L'Angelo di Verola L'Angelo di Verola Mensile di Vita Parrocchiale

Grazie, don Paolo

cop

Inserto de "L'Angelo di Verola"
Mensile di Vita Parrocchiale
Anno XXX   n° 11 - Novembre 2005

a cura di Tiziano Cervati

Le immagini si trovano nella versione PDF cliccando qui


SOMMARIO

Lettera di nomina del Vescovo (vedere nelle immagini)

Don Giampaolo ci scrive

La parola dei sacerdoti

Lettera aperta ad un amico (F. Cocchetti)

Da un “fratello” prete (D.M. Benedini)

Il Consiglio Pastorale (L. Smalzi)

L'Amministrazione Comunale

I Centri di Ascolto (R. Mor)

Le Diaconie 8x1=1

Le Famiglie “8x1”

Il Coro San Lorenzo

Azione Cattolica (P. Geroldi)

Le ACLI 

Comitato San Rocco

Scuola Materna Capitanio

L'Asilo Boschetti

Gruppo Terza Età

Il programma delle Celebrazioni


 La lettera di nomina del Vescovo

Vedi nelle Immagini
Le immagini si trovano nella versione PDF cliccando qui

Torna al Sommario


 Don Paolo ci scrive

Carissimi, per salutarvi dò i numeri, anzi il numero 1

1
perché voglio salutarvi tutti uniti,

senza distinzioni fra preti, religiosi e laici,

ma tutti insieme come comunità,

anche quelli che ho conosciuto
e ci hanno già preceduto nella casa del Padre,

tutti uniti nel nome del Signore,

1
perché tutti i ringraziamenti li voglio raggruppare

in un unico grazie:

grazie per avermi fatto maturare,

(almeno lo spero),

amandomi, sostenendomi, facendomi sentire vivo, donandomi i vostri talenti,

facendomi amare la Parrocchia fino al punto di desiderare di sposarla,

1
per dirvi che, anche se io a San Vito di Bedizzole e voi qui a Verolanuova,

nel nome del Signore,

resteremo uniti sempre

se continueremo, con il Suo Aiuto,

a costruire su questa terra il Suo Regno d' Amore.

E allora 1

1
per ricordarci di essere un'unica realtà con Dio,

1
per ricordarci di essere un'unica realtà con tutti gli uomini e donne di questa terra,

1
per ricordarci di camminare insieme,

guidati e sostenuti dalla forza dello Spirito Santo,

come una piuma nel Santo Vento Divino.

Carissimi grazie e auguri:

1

nel nome del Signore.

Don Gian Paolo

Torna al Sommario


 I Sacerdoti

“Vai a lavorare nella mia vigna... a San Vito di Bedizzole”.

E andò!

Dopo nove anni di fraterna, gioiosa collaborazione, di cui due con me, don Gianpaolo va “a lavorare” altrove.

Esprimo alcune convinzioni, alcune riflessioni, perché questo momento sia occasione di crescita per la nostra comunità.

1. Innanzitutto voglio ricordare don Paolo mentre percorre continuamente le vie di Verolanuova portando la gioia della Fede in Gesù Cristo, il sorriso ed il saluto a tutti indistintamente, piccoli e grandi, ricchi e poveri, cristiani e non, visitando le famiglie, i più deboli, i malati, portando una parola di coraggio e di fiducia ai bisognosi e a chi si trovava in difficoltà.

2. Don Giampaolo ha portato avanti con tenacia, con convinzione, i Centri di Ascolto, le Diaconie, convinto che per arrivare a tutti occorre costruire la grande comunità attraverso piccole comunità col desiderio, se possibile, di arrivare a ciascuna persona, a ciascun abitante del paese.

3. Non possiamo non ricordare la sua fantasia pastorale, la ricerca della celebrazione viva, attraverso i segni; una capacità che difficilmente noi sapremo mettere insieme, scoprire e proporre nella comunità.

4. Alcuni valori rimarranno incisi nella nostra memoria dopo la sua presenza in mezzo a noi:

-  la gioia nell'incontrare gli altri, specialmente i bambini;

-  la centralità di Cristo nella vita di ciascuno;

-  la sua grande bontà con tutti;

-  la forza nell'affrontare i vari momenti della vita, specialmente i più duri;

-  la capacità di grandi amicizie, vere;

-  la volontà di vedere in tutti l'aspetto positivo senza accogliere giudizi e critiche verso gli altri.

Di tutto questo grazie, don Gianpaolo e anche di tutto quanto non ho saputo o non ho voluto scrivere.

