedì 01-04, pasquetta, il "GS AVIS PEDALE VEROLESE POLI GOMME", la squadra ciclistica amatoriale locale, ha organizzato i cicloraduno denominato "1° Trofeo Angelo di Verola" (prova valevole per il campionato provinciale cicloturistico a squadre U.D.A.C.E. - C.S.A. IN) al quale hanno partecipato ben 190 atleti di 18 società.

Alle ore 8.45 dalla gelateria "La Piazzetta" in piazza Celesti il via per un percorso che ha interessato i comuni di Verolanuova, Pontevico, Quinzano, Bordolano, Castelvisconti, Borgo San Giacomo. Un breve circuito all’interno del centro abitato Verolese ha preceduto l’arrivo, alle ore 10.50, in piazza Celesti dove, oltre ad un ricco rinfresco che ha ritemprato i partecipanti e appassionati del pedale, è stata effettuata la premiazione delle società.

 

"Voglio ringraziare il comune di Verolanuova e tutte le ditte che hanno contribuito alla realizzazione di questo cicloraduno (Poli Gomme, Cantine Minini, etc.), in particolar modo la signora Pagliari Elda titolare della gelateria che ha offerto il rinfresco", dice Cervati Matteo presidente della società organizzatrice, "consentendomi di devolvere i soldi raccolti, con le iscrizioni, alla "PEDALATA DELLA SOLIDARIETA’" che effettueranno ad Agosto. Questo appuntamento, che prevede 5 tappe per un totale di 715 km, prenderà il via proprio a Verolanuova il 17/8 alle ore 9 dal palazzo comunale e avrà come meta il santuario dedicato al Santo Padre Pio, dove arriveremo il 21/8. A questa manifestazione parteciperanno anche atleti non vedenti di varie regioni, tra i quali saranno presenti anche gli atleti della squadra bresciana capeggiati da Galli Giancarlo (pluri medagliato olimpico) e Zanotti Damiano (presidente della squadra e coorganizzatore della manifestazione)".

"Con questa iniziativa intendiamo raccogliere fondi da devolvere al GS Brixia non vedenti destinandoli alle attività societarie e per l’acquisto di nuove attrezzature sportive (tandem) che consentiranno ad altri disabili di avvicinarsi a questo affascinante mondo".

 

"Attualmente sono ancora disponibili alcuni posti che spero di esaurire nel più breve tempo possibile. Per chi fosse interessato e volesse saperne di più su questa iniziativa, sono disponibili due recapiti telefonici lo 030-932020 oppure il 328-7438848".

"C’è una frase celebre di Giobbe Covatta più che opportuna in questo frangente".

BASTA POCO.... CHE CI VUOLE

Ogni piccolo contributo che riusciremo a raccogliere, sommato a tutti gli altri, ci consentirà di realizzare grandi progetti nel futuro".

"Questa è solo la prima di varie iniziative che la nostra squadra intende promuovere; infatti, per l’anno venturo, prevediamo la realizzazione di due manifestazioni a favore di associazioni di disabili. La prima riguarda un cicloraduno aperto a tutti i cicloamatori e cicloturisti; la seconda prevede la Pedalata della Solidarietà con meta Assisi".

 

Matteo Cervati

GS AVIS Pedale Verolese - Poli Gomme

 

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Varie - cronaca

 

Arte

& cultura

 

Le poesie

di Rosetta

 

Una madre, anche se gli anni fuggono, anche se le sofferenze l’attanagliano, rimane sempre unica e adorabile. E non si vorrebbe perdere per nessuna ragione al mondo.

Per te, mamma, e per tutte le altre mamme del mondo questo canto d’amore.

 

Come faro

 

Testa canuta,

abbandonata

sulla mia spalla

e lacrime accasciate

nella sera...

 

Il tuo respiro

rotto da emozioni...

 

E io che tra le braccia

ti stringo, per un soffio

di questo tempo amaro,

sento che sei con me,

che adoro le tue mani

nodose e gli occhi stanchi,

la pelle che s’affloscia

e il tuo cercarmi.

