L'Angelo di Verola L'Angelo di Verola Mensile di Vita Parrocchiale

L'Angelo di Verola
Mensile di Vita Parrocchiale - Anno XXX   n° 9 - Settembre 2005

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In copertina: Pittore Anonimo - Il Battesimo di Gesù

Edizione a stampa a cura di Don Luigi Bracchi
Redazione: Don Giampaolo Goffi - Don Valentino Picozzi - Tiziano Cervati
Edizione on-line a cura di Tiziano Cervati

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SOMMARIO 

- La parola del prevosto (don Luigi)

- Calendario liturgico

 

vita parrocchiale

- Il Battesimo: nuova prassi

- Centri di Ascolto estivi

- Funerali: un chiarimento

- Festa degli anniversari di Sacerdozio

- Don Vito sacerdote... (T.C.)

- L'accolitato (F. Checchi)

- Dal Consiglio Pastorale  

- Dalle parole ai fatti (R. Fontana)

- Briciole Francescane (A. Rossi)

- Cenni di Solidarietà (Aelle) 

- La Famiglia è... (F. Belletti)

- Campeggio Famiglie (M. Gavazzoli)

 

dall'oratorio

- Campiscuola Temù 

- Camposcuola Valnera

- GMG Colonia - 1  

- GMG Colonia - 2  

- Roma Express

- Iscrizioni al Catechismo

le nostre rubriche

 

- Per te casalinga (L.D.B)   

 

arte & cultura

 

- Le Poesie di Rosetta (R. Mor)  

- Storie Verolesi (V.B.)

- Le Rogazioni (L.D.B.)

- Voi che ne pensate? (L. A. Pinelli)

 

varie - cronaca

- Informagiovani (L. Brunelli) 

- Alcolisti in trattamento

- Tempi lontani (G. Pini)

- Dalla casa di riposo

- Per i più piccoli

- Orario delle farmacie

- Numeri Utili

- Per i collaboratori dell'Angelo

- Ricordando Fausta Anelli 

- Anagrafe Parrocchiale

- Offerte

- Gli appuntamenti

- Servizio Informatico Parrocchiale



la parola del prevosto

 

 

Tesoro cercasi

Inseguendo un sogno di distensione, di riposo e di ristoro, molti di noi questa estate sono andati lontano dal loro solito ambiente di vita: ferie, viaggi, escursioni. Nuovi incontri, nuove esperienze.

Sotto sotto abbiamo cercato un tesoro: la pace del cuore, con la natura e tra di noi. Ma, forse, anche dalle vacanze siamo tornati stanchi e delusi. Perché?

La felicità vera non è fuori di noi né dentro di noi: è in Dio che è insieme fuori e dentro di noi. Il vero tesoro, quello che pone fine alle nostre miserie, alle nostre prove, non è molto lontano. Non è necessario cercarlo in un paese lontano e straniero ma giace nelle nostre case, cioè dentro di noi. È dietro il centro che dà vita e calore e che guida la nostra esperienza, dietro il centro del nostro cuore, purché sappiamo scavare.

Sant'Agostino ci parla del Dio che sta al centro della vita. Quando siamo con lui, noi siamo a casa nostra e il “fuori da noi” si trasforma nel nostro esilio. Ma proprio quando siamo lontani ci può raggiungere la sua chiamata.

Come per un fatto strano scopriremo il significato della voce interiore che guida la nostra ricerca soltanto dopo essere stati in una regione lontana, in suolo straniero, in una nuova terra. Il popolo di Israele è maturato proprio in un paese di esilio e dopo aver compreso dove stava riposto il suo tesoro, ha deciso di tornare alla Terra Promessa e al suo Dio.

Questi sono i mesi della piena ripresa degli impegni pastorali all'interno della nostra comunità. È ora di rientrare a casa e di riscoprire la fortuna che il Signore ha deposto nel nostro cuore. È tempo di renderci consapevoli che nel Battesimo Dio Padre ci ha fatto suoi figli: possiamo partecipare e vivere della sua vita.

Noi viviamo spesso sbadati e non riconosciamo che il vero tesoro è nascosto dentro di noi: noi siamo chiamati e siamo veramente suoi figli chiamati a far parte dell'eredità preparata per tutti noi. Sarà proprio la proposta che cercheremo di vivere insieme durante quest'anno. Siamo invitati a fare chiarezza, a togliere ogni confusione e indecisione, a non scendere a compromessi col mondo. È tempo veramente di non aver paura di Cristo, di mettere al centro Gesù, così da vivere più profondamente come figli, sul suo esempio. È tempo di sperimentare la Chiesa come luogo della carità, là dove incontriamo Dio insieme ai fratelli.

Il Battesimo è proprio questo: siamo figli di Dio e siamo fratelli con tutti.

Questo è il nostro cammino.

Buon lavoro.

Don Luigi

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Calendario liturgico

dal 4 settembre al 9 ottobre

 

Settembre

 

ORARIO SANTE MESSE

 

In Basilica:   

Prefestiva:  ore 18.30

Festive:   ore 7.30 - 9.30 - 11.00 - 18.30

   ore 18.15 Celebrazione Liturgica

Feriali:  ore 7.00 - 9.00 - 18.30

 

S. Rocco:    

Festiva:    ore 9.00

 

S. Anna - Breda Libera:  

Festiva:    ore 10.00
Feriale    ore 20.30 (solo giovedì)

 

Cappella Casa Albergo:  

Feriale e prefestiva: ore 16.30

Cappella di San Giorgio al Cimitero
Ogni giovedì alle 20.30

N.B.: In Basilica, ogni sabato dalle ore 15.30 alle 17.30, i sacerdoti sono a disposizione per le confessioni.

a) Da giovedì 1 settembre riprende la celebrazione della S. Messa vespertina, ogni sera alle ore 18.30;

b) In Basilica vengono riprese le celebrazioni delle sante Messe festive delle ore 9.30 e 11.00;

c)  In S. Rocco la S. Messa festiva è posticipata alle ore 9.00;

d)  Nella chiesa di S. Anna - Breda Libera - la S. Messa festiva è posticipata alle ore 10.00.

 

1 giovedì     Primo del mese. Dopo la S. Messa delle ore 9.00 esposizione del Santissimo e adorazione comunitaria e     privata fino alle ore 12.00

 

2 venerdì     Primo del Mese, dedicato alla devozione del Sacro Cuore. Si porta la S. Comunione agli ammalati


 4 Domenica     XXIII del tempo ordinario (III settimana del salterio)

 

Dal Vangelo -  “...In verità vi dico: tutto quello che legherete sopra la terra sarà legato anche in cielo e tutto quello che scioglierete sopra la terra sarà sciolto anche in cielo...”. (Mt 18, 18)

Sante Messe con orario festivo

ore 17.00    Presso le Suore incontro con i genitori, padrini e madrine dei bambini che saranno battezzati in settembre

ore 18.15  Celebrazione dei Vespri

N.B.: In settembre presso il salone delle Rev.de Suore si apre il corso per i fidanzati in preparazione alla celebrazione del matrimonio cristiano; la data esatta sarà comunicata in seguito.

 

8 giovedì     Natività della B. V. Maria. Festa di Maria Bambina

ore   7.00    S. Messa celebrata nella Cappella delle Rev.de Suore

 

10 sabato   Presso il salone delle Rev.de Suore si apre il corso per i fidanzati in preparazione alla celebrazione del    matrimonio cristiano


 

11 Domenica   XXIV del tempo ordinario (IV settimana del salterio)

 

Dal Vangelo -  “...Gesù gli rispose: - Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette...”. (Mt 18, 22)

 

   Sante Messe con orario festivo

 

ore   9.30    La santa Messa, tempo permettendo, viene celebrata all'Oratorio a conclusione del Grest e per l'apertura   del nuovo anno oratoriano, in occasione della “Festa dell'Oratorio”

ore 12.00 e 16.00   Celebrazione comunitaria dei Battesimi

ore 18.15   Celebrazione dei Vespri

 

14 mercoledì    Esaltazione della Santa Croce - festa (proprio del salterio) Alle ore 19.30 Santa Messa al Crocifisso di    via Circonvallazione

 

15 giovedì     Beata Vergine Maria Addolorata Sante Messe con orario feriale

 


 

18 Domenica   XXV del tempo ordinario (I settimana del salterio)

 

Dal Vangelo - “...Il Regno dei Cieli è simile ad un padrone di casa che uscì all'alba per prendere a giornata i lavoratori per la sua vigna...”. (Mt 20, 1)

 

   Sante Messe con orario festivo

 

ore 18.15   Celebrazione dei Vespri

ore 18.30   S. Messa in suffragio del Prevosto Mons. Nicostrato Mazzardi e di tutti gli altri Prevosti defunti

 


 

25 Domenica   XXVI del tempo ordinario (II settimana del salterio)

 

Dal Vangelo -  “...E Gesù disse loro: - In verità vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel Regno di Dio...”. (Mt 21, 31)

 

   Sante Messe con orario festivo

ore 17.00   Incontro con l'Azione Cattolica Adulti

ore 18.15   Celebrazione dei Vespri

 

27 martedì    S. Vincenzo de' Paoli. Patrono delle omonime conferenze per i poveri. Sante Messe con orario feriale

     La S. Messa delle ore 9.00 è animata dalla Conferenza San Vincenzo

 

29 giovedì     S.s Arcangeli Michele, Gabriele, Raffaele. Festa. Sante Messe con orario feriale


 

 

OTTOBRE

 

ORARIO SANTE MESSE

 

In Basilica:   

Prefestiva:  ore 18.30

Festive:   ore 7.30 - 9.30 - 11.00 - 18.30

   ore 18.15 Celebrazione Liturgica

Feriali:  ore 7.00 - 9.00 - 18.30

 

S. Rocco:    

Festiva:    ore 9.00

 

S. Anna - Breda Libera:  

Festiva:    ore 10.00
Feriale    ore 20.30 (solo giovedì)

 

Cappella Casa Albergo:  

Feriale e prefestiva: ore 16.30

Cappella di San Giorgio al Cimitero
Ogni giovedì alle 20.30

N.B.: In Basilica, ogni sabato dalle ore 15.30 alle 17.30, i sacerdoti sono a disposizione per le confessioni.

 

 

1) Mese Missionario - La Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli propone di dedicare le domeniche di ottobre all'idea missionaria. La giornata missionaria in senso stretto è sempre la penultima domenica di ottobre. La prima domenica è la giornata di preghiera, la seconda del sacrificio, la terza della vocazione, la quarta dell'offerta e l'ultima del ringraziamento.

 

2) Mese del Rosario - Questo mese propone il pio esercizio del Santo Rosario, del quale parlano ampiamente la terza parte della esortazione apostolica “Marialis Cultus” di Papa Paolo VI e il documento di Papa Giovanni Paolo II sul santo Rosario. Il Rosario sarà proposto ogni giorno prima delle sante Messe delle ore 9.00 e delle ore 18.30.

È auspicabile che nelle nostre famiglie ritorni questa pia pratica che nel passato, anche recente, costituiva la preghiera per eccellenza.

 

1 Sabato    Santa Teresa di Gesù Bambino.

ore 18.30   Basilica: Festa degli Anniversari di Ordinazione Sacerdotale (vedi articolo a pag. 12)


 

2 Domenica  XXVII del tempo ordinario (III settimana del salterio)

 

Dal Vangelo -  “...Perciò io vi dico: vi sarà tolto il Regno di Dio e sarà dato a un popolo che lo farà fruttificare...”. (Mt 21, 43)

 

   Sante Messe con orario festivo

 

ore 15.00   Celebrazione per gli anziani e gli ammalati con la possibilità di ricevere il Sacramento dell'Unzione degli   Infermi

 

ore 17.00   Presso le suore, incontro con i genitori, padrini e madrine dei bambini che saranno battezzati in ottobre

ore 18.15   Celebrazione dei Vespri

ore 18.30   In Basilica il nostro fratello Francesco Checchi, in cammino verso il Diaconato, riceverà l'Accolitato

 

 

SETTIMANA MARIANA

 

3 lunedì    In Basilica: Centro di Ascolto Comunitario

 

4 martedì    S. Francesco d'Assisi. Patrono d'Italia. Festa. Sante Messe con orario feriale con riflessione

 

5 mercoledì   ore 21.00: Incontro di preparazione per adolescenti e giovani

 

6 giovedì     Primo del mese. Dopo la S. Messa delle ore 9.00 esposizione del Santissimo e adorazione comunitaria e    privata fino alle ore 12.00

 

7 venerdì     Primo del Mese, dedicato alla devozione del Sacro Cuore. B.V. Maria del Rosario. Si porta la S.    Comunione agli ammalati

 

8 sabato     Vigilia della Solennità della Beata Vergine Maria del Santo Rosario

   Ore 16.00  Confessioni per i ragazzi e gli adulti


 

9 Domenica  XXVIII del tempo ordinario (IV settimana del salterio)

       Solennità della B.V. Maria del S. Rosario

 

Dal Vangelo -  “...Gesù gli disse: - Amico, come hai potuto entrare qui senz'abito nuziale? - Ed egli ammutolì...”. (Mt 22, 12)

  

   Sante Messe con orario festivo

 

ore 11.00   S. Messa solenne

ore 12.00   Celebrazione comunitaria dei Battesimi

ore 16.00   S. Messa seguita dalla processione in onore della Madonna del Rosario. È sospesa la Messa vespertina   delle ore 18.30


 

Riepilogo degli appuntamenti vari

 

 

 

Genitori, padrini e madrine dei battezzandi di settembre

Domenica 4 settembre

17.00

Suore

 

Incontro con l'Azione Cattolica Adulti

Domenica 25 settembre

17.00

Suore

 

Genitori, padrini e madrine dei battezzandi di ottobre

Domenica 2 ottobre

17.00

Suore

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Vita Parrocchiale

 

 

 

La celebrazione dei Battesimi

 

Con i sacerdoti della nostra Zona Pastorale abbiamo pensato un itinerario più coinvolgente, specialmente per i genitori. Vi invito tutti a leggere con attenzione quanto verrà riportato al riguardo sul Bollettino in vari mesi, a partire da questo, e a rendervi disponibili per un cammino che sarà di tutta utilità, specialmente per i bambini.

 

Dal gennaio 2006 le nostre parrocchie cercheranno di muoversi così, badando in modo particolare a queste esigenze:

 

1. Fondamentale è il cammino di fede dei genitori, trattandosi solitamente del Battesimo di bambini piccoli. Sarà perciò ampliata la preparazione dei genitori.

 

2. La celebrazione comunitaria dei Battesimi: il Battesimo di un bambino non è solo un fatto importante per le singole famiglie, ma lo è per tutta la Comunità.

 

3. La data per la celebrazione dei Battesimi non è più la seconda domenica del mese ma coinciderà con alcune feste particolari durante l'anno liturgico. Le eccezioni saranno veramente valutate attentamente.

 

 

 

Il Battesimo dei bambini

(1)

 

La richiesta dei genitori e la preparazione

 

1. Con il termine bambini si intende coloro che non hanno l'età della ragione (0 - 6 anni circa) e non sono in grado di professare personalmente la fede.

 

2. La comunità cristiana è tenuta ad annunziare la Fede ai bambini, a preparare con essi la celebrazione battesimale e ad impegnarsi perché vengano in seguito educati alla Fede nella quale hanno ricevuto il Battesimo. Questo compito riguarda in primo luogo i genitori, i padrini, il Parroco, i catechisti.

 

Casi particolari

 

3. Per il Battesimo dei bambini è necessaria la richiesta o il consenso dei genitori oppure di coloro che legittimamente ne tengono le veci, o di almeno uno di questi.

 

4. Di fronte alla situazione di genitori che non siano ancora sufficientemente preparati alla celebrazione del Battesimo o che non diano garanzia di una seria educazione alla Fede cristiana, il Parroco può chiedere un periodo più prolungato di preparazione al sacramento.

