L'Angelo di Verola 2000

Mensile di Vita Parrocchiale - Anno XXV n° 9 Settembre 2000

Cop25_09.JPG (7567 byte)

Edizione a stampa a cura di Mons Luigi Corrini
Redazione: Rino Bonera - Don Giampaolo Goffi - Don Giovanni Gritti
Edizione on-line a cura di Tiziano Cervati


Archivio 2000 Angelo di Verola Parrocchia di Verolanuova

SOMMARIO


   3 Settembre... (D. L. Corrini)
   6 Calendario liturgico
 11 Ogni mese...una preghiera (D. Giovanni)

vita parrocchiale

 12 Il Vescovo comunica...
 13 E sotto i baffi... (R. Bonera)
 15 Rev.mo Monsignore...   (Una parrocchiana)
 16 S. Lorenzo 2000
 17 Notte di S. Lorenzo (R. Mor)
 18 Pellegrinaggio 2000 (Francesco & C.)
 20 Pellegrini...a due ruote
      Invito ai giovani della G.M.G.
 21 Un mese di maggio...  (L. Del Balzo)

dagli Oratori

 23 Festa dell’Oratorio
 25 Il Camposcuola (Don Giovanni)
 44 Ricordando il festival
 45 La G.M.G.
 46 Il sogno di Giuseppe (Gli animatori)

 


le nostre rubriche

48 Sapersi aprire (Gr. “Conoscerci”)
 50 I profeti (R. Bonera)
 51 Il libro di Giona (R. Bonera)
 52 Verola Sport (R. Bonera)

varie - cronaca

 54 “Cupola” (R. Mor)
 55 Un fatto sconvolgente (L. Del Balzo)
 56 Sr. Emiliana Cervati (R. Mor)
 58 Dal Ministero...
 59 Dal Comune ...
      Informagiovani
 60 Da “Assopadana”
 62 Turni delle farmacie
      Numeri utili
      Avviso ai collaboratori
 63 Relax...iamoci... (errebi)
 64 L’angolo dell’umorismo
      Per i più piccoli
 65 Radiobasilica riprende...
      Ultimi aggiornamenti
 66 Dal Canada... (G. Papini)
 68 Dall’AVIS (F. Bodini)
 69 Anagrafe parrocchiale
 70 Offerte pro opere parrocchiali


la parola del Prevosto

Settembre: riprendiamo

Stendo queste note nel clima di ferragosto. Verola presenta la consueta immagine di smobilitazione.

Molti sono in ferie per il meritato riposo. Altri, e non sono pochi, non si sono allontanati da casa. Non si possono concedere vacanze gli anziani, afflitti dagli inconvenienti dell’età, gli ammalati e coloro che sono impegnati ad assisterli. A questi si aggiungono quelli le cui risorse non consentono evasioni di nessun genere.

E allora c’è chi si accontenta delle “ferie casalinghe” godendosi il silenzio che offrono strade e piazze del paese concedendosi qualche visita... al “parco delle Vincellate” e dintorni...

La Parrocchia si è organizzata per rispondere ad alcune attese del tempo estivo.

Le iniziative hanno interessato centinaia di ragazzi e alcune decine di giovani.

Per due mesi i campiscuola parrocchiali in Valle Camonica hanno costituito un richiamo non solo per i ragazzi e i giovani, ma anche per le loro famiglie.

Molti Verolesi hanno avuto così l’opportunità di fraternizzare in un clima di serenità.

All’oratorio femminile le ragazze hanno vissuto i pomeriggi di luglio tra l’utile e il dilettevole.

Le rev.de Suore hanno organizzato per loro la scuola di taglio e cucito che prevedeva anche uscite ai monti, ai laghi, alle piscine.

Centocinquanta ragazzi sono ora impegnati ad animare l’ultima parte delle vacanze con “l’avventura” del Grest sotto la direzione dell’instancabile don Giovanni.

Ripresa

Settembre è il mese in cui si riprende, in ogni settore della vita, il cammino sospeso nel periodo estivo.
Quando si cammina insieme, impegnati in un serio viaggio, è indispensabile avere méte chiare e percorsi tracciati.

Per la nostra parrocchia l’esperienza da riprendere sono i “centri di ascolto”: impegno assunto al termine della missione parrocchiale.

I Padri missionari ritorneranno per richiamare l’esperienza e per verificare con noi il cammino della nostra comunità.

Avremo l’opportunità di ritornare sul tema quando verrà annunciata la data della verifica della missione.

L’orientamento generale del cammino annuale della parrocchia lo cogliamo però nella “Nota pastorale” del vescovo che ha indirizzato alla diocesi.

Richiamandosi alla scelta pastorale dello scorso anno il vescovo ritorna sulla strategia del suo episcopato: la “Nuova Evangelizzazione”.

È urgenza che sente tutta la Chiesa.

La cultura laica-secolare veicolata dai potenti mezzi della comunicazione sociale sta spingendo masse sempre più consistenti di battezzati sulle strade dell’abbandono della visione cristiana della vita. Si può cogliere il fenomeno nelle situazioni immediatamente verificabili. Si constata l’abbandono della pratica religiosa e dei sacramenti, la famiglia denuncia una crisi diffusa, si nota un crescente disinteresse da parte dei giovani-adulti nell’impegno di trasmissione della fede ai bambini e ai ragazzi.

Non c’è più un sentire religioso diffuso, socialmente condiviso, molto vivo qualche decennio fa.

Per questo, l’evangelizzazione intesa come annuncio dell’amore di Dio manifestato agli uomini nella persona di Cristo, nucleo centrale del cristianesimo e che costituisce, da sempre, la ragione d’essere della Chiesa e di ogni sua iniziativa, deve tornare ad essere impegno primario.

Siamo confortati dalla presenza di tradizioni, di istituzioni, di persone che consentono di operare per l’evangelizzazione su un terreno ben predisposto.
Il vescovo, con la passione dell’apostolo, nella “Nota pastorale” offre prospettive ricche di suggestioni concrete.

Abbiamo davanti un anno ricco di verifiche, di impegni di attività... sospinti ancora dalla memoria viva della missione popolare. Con l’aiuto del Signore e con la partecipazione dei laici e delle persone impegnate negli organismi di corresponsabilità sarà certamente un anno fruttuoso.
A proposito

Con il mese di ottobre si compiono venticinque anni della mia presenza a Verola.

Mio primo dovere è quello di confessare il saldo negativo della mia vita di parroco.

Lo vedo con chiarezza confrontando, sul monitor della memoria, quello che dovevo essere con ciò che sono stato: si evidenzia uno scarto notevole tra il progetto e la realtà.

Mi conforta però constatare che mi avete sempre fatto credito con la vostra preghiera, con la carità, il buon esempio e la comprensione.

Dopo venticinque anni, ora, avete il diritto di essere stanchi. Vi devo confessare che avanzando negli anni esperimento come vengono meno le energie e aumentano i difetti.

Per questo oso chiedervi di continuare a farmi credito con la preghiera: è risorsa su cui faccio conto per quel tempo che il Signore mi concederà di essere ancora con voi.

Devo poi confidarvi il grosso disagio che ho provato quando mi è giunta notizia della onorificenza pontificia certamente da me immeritata e inattesa. Ringrazio tutti coloro che hanno voluto esprimere congratulazioni al... “Monsignore”.

Mentre sono grato al Santo Padre e al Vescovo, vorrei fosse chiaro che se l’onorificenza è personale non mi appartiene esclusivamente perché va intesa come riconoscimento alla comunità di Verolanuova.

Infatti insieme alla fede eroica testimoniata da alcuni Verolesi, dichiarati ufficialmente beati, e alla magnifiche tradizioni cristiane, Verola ha espresso un edificio sacro elevato al titolo di Basilica per le opere d’arte in essa custodite, frutto del genio di tanti artisti.

Vorrei ricordare poi che il mio nome di battesimo mi fa sentire cristiano con voi e prete per voi. L’onorificenza mi crea qualche disagio perché non vorrei fosse segno di separazione da voi.

Il Signore susciti in tutti propositi di bene perché dopo la parentesi e gli eventi estivi abbiamo a riprendere insieme il cammino per le mete che ci stanno davanti.

Torna al Sommario


Calendario liturgico dal  3 settembre all’1 ottobre 2000
 

settembre 

ORARIO SANTE MESSE
 

 In Basilica:   Prefestiva : ore 18.30
   Festiva : ore 7.30 - 9.30 - 11.00 - 18.30
    : ore 16.00 Celebrazione Liturgica
   Feriali : ore 7.00 - 9.00 - 18.30
 S. Rocco:  Festiva : ore 9.00
 S. Anna - Breda Libera: Festiva : ore 10.00
 Cappella Casa Albergo:  Feriale e prefestiva: ore 16.30

N.B.: Riprende l’orario solito delle messe domenicali con la celebrazione della santa messa vespertina quotidiana.  

3 Domenica XXII del tempo ordinario

Dal Vangelo - “... Gesù disse: “Dal cuore degli uomini escono le intenzioni cattive: prostituzioni, furti, omicidi, adulteri, cupidige, malvagità, inganno, impudicizia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l’uomo”. (Mc. 7, 21-23)

 Sante messe con orario festivo
ore 16.00 Celebrazione liturgica
ore 17.00 Presso l’Oratorio femminile incontro con i genitori, padrini e madrine dei bambini che saranno battezzati nel mese di settembre

4 lunedì Alle ore 5.00 parte il pellegrinaggio parrocchiale per Roma e Assisi.
 È il pellegrinaggio per il Grande Giubileo.
 Alle ore 20 . 30 nel salone delle Suore si apre il corso dei fidanzati in preparazione alle celebrazione del matrimonio cristiano. Il corso si svolgerà ogni sera della settimana. L’ultimo incontro avrà luogo domenica 10 settembre alle ore 17.00 e sarà seguito dalla santa messa alle ore 18.30.


7 giovedì Primo del mese. Dopo la santa messa delle ore 9.00 seguirà l’adorazione del Santissimo comunitaria e privata fino alle ore 12.00

8 venerdì Natività della B. V. Maria;
 Festa di Maria Bambina.
 Sante messe con orario feriale
ore 7.00 Santa messa celebrata nella Cappella delle Rev.de Suore - Via Dante

10 Domenica XXIII del tempo ordinario

Dal Vangelo - “Condussero a Gesù un sordomuto... Gesù disse: “Effeta”, cioè “Apriti”. E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente”. (Mc. 7, 34-35)

 Sante messe con orario festivo

ore 9.30 La santa messa, tempo permettendo, viene celebrata all’Oratorio.
ore 16.00 Celebrazione liturgica

14 giovedì Esaltazione della S. Croce. Festa
 Sante messe con orario feriale
 Santa messa presso il monumento alla Croce: ricordo delle sante Missioni del marzo 1982. Pregheremo per la Santa Missione tenuta all’inizio di quest’anno e che richiameremo nel prossimo mese di novembre

15 venerdì Memoria della B. V. Maria Addolorata
 Sante messe con orario feriale

17 Domenica XXIV del tempo ordinario

Dal Vangelo - “Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, Gesù disse loro: “Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua”. (Mc. 8, 34)

 Sante messe con orario festivo
ore 16.00 Celebrazione liturgica

23 sabato Ricorre oggi il 10° anno dell’inaugurazione dell’Oratorio ricostruito, alla presenza del Vescovo Mons. Bruno Foresti.