 

Adoro questo tronco

dissodato, questo incanto

d’amore che non cede

a prove d’una vita tormentata.

Resta qui, madre!

 

Raccoglierò le spine

e i chiodi e tutti i segni

del tuo dolore tacito,

immane. Rimani

come faro sulle onde,

come rocca sopra alture

soleggiate, come voce

in fondo all’anima che tace.

Grembo della mia vita,

non lasciarmi.

 

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Dalla "Provincia di Brescia"- Settore lavoro - abbiamo ricevuto e pubblichiamo

 

Uno per diciotto

 

 

Già Ufficio di collocamento, il Centro per l’Impiego è una struttura decentrata dell’Amministrazione Provinciale con compiti in materia di lavoro.

Ubicato in Leno, Via Roma n. 26, telefono 030906114, fax 0309038319, offre gratuitamente i seguenti servizi:

• Accoglienza e informazione

• Tecniche di ricerca del lavoro/Tecniche di transizione

• Orientamento

• Incontro domanda/offerta

• Stage

• Adempimento delle procedure amministrative

• Consulenza alle imprese

Ben diciotto Comuni (Alfianello, Bagnolo Mella, Bassano Bresciano, Cigole, Fiesse, Gambara, Gottolengo, Leno, Manerbio, Milzano, Pavone del Mella, Offlaga, Pontevico, Pralboino, San Gervasio Bresciano, Seniga, Verolanuova, Verolavecchia) fanno riferimento al C.P.I. di Leno per tutti gli adempimenti, obbligatori o facoltativi, che le aziende e la popolazione attiva ivi residente devono o possono compiere. Sottolineando che tutte le informazioni relative ai servizi si possono ottenere agli sportelli dell’Ufficio, in questa sede si precisa che, coloro che obbligatoriamente si devono iscrivere nelle varie liste sono i seguenti soggetti:

1. I lavoratori inseriti nella lista regionale di mobilità;

2. Gli appartenenti alle categorie protette che necessitano dell’inserimento nella lista provinciale per il Collocamento Mirato;

3. Coloro che intendono essere avviati a selezione presso gli Enti Pubblici secondo la procedura prevista dall’art. 16 della legge 56/87 (titolo di studio richiesto: scuola dell’obbligo);

4. Chi intende iscriversi al Collocamento Nazionale dello Spettacolo.

Per iscriversi sono necessari i seguenti documenti:

Cittadini comunitari: libretto di lavoro (rilasciato dal Comune di residenza), codice fiscale, documento d’identità.

Cittadini extracomunitari (stranieri): libretto di lavoro (rilasciato dalla Direzione Provinciale del Lavoro Servizio Ispettivo), codice fiscale, passaporto, permesso di soggiorno.

Iscrizione al Collocamento Mirato: libretto di lavoro, codice fiscale, documento d’identità, copia autenticata del verbale della visita medica collegiale (verbale di invalidità), certificato di pregiudizio/non pregiudizio rilasciato dall’Ufficiale Sanitario.

Ringraziando per lo spazio che la Redazione di questo periodico ha riservato al Centro, informiamo che in futuro verranno approfonditi alcuni argomenti (anche su segnalazione dei lettori) relativi al settore lavoro.

Centro Impiego

 

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Dal "Giornale di Brescia" di giovedì 18 aprile

 

L’istituto di Verolanuova, già certificato ISO 9001,

è abilitato a rilasciare l’attestazione

Al Cfp la patente informatica europea

 

 

Un istituto per la formazione professionale bresciano con una qualità nei prodotti ed una professionalità degli operatori di misura europea. È quanto emerso in una conferenza stampa al Cfp di Verolanuova alla presenza dell’assessore provinciale alla formazione professionale, dott. Enrico Mattinzoli, del presidente del consorzio per l’istruzione professionale di Verolanuova, Paolo Colosini, del sindaco, dott. Stefano Dotti, e del direttore e del vicedirettore del Cfp verolese, rispettivamente il dott. Domenico Lippolis e l’ing. Antonio Botta.