Auguri per il tuo nuovo campo di ministero: sono certo che anche a San Vito lascerai il segno nel nome di Cristo.

Il più grande dono, la più grande gioia che potremo darti è l'impegno a vivificare sempre di più, ad ampliare... le Diaconie e i Centri di Ascolto. Lo faremo!

Con stima e affetto, anche a nome degli altri sacerdoti

Don Luigi

 

Torna al Sommario


Lettera aperta ad un amico

Terminato un incontro, come spesso ci accade, decidiamo di andare a bere qualcosa, ad un certo punto mi dici... devo confidarti una cosa, sto aspettando che il Vescovo mi dica la destinazione alla quale sono stato assegnato.

In quel momento, anche se un po' me lo aspettavo, ho sentito un forte sentimento di rabbia, quasi mi sentivo tradito da te, che ho sempre ritenuto grande amico ma che ora era in procinto di lasciarmi.

Poi, continuando la conversazione, ho capito che, se veramente ti ero amico, dovevo dimostrare d'aver “digerito” tutti i tuoi insegnamenti e le tue testimonianze. Non potevo essere geloso di un dono che gratuitamente mi era stato dato o egoista a non volerlo ora donare ad altri; dovevo essere felice di poter pensare che anche altri avranno la possibilità di provare quelle sensazioni forti che hai saputo trasmettermi e poi devo dimostrare di aver imparato a camminare con le mie gambe; sicuramente inciamperò, ma tu mi hai insegnato anche a rialzarmi.

Il nostro incontro all'inizio mi era sembrato casuale, ma ora so che non lo è stato: qualcuno ti ha messo sulla mia strada. Pur non avendo mai smesso di definirmi “ cristiano”, ero certamente un cristiano molto “dormiente” e poco praticante; tu hai saputo risvegliare la fame di fede, la voglia di esercitarmi nel confrontare la mia vita con il Vangelo, anche se a volte è scomodo. Mi ricorderò sempre l'immensa sorpresa a vedere te, nuovo prete, suonare al mio campanello e propormi, dopo pochi  preamboli e senza conoscermi, di aiutarti in attività parrocchiali anche se non sapevi ancora quali; in quel momento ti importava che ti dessi la mia disponibilità.

Da quell'incontro cominciò (e per questo mi sento di ringraziare Dio) un'intensa e fruttuosa collaborazione. Grazie alla tua pazienza, alla tua costanza che non era mai pesante insistenza, ho ricominciato ad apprezzare quanto Dio mi ama e come sia presente nella mia quotidianità, anche quando sembra mi stia voltando le spalle.

Il tuo grande merito, che sicuramente non apparirà negli almanacchi o nei registri, è di essere riuscito ad entrare nel cuore della gente. In modo eccezionale hai saputo fare le cose più normali. Ti sei avvicinato a molti, senza curarti se erano “lontani” o addirittura “nemici”, con semplicità e incurante di  rischiare di metterti in “ridicolo”, non tentando di nascondere i tuoi limiti umani, usando  a volte metodi non certo ortodossi, (ti ricordi quante torte hai dovuto mangiare?), hai saputo trovare una parola per tutti e, quando hai capito che le parole non servivano, non hai insistito e ti sei limitato a lasciare un sorriso.

Abbiamo imparato a chiamarti “Fratello”, all'inizio in forma ironica, ma presto questo appellativo ha avuto il suo senso perché hai fatto crescere la consapevolezza di avere un unico Padre e questo va ben oltre il semplice grado di parentela umana. Il  mio rammarico e, credimi, di molti altri, è di non averti saputo dimostrare tutto il nostro calore e la nostra amicizia durante la malattia, forse timorosi di invadere la tua privacy (anche se in quel periodo, Lui, di preghiere e di bonari rimbrotti ne ha sentiti parecchi) o forse perché non pronti all'inversione dei ruoli.

Ti lascio (per il momento) con la consapevolezza che, nonostante tante parole, non ho saputo dirti quanto sei stato e quanto sarai importante per me e per tanti verolesi, ma so che la nostra amicizia e la tua semplicità ti farà capire anche quello che non ho saputo scriverti.

Sempre grato al Signore per la nostra amicizia,

un tuo amico

Torna al Sommario


Da un fratello prete

Intreccio di storie

La mia mente corre a una mattina di ottobre di una decina di anni fa, quando, al Centro Mariapoli “Luce” di Frontignano, vidi arrivare due giovani preti. Uno, don Vigilio, lo conoscevo bene: avevamo condiviso alcuni anni di sacerdozio, lui a Saiano e  io a Gussago. L'altro, rotondetto, con i primi segni di una fronte spaziosa e sapiente, con un sorriso pieno, era don Gian Paolo Goffi.