24 Domenica XXV del tempo ordinario

Dal Vangelo - Gesù chiamò i dodici e disse loro: “Se uno vuol essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servo di tutti”. (Mc. 9, 35)

 Sante messe con orario festivo
ore 10.30 Straverola
ore 16.00 Celebrazione liturgica
ore 17.00 Celebrazione comunitaria dei battesimi
ore 17.00 Nel salone dell’Oratorio femminile incontro con l’Azione Cattolica Adulti
ore 18.30 Santa messa in suffragio del prevosto Mons. Nicostrato Mazzardi nel 46° anno della morte

28 giovedì Beato Innocenzo da Berzo - sacerdote Cappuccino
 Sante messe con orario feriale
29 venerdì S.s. Arcangeli Michele, Gabriele, Raffaele. Festa.
 Sante messe con orario feriale

ottobre

1 Ottobre - Domenica XXVI del tempo ordinario

Dal Vangelo - Gesù disse: “Chiunque vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, vi dico in verità che non perderà la sua ricompensa”. (Mc.9,41)

 Sante messe con orario festivo.
 Si apre la settimana pastorale Mariana
ore 15.00 Celebrazione solenne per anziani e malati
ore 17.00 Presso l’Oratorio femminile incontro con i genitori, padrini e madrine dei bambini che saranno battezzati nel mese di ottobre.

N. B. Con il prossimo numero dell’Angelo verrà pubblicato il calendario delle celebrazioni della settimana pastorale.

ORARIO SANTE MESSE

In Basilica:   Prefestiva : ore 18.30
   Festiva : ore 7.30 - 9.30 - 11.00 - 18.30
    : ore 16.00 Celebrazione Liturgica
   Feriali : ore 7.00 - 9.00 - 18.30
 S. Rocco:  Festiva : ore 9.00
 S. Anna - Breda Libera: Festiva : ore 10.00
 Cappella Casa Albergo:  Feriale e prefestiva: ore 16.30
 

OTTOBRE:
1) MESE MISSIONARIO
Da alcuni anni la Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli propone di dedicare le domeniche di ottobre all’idea missionaria.
La giornata missionaria in senso stretto è sempre la penultima domenica di ottobre.
La prima domenica è la giornata della preghiera, la seconda del sacrificio, la terza della vocazione, la quarta dell’offerta e l’ultima del ringraziamento.

2) MESE DEL ROSARIO
Questo mese ripropone il pio esercizio del Santo Rosario del quale tratta ampiamente la terza parte dell’esortazione apostolica “Marialis Cultus” di papa Paolo VI.
La seconda domenica del mese celebreremo, come ogni anno, la “Solennità della Madonna del Santo Rosario”. Ogni sera, prima della santa messa vespertina, in Basilica sarà recitato il Santo Rosario.
È auspicabile che nelle nostre famiglie ritorni questa pia pratica che nel passato costituiva la preghiera per eccellenza.

Torna al Sommario


ogni mese...
... una preghiera
 

Il Mistero di Dio - Trinità è l’aspetto di Dio che in questo Anno del grande Giubileo è proposto alla nostra contemplazione, insieme ad altri, quale per es. l’Eucaristia, come già abbiamo altre volte ricordato.
In questa preghiera lo sguardo rivolto a Dio nel mistero stupendo della sua vita intima si fa consapevole della infinita sanità di Dio e, di conseguenza, della povertà di quella piccola creatura che è l’uomo. Il confronto ci fa scoprire la nostra povertà e indegnità, il bisogno di misericordia. È l’atteggiamento penitenziale necessario quale premessa al bisogno di conversione a cui tende tutto il cammino dell’Anno Santo.
 

A te voglio venire

Onnipotente, Santo Iddio,
a te voglio venire,
a te rivolgere la mia preghiera.
Te voglio confessare;
te, Padre e Figlio e Spirito santo;
te voglio lodare, celebrare, adorare;
voglio renderti grazie per la tua immensa gloria.

Ecco, o Dio, io vengo al tuo cospetto:
Dio santo, Dio giusto,
Dio che sei la verità
la fedeltà, la purezza, la giustizia.
Nel presentarmi davanti a te
sono costretto a cadere in ginocchio come Mosè
e a dire come Pietro:
“Allontanati da me
perché sono uomo peccatore”.
So di poter pronunziare solo una parola:
abbi misericordia di me.

Ho bisogno della tua misericordia
poiché sono un peccatore.
Sono indegno della tua misericordia
poiché sono un peccatore.

Ma bramo umilmente
la tua misericordia illimitata
poiché non sono un dannato
bensì un uomo di questa terra
che ha ancora nostalgia dei cieli
della tua bontà
e che accoglie umilmente,
con lacrime di gioia,
il dono immenso della tua misericordia.

Karl Rahner

Torna al Sommario


vita parrocchiale

Il nostro Prevosto
è “Cappellano
di Sua Santità”
 

Riproduciamo la copia della prima comunicazione ufficiale della nomina a “Cappellano di Sua Santità” del nostro prevosto.
Non appena in possesso pubblicheremo anche la fotocopia del Biglietto di nomina.
Intanto le nostre prime felicitazioni e congratulazioni al neo-Monsignore a nome di tutta la comunità.Riproduciamo la copia della prima comunicazione ufficiale della nomina a “Cappellano di Sua Santità” del nostro prevosto.
Non appena in possesso pubblicheremo anche la fotocopia del Biglietto di nomina.
Intanto le nostre prime felicitazioni e congratulazioni al neo-Monsignore a nome di tutta la comunità.

Il Vescovo di Brescia

Al molto Reverendo Mons. Luigi Corrini
Prevosto di Verolanuova

Ho il piacere di comunicarti che il Santo Padre ti ha nominato "Cappellano di Sua Santità".
Potrai ritirare il Biglietto di nomina da me, incontrandomi in Episcopio.

+ Giulio Sanguineti

Brescia, 29 Giugno 2000

Torna al Sommario


E sotto i baffi...
 

Ne vale la pena.     Scomodo Giambattista Vico, filosofo napoletano (XVII sec.) e rispolvero la sua “teoria dei corsi e dei ricorsi”: i cicli storici - afferma - si ripetono e la Provvidenza garantisce l’ordine del loro ripetersi.
È proprio mentre il filosofo scrive che Verolanuova, già allora discreta Signora, conta (ma già accadeva dal XV e XVI sec.) prevosti titolati: cardinali, vescovi, conti e anche... monsignori. Sì; già allora!
Il silenzio sui “titoli”, poi, (non sai se e quanto meritati) pare cadere nei secoli XVIII e XIX. Un corso, o ciclo, era dunque finito. A quando il suo ripetersi?
***

E giunse il secolo XX. Non è più tempo di titoli altisonanti. La teoria del Vico trova conferma e i “Monsignori” ritornano: da alto loco, ovviamente, sono nominati, in ordine di tempo, i prevosti verolesi, ora defunti, Mazzardi don Nicostrato e Faita don Pietro.
Poiché non c’è due senza tre ecco, ora, Monsignore, il prevosto don Luigi Corrini, da venticinque anni attivo a Verolanuova: a chiudere il secondo millennio e, senz’attimi di stanca,  per aprire, col 2001, il terzo.
***

Monsignore! Scindo il termine: Mòn/signore. Dove il “Mòn”, per tutti e in tutt’i casi, sta per (dal francese) “Mio = nostro (nel caso specifico)”. Signore: da (sempre dal francese) “Seigneur”. Era il Signore del Castello, sovrano della Signoria con poteri ampi e indiscutibili. Allora.
Oggi: i tempi sono mutati (per fortuna); il Castello non è più la fortezza ma ha cambiato nome: nel caso nostro si chiama Basilica e la Signoria è l’odierna parrocchia dove, a pieno titolo ci deve stare e ben vi sta un “Mòn-signore”. Dove la Basilica sta per casa aperta e la parrocchia è trasparenza di corresponsabilità e condivisione. Qui il “Signore” è doppiamente tale: sempre guida capace ed apprezzata delle anime e, ancora, l’uomo dalla signorilità dei sentimenti, dalla nobiltà dei propositi, dalle sagge lungimiranti iniziative, dalla capacità nel portarle a termine. Comunque: Prete sempre e soltanto, nonostante tutto.
***

Per l’occasione l’Angelo ha sfoderato un paio di baffi che non ti dico. (Che li abbia sempre avuti e camuffati? E perché?).
Ripensando a quando prese dimora a Verola - guarda caso: proprio nel XVII secolo - davanti ai suoi occhi socchiusi sfilarono volti di prevosti assai titolati e rivisse il tempo del sipario calato, in seguito, su quei titoli più o meno (forse più “meno” che “più”) meritati. Così ha sentito il bisogno di sorridere senza dare nell’occhio. Di chi? Di quanti ritenevano il riconoscimento ormai anacronistico; di chi, prima non lo aveva voluto concedere senza perché e di chi, per tanti perché ha detto, invece, sì. Come abbia sorriso agli uni e agli altri non so, né m’interessa più di tanto. So, però, (ma chi non sa?) come sorride, riposti i baffi, (e ciò la dice lunga) con i Verolesi che plaudono.
“Per Bacco! - par che dica -. Ad un civile riconosci la meritata commenda di Stato e perché no il monsignorato a chi, per meriti straordinari, se l’è veramente guadagnato?”.
...
Come?... Obbietti? Liberissimo.
Anche a te l’Angelo, comunque, rimessi i baffi, sorride...
rino bonera

Torna al Sommario


Verolanuova, agosto 2000
Rev.mo Monsignore,
 

Venerdì 21 luglio u.s., alle ore dieci, la quotidianità dei verolesi è stata rallegrata da uno scampanìo festoso che si è ripetuto all’ora di pranzo.

Mentre le persone, attente alle gioiose note, si interrogavano sul perché di quel suono insolito, quelle informate dalla stampa, svelavano il... mistero: don Luigi Corrini, parroco di Verolanuova, era stato nominato dal Papa, su proposta del Vescovo, Cappellano di Sua Santità, perciò insignito del titolo di Monsignore.

Ho notato, dai toni delle voci delle persone con le quali ho comunicato, che la notizia era stata appresa con soddisfazione e compiacimento per il riconoscimento concesso al loro pastore che da venticinque anni li guida spiritualmente con amore, zelo, dedizione. Felicitazioni vivissime, Monsignore, ed auguri di godere, in salute e serenità, per gli anni che ancora le saranno concessi, l’onorificenza riconosciutale.

Colgo l’occasione per ringraziarla, a nome di tutti i parrocchiani, dell’intensa attività pastorale svolta: ci perdoni se non sempre abbiamo risposto, in modo adeguato, ai suoi insegnamenti, alle sue sollecitazioni, ai suoi richiami: vedrà che prima o poi, il seme gettato darà buoni frutti.

Un grazie anche a tutti i bravi e zelanti sacerdoti che l’hanno affiancata in questo venticinquennio e che hanno esplicitato il loro ministero per il bene delle nostre anime.

Non possiamo certo dimenticare l’impegno che in questi anni ha profuso anche per la cura del nostro patrimonio artistico; forse, in passato, quando tante opere d’arte erano ricoperte dalla pàtina impietosa del tempo, parecchi verolesi non erano pienamente consapevoli dei tesori di cui Verola può vantarsi. Ora ne siamo tutti coscenti e molto orgogliosi.

Nel rinnovarle le più vive felicitazioni, la preghiamo di sentirci vicini e sempre partecipi alla vita della parrocchia anche se, alcune volte, le apparenze sembrano dimostrare il contrario. Al momento opportuno, però, sappiamo essere bravi cristiani.