 

Motivo dell’incontro l’accreditamento dell’istituto della Bassa da parte dell’Aica (Associazione per l’informatica ed il calcolo automatico) quale test center, ovvero centro professionale adeguato, secondo parametri stabiliti a livello internazionale, per rilasciare l’Ecdl. Più semplicemente, il termine tecnico viene reso con il corrispettivo italiano di "Patente informatica europea"; ciò significa che, il Centro di formazione professionale di Verola è stato riconosciuto come istituto nel quale gli utenti dei corsi possono conseguire un diploma riconosciuto a livello europeo dopo il superamento di una serie di esami.

 

Il riconoscimento attribuito all’istituto di Verolanuova, l’unico assegnato ad una scuola bresciana e probabilmente l’unico della Lombardia, qualifica ulteriormente l’istituto della Bassa, che nel gennaio di quest’anno aveva ottenuto la certificazione di qualità Iso 9001 relativamente, fra gli altri, alla formazione nei settori meccanico, elettrico, elettronico, dell’informatica, dell’amministrazione e dei lavori d’ufficio.

 

In pratica, il Cfp di Verolanuova è riconosciuto come una scuola in grado di fornire servizi qualitativamente adeguati alle esigenze degli utenti attraverso personale docente aggiornato in tema di metodologie didattiche ed innovazioni tecnologiche e contenuti informativi.

 

Elena Ungari

 

Per informazioni telefonare al 030 931258 - Fax 030 9362024

 

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Turni domenicali di guardia farmaceutica

dell’Azienda S.L. 19ù

 

 

5

S. Gervasio

Leno (Castelletto)

 

12

Pontevico (dr. Pinzi)

Leno (dr. Bravi)

 

19

Pontevico (dr. Romano)

Offlaga

 

26

Bassano Br.no

Borgo S. Giac.

 

GIUGNO

 

2

Alfianello

S. Paolo

 

9

Verolanuova (Comunale)

Bagnolo Mella (dr. Ingardi)

 

N.B.: L’elenco è provvisorio.

N.B.: Il turno domenicale ha inizio dal pomeriggio del venerdì precedente e nell’elenco sono indicate soltanto le farmacie più vicine a Verolanuova. Qui, però, ogni sabato è aperta la farmacia comunale dalle ore 15.00 alle 19.00.

 

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NUMERI UTILI DI TELEFONO:

 

Servizio Sanitario (soltanto nei casi di urgenza e di emergenza): 118

Gruppo Verolese Volontari del Soccorso: 030 936 1 662 (via Grimani)

Problemi con le droghe?: 030 993 7 210

Alcolisti in trattamento: 030 931019 oppure 030 93 22 45

Vigili del Fuoco: 030 93 10 27

Carabinieri - Pronto intervento: 112

 

N.B.: Il servizio sanitario prefestivo, festivo e notturno si svolge dal sabato mattina alle ore 10.00 fino al lunedì alle ore 8.00 e tutte le notti dalle ore 20.00 alle ore 8.00.

Per le prenotazioni di trasporto con autoambulanza del Gruppo Volontari del Soccorso telefonare: dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.00; inoltre dalle ore 8.00 del sabato alle 7.00 del lunedì.

 

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Per i collaboratori de "L’Angelo di Verola"

 

Invitiamo i collaboratori a far pervenire i loro articoli possibilmente dattiloscritti (se scritti a mano: in stampatello per ragioni tecniche) unicamente ai sacerdoti entro e non oltre le ore 12.00 di venerdì 17 maggio. Quelli pervenuti oltre tale data non saranno pubblicati.

La redazione non è tenuta a dare giustificazioni per la non avvenuta pubblicazione degli articoli pervenuti né risponde delle fotografie non ritirate dagli interessati entro quindici giorni dalla pubblicazione sul bollettino.

