Memorie del 1976 - Angelo di Verola
[ L'ANGELO DI VEROLA
Ottobre 1976 Anno I N°10 pag. 23 ]
MISCELLANEA - A cura di ANTONIO
VENETUS
«L'ANGELO GIRAVENTO» di Frate Francesco Colonna ispirò l'architetto per «l'ANGELO DI
VEROLANUOVA»
L'«Angelo giravento», riprodotto e descritto nel famoso libro del frate Francesco
Colonna «Hipnerotomachia Poliphili» del 1467, ovvero «Sogno d'amore» di Polifilo per
Polia. Questo famoso testo letterario mitologico allegorico, è l'unica opera veneziana
del 1400 che tratta delle arti, e perciò fonte importante per avere un'idea dei gusti
estetici e teorici dell'epoca. E' una mescolanza di motivi classici greci e medioevali,
secondo il "ritorno all'antico", "la renovatio", interpretati in modo
fantastico.
Dal Mantegna ai Bellini, dal Giorgione al Carpaccio, tutti si ispirarono a questo testo
altrettanto i più famosi architetti, il Longhena nella Chiesa della Madonna della Salute
a Venezia, tanto per citarne uno.
Quest'arte fantastica, non è solo evasione, sogno, sfuggire dalla realtà, ma
interpretazione, soprattutto fino al 1500, della simbologia pagana (reperti archeologici,
statue, templi, ecc.), in chiave profondamente cristiana.
In poche parole il passaggio tra le due civiltà e religioni, da quella greca mitologica e
politeista (più Dei), a quella paleocristiana e rinascimentale monoteista (unico Dio),
passa per questa strada.
Oggi, purtroppo, abbiamo un po' perso di vista questi valori artistici e conseguentemente
spirituali, questi messaggi di verità, che ci sembrano pertanto misteriosi ed
incomprensibili.
E' stato detto che l'arte è teologia, e la teologia non è forse " scienza della
divinità e dei suoi rapporti con le creature, riflessione sul mistero cristiano, sulle
sue origini"?
Orbene questa teologia simbolica della Chiesa, è oggi più che mai attuale , secondo gli
orientamenti del Concilio Vaticano II, rivolta alla pacificazione con la Chiesa Orientale
(arte simbolica per eccellenza), pertanto anche noi dobbiamo cercare di capire e rivedere
questa simbologia secondo una nuova luce.
E' stato detto dal grande teologo Ireneo «si deve amare profondamente tutto ciò che
appartiene alla Chiesa e bisogna comprendere bene la tradizione della verità ».
Descrizione:
L'ala movibile, ruota allo spirare del vento, provocando un flusso di aria che
permette alla tromba portata dall'angioletto di suonare.
L'analogia con l'angelo di Verola, anche se questo più tardo di epoca, è evidentissima.
Il nostro angelo, mi è stato detto, porta sul petto, un "gambero", stemma della
famiglia dei Gambara, e la veste era più corta.
Prof. Sergio Pagiaro
[ L'ANGELO DI VEROLA Ottobre 1976 Anno I N°10 pag. 23 ]