L'Angelo di Verola L'Angelo di Verola Mensile di Vita Parrocchiale


Anno XXVII n° 11  Novembre 2002

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Edizione a stampa a cura di Mons Luigi Corrini
Redazione: Rino Bonera - Don Giampaolo Goffi - Don Valentino Picozzi
Edizione on-line a cura di Tiziano Cervati


SOMMARIO

  3 A conclusione della missione (I Missionari)

  6 Calendario liturgico

10 Lettera Pastorale (Mons. G. Sanguineti)

14 Un problema delicato (D. Luigi)

18 Una preghiera

19 L’anno del Rosario

20 Raccogliamo ciò che abbiamo seminato

23 Bambini e ragazzi bulli

vita parrocchiale

24 Aggiornamenti della situazione finanziaria

25 Missionecontinua

26 Il Centro di ascolto

27 Premio Morelli 2002

28 Scuola di Vita Familiare

dagli Oratori

29 La Missione continua se ... (D. Valentino)

31 I Gruppi di catechesi (D. Valentino)

le nostre rubriche

35 Novembre ... Luce e tenebre (Gr. "Conoscerci")

38 Verola sport (R. Bonera)

varie - cronaca

40 Ultimo fiore (R. Mor)

42 Agli Scrovegni con l'Università Aperta

     Dall’AVIS (B. Vigna)

43 Relax...iamoci (errebi)

44 Per i più piccoli

45 Turni farmacie
     Numeri Utili
     Per i collaboratori dell'Angelo

46 Anagrafe parrocchiale

     Offerte pro opere parrocchiali


 A conclusione della Missione

Il messaggio dei Padri Missionari

Passirano, 16 ottobre 2002

Carissimi fratelli, domenica scorsa abbiamo concluso l’esperienza della Missione, che ci ha visti impegnati per ben tre anni e che costituisce, lo speriamo, una buona piattaforma di lancio per il cammino che da qui riprende. Il momento del commiato, nella piazza della Basilica gremita di fedeli, è stato carico di emozione e anche di un po’ di nostalgia; ma più di tutto mi è sembrato un momento di grazia. La vostra presenza, la preghiera accorata, l’aria stessa che si respirava, apparivano segni chiari di una partecipazione attiva all’evento che insieme vivevamo. Abbiamo accolto Maria, la Madre, a casa nostra, come Colei che costituisce il modello insuperabile dei discepoli di Gesù, la guida sicura nel pellegrinaggio della vita. Maria ci rimanda continuamente a suo Figlio Gesù, e ci ripete sempre il suo testamento di Cana: "Fate quello che Lui vi dirà"!

Nei tre anni di Missione abbiamo accolto di volta in volta le consegne dei capisaldi della vita cristiana. L’ultimo "Ritorno di missione" è stato dedicato all’Eucaristia, "culmine e fonte" della vita della Chiesa. Per coloro che hanno risposto alle convocazioni, sia alle Messe che ai Centri d’Ascolto, è stata l’occasione di una gioiosa riscoperta del ruolo essenziale di questo Sacramento per la nascita e la crescita del Corpo di Cristo che è la Chiesa, così come per la vita di ogni suo membro.

Nei Centri d’Ascolto, dove è possibile il dialogo, abbiamo potuto constatare come sia tutt’altro che raro incontrare gente che pensa di poter essere cristiana senza Eucaristia. Dietro gli slogan pre-confezionati (...si può essere cristiani senza andare a messa ... quelli che vanno a messa sono peggio degli altri...) si cela spesso una non-conoscenza di che cosa sia la messa, o il bisogno di trovare una giustificazione alla propria pigrizia. Se rimane vero che si può essere brave persone anche senza andare in chiesa, è altrettanto vero che se si vuole essere cristiani bisogna chiedere a Gesù Cristo come la pensa in proposito, per non confezionarsi una religione a propria misura.

E allora basta rileggersi, e meditare, il capitolo VI del Vangelo di Giovanni per rendersi conto di cosa sia l’Eucaristia, e della assoluta sua necessità per chi vuole seguire Gesù. A coloro che non capivano, o non volevano accettare le sue parole, Gesù ha semplicemente detto che potevano andarsene. Noi siamo grati a Pietro che a nome dei pochi rimasti, ha detto quelle bellissime parole: "Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna."

Allora, guidati dalla Parola, abbiamo cercato di capire qual è il frutto primo ed essenziale del Pane di Vita di cui ci nutriamo nella Santa Comunione. Il Vangelo è chiarissimo. Dice Gesù: "Chi mangia di me, vivrà per me". Il cristiano non è solo discepolo di Gesù, non gli basta conoscerlo, amarlo, seguirlo; nella Comunione, gli diventa concorporeo, consanguineo, diventa Lui, per partecipazione. È per questo che può dire, con S. Paolo: "Non sono più io che vivo, è Cristo che vive in me".

L’incorporazione a Cristo fa sì che il cristiano diventi una sua presenza là dove vive; poiché Cristo vive in lui, può e deve amare come ha amato Lui; diventa fermento di unità, diventa Chiesa viva.

Ma proprio per questo, proprio perché rivive l’esperienza di Emmaus, a Emmaus non deve fermarsi. Da qui deve ripartire, perché il mondo attende questo annuncio.

Il mondo degli uomini è la casa del cristiano. La Chiesa è costituita per essere inviata a tutti gli uomini, nostri compagni di viaggio.

Noi sappiamo bene come il cammino dell’umanità sia segnato, oggi più che mai, da conquiste esaltanti, ma anche da drammi sconvolgenti. Accanto al progresso scientifico e tecnologico, non si può ignorare l’imbarbarimento dei costumi, il degrado dei valori, gli effetti nefasti dell’egoismo personale e collettivo che semina discordie, odio, violenza e morte. È la cronaca quotidiana dei nostri TG. Forse noi ci illudevamo di essere un’isola felice, una specie protetta. Gli avvenimenti di questi ultimi tempi ci hanno riportato alla triste realtà e all’"onore" delle cronache.

Ma noi non possiamo limitarci a denunciare, a cercare responsabili, e meno che meno a condannare. Per questa umanità Cristo ha patito ed è morto, a questa umanità noi, fatti Chiesa dall’Eucaristia, siamo inviati a portare vita e speranza. Eucaristia, Chiesa, mondo: noi siamo come le cerniere, i canali di trasmissione che assorbono certezze e forza da irradiare in tutti gli ambienti di vita in cui siamo inseriti. A questo mondo malato la Chiesa ha da offrire non parole o vane illusioni; essa ha in dote il Verbo fatto carne e fatto Pane. È Pane di vita, per la vita del mondo, perché è sostanziato di Amore. Lui, che ha conosciuto e assunto tutto il dolore e l’angoscia dell’umanità, Le offre se stesso, oggi, attraverso le membra del suo Corpo che è la Chiesa, cioè noi vivificati dall’Eucaristia.

I laici sono protagonisti in questo processo vitale. A loro compete portare l’Amore negli ambiti e nei mondi in cui vivono. È il mondo della famiglia, della cultura, della politica, della sofferenza, dell’educazione, dei mezzi di comunicazione, della scienza e delle arti, del lavoro, dell’economia.

L’Eucaristia, la nostra Messa, diventa quindi Missione. Gesù Cristo ci nutre col Pane spezzato, e ci rimanda alla città degli uomini, per essere segno di speranza e compagni di viaggio .

Abbiamo concluso l’esperienza della Missione riconsegnandoci Maria, la Madre. È Lei il modello incomparabile, è Lei la custode e la garante della Vita, è Lei la guida sicura nel cammino. Se Lei sarà con noi, questa valle di lacrime ritroverà il sorriso, e gli uomini si riconosceranno fratelli.

A Maria vi affidiamo. Se la accogliete, noi possiamo partire felici: Missione compiuta!

In Lei vi salutiamo con affetto e riconoscenza.

A nome di tutti i missionari

P. Palmiro Delalio O.M.I.

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Calendario liturgico dal 10 novembre all’8 dicembre

 

NOVEMBRE

 

ORARIO SANTE MESSE

 

In Basilica:
Prefestiva : ore 18.00

Festive : ore 7.30 - 9.30 - 11.00 - 18.00

           : ore 15.00 Celebrazione Liturgica

Feriali : ore 7.00 - 9.00 - 18.00

 

S. Rocco:
Festiva : ore 9.00

 

S. Anna - Breda Libera:
Festiva : ore 10.00

Feriale (solo giovedì): ore 18.30

 

Cappella Casa Albergo:
Feriale e prefestiva: ore 16.30

 

N.B.: In Basilica , ogni sabato dalle ore 15.30 alle 18.00, i sacerdoti sono a disposizione per le confessioni degli adulti.


10 Domenica XXXII del tempo ordinario

Dal Vangelo - "...In quel tempo Gesù disse: - ...Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora in cui il Signore verrà". (Mt. 25, 13)

Sante messe con orario festivo

ore 11.50 Celebrazione dei Battesimi

ore 15.00 Celebrazione liturgica

ore 16.00 Nel salone dell’Oratorio maschile incontro per i genitori dei ragazzi/e di 2a e 3a media

N.B. Oggi si celebra la Giornata Nazionale del Ringraziamento per i frutti della terra e del lavoro dell’uomo. La nostra parrocchia celebrerà la "Giornata" domenica 17 novembre


17 Domenica XXXIII del tempo ordinario

Dal Vangelo - Gesù disse: "Un uomo partendo per un viaggio chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, ad un altro due, e a un altro uno, a ciascuno secondo le sue capacità, e partì..." (Mt. 14, 15)

Sante messe con orario festivo

Giornata dei migranti
Questa giornata si celebra nella terza domenica di novembre. Specialmente per noi italiani il problema "migranti" è di grave riflessione e stimolo alla preghiera e alla concreta solidarietà

ore 15.00 Celebrazione liturgica
ore 16.00 Nel salone dell’Oratorio maschile incontro con i genitori dei fanciulli/e della 4a e 5a elementare incamminati verso la Redditio del Padre Nostro

21 giovedì Presentazione della Beata Vergine Maria - Sante messe con orario feriale


24 Domenica "NOSTRO SIGNORE GESU’ CRISTO RE dell’UNIVERSO". Solennità.

Dal Vangelo - "Venite, benedetti del Padre mio... perché ho avuto fame, ho avuto sete, ero forestiero, ero nudo, ero malato, carcerato e siete venuti a trovarmi... Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli l’avete fatto a me". (Mt. 25, 34...)