Su questo accenno di cronaca, si inserisce però qualcosa di più profondo: erano, mi dissero loro stessi, alla ricerca di “una casa per sacerdoti”. Ma capitemi bene: non una casa fatta di cemento, luminosa, rilassante. Cercavano un cammino di spiritualità e di fraternità. E da quel giorno don Gian Paolo non ha mai mancato di ritrovarsi con alcuni sacerdoti di diocesi diverse, per “fare famiglia”, per esperimentare l'amore fraterno, concreto, esigente tra noi nove. Per aiutarci reciprocamente a vivere il Vangelo, nella forma della Parola di vita, e a camminare insieme attraversando i vari momenti della vita pastorale e personale di noi preti.

E in questa decina di anni ho conosciuto da vicino e più in profondo don Gian Paolo, sempre alla ricerca dei “paletti” fissi per non retrocedere nell'amore di Dio e dei fratelli. E così, dietro il suo sorriso, le sue battute argute, le sue intuizioni creative, abbiamo scoperto un amico e un fratello che nelle cose di fede fa sempre sul serio... e ti chiede di fare sul serio... e si arrabbia quando non ci si impegna. E dietro a lui, siamo entrati nella vita ecclesiale di Verolanuova: quasi mi pareva di essere  presente nelle diaconie o nei centri di ascolto (specie quando don Giampaolo portava una torta o un oggetto “ricordo” del cammino fatto). Con lui e con voi abbiamo vissuto un pezzettino di oratorio con il gruppo dei giovani; i mesi di sospensione per il cambio del parroco e l'arrivo del carissimo don Luigi; poi il momento della sofferenza e l'attesa della “sposa”, come ama dire Gian Paolo, la nuova parrocchia di San Vito di Bedizzole.

E  quante volte,insieme, abbiamo ripetuto il nostro SI alla volontà di Dio, attimo dopo attimo, nella disponibilità a fare di Gesù Crocefisso e abbandonato, vertice sommo dell'Amore, l'unico sposo della vita.

Capite allora come mi viene spontaneo e vero unirmi al vostro grazie a don Gian Paolo e alla sua famiglia: quella di papà e mamma, e la vostra. Di voi che davvero per anni avete fatto “casa” a don Gian Paolo, per voi che con amore siete divenuti nel Signore la sua famiglia: con tutte le gioie e i dolori che la vita porta con sé. Alt! Sento già il rimprovero di don Gian Paolo (me lo fa spesso): gioie, dolori... e speranze!

Don Mario Benedini

Torna al Sommario


 

Dal Consiglio

Pastorale Parrocchiale

...È doveroso un vivo ringraziamento a Don Gianpaolo per quanto ha operato nel Consiglio Pastorale Parrocchiale per il bene della nostra comunità.

La sua opera pastorale, la sua partecipazione attiva per i Centri di Ascolto, la nascita delle Diaconie, le Vacanze Famiglia a Saviore ci hanno permesso di identificarci sempre più famiglia parrocchiale e con lui creare tra di noi comunione.

Vero testimone ed instancabile Pastore anche nei momenti duri della prova; momenti che lo hanno fatto sentire ancora più fratello a tutti, soprattutto agli ammalati della nostra comunità che con assiduità ha visitato e spiritualmente consolato e che per lui, con noi, hanno tanto pregato.

Ci mancherà la sua presenza con il suo andare in bicicletta tra le vie del paese a dirci il suo silenzioso ma rassicurante “Eccomi”...,

Carissimo Don Gianpaolo il Consiglio Pastorale Parrocchiale e tutta la Comunità Verolese Le sono grati, Le sono vicini e La accompagnano con la preghiera nella nuova missione pastorale che il Signore, nella persona del Vescovo, Le ha affidato.

La Sua opera pastorale tra noi ha certamente dato buoni frutti, altrettanti gliene auguriamo per la nuova vigna che il Signore L'ha chiamata a coltivare.

Grazie ancora Don Gianpaolo, congratulazioni per la Sua nomina a Parroco di San Vito di Bedizzole e auguri di Buon Apostolato per lunghi, lunghissimi anni.

 Il Vecchio e il Nuovo C.P.P.