Auguri, Monsignore e... ad multos annos...

Una parrocchiana
a nome di tutti

Torna al Sommario


San Lorenzo 2000
 

Ringraziamo il Signore per averci dato la possibilità di festeggiare stupendamente San Lorenzo, il patrono della nostra Parrocchia.Grazie al bel tempo e alla voglia di incontrarsi delle persone, la nostra Comunità ha vissuto due appuntamenti vivi e coinvolgenti.
 

Mercoledi 9 agosto

Aiutati dall’astronomo Sig.Gian Paolo Pizzetti abbiamo avuto modo di approfondire il fenomeno delle stelle cadenti, le cosiddette “lacrime di S. Lorenzo”. Con linguaggio piacevole e competente, il supporto di diapositive, siamo stati introdotti nel mistero dell’universo. La spiegazione scientifica dei vari fenomeni ci ha dato modo di ringraziare ancora di più il Signore per la Creazione: in questo siamo stati aiutati da un tocco di poesia donatoci dalla nostra poetessa Rosetta Mor che per questo “S. Lorenzo 2000” ci ha donato la seguente poesia.
 
 
  Notte di San Lorenzo

Tace l’insolito, smisurato
frinire delle cicale,
spasimo di vita. E cigola
la porta del cielo sopra noi
a spalancare schermi
d’astri ammiccanti,
fiori di luce, echi di silenzi.

Ma lo sguardo è in attesa
di faville cadenti,
complici, immediate e fuggenti,
di lacrime bruciate
a confermare sogni
nello stupore del tempo
che non fa rumore,
di frammenti siderali
vaganti, perduti
nel tremore del cosmo
ove sciabordano i pensieri.

Si fa notte, la lunga notte
di San Lorenzo e l’attesa
di pulviscoli d’oro fulminei
si fa trepida veglia
d’auspici, tacita intesa
da cogliere quale baleno,
messaggio che stempera speranze
nel vago sentore dell’anima.
 
 
  Giovedi 10 agosto

Dopo la Santa Messa che ha visto partecipazione quantitativa e qualitativa, ci siamo dati appuntamento nel bellissimo giardino del nostro Palazzo Comunale, una scenografia stupenda per danze rinascimentali accompagnate da musica e canti dell’epoca. Danzatori, musici, trampoli, mangiafuoco, giochi di fuoco: tutto come una volta, al chiaro di luna, con tanta fantasia e poesia.
 

Arrivederci a San Lorenzo 2001

Torna al Sommario


Pellegrinaggio 2000
 

Ce l’abbiamo fatta!    Il 15 agosto, come migliaia di altri pellegrini, varcavamo la Porta Santa di San Pietro in Vaticano.
Ma per capire la nostra gioia, bisogna partire 550 km prima... a piedi.
La mattina del 30 luglio, in tre scendiamo dal treno a Fidenza e ci mettiamo in cammino lungo l’antica via francigena che, fin dal medioevo, portava i pellegrini europei a Roma.
Sin dai primi chilometri, le persone incontrate si sono rivelate disponibili e per tutti i 17 giorni siamo stati sempre ben accolti.
Prima di partire pensavamo alle sofferenze dovute al peso degli zaini, alle otto e più ore quotidiane di cammino, al caldo del giorno o ai disagi della notte ma mai ci saremmo aspettati una esperienza così dura. Ad alleviare le nostre fatiche, la gentilezza di persone di una Italia spesso dipinta come indifferente; ricordiamo con affetto Don Giuseppe a Berceto, le Suore di San Vincenzo a Costafabbri di Siena come le decine di persone, di cui non sappiamo il nome, che ci hanno aiutato lungo il cammino.
Assieme a noi, a piedi sulla strada, gente di Milano, Genova, Turbigo, Sarzana, Trezzo d’Adda, Brescia, Crema e tanti altri. Con loro abbiamo condiviso momenti di fatica, e momenti di gioia ed è anche grazie a loro che la nostra esperienza può dirsi completa.
Passo dopo passo, da San Lorenzo in Verolanuova a San Pietro in Vaticano, passando per decine di parrocchie piccole e grandi, abbiamo festeggiato il nostro Giubileo con un pellegrinaggio che ci ha fatto veramente “Crescere”.
Tre Pellegrini
Francesco, Luca e Piero

Torna al Sommario


Pellegrini...
a due ruote
 

Sono parecchi i Verolesi che, da soli o in gruppo, hanno partecipato alla Giornata Mondiale della gioventù. E diversi sono i modi e i mezzi utilizzati per essere pellegrini.
Matteo Cervati e Fausto Cipolini hanno scelto la bicicletta.
Partiti da Dello con altri 14 compagni di strada il 10 Agosto, dopo aver fatto tappa a Parma, Ferrara, Cesenatico, Urbino, Assisi e Narni, sono giunti a Roma Giovedì 17 Agosto.
Ci racconta Matteo:
“È stata una grande faticata ma è stato tutto incredibilmente bello. Nei giorni trascorsi per il Giubileo dei Giovani, prima in quelli del viaggio ma poi, specialmente in quelli passati a Roma e a Tor Vergata, abbiamo avuto la possibilità di confrontare le nostre esperienze personali con quelle di altri giovani di tutto il mondo.
Ci ha entusiasmato la voglia di fraternizzare pur provenendo da culture diverse. Sui volti di tutti abbiamo visto la gioia di trovarsi lì, tutti insieme, per pregare ma anche per ridere, scherzare, cantare e ballare all’unisono anche col Papa.
Nell’aria era palpabile la tranquillità e la felicità che i nostri cuori provavano in quei momenti. Un calore umano (ben più forte di quello del sole che picchiava sodo) che ha contagiato subito anche il Papa dandogli una enorme carica e che lo ha portato spesso ad unirsi ai nostri inni di gioia.
In poche parole: un’esperienza indimenticabile che ci ha davvero colpito al cuore”.

Torna al Sommario


Invito a tutti i giovani che hanno partecipato
alla Giornata Mondiale delle Gioventù
 

I responsabili del sito internet della nostra parrocchia intendono dedicare alcune pagine alle diverse esperienze di pellegrinaggio a Roma per la GMG 2000.
Se vuoi collaborare fai pervenire le tue impressioni, fotografie, ricordi, articoli, preghiere, proteste e proposte e tutto quanto può essere utile allo scopo, ai responsabili del Sito:
Tiziano Cervati, Piero Lò e Mauro Loda
oppure mandacele via E-mail all’indirizzo:
rbv@verolanuova.com

Non tenere per te ciò che hai provato, condividilo con tutti. Grazie.

Torna al Sommario


Un mese di maggio...
...speciale
 

Il mese di maggio è, certamente, il più bello dei mesi dell’anno: la natura, in pieno rigoglio, riempie l’anima di serenità e stupore ed invita ad innalzare, più spesso, il pensiero a Dio, creatore di tanta magnificenza ed alla Madonna alla quale il mese è consacrato.
Ma, quest’anno, è stato un mese particolarmente bello e ricco di proposte per chi ama offrire un po’ di primavera anche allo spirito.
La massiccia partecipazione alla serata di preghiera ed alla fiaccolata in onore delle sante B. Capitanio e V. Gerosa nell’anniversario della loro canonizzazione, è stata caratterizzata da grande entusiasmo e fervore!
Certamente, con la propria fiaccola, ogni partecipante avrà inteso esprimere la sua fede ed un grazie alle due sante per la predilezione riservata a Verola. Non meno sentita la soddisfazione nel ricordare il 1° anniversario della beatificazione di don A. Tadini. Quanti motivi di riflessione per noi verolesi davanti agli esempi di queste persone che hanno concretizzato, in un modo veramente speciale, il loro amore verso Dio ed i fratelli, ed a questi richiami si è aggiunto anche quello, non meno forte, dell’ordinazione a diacono di Felice Bonini, presieduta, nella nostra Basilica, dal Vescovo Emerito di Brescia Mons. B. Foresti. Durante la cerimonia si sono susseguiti momenti di grande suggestione ed emozione come quando il coro ha cantato con tanta bravura: “Eccomi...”; non era una parola priva di contenuto, ma esprimeva, nella realtà, ciò che Felice stava facendo: il dono totale della vita a Dio.
E quale gioia interiore più grande, della certezza di aver risposto alla chiamata del Signore? Quanti giovani oggi, troppo frastornati e distratti, non sanno porsi in ascolto della voce di Dio? O, forse, allettati ed attratti da altri miraggi, si lasciano sedurre, mettendosi in cammino per vie più facili ed appaganti dal lato umano?
Anche la devozione a Maria, in questo mese a Lei consacrato, è stata particolarmente sentita e vissuta: i rosari comunitari serali e i canti mariani nelle varie diaconie, la processione di domenica 21 maggio, hanno dimostrato che la Madonna occupa ancora un posto veramente importante nel cuore dei verolesi. E che dire della serata del 31 maggio che ha chiuso, in bellezza, presso il convitto M. Bambina il mese mariano? I bravi e speciali animatori (P. Felice, le Suore Operaie della S. Casa di Nazareth e le Suore di M. Bambina) hanno saputo ricreare l’atmosfera delle sante missioni: entusiasmo, fervore, partecipazione; infatti eravamo veramente in tanti quella sera: oltre ogni aspettativa... e tutti siamo ritornati molto soddisfatti alle nostre case.
Ecco perché il maggio dell’anno giubilare è stato un mese speciale, ricco di proposte che hanno rafforzato, in noi verolesi, la fede ed il desiderio di ritrovarci, di stare insieme, di fare comunità. Perciò un grazie alle persone sempre disponibili e generose che si sono prodigate per chiudere ogni volta, con un momento conviviale assai gradito, le varie cerimonie.
E... “dulcis in fundo...” i pellegrinaggi. Un gruppo di verolesi, accompagnato dal parroco, si è recato in Israele e Giordania alla ricerca delle radici della fede, per ritrovare l’identità di autentici cristiani, spesse volte scalfita e messa in dubbio da una società fortemente laicizzata. Noi che siamo rimasti a casa, ci siamo resi conto di quanto sia stata importante e bellissima questa esperienza, leggendo la relazione pubblicata su “l’Angelo” che ha portato anche noi, sulle ali della fantasia, in quei luoghi pieni di fascino e di richiami spirituali.
Ed il pellegrinaggio a Caravaggio, dove oltre all’omaggio alla Madonna come ogni anno, è stato possibile lucrare il perdono giubilare.
Ma il tempo e con esso anche tutte le cose, passa inesorabilmente...
Ora siamo alla soglia dell’autunno e, con un pizzico di rimpianto, guardiamo alla stagione che sta per terminare; se avremo fatto tesoro di tutto ciò che di bello e positivo ci ha offerto, per il nostro spirito potrebbe essere ancora... primavera.