Sante messe con orario festivo

ore 11.00 Santa messa in canto

ore 15.00 Esposizione del Santissimo. Canto del Vespro. Adorazione comunitaria. Atto di consacrazione a Cristo Re. L’adorazione privata prosegue fino alle ore 18.00

ore 16.00 Nel salone delle Rev.de suore incontro con l‘Azione Cattolica Adulti

ore 16.00 Nel salone dell’Oratorio maschile incontro per i genitori dei fanciulli/e di 2a elementare

30 sabato S. Andrea Apostolo. Festa
Sante messe con orario feriale - Si apre la Novena dell’Immacolata
ore 15.00 Con il suono delle campane si annuncia l’apertura del tempo di Avvento

Inizia il nuovo anno liturgico
ore 20.30 In Basilica veglia di preghiera "Entriamo con cuore nuovo nel tempo dell’Avvento".

Il Nuovo Anno Liturgico

Con l’Avvento entriamo in un tempo sacro nel quale si celebra la venuta di Nostro Signore Gesù Cristo.

Mentre nel tempo di Natale contempliamo il mistero di Dio fatto uomo e dell’Uomo Gesù che si manifesta come Dio, le quattro settimane dell’Avvento che quest’anno inizia con domenica 1 dicembre, hanno lo scopo di farci guardare all’avvenire, nell’attesa del glorioso ritorno del Signore.

La sintesi della liturgia dell’Avvento la troviamo nei due prefazi di questo tempo: il primo rende grazie al Signore che è già venuto "nell’umiltà della nostra natura umana"; il secondo prefazio che si prega dal 17 al 24 dicembre evoca i profeti, S. Giovanni Battista, la Vergine Maria perché "ci prepariamo con gioia al mistero del Natale".


DICEMBRE

 

ORARIO SANTE MESSE

 

ORARIO SANTE MESSE

 

In Basilica:
Prefestiva : ore 18.00

Festive : ore 7.30 - 9.30 - 11.00 - 18.00

           : ore 15.00 Celebrazione Liturgica

Feriali : ore 7.00 - 9.00 - 18.00

 

S. Rocco:
Festiva : ore 9.00

 

S. Anna - Breda Libera:
Festiva : ore 10.00

Feriale (solo giovedì): ore 18.30

 

Cappella Casa Albergo:
Feriale e prefestiva: ore 16.30

 

N.B.: In Basilica , ogni sabato dalle ore 15.30 alle 18.00, i sacerdoti sono a disposizione per le confessioni degli adulti.


1 Domenica Prima di Avvento

Dal Vangelo: - In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: "Vigilate, dunque, poiché non sapete quando il padrone di casa tornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino, perché non giunga all’improvviso, trovandovi addormentati. Quello che dico a voi lo dico a tutti: Vegliate". (Mc. 13, 35-37)

Sante messe con orario festivo

ore 15.00 Celebrazione liturgica

ore 16.00 Nel salone dell’oratorio femminile incontro con i genitori, padrini e madrine dei bambini che saranno battezzati nel mese di dicembre

N.B. Durante il tempo di Avvento alle ore 9.00, nel corso della santa messa sarà celebrata "L'ora di lodi" e verrà dettato un pensiero di riflessione dopo il Vangelo.

Così alle ore 18.00, verrà cantato il Vespro e sarà dettata una riflessione dopo la lettura del Vangelo.

N.B. Si apre la settimana della stampa cattolica

5 giovedì Primo del mese. Dopo la s. messa delle ore 9.00 esposizione del Santissimo e adorazione comunitaria e privata fino alle ore 12.00

6 venerdì Primo del mese, dedicato alla devozione del Sacro Cuore

7 sabato S. Ambrogio. Festa - Patrono della regione Lombardia - Sante messe con orario feriale


8 Domenica Seconda di Avvento

Dal Vangelo: "Inizio del Vangelo di Gesù Cristo, figlio di Dio. Come è scritto nel profeta Isaia "Ecco, io mando il mio messaggero davanti a te, egli ti preparerà la strada. Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la strada del Signore, raddrizzate i suoi sentieri". (Mc. 1, 1-3)

Sante messe con orario festivo

ore 11.50 Celebrazione comunitaria dei battesimi

ore 15.00 Celebrazione liturgica

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Documenti

 

Pubblichiamo la lettera pastorale che il nostro vescovo ha indirizzato ai sacerdoti e ai fedeli della diocesi di Brescia, per l’anno 2002-2003.

È la continuazione della proposta che il vescovo ha fatto alla nostra Chiesa locale il 4 luglio 1999 con la Scelta Pastorale : "Gesù Cristo ieri, oggi e sempre".

È il richiamo all’impegno prioritario del suo episcopato: "Nuova Evangelizzazione".

Una priorità pastorale che chiede ancora "la nostra attenzione alla formazione dei cristiani adulti con una fede matura, pensata, capace di tenere insieme i vari aspetti della vita".

Domenica 13 ottobre u.s. abbiamo concluso ufficialmente la Missione. Aperta all’inizio del 2000, l’Anno del Giubileo, e ripresa nei tre anni di richiamo. Ora la Missione a Verola è entrata nella fase di realizzazione.

Le associazioni, i gruppi, i movimenti, tutti i fedeli e specialmente coloro che sono impegnati nel corso zonale di formazione superiore per catechisti agli adulti e per i catechisti dei fanciulli, ragazzi e adolescenti, sono chiamati alla verifica del loro impegno. Così la Parrocchia attraverso al servizio delle Diaconie e dei Centri di Ascolto è mobilitata nell’impegno missionario.

I Padri che ci hanno "pilotato" in questi tre anni ci hanno consegnato un messaggio; meditiamolo e preghiamo perché ognuno mentre è fatto oggetto della Nuova Evangelizzazione si senta impegnato ad annunciare ai fratelli la gioia del Vangelo.

 

Lettera Pastorale per l’anno 2002/2003

 

Carissimi fratelli e sorelle in Cristo,

è trascorso un triennio dalla Scelta Pastorale del 4 luglio 1999, "Gesù Cristo ieri, oggi e sempre". Scrivevo allora che la "Nuova Evangelizzazione sarebbe stata la priorità pastorale del mio episcopato".

Oggi, a distanza di tre anni, sento di offrire a voi tutti, sacerdoti consacrati laici, un cenno di verifica del lavoro e uno sviluppo.

Volendo dare uno sguardo riassuntivo di verifica non posso non rivolgermi a voi con sentimenti di profonda gratitudine per il cammino compiuto in questo triennio.

La collaborazione ha vinto le inevitabili fatiche.

Il cammino è iniziato con l’indicazione delle priorità pastorali nell’orizzonte della Nuova Evangelizzazione.

Sulla Nuova Evangelizzazione ho scritto e detto. Ma ripeto.

L’Evangelizzazione è nuova perché chi annuncia il Vangelo è la comunità nel suo insieme mediante la testimonianza comunitaria e il discernimento comunitario: la Chiesa comunione e missione che annuncia Gesù di Nazaret; la Chiesa che educa alla scuola del Vangelo.

Il compito dell’evangelizzazione si affronta solo ponendosi di fronte a Gesù, parola di Dio fatta carne in mezzo a noi, risorto da morte e che verrà alla fine dei tempi: "Non ci seduce certo la prospettiva ingenua che, di fronte alle grandi sfide del nostro tempo, possa esserci una formula magica. No, non una formula ci salverà, ma una Persona e la certezza che essa ci infonde: Io sono con voi" (NMI 29).

Se il Verbo di Dio è disceso, noi dobbiamo andare a scuola del suo metodo: stare in mezzo, stare accanto, a Lui e alla gente. Egli è all’origine della nostra fede e nella sua vita ci ha lasciato un esempio affinché camminiamo sulle sue tracce.

Una priorità pastorale che tuttora chiede la nostra attenzione è la formazione di cristiani adulti con una fede matura, pensata, capace di tenere insieme i vari aspetti della vita. A tal fine è partita l’iniziativa dei corsi zonali di formazione superiore dei catechisti specialmente degli adulti. Non si tratta di un nuovo corso per catechisti, ma della scelta e della elaborazione di una pastorale che prende sul serio l’esigenza di una nuova evangelizzazione; animata da spirito missionario che dà la priorità agli adulti. L’iniziativa, che ha avuto una risposta positiva, ha bisogno di essere alimentata dalla collaborazione di tutti.

Deve aumentare la presenza di catechisti per adolescenti e giovani finora molto scarsa.

Non ha avuto l’accoglienza che desideravo la preparazione degli operatori pastorali laici (cfr. Nota Pastorale 2001-2002 nn. 24 ss) per rispondere a quelle situazioni che chiamano in causa la competenza e la disponibilitài dei laici, e/o per affrontare la riduzione del numero dei presbiteri. Trova ancora molta resistenza il rendersi conto dell’urgenza di questo impegno. Si sente la difficoltà ad assumere nella pastorale un vero stile collaborativo e di corresponsabilità con i laici.

Su questo punto si deve fare ancora molto cammino.

Ha avuto una seria considerazione il cammino delle unità pastorali, che ho trovato già allo studio. Su queste ha riflettuto il Consiglio Presbiterale. In diverse zone sono previste esperienze di unità pastorali intese non soltanto come "insieme di parrocchie", ma come comunione di risorse di fede e di pastorale che convergono secondo un piano studiato insieme. Il fine, anche delle unità pastorali, è di assolvere in modo più efficace alla missione evangelizzatrice.

Occorre insistere e continuare con la collaborazione di tutti.