 Torna al Sommario


 L'Amministrazione Comunale

Reverendo Don Gian Paolo Goffi

L'impegno che Lei ha sempre profuso in favore della comunità verolese nelle sue varie realtà Le sarà sempre riconosciuto con gratitudine e sempre sarà ricordato con benevolenza.

La Parrocchia affidataLe trarrà sostegno dalla Sua devozione e dal Suo ministero sempre prestato con amore, anche nei momenti difficili della Sua vita.

A nome della Giunta Comunale, del Consiglio Comunale e di tutta la cittadinanza, con riconoscenza La ringrazio quindi sinceramente per il Suo ministero sacerdotale svolto a favore della comunità verolese, parrocchiale e civile, e Le auguro di tutto cuore una generosa attività pastorale nella comunità di San Vito di Bedizzole.

Verolanuova, 20 ottobre 2005

Il Sindaco

Stefano Dotti

Torna al Sommario


Una lezione di vita

Salutare un Sacerdote, incaricato dal nostro Vescovo di assumere compiti di rilevante importanza e di notevole responsabilità in una Parrocchia nuova, è più che giusto: fa parte della sensibilità propria di una cittadinanza che ha beneficiato a piene mani dei suoi doni. Si sa, infatti, che gli avvicendamenti per nomine maggiormente consone alla personalità di ciascun Sacerdote e al Ministero che Egli degnamente rappresenta sono di norma per una  Comunità come quella di Verolanuova.

Ma il distacco da queste persone care è sempre difficile, anzi, dolente per chi ha ricevuto del bene. E lo è in particolare con don Giampaolo che, in silenzio e in umiltà, ha saputo costruire per noi Verolesi un mondo migliore.

Non esagero. È giunto da noi, nove anni fa, in semplicità, senza darsi importanza, senza voler prevalere su nessuno. E, in semplicità, ha saputo creare attenzione per la “Parola di Dio” e per la Carità fraterna nelle Diaconie e nei Centri di Ascolto (creature sue care); ha saputo vivacizzare le varie realtà già presenti in Parrocchia; ha favorito in tutti i modi l'integrazione degli extracomunitari nel nostro mondo, a volte un po' ostile; ha incentivato la comprensione a favore dei più piccoli e dei più deboli, proprio per il dovere che deve assumere un vero cristiano nel farsi carico delle necessità altrui, senza farlo pesare; ha suggerito sempre concretamente l'amore incondizionato e il perdono evangelico per un fratello che fosse caduto in errore.

Vi pare poco? Cosa dire allora ad un Sacerdote che ha interpretato autenticamente il messaggio di Cristo tra noi? Come ringraziarlo, senza cadere nelle solite frasi di circostanza?

Forse un modo esiste per esprimergli tutta la nostra riconoscenza: continuare senza timore quanto don Giampaolo ci ha insegnato; proseguire ed ampliare l'attività delle Diaconie e dei Centri di Ascolto che Egli ha avviato con tanto entusiasmo; seguitare a considerare i nostri fratelli sempre più meritevoli di noi; perseverare nel costituire in Verolanuova quella Comunità cristiana che è simbolo di fratellanza, senza discriminazione alcuna, senza preclusioni per coloro che desiderano integrarsi con il nostro modo di vivere.

Questo sarebbe, penso, la più grande soddisfazione per Lui che ha operato con tutta l'anima per il nostro bene.

Unitamente all'augurio che Egli possa realizzare, nella Comunità di San Vito di Bedizzole dove andrà ad operare, tutto ciò che ha costruito da noi, con la stessa intensità di Fede e con l'aiuto di Dio, aggiungiamo sicuramente un grazie più vivo che mai, un grazie che tutti condivideranno, pur nel rincrescimento del cuore.

Caro don Giampaolo, ci ha insegnato cosa significhi essere grandi nell'umiltà. Non lo dimenticheremo. Un Sacerdote “vero” è una lezione di vita. Una lezione che, prima o poi, ne sia certo, darà i suoi frutti.

A nome dei Centri di Ascolto

Rosetta Mor

 

Torna al Sommario


Le Diaconie 8x1=1

La prima volta che abbiamo sentito parlare Don Gian Paolo di Diaconie ci sembrava di dover dividere il paese in otto parti, quasi una sorta di “contrade”. Abbiamo poi capito che non era così; con la nascita delle diaconie è stata riscoperta la voglia di stare insieme con il vicino di casa al quale ci si rivolgeva solo con un semplice buon giorno. I colori che hanno dipinto il paese per la prima volta con catenelle e nastri hanno risvegliato anche l'occhio più distratto.