 

LA REDAZIONE

 

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Brevi di cronaca

 

 

• Il prossimo sabato 25 maggio, alle ore 21.00, nel giardino antistante il Palazzo Comunale, avrà luogo la XIV Rassegna "Cori in Primavera".

Organizzata, come sempre, dal coro locale "Virola Alghise" la manifestazione vedrà, quest’anno, la partecipazione del Coro "Polifonico S. Cuore" di Badesi (Sassari) e del coro di Inzino. Ai due gruppi il "Virola Alghise", in apertura di serata, darà il benvenuto con l’esecuzione di alcuni brani.

• Si è concluso lo scorso 22 marzo il XIII Anno Accademico dell’Università Aperta.

Nell’auditorium della Biblioteca Civica, in un’atmosfera festosa culminata nel rinfresco offerto dagli stessi soci è avvenuto lo scambio dei saluti e l’arrivederci al prossimo ottobre quando prenderà il via il XIV anno.

Nel prossimo numero pubblicheremo un più ampio servizio sul pomeriggio che ha visto la chiusura dell’attività che aveva preso il via lo scorso 9 ottobre 2001.

 

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Auguri...

 

 

Il 13 aprile scorso nonna Pasqua Calissi ved. Valota ha compiuto 96 anni attorniata dall’amore dei suoi figli, dalla nuora, dal genero, dai nipoti e pronipoti che in gioiosa compagnia l’hanno festeggiata.

 

Auguri a nonna Felicita Ruggeri ved. Migliorati che il 24 marzo ha raggiunto le 98 primavere festeggiata da: figli, nuore, generi, nipoti e pronipoti.

Auguri di una vita serena.

Tantissimi bacioni da tutta la sua famiglia.

 

Ad entrambe anche gli auguri de "L’Angelo".

 

 

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Relax...iamoci un po’

 

Il pensiero...

"I francesi (...) chiudono qualche pazzo in un istituto, per persuadere quelli che stanno fuori che son sani"

(Montesquieu, Lettere persiane)

 

...e il proverbio del mese:

"Töcc i barbù i gha ‘l só bù".

(Tutti i barboni hanno il loro lato buono)

 

Il Santo del mese

S. Ubaldo - giovedì 16 maggio - Protettore dei pugili

Ubaldo Baldassini vescovo, visse tra il 1100 e il 1126. Il suo carattere era singolare: insieme gentile e coraggioso. Grazie a queste qualità riuscì a placare Federico Barbarossa.

 

La "Risposta"

Che significa dire: "Salvare capra e cavolo"?

Brigare in modo da ottenere due vantaggi che parevano escludersi, o anche far sì da accontentare tutti. Deriva da un vecchio rompicapo che si propone ai ragazzi: un pastore deve attraversare un fiume su una barca, trasportando, uno alla volta, un lupo, una capra e un cavolo. Se comincia col traghettare il lupo, la capra, restando sola, mangerà il cavolo; se si porta dietro per prima la capra, nel secondo tragitto dovrà portare o il lupo o il cavolo, e allora o il lupo mangerà la capra, o la capra mangerà il cavolo. E qualcosa corre sempre il rischio di essere divorato. Perciò il pastore dovrà trasportare prima la capra, che lascerà sull’altra riva; poi il cavolo, che sbarcherà, ripigliando la capra e portandola con sè; e infine il lupo, che potrà lasciare col cavolo senza pericolo, mentre, finalmente, nell’ultimo tragitto, riporterà la capra.

Un Pensiero di don Primo
"Sta bene che l’uomo senta nell’agire il tormento della propria imperfezione. Forse è proprio questo tormento che non ci lascia in pace, che ci spinge avanti di speranza in speranza, d’insuccesso in successo, che spezza le radici dell’orgoglio e ci mostra, proprio nel momento in cui moviamo in aiuto di un fratello, tutta la nostra miseria, forse è, dico, proprio questo senso di non poter compiere quello che si deve compiere, la cosa più divina in noi! (Don Mazzolari)

Antico proverbio cinese 

Per raggiungere la saggezza non sottovalutare mai i vizi: non provarne nessuno; e non sottovalutare mai le virtù: praticale tutte.