Vorrei che questa mia lettera fosse un invito a guardare oltre: non è tempo di bilanci né di giudizi sulla notte infruttuosa, ma di coraggio per riprendere la pesca di attenzione più profonda alle attese di Dio su di noi: una risposta diffusa alla ‘conversione pastorale’ richiesta dalla chiamata a servire l’annuncio del Vangelo oggi.

Dobbiamo pensare a sviluppare il cammino riconsiderando quanto è sfuggito dei contenuti e delle prospettive soprattutto dell’ultima nota pastorale sui "giovani come dono speciale dello Spirito di Dio per la Chiesa". Forse l’attenzione alla pastorale giovanile, o meglio la preoccupazione di "fare qualcosa per i giovani", ha reso marginale quanto scrivevo nella stessa ‘nota’ al numero 18: "La prospettiva da assumere è quella educativa, dalla quale nessuno può esimersi. Tutti sono, nello stesso tempo, soggetto e termine della educazione alla fede e tutti sono soggetto della missione della medesima comunità".

È necessaria e urgente un’ampia e approfondita riflessione sulla "trasmissione della fede" e sugli itinerari che vengono proposti per diventare cristiani. La fede è sottoposta alla sfida del venir meno del senso di Dio e dell’uomo. La nostra Chiesa deve attestarsi sulla centralità della fede e sul grande compito dell’educazione alla fede. Di conseguenza occorre attenzione e considerazione sulle giovani generazioni, sulla loro esperienza religiosa, sulla loro presenza nella comunità cristiana.

A far inizio dall’imminente nuovo anno pastorale il nostro compito dovrà imperniarsi sulla trasmissione della fede con particolare attenzione al ruolo delle giovani generazioni. Non siamo di fronte ad una novità: "evangelizzazione" e "fede" sono parole frequentemente adoperate; ma ci resta un grande cammino da compiere per coglierne il senso e per mettere in atto le scelte che ne derivano. Fra queste la revisione e la riprogettazione della prassi pastorale che va sotto il nome di "iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi". La nostra diocesi si attiverà per offrire un cammino adatto al tempo attuale per tutti coloro che desiderano diventare cristiani.

In questo orizzonte si iscrive il "convegno diocesano" del maggio prossimo che vorrà essere una tappa del cammino complessivo della trasmissione della fede ponendosi di fronte alle domande: quale comunità per la trasmissione della fede e quale il ruolo delle giovani generazioni. Si tratterrà non di un convegno puramente giovanile, ma ecclesiale, in cui tutte le generazioni e le vocazioni si incontreranno per condividere la strada della comunicazione della fede.

Le nostre comunità vanno sospinte a privilegiare in ordine alla comunicazione della fede, i giovani. Mentre questi costituiscono certamente un dono, sono anche il luogo nel quale si avverte particolarmente la fatica della comunicazione. I nostri gruppi di adolescenti e di giovani vanno impostati come un vero laboratorio della fede: luoghi nei quali si educa al gusto per l’ascolto della parola di Dio, per la preghiera, per la risposta vocazionale, per la capacità di leggere il mondo in profondità, per il coraggio di assumersi delle responsabilità.

Le nostre comunità sapranno comunicare la speranza ai giovani se saranno coscienti di riceverla in dono dalla fede nel Signore Gesù: è Lui il sostegno che stimola le piccole speranze della vita quotidiana, i grandi orizzonti della vita sociale del mondo intero.

I nostri giovani saranno disposti a investire con generosità energie se sentono che, davvero, quanto stanno facendo, ha un senso.

I nostri uffici diocesani di pastorale offriranno indicazioni pratiche sul come rendere concreti i succitati indirizzi per il prossimo anno pastorale.

L’icona biblica che accompagna il cammino che stiamo sviluppando potrebbe essere la stessa che ha adottato il Papa nella "Novo millennio ineunte": l’invito alla pesca rivolto da Gesù a Simone, "duc in altum", e precisamente le parole del Papa: "Pietro e i primi compagni si fidarono della parola di Cristo e gettarono le reti" (n. 1).

Fidarci di Lui è la nostra forza.

Il mistero dell’Assunzione di Maria che oggi celebriamo, titolare della nostra Cattedrale, è un invito a guardare in alto, verso gli orizzonti che risplendono nella luminosa figura di Maria e a confidare neila sua sapiente e materna protezione.

Brescia 15 agosto 2002, Solennità dell’Assunta

+ Giulio Sanguineti
Vescovo di Brescia

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La parola di Mons. Prevosto

 

 

Un problema delicato

 

Vorrei ritornare su un tema che ho trattato qualche anno fa e che si è fatto particolarmente attuale per il diffondersi dei casi.

Capita d’incontrare coppie di sposi unite solo civilmente, risposate dopo aver ottenuto il divorzio.

In alcune si nota un senso di disagio perchè sentono pesare la mancanza del Sacramento del Matrimonio, del sacramento della Riconciliazione e dell’Eucaristia.

Vanno a messa fuori parrocchia, ma si sentono come non accolte e un po’ non a posto.

Talora chiedono se fanno ancora parte della Chiesa e se il bene che compiono può essere spiritualmente utile.

Il Papa ha affermato: "Gli uomini e le donne che vivono in situazioni irregolari dal punto di vista religioso, hanno bisogno dell’assistenza spirituale e dell’aiuto, pieno di sollecitudine affettuosa della Chiesa e in primo luogo i divorziati risposati".

Il Papa raccomanda alla Chiesa, quindi ai sacerdoti, ai religiosi, ma anche ai semplici laici "affettuosa sollecitudine".

La Chiesa non può certamente annullare un sacramento validamente celebrato, infatti non è "padrona" dei sacramenti istituiti da Gesù Cristo. Nella celebrazione del sacramento del Matrimonio viene ripresa la frase del Vangelo: "Non osi separare l’uomo ciò che Dio ha unito".

Il santo Padre però afferma: "Incoraggio i pastori ad accogliere le persone e vivono in tali situazioni (divorziati risposati) ad essere attenti ai loro bisogni perchè possano vivere la loro vita battesimale".

Sono parole che offrono una risposta alle domande, talora sofferte, che non poche persone, divorziate e risposate rivolgono alla Chiesa.

Le domande più frequenti sono quattro:

Siamo fuori della Chiesa?

Un cristiano divorziato-risposato non è fuori, ma appartiene ancora alla Chiesa anche se non in pienezza.

La Chiesa non "scomunica" chi si trova in tale stato. In virtù del Battesimo si è sempre inseriti nella comunità cristiana.

Non c’è disordine morale che possa cancellare il legame battesimale quindi anche per la vita del divorziato-risposato.

Non pochi tra questi conservano la fede cristiana pur non vivendola coerentemente sul piano coniugale.

Con la fede possiedono anche una religiosità che si esprime all’esterno in vari modi.

Non devono sentirsi quindi "fuori" della Chiesa.

Nell’esortazione del Papa "Familiaris Consortio" si legge: "...esorto caldamente i Pastori e l’intera comunità dei fedeli affinchè aiutino i divorziati-risposati, procurando con sollecita carità che non si considerino separati dalla Chiesa, potendo, anzi dovendo, in quanto battezzati, partecipare alla sua vita".

Questo è detto per l’intera comunità cristiana: per i pastori, ma anche per i genitori, i parenti e i conoscenti...

Allora questi nostri fratelli in situazione "irregolare" come possono e come devono vivere il loro battesimo?

Lo suggerisce ancora il Papa: "Siano esortati ad ascoltare la Parola di Dio, a frequentare il sacrificio della Messa, a perseverare nella preghiera, a dare incremento alle opere di carità e alle iniziative della comunità in favore della giustizia, a educare i figli nella fede cristiana, a coltivare lo spirito e le opere di penitenza per migliorare così, di giorno in giorno, la grazia di Dio".

Però se è vero che i divorziati-risposati sono ancora nella Chiesa è pur vero che lo sono "a loro modo". I vescovi italiani hanno scritto: "Per il loro stato di vita contrario al Vangelo non si trovano nella necessaria "pienezza" della comunione ecclesiale".

La loro condizione di "divorziati" (con la rottura del vincolo coniugale indissolubile) e di "risposati" (con la ricostruzione di un nuovo matrimonio) è in contraddizione con il Vangelo di Gesù che proclama ed esige dai cristiani un matrimonio fedele ed indissolubile. Questa contraddizione di vita limita la loro partecipazione alla vita della Chiesa e in particolare ai Sacramenti".

Perchè non possiamo ricevere i Sacramenti?

È la domanda che generalmente nasce nel colloquio con queste coppie.

I Sacramenti sono di Cristo e la Chiesa li dona nella fedeltà a Lui: non si possono dare contro la volontà di Gesù.

Il Signore afferma che non si può andare all’Eucarestia (sacramento dell’amore) con l’odio nel cuore. Prima ci si deve riconciliare. L’Eucarestia dice fedeltà al Signore e agli impegni assunti davanti a Lui (Matrimonio).

Se l’Eucarestia fosse ricevuta dal divorziato-risposato (che continua a rimanere nella sua situazione di vita) sarebbe un gesto in contraddizione con la "comunione" perchè consumata in rottura con il Vangelo.

I Sacramenti sono gesti di Cristo e segni del suo Vangelo; ricevuti così vengono falsificati.

La Chiesa con preoccupazione di madre dice ai fedeli: "Chi riceve indegnamente il Corpo del Signore mangia e beve la sua condanna" (1a lettera di S. Paolo ai Corinti 11, 29).

Non è una "punizione" ma doverosa coerenza della Chiesa all’insegnamento del Signore.

La Chiesa non può porsi contro Cristo che ha voluto il matrimonio fedele e indissolubile.

Perché non possiamo essere padrini e madrine?

Non poche volte si vive il disagio di sentirsi negare il ruolo di padrino e madrina che si desidera assumere in occasione del Battesimo e della Cresima di bambini e ragazzi ai quali si è legati da parentele o da vincoli di amicizia con i relativi genitori.