 

5. Se uno dei genitori avesse difficoltà a professare la Fede (ad es. un non cristiano), o fosse contrario al Battesimo, si richieda esplicitamente se vorrà permettere che il bambino sia educato alla Fede cattolica. I parroci vigilino con attenzione affinché la disparità di scelta tra i coniugi non divenga occasione di frattura dell'armonia coniugale.

 

6. Il problema del Battesimo e dell'educazione religiosa dei figli delle coppie interconfessionali presenta aspetti molto delicati, che richiedono tutta l'attenzione e l'impegno dei credenti. Circa il Battesimo dei figli di una coppia con un coniuge cattolico e l'altro no, si seguano le indicazioni CEI.

 

7. La domanda del Battesimo presentata da genitori conviventi o sposati solo civilmente, comporta la previa garanzia di educare cristianamente il figlio, anche con l'aiuto del padrino, di un parente o di una persona qualificata della comunità cristiana. La domanda sarà accolta dal Parroco, che inizierà una adeguata evangelizzazione. Lo stesso atteggiamento si terrà nei confronti delle ragazze madri che richiedono il Battesimo per i loro figli. In questi casi si invitino senza asprezza i genitori a considerare la loro situazione alla luce del Vangelo. Il Battesimo del figlio si celebri con la dignità che il sacramento richiede.

 

I padrini

 

8. Ogni volta che se ne presenta l'occasione, si istruiscano tutti i fedeli sul significato, sul ruolo e sulle qualità richieste per i padrini, in modo che la scelta cada su persone idonee. La loro presenza nel contesto della celebrazione del Battesimo evidenzia l'impegno di collaborazione con i genitori, perché il bambino sia educato nella Fede e la esprima nell'autenticità della vita. Pertanto anche ai padrini, se appena è possibile, è chiesto di partecipare alle catechesi prebattesimali.

 

9. I genitori del battezzando non possono fungere da padrini. Questi non siano incorsi in censura né vivano in stato matrimoniale irregolare; anzi siano scelti tra persone veramente credenti. Sarà preoccupazione del Parroco formare un gruppo di laici adulti capaci sia di svolgere il ruolo di catechisti dei genitori, in occasione del Battesimo dei figli, sia quello di padrini, qualora fosse necessario che la designazione non venga fatta dalla famiglia, ma dalla comunità.

 

10. L'idoneità del padrino sia dichiarata in coscienza dalla persona stessa, a meno che il Parroco richieda la dichiarazione scritta.

 

(continua)

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Centro di Ascolto estate

 

 

Continuiamo a ringraziare il Signore per questa esperienza dei Centri di Ascolto Comunitari Estivi. Lo ringraziamo per i doni che abbiamo ricevuto ascoltando, meditando, confrontandoci con la Parola di Dio; ma fra tutti i doni ce n'è uno per cui la nostra lode si deve intensificare: l'esserci incontrati anche durante l'estate nonostante le vacanze, il non aver mandato in vacanza Dio. Va bene che al Signore piace andare al mare, in montagna, ma chiediamoci: “Come mai, generalmente con l'arrivo dell'estate, le varie attività parrocchiali vanno al rallentatore?” “Ci vediamo dopo l'estate!”, si dice.

 

Eppure nonostante il caldo estivo, la Parola di Dio continua ad esserci donata e quindi desidera essere interiorizzata, condivisa.

Per questo accanto ad alcuni gruppi che continuano ad incontrarsi anche d'estate, è auspicabile che anche l'esperienza dei Centri di Ascolto sia continuativa.

 

Accanto al dono della Parola di Dio, viene inoltre accresciuto il dono dell'amicizia. Infatti se durante l'anno i Centri di Ascolto si incontrano per Diaconia, durante quelli estivi, essendo comunitari, cresce la possibilità di conoscere nuove persone che condividono la stessa esperienza: è un dono molto importante perché ci aiuta a crescere come Comunità Parrocchiale, ci aiuta a creare quell'unità necessaria per diventare sempre più credibili come discepoli di Cristo.

 

Per questo:

Signore, aiutaci ad amarti sempre, in ogni momento dell'anno.

Signore, aiutaci a sentirci e a vivere come Tua Comunità con continuità.

Signore, aiutaci a non andare mai in vacanza, quando per vacanza s'intende

mancanza di impegno, mancanza di ricerca di Te in noi e nei fratelli.

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Alcune indicazioni per...

 

GLI ORARI DEI FUNERALI

 

Ci è stato riferito di alcune lamentele circa l'orario esatto dei funerali, cioè se l'orario scritto sui manifesti indica la partenza dalla casa del defunto o l'inizio della Messa in Chiesa.

 

Per fare chiarezza e togliere ogni eventuale malumore si è convenuto, con le realtà interessate (vigili, agenzie funebri ecc.), che:

 

sul manifesto verrà scritta l'ora dell'inizio della Santa Messa in chiesa e l'ora dell'inizio del corteo dalla casa del defunto.

La prima, più rigida, è decisa di volta in volta dai familiari e la seconda, più elastica, dipenderà dalla distanza dalla Chiesa e da altri fattori.

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Festa degli anniversari

Cari e graditi ricordi

 

 

La memoria della nostra comunità non può cancellare tante presenze e tanto cammino fatto insieme. Come è importante per le coppie ricordare la data del loro matrimonio, così è di pari importanza celebrare l'anniversario della ordinazione sacerdotale dei preti che hanno lavorato in mezzo a noi e della professione religiosa di quelle suore che si sono prodigate per i nostri bambini e con la nostra gioventù.

 

Ne citiamo solo alcuni, poiché l'elenco sarebbe molto lungo:

•     Don Vito Ransenigo ha ricordato il 65ª della sua ordinazione avvenuta il 2 giugno 1940;

•     Don Angelo Calegari il 20 maggio ha ricordato il 64°. Quanto bene ha compiuto nella nostra comunità con la disponibilità quotidiana per le confessioni. Quanti sono stati diretti da lui come Padre Spirituale; i nostri ammalati dell'infermeria e della Casa Albergo hanno goduto della sua presenza di pastore buono e saggio;

•     Mons. Luigi Corrini, Prevosto Emerito, il 14 giugno ha celebrato il 52°. La gratitudine per quanto ha fatto in mezzo a noi è sempre fortissima;

•     Don Graziano Montani, nostro concittadino, ha ricordato il 50° il 18 giugno;

•     Mons. Luigi Bracchi, nostro Prevosto, ha festeggiato il 40° il 26 giugno;

•     Don Franco Dorofatti, il 39° il 25 giugno;

•     Padre Francesco Ferrari, che si può sicuramente considerare verolese, il 30°;

•     Don Paolo Goffi, il 14 giugno scorso ha festeggiato il 19°;

•     Don Valentino Picozzi ha festeggiato il terzo anniversario.

 

Accanto ai sacerdoti ricordiamo gli anniversari di Professione Religiosa delle nostre suore:

•     Suor Carla, 52;

•     Suor Alfonsa, 52;

•     Suor Emilia, 40;

•     Suor Laura, 40;

•     Suor Stefania, 38.

 

Il prossimo 1 ottobre, alle ore 18.30, nel corso della Santa Messa, ricorderemo tutti questi anniversari ai quali accomuneremo anche quelli di tutti gli altri sacerdoti, suore e religiosi di origine verolese e di tutti quelli che hanno operato negli anni per il bene della nostra Comunità Parrocchiale.

 

Che diventi un ringraziamento corale a Dio per questi doni e una invocazione perché crescano nuove vocazioni.

 

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Don Vito, sacerdote da 65 anni

 

Lo scorso 2 giugno don Vito Ransenigo ha festeggiato il 65° anniversario della sua ordinazione sacerdotale avvenuta il 2 giugno del 1940. Subito dopo fu inviato a Verolanuova, dove giunse il 29 dello stesso mese, e per oltre vent'anni fu indimenticabile e indimenticato direttore del nostro Oratorio che all'epoca si trovava ancora in via Roma. D

 

on Vito si mise subito all'opera con i suoi confratelli, don Benedetto Galignani, don Marco Amighetti, don Angelo Quaranta, don Giuseppe Nolli e l'allora prevosto mons. Nicostrato Mazzardi. Erano gli anni bui della seconda guerra mondiale ma, nonostante le difficoltà e la povertà diffusa, nel 1943 vide la luce l'attuale Oratorio.

 

Don Vito rimase a Verolanuova fino al 1961 animando in modo mirabile i ragazzi e i giovani ma anche gli adulti. Fu poi parroco a Rezzato fino al 1993. In quell'anno fu poi nominato esorcista della Diocesi, incarico che mantenne fino al 2001 quando lasciò per motivi di salute. Ora risiede a Gussago.

 

Don Vito, nel suo 65°, non si è dimenticato di Verola e ha fatto pervenire una offerta alla nostra Parrocchia accompagnata dal seguente scritto:

“Nella gioiosa ricorrenza del 65° anniversario di Ordinazione Sacerdotale, don Vito offre (questo contributo) per le opere parrocchiali della mai dimenticata Verola”.

 

Anche l'Angelo di Verola, a nome di tutta la Comunità Parrocchiale, gioisce con don Vito e gli formula i più affettuosi auguri.

 

Ad Multos Annos, don Vito.

 

T.C. 

 

 

L'immagine scelta da don Vito per il suo 65°: Gussago - Pieve Vecchia: Antonio Gandino, Santa Famiglia. Particolare della Pala “Incontro di San Benedetto con Placido e Mauro” (1620).

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Il ministero dell'Accolito

 

Domenica 2 ottobre, nella nostra chiesa parrocchiale sarò istituito ministro Accolito, altra tappa, dopo l'ammissione all'ordine e il ministero del Lettorato, verso l'ordinazione al Diaconato permanente.

“L'Accolito è al servizio dell'Altare, segno di Cristo, soprattutto nella Messa in aiuto al Diacono e al Sacerdote.

I compiti che l'Accolito può svolgere sono di vario genere e molti si possono presentare insieme.

 

Nel rito d'ingresso, l'Accolito può portare la croce, affiancato da due ministranti (chierichetti) con i ceri accesi.

Giunto all'altare, depone la croce presso l'altare stesso e va al suo posto in presbiterio.

Durante la celebrazione, è compito dell'Accolito accostarsi, all'occorrenza, al Sacerdote o al Diacono per presentare loro il libro liturgico o per aiutarli in tutto ciò che è necessario.

 

In assenza del Diacono, terminata la preghiera universale, mentre il Sacerdote rimane alla sede, l'Accolito dispone sull'altare il corporale, il purificatoio, il calice e il messale.

Quindi aiuta, se necessario, il Sacerdote nel ricevere i doni del popolo e, secondo l'opportunità, porta all'altare il pane e il vino e li presenta al Sacerdote.

 

Se si usa l'incenso, presenta lui stesso il turibolo al Sacerdote, e lo assiste poi nell'incensazione delle offerte, della croce e dell'altare.

Poi incensa il Sacerdote e il popolo.

Come ministro straordinario, può aiutare il sacerdote nella distribuzione della comunione al popolo.

Se si fa la comunione sotto le due specie, assente il Diacono, L'Accolito presenta il calice ai comunicandi, o tiene lui stesso il calice, se la comunione si dà per intinzione.

 

Terminata la distribuzione della comunione, aiuta il Sacerdote o il Diacono a purificare e riporre i vasi sacri.

In assenza del Diacono, l'Accolito porta i vasi sacri alla credenza e lui stesso li purifica e li riordina.”1

“L'Accolito, inoltre, come ministro straordinario della distribuzione della comunione, può, quando non è possibile avere il Sacerdote, distribuirla fuori della messa agli ammalati in un contesto di Liturgia della Parola secondo le modalità stabilite dalla Chiesa nell'apposito libro liturgico; sempre in mancanza del Sacerdote e del Diacono o in caso di un loro legittimo impedimento, può esporre pubblicamente all'adorazione dei fedeli la Santissima Eucaristia, e poi riporla, come è prescritto dalle norme liturgiche.”2

 

Ricevere un ministero, dunque, significa  porsi al servizio del popolo di Dio, non avere un potere in più o mettersi in mostra, non è nemmeno il porsi al di sopra degli altri, difatti il termine “ministero” deriva dal latino minister che significa: servo, domestico.

Il ministro dunque è un cristiano che cerca, nonostante i propri limiti, più o meno evidenti, di mettersi al seguito di Cristo e, imparando da lui, offre sé stesso per il popolo dei figli di Dio.

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1    Principi e norme per l'uso del Messale Romano (2^ ed. nn.142-147,3ì ed. lat. nn.187-193)

2    Augusto Bergamini, Il ministero del Lettore e dell'accolito, Edizioni  San Paolo, Cinisello Balsamo, 2004, p.29-31 

 

 

Francesco Checchi

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Dal Consiglio Pastorale Parrocchiale

 

 

Il Nuovo Consiglio Pastorale Parrocchiale si è riunito in assemblea, per il suo 1° incontro, venerdì 3 giugno alle ore 20.30, presso le rev. Suore.

 

All'Ordine del giorno i seguenti argomenti:

 

1)   Preghiera.

 

2)   Presentazione delle 4 Commissioni (tenendo conto della relazione al Vescovo e della lettera del Vescovo).

 

3)   Varie ed eventuali (nomina della segretaria).

 

Dopo la preghiera iniziale, 1° argomento all'Od.G. il nostro prevosto don Luigi prende la parola e si rivolge all'assemblea con il 2° argomento all'O.d.G.: Presentazione delle quattro Commissioni. Precisa il senso delle Commissioni e cosa devono fare:

-  Innanzitutto studiare i problemi che riguardano la Parrocchia,

-  Essere “osservatorio” della Comunità per calarsi nel concreto in vista di alcune proposte e iniziative.

 

Le quattro Commissioni saranno così presiedute:

1.   Don Gianpaolo: Commissione” Carità”.

2.   Don Luigi: Commissione “Socio-Politica e Culturale”.

3.   Don Valentino: Commissione “Liturgia e Catechesi”.

4.   Suor Emilia: Commissione della “Famiglia”.

Ognuno di loro brevemente ne presenta e riassume il significato.

 

 

DON GIANPAOLO: COMMISSIONE CARITÀ.

 

Partendo dalla lettera del Vescovo: ogni Parrocchia deve darsi un organismo, la Caritas Parrocchiale, spiega cosa si intende e come si concretizza:

 

Cosa si intende:

Carità = Amore, inteso nel senso più puro, perché Dio è Amore. Conoscere Dio significa amare.

Conosceremo Dio se sapremo amare Dio e i fratelli, come lo era nell'Antico Testamento così come lo è nei Vangeli.

Dal nostro atteggiamento verso il prossimo, dall'amore donato saremo giudicati da Dio.

Come Gesù è venuto a cercare ogni uomo, così noi dobbiamo andare verso gli altri, andare a cercare...

chi ha bisogno di aiuto; attraverso la Carità concretizzare il Vangelo.

San Vincenzo, Gruppo Conoscerci, Acli e Diaconie sono le realtà che già lavorano all'interno della Parrocchia; altre realtà di volontariato, AVIS, Volontari Soccorso, Vigili del fuoco, Carabinieri, Alpini ed altre associazioni e aggregazioni lavorano fuori dalla Parrocchia.

C'è molta sensibilità nei momenti di emergenza per i fratelli bisognosi.

 

Come si concretizza e quali le finalità della Caritas Parrocchiale:

l   andare oltre l'emotività,

l   sensibilizzare ai bisogni emergenti (le nuove povertà),

l   coinvolgere le realtà operanti nel settore per coordinarle e formarle in modo permanente ed introdurle ad una esperienza di fede,

l   accompagnare gli immigrati e gli emarginati (soprattutto quelli cattolici),

l   dovrà scegliersi un rappresentante che farà parte della Commissione Caritas Zonale. La Carità non è solo dare, ma è anche ascoltare, instaurare un rapporto.

Emblema della Carità è la prima lettera di San Paolo ai Corinzi 13: Chi ama...