L. Del Balzo

Torna al Sommario


dagli oratori
 

L’Oratorio “Giacinto Gaggia” di Verolanuova
Festa dell’Oratorio
Dall’1 al 17 Settembre 2000
 

Programma:

Venerdì 1 ore 21.00
serata musicale col gruppo italo-verolese
“THE PIUY’S BAND GROUP - TOUR 2000”
special guests stars
“i desperados”

Sabato 2 ore 21.00
serata musicale col complesso
“SALA MUNGITURA”
in collaborazione con l’associazione “Arcobaleno”

Domenica 3 ore 21.00
serata giovani con il gruppo
“PIUTTOSTO DEGLI ALTRI”

Martedì 5 ore 20.00
Serata della Comunità Educativa
dell’oratorio con cena a cura dell’avis

Mercoledì 6 ore 21.00
serata giovani con discoteca
“CD VERTIAMO CON LA MUSICA”

Giovedì 7 ore 20.30
Chiesa di San Rocco
CONFESSIONI PER I GIOVANI
E GLI ADOLESCENTI

Venerdì 8 ore 20.30
“JUBIGIOCHI 2000”
sono aperte le iscrizioni presso il bar dell’oratorio
Sabato 9 ore 21.00
Si balla col gruppo
“CHÈI DE LA BANDA”

Domenica 10 ore 9.30
SANTA MESSA IN ORATORIO

ore 14.00
GIOCHI DI SAN LUIGI
per tutti i ragazzi, in particolare per quelli del grest

ore 21.00
ballo liscio col gruppo
“I MELODY”
canta
Daria Cremaschini

ore 23.00
estrazione dei biglietti
abbinati alla sottoscrizione pro-oratorio

Venerdì 15 ore 21.00
“UN ANNO DI VITA IN ORATORIO”
serata di ricordi con diapositive e...

Sabato 16 ore 21.00
I ragazzi dell’Oratorio di San Paolo presentano:
IL SOGNO DI GIUSEPPE    (per informazioni e immagini clicca sulla scritta rossa)
commedia Musicale in due tempi

Domenica 17 ore ore 21.00
festa conclusiva del grest e della scuola rum

nelle sere di Sabato 2, Domenica 3, Sabato 9 e Domenica 10
GRAN RISTORANTE
a cura dell’AVIS Verolese
Per tutta la durata della festa
funzioneranno stands di giochi e gastronomia

Torna al Sommario


oratorioestate 2000
Il Camposcuola
“Paspardo 2000”
 

“4Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo. 5Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze. 6Questi precetti che oggi ti do, ti stiano fissi nel cuore.” (Dt. 6).

“Con tutto il cuore, tutta l’anima, tutte le forze”: con tutte le tue capacità affettive (desiderio, sentimento, volontà), con tutte le tue facoltà intellettive (intelligenza, memoria) e, infine, con tutte le tue possibilità fisiche; tutto ciò che ti fa essere quale sei, tutto ciò che tu sei e ti appartiene in quanto parte o aspetto di te e della tua personalità: tutto devi mettere nel tuo desiderio e nel tuo impegno di amare il Signore, rispondendo all’amore che Egli per primo ti porta. Con tutto te stesso sei chiamato ad essere per Lui.
Vivere la vita come vocazione e dono - e non come frutto del caso - vuol dire sentirsi chiamati a dare una risposta. Se ciascuno di noi è stato donato a se stesso con tutto quello che è, allo stesso modo, con tutto quello che è risponde al dono che egli stesso percepisce di essere, facendosi dono a sua volta, innanzitutto nei confronti di Colui che è il Donatore sommo e, in Lui, alle persone che condividono il suo cammino sulla faccia della Terra. Sappiamo bene, infatti, che è illusorio pensare di amare Dio se non si amano il fratello e la sorella nei quali Egli prende forma e volto: “L’avete fatto me!” (Mt. 25).

Eccomi... con tutto me stesso. Questo dunque, il tema su cui, nei due Campiscuola - quello per i ragazzi e l’altro, per gli adolescenti e giovani - si è cercato di riflettere, aiutati anche dagli aspetti propri di questo Anno del Grande Giubileo del Duemila: Dio - Trinità, l’Eucaristia, il Pellegrinaggio. Tali realtà hanno costituito l’orizzonte costante del cammino proposto sia nei due turni dei ragazzi che in quello degli adolescenti-giovani.
Con tutto me stesso: non è la classica frasetta per invitare qualcuno a prendere in considerazione la possibilità di consacrarsi interamente al Signore; è invece la sollecitazione a rendersi consapevoli che non si segue il Signore “a ore”, come se si timbrasse un cartellino: tutta l’esistenza del credente è vissuta nello Spirito, con Gesù, per il Padre.
S. Paolo ce lo ricorda in varie maniere: “Sia che mangiate, sia che beviate, sia che facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto per la gloria del Signore” (1 Cor. 10, 31); “Tutto quello che fate in parole ed opere, tutto si compia nel nome del Signore Gesù, rendendo per mezzo di lui grazie a Dio Padre” (Col. 3, 17); “In ogni cosa, rendete grazie (= fate eucaristia, poiché Eucaristia significa “rendimento di grazie “) “ (1 Ts. 5, 18).
Dunque, tutto quello che facciamo può essere fatto per la gloria del Signore e può diventare eucaristia, rendimento di grazie, può venire offerto attraverso il pane e il vino che vengono recati all’altare e unito al sacrificio eucaristico che, per la potenza dello Spirito, dono del Padre, “rinnova” la morte e la resurrezione di Gesù. Tutto quello che facciamo, insieme a tutto quello che siamo: con tutto noi stessi. In ogni parola, pensiero, azione, il credente è discepolo di Gesù, Figlio del Padre, chiamato a lasciarsi guidare dallo Spirito che abita in Lui per il Battesimo e la Cresima.
Questo vale per tutti: consacrati e coniugati; è la premessa per realizzare se stessi attraverso la scelta di vita che si compirà, attuata interrogandosi di fronte al Signore su quale sia il suo progetto per ciascuno di noi.

In diverso modo, sia nel cammino dei ragazzi che in quelli di adolescenti e giovani, il riferimento all’Eucaristia è stato costante: essa è uno dei temi principali di quest’Anno Giubilare, insieme al Pellegrinaggio e all’attenzione al Mistero trinitario di Dio; anche questi ultimi due aspetti hanno contribuito a determinare l’ “orizzonte” dei rispettivi cammini. Né è mancata la celebrazione di un altro aspetto legato al tema giubilare: la riconciliazione sacramentale.

Come sempre, non ci è possibile “misurare” quanto effettivamente sia rimasto nel cuore di coloro che hanno vissuto questo cammino, correlato a tutto quanto costituisce l’esperienza del Camposcuola: non solo preghiera e riflessione personale o in gruppo, ma anche vita comunitaria, servizio reciproco, esperienza di amicizia, occasione di fraternità, testimonianza di servizio disinteressato ricevuto (e non sempre riconosciuto o apprezzato). Possiamo essere certi che, attraverso lo stare gomito a gomito per due settimane, lo Spirito del Signore, attraverso almeno uno o l’altro degli “ingredienti” appena ricordati avrà provveduto a far attecchire qualche buon seme. Arriveranno dei frutti e non potremo dire se essi saranno conseguenza (anche) di questa esperienza: non è questo che importa, bensì il fatto che qualche frutto arrivi e ci renda capaci di seguire il Signore con tutto noi stessi.
 

1 - CAMPOSCUOLA RAGAZZI

A - IL CAMMINO DI FEDE

Un immaginario viaggio sull’astronave Millennium, a ricordare che la nostra esistenza è un viaggio: un pellegrinaggio, al seguito della Stella. Anche i Magi ebbero una stella a guida del loro cammino.
Sotto questa figurazione si è cercato di aiutare i ragazzi a compiere un “itinerario che ruotava intorno alla presa di coscienza della propria identità personale, corporea, interiore, relazionale e familiare, per aiutarli a percepire se stessi come una totalità, una realtà unificata non divisa a settori. Una realtà vitale, bella comunque sia, profondamente e totalmente amata da Dio, che nel suo Amore radicale, infinito ed eterno, chiama ciascuno a realizzare se stesso nel dono di sé agli altri”: così si esprimeva l’introduzione della piccola guida ad uso degli educatori, realizzata dallo stesso gruppo che ha composto il sussidio consegnato ai ragazzi.
Il cammino è iniziato con una breve ma coinvolgente caccia al tesoro, al termine della quale i ragazzi hanno trovato il foglio con la formazione del proprio gruppo, due “stelle” di cartoncino, che sarebbero state utilizzate in seguito e la tessera di un mosaico, che andava custodita fino alla fine del Camposcuola: ricomposta insieme alle altre tessere, durante la celebrazione conclusiva, avrebbe costituito l’immagine dei tre angeli in visita ad Abramo, conosciutissima icona russa, simbolo della Trinità.

1 - La vita è un viaggio unico, irripetibile. In esso occorre decidere di partire, cioè di vivere in prima persona, di crescere. Che senso ha partire? Perché viaggiare? Alla ricerca di che cosa? Dietro quale stella?
Per affrontare il viaggio più che siderale della nostra vita, occorre che sappiamo bene chi siamo, dobbiamo diventare consapevoli di noi stessi: il passaporto che i ragazzi sono stati invitati a compilare li invitava a guardarsi “dentro”, per prendere un po’ meglio coscienza della loro identità: aspetto fisico, capacità di relazionarsi, capacità di apprendere, aspetto spirituale. Ciascuno di noi è meravigliosa creazione di Dio!

2 - Non c’è che dire: per compiere il viaggio della nostra vita, siamo ottimamente attrezzati. Per prima cosa siamo corpo, meraviglioso, comunque esso sia; la sua bellezza non è un Kg. in più o in meno, ma è determinata dal fatto che noi usiamo tutte le risorse di cui esso ci fa disporre in modo bello e positivo, traducendole in capacità di amare. Attraverso alcuni esercizi, abbiamo cercato di “accorgerci” di alcune delle cose di cui siamo capaci, grazie al fatto che siamo anche corpo e abbiamo cercato, attraverso un questionario, di riflettere sul senso profondo e positivo della nostra corporeità. Uno non può amare “con tutto se stesso” se non sa apprezzare la propria dimensione corporea. Attraverso di essa, esprimiamo ciò che siamo “dentro”.
Anche il creato attorno a noi è “attrezzatura” eccezionale: di tanti elementi viviamo istante per istante, ed è tanto scontato per noi averli a disposizione, che arriviamo al punto di non comprenderne l’importanza: l’aria, l’acqua, la terra, il fuoco.

3 - Siamo in viaggio insieme agli altri. Con loro condividiamo fatiche e gioie, incamminati verso la stessa meta, guidati dalla medesima Stella. Una delle quattro gite, quella alla Zumella, è stata vissuta come gita-pellegrinaggio: il cammino è stato intervallato da momenti - brevi - di sosta presso alcuni segni religiosi che incontravamo lungo il cammino e sì è concluso con la celebrazione nella chiesetta che domina quella splendida vallata, che tanto merita di essere ammirata. La fatica del cammino e la tentazione dello scoraggiamento di fronte ad essa, istigata dall’“Uomo Nero” che “cova” dentro di noi, vengono vinte grazie a Gioia e Fiducia, dono dello Spirito del Signore. Tre animatori hanno dato volto e voce a questi personaggi.

4 - Nello spazio sussiste il fenomeno astronomico dei buchi neri. In ciascuno di noi esiste una parte nascosta e in attesa di essere ancora esplorata. Per poter amare “con tutto se stessi” occorre prendere in mano le redini anche di questa. Attraverso alcune attività di gioco si sono aiutati i ragazzi a prendere coscienza che portano in sé dei limiti, ma anche che, con l’aiuto degli altri, essi possono venire superati. Così, anche i nostri punti-limite possono diventare punti-forza, da superare. Ci sono necessarie Gioia e Fiducia.
La gioia del Signore risorto si riversa in noi anche attraverso il suo perdono: la grazia del perdono, attraverso la Riconciliazione sacramentale, è la luce che vince il buco nero del nostro peccato e dona nuovo colore alla vita.