Il motivo del doloroso diniego è che il padrino e la madrina si assumono la responsabilità di collaborare con i genitori perché il figlioccio giunga alla professione personale della fede, alla maturità della vita cristiana.

Quindi sono testimoni qualificati di una vita vissuta in conformità al Vangelo per cui non possono vivere questo ruolo coloro che per scelta personale non vivono in piena sintonia con quanto Gesù chiede.

Si può sperare ancora nella grazia di Dio?

È il quarto interrogativo che in genere muovono le coppie in questione.

C’è sempre la speranza dell’amore misericordioso di Dio per tutti, sempre, in qualsiasi situazione di vita, anche la più difficile.

E certo però che non è possibile attingere l’amore del Signore prescindendo dalla Chiesa.

C’è anche chi si ritiene a posto e abilitato a fare la S. Comunione facendo ricorso all’autoassoluzione.
La misericordia di Dio viene offerta da Gesù attraverso la Chiesa: è questo il luogo della misericordia.

Non è mai lecito per il credente mettersi sopra la Chiesa. La grazia del Signore è per tutti, anche per i divorziati- risposati, ma a condizione di un cambiamento di cuore che avviene attraverso la conversione. Per queste persone convertirsi significa riconoscere il "disordine" della propria situazione e l’impegno ad uscirne.

Quando per seri motivi la situazione è irrimediabile, è possibile cambiare rinunciando a ciò che è proprio ed esclusivo della vita matrimoniale.

Chi è disposto a questo può ricevere i sacramenti. A proposito mi pare siano illuminanti le parole del Papa nella "Familiaris Consortio": "La Chiesa crede che anche quanti si sono allontanati dal comandamento del Signore e in tale stato vivono potranno ottenere da Dio la grazia della conversione, della salvezza se saranno perseveranti nella preghiera, nella penitenza e nella carità".

Prego perchè a tutti, in qualsiasi situazione vivono, non manchi mai la serena fiducia nel Signore.

Per chi crede deve essere di grande conforto quanto afferma Gesù: "Ciò che è impossibile all’uomo è possibile presso Dio".

Beneaugurando a tutti nel Signore

Don Luigi

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... una preghiera

 

È il mese nel quale si ricordano i defunti, per questo ho sentito il desiderio di trasmettere, al nostro "Angelo", questa bellissima preghiera di Sant’Agostino, con la speranza che tante persone, affrante dal dolore per lutti recenti, si sentano confortate come lo è stato per me.

Ascoltiamo i nostri cari che ora godono di visioni divine; asciughiamo gli occhi colmi di lacrime, guardiamo in alto lasciandoci abbacinare dalla vivida luce di lassù, che ci porterà alla certezza di ritrovare coloro che tanto abbiamo amato e che, sulla luminosa traccia di ricordi d’amore, continueremo ad amare.

Preghiera di un defunto

Se tu conoscessi

il mistero immenso del cielo

dove ora vivo,

questi orizzonti senza fine,

questa luce che tutto investe e penetra,

non piangeresti, se mi ami!

Sono ormai assorbito nell’incanto di Dio,

nella sua sconfinata bellezza.

Le cose di un tempo sono così piccole

al confronto!

 

Mi è rimasto l’amore di te,

una tenerezza dilatata

che tu neppure immagini.

Vivo in una gioia purissima.

Nelle angustie del tempo,

pensa a questa casa

ove un giorno saremo riuniti

oltre la morte,

dissetati alla fonte inestinguibile della gioia

e dell’amore infinito.

Non piangere, se veramente mi ami.

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Questo è l’anno del Rosario

 

Il Papa in questo anno ci invita a riscoprire la preghiera del S.Rosario e accanto ai misteri della Gioia, del Dolore e della Gloria ci affida i Misteri della Luce. Perché Misteri della Luce? Perché Cristo Gesù è la Luce del mondo come lo invochiamo nella Veglia Pasquale, e poi perché nella Sua Vita pubblica irradia la Luce della Rivelazione piena e definitiva su Dio, sull’uomo, sul cosmo e sui destini del mondo.

Ecco i Misteri della Luce

1) Ricorda il Battesimo di Gesù al Giordano, durante il quale il Padre dal cielo dice: "Ecco il mio Figlio nel quale mi sono compiaciuto";

2) Ricorda il miracolo alle nozze di Cana che non è soltanto un miracolo materiale, ma è il segno della trasfigurazione e santificazione di tutta la realtà creata.

3) Ricorda la vita pubblica di Gesù, la Sua Vita messa al servizio dell’annuncio del Regno di Dio con parabole e segni salvifici.

4) Ricorda la Trasfigurazione di Gesù sul monte Tabor.

5) Ricorda l’istituzione dell’Eucaristia, come dono Pasquale di Gesù e come Sacramento che riassume e condensa tutti i Sacramenti di Salvezza donati da Cristo alla Chiesa per la Salvezza dell’umanità.

Con l’introduzione dei Misteri della Luce, la recita del S. Rosario è così distribuita durante la settimana:

Misteri della Gioia: lunedì e sabato

Misteri del Dolore: martedì e venerdì

Misteri della Gloria: mercoledì e domenica

Misteri della Luce: giovedì

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Raccogliamo ciò che abbiamo seminato

 

Pubblichiamo un’intervista effettuata da una stazione televisiva americana in occasione dell’anniversario dell’attacco terroristico alle grandi Torri di Nuova York dove in pochissimi minuti trovarono la morte più di tremila persone. Abbiamo ancora viva la memoria di quella tragedia trasmessa in diretta dalle televisioni di tutto il mondo. "L’Angelo" riprende il testo dell’intervista perché sembra interpretare i sentimenti che nascono dai tragici fatti di cronaca che turbano profondamente.

Il testo ha un andamento discorsivo e risente della traduzione dall’inglese non sempre esemplare. L’intervista ha comunque una logica stringente che obbliga alla riflessione.

Alla figlia di Billy Graham, che è stata intervistata in un programma mattutino della televisione, Jane Clayson ha chiesto (a proposito della tragedia delle Twin Towers): Torri di Nuova Jork "Dio come ha potuto permettere che avvenisse una sciagura del genere?".

Anne Graham ha dato una risposta estremamente profonda e perspicace:

"Io credo che Dio sia profondamente rattristato da questa tragedia, proprio come lo siamo noi, ma per anni noi gli abbiamo detto di andarsene dalle nostre scuole, di andarsene dal nostro governo, di andarsene dalle nostre vite. Ed essendo Lui quel gentiluomo che è, io credo che Egli con calma si è fatto da parte. Come possiamo aspettarci che Dio ci dia la Sua benedizione e la Sua protezione se gli chiediamo: lasciaci soli?".

Vediamo: penso sia cominciato quando Madeline Murray O’Hare (che è stata uccisa e il suo corpo è stato trovato di recente) ha detto di non voler alcuna preghiera nelle nostre scuole, e le abbiamo detto OK.

Così qualcuno ha detto: è meglio non leggere la Bibbia nelle scuole... la Bibbia che dice, Tu non ucciderai, Tu non ruberai, ama il tuo vicino come te stesso, e gli abbiamo detto OK.

Poi, il Dottor Beniamino Spock (pedagogista) ha detto che noi non dovremmo sculacciare i nostri figli allorquando si comportano male poiché le loro piccole personalità si potrebbero deformare e con ciò danneggiare la loro auto-stima (il figlio del Dott. Spock si è suicidato) e gli abbiamo detto OK, al riparo della giustificazione che "l’esperto è colui che sa ciò di cui hanno bisogno".

Poi, qualcuno ha detto che gli insegnanti e i presidi è meglio che non puniscano i nostri figli quando si comportano male. e gli amministratori delle scuole (posizione equivalente ai provveditori degli studi nell’ordinamento italiano n.d.t.) hanno detto che nessun membro del corpo didattico tocchi uno studente quando si comporta male, in quanto non si vuole una cattiva pubblicità e sicuramente non si vuole essere citati in giudizio (vi è una grande differenza tra sculacciare, toccare, battere, schiaffeggiare, umiliare, e colpire) e gli abbiamo detto OK.

Poi qualcuno ha detto: "Permettiamo alle nostre figlie di abortire se lo vogliono, e senza dirlo ai loro genitori", e gli abbiamo detto OK.

Poi molti hanno pensato che le difficoltà dei matrimoni si risolvessero con la legge del divorzio. Abbiamo detto: "Va bene".

Poi qualche saggio componente del consiglio didattico delle scuole ha detto: "Siccome i ragazzi sono sempre ragazzi e lo faranno comunque, concediamo loro tutti i preservativi che vogliono, cosicché possano divertirsi quanto vogliono e senza dover dire ai loro genitori che li hanno avuti a scuola". E gli abbiamo detto OK.

Poi alcuni degli eletti più importanti hanno detto: "Non è importante ciò che facciamo in privato purché soddisfiamo agli impegni con gli elettori", e d’accordo con loro, noi abbiamo detto: "Non mi importa che alcuno, incluso il Presidente (è evidente il riferimento agli USA, dove peraltro si è svolta l’intervista qui tradotta) faccia ciò che vuole in privato, purché io continui ad avere una occupazione e l’economia vada bene".

E poi qualcuno ha detto: "Stampiamo riviste con fotografie di donne nude e chiamando tutto ciò salutare apprezzamento per la bellezza del corpo femminile". E noi gli abbiamo detto OK.

E poi qualcun’altro da quell’apprezzamento ha fatto un passo in avanti pubblicando fotografie di bambini nudi e con un passo ulteriore le ha rese disponibili in Internet. E noi abbiamo detto OK; loro hanno diritto alla loro libera parola.

E poi l’industria del divertimento ha detto, facciamo dei programmi TV e dei film che promuovano il blasfemo, la violenza e il sesso illecito. E registriamo musica che incoraggi il furto, le droghe, l’omicidio, e i temi satanici. E noi abbiamo detto: "È solo divertimento, non ha controindicazioni, e comunque nessuno prende tutto ciò seriamente, per cui andiamo pure avanti".