 

 

DON LUIGI: COMMISSIONE SOCIO-POLITICA.

 

Sintetizza in 4 punti il suo pensiero:

1.   Serve “formazione” socio-politica. Sottolinea la stupidità di noi cristiani che stiamo snobbando in pieno la politica. Paolo VI chiamava la Politica l'impegno più alto della Carità.

2.   Il mondo del lavoro con tutti i problemi che oggi comporta. Scoprire tutte quelle realtà perché il lavoro diventi sempre più umanizzato.

3.   Il mondo degli stranieri, non extra-comunitari, per non farli sentire fuori posto. Cosa facciamo noi per loro?  accoglienza, disponibilità, usi e costumi, la religione. Dobbiamo conoscere i cattolici e accompagnarli. Farci conoscere e ascoltarli perché si sentano inseriti nella comunità.

4.   Il Problema Culturale (esempio il referendum del 12-13 giugno). Serve un progetto che aiuti noi cristiani a dare ragione alla nostra Fede anche attraverso i mezzi di comunicazione.

 

 

DON VALENTINO: COMMISSIONE LITURGIA E CATECHESI.

 

Alcuni spunti con una premessa.

La Liturgia è il culmine verso cui tende la fonte della Chiesa. La Liturgia è azione di Cristo che ci chiama ad entrare nel mistero pasquale. È l'oratorio in cui si entra in punta di piedi.

 

Occorre avere chiara della Liturgia:

l   L'Essenza

l   La Formazione

l   La Partecipazione

l   Capire i segni della Messa

Occorre fare attenzione alla Catechesi Giovanile e alla Catechesi alle Famiglie.

 

SUOR EMILIA: COMMISSIONE FAMIGLIA.

 

La famiglia, riprendendo le parole del Papa, è il punto di partenza e rimane sempre la scoperta del disegno di Dio.

 

Occorre fare progetti concreti, con un discorso educativo, perché il matrimonio diventi specchio dell'Amore di Dio. Capire i bisogni per poter intervenire. Ad esempio:

l   Le famiglie in difficoltà come aiutarle?

l   Le famiglie straniere a volte non sanno gestirsi; il mediatore cosa può fare per aiutarle?

l   Ci sono bisogni materiali.

l   Disagi infantili per i problemi familiari.

 

Dopo queste premesse, i membri del C.P.P., già invitati a orientarsi su una commissione o l'altra, si dividono in 4 gruppi e formano le 4 Commissioni.

Il lavoro delle Commissioni inizierà a settembre, dopo la pausa estiva.

 

3° argomento all'O.d.G.: Varie ed eventuali.

 

1.   Elezione del Vice-Presidente: confermato il futuro diacono Francesco Checchi.

2.   Elezione della Segretaria: viene eletta la Sig.ra Pasqua Sala.

3.   Il prevosto don Luigi pone all'attenzione del C.P.P. un quesito a lui rivolto dalla donatrice: la nuova statua della Madonna Immacolata, regalata qualche anno fa alla parrocchia, ma poco esposta in Basilica, potrebbe essere donata ad una comunità di Clarisse della Calabria, che sarebbero ben liete di riceverla e offrirebbero preghiere di ringraziamento. La risposta del C.P.P.: la nuova statua della Madonna Immacolata è un dono e come tale rimane a Verolanuova.

4.   Scempio ambientale: occorre porre attenzione a questo problema di cui già si stanno occupando, i preti di Offlaga e Faverzano.

5.   Ogni commissione può e deve usare come mezzo di comunicazione Radio Basilica.

6.   Il Bollettino Parrocchiale quest'anno compie 30 anni, sarebbe opportuno pensare qualcosa.

7.   Auguri al nostro Prevosto mons. Luigi per il Suo Quarantesimo di Sacerdozio e per la nomina a Vicario zonale.

 

 

Esauriti i vari argomenti la seduta è tolta alle ore 22.30

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Dalle parole ...ai fatti

 

Incontrare Dio Trinità

 

Cammino per una spiritualità comunitaria

 

Gesù nel fratello

 

 

Riflessione

 

Scopo della preghiera è stare in comunione con Dio. E c'è una via pienamente evangelica per unirci con Dio, per trovare Lui: Lo cerchiamo e Lo troviamo passando per il fratello, amando il fratello. Troviamo Dio se ci sforziamo di attuare l'unità con ogni fratello, se stabiliamo la presenza di Gesù tra noi fratelli. In questo modo abbiamo garantita anche l'unità con Lui, Lo troviamo vivo e palpitante nel nostro cuore. Ed è poi questa unità con Dio che ci spinge, a sua volta, verso i fratelli: che ci aiuta a far sì che il nostro amore per loro non sia superficiale, ma radicale, pieno, completo, sostanziato di sacrificio, pronto sempre a dare la vita, capace di realizzare l'unità.

L'esperienza dice che, dopo aver amato Gesù nei fratelli lungo il giorno, si trova un rapporto vivo con Dio; si scopre di essere da Lui amati e comincia così a sbocciare nel nostro cuore il colloquio spontaneo e confidenziale con Lui. Si scopre, come si dice, che “l'amore eleva”.

 

Testimonianza

 

Incontrando Gesù.

“Tra la Corea del Nord e il mio Paese (Corea del Sud) c'è ancora un clima di guerra fredda. Per questo il nostro Governo cerca in tutti i modi di rafforzare la difesa militare. Noi giovani dobbiamo fare 2-3 anni di servizio militare assai duro, nel quale si provano la fame, il freddo, fatiche di ogni genere...”. A parlarci è Ko Yong Ho, che sperimenta come anche in condizioni-limite, in un ambiente difficile come la caserma, si possa crescere nell'unione con Dio ed essere nel contempo costruttori di pace.

“Nella vita di caserma sono durissimi i maltrattamenti fra i soldati stessi: è un ambiente spesso disumano, in cui vivere da cristiani può sembrare utopico o stupido.

La distribuzione del rancio, ad esempio, avviene di proposito in un tempo molto limitato e gli ultimi della fila saltano il pasto. Per questo tutti cercano di essere tra i primi. Un soldato faceva sempre il furbo e passava avanti a tutti, però nessuno aveva il coraggio di dirgli niente perché era molto violento.

Gli ho detto che non era molto giusto, ma lui non voleva sentire ragioni. Eravamo ad un passo dal picchiarci, ma mi sono ricordato che il Vangelo dice di vedere in ognuno il volto di Gesù e ho ritrovato la forza di amare e di chiedergli scusa. Con mia grande sorpresa mi ha detto che era tutta colpa sua. Da allora ogni volta che ci incontravamo ci siamo salutati amichevolmente. E lui stava attento a rispettare la fila.

In caserma c'era un “nonno” che mi tormentava continuamente: ce l'aveva con me perché avevo fatto più studi di lui e la rivincita gli era ancora più gradita per il fatto che ero più grande come età. Era tutto assurdo perché certo la colpa non era mia se lui non aveva potuto studiare. Una sera arriva da me ubriaco e comincia a picchiarmi senza motivo. Stavo per reagire violentemente, ma “l'hai fatto a me”. Non era facile, ma l'ho perdonato. Ancora però non avevo la forza di amarlo. Ho chiesto a Gesù questa forza ed ho ricominciato dalle piccole cose: salutarlo bene, aiutarlo nelle cose pratiche, ecc. Dopo un po' smise di infastidirmi e non ci furono più maltrattamenti e violenze. Così un po' alla volta il rapporto con lui è migliorato.

In coincidenza con l'inizio della licenza con cui terminava di fatto la mia ferma, era stata programmata un'esercitazione a cui tutti, tranne uno per ogni reparto, dovevano partecipare. Secondo la prassi consueta, essendo io il più anziano del reparto, avevo il diritto di usufruire di questa opportunità. C'era però un soldato che chiedeva con insistenza di evitare l'esercitazione. Ho pensato: “è l'ultimo dono che posso fare a Gesù”. Così sono andato all'esercitazione al suo posto. Ho perso un giorno di licenza, ma sono cresciuto tanto nell'unione con Dio”.

 

Le citazioni sono tratte da: Gen, luglio 1995

 

 

Preghiera

 

dal Salmo 15

 

 

Signore, chi abiterà nella tua tenda?

Chi dimorerà sul tuo santo monte?

Colui che cammina senza colpa,

agisce con giustizia e parla lealmente.

 

Chi non dice calunnia con la sua lingua,

non fa danno al suo prossimo

e non lancia insulto al suo vicino.

Ai suoi occhi è spregevole il malvagio,

ma onora chi teme il Signore.

 

Anche se giura a suo danno, non cambia;

Se presta danaro non fa usura,

e non accetta doni contro l'innocente.

Colui che agisce in questo modo

resterà saldo per sempre.

 

 

 

Impegno

 

•     Facciamo esperienza dell'amore che eleva.

•     Leggi: Lc 13, 10-17.

 

a cura di Rita Fontana

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Briciole francescane

 

(a cura della fraternità francescana Santa Chiara)

 

 

Essere buono

 

 

Essere buono è

dimenticare se stessi per pensare agli altri.

 

Essere buono è

perdonare pensando che la miseria umana è più grande della cattiveria.

 

Essere buono è

avere pietà della debolezza altrui pensando che noi non siamo diversi dagli altri e nelle loro condizioni forse saremmo peggiori.

 

Essere buono è

chiudere gli occhi davanti all'ingratitudine.

 

Essere buono è

dare anche quando non si riceve, sorridendo a chi non comprende o non apprezza la nostra generosità.

 

Essere buono è

sacrificarsi aggiungendo al peso delle nostre pene di ogni giorno quello delle pene altrui.

 

Essere buono è

tenere ben stretto il proprio cuore per riuscire a soffocare le sofferenze e sorridere costantemente.

 

Essere buono è

accettare il fatto poco simpatico che più doneremo più   ci sarà domandato.

 

Essere buono è

acconsentire a non avere più  nulla riservato a se stessi tranne la gioia della coscienza pura.

 

Essere buono è

riconoscere con semplicità  che davvero buono è solo Iddio.

 

(Papa Giovanni XXIII: Decalogo della bontà)

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 Cenni di solidarietà

 

Ne sentiamo sempre parlare, ma sappiamo veramente il significato di questa parola? Solidarietà è pace, è l'insieme di legami affettivi e morali che uniscono gli uomini tra loro e li spingono all'aiuto reciproco, è aiuto nelle difficoltà. Significa donare senza pretendere, senza elogiarsi e sentirsi grandi per un gesto fatto col cuore.

Al nostro tempo il mondo è più che mai diviso in due parti:

- gli stati estremamente sviluppati;

- gli stati che devono combattere la sopravvivenza.

A causa di tale divisione esistono più che mai individui che non riescono a godere dei loro diritti e vedono deluse le loro speranze: sono le persone più deboli, più indifese, più condizionate, nella loro quotidianità, dalla vita e dai loro stessi simili.

 

Queste persone meritano tutto il nostro aiuto e tutta la nostra considerazione.

 

Nella società dovremmo far parte tutti con ugual dignità e pari diritti, in modo da salvaguardare i reali valori che in alcune volte l'egoismo ne ha la sopraffazione. Solo chi avverte sentimenti umili e forti è in grado di manifestare sentimenti di solidarietà, che si trasforma all'occorrenza in aiuto, in collaborazione verso chi non è forte come gli altri, verso chi reagisce di fronte agli ostacoli della vita in modo diverso, verso chi ci guarda con occhi che non hanno fatto che implorare nella loro espressività, ciò che non hanno mai avuto.

 

Sta a noi mostrarci a questi occhi in modo diverso, con tutto l'amore che Dio ci ha insegnato ad offrire, sempre ed a chiunque.

 

Aelle

16/07/2005

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Dalle suore di Maria Bambina

 

La famiglia è una risorsa

ma non da sola

 

È sempre più frequente oggi, in politica, sui mezzi di comunicazione di massa, nel dibattito culturale, il riconoscimento che la famiglia è risorsa fondamentale per la società, è parte integrante di quel “capitale sociale” di fiducia, solidarietà, coesione sociale essenziale per costruire una società più umana, giusta, capace di garantire salute, benessere e sicurezza a tutti, anche ai propri membri deboli; l'Ottavo Rapporto Cisf sulla famiglia in Italia (Edizioni San Paolo, 2003) ha ampiamente documentato questa capacità della famiglia di essere risorsa per sé e per la società.

 

Ciò conforta finalmente l'azione di quanti, da diversi anni, sottolineano la difficile situazione della famiglia nel nostro Paese, e in particolare di quelle coppie che accettano ancora la bella e difficile sfida della genitorialità. Ed è ancora purtroppo vero che, nonostante alcuni recenti segnali di attenzione da parte del mondo politico a livello nazionale e locale, allo stato attuale una coppia decide di accogliere una nuova vita “a proprio rischio e pericolo”, mentre la società tuttora considera le nuove generazioni sotto la voce “costi”, anziché sotto la voce “investimenti”.

 

Tuttavia un certo disagio, una sottile inquietudine, un campanello d'allarme rimangono, ascoltando questi “attestati di stima” verso le famiglie italiane, spesso collegati ad allarmati messaggi su calo demografico, invecchiamento della popolazione, crisi del sistema pensionistico, che sempre più frequentemente echeggiano sulla stampa, in televisione, nelle aule parlamentari. Sembra infatti che oggi siamo di fronte ad una nuova stagione, in cui finalmente della famiglia si parla, ma non per il bene della famiglia, per il bene di ciascuna famiglia, per il bene di ogni persona dentro la famiglia, ma per un “bene pubblico” cui la famiglia viene asservita.

 

È passata la stagione della “morte della famiglia” (gli anni Settanta e Ottanta), considerata luogo della conservazione, dello sfruttamento, da abbattere e rivoluzionare, ed è passata anche la stagione della “dimenticanza della famiglia” (fine anni Ottanta, tutti i Novanta), dove si è assistito ad una specie di “morte bianca”, per cui la famiglia non veniva più attaccata, ma veniva isolata in una totale “non rilevanza sociale”.

 

Ma oggi in che stagione stiamo per entrare? In quella della vera soggettività sociale della famiglia, in cui la società ha come obiettivo il sostegno ai progetti di famiglia (la vera sussidiarietà), oppure nella stagione della “strumentalizzazione della famiglia”, in cui ci si accorge che la famiglia è importante solo perché serve alla società, solo perché diventiamo sempre più vecchi, solo perché non si fanno più figli, o peggio, si consumano meno prodotti?

 

Non vorrei che le politiche familiari oggi si costruissero considerando le famiglie come puro “luogo di produzione delle nuove generazioni”, come “strumento per la società”, anziché come un vero ambito di senso e significato di vita, luogo privilegiato per proteggere la dignità e l'integrità di ogni vita, educativo, generativo e rigenerativo della società, da promuovere e rispettare nella sua intima essenza, fatta di libertà e legami, di dono reciproco, di affetto, cura e corresponsabilità.

 

 petterà alle famiglie stesse, alle associazioni familiari, alla società civile e alla comunità ecclesiale vigilare su questo rischio, per non svendere “per un piatto di lenticchie” la soggettività e libertà delle famiglie.

 

Francesco Belletti,

Direttore del Cisf Centro internazionale studi famiglia

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Campeggio famiglie

Ponte di Saviore: anno secondo

 

 

Ponte di Saviore: anno secondo. Anche quest'anno un'allegra combriccola di giovani famiglie verolesi si è data appuntamento dal 14 al 21 agosto in questo piccolo paesino della Valle Camonica, per vivere una settimana all'insegna della riflessione, del divertimento, dell'allegria, del riposo, ma anche della collaborazione e delle passeggiate. Riflessione perché ogni giorno si apriva con la lettura del brano di Vangelo proposto dalla liturgia, cogliendo uno spunto da vivere durante la giornata, che aveva il suo momento significativo nella celebrazione della S. Messa serale.

 

DOMENICA: fatte le valigie ci siamo radunati in Piazza Malvestiti e dopo un'oretta e mezza di viaggio siamo arrivati nel paesino immerso tra i boschi della Val Saviore.