5 - Ciascuno di noi è chiamato ad essere stella che brilla di luce per gli altri. Tutti facciamo parte di svariate “costellazioni”. I ragazzi sono stati invitati a dare uno sguardo alla propria storia personale: ci siamo spesso trovati a far parte di gruppi (costellazioni) i cui componenti non ci siamo scelti noi, in molti casi: compagni di classe, gli altri partecipanti al Camposcuola, i compagni di lavoro, quando li avremo; soprattutto la nostra famiglia. Attraverso alcune attività (per es. la mano colorata su una maglietta) abbiamo cercato di capire che in ogni caso si tratta di legami importanti, attraverso i quali molto possiamo ricevere e molto donare. Ciò vale soprattutto per la nostra famiglia, che costituisce la prima “costellazione” nella quale io sono chiamato a donarmi “con tutto me stesso”.

Compiuto il cammino, si è trattato di “tornare alla base”. Lo abbiamo fatto celebrando l’Eucaristia, appena prima di ritornare sul pullman che ci avrebbe riportato a Verola, per imparare che anche noi siamo chiamati a diventare Eucaristia: ad essere “pane spezzato” e “vino versato”, con “tutto noi stessi”, con la consapevolezza e la riconoscenza di chi sa di aver ricevuto tutto quello che è.
A pag. 46 del libretto, l’ultima mattina, nel corso del lavoro di gruppo conclusivo, ciascuno è stato invitato ad annotare un proposito molto concreto: “Con tutto me stesso, voglio portare - cosa; - a chi; - dove; - come: è il frutto del cammino di questo Camposcuola.
Lo Spirito santo di Dio aiuti ciascuno dei ragazzi a tenere vivo quel proposito e a realizzarlo: sarà stato compiuto un passo, anche piccolo, nel cammino di vita nuova a cui l’Anno del Grande Giubileo invita ogni credente.
 
  B - RELAZIONE EDUCATIVA

1° turno (1-14 luglio)

61 iscritti, di cui 33 ragazze: maggioranza talmente “schiacciante” da rendere necessario quanto molto raramente si è verificato nel corso di questi anni: le ragazze nelle camere al piano superiore, i ragazzi in quelle attigue del refettorio. Ragazze: 3 di 4a el., 7 di 5a, 23 di la media; ragazzi: 2 di 4a el., 8 di 5a, 15 di 1a media e 3 di 2a.
L’allegria non è certo mancata. Si è trattato di un bel turno, sostanzialmente. Esaminiamolo attraverso gli obiettivi educativi.

1 - CAMMINO DI FEDE

a) Preghiera. Secondo alcuni animatori era ben partecipata: non si è notata qualche sorta di “assenteismo”; ci si riferisce, beninteso, ai momenti “obbligatori”; un poco più subìte le celebrazioni del pomeriggio rispetto al momento di preghiera del mattino (che pure non era brevissimo).
Non manca l’impressione di chi ritiene che il canto e la preghiera avrebbero potuto essere meglio partecipati.

b) Lavoro di gruppo. In alcuni gruppi esso è stato vissuto in modo svogliato e superficiale; molti dei ragazzi che li componevano avevano bisogno di continui stimoli. In altri gruppi si è lavorato bene, mentre per altri ancora la valutazione è nel complesso positiva, pur se non vi mancavano elementi “assenti” o di disturbo.

2 - VITA COMUNITARIA

Le diverse “annate” (ne erano rappresentate ben quattro, contro le due consuete) hanno sostanzialmente legato tra loro anche se, comprensibilmente, i tre ragazzi di 2a m. non erano molto interessati a tessere legami con i fanciulli di 4a el.
Se però guardiamo i rapporti tra gruppi di coetanei, si è notata una certa tendenza a fare “gruppetto”, secondo i rapporti già consolidati prima di salire al Camposcuola.
Soprattutto per quanto riguarda le ragazze, l’incapacità di organizzare un balletto, come si era invece fatto gli anni scorsi, è emblematica di un insieme di condizioni che hanno creato qualche difficoltà relazionale: v’erano quelle che ritenendosi brave, “dovevano” per forza esibirsi in prima fila e pretendevano al loro fianco quelle che dicevano loro: è chiaro che in queste condizioni non è stato possibile combinare nulla, pur con tutta la buona volontà e l’entusiasmo di alcune.
C’è stata poi la selezione determinata dall’interesse di alcune delle nostre preadolescenti per un gruppetto di ragazzi del luogo, i quali finivano con l’assorbire attenzione maggiore rispetto alle attività per le quali il Camposcuola viene organizzato e dalle quali le suddette si sono mostrate abbastanza assenti: sarà bene che queste ragazze, qualora decidessero ancora di partecipare al Camposcuola, ripensino con maggiore chiarezza alle loro intenzioni. Un conto è dialogare con tutti e allargare il cerchio delle proprie conoscenze, altro conto è fare le civette più o meno a distanza, stare alla finestra come se si fosse Giuliette recluse (poveri Romei...), specialmente quando si è in attesa di entrare in doccia...
Buono il rapporto tra i maschi.
Una nota di merito per quasi tutti i fanciulli di 4a el., tra i più attivi, disponibili, capaci di legare con tutti.
Buono, in genere, il rapporto da parte dei ragazzi con gli educatori. Viene però fatto notare come alcune ragazze, soprattutto i primi giorni, tendessero a sfuggire il dialogo con le animatrici (vedi, per es., il cambiare posto quando qualche educatrice si avvicinava al gruppetto); altre, pur non rifiutandolo, non prendevano l’iniziativa del dialogo, che era compito dell’educatrice.
Nello svolgimento degli incarichi si è potuta notare disponibilità in un buon numero di ragazzi, ma non pochi tra i maschi non sono andati bene da questo punto di vista. Anche qualcuno tra i più grandi tendeva a fare la vittima (“Sempre io!”).
3 - CONTATTO CON LA NATURA.

Il gruppo, nella generalità, ha camminato bene e ha manifestato buon comportamento nei confronti dell’ambiente naturale.

4 - AUSTERITÀ - AUTONOMIA.

Ci limitiamo a fare il punto sull’ordine: quasi tutte le ragazze hanno mostrato una buona capacità di tenere in ordine le proprie cose; faceva eccezione un gruppo: forse perché eccessivamente attente al trucco non avevano tempo per il resto, soprattutto dopo la doccia. Ho saputo solo in sede di verifica a fine luglio che alcune di queste usavano anche farsi fare il letto dalle fanciulle di 4a.
Alcuni tra i maschi erano abbastanza ordinati, ma per molti erano necessarie ripetute esortazioni prima che si decidessero a sistemare le loro cose.
Il tempo non è stato del tutto cattivo. Alla Zumella e a Mezzo Clevo, rispettivamente la e 2a gita, abbiamo goduto di due splendide giornate. Negli ultimi giorni, quelli dopo la festa dei genitori, vissuta con un bel sole ed un bel cielo, oltre che piovere, ha fatto freddo. Di ciò ha risentito la salute di non pochi ragazzi, come era possibile notare dai numerosi colpi di tosse e dal tanto Fluimucil che ho somministrato. Saltata la gita al Tredenus, che era stata programmata perché il gruppo si era mostrato in grado di affrontarla, per lunedì 10 o martedì 11, si è fatto il bis di Volano in due giorni consecutivi (si tratta di una passeggiata relativamente poco impegnativa), il 12 e il 13.
Il 12 si era partiti con il sole, che però ci ha abbandonato appena siamo giunti alla meta costringendoci a stare intabarrati nelle felpe e nelle giacche a vento.
Il giorno successivo le nuvole se ne sono state dove era bene che rimanessero e così abbiamo potuto godere di una intera giornata al Volano, raggiunto attraverso un itinerario diversivo rispetto al giorno precedente; pranzo a base di salamine, in compagnia di parte del personale della cucina, cena al sacco e falò, con una bella doccia rinfrescante (o riscaldante?) al momento del rientro (notturno). Si tratta di una delle esperienze che, in genere, i ragazzi ricordano di più. Per inciso, era la prima volta che tenevamo il falò al Volano con il 1° turno. Peccato che un velo di nuvole ci abbia impedito di intravedere qualcosa di più di poche stelle.
Per il resto abbiamo quasi sempre potuto uscire, salvo una mattina, nella quale abbiamo dovuto svolgere in casa il lavoro di gruppo e un pomeriggio, forse due.
Per quanto riguarda l’appetito, a parte il primo giorno, i ragazzi hanno sempre mostrato di possederlo ottimamente.

Cuochi: Iris Nervi, Aurora Cremaschini, Angelo Mondolo. Ludovica (Carla) Parmigiani, infortunatasi pochissimi giorni prima della partenza, non ha potuto offrire la collaborazione che era pronta a dare.

Aiutanti e/o viceanimatori: Luigi Fontana, Anni Chiara, Elisa Ferrari, Laura Monteverdi, Alessandro Gavazzoli, Nicola Staurenghi.

Animatori: p. Felice Bonini, Ettore De Angeli, Mirko Ferrazzi, Silvia Girelli, sostituita nella prima settimana da Claudio Guerreschi, Simona Turetta, Anna Bodini, Damiano Micheli.
 

2° turno (15-28 luglio)

44 iscritti: 20 ragazze e 24 ragazzi, tutti di 2a (13 m. e 6 f.) e 3a media (11 m. e 14 f). Non pochi tra i ragazzi che si temeva potessero mostrarsi refrattari alla disciplina e al cammino di fede hanno invece costituito una gradita sorpresa. Molti hanno vissuto con serenità, intensità e impegno questa esperienza. Basta però un numero anche minimo che mantenga un costante atteggiamento di lamentosità o polemica, spesso inutile, a determinare in chi ha la responsabilità un senso di disagio e tensione che fanno in modo che questo secondo turno non sia certo ricordato come uno dei migliori. Quello che conta, comunque, è che numerosi ragazzi si sono trovati bene e hanno potuto portare via dal Camposcuola qualche cosa di bello.

1 - CAMMINO DI FEDE

a - Preghiera. Da parte di alcuni la partecipazione è stata minima; in compenso non c’erano chiacchiere o elementi di disturbo per chi voleva impegnarsi. Qualche animatore, facendo un raffronto con il 2° turno dello scorso anno, ritiene però che con il canto (quello nell’ambito della preghiera) sia andata meglio. C’erano anche alcuni ragazzi/e che si mostravano interessati alla preghiera liturgica (la Liturgia delle Ore o Breviario), vissuta occasionalmente insieme a qualche animatore.

b - Lavoro di gruppo. In qualche gruppo è andato male: chi non partecipava, chi disturbava, chi proprio se ne infischiava, chi riteneva di essere “troppo grande” per certe cose. Chissà perché le persone veramente mature o che, quantomeno, avevano voglia di impegnarsi, hanno saputo cogliere le stimolazioni contenute nelle attività che venivano impiegate senza darsi arie da “adulti vissuti” o da novelli “Mimì metallurgico ferito nell’onore”. Si è trattato, insomma, per qualche gruppo, di un impegno minimo o inesistente, nonostante le sollecitazioni e gli stimoli.
In altri gruppi è andata meglio, anche se qualcuno ha dato qualche problema. In alcuni casi, particolarmente amorfe le ragazze e particolarmente vivaci - in senso positivo - alcuni maschi di 3a.