Ora ci chiediamo perché i nostri figli non hanno coscienza? Perché non distinguono il giusto dallo sbagliato? E perché non li disturba uccidere i diversi, i loro compagni di classe e perfino loro stessi?

Probabilmente, se ci pensiamo abbastanza a lungo e intensamente, possiamo trovare una spiegazione.

Io penso che abbiamo molto a che fare con "Noi raccogliamo ciò che abbiamo seminato".

"Caro Dio perché non hai salvato la piccola bambina uccisa nella sua classe? Distinti saluti, uno Studente Preoccupato".

E la risposta: "Caro Studente Preoccupato, nelle scuole non mi è permesso entrare. Distinti saluti, Dio".

Strano: come è semplice per la gente mettere nell’immondizia Dio e meravigliarsi perché il mondo sta andando all’inferno. Curioso come la gente crede a ciò che dicono i giornali e contesta ciò che dice la Bibbia.

Curioso come ognuno vuole andare in Paradiso, ma al tempo stesso non credere, non pensare o non fare niente di ciò che dice la Bibbia.

Strano come qualcuno dice "Io credo in Dio" nonostante segua Satana, il quale peraltro crede in Dio.

Curioso come siamo rapidi nel giudicare ma non nell’accettare di essere giudicati.

Strano come siamo bravi nell’inviare via e-mail migliaia di giochi che poi si propagano come incendi, ma quando cominciamo ad inviare messaggi che parlano del Signore, la gente ci pensa due volte prima di farsi partecipe.

Curioso come il lascivo, il crudo, il volgare e l’osceno circolino liberamente nel cyber-spazio, (TV e Radio) mentre le discussioni pubbliche a scuola o sul posto di lavoro su Dio siano state sopresse o meglio, sono state proibite per legge.

Strano come qualcuno possa scaldarsi tanto per Cristo la domenica, mentre è di fatto un cristiano invisibile durante il resto della settimana.

State sorridendo?

Curioso di come io sia più preoccupato di cosa la gente pensa di me piuttosto di essere preoccupato di cosa Dio pensa di me.

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Bambini e ragazzi bulli?!

Riprendiamo un servizio pubblicato sull’inserto settimanale "Popotus" del giornale "Avvenire", dedicato ai bambini e ai ragazzi in data 3 ottobre 2002.

Può avere il sapore amaro di una provocazione che disturba.
È comunque il dato emerso da un congresso di pediatri.

Bambini e ragazzi bulli?!

Secondo le statistiche
i bambini italiani sono i più bulli d’Europa.

Maschi e femmine ugualmente prepotenti.
Come difendersi.

 

La notizia mette di cattivo umore, ma è cronaca: i prepotenti sono in aumento. Molti di voi sanno bene di chi parliamo perché il dato sconfortante è emerso durante il congresso dei pediatri. I bulli, hanno detto, numeri alla mano, crescono in maniera preoccupante. i bambini e i ragazzi italiani addirittura sono balzati al primo posto nella desolante classifica di "mascalzoni" europei, davanti ai piccoli inglesi, agli spagnoli e ai finlandesi. Riconoscerli non è difficile. Svelti a usare male parole, almeno quanto a menar le mani, i bulli li si incontra ovunque: a scuola, in palestra, in piscina e pure all’Oratorio. Vivono e consolidano il proprio potere sulla paura delle vittime, usano minacce e vendette per mettere a segno i propri piccoli colpi. I loro giochi preferiti? I soprusi. Farsi consegnare la merenda o qualche spicciolo dal compagno più timido, prendere in giro quello più magrolino o l’altro più cicciottello, scherzare la bambina con gli occhiali, dare brutti soprannomi, spettegolare sul prossimo e dire cattiverie. Un’arte sulla quale le bulle bambine hanno una vera specializzazione. Nei loro maligni divertimenti i bulli trovano sovente un seguito: altri bulletti che si aggregano alla banda per spartire piccoli bottini e soprattutto gli onori del potere. C’è chi consiglia di girare loro alla larga, di non rispondere alle provocazioni... Qualcuno pensa che assecondarli può saziarne la prepotenza. Che il tempo placa anche le pretese più pesanti. Sbagliatissimo. I bulli hanno buon gioco della complicità dei coetanei e dell’omertà, il silenzio di chi sa che un’ingiustizia va a segno ma tace.

Denunciate un bullo all’insegnante, parlatene con i genitori. I bulli si smontano con le parole.

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Vita Parrocchiale

 

Gli aggiornamenti sulla situazione finanziaria della Parrocchia

 

Con riferimento all’impegno assunto informiamo i gentili lettori che la situazione finanziaria al 30 settembre 2002 è la seguente:

Entrate
III°trimestre 2002 (luglio, agosto, settembre) 44.832,38

Uscite
III° trimestre 2002 (luglio, agosto, settembre) 101.134,33

Disavanzo
III° trimestre 2002 (luglio, agosto, settembre) 56.301,95

Disavanzo
al 30 giugno 2002 (debito) 299.369,93

Disavanzo
al 30 settembre 2002 (debito) 355.67I,88

Fondo per Restauri da eseguire in Basilica

Al 30 giugno 2002 174.901,34
(v. "Angelo di Verola" n°9 - settembre 2002 - pag. 31)

III° trimestre 2002
- accantonamento quote adesione alla "Confraternita Restauro" 19.260,00
- prelievi per pagamenti 111.537,12

Saldo al 30 settembre 2002 82.624,22

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Missionecontinua

 

Mentre ringraziamo il Signore per la bellissima esperienza del Ritorno di Missione, nasce spontanea la preghiera perché quanto seminato in questi anni dia i suoi frutti. Sono tante le difficoltà, ma il Signore ci assicura il Suo aiuto: "E sappiate che io sarò sempre con voi, tutti i giorni, sino alla fine del mondo" (Mt 28, 20).

Confortati da questa promessa che ci apre al futuro con tanta fiducia, è importante che ognuno dia la propria disponibilità per diventare uno strumento dell’amore del Signore nella costruzione della nostra Comunità Parrocchiale come famiglia di Dio. Il Signore con la Sua Grazia ci renda Amore in questa Sua Chiesa, come ora Gli chiediamo attraverso la preghiera che segue: leggiamola, meditiamola, ma soprattutto viviamola.

Come un filo d’amore!

Signore,

nella Tua Comunità in Verolanuova.

aiutaci ad amare,

ad essere come il filo di un vestito.

Il filo tiene insieme i vari pezzi

e nessuno lo vede, se non il sarto

che lo ha usato.

Tu Signore Sarto della nostra Comunità,

rendici capaci di essere,

in ogni situazione della giornata,

come questo filo,

servendo sempre con umiltà:

perché se il filo si vede,

il vestito è riuscito male.

Rendici Amore

in questa tua Chiesa,

perché è l’Amore che tiene insieme

i vari pezzi.

Amen

Il Signore ci accompagni nel nostro cammino personale, ma non dimentichiamoci pure del dono ricevuto dal Signore in questi anni da quando abbiamo iniziato a camminare insieme grazie ai Centri di Ascolto: dobbiamo valorizzarli sempre più. Per questo se qualcuno non ha ancora capito cosa sono, ha dei dubbi, se c’è scetticismo, vi invitamo a leggere la seguente sintetica presentazione che forse potrà chiarire le idee.

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Il Centro di Ascolto

non è un corso di Teologia
non è una predica
non è uno scontro in cui qualcuno deve vincere

Il Centro di Ascolto

è una esperienza comunitaria di fede

è un luogo in cui Dio ci parlab attraverso la Sua Parola

è un gruppo di amici che si incontrano nel nome del Signore

È una presenza di Dio fra gli uomini:
"Perchè se due o tre si riuniscono per invocare il mio nome, io sono in mezzo a loro" (Mt. 18, 20)

Questo sono i Centri di Ascolto che si incontrano il secondo lunedì di ogni mese alle ore 20.30.

Vi aspettiamo!

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Premio Morelli

 

Domenica 17 novembre 2002 La Fondazione "Nido della provvidenza Morelli" assegna il:

Premio Morelli 2002

 

Programma:

ore 9.30

S. Messa in Basilica in memoria del 30° anniversario della morte della Sig.ra Caterina Morelli.

 

ore 10.30

Consegna del premio consistente in 2.500 E ad una associazione di volontariato ed illustrazione del progetto vincitore presso il salone dell’oratorio maschile.

Seguirà aperitivo con rinfresco per tutti i partecipanti.

Tutti sono invitati a partecipare

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Scuola di Vita Familiare

OBIETTIVO:
È rivolta ai giovani fin dalla preadolescenza per una formazione globale: in particolare per favorire la maturità affettiva che consente di capire il vero significato della vita e per acquisire pratiche per una capacità di dono nella famiglia e nella società.

DESTINATARI:
Ragazze e ragazzi dalla terza media in avanti.

LUOGO:
Presso le Rev. Suore di Maria Bambina e all'oratorio maschile.

TEMPO:
Si aprirà prossimamente e si svolgirà tutti i lunedì, dalle ore 20.00 alle ore 21.30.

N.B.: La scuola di vita familiare prevede momenti formativi di tipo teorico e attività pratiche (cucina, taglio, galateo…)

Vieni alla scuola di vita familiare, ti aspettano tanti amici per aiutarti a ritrovare il vero valore di te stesso e per cercare di capire insieme:

• quale significato ha la vita, anche la tua;

• quanto è bello l’amore umano fra l’uomo e la donna;

• quanto è grande e buono Colui che ci ha creato per amare;

• quale progetto d’amore può illuminare l’esistenza, ogni esistenza, anche la tua.

Vuoi arricchirti e migliorare il rapporto con i tuoi figli?

• Rinuncia alla televisione una sera la settimana...

• La Scuola di Vita Familiare ha bisogno di animatori per gli adolescenti

Questo annuncio è rivolto sia a coppie di sposi che a singole persone adulte.

Per informazioni rivolgiti a:

• Nocivelli Barbara e Bonera Mariuccia tel. 030931010

• Bonfiglio GB e Tosoni Federica tel. 0309360730

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dagli Oratori

 

La Missione continua ... se continua la Missione!