 

LUNEDI: siamo stati invitati a prendere coscienza dei doni che il Signore ci ha fatto per metterli al servizio, come la Vergine Maria, degli altri. La giornata ci proponeva una sfida impegnativa: scarsamente allenati dovevamo raggiungere da Vezza d'Oglio il rifugio Aviolo e il suo bellissimo lago. Purtroppo il tempo non è stato dei migliori e cupe nuvole hanno coperto il bel cielo azzurro che tanto avevamo sperato. Ma le avversità non ci hanno fermati e addirittura in anticipo sulla tabella di marcia siamo arrivati al rifugio. Come già detto il brutto tempo ha modificato i nostri piani e ci siamo dovuti accontentare di una giornata grigia passata in compagnia sulle rive del lago.

 

MARTEDI: la proposta era di vivere il Vangelo, anche se è difficile, confidando nell'aiuto del Signore a cui tutto è possibile. Vivere il Vangelo significa amare Dio e i fratelli. Nel pomeriggio una passeggiata rilassante a Valle di Saviore, piccolo paese, giusto per smaltire le fatiche del giorno precedente, ma anche per restare in compagnia e in forma per il giorno dopo che ci riservava un'altra salita impegnativa.

 

MERCOLEDI: il Vangelo del giorno proponeva di ricordarci che davanti a Dio siamo tutti uguali e quindi se noi abbiamo dei doni, anche gli altri ne avranno. A noi il compito di scoprirli e valorizzarli. La meta: il rifugio Lissone. Una faticosa salita ci ha portato in poco tempo fra le acque dei ghiacciai limitrofi al rifugio; cinque temerari hanno affrontato ancora una salita a prolungare l'escursione nella bellissima valle. Anche qui le nuvole ci hanno fatto compagnia per tutta la giornata: una tregua di pochi minuti ha permesso ai tanti temerari di mettere i piedi nel torrente gelido, uscendone visibilmente doloranti. Raggiunto un tavolo, abbiamo fatto una pausa-merenda, dopodiché ci siamo incamminati per il ritorno.

 

GIOVEDI: il Signore ci ha ricordato che Lui ci è sempre vicino e ci invita al suo banchetto che non potrà mai essere rovinato da niente e nessuno, perché Lui ci è vicino con il Suo amore. Per questo ogni giornata per noi deve essere una festa. Nel pomeriggio ci attendeva Saviore, una passeggiata più impegnativa del previsto che, anziché rilassare, ha stroncato ancora di più le stanche membra dei villeggianti meno allenati: un buon gelato comunque ci ha ridato le desiderate forze. Tuttavia tre villeggianti avventurosi e decisamente più allenati hanno raggiunto Cevo, ma dopo essere arrivati, non hanno potuto neppure respirare e sono dovuti ritornare subito in quanto possessori delle chiavi di casa.

 

VENERDI: il filo conduttore Evangelico è stato quello di amare Dio nei fratelli. Considerare i fratelli dei tabernacoli viventi, nonostante i loro inevitabili difetti. L'ultima meta è stata Campovecchio e neanche a farlo apposta abbiamo trovato le nuvole (ma saremo perseguitati dalla nuvola di Fantozzi?!?). Qui le piastre ci hanno permesso di cucinare salamine e formaggio ma, purtroppo, a metà pomeriggio, siamo dovuti scappare perché le prime gocce di pioggia ci hanno spaventato e, per non rischiare di tornare sotto il diluvio, abbiamo raggiunto le macchine prima del previsto.

 

SABATO: siamo stati indirizzati ad approfondire un altro aspetto dell'arte di Amare i fratelli, con l'invito a vivere noi per primi quello che poi chiediamo agli altri. Non dire “devi fare”, senza aver detto prima “faccio”. La giornata è iniziata sotto la pioggia torrenziale, modificando totalmente i nostri programmi. Fortunatamente, dopo le ore passate al chiuso, il cielo ha concesso una tregua, permettendoci di passeggiare per le vie di Ponte di Legno.

 

DOMENICA: giorno di ritorno a Verolanuova, aperto dalla celebrazione della S. Messa vissuta come momento di ringraziamento a Dio e fra di noi per i giorni passati insieme nella serenità e nell'impegno, scoprendo l'importanza di camminare insieme nel nome del Signore. A tutti i partecipanti dell'esperienza è stato consegnato un braccialetto di cuoio che dovrà servire per ricordarci di cercare sempre il Signore, nostro Salvatore, come abbiamo cercato di vivere durante la settimana. Infatti la liturgia domenicale riportava la risposta a Gesù che chiedeva ai suoi apostoli chi era Lui per loro e per la gente. Pietro risponde: “Tu Sei il Cristo, il Figlio del Dio Vivente”.

È stata questa la consegna dataci dal Signore: riconoscere Lui nella nostra vita come il nostro Salvatore, il Cristo, e per questo cercarlo sempre come nostro sostegno.

Ringraziamo il Signore per tutti i doni ricevuti, ringraziamo tutti i partecipanti per la disponibilità dimostrata in ogni occasione e diamo appuntamento per il prossimo anno a tutte le giovani famiglie verolesi, sperando di ritrovarci più numerosi, perché l'esperienza, oltre ad essere bella, è importante per chi la vive e per la nostra Comunità Parrocchiale.

 

Mattia Gavazzoli per le famiglie partecipanti

 

 

Le immagini si trovano nella versione PDF cliccando qui

 

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dagli oratori

 

 

Campiscuola oratorio 

“Tempo” educativo

 

TEMÙ

 

“Come un abbaccio”

 

Ho cominciato il mio viaggio ormai, quante cose nuove imparerò...” così inizia l'inno che ha accompagnato l'esperienza dei campiscuola a Temù, con i ragazzi delle elementari e delle medie e che ci ha ricordato di accogliere la vita con il cuore riconoscente per ciò che il Signore andava disegnando di giorno in giorno. “Scegli la vita!” il tema di quest'anno, col proposito di abbandonare i vizi che ci chiudono nel cerchio della noia, della tristezza, dell'insoddisfazione...imparando con sapienza l'arte della virtù, ossia l'abitudine a vivere il bene, il giusto, il vero, il bello: sì, anche il bello, che si cela dietro un incontro con gli amici, una Messa ben vissuta, una camminata in montagna contemplando la creazione, il vivere assieme, condividendo divertimento e fatica... Sono sicuro che a ciascuno dei nostri ragazzi Dio abbia parlato, come solo Lui sa fare.

Ricorderò Temù come un abbraccio: da parte dei ragazzi che, pur con fatica nell'abbandonare per un po' le loro abitudini, si sono lasciati guidare dalla bellezza dello stare insieme come una grande famiglia dove tutto si condivide; da parte degli animatori che stimo sempre di più per il loro entusiasmo, per la semplicità di cuore e per il desiderio di autenticità...A Fabio, Giusy, Bruno, Mattia, Serena, MariaGrazia, Anna, che hanno vissuto il primo turno, ho dato un segno di ringraziamento: un piccolo cuore di cristallo con il grazie per aver “messo in gioco il loro cuore”, senza rifugiarsi nel pregiudizio, nella vergogna, nel passato.

A Nicola, Giulia Guerreschi, Alberto, Martino e Giulia Bosio, con i quali ho condiviso un memorabile secondo turno, ho voluto lasciare una sorta di “bacchetta scocca scintille”: Gesù promette ai suoi discepoli e a quanti crederanno in Lui che “compiranno cose più grandi di Lui”(Gv 14, 12) la fede sia quel “potere” che rende possibile ogni cosa, come questi stralci di memoria che ciascuno di loro ci scrive.

 

PRIMO TURNO

 

Fabio Rizzi:

L'esperienza da animatore è stata splendida. Ho capito molte cose che da utente non riesci a comprendere. Facendo l'animatore sai di avere molte responsabilità ed è questa, secondo me, la parte più difficile. Questa esperienza mi ha cambiato molto nel carattere: mi sento molto più responsabile anche adesso che sono a casa. Per realizzare al meglio questa esperienza ho avuto bisogno dell'aiuto di persone che avevano già avuto modo di sperimentarla e per questo le ringrazio; ma, soprattutto, ho avuto bisogno del tuo aiuto: grazie Don.

 

Serena Regorelli:

Questa esperienza da animatrice è stata positiva perché mi ha insegnato ad essere più responsabile, ad essere paziente, a mettere in gioco me stessa a favore degli altri, ho cominciato a imparare a gestire un gruppo di bambini. All'inizio ero preoccupata di non farcela in questo compito ma tanti mi hanno aiutata, soprattutto i bambini che con la loro allegria e i loro sorrisi mi davano ogni giorno la forza di andare avanti.

 

Maria Grazia Manna (Mery):

“Finalmente si parte”! La voglia di andare e passare undici giorni in compagnia di tutti quei bambini era veramente tanta!!! Proprio appena salita sul pullman mi sono sentita travolta dalle risa e dagli schiamazzi di quelli che sarebbero stati i protagonisti in assoluto dei miei prossimi giorni. Ricordo con malinconia i momenti passati tutti insieme; mi sentivo all'interno di una grande e serena famiglia. I bambini, molte volte, venivano da me cercando un abbraccio, un'amica da cui trovare conforto, due risate. Questo mi ha fatto sentire importante davvero per loro e, grazie a questi rapporti che si sono instaurati, ho capito che ogni bambino ha qualcosa di importante da donare a ciascuno di noi. Mi hanno dato tanto e, nel mio profondo, spero di aver dato altrettanto a loro. Il mio desiderio sarebbe quello di continuare a fare esperienze di questo genere ancora per molto tempo, forse perché alla fine di ognuna di esse ti ritrovi arricchito e con un solo pensiero per la mente: voler vivere di nuovo insieme quei magici istanti...

 

SECONDO TURNO

 

Martino Canini:

È passato circa un mese da quando siamo tornati da Temù eppure questa esperienza rimane indelebile nella mia memoria.

È stato un camposcuola molto bello segnato da momenti divertenti, gioiosi (come i giochi, i tornei e le serate) ma anche impegnativi (ad esempio le camminate). I ragazzi sono stati entusiasti delle attività proposte, anche se non sono mancati litigi durante i giochi o lamenti durante le camminate, perché hanno capito che si trattava davvero di un'esperienza unica e hanno cercato di comportarsi di conseguenza.

Il tema del campo (i vizi e le virtù), ben accolto come dimostrato dalla partecipazione alla preghiera, ha permesso ai ragazzi di capire i loro punti deboli quindi è stata loro offerta la possibilità di migliorare. Importanti per il progresso personale sono state anche le prove (di astuzia, di coraggio, di creatività, di forza e di spiritualità) che ciascun ragazzo poteva chiedere agli animatori.

Spero solo che anche per loro questa esperienza non sia stata solo una breve parentesi!

 

Alberto Simonini:

Fare o non fare l'animatore? Questo è il problema!

Fare l'animatore in un camposcuola è sicuramente un'esperienza che tutti dovrebbero provare almeno una volta nella vita. Essere animatore non significa solamente far divertire i ragazzi, ma implica assumersi delle responsabilità e richiede una buona dose di impegno e, a volte, di pazienza. Nei quindici giorni che abbiamo trascorso a Temù ci siamo divertiti, abbiamo riso e scherzato ma non sono mancati anche dei momenti di difficoltà, che sono serviti per farci “crescere”. Durante le camminate che ci portavano a visitare e scoprire sempre nuovi luoghi tranquilli e immersi nel verde e nella natura, non mancavano le lamentele continue, per il mal di piedi, per lo zaino pesante, per il sole o il caldo, ma immancabilmente, arrivati sul posto tutti apprezzavano la bellezza del luogo e dimenticavano la fatica sopportata. Nei giorni trascorsi in “casa” per riprendere le forze dopo le gite, oppure perché costretti dal maltempo, i ragazzi erano sempre impegnati in giochi organizzati da noi oppure da loro stessi e la maggior parte si mostrava interessata e divertita, anche se non mancavano i soliti polemici che, però, erano messi in minoranza. Naturalmente noi animatori dovevamo dare il buon esempio e mostrarci entusiasti e motivati, ma non era difficile perché lo eravamo davvero, a parte qualche volta, quando la fatica prendeva il sopravvento, soprattutto la sera e speravamo che i ragazzi fossero altrettanto stanchi da addormentarsi senza ulteriori indugi dopo i giochi proposti. Per farla breve, posso senza dubbio affermare che i quindici giorni trascorsi insieme sono stati sicuramente divertenti e impegnativi allo stesso tempo, ma soprattutto, mi hanno permesso di vivere un'esperienza importante e significativa e questo per merito di tutti, animatori e ragazzi; un momento della nostra vita che alla fine tutti ricorderemo con piacere e forse con un pizzico di rimpianto.

 

Giulia Guerreschi:

Nei giorni trascorsi insieme al secondo turno, basandoci sul secondo episodio della storia di Harry Potter, abbiamo cercato di scoprire e comprendere quali sono i principali vizi e virtù che ognuno di noi incontra nella vita di tutti i giorni.

Buono il rapporto instaurato tra i ragazzi e con me. In ogni momento si respirava un'aria serena, allegra e spiritosa.

Nonostante il tempo non sia stato dei migliori abbiamo potuto effettuare diverse gite e un fantastico bagno nell'acqua gelida del fiume della pineta. Il gruppo ha dimostrato di reggere bene la fatica delle camminate. Si sono lasciati coinvolgere nel gioco, anche se saltuariamente qualcuno presentava qualche lamentela.

Il livello del linguaggio utilizzato si è dimostrato discreto.

Spero che questa esperienza abbia aiutato i ragazzi nella loro crescita fisica spirituale, aiutandoli ad approfondire il rapporto con le persone. Grazie a loro è stata una grande esperienza che porterò sempre con me!

 

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VALNERA

 

TERZO TURNO (adolescenti)

 

“Gente di cuore”

 

“...noi siamo felici di niente, perché semplicissimamente cantiamo la semplicità, sorella mia, semplicità!”

 

Chi non conosce questa bella poesia cantata nel musical “Forza Venite Gente” che ancora torna alla ribalta? Per noi è diventata la colonna sonora dell'esperienza (emiliana o toscana?) del terzo turno: due settimane indimenticabili per la compagnia, la familiarità che si è creata, il luogo, il caldo (!) e il tema, non facile, che abbiamo svolto. “Gente di cuore”, sulle tracce di Momo, per riscoprire la ricchezza del tempo e dell'amico che si ha accanto. Già, un tempo “vissuto” fino in fondo, ma come? Che fare per vivere più adagio, per andare più in profondità nelle piccole e grandi esperienze di ogni giorno, per essere gente di cuore? Momo (dal romanzo di M. Ende) mette in risalto i peggiori mali della nostra società massificata (la fretta e la superficialità, l'avidità e l'arrivismo, la solitudine e la noia...), ma anche la possibilità di superarli con il silenzio, l'amicizia, la fede. Momo è un'adulta con un cuore di bambina: racchiude in sé tutte le virtù umane e le Beatitudini evangeliche. Il romanzo sottolinea la dimensione religiosa e il valore della fede, perché sarebbe impossibile uscire dal grigiore della vita e vivere in modo armonioso, senza l'abbandono fiducioso al Signore del Tempo... Soltanto con Lui e in Lui riuscirà a trovare la musica del cuore, combattendo la disumanizzazione del mondo e ridando gratuità al tempo degli uomini.

Una ”gratuità” che ho condiviso con gli animatori: Mattia Girelli, Fabio Lodrini, Michela Pezzoli, Chiara Girelli, Stefano Simonini, Lorenzo Canini, che ci lasciano i loro scritti:

 

Fabio Lodrini:

Quello che mi hanno lasciato questi ragazzi è qualcosa che non riesco molto a descrivere a parole. Non dimenticherò mai i loro sorrisi, i loro volti, le risate, la loro simpatia e il pranzo in silenzio. Tutto questo e molto altro rimarranno sempre dentro di me. È stata come una grazia che il Signore mi ha concesso in un momento così difficile della mia vita per farmi sentire la sua presenza. Sono andato al campo pensando di svolgere bene il mio ruolo e certo che sarei tornato a casa più ricco... e così è stato. Per questo, grazie ai ragazzi e a quanti hanno condiviso con me questa bellissima esperienza, ma soprattutto, grazie Signore; senza di Te dove sarei adesso?