2 - VITA COMUNITARIA

Un poco alla volta, nel grande gruppo, i ragazzi hanno imparato a parlarsi più o meno tutti. Nel corso della prima settimana era molto più evidente la tendenza a formare gruppetti, un poco tra i maschi, ma soprattutto per quanto riguarda le femmine: abbastanza presente la tendenza alla permalosità e al pettegolezzo. Piuttosto persistente la “conflittualità’ - ridicola, considerata l’età - tra i due gruppi di ragazze facenti riferimento alle rispettive camerate. Come era successo nel 1° turno, le ragazze non sono riuscite a mettere insieme un balletto; la differenza è che quelle erano più piccole e si trovavano ad essere in un maggior numero di persone da mettere d’accordo.
Le cose sono andate meglio tra i ragazzi, soprattutto quelli di 2a media, che in alcuni casi hanno anche manifestato la loro soddisfazione per aver conosciuto meglio persone nuove. Tra le loro camerate c’era buona interazione.
Con gli educatori: non sono mancati atteggiamenti di strafottenza, soprattutto, ma non solo, da parte di alcuni ragazzi nei confronti delle animatrici. Si può benissimo intuire come andassero le cose con le due vice animatrici.
Alcuni, tuttavia, hanno saputo anche mostrarsi interessati al dialogo su cose serie, con qualche educatore.
Si deve alle diverse capacità rispettivamente presenti nei componenti del gruppo degli educatori se, nonostante queste difficoltà, si è riusciti a tenere un clima che non ha raggiunto nodi di eccessiva tensione.
Qualche ragazzo ha saputo migliorarsi nei suoi atteggiamenti; ciò ha costituito motivo di piacere nel gruppo degli educatori, che hanno sentito anche il bisogno di riconoscerlo.

3 - CONTATTO CON LA NATURA

Nell’insieme, come al primo turno, i ragazzi hanno camminato bene, ma non saprei dire da quanti anni non capitava di sentire tante lamentele da parte di persone - poche, per la verità - demotivate anche nei confronti di quest’attività che, pure, le aveva trovate appassionate in esperienze precedenti.

4 - AUSTERITÀ - AUTOSUFFICIENZA

Sorvoliamo su altri aspetti e limitiamoci alla capacità di tenere ordine tra le proprie cose: a parte qualche elemento, tra i maschi essa è stata buona; abbastanza amanti della pulizia della camera le ragazze, ma in 2a camerata, l’ordine era quello che era.
Raramente in questi anni si è patito il freddo che abbiamo provato nei primi 3-4 giorni del turno; mai, di conseguenza, che io ricordi, ho chiamato con tanta frequenza il medico e ho registrato tanti casi di febbre. In molto casi la colpa era di un virus, chiamato testardaggine: quella di chi non voleva capire di coprirsi, specialmente la sera. Poi è arrivato anche il bel tempo, con la limpidissima giornata a Mezzo Clevo, per la prima gita, quella, abbastanza discreta, al laghetto di Bos, in Val Salarno (diramazione della Val Saviore), alla Zumella e il tiepido pomeriggio al Volano a cui è seguita la limpidissima notte del falò, con un cielo stellato all’inverosimile.

Cuoche: la prima settimana, Ria van der Akker, Martina Frosi, nuova leva di quest’anno, Ercolina Bodini; la seconda settimana: Iris Nervi, Aurora Cremaschini; per quasi tutto il turno: Laura Ballarin.

Aiutanti e viceanimatori: Stefano Simonini, Lorenzo Canini, Laura Cremaschi, Laura Penocchio.

Animatori: Alberto Rossi, Annamaria Minini, Giovanni Geroldi, Claudio Guerreschi, Cecilia Geroldi, Elisa Rossi e, nella seconda settimana, Ettore De Angeli.
 
 

2 - CAMPOSCUOLA ADOLESCENTI - GIOVANI

3° turno (2-15 agosto)

A - IL CAMMINO DI FEDE

I discepoli di Emmaus riconobbero Gesù allo spezzare del pane (Lc. 24, 13-27). Chi lo incontra e decide di seguirlo impara a diventare quel pane dell’amore che Egli vuol continuare a moltiplicare (Lc. 9, 10-17): imparare a diventare Eucaristia, pane spezzato - come quello, fresco e fragante, che abbiamo spezzato nella celebrazione di apertura del Campo - per essere dono “con tutto noi stessi”, insieme a Gesù, guidati dallo Spirito, per la gloria del Padre. Per imparare questo occorre diventare capaci di:

1 - Ascolto. Ci siamo chiesti quanto ascoltiamo Lui, quanto tempo gli dedichiamo, chi o che cosa detiene, nella nostra vita, il più alto indice di ascolto. Il Libro della Parola è il segno che ci ha accompagnato in questo primo momento di riflessione, nel quale è risuonato l’invito di Gesù a metterci in disparte con Lui.

2 - Credere. Il Battesimo ci ha inserito nella vita nuova di credenti; nell’acqua, per opera dello Spirito, Acqua viva della vita, siamo rinati come creature nuove, alle quali il Padre dona la possibilità di un rapporto nuovo con Lui, quello di figli di Dio. Cosa ci chiede, a cosa ci chiama? Chi è Lui per noi? Dapprima riflettendo in gruppo su alcune testimonianze, poi nella meditazione personale, abbiamo provato a interrogarci sulla qualità e intensità della nostra fede.
Lo Spirito ci ha inseriti in una comunità, nella quale siamo chiamati a intrecciare quell’intreccio di doni che ciascuno di noi è. Scopriamo allora quanto sia più bello vivere: “Vita, in te ci credo!”
3 - Dono. Due vie ci sono poste davanti: quella della vita e quella morte, del bene e del male, del dono e dell’egoistico ripiegamento su di sé. Nel secondo caso scopriamo di avere il cuore come rivestito di una veste di sacco, l’abito della tristezza. Il perdono del Signore che ci apre nuove possibilità di percorrere la via del dono, ci ridona l’abito della gioia.

4 - Servizio. È la forma precipua attraverso cui manifestiamo il nostro essere dono. “Una vita felice è una vita per gli altri”. Si tratta non solo di donare qualche cosa, ma se stessi. Il grembiule che spesso abbiamo indossato nello svolgimento di alcuni degli incarichi, è il simbolo di quest’atteggiamento che, concretamente, giorno per giorno, abbiamo avuto l’occasione di vivere nel servizio reciproco. Il fratello da servire è la meta del nostro continuo pellegrinaggio.

5 - Dire Sì: “Vengo”. Con tutto me stesso: volontà, mente, cuore, forze. Abbiamo provato a impastare il pane - e non ci è venuto neanche male!- . “Come tutti gli ingredienti vanno ben amalgamati insieme per poter fare un unico pane, così è anche per la nostra vita” chiamata a diventare pane donato e condiviso. La nostra vita diventerà sempre più eucaristia, e sarà il nostro ininterrotto “Grazie mille” per quanto siamo e ciò che abbiamo ricevuto da Lui: tutto noi stessi.
Il Pellegrinaggio alla Chiesa Giubilare dell’Eremo di Bienno, passando attraverso la chiesa stazionale della Via Crucis a Cerveno e l’incontro con una Sorella Povera della comunità delle Clarisse di Bienno, ci ha permesso di ricevere la grazia dell’indulgenza giubilare.

B - RELAZIONE EDUCATIVA

L’unico motivo di tensione, quantomeno in chi aveva la responsabilità del Camposcuola, è stato il tempo meteorologico che ha rischiato di snervarci per davvero all’inizio: salvo l’uscita della prima mattina di permanenza, ci ha costretto per tre giorni a starcene in casa, lontano dai prati che ci accolgono sul loro verde manto erboso o sulle calde rocce che la terra e l’erba non coprono e lasciano affiorare, a farsi lambire o arroventare dai raggi del sole.
Per tre giorni di seguito abbiamo avuto pioggia, solo pioggia, nient’altro che pioggia, continua, battente, snervante.
Così, dopo giovedì mattina (3/8) abbiamo potuto rimettere piede su uno spazio aperto solo il pomeriggio della domenica successiva (6/8). Ma anche in questo i 18 adolescenti e giovani iscritti hanno mostrato di possedere una allegria e serenità di fondo che non è stata scossa dalla noia neanche in seguito al maltempo: la loro voglia e capacità di stare insieme ha saputo porre rimedio anche agli inconvenienti causati dalle condizioni meteorologiche.

1 - Cammino di fede

a - Preghiera: le diverse proposte sono state accolte bene, anche da chi non è abituato a momenti prolungati. Non si sono mai sentite lamentele per i momenti dedicati al dialogo con il Signore e mai nessuno ha detto che erano troppi: la disponibilità è stata davvero buona.

b - Lavoro di gruppo: si rileva in alcune persone la difficoltà a condividere il frutto delle proprie riflessioni, forse perché poco abituate a questo tipo di comunicazione o alla comunicazione verbale in genere. Da parte di qualche animatore si rileva il fatto che alcuni argomenti sono stati affrontati in maniera piuttosto superficiale, mentre quelli di carattere più direttamente esistenziale coinvolgevano di più. Si è comunque notato in molti un forte desiderio di confronto. Vale anche per i momenti di riflessione personale ciò che s’è detto della discussione in gruppo.
2 - Vita comunitaria

Non appartenevano alle medesime compagnie, questi giovani, eppure hanno saputo ben amalgamarsi. Ciò non ha significato una accondiscendenza piatta, perché non sono mancati momenti anche costruttivi di dissenso.
La capacità di tollerare anche atteggiamenti di persone i cui interventi non sempre sono facili da accettare, dovrebbe però crescere. Così deve maturare in qualcuno la consapevolezza che divertirsi è bello, ma non alle spalle degli altri, specialmente dei più deboli.
Per il resto, i rapporti tra i ragazzi sono stati, salvo qualche difficoltà, sereni, cordiali, distesi. Nei confronti degli educatori tutti hanno mostrato disponibilità e fiducia.
Nello svolgimento degli incarichi tutti hanno evidenziato un impegno buono o discreto. Sarebbe stato auspicabile un maggiore avvicendamento nel servizio a tavola.
Da rilevare l’assoluta discrezione e correttezza tra persone che vivevano rapporti di amicizia molto intima o di coppia.

3 - Contatto con la Natura.

Il gruppo era costituito da buoni camminatori, quantomeno da persone capaci di sopportare la fatica. La salita al lago Picol è sempre la “prova del nove” per questo tipo di valutazione: una fatica non indifferente che però non ha suscitato malumori ma l’entusiasmo di chi dice: “Ne è valsa la pena”.
Tutti hanno saputo apprezzare quanto di bello la natura offriva allo sguardo.

4 - Austerità- autonomia

Buona la capacità di tenere ordine da parte dei ragazzi della 2a camerata; nella prima è stato necessario, soprattutto nei primi giorni, sollecitare una maggior cura delle proprie cose e intervenire anche manualmente (non manescamente) a risistemare indumenti, valigie, ecc.
Il fatto che non ci fosse un’animatrice in camera con loro non ha invogliato le ragazze a tenere meglio sistemato l’ambiente, che non sempre e non presso tutti i letti, era ordinato come poteva e doveva essere.
Il bilancio di questo terzo turno è, insomma, largamente positivo. Non vale a renderlo meno riuscito la relativa esiguità del numero di iscritti: 18  erano gli iscritti al primo dei turni dei giovani, quello dell’86; non si tratta nemmeno del numero minimo, toccato invece nel 95 con 15 partecipanti. Anche quell’anno però il Camposcuola adolescenti - giovani andò molto bene.
Certo, rincresce constatare come determinate regole che hanno lo scopo di garantire il funzionamento di un Camposcuola che sia per davvero cammino di fede e di comunità e non pretesto per fare ciò che non si può fare a casa propria, non siano state capite da coloro che, pur potendolo, hanno deciso di non partecipare più, nel corso di questi anni. Il problema comunque non si risolve accomodando, abbassandolo, il livello della proposta.
L’andamento di questo terzo turno ha contribuito a smaltire un poco la sensazione poco piacevole derivata da analoghe esperienze precedenti e dimostra una volta di più che quando si decide di vivere un’esperienza con la volontà di accoglierla così come viene proposta da chi la organizza, vengono meno i motivi di malcontento e si sta meglio tutti.