Tanto impegno ed alcune difficoltà hanno caratterizzato il crescere delle otto diaconie che ancora vivono ed arricchiscono i nostri cuori. Durante i nostri incontri abbiamo pregato, anche per strada, riunendo le famiglie per recitare il Santo Rosario e ripercorrere la via Crucis. La festa delle diaconie che ogni anno si svolge al campo sportivo testimonia quanto sia bello ritrovarsi per lavorare e divertirsi insieme.

Caro Don Paolo ci hai insegnato che la cosa più importante in assoluto è l'amore e che ogni giorno lo possiamo scoprire se solo sappiamo leggere attraverso gli occhi di chi ci sta vicino. Ci lasci davvero una bella eredità!

Siamo convinti che con l'aiuto dello Spirito Santo e con l'impegno di ognuno riusciremo a mantenere viva quella luce che tu hai trovato in noi.

Ti sentiremo sempre vicino con la preghiera e tutti uniti ti rivolgiamo il nostro grazie.

Terry a nome di tutte le Diaconie

 

 Torna al Sommario


Le famiglie “8x1”

“Quando due o tre sono riuniti nel mio nome, anche io sono in mezzo a loro”. È questa la formula di apertura con la quale tu, Don, hai animato i nostri incontri. È questo il concetto che ci hai sempre voluto trasmettere, non solo con le parole, ma soprattutto con i fatti.

Sì, perché quello che in questi anni ci hai insegnato è che la religione e la vita non possono correre su due binari diversi, ma sono la stessa cosa. Non possiamo limitarci a parlare di Dio solo nei nostri incontri settimanali, ma ogni istante della nostra vita deve essere permeato dall'Amore, che ha come sua prima manifestazione l'attenzione verso i nostri fratelli. A scuola come sul lavoro, in famiglia come con gli amici (ed i nemici). Durante il giorno abbiamo mille occasioni per amare e, se c'è l'Amore, come tu ci hai fatto capire, c'è tutto.

E per dimostrarcelo concretamente ci hai proposto tante esperienze.

Innanzitutto hai dato un nome al nostro gruppo, in modo così spontaneo l'hai chiamato “GRUPPO 8X1” (tutti proveniamo da Diaconie diverse, ma ci riuniamo il giovedì e diventiamo un corpo solo). Qui, chiunque ha voluto partecipare agli incontri è sempre stato da te ben accolto.

Poi hai introdotto un altro speciale appuntamento: la Parola di Vita. La prima domenica del mese ci si incontra la sera per leggere, approfondire e poi cercare nel mese di mettere in pratica una frase del Vangelo, commentata da Chiara Lubich.

Per non parlare dell'esperienza della “convivenza”. Nell'impossibilità di riuscire a pianificare dei momenti di spiritualità intensi lontano da Verola (difficile coniugare gli impegni di persone tanto diverse) non ti sei scoraggiato, ma ci hai proposto per tre/quattro giorni consecutivi di ritrovarci da te alle 6 del mattino per iniziare la giornata recitando insieme le Lodi e, dopo aver fatto colazione, tornare ognuno al proprio lavoro cercando di vivere ogni giorno un impegno diverso ma che si sostanziava sempre nell'Amore verso chi avevamo accanto. Un ritrovo veloce per il caffé dopo pranzo, infine la cena tutti insieme ed il termine della giornata con la condivisione. Ci hai insegnato che si può vivere dei momenti intensi senza bisogno di estraniarsi dalla propria vita quotidiana.

Certo, non sono mancati nemmeno momenti forti di spiritualità, ad Assisi o dai Monaci Camaldolesi. Come potremo dimenticare quella Messa celebrata all'Eremo delle Carceri, in mezzo alla neve con un masso per altare?

“È ora di vivere la Parola, non abbiamo più scuse!”. E per toglierci tutti i dubbi e le titubanze che avevamo sul mettere in pratica il Vangelo ci hai anche portato di fronte al nostro Vescovo. Non un incontro casuale, ma un cammino durato un anno in cui molto animatamente abbiamo discusso sulle difficoltà oggettive che noi giovani troviamo nel vivere da veri Cristiani. Abbiamo scritto il frutto dei nostri incontri su un diario (il famoso diario dei limoni…) che abbiamo consegnato al Vescovo ed è stato lo stimolo di una piacevolissima conversazione con lui.