 

Stefano Simonini:

Camposcuola a Marradi: Clima umido, ma molto... “caloroso”!

E anche quest'anno mi ritrovo al termine di un camposcuola a ripensare a tutti i bei momenti vissuti, alle persone nuove conosciute, a che cosa è andato bene e che cosa si potrà migliorare in futuro. Di esperienze estive con l'oratorio ne ho già vissute parecchie, ma ogni volta è un'avventura unica e indimenticabile che aiuta veramente a crescere, oltre che nella fede, anche come persona. Quest'anno per la prima volta non siamo andati in montagna e la differenza climatica si è fatta sentire, ma quello che conta di più è il “clima” che si è instaurato tra tutti noi e quello, devo dire, è stato veramente ottimo. Io non nego di aver avuto qualche difficoltà iniziale ad ambientarmi e ad entrare in sintonia con i ragazzi, ma superato il primo impatto, i rapporti interpersonali si sono via via intensificati fino a diventare ottimi e i ragazzi si sono dimostrati sempre aperti al dialogo sia quando si è trattato di argomenti scherzosi che di altri invece più impegnativi e questo scambio di opinioni è stato proficuo, perché mi ha permesso di dare alcuni consigli, ma anche di imparare tanto da loro. Per quanto ho potuto notare, anche tra di loro, i ragazzi si sono accettati e qualche volta sopportati a vicenda, insomma hanno capito qual era “lo spirito del camposcuola”, come amava sottolineare Michele e, lo hanno messo in pratica. Non sono certamente mancati alcuni battibecchi, del resto inevitabili, quando si vive a stretto contatto, giorno dopo giorno per un periodo sia pur breve, ma niente che non venisse risolto nel giro di poco tempo. Insomma, che dire: grazie a tutti per questa esperienza che ricorderò sempre con piacere e... un po' di nostalgia.

 

Lorenzo Canini:

Il camposcuola come animatore a Valnera è stata sicuramente un'esperienza positiva e che mi ha arricchito. Pur non conoscendo molto bene i ragazzi (o una parte di essi) il mio rapporto con loro è stato buono fin dal primo giorno. Loro si son dimostrati disponibili nei miei confronti e nello svolgere le attività giornaliere o le altre cose che gli venivano proposte. Qualche difficoltà in più si è avuta con alcuni giochi serali ai quali una parte non partecipava e altri lo facevano malvolentieri.

Mi son trovato bene anche con i cuochi (che han fatto un gran lavoro), con gli altri animatori e con gli inimitabili Carlo e Giampy.

Mi son trovato per la prima volta a fare un camposcuola in un luogo isolato e questo mi è piaciuto molto. Anche se questo crea qualche disguido (vedi andar a prender il pane in paese), ci son numerosi vantaggi: non c'è infatti il problema di non poter far rumore dopo una certa ora o di dover respingere la gente del posto. Purtroppo il posto non ci ha consentito di fare delle vere e proprie gite e personalmente ne ho sentito la mancanza.

Concludendo: Valnera è stata, dal mio punto di vista, un'esperienza positiva nella quale anche il tema scelto mi è piaciuto. Infatti non capita spesso di riflettere sul tempo e credo che questo sia stato molto utile non solo per i ragazzi ma anche per noi animatori.

 

Chiara Girelli:

Un cuore con le ali ... un'immagine ritrovata più volte sul nostro libretto e su disegni vari ... Proprio così si è sentito il mio cuore durante il camposcuola... leggero ... volava ... e ciò che gli ha permesso di volare su ... in alto, là, nel cielo stellato ... a sfiorare ogni singola stella sono stati i vostri sguardi ... i vostri gesti di affetto, i vostri sorrisi ...

L'esperienza di quest'estate resterà per me un magico ricordo ... già ... ma che cos'è un ricordo? Niente ... non puoi vederlo, non puoi toccarlo ... ma è cosi grande che non puoi distruggerlo ...

Ogni persona piccola o grande che passa nella nostra vita è unica, lascia sempre un po' di sé e prende un po' di noi ... Un grande Grazie ad ognuno di voi per aver incrociato il mio cammino ...

 

Mattia Girelli:

Ricordo con piacere questa esperienza estiva... La voglia di partire, (tanta!!), la voglia di scoprire Valnera, la voglia di camminare, di divertirmi e far divertire; la voglia di trovare e conoscere ragazzi che, per un motivo o per l'altro, durante l'anno non riesco ad incontrare. Ricordo anche Momo, (il tema del campo), la sua capacità di ascoltare, di “sprecare” tempo per gli altri... Lo stesso pensiero va al tempo che è passato e che ho passato lassù, senza la pretesa di volere tornare indietro per cambiare qualcosa, sintomo quindi di un tempo vissuto in prima persona e non di un tempo pieno di rimpianti ... “Se potessi tornare indietro ...” ma ricco di ricordi.

 

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 GMG - Giornata Mondiale della Gioventù

 

 

 

E prostratisi lo adorarono” (Mt 2, 11). Se nel bambino che Maria stringe fra le sue braccia i Magi riconoscono e adorano l'atteso delle genti annunziato dai profeti, noi oggi possiamo adorarlo nell'Eucaristia e riconoscerlo come nostro Creatore, unico Signore e Salvatore.

“Aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra” (Mt 2, 11). I doni che i Magi offrono al Messia simboleggiano la vera adorazione. Mediante l'oro essi ne sottolineano la regale divinità; con l'incenso lo confessano come sacerdote della nuova Alleanza; offrendogli la mirra celebrano il profeta che verserà il proprio sangue per riconciliare l'umanità con il Padre. Cari giovani, offrite anche voi al Signore l'oro della vostra esistenza, ossia la libertà di seguirlo per amore rispondendo fedelmente alla sua chiamata; fate salire verso di Lui l'incenso della vostra preghiera ardente, a lode della sua gloria; offritegli la mirra, l'affetto cioè pieno di gratitudine per Lui, vero Uomo, che ci ha amato fino a morire come un malfattore sul Golgotha.

 

Giovanni Paolo II

Dal Messaggio ai giovani per l'indizione della 20ª GMG - Castel Gandolfo, 6 Agosto 2004.

 

 

 

Gruppo 1: ...con la Diocesi

 

“Buongiorno, buongiorno, buongiorno a te! Se guardo nei tuoi occhi io vedo l'amor che ci unisce nel Signor...”. È questo il canto con cui ogni mattina iniziava la nostra preghiera insieme a tutti i giovani italiani presenti a Colonia, 3.000 dei quali erano bresciani.

Provate ora ad immaginare un milione di pellegrini presenti in un'unica città: capirete che i disagi erano veramente molti... allucinazioni da fame, miraggi, crisi da sacco a pelo e code, code, code!

 

Tuttavia da questa esperienza la nostra sacca del pellegrino torna colma di entusiasmo, fraternità e comunione con i giovani del  mondo, ma soprattutto dell'incontro con il Papa. “Siamo venuti per adorarlo”: è in questo modo che il Santo Padre, anzi... i Santi Padri... uno dalla finestra del cielo ed uno dalla collina di Marienfeld, ci hanno guidato verso una maggiore consapevolezza della centralità di Cristo realmente presente nell'Eucaristia. Era entusiasmante vedere come i giovani di tutto il mondo fossero in cammino alla ricerca dell'unica stella, che è Gesù Cristo. È proprio questo, infatti, ciò che ci hanno insegnato i Re Magi, i santi Edith Stein, Alberto Magno e Padre Kolbe.

 

La GMG, tuttavia, non è stata solo difficoltà e neppure solo preghiera. Non sono mancati, infatti, divertimento e risate soprattutto quando, come all'epoca dei Re Magi, abbiamo imparato una nuova forma di commercio: maglietta per bandiera, spilla per medaglia, bandana per cappello (il nostro era il più ricercato) ... insomma ... il baratto!!! Questi oggetti  resteranno come segni tangibili dell'indelebile esperienza che portiamo nel cuore.

 

Come continua il nostro cammino? Inseguendo la stella, così come ci ha insegnato Giovanni Paolo II: “I Magi arrivarono a Betlemme perché si lasciarono docilmente guidare dalla stella. È importante, carissimi, imparare a scrutare i segni con i quali Dio ci chiama e ci guida”.

 

I giovani verolesi a Colonia con la Diocesi di Brescia:

Angelo, Paolo, Claudio, Mirko, Lorenzo, Stefano B., Martino, Alberto R., Guido, Pietro, Antonio, Ettore, Michela, Alberto S., Paola, Anna, Chiara, Elisa, Stefano S.

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GMG Gruppo 2: ...con le Comunità Neocatecumenali

 

“Siamo venuti per adorarlo”

Cronaca di un pellegrinaggio del corpo e…dello spirito

 

Anche quest'anno abbiamo partecipato tramite il Cammino Neocatecumenale alla Giornata Mondiale della Gioventù. L'incontro con Benedetto XVI non è stato però la nostra unica meta, è stato, invece, il culmine di un pellegrinaggio che, dal 17 fino al 23 Agosto, ha toccato molte città: Dacau, Monaco, Ulm, Strasburgo, Treviri,  Aquisgrana, Eindovhen, Colonia, Bonn e Francoforte.

Il senso di tutto questo viaggiare non è stato, contrariamente a quanto può sembrare, il fare del turismo, ma camminare e crescere nello spirito.

La frase simbolo della GMG: “siamo venuti per adorarlo”, tratta da Mt. 2,3, ha motivato il nostro pellegrinare. Come i magi hanno, infatti, percorso molta strada prima di incontrare Gesù Cristo, anche noi abbiamo sentito il bisogno di preparare il nostro animo alla sua adorazione, di predisporci ad accoglierlo dentro di noi. Ciò non può ovviamente avvenire se siamo alienati dalla realtà di tutti i giorni, se non sentiamo davvero il bisogno della Sua presenza nella nostra vita, se il nostro incontro con Dio non è frutto di un vero camminare del nostro spirito verso di Lui.

Pellegrinaggio, quindi, non una vacanza.

 

Il primo giorno abbiamo fatto tappa a Dacau e, dopo aver visitato il campo di sterminio, abbiamo celebrato un'Eucarestia davanti a quel luogo di morte. La Messa è il memoriale della Pasqua di Cristo e della resurrezione, quindi una vera e propria festa: che senso ha celebrarla in un posto che è il simbolo di una delle più grandi manifestazioni dell'odio dell'uomo verso i propri simili, verso la sua stessa specie, reso concreto in un'opera di distruzione, di morte, di sterminio sistematizzato? Ha senso se si prega per chi è morto in questo posto, se nelle loro sofferenze, nel loro morire come agnelli condotti al macello, vediamo riflessa la sofferenza di Cristo offerta per la salvezza del mondo. Ha senso se si prega anche per chi ha ucciso, se comprendiamo come può essere distrutta ed ingannata dal demonio l'anima di chi è riuscito a compiere i gesti a tutti noti, se ci rendiamo conto di come deve essere stata la vita di quegli aguzzini, di come deve essere vuota una vita in cui si rifiuta la presenza di Dio e del Suo amore.

Abbiamo compreso che nessuno di noi può considerarsi migliore di quegli oppressori perché nessuno di noi conosce la vita e la storia di quelle persone e di conseguenza non può permettersi di giudicarle. Da condannare sono sicuramente i gesti che hanno compiuto, frutto di un'ideologia empia nella quale l'uomo si è sostituito a Dio, non però le persone.

 

Abbiamo sfruttato gli spostamenti in pullman per avanzare, insieme a quello fisico, nel nostro cammino spirituale mediante le lodi mattutine, i vespri, la recita del rosario e con l'ascolto di catechesi riguardanti temi sempre più importanti come: la sofferenza, la vita sessuale e di coppia e l'annuncio della Buona Novella con la nostra vita.

La celebrazione dell'Eucarestia, che è stata quasi quotidiana, ha avuto per noi un'importanza fondamentale; attraverso l'ascolto della Parola e la comunione con il corpo e sangue di Cristo abbiamo ricevuto nuove forze e il coraggio di affrontare le difficoltà ed i disagi del viaggio e ci siamo preparati all'adorazione che sarebbe avvenuta durante l'incontro con il Santo Padre. Nel suo messaggio per la XX Giornata Mondiale della Gioventù 2005 Giovanni Paolo II, infatti, scrive: “Se nel bambino che Maria stringe fra le sue braccia i Magi riconoscono e adorano l'atteso dalle genti annunziato dai profeti, noi oggi possiamo adorarlo nell'Eucarestia e riconoscerlo come nostro Creatore, unico Signore e Salvatore […]. Siate adoratori dell'unico vero Dio, riconoscendogli il primo posto nella vostra esistenza!”

Nelle strade delle città toccate dal nostro pellegrinaggio abbiamo cercato di dare testimonianza della gioia che dona l'annuncio che Cristo è morto e risorto per i nostri peccati e per la nostra salvezza. Era inoltre in programma di annunciare agli abitanti di Strasburgo la Buona Novella, ma le esigenze di programma ci hanno costretto a rinunciare a questa esperienza che alcuni di noi avevano già provato il 29 Aprile a Roermond in Olanda, in occasione dell'incontro avvenuto il giorno dopo ad Amsterdam con i fondatori del Cammino Neocatecumenale Kiko Arguello, Carmen Hernandez e Padre Mario Pezzi (sacerdote bresciano nato a Gottolengo).

 

L'incontro con Benedetto XVI a Marienfeld il 20 e 21 Agosto è stato, ovviamente, entusiasmante. Nella veglia del sabato sera e nell'adorazione eucaristica il nostro camminare dei giorni precedenti ha avuto un maggior significato. Durante la veglia, infatti, abbiamo parlato con Dio, aiutati dai salmi e dalle letture. Abbiamo riconosciuto che nell'Eucarestia, come ha detto Giovanni Paolo II “Gesù è sacralmente presente in corpo, sangue, anima e divinità”.

Il giorno dopo abbiamo celebrato l'eucarestia con il Santo Padre ed accolto dentro di noi il corpo di Cristo che avevamo adorato, come i Magi, la sera prima. Nell'omelia il Papa ci ha ricordato che la domenica senza la Messa è un giorno vuoto, che è proprio l'Eucarestia che da un giusto centro al nostro tempo libero. Davanti a più di un milione di persone ha poi detto, prendendo spunto da 1Cor 10, 17 “Poiché c'è un solo pane, noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo”, che poiché riceviamo lo stesso corpo siamo anche una cosa sola tra di noi. Proprio questo sentimento di unità è stata una delle esperienze più forti, il sapere che così tante persone provenienti da paesi, realtà e situazioni diverse erano riunite per un unico motivo: Cristo. Alla fine della celebrazione il Santo Padre ci ha invitato a non terminare il nostro pellegrinaggio ma di continuarlo nella nostra vita di tutti i giorni rendendogli testimonianza con la nostra vita.

 

Il giorno seguente abbiamo partecipato all'incontro con i fondatori del Cammino Neocatecumenale, dove ci è stato ricordato che per essere veri testimoni di Gesù dobbiamo accettare, come Lui, la nostra croce e che questa è la vera libertà per l'uomo. Solo così l'essere umano può dare un vero senso alla propria vita cercando e realizzando la volontà di Dio.

Durante questo incontro è poi stato chiesto, alla presenza di vescovi e rappresentanti del Papa, chi sarebbe stato disposto ad accettare di lavorare nella vigna del signore diventando suo sacerdote o sua sposa. Alla prima chiamata hanno risposto in circa duemila giovani, alla seconda quasi mille ragazze. È stato davvero impressionante riconoscere come sia potente l'opera dello Spirito Santo manifestatasi sia nelle numerose risposte vocazionali, sia, ancora una volta, nella presenza di migliaia di persone provenienti da ogni parte della terra.