 

Si è da poco conclusa l’esperienza di missione che la nostra comunità parrocchiale ha avuto la grazia di vivere... e come per tutte le cose è bene non tralasciare il dono che insieme abbiamo potuto condividere: il dono di una Parola che si fa Memoria. L’eucaristia è il grande dono che occorre riscoprire per poterlo rivivere pienamente; quel corpo spezzato e quel sangue sparso dicono a ciascuno di noi che non è vero che vince chi schiaccia...non può essere vero l’atteggiamento di chi pensa solo ad "accumulare", non ha senso la rivendicazione...

Eucaristia è rendimento di grazie a Dio che a noi si offre gratis. È nutrimento nuovo che attinge alle fonti del perdono e dell’amore, non a quelle della vendetta e dell’odio...

I padri missionari hanno ricordato più volte che non basta spezzare il Pane in Chiesa... non basta nemmeno avere i più nobili e santi sentimenti quando ci si accosta a ricevere il Corpo del Signore... perché quel corpo chiede a sua volta di essere ancora spezzato nella vita quotidiana: nel lavoro, come giustizia e lealtà; nella scuola, come senso del dovere in vista di una comunità di persone, prima che di specialisti; in famiglia, come vita di amore e di pazienza, imparando davvero che l’amore è molto di più che il sesso.

L’Eucaristia è il cibo del nostro essere cristiani. È testimonianza. È comunicazione della propria esperienza di fede. Se sperimentiamo la necessità di essere salvati (dall’egoismo, dal limite, dalla morte, dal peccato, dal non senso...) e questa salvezza la sperimentiamo in Gesù Cristo, allora non possiamo fare a meno di comunicare agli altri quella Esperienza.

In questo mondo sommerso dalle parole, ove ormai si ha difficoltà ad ascoltare perché troppi sono i rumori che disturbano il nostro ascolto, ove può essere detto tutto e il contrario di tutto (penso ai vari quiz show e alle presunte tavole rotonde dove le conclusioni sono sempre "furbescamente" accomodanti), ebbene proprio in questo mondo occorre avere la pazienza, la fiducia, la preoccupazione di annunciare il Cristo con la parola della nostra stessa vita eucaristica (una vita, cioè, di dono). Non perdiamoci nel credere che si debba aver compiuto approfonditi studi teologici o per forza imparare ad usare internet... sarebbero scuse dietro cui nascondersi. Se fosse così, Gesù non avrebbe dovuto scegliere dei pescatori, ma avrebbe dovuto fare un attento discernimento tra gli scribi di Gerusalemme o tra i filosofi di Atene.

Possiamo comunicare agli altri che la nostra esperienza di fede, la nostra sequela del Cristo è qualcosa di importante per noi, la cosa più importante. Che il nostro essere cristiani non è un peso, una fatica, un obbligo, una disgrazia che ci è capitata addosso perché i nostri genitori ci hanno fatto battezzare.

La missione continua sì, ma solo se noi permettiamo a quel Gesù di plasmarci secondo il Suo stile, se non lo soffochiamo spegnendo anche l’ultima speranza che ci rimane: la fede. Allora la missione non avrà bisogno di grandi prediche, perché vivrà della certezza di una Presenza che, anche se nascosta, si impone per la forza e la verità... una Presenza che scorgo come nostalgia di felicità nel bisogno di senso dei giovani; una Presenza che leggo tessuta nel cuore fasciato di un papà e di una mamma nei confronti dei figli...una Presenza che, se appena taci, puoi scoprire dentro di te.

Ecco. È questa la più grande testimonianza che possiamo rendere, la missione che il mondo si attende da noi. Una parola di vita. Quella parola di vita che il mattino di Pasqua esce dal sepolcro ed illumina la notte dei discepoli affranti.

I nostri occhi si esercitino nel vedere il bene, pur in mezzo a fatti di cronaca terrificanti, sui quali pesa il dovere della verità. Non nascondiamoci, ma rendiamo lode a Dio gareggiando nello stimarci a vicenda, smettendo di pettegolare... altrimenti noi per primi ci rendiamo complici di quegli stessi fatti di cronaca uditi di frequente nelle nostre case.

Grazie Signore per il dono della missione, grazie perché non smetti di credere in noi... noi che per primi fatichiamo a credere in Te. Ecco la logica vincente: è la tua, Padre e Pane di vita che nutre ancora i suoi figli, ricordando il proprio amore.

Benedici, Signore, la nostra comunità, guidala secondo le Tue vie, fa’ che i nostri pensieri siano sempre più simili ai tuoi pensieri e dona la Tua Pace.

don Valentino

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Il Cammino di iniziazione cristiana 2002-2003

 

I gruppi di Catechesi
di don Valentino

Presentiamo, alla conoscenza dei genitori e alla preghiera di tutti, i gruppi di formazione catechistica la cui responsabilità è competenza specifica dell’Oratorio, il quale è "laboratorio di evangelizzazione, cantiere nel quale si testimonia, si annuncia, si celebra, si accoglie, si progettano e si sperimentano iniziative, ponendo attenzione all'educazione globale della persona, chiamata ad accogliere il dono della vita e a viverla" (dal Progetto Educativo, parte I, cap. 1).

Sappiamo come il Papa abbia sottolineato il valore educativo e cristiano di tale "laboratorio"; lo stesso nostro Vescovo ha recentemente affermato che uno dei compiti primari dell’educazione è quello della Nuova evangelizzazione, attuata e strutturata attorno alla catechesi. Se è vero che l’Oratorio è laboratorio e luogo per l’educazione sarà compito di tutti renderlo tale.

Ecco il gruppo educativo dei catechisti e le rispettive classi:

Elementari

1a elementare - gruppo unico
Suor Carla con Chiara Zucchelli e Bruno Cocchetti D 9.30 - Orat. Femm.

2a elementare - 3 gruppi

Suor Rosaria con Anna Aresi e Giulia Guerreschi D 10.30 - Orat. Femm.

Cecilia Geroldi e Chiara Anni con Emanuela Pari e Martina Tomasoni D 10.30 - Orat. Femm.

Matteo De Angeli e Anna Bodini con Veronica Azzini e Claudia Capuzzi S 14.30 - Orat. Masc.

 

3a elementare - 4 gruppi

Maruscka Gennari e Damiano Micheli con Graziano Rossini D 10.30 - Orat. Masc.

Daniela Rossini e Pinelli Cristina con Loredana Monteverdi D 10.30 - Orat. Masch.

Stefano Simonini e Lorenzo Canini con M. Grazia Manna e Beatrice Fontana S 14.30 - Orat. Masc.

Mirko Ferrazzi con Tomasini Davide e Bosio Giulia S 14.30 - Orat. Masc.

 

4a elementare - 4 gruppi

Raffaella Tomasoni e Laura Penocchio con Elisa Tirelli e Simona Lughignani S 14.30 - Orat. Masc.

Mariangela Cervati con Lorena Sala e Lorenzo Seniga D 10.30 - Orat. Masch.

Paola Geroldi con P. Luigi Amighetti e Cristina Rossetti D 10.30 - Orat. Masc.

Giusy Bossoni con Valentina Rossini e Damiana Farina D 10.30 - Orat. Masc.

 

5a elementare - 5 gruppi

Ilenia Montani e Maria Barbieri con Martino Canini e Elisa Guarneri D 10.30 - Orat. Masc.

Rosa Filippini con Nicola Staurenghi D 10.30 - Orat. Femm.

Ippolita Burlini con Fabio Lodrini S 14.30 - Orat. Masc.

Ambra Migliorati con Alessandro Gavazzoli e Eleonora Ravera S 14.30 - Orat. Femm.

Annamaria Minini con Giovanni Pizzamiglio e Girelli Chiara D 10.30 - Orat. Femm.

Medie

1a media - 4 gruppi

Claudio Stella con Chiara Turetta e Alice Barbieri D 10.30 - Orat. Masc.

Elisa Rossi con Alberto Simonini D 10.30 - Orat. Femm.

Roberta Sala con Adriano Gandaglia D 10.30 - Orat. Femm.

Claudio Guerreschi con Giulia Platto D 10.30 - Orat. Masc.

 

2a media - 5 gruppi

Giusy Rizzo e Donatella Pagliari V 16.00 - Orat. Masc.

Alberto Rossi con Botta Anna D 10.30 - Orat. Masc.

Ria Van der Akker con Bellomi Claudio V 16.00 - Orat. Masc.

Mattia Girelli e Simona Turetta con Anna Ciatti D 10.30 - Orat. Masc.

Vinieri Rosa e Pizzamiglio Luigi con Andrini Elena e Federica Grassi S 14.30 - Orat. Masc.

 

3a media - 5 gruppi

Carini Pietro con Carini Elisa D 10.30 - Orat. Masc.

Laura Parenti con Ferrazzi Christian e Maggioni Antonio D 10.30 - Orat. Masc.

Elisabetta Abrami con Annalisa Fogazzi S 14.00 - Orat. Masc.

Maria Stella Pezzoli con Marcello Venturini e Davide Checchi V 15.00 - Orat. Masc.

Daria Dottorini con Laura Cremaschi S 14.30 - Orat. Masch.

Adolescenti e Giovani

Giovanissimi

1a superiore - 2 gruppi

Carolina Tironi G 20.15 - Orat. Masc.

Pezzoli Michela G 20.15 - Orat. Masc.

 

2a superiore - 1 gruppo

Lorenzo Colla e Sabrina Montani V 20.30 - Orat. Masc.

 

3a superiore - 1 gruppo

Monica Fontana V 20.30 - Orat. Masc.

 

4a superiore - 2 gruppi

Daria Mazzoleni V 20.30 - Orat. Masc.