Cuochi: Betta Minini, Francesco Cocchetti, Martina Frosi, con tanti volenterosi aiutanti.

Animatori: Luigi Pinelli, Francesco Checchi, Pezzoli Maristella.


Grazie!
 

È doveroso esprimere il nostro vivo ringraziamento a tutti coloro che in qualche maniera hanno collaborato alla realizzazione del Camposcuola; come sempre la lista è lunga; per quanto essa sia pressoché identica di anno in anno, in questo caso è preferibile peccare di monotonia e ripetitività.
Sono tante le persone che, in forma evidente o meno, hanno offerto il loro aiuto:

- animatori, cuoche e cuochi, viceanimatori - aiutanti di cucina;
- gli altri sacerdoti della Parrocchia: don Luigi e don Gianpaolo;
- le rev.de Suore, sempre disponibili a fornire, in vario modo, la loro collaborazione;
- il personale sanitario;
- coloro che hanno provveduto alle pulizie generali della casa, alla ristrutturazione o alla tinteggiatura di alcuni ambienti, alla riparazione o fornitura di materiali, infissi e arredi: è stato fatto un gran lavoro, quest’anno più di altri anni;
- le persone che hanno provveduto al trasporto di materiale o persone;
- coloro che hanno elargito offerte in natura o denaro: dolciumi per la merenda, vino, verdura, ecc.;
- quanti hanno provveduto alla rilegatura dei libretti e la tipografia;
- don Giulio, parroco di Paspardo e la gente del paese che ci ha accolto;
- l’équipe di Radiobasilicafilodirettopaspardo;
- i genitori che hanno partecipato alle rispettive feste e quelli che hanno offerto per la circostanza dolci e bevande;
- quanti ci hanno accompagnato con la loro preziosa preghiera e la loro simpatia.

A tutte queste persone porgiamo l’espressione della nostra riconoscenza. Tutto ciò che facciamo di bene è “scritto” sul libro della vita, davanti al Signore, se lo facciamo gratuitamente, per Lui, per il bene dei ragazzi e dei giovani e non per noi stessi.

Torna al Sommario


Sabato 16 Settembre alle ore 21.00
nel campo dell’Oratorio di Verolanuova
andrà in scena
“Il Sogno di Giuseppe”

una commedia musicale in due tempi
presentata
dai ragazzi dell’Oratorio di San Paolo.
L’ingresso è libero

(per informazioni e immagini del musical clicca qui)

“Il Sogno di Giuseppe” è uno spettacolo relativamente nuovo. Coloro che lo hanno scritto e musicato, e sono gli autori del mitico “Forza Venite Gente”, non lo hanno ancora messo in scena per cui, il nostro, è uno dei primissimi tentativi di rappresentarlo.
Tutti conosciamo la storia biblica di Giuseppe venduto dai fratelli.
La trama, se ora la facciamo diventare un po’ rozza, è molto semplice: Giuseppe è il figlio prediletto di Giacobbe. I fratelli sono invidiosi e se ne liberano vendendolo come schiavo. Giuseppe si ritrova in Egitto e, dopo varie vicissitudini, grazie alla sua intelligenza fa fortuna, salva il paese, perdona i fratelli dai quali scaturiranno le tribù di Israele e tutti vissero felici e contenti.
Ma questo, come dicevamo, è il filo conduttore più rozzo che potevamo inventarci. Il filo vero e proprio della storia sono i sentimenti. Primi fra tutti: la fede in Dio e l’amore che inevitabilmente ne consegue. È una storia che ci ripropone i temi fondamentali dell’amore, dell’odio e del perdono.
Il forte messaggio che esprime ci è sembrato importante sottolinearlo sia per l’anno giubilare che per il gruppo di ragazzi adolescenti con i quali abbiamo lavorato.
È stato un impegno che ci ha occupato 7 mesi e che ha coinvolto numerose altre persone, circa 70, per la realizzazione. Lo spettacolo si avvale di 22 splendide musiche e canzoni, di dieci coreografie originali, di quattro belle scenografie, di oltre cento costumi e di un notevole apparato luci e suoni.
Gli attori sono tutti giovanissimi di 14 e 15 anni e tutti alla prima esperienza teatrale. Il loro entusiasmo e la loro esuberanza sono stati spesso dirompenti e non è sempre stato facile far funzionare le cose ma siamo convinti che con loro valga sicuramente la pena di continuare a lavorare e costruire.
Di una cosa siamo certi: in questo spettacolo, probabilmente, non vedrete la perfezione ma sicuramente vedrete tutta la grande buona volontà di attori, tecnici e collaboratori per realizzare un lavoro di buon livello nonostante l’inesperienza.
A voi, alla fine, il dirci con i vostri applausi se ci saremo riusciti.
(Senza modestia, noi pensiamo di sì).
E inutile dire che vi aspettiamo numerosi.

Gli animatori dell’Oratorio di San Paolo

Torna al Sommario


le nostre rubriche
 

Verola
missionaria

a cura del
Gruppo Volontari delle Missioni
“Conoscerci”  

“Sapersi aprire agli altri”

Bisogna ripensare l’economia per aprirla ad altruismo e solidarietà. Solo così si potrà rendere i poveri, non solo partecipi delle elemosine dei ricchi, ma renderli protagonisti nella lotta e nella vittoria contro la fame nel mondo, la malnutrizione ed il degrado dell’ambiente. Il Santo Padre sembra non stancarsi mai di invitare i potenti della terra e, tutti gli uomini di buona volontà, ad avere attenzione alle povertà presenti sul pianeta, a non scavalcare, ostacolare i veri modelli che ispirano le scelte di sviluppo e la cooperazione internazionale nei termini di “NUOVA CULTURA DELLA SOLIDARIETÀ” volta a rendere i poveri protagonisti dello sviluppo dei loro paesi.

Ancora una volta il Papa si rivolge ai giovani di tutto il globo. Sono loro i futuri protagonisti del mondo e se sono consapevoli che la vita è un dono, una benedizione, hanno il dovere di non sprecarla e battersi per il rispetto dei diritti dell’intera umanità offrendo tutte le opportunità possibili per ognuno e per i popoli di ricominciare una nuova vita.

Pace globale ed economia solidale, questi i punti su cui il Papa va insistendo come augurio per il terzo millennio. Accanto a questi gesti di testimonianze sulle frontiere dell’emarginazione e del disagio c’è però un mosaico di piccole opere quotidiane che riveste una grande importanza se vissuto nella Chiesa, quale segno d’amore di Cristo per i fratelli. Tutti siamo chiamati a servire il prossimo come normale e coerente espressione di vita. Dio s’è schierato dalla parte dei poveri, gli oppressi, gli emarginati, i perseguitati. Per avvicinarci a questi grandi ideali occorre sicuramente un cambiamento. Il vero cambiamento si realizza nella coscienza. Ma la coscienza è invisibile, come tutto ciò che è profondo, interiore, essenziale. Esiste però un codice che riesce ad esprimere fedelmente i valori della coscienza, è il linguaggio dei comportamenti, delle azioni, dei gesti e delle scelte quotidiane della vita. Occorre anche saper scegliere la strada giusta per comunicare e saper farsi valere per non rimanere esclusi dallo scenario mondiale. La comunicazione ad esempio è la via principale alla partecipazione sociale, culturale e politica di ogni paese. L’Africa intera, da sempre fanalino di coda nelle assise internazionali, si è affacciata al terzo millennio con una sfida di unità, di pace e di cultura che è un avvenimento unico nel suo genere finalizzato a capire il ruolo delle lingue e della letteratura africana nel XXI secolo. Esso ritiene che le lingue africane siano la chiave per lo sviluppo della democrazia di questo continente.

Può esistere democrazia se la gente non può, sopratutto nelle aree rurali, esprimere il proprio pensiero? Può la gente partecipare allo sviluppo del paese se non le è concesso di esprimersi nella loro lingua? Questo è stato e continua ad essere il modo in cui le genti africane, e non solo, sono state estromesse da ogni dibattito, da ogni possibilità di confronto reale.

L’Africa possiede una antichissima tradizione di narratori orali, che dispongono di un patrimonio culturale, storico, poetico, musicale incommensurabile, ma non trasmissibile perché questi vecchi non conoscono la lingua dei potenti che dominano il mondo. Il futuro dell’Africa è in mano loro, sono loro i giganti, fino ad ora dormienti, del XXI secolo. Sono loro che sono stati costretti a sopravvivere in silenzio sotto la minaccia delle armi. Ora però intendono “brandire” le loro penne sicuri di avere una risposta alle necessità ed aspettative per il loro paese.

Oggi, 27 Agosto 2000, primo anniversario della morte di S. E. Mons. Helder Camara, nel contesto di tali avvenimenti non possiamo dimenticarci di lui definito il “fratello dei poveri”, personaggio costante e coerente fino in fondo, sia durante i suoi viaggi per il mondo, sia nella sua casetta sul retro della chiesa di Recife, dove ha vissuto rinunciando al palazzo vescovile. Dom Helder ha creduto nella possibilità di cambiare il mondo e per questo, anche se molto criticato, ha sempre lottato e con il sorriso degli umili.

Poiché noi condividiamo la stessa aspirazione, facciamo appello a tutti coloro che in occasione della sua venuta in Italia lo hanno visto ed ascoltato, questo profetico servitore e fratello dei poveri, a RACCOGLIERE la sua eredità e tramandarla.

Torna al Sommario


I profeti minori (7)
 

Giona
e Michea
 

(a cura di Rino Bonera)
 

Dopo Osea, Gioele, Amos e Abdia, dei quali ho detto nell’ultimo numero de “L’Angelo”, la Bibbia ci presenta i profeti Giona e Michea.

Giona - Il suo nome significa “colombo” e sembra che, contemporaneo di Giona e re di Ninive, fosse il Rammanninar III che regnò sull’Assiria dall’812 al 783 a.C.
Quello di Giona è un piccolo libro che consta di soli quattro capitoli e si presenta al lettore più sotto l’aspetto di un racconto che di una profezia.
La storia di Giona, mandato da Dio a Ninive (odiata da Giona come nemica d’Israele) affinché la grande città si converta, è assai nota e non sto a ripeterla qui.(1)
Importante, invece, richiamare che Giona, inghiottito e rimasto per tre giorni e tre notti nel ventre di un pesce, è la figura di Gesù nel sepolcro. Non si sa, invece, che sorta di pesce sia stato quello che ingoiò Giona: i più stanno per il pescecane (squalo). Nel ventre di tale mostro fu trovato una volta un uomo con tutta la sua armatura e lo storico Muller racconta che, nel 1758, da un pescecane fu tolto un uomo vivo, divorato pochi momenti prima.
È noto, infine, che gli abitanti di Ninive che pare fossero seicentomila, si convertirono alla predicazione di Giona ed allora “...il Signore, visto... come si erano convertiti dalla loro cattiva condotta, n’ebbe compassione, e non fece più il male che aveva loro minacciato”.