 

Il nostro camminare non deve, come ci ha ricordato Benedetto XVI, terminare con il nostro ritorno a casa, ma deve continuare ogni giorno. Come hanno fatto i Magi che, dopo l'incontro con Cristo, “per un'altra strada fecero ritorno al loro paese” (Mt.2,12), anche noi, dopo averlo adorato dovremo tornare alla nostra vita seguendo la via del Signore.

 

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Iscrizioni al catechismo anno 2005-2006

 

Sull'Angelo di Verola di giugno ricordavo l'appuntamento che avremmo avuto dopo le attività estive per la catechesi, vista l'importanza che essa occupa per l'educazione alla Fede nostra e dei ragazzi. Ecco le date degli incontri, che si terranno nel salone dell'Oratorio alle ore 20.30

 

La classe di 1a elementare si iscrive automaticamente presso le suore.

 

mercoledì   21 settembre     2a elementare

giovedì    22 settembre     3a elementare

venerdì    23 settembre     4a elementare

sabato  24 settembre     5a elementare

lunedì   26 settembre     1a media

martedì   27 settembre     2a media

mercoledì   28 settembre     3a media

i giovani delle superiori si iscrivono presso le suore.

 

Certi della vostra presenza vi attendiamo

 

don Valentino e i catechisti

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Roma Express 2005

 

Il 19 e 20 marzo noi cresimandi di Verolanuova, abbiamo preso parte al pellegrinaggio a Roma organizzato dalla nostra Diocesi. Siamo partiti da Brescia in treno, eravamo più di 1200 tra ragazzi e accompagnatori! Alla partenza ci è venuto a salutare il nostro Vescovo. Nella prima parte del viaggio ci siamo divertiti scherzando e ascoltando la musica che veniva proposta dai ragazzi dell'animazione. Poi nonostante il rumore del treno e il chiacchiericcio che si poteva udire, si è cercato di dormire.

 

Al mattino giunti a Roma, abbiamo partecipato alla Celebrazione Liturgica per noi Cresimandi, nella Basilica di S. Pietro, presieduta da Don Claudio Paganini (il Direttore degli oratori della Diocesi di Brescia). Ci ha spiegato che Giovanni Paolo II, ci stava ascoltando e pregava con noi, grazie alle riprese televisive. Si è trattato di una bella celebrazione con canti e preghiere molto coinvolgenti.

 

Nel pomeriggio abbiamo passeggiato per Roma e visto piazza di Spagna, piazza Navona, la fontana di Trevi.

Domenica mattina ci siamo recati in piazza S. Pietro per la S. Messa, celebrata dal Cardinale Ruini per conto del Papa. La piazza era gremita di gente e noi siamo stati fortunatissimi, abbiamo trovato posto tra le prime file. È stato bello vivere la S. Messa delle Palme insieme a tanta gente proveniente da tutto il mondo, riunita a Roma nel nome di Gesù.

Grande era il nostro desiderio di poter incontrare il Papa, anche se sapevamo che da poco era stato dimesso dall'ospedale. A sorpresa al termine della S. Messa, Giovanni Paolo II si è affacciato alla finestra del suo studio e ha benedetto la gente, che lo ha salutato con canti e applausi.

 

È stata un'esperienza indimenticabile. Abbiamo pregato sulla tomba di S. Pietro, l'apostolo che Gesù scelse per guidare la Sua Chiesa, nonostante Pietro inizialmente avesse avuto paura. Gesù chiede a ciascuno di noi di essere Suo Testimone, come lo è stato Pietro. È questo che abbiamo scelto di essere ricevendo la Confermazione! Siamo certi che Dio non ci lascia mai soli, ci sostiene sempre donandoci la forza per testimoniarlo in ogni momento nella nostra vita.

 

Un gruppo di Cresimandi

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le nostre rubriche

 

 

Per te casalinga...

a cura di L.D.B.

 

Trascorso il periodo estivo che spero sia stato, per tutte, riposante e piacevole, “L'Angelo” ritorna nelle nostre case e riprende anche la nostra rubrica che cercherò di rendere più interessante e utile.

L'argomento del mese di giugno, è stato “il riso” perciò vi propongo la ricetta di un buon risotto con la zucca.

Ingredienti: riso - zucca - burro - amaretti - aglio.

Mettere la zucca, a tocchetti, in un tegame con l'acqua ed uno spicchio d'aglio; cotta che sia, togliere la zucca e passarla al mixer; l'acqua servirà per il risotto. In una casseruola mettere un pezzo di burro, quando sarà sciolto buttare il riso e, mescolando, farlo rosolare; aggiungere gli amaretti sbriciolati e con l'acqua della zucca, aggiunta poco per volta, portare a cottura il riso; quando è quasi cotto aggiungere la zucca passata. Niente formaggio.

 

* * * * *

 

Se prima di riporle, dopo i viaggi, volete pulire valige e borse in pelle, usate latte struccante: diventeranno come nuove.

 

* * * * *

 

Le macchie di sudore vanno trattate con una leggera soluzione di acqua e ammoniaca, poi lavate con acqua fredda e sapone.

 

* * * * *

 

Se avete in giardino mobili di vimini, prima di riporli lavateli con acqua leggermente salata e poi fateli asciugare al sole.

 

* * * * *

 

Dio è lontano perché inorridito dalle violenze, dall'odio e dalle divisioni dei popoli, oppure ci sta vicino, in silenzio, sul crinale di ogni catastrofe umana, fra le preoccupazioni di ogni giorno, per darci la forza di andare avanti. R. Battaglia

 

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arte & cultura

 

Le poesie

di Rosetta

 

 

La poesia, scritta il giorno dell'inaugurazione del Parco dedicato dai figli ad “Angelo e Lina Nocivelli”, vuole essere un grazie sentito, rivolto a tutti coloro che hanno voluto generosamente spendere energie e risorse economiche, per donare ai Verolesi questo spettacolare, dolcissimo angolo di paradiso naturale. Con l'espresso invito a preservarne per il futuro nobiltà e storia.

 

 

Parco Nocivelli

 

Polmone di respiri e poesia

da riscoprire errando in mezzo al verde,

di pensiero in pensiero e passo passo,

mentre ritrovi quiete in un cammino

dell'animo assetato a ripercorrere

anni di civiltà densi di storia.

Poesia di queste zolle, scrigno

di antiche orme, attente a tutelare

vestigia sacre per la discendenza.

 

Canto di un fiume che non ha pretese,

ma che fu culla delle nostre origini.

Canto d'una famiglia che, nel dono,

rivela devozione alle radici

e generosità senza alcun pari.

 

Ci ritroviamo nello stesso cielo

riflesso dalle anse dello Strone,

in questa valle dell'antico borgo,

conca di nobiltà, d'arte e di fede.

Ci ritroviamo nella stessa aria

chiara d'un tempo, ritornato vivo

ai piedi della mole del Castello

e dello slancio puro delle torri.

Ci ritroviamo con un grazie in cuore

per le generazioni che verranno,

perché accolgano il dono, quale segno

della continuità fra gente e gente,

dell'equilibrio fra natura e uomo.

 

Sappia la gioventù che le stagioni

scorrono come l'acqua sotto i ponti,

ma restano gli affetti ed i valori

tramandati dai padri e rivissuti

in armonia d'intenti e di passioni,

nei luoghi che la storia ci ha affidato

e la memoria intende preservare.

Rosetta Mor

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 Storie Verolesi

“Gli sponsali ed altro”

 

 

Nei tempi che andiamo ricordando, quando due giovani si volevano bene, non si diceva che erano fidanzati, ma che “si parlavano”. E per questo i loro rapporti si svolgevano principalmente sulla porta di casa o alla finestra, sotto gli occhi vigili della madre e più del parlare non si faceva. Certo qualche bacio fugace, complici le ombre della sera, poteva anche sfuggire, ma era assolutamente vietato dalla morale corrente “andare avanti con le parole”. Certi sentimenti che ora paiono oggetto di scherno, vivevano allora, nell'animo dei giovani e nessuno pensava che si potessero infrangere, senza incappare nella aperta riprovazione di tutta la collettività. Il giorno delle nozze non era soffocato dallo strombazzamento incessante delle macchine in corteo. In chiesa vi si andava a piedi, a due per due, in tutto una trentina di persone, precedute dagli sposi. L'abito nuziale della sposa era, forse, quello della propria madre, restaurato per l'occasione con dei fronzoli nuovi ed arricchito con un cappellino, al posto del solito velo che si usava per partecipare alle cerimonie religiose.

 

Durante lo sposalizio, allora non si celebrava la messa, il sacerdote, in presenza di due testimoni, dichiarava gli sposi marito e moglie e venivano scambiati gli anelli. La cerimonia si concludeva con un'esortazione del celebrante ad essere fedeli gli uni agli altri ed a procreare molti figli, secondo il detto della Bibbia “andate e prolificate”. Se poi si abitava in cascina, tutti sui birocci o con la bicicletta al pranzo. Comparivano, così, sul tavolo, portati dalle donne di casa, o una minestrina sporca, fatta con le regaglie del pollo oppure dei casoncelli bresciani, o gli strangolapreti, seguiti da un lesso o dall'arrosto con abbondante polenta ed, infine, dalla torta paradiso. Il vino era sempre abbondante e gustoso. Qualche volta il compare dell'anello, quello che ora si chiama il testimone, dopo aver troppo brindato agli sposi, dei quali era amicissimo, finiva sotto la tavola. Ciò, ad ogni buon conto, lo salvava dal tiro dei confetti, che coronava la fine del pranzo. Intanto la sposa si metteva sulla porta di casa ed iniziava la sfilata dei parenti. Ciascuno le si avvicinava e le diceva: “sono contento che tu sia diventata mia cognata”, in purissimo dialetto bresciano, oppure: “sono contento che tu sia diventata mia cugina” e le mettevano in mano dei soldi che costituivano il loro regalo di nozze. Lei ritirava pudicamente la mano e si metteva in tasca, di volta in volta, l'obolo che le veniva offerto. Sull'aia arrivavano poi i suonatori. Uno con una fisarmonica un poco sdrucita per l'uso ed un altro con un clarino e si dava inizio alle danze, mentre il compare dell'anello, riavutosi in parte dalla sbronza, chiamava a gran voce gli sposi che, nel frattempo, si erano ritirati nei loro appartamenti privati.

 

Dire appartamenti è troppo. Quando andava bene, in cascina, veniva loro riservata soltanto la camera da letto ed il resto si condivideva con gli altri. Il mattino dopo, però, tutti al lavoro. Le semine o il raccolto non potevano attendere e vi erano le mucche da mungere. Così andavano le cose nella società contadina, in maniera semplice e solidale, condividendo la gioia di tutti per la nascita di una nuova famiglia. Nessuno pensava al viaggio di nozze, nemmeno nei sogni più arrischiati. Il lavoro in campagna incalzava ed i soldi erano pochi. Ora se non si va almeno in Messico, non ci si sente sposati. E' pur vero che, ogni tanto, nelle giornate di pausa o la domenica, si partecipava ad una scampagnata, verso quella o quell'altra santella, sui gradini della quale, a sedere, si consumavano le cose portate da casa. Qualche sera, ma assai raramente, si andava a vedere i burattini o il cinema, proiettato in un baraccone con pareti di tela cerata, sostenute da travetti incrociati di legno e metallo, ove erano inserite le seggiole su di una pedana.

 

Anche in mezzo alla piazza, talvolta, capitava una compagnia di attori che, installato il loro capannone, recitavano le “Due orfanelle” fra i pianti ed i singhiozzi, mal trattenuti, del pubblico, commosso nell'udire le tristissime vicende raccontate con tanta passione. In piazza vi si attendavano, nei mesi estivi, anche circhi equestri, sotto il telone dei quali una ballerina scivolava in equilibrio su un filo metallico, tirato da un capo all'altro all'altezza di due metri, mentre al di sotto un pagliaccio faceva capriole e sberleffi. La ballerina, poi, montava a cavallo compiendo acrobazie sulla sella, mentre galoppando girava attorno alla pista. Erano questi i divertimenti di tutti, in mancanza, per fortuna, ci si consenta di dirlo, delle discoteche e del loro assordante fracasso. Fra di noi, le danze si svolgevano in famiglia, al suono di un grammofono arrochito, manovrato con una manovella, da chi al ballo non partecipava. In quelle danze fiorivano incontri ricchi di parole ed i due “cominciavano a parlarsi”.

 

V.B.

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Le Rogazioni

di L.D.B.

 

La lunga siccità di questa estate che ha messo in sofferenza tutti noi e la natura mi ha rimandato, fra i miei ricordi giovanili, a quello delle rogazioni, che erano preghiere speciali che si innalzavano al Signore per chiedere la benedizione dei campi e del lavoro agricolo, affinché si producessero buoni ed abbondanti frutti.

 

I giorni delle rogazioni erano il Lunedì, il Martedì ed il Mercoledì che precedevano l'Ascensione di Gesù al cielo. Al mattino, dopo la prima messa che allora si celebrava alle ore sei, la processione usciva di chiesa; davanti tre chierichetti: quello in mezzo portava il Crocifisso e gli altri due un candelabro con la candela accesa, poi, un quarto, il secchiello dell'acqua santa che serviva per benedire la campagna. Dietro, le donne con il capo coperto da uno scialle o da un velo nero e, per ultimi gli uomini, pochi in verità, perché la maggioranza si recava al lavoro. La meta della prima processione era il Cimitero, mentre il secondo giorno si andava verso S. Donnino e, passando dalla cascina Vallatelle si ritornava in paese dal Castellaro.

 

Il terzo itinerario aveva per meta la “Santella” oggi “Madonna dello Stadio” e da lì si proseguiva per sentieri in mezzo ai campi, che allora occupavano la maggior parte del nostro territorio verolese. Fino a quando gli impegni della scuola me lo hanno permesso, ho sempre partecipato anch'io alle rogazioni ed ancora oggi mi risuona, nelle orecchie, quell' “ora pro nobis”, con il quale si rispondeva alle litanie dei Santi cantate dal Sacerdote che, in luoghi prestabiliti, si fermava a benedire la campagna. Altre preghiere particolari venivano recitate in occasione delle Rogazioni: “A peste, fame et bello” “A fulgure et tempestate” “A flagello terremotus” “Libera nos Domine” (“Dalla peste, dalla fame e dalla guerra” “Dal fulmine e dalla tempesta” “Dal flagello del terremoto” “Liberaci o Signore”) ed oggi, che ogni giorno i mass media ci portano notizie di gravi attentati che funestano la vita di tante popolazioni, tutti dovremmo rivolgere, al Signore, con tanta Fede un'altra invocazione che si trova nelle Litanie dei Santi: “Ut cunctis populis pacem et veram concordiam donare digneris” “Te rogamus audi nos” (Affinché ti degni concedere pace e vera concordia a tutti i popoli, ti preghiamo, ascoltaci, Signore).

 

Quando pregavamo così, quanta più Fede albergava nei nostri cuori: una Fede semplice, fiduciosa, totale che aiutava a fronteggiare ogni difficoltà della vita, allora molto più dura e misera. Ora questa Fede si è affievolita e spesso mettiamo da parte il Signore o, peggio ancora, lo dimentichiamo. Tante pratiche di pietà ci sembrano vane, inutili, superate: ognuno di noi si sente capace di gestire, da solo, la propria vita: forse se i giovani ed i meno giovani ritrovassero la Fede di una volta, oggi la vita sarebbe certamente migliore.

 

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Voi che ne pensate?

 

Ma quanti euro di bene mi vuoi?

 

Guardare, vedere e riconoscere le situazioni:

sempre più difficile in un'epoca di perdita di valori e di senso

 

di Luigi Andrea Pinelli

 

...Hurricane Annie ripped the ceiling of a church

And killed everyone inside...