Che dire Don? Ora siamo cresciuti, tutti lavoriamo, alcuni di noi sono diventati mogli, mariti, genitori. Grazie, perché ci hai fatto crescere non solo nella fede, ma anche nei rapporti umani. Se siamo persone migliori lo dobbiamo alla cura amorevole che tu ci hai donato. Grazie per il tuo amore incondizionato verso il prossimo, che ti fa sempre capace di spogliarti di te stesso per vestire i panni di chi necessita del tuo aiuto.

Ora che ci lasci non possiamo nascondere la nostra amarezza, ma in fondo è giusto che anche altre persone, altri giovani ti abbiano vicino e, attraverso te, sperimentino concretamente l'Amore di un Dio che ci è sempre accanto.

 

Il tuo Gruppo 8x1

Caro Don Paolo,

le esperienze a Ponte di Saviore ci hanno dato la possibilità di conoscerti meglio, di scoprire quanta dolcezza e semplicità riponi nei rapporti con i bambini e noi adulti.

La battuta sempre pronta, lo sguardo luminoso verso i nostri figli con i quali hai dormito anche nella camerata sommerso dai loro giochi e dalle loro voci.

Organizzare le giornate a tante persone è stata una responsabilità ed un compito difficile, ma nella tua umiltà e senza mai forzare nessuno alla partecipazione religiosa, hai saputo unirci tutti in un clima amichevole, arricchendoci ancor di più attraverso le tue proposte di riflessione.

Ancora adesso, a distanza di tempo, negli incontri mensili c'è in tutti noi la voglia di condividere, di partecipare, di capire e di “vivere quotidianamente” le riflessioni che ci proponi.

Sei per noi e per i nostri figli un esempio di semplicità, serenità, bontà che non si allontana con te, ma che rimane qui da noi dentro i nostri cuori.

Le famiglie

Torna al Sommario


 

Dal Coro San Lorenzo

Auguri don Giampaolo

Quando un caro amico sta per allontanarsi, succede a tutti di provare forti due emozioni apparentemente contrastanti: una prima è l'amarezza che si insinua in noi a dimostrazione di quanto la persona cara mancherà e la seconda è la gioia, poiché il cuore sa quanto ciò che aspetta questo amico sia la giusta ricompensa che Dio ha serbato per lui.

Carissimo don Giampaolo, anche ad ognuno di noi componenti della corale San Lorenzo è capitato di provare queste emozioni allorché siamo venuti a conoscenza della tua nomina a parroco di San Vito di Bedizzole.

 

Tu sei una figura molto importante per noi, perché in qualità di coordinatore hai preso per mano il coro fin dalla sua nascita e lo hai accompagnato con amore fraterno, attento alla sua crescita in campo musicale, ma ancor di più in quello spirituale.

Tu ci hai fatto capire quanto sia difficile e bello essere gruppo e, allo stesso tempo, ci sei stato vicino singolarmente ogni qualvolta la vita ha pensato di presentarci situazioni più o meno felici da affrontare.

L'umiltà, il garbo e la completa disponibilità sono caratteristiche che ti contraddistinguono e che, di riflesso, hanno accresciuto in noi stima ed affetto nei tuoi confronti.

Ricordiamo con molto piacere tutte quelle occasioni tramite le quali hai permesso al coro di incontrarsi e conoscersi più a fondo: i momenti di preghiera, quelli di svago e le gite organizzate, fra queste, ancora viva, la bellissima esperienza vissuta la primavera scorsa ad Assisi.

Caro don Giampaolo, come possiamo non ringraziarti per tutto il bene che hai elargito tra noi; come possiamo non presentarti le nostre scuse per tutte quelle occasioni in cui abbiamo deluso le tue aspettative e ancora, come possiamo non invitarti a pregare con noi affinché il tuo esempio porti altri frutti nel coro?!

A te vanno i nostri più cari e sinceri auguri: ci mancherai, ma tu non sei nostro, sei di Dio e quindi non possiamo che gioire per te e per il tuo futuro, anche consapevoli del fatto che rimarrai legato ai nostri cuori.

Per sempre tuo amico e fratello,

il coro San Lorenzo

Torna al Sommario


Dall'Azione Cattolica

Don Giampaolo ci lascia

La notizia della partenza di Don Giampaolo ci ha rattristato profondamente. Il nostro gruppo, di cui è sempre stato un assistente prezioso, è abbastanza sparuto ma, nonostante questo, non mancava mai all'incontro di riflessione nella quarta domenica di ogni mese.