G. Battista Zani e Montani Lorenzo V 20.30 - Orat. Masc.

 

Giovani - 2 gruppi

don G. Paolo G 21.00 - in casa

don Valentino G 21.00 - in casa

Sono in tutto 39 gruppi, con 51 catechisti/e e 45 assistenti. Sono state apportate alcune modifiche nell’orario e nel numero di alcuni gruppi (vedi per es. il gruppo di seconda superiore, che l’anno precedente era diviso). Ringrazio fin d’ora tutti i giovani e gli adulti che anche quest’anno offrono questo prezioso e delicato servizio alla comunità: il Signore renderà a ciascuno secondo la propria misura. Può darsi ch’io abbia dimenticato involontariamente qualche catechista... Vi chiedo la bontà di andare al di là di qualche disguido. Il cammino di catechesi dei vari gruppi, oltre agli incontri e ai momenti celebrativi propri, vive tre ritiri annuali: in Avvento o in prossimità di esso, in Quaresima e in vista della Pentecoste. Per alcuni gruppi non mancheranno proposte sia a livello zonale che parrocchiale.

Il coordinamento interno dei catechisti è così strutturato:

- Magistero (per tutti i catechisti, compresi i vicecatechisti) - don Valentino

- 1a elementare - suor Carla

- 2a, 3a elementare - suor Emilia, suor Rosaria

- 4a, 5a elementare - don G. Paolo

- 1a, 2a, 3a media - don Valentino

- 1a, 2a, 3a, 4a superiore - don Valentino

A tutti chiediamo di accompagnare con la preghiera l’azione catechistica dell’Oratorio e la sua opera educativa: l’annuncio della fede è compito di tutti... C’è chi lo realizza facendo il catechista e chi accompagnandolo con la preghiera.
"pregate sempre, incessantemente, senza stancarvi mai" (S. Paolo)

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Le nostre rubriche

Verola missionaria
a cura del
Gruppo Volontari delle Missioni "Conoscerci"

 

Novembre: mese che ci apre all’amicizia con i Santi
e all’affettuoso ricordo orante dei morti. Luce e tenebre.

 

"La luce splende, splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno spenta". Queste parole del Vangelo possono a volte farci capire, darci delle comprensioni su qualcosa che non riusciamo ad intendere perché immersi nell’ignoranza più buia nelle tenebre più profonde. Le tenebre sono tutto ciò che nel mondo è confusione, il non senso, il tentativo di costruirci la vita solo da noi stessi e per noi stessi, di organizzarci con le nostre piccole forze.

Le tenebre sono in noi e fuori di noi. Ci trasciniamo di giorno in giorno nella speranza di un "Meglio" che non viene mai. Cerchiamo di stordirci con le piccole cose quotidiane senza mai riflettere a fondo su che cosa costituisce il senso del nostro vivere. Vivere non significa semplicemente andare, significa accettare di essere chiamato e mandato. Questa confusione è spesso molto vasta, è in ciascuno di noi ed è amplificata nella società, in tante realtà che ci circondano, in tante cose assurde. È per questo che sentiamo profondamente la sofferenza di questa tenebra del mondo. In questa tenebra però ci può essere una luce che risplende.

Anche se non è una grande luce tutti sappiamo che là dove c’è una tenebra immensa basta una piccola fiammella per rompere la paura e far sì che questa tenebra non sia più un destino irrevocabile, ma una realtà nella quale possiamo vivere e camminare. La luce che splende nelle tenebre deve essere una forza viva e santa che ci strappa alla confusione, al non senso, che ci dà una capacità di camminare di muoverci e vedere dove andiamo. Fa luce al nostro cammino illumina la nostra via. Questa luce, ci dice il Vangelo, "le tenebre non l’hanno spenta" una volta che si è accesa nel mondo dentro di noi, in famiglia, nella società, non c’è forza che possa spegnerla. È una luce indistruttibile, è la luce dei Santi.

Questa luce che arde nei cuori dei Santi arde anche per ognuno di noi, tutti siamo invitati a coltivare dentro di noi non solo in questo giorno o in questo mese ma per sempre, con la certezza che i Santi ci amano con l’amore di Cristo in questo scorcio di tempo. Malgrado tutto, malgrado ogni tenebra noi siamo amati da Dio e possiamo dare alla nostra vita un significato costruttivo e vero con la speranza che al tramonto della vita, rinfrancati dal desiderio di cielo possiamo disporci lietamente a trasmettere la fiaccola della fede e speranza alle nuove generazioni nella sicurezza che nuove aurore stanno all’orizzonte apportatrici di giornate luminose. Sì i Santi benedicono Dio e ci ottengono la Sua benedizione soprattutto se noi lo chiediamo a quelli che sono i più grandi della Chiesa e che per la grandezza del Signore hanno assolto ai compiti più eccelsi, Apostoli prima del Vangelo, difensori della Dottrina Celeste, luce del tempo in cui sono vissuti Santi e Martiri del Nuovo Testamento e nuovi martiri come i missionari che ci insegnano ad unire in un sol vincolo popoli di diversa origine e carattere. Conservare sempre questa unità profonda con l’Apostolo Paolo esortati ad essere solleciti e conservare l’unità dello Spirito mediante il vincolo della pace. Con questa "carica" che ci sanno dare gli Apostoli, i Santi e i Martiri, il pensiero dei trapassati non sgomenta il cristiano ma induce l’anima ad edificanti riflessioni. In particolare dei nostri cari noi conserviamo perfetta memoria e a tali pensieri l’animo si intenerisce, e ci è quasi piacevole pensare a quando al Signore piacerà di far iniziare anche a noi quel soggiorno beatifico di gloria. Quando alla nascita si dovrà aggiungere quella del compimento del pellegrinare terreno, noi saremo pienamente felici di poter entrare in Paradiso raggiungendo così la grande meta.

Ci deve essere oramai noto che il Signore ci ha posti sulla terra in servizio Suo nell’attuazione del Suo Amore e quindi a noi prepara la Pace e la felicità eterna.

Il vivere da cristiano su questa terra è tremendamente difficoltoso, come la ricerca del bene, del volto di Dio nel fratello, povero, ammalato e straniero, conoscere Lui come Lui ci conosce. Se questo vivere da un lato ci rattrista, la speranza di una Vita Eterna fa crescere in noi il desiderio di entrare in comunione totale con Dio e con i Santi.

In Africa ad esempio, dove si paga tutto a caro prezzo, il trapasso molte volte è implorato dal Signore come una liberazione dalle pene e miserie terrene, esiste addirittura una preghiera di invocazione che dice;" O Dio grande Onnipotente e buono fa che io possa raggiungere presto il Tuo Regno a godere presso di Te il soggiorno eterno con i Santi".

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Verola sport

(a cura di Rino Bonera)

 

CALCIO

Risultati delle partite giocate dal Cadignano, del Gruppo Sportivo Verolese, militante, come già abbiamo avuto modo di precisare nel bollettino dello scorso ottobre, in Terza Categoria.

Ecco pertanto i risultati delle ultime partite.

4a gior. (06.10): Offlaga - Cadignano 0 - 0

5a gior. (13.10): Cadignano - Fiesse 2 - 0

6a gior. (20.10): Bettinzoli - Cadignano 0 - 0

7a gior. (27.10): Chiesanuova - Cadignano 1 - 1

 

Posizione in Classifica Generale della squadra:

Terza Categoria: 8° posto con 8 punti.

 

IPPICA

Assai nutrito è il calendario dei Concorsi Ippici Nazionali organizzati dal Centro Ippico Scuderia Cascina San Giorgio.

Al via, l’8 settembre scorso, un Concorso di Formula "C" - Salto ad Ostacoli con una ricchissima dotazione di premi per un valore complessivo di 5000 E.

Altro Concorso è seguito la successiva domenica 15 settembre. Ulteriori gare sono programmate (salvo approvazione del Comitato Regionale Lombardo FISE) per le domeniche: 17 novembre, 15 dicembre, 12 e 19 gennaio 2003, 9 e 23 febbraio 2003.

 

RUGBY

Ecco uno sport del quale si parla poco. Come nel calcio la protagonista è la palla ma quella in questione rotola meno agevolmente dell’altra perché è... ovale.

I ragazzi che giocano a rugby però, non si curano di questo piccolo particolare perché si stanno troppo divertendo nel tentativo di rubarsela e depositarla oltre la "meta" stabilita.

L’italiano medio che vive solo in una sfera (quella del calcio), ha classificato questo sport come violento, confusionario, poco interessante. Tutto ciò è frutto della disinformazione.

L’imperativo del rugby è il divertimento ed è per questo che gli organizzatori vogliono che tutti partecipino, i bravi e i meno bravi: non esistono panchinari.

Questo sport è ormai una realtà anche a Verolanuova, la società si chiama "Bassa Bresciana Rugby" e comprende anche altri comuni vicini al nostro.

La fascia minima d’età dei partecipanti è di 6 anni e fino all’età di 12 i bambini e le bambine possono giocare insieme.

Gli allenamenti si svolgono regolarmente il martedì pomeriggio sul campo di Bagnolo Mella ed il sabato pomeriggio in quel di Leno; la società si sta organizzando per mettere a disposizione un pulmino che raccoglierà i ragazzi davanti allo stadio Bragadina dopo la scuola.

Saranno lieti di fornire maggiori informazioni i signori:

Taglietti Paolo tel. 0309380070 cell. 3472577027

Baiguera Ruggero tel. 0309382588 cell. 3397308102

Tosoni Federica tel. 0309360730

G. B. Bonfiglio

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Varie - cronaca

Arte & cultura

 

Le poesie di Rosetta

Scherzi della natura! Un fiore, nato e cresciuto tra le crepe di una nuda muraglia, in un pugno di terriccio trasportato dal vento e dall’acqua, resiste alle intemperie più dei fiori da giardino. E, attraverso la sua vita, spande all’intorno tocchi di luminosità e di grazia.

(Poesia pubblicata da: "Voci dell’anima", Ed. Il Leccio, 2002 e "La Nuova Tribuna Letteraria", A.C.A.V., 2002)

Ultimo Fiore

 

Così alto, così solitario

sull’asciutta crepa

di terriccio

abbandonato sulla muraglia

a oscillare

nello sbuffo del vento,

un fiore...