Sister killed her baby cuz she could afford 2 feed it

And we're sending people 2 the moon...

 

It's silly, no? When a rocket ship explodes

And everybody still wants 2 fly

Some say a man ain't happy

Unless a man truly dies

 

Traduzione:

... l'uragano Annie ha squarciato il tetto di una chiesa e tutti dentro sono morti...

una donna ha ucciso il suo bambino perché non poteva sfamarlo e noi mandiamo gente sulla luna...

 

è stupido vero ? un velivolo spaziale esplode e tutti vogliono ancora volare...

Qualcuno dice che un uomo non è felice fino a quando non è veramente morto.

 

(Prince - Cantante Pop - da: Sign O' Times - Segno dei Tempi)

 

Anche l'estate è passata. Vacanze, relax, disastri aerei, attentati, sassi dai cavalcavia, omicidi sanguinari... considerati i fatti degli ultimi decenni, degli ultimi anni, degli ultimi mesi, settimane e giorni pare che il Segno dei Tempi stia trasmettendo il suo segnale da un bel pezzo. Ma a ricevere chi c'è? Ci stiamo assuefacendo alla situazione?

Di certo nessuno può pretendere di risolvere completamente i grandi problemi del mondo o di ristabilire, in tempi brevi, l'equilibrio in zone colpite da gravi calamità, ma certo combattere il disorientamento e impegnarci concretamente, senza fanatismi, ma con determinazione rivolgere il proprio impegno alla costruzione di un mondo dove tutti possiamo vivere costruendo un mondo di pace e serenità.

 

È uno sforzo che sarà sempre più necessario e sarà possibile realizzarlo iniziando dalle piccole cose, dalle cose quotidiane per poter creare una cultura della semplicità e della concretezza che si contrappone a quella dell'arrivismo, della superficialità e dell'indifferenza.

 

Leggere i segni dei tempi non è una questione da filosofi al di sopra delle parti ma coinvolge tutti e richiama all'impegno, al dialogo e all'azione.

 

Resta solo da chiederci... da dove possiamo cominciare?

 

Voi che ne pensate?

 

Aggiungo la poesia di un bambino di 4a elementare ... mi pare si adatti alle riflessioni che ho qui sopra esposto: 

 

 

PENSIERI

 

Pace, schiarisci i nostri cieli cupi,

dai un colore ai nostri pensieri.

Senza di te il mondo non avrebbe colore.

 

Estingui la guerra,

Cancella l'odio,

Solo tu puoi farlo.

Dai un senso alla vita di quelle persone

che in questo momento non hanno pensieri.

 

     (Andrea G.)

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varie - cronaca

 

 

Appuntamenti

 

Comune di Verolanuova

INFORMAGIOVANI

 

dal 23 settembre al 9 ottobre

Galleria di Palazzo Gambara

 

MOSTRA STORICO ICONOGRAFICA SULLA VITA  DI

SANTO PADRE PIO DA PIETRELCINA

a cura del Prof. SERGIO PAGIARO

 

la mostra è proposta dalla Parrocchia di San Lorenzo

con il patrocinio dell'Amministrazione Comunale.

 

********************

 

Domenica 25 settembre

 

L'Amministrazione Comunale

in collaborazione con Le Associazioni di Volontariato

e l'Associazione Commercianti

organizza:

LA FESTA DEL VOLONTARIATO

Informazioni presso l'Assessorato ai Servizi Sociali

 

********************

 

Hai del tempo libero ed hai voglia di fare?

RICORDATI che in autunno riprendono i corsi organizzati dall'Informagiovani e dalla Biblioteca Comunale:

 

*    INGLESE (corso serale base, intermedio, avanzato)

*    DISEGNO E PITTURA PER ADULTI (corso serale base e avanzato)

*    DISEGNO E PITTURA PER BAMBINI (corso pomeridiano)

*    MUSICA PER ADULTI E BAMBINI: pianoforte, violino, chitarra corso propedeutico per bambini e chitarra moderna (rock, blues, jazz)

 

Per informazioni e iscrizioni rivolgersi all'Informagiovani dal lunedì al venerdì (8.30 - 12.00) ed il mercoledì (15.00 - 18.00) telefonando al numero 0309365035, oppure alla Biblioteca Comunale telefonando al n. 0309365030

 

ISCRIZIONI APERTE SINO AL 30 SETTEMBRE 2005

 

Se ti interessano corsi post-diploma o corsi di formazione professionale  sappi che all'Informagiovani puoi trovare informazioni utili!!

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Dal Club Alcolisti in Trattamento

di Verolavecchia e Quinzano d'Oglio

 

 

Eccoci di nuovo a settembre; le ferie sono passate, spero bene per tutti.

Dal Congresso annuale, svoltosi ad Assisi, fra tante testimonianze, me n'è rimasta impressa una, che sembrerebbe abbastanza insolita, ma è stato proprio il protagonista che ce l'ha letta.

 

Mariuccia

 

Testimonianza da Assisi 2005

 

“Mi chiamo don Piero; sono prete della Diocesi di Padova ed esercito il mio ministero a Lugo di Vicenza. Sono un prete alcolista e non mi sento umiliato ad ammetterlo. Penso sempre che anche il prete è ancor prima “uomo” con le sue fragilità e sofferenze. Rivado alla mia formazione da seminarista, nello stile di un tempo, quando la preoccupazione era quella di farne uscire un buon prete... L'ordinazione non ha sanato la natura “in radice”, per cui anche un prete può sbagliare. Anch'io, come tanti, ho creduto, seppure inconsapevolmente, di trovare rifugio e forza nell'alcol, pur non giungendo ad apparire alterato. Tuttavia, un po' alla volta, sono venute meno la presenza e la voglia di impegno, trascinando stancamente le mie incombenze e attività.

Posso ringraziare gli amici sinceri che mi sono stati vicini e che, con garbo e fermezza, mi hanno aiutato ad uscire dal tunnel e dalla sofferenza.

Sono come rinato: ho trovato la forza e la gioia del mio ministero. La mia vita è cambiata anche grazie al Club che frequento dove mi sono subito inserito, facendomi aiutare e cercare di aiutare i miei compagni di viaggio. È stata per me la scoperta di uno spaccato di umanità che prima non immaginavo, pur mella mia vasta esperienza di ministero. Ecco perché oggi mi sento in grado di tendere la mano, di mettermi in ascolto e aiutare chi è nella sofferenza. È quella empatia (di cui abbiamo parlato in questo nostro congresso), che ti porta a sentire ed entrare nel cuore e camminare insieme, scoprendo la gioia della libertà e dell'amicizia che prima non c'era. La nostra presenza di Club nella Comunità Locale non deve essere una presenza anonima, quasi da associazione carbonara, ma deve essere una presenza attiva, promotrice di vita e di salute. Sappiamo bene che la discrezione ed il rispetto delle persone è lo stile fondamentale dei nostri Club, per cui delle cose che si approfondiscono non dobbiamo farne un “gazzettino” ma, ripeto, la nostra presenza deve diventare un messaggio importante che vogliamo lasciare alle nostre comunità.

Vorrei lasciare qui un appello quasi di parte...

Prima di tutto, fate in modo che nei nostri patronati scompaia l'alcol, perché la sua presenza nei nostri piccoli bar parrocchiali o sportivi è assai diseducativa. E poi vogliate bene ai vostri preti, siate loro vicini, fate loro sentire che voi siete la loro famiglia. La nostra sensibilità ed il vostro aiuto possono diventare preziosi. Grazie”.

 

Don Pietro Cecchinelli

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Tempi lontani

Storie da non dimenticare

 

 

Vado ancora più indietro nel tempo.    

L'Ottocento - Novecento sono stati secoli litigiosi.

1848 - 1859 - 1860 - 1870: guerre del Risorgimento per l'unità d'Italia. Arriviamo al 1890 - 1900, qui cominciano le guerre per le Colonie. Eritrea, Somalia, Etiopia, dove le prendiamo di santa ragione. Nel 1911 è la Libia; guerra alla Turchia e ci prendiamo la Libia (anche noi qui a Verola abbiamo una medaglia d'oro alla memoria: “Ercole De Gaspari”) e il Dodecanneso, dodici isole di fronte alla Turchia, fra queste l'isola di Rodi.

1915, l'ultima guerra di Risorgimento, c'è Trento e Trieste da liberare. Dopo circa quattro anni, la guerra finisce. Seicentomila morti, ma qualcuno non è ancora contento, abbiamo avuto l'Istria ma non Fiume; Fiume deve essere italiana e con Fiume tutta la Dalmazia. Abbiamo Zara sulla costa dalmata ma non Fiume, allora ce la prendiamo con la forza. Gabriele D'Annunzio alla testa di, mi sembra, seicento uomini occupa la città, dopo un po' di tira e molla la città rimane all'Italia.

 

In mezzo a tutta questa inquietudine nasce il Fascismo. 1919, il 23 marzo a Milano, Mussolini fonda il Partito Fascista. Passano gli anni, il Fascismo è ormai al potere, l'opposizione non c'è più, molti sono scappati all'estero, altri sono al Confino.

I confini devono allargarsi, allora facciamo la guerra all'Etiopia; anche noi vogliamo le colonie. Ottobre 1935 si dichiara guerra al Negus. A novembre la Società delle Nazioni con sede a Ginevra, impone le “sanzioni economiche” all'Italia. Solo la Germania non aderì. Il 5 maggio 1936 le truppe italiane entrarono in Addis Abeba capitale dell'Etiopia; il 9 maggio Mussolini proclama che anche l'Italia ha il suo Impero.

Nel 1937 c'è la guerra civile in Spagna; è il prologo per la seconda guerra mondiale. L'Italia e la Germania ormai alleate corrono in aiuto al generale F. Franco.

 

Francesi, Inglesi, Americani corrono in aiuto alla Spagna democratica, le atrocità sia da una parte che dall'altra non si contano più. Guernica è rasa al suolo dai bombardieri tedeschi. Picasso ne trarrà un famoso quadro.

Nel 1939 comincia la seconda guerra mondiale.

L'Italia nel 1940 entra in guerra a fianco della Germania. Nel 1943 l'Italia chiede l'armistizio: nel 1945 la Germania è vinta, la guerra è finita. Forse sono 50 milioni i morti.

Perché ho scritto tutto questo? Per ricordare che tutto ciò non dovrebbe più accadere.

In quegli anni di guerra, avevamo razionato tutti i generi alimentari; c'erano le famose “tessere annonarie”, quando si andava a fare la spesa, tagliavano via un bollino e per quel giorno non ci aspettava più niente. Chi aveva un podere o un orto, qualcosa in più riusciva ad avere, ma anche loro dovevano denunciare tutto. Chi stava meglio erano gli agricoltori, quelli non hanno patito la fame. Chi aveva i soldi riusciva a procurarsi qualcosa alla “borsa nera” da accaparratori che avevano nascosto viveri e li vendevano di nascosto a prezzi esorbitanti; non tutti avevano soldi per comprarli.

 

La carne quando c'era, era distribuita al sabato e alla domenica. Io, che ormai ero considerato grande (avevo da poco passato i quindici anni), mi alzavo alle sei del mattino per essere fra i primi. La macelleria si trovava a fianco della chiesa; la vendita cominciava alle otto; d'inverno oltre alla neve c'era un vento gelido che tagliava la faccia. Naturalmente anche in queste cose c'erano i privilegiati, cioè “gli amici degli amici”. A quelli andavano le parti più belle; se mi trovavo dietro ad uno di questi allora anche a me, per farmi tacere, un pezzetto buono, altrimenti era più osso che carne.

 

Il sale era una delle cose più introvabili, fortunato chi poteva averne un po' alla “borsa nera”. Era come l'oro. Si salava la polenta con i dadi di verdura; quelli di carne non c'erano più, non era più gialla ma di un colore indefinito. La prima volta, dopo la guerra, che potemmo farla col sale vero, ricordo ancora con commozione a vederla troneggiare in mezzo al tavolo: gialla, gialla come non la ricordavo: sembrava che da sola illuminasse la cucina sembrava d'oro. Altra cosa che si adoperava per salare, erano le sardine sotto sale, quando si sapeva che c'erano si andava a comprarle, raccomandandoci di darci più sale che sardine. Si può immaginare che sapore avessero i cibi. Anche il pane era razionato. Da principio era bianco normale, poi cominciarono a farlo integrale e divenne sempre più scuro, cioè con sempre più crusca.

Scarseggiando anche il frumento, mischiarono la farina bianca con la farina gialla del granoturco, più gialla che bianca; venne poi a mancare anche il lievito. Appena sfornato era abbastanza mangiabile, dopo un paio d'ore diventava duro come un sasso.

 

La guerra è la guerra. Vorrei che mai più la gente pensasse di fare ancora guerre; non si risolve niente, nessuno vince niente e si fanno solo tantissimi lutti. Quando si vedevano due carabinieri entrare in una casa, non si poteva sbagliare, era morto un militare; giovani che anch'io avevo conosciuto. Morire a vent'anni, quando non si è ancora cominciato a vivere: per chi?

Pensavo a quei genitori che perdevano i loro figli, a quelle spose che rimanevano vedove con figli che non avrebbero mai conosciuto il padre, quante lacrime hanno versato e nessuno poteva asciugarle. Dimenticare queste cose, ritornare ancora bambini, all'innocenza che ci è stata violentata, guardare ancora con quegli occhi lucenti, puri, dove sembra scorgere un lembo di paradiso.

 

Gino Pini

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La galleria dei ricordi

Porte aperte alla Casa di Riposo

 

Buongiorno a tutti, siamo Caterina ed Elisabetta vi scriviamo per informarvi che domenica 11 settembre

la nostra Casa di Riposo organizza la tradizionale

“Festa dell'Ospite”

 

Quest'anno ci sentiamo pronti per far conoscere e far partecipe la Comunità alla nostra grande festa in due momenti particolari: siete tutti invitati alla S. Messa nel nostro parco, presieduta da Don Angelo e concelebrata da Don Luigi Bracchi; nel pomeriggio ci sarà un intrattenimento musicale con l'opportunità di acquistare i restanti biglietti della lotteria e visitare lo stand di fiori. Potrete anche gustare patatine, panini con le salamine e dissetarvi al bar del centro diurno.

Come si può notare dal titolo, l'attenzione è rivolta agli ospiti, che in questa occasione hanno la possibilità di ricevere la compagnia dei propri cari. E' un momento dove, attraverso la convivialità, si favoriscono le relazioni, si rinfrescano i rapporti e si invoglia alla socializzazione. Siamo certe che questa iniziativa si rivelerà indispensabile per dare voce ai ricordi, che spesso vengono sepolti nel silenzio: ci fermeremo ed ascolteremo insieme...

Per motivi logistici, abbiamo mandato l'invito ufficiale al parente di riferimento, ma tutti i parenti sono invitati a partecipare; troverete nella nostra struttura tutte le informazioni a riguardo.

Prendiamo l'occasione per ringraziare pubblicamente i commercianti che hanno donato i premi per la lotteria, i dipendenti per essersi dedicati all'organizzazione e allo svolgimento della festa, i volontari, i gestori del nostro bar, l'Avis e la nostra Amministrazione sempre disponibile e sensibile a queste iniziative.

Il ricavato verrà utilizzato per sostenere attività di animazione straordinarie e per le necessità degli ospiti.

Vi aspettiamo numerosi e come sempre l'accoglienza, da parte nostra, sarà calorosa ed affettuosa.

 

Grazie per l'attenzione

Caterina ed Elisabetta

 

 

 

Programma della “Festa dell'Ospite”

 

Ore 11.30: S. Messa all'aperto

Ore 12.00: Pranzo con i parenti

 

Menu' :

Antipasto: salame, prosciutto cotto, insalata russa e

tocchetti di frittata

Primo: Ravioli alla bresciana

Secondo: Arrosto al forno, carne in umido ai funghi

Contorni: Patate al forno, misticanza d'insalata

Macedonia con gelato

Caffè

Acqua e vino

 

Ore 14.30: Intrattenimento Musicale

 

Nel pomeriggio

sarà possibile acquistare panini, patatine e salamine.