La sua relazione mensile, sempre schietta e spontanea (come la sua persona), attirava la nostra attenzione e, complici le conversazioni che solitamente si tenevano, suscitava in noi il desiderio di dedicarci sempre più al bene della comunità e ci vedeva attente ai vari problemi proposti... La sua parola era sempre ascoltata volentieri e con interesse. Era un vero peccato il non riuscire ad allargare il numero delle aderenti.

All'inizio della lezione aveva sempre pronti dei fogli contenenti i punti che venivano man mano proposti ed analizzati. I suoi insegnamenti preziosi ci saranno di guida anche per il futuro.

Il distacco è sempre un momento doloroso sia per il sacerdote, consacrato al servizio di Dio e legato al voto di obbedienza che lo porta a farsi carico di nuovi impegni e compiere il suo Ministero in un nuovo campo di lavoro, sia per chi lo ha incontrato e ha beneficiato del suo servizio sacerdotale.

Don Giampaolo ci lascia dopo aver percorso per più di nove anni un buon tratto di cammino insieme a tutte noi. Grazie Don Giampaolo per la parola, per la ricerca di metodi e per il suo tratto riservato e sempre cordiale.

Da Maria, che invochiamo particolarmente in questo mese, ultimo mese di sua permanenza tra noi, invochiamo per Lei grazie e benedizioni.

La Vergine Maria l'aiuti, nella sua nuova missione, a compire con fiducia, con serenità la volontà del Signore.

Gruppo donne di Azione Cattolica

Torna al Sommario


Circolo ACLI

La grande famiglia del Circolo ACLI ringrazia di vero cuore l'amico e collaboratore don Paolo Goffi, assistente spirituale del Consiglio ACLI dal 1996.

In questi anni trascorsi con noi la tua collaborazione all'attività del nostro movimento è sempre stata attiva, hai sempre saputo dare validi suggerimenti per un buon andamento.

Il programma annuale con le serate sociali che noi presentavamo erano sempre degli ottimi spunti per dibattiti; non erano sempre risolutivi ma contribuivano a far emergere i vari problemi di vita sociale, meditando sull'avvenire di noi tutti, per un futuro migliore.

Siamo certi che dove andrai porterai una ventata di buone idee per la tua nuova comunità.

Noi ti avremo sempre nei nostri cuori perché le persone di animo gentile come te non possono essere dimenticate.

Un caloroso e sincero saluto da parte del

Circolo ACLI

Torna al Sommario


Comitato per San Rocco

 Vedi nelle immagini

Le immagini si trovano nella versione PDF cliccando qui

Torna al Sommario


Dalla Scuola Materna “S. Capitanio”

 

Dire di una persona che se ne va è sempre un po' difficile. Quando con questa persona si sono instaurati rapporti di collaborazione e di amicizia. E chi non era amico e non collaborava volentieri con Don Giampaolo?

È voce comune che le diaconie sono il frutto della sua passione pastorale.

Il gruppo delle famiglie nate da un felice camposcuola, dove le idee erano del Parroco e di alcuni genitori, ma l'accompagnamento è ancora di Don Giampaolo.

Nella Scuola Materna le sue visite, alcune volte fugaci e brevi, altre animate, sono sempre state una costante gradita.Ormai i bambini erano abituati a questa presenza, così che a volte ne diventava il confidente e il consolatore.

Persino i più piccoli ne avevano imparato il nome e lo tiravano per essere ascoltati e suscitare il suo interesse.

L'immagine era quella del Padre buono che ha attenzioni speciali e cure per i figli più piccoli. Da grande questi figli più piccoli si ricorderanno del Pastore buono che li ha amati e che voleva per loro il vero bene, il bene della verità, dell'amore sincero.

Anche una parola del Vangelo ci viene nel cuore pensando a Don Giampaolo: “Quando darete un bicchiere d'acqua ad uno dei miei amici lo avrete dato a me...”.

In casa delle Suore ti sentivi libero di venire a dissetarti con un bicchiere d'acqua. Riceveremo anche noi la ricompensa per questo tuo gesto, che era gesto di amicizia, di libertà, di affetto nei confronti delle Suore?

Quanto vorremmo averti dato di più per il bene che abbiamo ricevuto!

Ora non ci resta che augurarti di amare tanto la tua Chiesa di San Vito di Bedizzole con lo stesso amore con cui hai amato quella di Verolanuova.Di trovare amici che si accompagnano al tuo cammino come li hai trovati qui perché nella tua nuova Parrocchia abbiano la certezza di avere tra di loro un Pastore buono che porta loro l'amore del Padre.

Grazie Don Giampaolo!