Giallo, come l’ultima

occhiata di sole.

Fra tante esili corolle

da giardino,

fra mille arbusti

curati e vezzeggiati

quello soltanto all’autunno

con grazia resiste.

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Dall’ Università Aperta

 

Per il giorno

15 novembre

vengono organizzate: la mattina una visita alla

Cappella degli Scrovegni

a Padova

ed una visita alla

Abbazia di Praglia

nel pomeriggio.

La quota di partecipazione è di Euro 40,00 (da versare all’atto dell’iscrizione) comprendente: viaggio in pullman, ingresso alla Cappella, guida, pranzo in ristorante, guida alla Abbazia di Praglia.

Partenza da Verola alle ore 7.30.

Per le iscrizioni rivolgersi alla Biblioteca negli orari d’apertura direttamente all’Università nei pomeriggi di martedì e venerdì dalle ore 15.00 alle ore 16.30.

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Dall’AVIS di Verolanuova

Cogliamo l’occasione dell’ospitalità in queste pagine per ringraziare pubblicamente coloro che, e non sono pochi, anche quest’anno hanno lavorato per la buona riuscita della nostra "Festa della Solidarietà". Molti di costoro hanno collaborato sia con la festa dell’Avis che con feste di altre Associazioni, pertanto l’impegno è stato multiplo; possiamo affermare che l’affiatamento e il clima amichevole che ci hanno accompagnato durante questo periodo ha facilitato il compito di tutti. I buoni risultati, anche in termini economici, della nostra festa ci permetteranno di: provvedere alla propaganda della nostra Avis mirata ad avere sempre più donatori di sangue per ovviare alle croniche carenze, mantenere aggiornate e in buono stato le nostre attrezzature, che come si sa mettiamo a disposizione anche di altre Associazioni di qualsiasi natura esse siano.

Per i donatori domenicali: domenica 24 c.m. si svolgeranno con le solite modalità le donazioni di sangue. Venuti a conoscenza dei problemi sorti ultimamente durante tali donazioni, vogliamo assicurare che abbiamo provveduto ad informare l’Avis Provinciale di tali problemi, ma non abbiamo ancora avuto risposta. Pertanto, noi provvederemo come al solito ad inviare l’avviso per posta a coloro che dovranno effettuare la donazione, sperando che nel frattempo l’Avis Provinciale ci risponda in merito. Ricordiamo anche che i coniugi Pari Elena - Savio Alberto ci ha fatto pervenire un’offerta alla memoria di Roberto Bonvicini

Battista Vigna

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Relax...iamoci un po’

 

 

Il pensiero...

"Quando i ricchi si fanno la guerra, sono i poveri a morire".

(Sartre, Il diavolo e il buon Dio)

 

...e il proverbio del mese:

"La bóca i ghe l’ha töcc el có i ghe l’ha póch".

(A parole tutti sanno fare ma i fatti pochi li concludono)

Il Santo del mese
S. Carlo Borromeo - lunedì 4 novembre - Protettore dei catechisti
Nacque ad Arona nel 1538. Nella ridente località sul lago Maggiore sorge in sua memoria una statua gigantesca chiamata San Carlone. Grande lo era anche lui, S. Carlo. Il suo motto era: umiltà.

La "Risposta"
Che s’intende dire col detto: "Prendere un granchio"?

Sbagliarsi, credere di aver fatto un affare e invece si è stati beffati; raggiungere un risultato notevolmente inferiore a quello sperato. Molto probabilmente, questa espressione, molto vecchia, deriva dalla pesca con la canna. Quando il pescatore ha calato la lenza in un fondale molto basso, e l’amo con l’esca posa sul fondo, spesso, anziché il pesce, abbocca un granchio, che comincia subito a dibattersi, per sganciarsi, dando l’impressione che all’amo si sia attaccata una grossa preda. Ma quando si tira su l’amo, la delusione è forte. Con lo stesso significato si usa Prendere lucciole per lanterne, Prendere una cantonata (originata dal fatto che una volta i carri, svoltando in stradine troppo strette, andavano a urtare, con il mozzo della ruota contro la cantonata di un’abitazione) e Prendere una papera, quest’ultima usata soprattutto per indicare chi, parlando, commette un errore o non riesce a pronunciare esattamente una parola.

Due minuti con don Primo

"Oggi, andar fuori di casa non costa molto, costa piuttosto il rimanerci e il rimanerci bene. Di questi rapporti proviamo a misurare se il Padre può essere soddisfatto, se noi siamo soddisfatti, se val la pena continuarli, perché complimenti, con Dio non si debbono fare, non si fanno neanche con gli uomini...". (Don Mazzolari)

Antico proverbio cinese
"Viziare un bambino è come ucciderlo".

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Per i più piccoli

 

CUCINA

- Ma tu, prima di cucinarlo il pesce lo lavi?

- Ma non c’è bisogno. È stato nell’acqua da una vita!

 

PANTANI

Sapete cosa scrive Pantani sulle cartoline agli amici?

"Saluti e bici"

 

TASSE

Una bambina all’impiegato dell’ufficio imposte mentre il papà si appresta a pagare:

- Adesso voglio proprio vedere come fa a farsi dare i soldi da mio padre, io non ci riesco mai!

 

COLMI

Qual è il colmo della velocità?

Girarsi di scatto e mordersi un orecchio!

 

Qual è il colmo per un segretaria dattilografa?

- Far ridere ad ogni battuta!

 

Qual è il colmo per un fantino?

- Avere i pantaloni con il cavallo alto!

 

NONNA BIS

La mia nonna bis ha 90 anni e ancora tutti i denti belli bianchi. Infatti per non sciuparli, la sera prima di andare a letto li mette sempre in un bicchiere sul comodino!

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Turni domenicali di guardia farmaceutica dell’Azienda S.L. 19

novembre

3

Manerbio (dr. Bresadola)

Quinzano d’O.

 

10

Verolavecchia

Ghedi

 

17

Verolanuova (dr. Colosini)

Dello

 

24

Manerbio (dr. Parati)

Bagnolo Mella (dr. Donini)

 

dicembre

 

1

S. Gervasio

Leno (Castelletto)

 

8

Pontevico (dr. Pinzi)

Leno (dr. Bravi)

 

15

Pontevico (dr. Romano)

Offlaga

N.B.: L’elenco è provvisorio.

N.B.: Il turno domenicale ha inizio dal pomeriggio del venerdì precedente e nell’elenco sono indicate soltanto le farmacie più vicine a Verolanuova. Qui, però, ogni sabato è aperta la farmacia comunale dalle ore 15.00 alle 19.00.

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NUMERI UTILI DI TELEFONO:

Servizio Sanitario (soltanto nei casi di urgenza e di emergenza): 118

Gruppo Verolese Volontari del Soccorso: 030 936 1 662 (via Grimani)

Problemi con le droghe?: 030 993 7 210

Alcolisti in trattamento: 030 931019 oppure 030 93 22 45

Vigili del Fuoco: 030 93 10 27

Carabinieri - Pronto intervento: 112

N.B.: Il servizio sanitario prefestivo, festivo e notturno si svolge dal sabato mattina alle ore 10.00 fino al lunedì alle ore 8.00 e tutte le notti dalle ore 20.00 alle ore 8.00.

Per le prenotazioni di trasporto con autoambulanza del Gruppo Volontari del Soccorso telefonare: dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.00; inoltre dalle ore 8.00 del sabato alle 7.00 del lunedì.

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Per i collaboratori de "L’Angelo di Verola"

Invitiamo i collaboratori a far pervenire i loro articoli possibilmente dattiloscritti (se scritti a mano: in stampatello per ragioni tecniche) unicamente ai sacerdoti entro e non oltre le ore 12.00 di venerdì 15 novembre. Quelli pervenuti oltre tale data non saranno pubblicati.

La redazione non è tenuta a dare giustificazioni per la non avvenuta pubblicazione degli articoli pervenuti né risponde delle fotografie non ritirate dagli interessati entro quindici giorni dalla pubblicazione sul bollettino.

LA REDAZIONE

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Anagrafe parrocchiale

 

Battesimi

46 Ricca Alessia di Daniele e di Pinotti Sara

 

Matrimoni

29 Conti Antonio con Bonvicini Carolina

30 Gandelli Alessandro con Nervi Simona

 

Defunti

40 Cerutti Caterina Venturini di anni 86

41 Manciatti Carolina di anni 87

42 Adami Domenica Cremaschini di anni 87

43 Quinzanini Giulia Danieli di anni 71

44 Merigo Francesco di anni 71

45 Seccardelli Vittorio di anni 62

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Offerte pro restauri tele e affreschi della Basilica

 

Giornata celebrata nel mese di ottobre 1.936,59

In memoria dei genitori Giuseppe e Irene 100,00

N.N. 55,00

In ricordo dei cari defunti 130,00

N.N. 50,00

N.N. 50,00

I dipendenti del Comune di Verolanuova ricordando

Anna, amica e collega 180,00

I ragazzi/e classe 1984 70,00

In memoria del fratello Toninelli Felice 100,00

N.N. 50,00

N.N. 80,00

Dalla Cappella Casa Albergo 170,00

TOTALE 2.971,59

 

 

"Amici della Basilica"

adesioni alla "Confraternita del Restauro"

 

In memoria di Pozzi Anna Maria 250,00

Gruppo Anziani Ocean 250,00

Def.ti B. 250,00

In memoria di Gianfranco Cervati 250,00

Fe.D.; Se.D. in memoria dei defunti 250,00

Famiglia Giovanni Mazzoleni 250,00

Diaconia S. Antonio 250,00

I figli in memoria di mamma Domenica 250,00

N.N. in occasione del matrimonio 250,00

In memoria di Quinzanini Giulia Danieli 750,00

TOTALE 3.000,00

 

Offerte per la Chiesa di San Rocco
N.N. - Per restauro del pavimento 2.000,00

 

 

Offerte per RadioBasilica
R.A. 50,00

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