Stand di piante e fiori.

 

Ore 17.00: Estrazione biglietti della lotteria.

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Per i più piccoli

(a cura di Francesco e Bruno Cocchetti)

 

IL RIMEDIO

Un coscritto si presenta alla visita di leva:

- Dottore, ecco a lei un certificato medico dal quale risulta che sono terribilmente nervoso.

- E come si manifestano le sue crisi?

- Se qualcuno grida, io salto!

- Perfetto: allora sarà assegnato ai paracadutisti!

 

IL BORSAIOLO

In un tram affollatissimo un distinto signore si è messo a gridare:

- Aiuto! Aiuto! Mi hanno rubato il portafogli!

Interviene subito il bigliettaio e domanda:

- Cosa aveva dentro?

- Non lo so: l'avevo appena rubato anch'io!

 

CHE MIRA!

La ragazza, piangendo, dice al suo fidanzato cowboy:

- Ti ringrazio, caro, degli orecchini che mi hai regalato...

- Ti piacciono, vero?

46     Sì, però non dovevi bucarmi le orecchie con due colpi di pistola! 

 

 

Cielo a pecorelle:

i segni del tempo nella meteorologia popolare

 

 

Settembre

Settembre è il mese del mutamento: siamo ancora nel periodo estivo, ma il clima dell'estate poco a poco svanisce e lascia il posto all'aria temperata e fresca soprattutto al mattino e alla sera.

Chi non ha panni da indossare comincia a sentire il freddo e i suoi tormenti.

Tempo di grandi acquazzoni o di siccità e tra i due eccessi il mese non pare avere equilibrio.

Iniziano le prime foschie e le nebbie a causa di bruschi mutamenti di temperatura e dell'umidità derivata dalle piogge.

 

Aria settembrina

fresca la sera e fresca la mattina.

 

Settembre

per il povero è già inverno.

 

Di settembre o porta via i ponti

o secca le fonti.

 

Quando partono le mosche

le giornate son già fosche.

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Turni domenicali di guardia farmaceutica

dell'Azienda S.L. 19

 

Attenzione: il sistema di turnazione delle farmacie è cambiato. Le farmacie di turno, aperte la notte e nei festivi, si alternano ogni due giorni.

 

IMPORTANTE:

Poiché nei mesi scorsi le variazioni intercorse rispetto ai calendari che ci sono stati forniti sono state molte rendendo di fatto inutili quelli pubblicati sull'Angelo, in attesa di un chiarimento, PUBBLICHIAMO IL SOLO NUMERO VERDE DA CHIAMARE PER SAPERE CON CERTEZZA LE FARMACIE APERTE. 

 

Ricordiamo che il numero è gratuito e si può chiamare, 24 ore su 24.

 

Numero Verde:   800.231061

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Un ricordo di Fausta Anelli

Con poche parole, sull'ultimo numero dell'Angelo di Verola, avevo cercato di far capire che cos'è la “Compagnia di Sant'Angela” e facevo presente che eravamo rimaste solo in due Angeline.

Ora invece devo comunicare che Fausta Anelli è deceduta lo scorso giugno.

Mi ha commosso l'affetto e la riconoscenza di tante persone per il bene ricevuto da Fausta. Ella era schiva; si dedicava con amore e nascondimento ai bisognosi e aveva un atteggiamento mite, se pur volitivo.

Una signora ha capito che la Compagnia di Sant'Angela è una famiglia e mi ha porto le condoglianze aggiungendo: “Ora è rimasta sola”.

Sola, è vero, ma il Signore è con me e certamente mi aiuta a proseguire su questa strada, ad amare chi mi sta accanto in questa nostra parrocchia, che deve diventare una vera famiglia, dove più nessuno si senta solo e non amato.

Gabriella Mazzola

Le immagini si trovano nella versione PDF cliccando qui

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Anagrafe parrocchiale

 

Battesimi

 

   24  Colla Diego di Maurizio e di Stanga Lidia

   25  Zilioli Gemma di Giovanni e di Stella Tiziana Adelina

   26  Burlini Martina di Adriano e di Ongari Monica

   27  Baldricchi Davide di Paolo e di Mattarozzi Maria Rosa

   28  Stabile Mattia di Mauro e di Marchesini Giovanna

   29  Lancini Edoardo di Massimiliano e di Carrera Fabiana

   30  Lancini Gabriele di Massimiliano e di Carrera Fabiana

   31  Lancini Angelica di Massimiliano e di Carrera Fabiana

   32  Favia Lorenzo di Diego e di Sallemi Piera Salvina

   33  Vallesi Martina di Filippo e di Orsini Alessandra

   Ferrari Alessia (a Isorella il 26-06-05)

   34  Zanini Andrea di Ugo e di Rossini Piera Maria

   35  Falsetti Nina Lucia di Mosè e Lò Ippolita

   36  Chiavelli Giorgio di Alan e Carrera Simona Amalia

   37  Gritti Dario di Stefano e di Ina Belasova

 

Matrimoni

 

   Catotti Savio con Ferrari Sonia (a Paisco Loveno)

   Sivalli Michele con Ilenia Dagani (a Bassano Bresciano)

   8    Cominelli Emanuele con Migliorati Marzia Ilaria

   9    Ferrari Roberto con Manfredi Barbara

   10  Brighenti Renato con Venturini Simona

   11  Boldrini Andrea con Gennari Fabia

   12  Sossi Massimiliano con Padovano Annalisa

   13  Bresciani Manuel con Cò Barbara

   14  Pinotti Nicola con Barbieri Giusi

   15  Zani Giancarlo con Azzini Rossella

   16  Mazzola Walter con Barbieri Angela

   Abrami Giorgio con Galli Alessandra (a Robecco d'Oglio il 27/8)

   Pietropoli Sergio con Pezzoli Elena (a Monticelli d'Oglio il 27/8)

 

Defunti

 

   35  Zanoni Giuseppe di anni 62

   36  Migliorati Pietro di anni 66

   37  Anelli Fausta di anni 92

   38  Bonini Pietro di anni 82

   39  Montani Angela di anni 92

   40  Cremasco Gina Maria ved. Venturini di anni 77

   41  Trioni Battista di anni 70

   42  Leni Marina di anni 85

   43  Pesce Carlo di anni 73

   44  Cremaschini Luigi di anni 68

   45  Pezzoli Gianfranco di anni 76

   47     Schwab Walter di anni 82

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Offerte pro restauri tele e affreschi della Basilica

 

N.N.    30,00

N.N.    30,00

N.N.    80,00

N.N.    10,00

Diaconia Madonna di Caravaggio   210,00

San Vincenzo per guide Basilica   150,00

Per una santa Cresima a ricordo     72,50

La Classe 1940   100,00

N.N.    5,00

N.N.    140,00

N.N.    10,00

N.N.    160,00

N.N.    30,00

N.N.    80,00

N.N.    10,00

N.N.    5,00

N.N.    100,00

Per il matrimonio di Giusi e Nicola     100,00

In ricordo della cara mamma    100,00

N.N.    35,00

N.N.    5,00

N.N.    30,00

N.N.    10,00

In memoria di Fausta Anelli   100,00

In ricordo di Fausta   200,00

N.N.    55,00

N.N.    50,00

N.N.    20,00

N.N.    20,00

N.N.    150,00

P.D.  100,00

N.N.    15,00

N.N.    10,00

N.N.    10,00

N.N.    10,00

Piccola guida Basilica   5,00

N.N.    15,00

N.N.    20,00

N.N.    30,00

N.N.    100,00

N.N.    80,00

N.N.    5,00

N.N.    10,00

N.N.    30,00

N.N.    20,00

N.N.    60,00

N.N.    10,00

N.N.    30,00

N.N.    20,00

N.N.    30,00

N.N.    10,00

N.N.    20,00

N.N.    10,00

N.N.    10,00

N.N.    80,00

N.N.    10,00

Famiglia Montani    30,00

N.N.    30,00

N.N.    30,00

I familiari in ricordo di Battista Trioni     200,00

Giornata celebrata nel mese di Giugno  1.234,89

Dalla Casa Albergo   123,00

Dalla chiesa di San Rocco   348,00

Breda Libera    70,00

Tele e affreschi 35,00

Per libri Basilica   50,00

N.N.    10,00

N.N.    20,00

N.N.    80,00

N.N.    20,00

N.N.    60,00

N.N.    30,00

N.N.    10,00

N.N.    10,00

N.N.    50,00

N.N.    30,00

N.N.    10,00

N.N.    30,00

N.N.    10,00

N.N.    10,00

In ricordo del defunto Pietro Migliorati 50,00

N.N.    80,00

Giornata celebrata nel mese di Luglio   1.264,79

Dalla Casa Albergo   101,60

Dalla chiesa di San Rocco   173,30

Tele e affreschi 38,69   

Per libri Basilica     30,00   

Per la fame nel mondo    193,93

N.N.    100,00

N.N.    10,00

N.N.    30,00

N.N.    150,00

In memoria del carissimo Carlo    150,00

N.N.    60,00

N.N.    10,00

N.N.    10,00

In memoria del figlio e del marito     50,00

N.N.    200,00

N.N.    80,00

In occasione del 25° di matrimonio    50,00

I condomini del complesso “Quattro Stagioni

in memoria di Carlo Pesce     190,00

N.N.    50,00

N.N.    50,00

N.N.    10,00

N.N.    10,00

N.N.    30,00

N.N.    30,00

In ricordo del caro Luigi   200,00

N.N.    10,00

N.N.    25,00

In occasione del 60° anniversario di matrimonio

di Angelo e Orsolina    100,00

N.N.    30,00

N.N.    60,00

N.N.    30,00

N.N.    30,00

N.N.    30,00

N.N.    30,00

N.N.    10,00

N.N.    50,00

N.N.    60,00

N.N.    90,00

Totale  8.693,40

 

 

 

“Amici della Basilica” adesioni alla “Confraternita del Restauro”

N.N.    500,00

Per il caro Angelo   500,00

In ricordo dei cari defunti    250,00

In ricordo di Giuseppe 250,00

Nella gioiosa ricorrenza del 65° di ordinazione

sacerdotale di don Vito Ransenigo     1.000,00

N.N.    500,00

N.N.    250,00

N.N.    500,00

In memoria dell'amato Pontefice G.P.II   250,00

N.N.    250,00

N.N.    250,00

N.N.    500,00

N.N.    250,00

N.N.    420,00

Domenica e famiglia in memoria del

Beato Arcangelo Tadini   250,00

In ricordo della nostra amata Edvige    250,00

Totale  6.170,00

 

 

per Radiobasilica

In memoria dello zio Pietro     140,00

Totale  140,00

 

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NUMERI UTILI DI TELEFONO:

Servizio Sanitario
(soltanto nei casi di emergenza)

118

Ambulatori medici via Grimani 

030 9362609

Gruppo Verolese Volontari Soccorso  
via Gramsci, 4

0309361662

Problemi con le droghe?   

0309937210

Alcolisti in trattamento

0309306813 -  0309361869

Vigili del Fuoco  

030931027

Carbinieri - Pronto intervento

112  

N.B.: Il servizio sanitario prefestivo, festivo e notturno si svolge dal sabato mattina alle ore 10.00 fino al lunedì alle ore 8.00 e tutte le notti dalle ore 20.00 alle ore 8.00.

Per le prenotazioni di trasporto con autoambulanza del Gruppo Volontari del Soccorso telefonare: dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.00; inoltre dalle ore 8.00 del sabato alle 7.00 del lunedì.

 

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Per i collaboratori de “L'Angelo di Verola”

Invitiamo i collaboratori a far pervenire i loro articoli entro e non oltre le ore 12.00 di venerdì 16 settembre. Quelli pervenuti oltre tale data non saranno pubblicati.

 

Importante:

Per facilitare la pubblicazione degli articoli:

gli scritti siano preferibilmente dattiloscritti, meglio se al computer, in carattere Times New Roman corpo 12. Se scritti a mano: in stampatello per ragioni tecniche

Chi usa il computer è buona cosa che faccia pervenire lo scritto anche salvato su un dischetto oppure via e-mail.

 

Gli articoli vanno fatti pervenire:

direttamente ai sacerdoti oppure via e-mail al seguente indirizzo: angelo@verolanuova.com

La redazione non è tenuta a dare giustificazioni per la non avvenuta pubblicazione degli articoli pervenuti né risponde delle fotografie non ritirate dagli interessati entro quindici giorni dalla pubblicazione sul bollettino.

La Redazione

 

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SERVIZIO INFORMATICO PARROCCHIALE

630 archivi; 6.900 documenti 3.100 immagini.

Abbiamo superato 1.500.000 di pagine viste da 520.000 visitatori

da 110 nazioni di tutto il mondo.

(fonte statistiche: Webalizer)

 

Questo è www.verolanuova.com il sito della Parrocchia di Verolanuova.

Grazie a tutti coloro che hanno contribuito a questo risultato.

 

  

Siti Internet:

Sito principale della Parrocchia  www.verolanuova.com

Oratorio  www.verolanuova.com/oratorio

L'Angelo di Verola  www.verolanuova.com/angelo

Archivio de “L' Angelo di Verola”  http://digilander.libero.it/angeloverola

Coro San Lorenzo  http://digilander.libero.it/corosanlorenzo

Casa Tabor  www.verolanuova.com/casatabor

Siti Ospiti  www.verolanuova.com/ospiti

Indirizzi di Posta Elettronica:

Parrocchia di san Lorenzo  parrocchia@verolanuova.com

Oratorio “Giacinto Gaggia”  oratorio@verolanuova.com

Radio Basilica  rbv@verolanuova.com

L'Angelo di Verola  angelo@verolanuova.com

Calendario Manifestazioni  eventi@verolanuova.com

Coro San Lorenzo  corosanlorenzo@iol.it

Casa Tabor  casatabor@verolanuova.com

 

 

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Riepilogo appuntamenti di Settembre

(solo di quelli che ci sono stati ufficializzati)

a cura di Radio Basilica di Verolanuova  

Il calendario completo del 2005 è pubblicato nel sito internet della parrocchia alla pagina appuntamenti

 

Per comunicare iniziative: e-mail eventi@verolanuova.com

Date e Luoghi Tema Promotori
Dall'1 Settembre
Informagiovani
Corsi Extrascolastici 2005 - 2006
INGLESE - MUSICA
PITTURA E DISEGNO AVANZATO
Iscrizione presso
Biblioteca e Informagiovani
fino al 30 settembre
Assessorato
alla Cultura
Dal 2 all'11 Settembre
Oratorio "Giacinto Gaggia"
via Zanardelli, 15
FESTA DELL'ORATORIO
Oratorio di Verolanuova
Domenica 4 Settembre in mattinata
Roggia Gambaresca
Piazza Libertà
PESCA ALLA TROTA
8° TROFEO AVIS VEROLANUOVA
per ragazzi dai 5 ai 13 anni
- Pescatori Dilettanti Verolesi
- AvisVerolese
- Assessorato
allo Sport
Domenica 18 Settembre ore 16.30
Anfiteatro del Parco Nocivelli
Musica nel Parco
WITHOUT
Rock Band Verolese
Assessorato
alla Cultura
Dal 23 Settembre al 9 Ottobre
Galleria di Palazzo Gambara
Mostra storico-iconografica su
PADRE PIO DA PIETRELCINA
a cura del Prof. Sergio Pagiaro
Parrocchia di Verolanuova
in collaborazione
con il Comune
Domenica 25 Settembre
Intera giornata
Piazza Libertà e luoghi diversi
FESTA DEL VOLONTARIATO
(programma in definizione)
Assessorato
ai Servizi Sociali
-
Volontariato Verolese
-
Associazione
Commercianti
     

 

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