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Per i più piccoli

 

LA FIRMA

- Scusi - chiede l’impiegato allo sportello - come mai ha firmato questo documento con tre croci?

- Beh, la seconda sta per il nome e la terza per il cognome!

- E la prima?

- La prima sta per dottor!

 

COLMO

Qual è il colmo per un marziano?

- Non avere il pollice verde!

 

INDOVINA

Perchè il martello ha sempre ragione?

- Perchè ogni volta... t’inchioda!

 

DAL MEDICO

- Se vuol guarire dal suo esaurimento - spiega il dottore al paziente - deve assolutamente cambiare aria.

- Nessun problema - risponde lui tranquillo - sono maestro di musica!

 

INDOVINA

Perchè sulle cartoline di buon anno si scrive carissimi auguri?

Perchè le tariffe postali sono aumentate!

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 Abbonati a "L’Angelo di Verola" 2002 (4)

 

ORDINARI: Ferrari Giuseppe, Bettini Vittorio, Platto Ezio, Famiglia Valsasina, Loda-Migliorati, Quaranta Pietro, Rossini Silvano, Rinaldi Zanolini Cristina, Rinaldi Renato, Redana Rita, Pini Giuseppe, Colla-Ungaro, Gerolamo Gaggia, Simoni, Burlini Luigi, Maggioni, Labinelli Giovanni, Trezza Francesco, Venturini Ismaele, Zorza Carlo, Giraudo M. Donata, Bianchi Maria, Laudati Antonio.

 

SOSTENITORI: Franceschetti Roberto, Boffini Stefano.

 

BENEMERITO: Bonaglia Paolo, Ledda Marisa, Cervati Ernesto, Sala Pietro, Bordonali Matteo, Loda Anna, Marmaglio Roberto, Cervati Guido, Fam. Cetara-Gozzoli, Cò Edvige Gesner, Monfardini Valerio, Ferrari Angelo, Ferrari Pietro, Burlini Angelo, Migliorati Franco, Minini Mauro, Minini Marco, Cavedo-Andoni, Barezzani Fausto, Venturini Giuseppe, Marini Angelo, Penocchio Angelo, Bertoli Giuseppe, Galperti Davide, Marini Paolo.

 

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Anagrafe parrocchiale

 

Battesimi

12 Venturini Gloria di Giorgio e di Morandi Paola

13 Cervati Elisa di Roberto e di Ponzio M. Grazia

14 Migliorati Marco di Pierangelo e di Leoncini Nancy

15 Trezza Alessandro di Francesco e di Amighetti Elena

16 Brunelli Marta di Simone e di Burlini Chiara

17 Baronio Benedetta di Mario e di Gallimberti Florisa

 

Matrimoni

4 Girelli Roberto con Bodini Francesca

5 Caprini Pierangelo con Fontana Elisa

6 Vitalini Virginio con Calà Noemi

7 Bonini Roberto con Raggi Alessandra

8 Tomasoni Gianmaria con Quaranta Elena

 

Defunti

15 Amighetti Teresa Catani di anni 82

16    Cremaschini Maria Pistoni di anni 83

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Offerte pro restauri

tele e affreschi della Basilica

 

Giornata celebrata nel mese di aprile 1.216,72

N.N. 55,00

In memoria dei nostri cari defunti 100,00

N.N. 50,00

I figli in memoria della cara mamma Luigia 150,00

Mariella Brognoli in memoria della Sig.ra Erina Pistolesi 50,00

N.N. 200,00

N.N. 40,00

N.N. 520,00

N.N. 50,00

N.N. 20,00

N.N. 50,00

N.N. 10,00

Cappella Casa Albergo 170,00

N.N. 100,00

 

Totale 2.781,72

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