Le Suore e tutta la Scuola Materna S. Capitanio

Torna al Sommario


 

Dall'Asilo Boschetti

Grazie ad un amico “speciale”

Un giorno suona il campanello alla scuola materna Boschetti “Corri maestra corri, c'è il Papa”, grida un bambino che probabilmente aveva già avuto modo di incontrarti; corro: eri tu. Era appena passato il Natale: sei diventato “San Giuseppe”; infine il tuo nome è stato chiaro a tutti: Don Paolo.

È passato un po' di tempo da quel giorno, ma la tua presenza in mezzo a noi è stata una gioia, un modo per avvicinare i bambini al sacerdote non come ministro di Dio, ma come amico.

Giocando, disegnando, cantando e pregando con noi hai messo in pratica l'insegnamento di Gesù: “Lasciate che i bimbi vengano a Me” E della tua presenza discreta se ne sono accorti anche i genitori: i bambini tornando a casa parlavano di te e di ciò che avevi detto o fatto con loro perché tu, caro Don Giampaolo, per loro e per noi insegnanti  sei stato e sarai sempre un prete speciale, un prete dal cuore aperto, dalle mani forti e dallo sguardo limpido.

Ora sei stato chiamato ad un compito più alto, siamo certi che lo saprai svolgere con l'entusiasmo e la simpatia che ti sono propri.

Nel rallegrarci con te del nuovo incarico non possiamo però non sentirci un poco orfani, ci mancherà la tua capatina, la tua presenza discreta, il tuo aiuto e i tuoi consigli.

Promettiamo però che, in cambio del dono immenso che ci hai fatto, pregheremo il Signore perché lo Spirito Santo illumini la tua strada, ti guidi lungo il sentiero della tua nuova missione e renda feconda la tua opera.

Grazie Don Giampaolo, grazie per ciò che ci hai donato, da parte del Consiglio di Amministrazione, delle Insegnanti, del Personale, dei Genitori e dei bambini. Riservaci un minuscolo posticino nel Tuo cuore, prega per noi.

La Scuola Materna “Boschetti”

P.S. Se passi per Verola non ti dimenticare di noi.

Torna al Sommario


 

Dal Centro Ricreativo Terza Età

Grazie don Gianpaolo!!!

Grazie!!! In quest'unica parola riassumiamo tutti i nostri sentimenti.

Grazie per averci aiutato a portare un po'  di gioia e serenità nelle nostre vite, per tutte le piccole attenzioni che ci hai donato e per i bei momenti di allegria trascorsi insieme...

Grazie per aver partecipato alle nostre attività, per aver unito la tua voce alle nostre nei momenti di gioia.

Grazie per aver pregato per noi.

Questi sono i piccoli gesti che hanno reso “ importante” e sempre ben accetta la tua figura, quelli  che terranno sempre viva la tua memoria nei nostri cuori.

 

Ti auguriamo tanta serenità,  sperando di averti donato, anche se in minima parte, un briciolo di ciò che tu ci hai lasciato!

Grazie don Gianpaolo!!!

Il gruppo del centro ricreativo terza età e le volontarie

 

 Torna al Sommario


San Vito di Bedizzole

San Vito è una popolosa frazione di Bedizzole. Conta circa 1.200 abitanti e fa parte della Zona Pastorale XV Morenica del Garda. La chiesa Parrocchiale, del 1500, è dedicata ai Santi Vito, Modesto e Crescenzia.

 

Il programma delle Celebrazioni

Verolanuova

*   Sabato 5 Novembre

   Basilica di San Lorenzo ore 20.30

   Concerto Straordinario del Gen Rosso

 

*    Domenica 6 Novembre

   Basilica di San Lorenzo ore 9.30

   Don Paolo saluta i bambini e i ragazzi

 

*    Basilica di San Lorenzo ore 18.00

   Solenne Concelebrazione

   e saluto della Comunità Parrocchiale Verolese

 

*    Domenica 20 Novembre

   Basilica di San Lorenzo ore 13.45

   Preghiera con Don Paolo e Benedizione

 

*    Piazza Malvestiti ore 14.00

   Partenza in pullman per San Vito

Saranno a disposizione due pullman. Iscrizioni dalle Suore.

 

San Vito di Bedizzole

*  Domenica 20 Novembre

   ore 15.00    Corteo verso la Parrocchiale

*   ore 15.15     Chiesa di San Vito

  Ingresso solenne del nuovo parroco e al termine rinfresco per tutti

 

 Torna al Sommario

 


Home Archivio 2005 Angelo di Verola Parrocchia di Verolanuova