Michea - Fu contemporaneo dei profeti Isaia ed Amos e svolse il suo ministero profetico durante i regni di Iotam, Acaz ed Ezechia.
Il suo libro è diviso in tre parti distinte che contengono:
1) le profezie del giudizio di Dio;
2) le ammonizioni e l’annuncio della salvezza;
3) le dispute di Dio con il suo popolo al quale il profeta fa riconoscere la sua ingratitudine.
Michea è il profeta degli umili e dei poveri e profetizza che Cristo nascerà a Betlemme.
 

(1) A quanti può, comunque, interessare, la riassumo nella pagina seguente.


Il libro di Giona
 

La narrazione, in esso contenuta, ha per oggetto due fasi di una missione che Giona, personaggio centrale del libro, deve compiere per volere divino: di qui la naturale divisione del racconto in due parti.

Ia parte - Giona è mandato da Dio a Ninive, affinché la grande città si converta, poiché la sua malizia è salita  fino al cielo; ma egli si rifiuta e per sottrarsi al mandato divino, scende a Joppe, s’imbarca sopra una nave e parte per Tasis, lontano dal cospetto di Dio. Il Signore, però, suscita una improvvisa tempesta. I marinai implorano i loro dèi: Giona dorme nel fondo della nave. Lo svegliano, e proprio da lui vengono a sapere che è per colpa sua se il mare è infuriato: si calmerà se vi sarà gettato. I marinai, pur a malincuore, gli obbediscono e la calma ritorna. “Il Signore fece sì che un gran pesce inghiottisse Giona”; e Giona rimase nel ventre del pesce per tre giorni e tre notti, e dal ventre del pesce innalzò a Dio una preghiera di rendimento di grazie. “Il Signore comandò al pesce, e questo rigettò Giona sulla spiaggia”.

IIa parte - Di nuovo il Signore ordina a Giona di andare a Ninive e di annunziarle: “Ancora quaranta giorni! Se non farete penitenza Ninive sarà distrutta!” I Niniviti alle parole di Giona si pentono, e Dio perdona i loro peccati. Ma il profeta ne prova una tale tristezza da augurarsi la morte, e si allontana dalla città. È geloso della loro conversione: avrebbe preferito che si fosse avverato lo sterminio della città.
Egli sa bene che la misericordia di Dio è grande per chiunque si penta, e per questo era fuggito. Frattanto una pianta di ricino, cresciuta all’improvviso, difende con la sua ombra il profeta dai raggi del sole, ed egli ne gode. Un verme, il giorno dopo, rode la pianta e si secca; il profeta ne soffre. E Iddio lo ammonisce: “Tu ti affliggi per un ricino che non t’è costato nessuna fatica, che non hai fatto crescere... ed io non devo aver compassione di Ninive, città grande, dove sono innumerevoli creature umane?”.

Torna al Sommario


VEROLA
SPORT
 

attività
     risultati
commenti
 

(a cura di Rino Bonera)
 

Sta chiudendo i battenti il secondo millennio. È per la storia sportiva verolese che vogliamo fare il punto sulle relative attività in corso organizzate dalle rispettive Sezioni che compongono il Gruppo Sportivo Verolese (G. S. V.) essendone socie con i loro atleti.
Ecco, dunque, all’alba del terzo millennio, anzitutto i nominativi dei responsabili del Gruppo: Presidente: Sig. Ardigò Mario; Vice Presidente: Sig. Tomasini Angelo; Segretario: Sig. Bragadina Antonio; Consiglieri: Sigg. Mazzolari Luigi e Penocchio Giuseppe. (Gli incarichi non comportano retribuzioni).
Compongono il G.S.V. le seguenti Sezioni (accanto: l’indicazione dei rispettivi Presidenti ed il numero dei praticanti):
 

GINNASTICA ARTISTICA
(Biondi Marinella)

• attività giovanile femminile 50
 

NUOTO
(Bordonali Bernardo)

• attività giovanile 60
• attività masters 27
 

KARATÈ
(è in corso la costituzione)

• attività giovanile (Verolanuova + Verolavecchia) 25
• adulti 12
 

PESCA SPORTIVA
(Bossoni Angelo)

• attività varia 30
 

MOTOCROSS
(Barbieri Andrea)

• attività varie categorie 30
• attività minicross
 

BOCCE
(Tadini Mario)

• praticanti 200
• tesserati
 

BASKET MASCHILE
(Sbarra Primo)

(nel prossimo numero i particolari)
 

CALCIO MASCHILE VEROLANUOVA
(Zappa Giovanni) 136

CALCIO MASCHILE CADIGNANO
(Cerutti Giuseppe) 44
 

PALLAVOLO MASCHILE
(Ferrari Pietro) 18

PALLAVOLO FEMMINILE
(Canini Dionigi) 69

(nel prossimo numero i particolari)
 

CICLISMO
(Togni Luigi)

• organizza due gare durante l’anno
 

TENNIS
(Bresciani Luigi)

• tesserati 60
 

ATLETICA LEGGERA
(Mazzolari Luigi)

• categoria maschile 33
• categoria femminile 7
 119 30 20

 


varie - cronaca  

Arte
&
cultura

Le poesie di Rosetta

La poesia vuol essere tenero omaggio alla nostra Basilica e soprattutto a colui che, reggendone le sorti a conforto dello spirito umano e della fede, è riuscito e riesce tuttora a dare il meglio di sé alla Comunità verolese tanto da essere stato eccellentemente insignito del titolo di “Monsignore”. Grazie, Don Luigi e felicitazioni vivissime dall’Angelo che sovrasta la nostra armoniosa cupola e da tutti coloro che vivono sotto le sue vigili ali. 

Cupola  

Tra spunti d’ali
e nubi appese
all’aria velata,
tonda e mansueta
emerge la cupola
di San Lorenzo,
involucro
di preghiere
mute nel mattino,
sospiro d’anime
che lasciano caldi
giacigli di sogni
e sotto il suo arco
protetto
rifugiano trepide
speranze nascoste.

Il nonno, pelle rugosa
e anima sottile,
mi condusse un giorno
lassù, dove l’Angelo
domina in sommità
la piccola vallata
del Castel Merlino:
verde era il borgo,
umile e unito,
quasi una piega
nell’assoluta libertà
di spazi.
E ingigantiva agli occhi
la bronzea mole,
ali rivolte a terra
e tromba al cielo.

Ora snella appare
e vigile l’immagine
nell’ombra e nella luce,
sopra sagome acute
aperte al vento
e tonde armonie
d’aerei raccordi.

E la cupola resta
nel tempo
tenero equilibrio
tra cielo e terra,
cauto respiro
di fede,
trionfo dell’anima,
sguardo mite
di Dio
su noi che Lo invochiamo.

Torna al Sommario


Un fatto sconvolgente
 

Dal telegiornale ho appreso la spaventosa notizia della confessione delle tre diciassettenni di Chiavenna, assassine di suor M. Laura Mainetti.
Rimango quasi incredula, inorridita, agghiacciata.
Ma come è possibile che tre minorenni, il cui stile di vita avrebbe dovuto essere improntato alla gioia, all’ottimismo, alla spensieratezza, all’amore, abbiano potuto lordarsi le mani di sangue? E del sangue di una persona buona, umile, mite, generosa; di una suora che aveva fatto dono della sua vita al Signore ed ai fratelli per aiutarli e soccorrerli?
E senza movente!...
La televisione ha parlato di esoterismo e satanismo: certo che solo satana può ispirare   azioni così inaudite ed inconcepibili.
Purtroppo non capiremo mai e non conosceremo da quali meccanismi perversi è attraversata la mente umana!... Una cosa è certa: la vita di queste tre ragazze non può che essere stata una vita vuota, squallida, priva di valori, di prospettive, di ambizioni, di speranze, intossicata dal disprezzo per tutto ciò che è trascendente, spirituale; una vita senza fede e senza morale.
E cosa possono imparare i giovani dalla società odierna, sempre più laicizzata e materialista?
Di bene ce n’è tanto, ma, purtroppo, è silenzioso, nascosto, non fa notizia; al contrario, ogni giorno, i mass-media, presentano una cronaca nera sempre più ricca di avvenimenti assurdi, aberranti che ci sconvolgono e ci riempiono l’animo di orrore e paura. Ed i vari programmi televisivi, estivi e non, propongono sempre ed esclusivamente modelli e stili di vita dai quali i giovani non possono che apprendere stupidaggini, futilità, senza un aggancio alla realtà e fanno conoscere proposte e promesse per una vita irreale, gaudente, spensierata, con tanto facile denaro, priva di sacrifici ed obblighi morali.
Perciò, per chi sta formando la propria personalità, diventa molto difficile trovare il giusto equilibrio, capacità di valutazione e discernimento; pertanto i genitori, primi educatori, che troppo spesso si preoccupano esclusivamente di offrire, con abbondanza, i beni materiali per accontentare le richieste ed i capricci dei figli, dovrebbero assolvere, con il massimo impegno, il loro non facile compito per il quale possono trovare validi collaboratori nella parrocchia, nella scuola, nello sport, nel sociale, ma soprattutto nel Signore che, troppo spesso, per indifferenza, autosufficienza o mancanza di fede, viene dimenticato.
Ho appreso dalla cronaca, che le tre ragazze, durante gli interrogatori, hanno affermato che suor M. Laura, prima di spirare,  ha chiesto perdono a Dio per la loro gravissima colpa e che anche il fratello della vittima ha concesso il perdono. Gesti di infinita bontà e carità, certamente non capiti nè condivisi da tutti, ma sono una luce vivissima accesa nelle fittissime tenebre di questo orrendo delitto.

L. Del Balzo

Torna al Sommario


Suor Emiliana,
pazienza e dolcezza al servizio dei fratelli

Suor Emiliana Cervati (al secolo Giulia) nasce a Verolanuova (BS) il 5 gennaio 1909; il 25 aprile 1933 entra nell’lstituto delle Figlie di San Camillo a Roma e, due anni dopo, si consacra definitivamente a Dio.
Dopo un breve servizio ai malati svolto a Cremona, nel settembre 1935 viene inviata a Roma per frequentare il Corso per Infermieri Professionali all’ospedale San Giovanni in Laterano.
Dal 1937 opera presso l’ospedale di Rieti fino al 1950, anno in cui, insieme alla Superiora Sr. Guglielmina Perini, fonda l’ospedale di San Camillo a Treviso. Qui, dal 1956 al 1962, sostituisce Sr. Guglielmina come Superiora e, in seguito, viene eletta Superiora a Rieti.
Nel 1963 è Assistente Generale e Superiora della Casa di Roma.
Dal 1970 al 1976 ritorna come Superiora a Treviso e come Assistente a Trento e, dal 1984 fino al termine del suo pellegrinaggio terreno, avvenuto l’8 agosto dello scorso anno, funge da Assistente ed Economa ancora a Treviso.
 
Una medaglia portafortuna

È il 9 settembre 1948, quando due suorine della Congregazione di San Camillo in Roma, Sr. Ida e Sr. Costanza, partono per Treviso, con l’incarico di tastare il terreno sull’eventualità di aprire in questa zona una Casa con annesso Ospedale. Prima tappa, la Basilica di Santa Maria Maggiore, dove l’immagine della “Madonna Granda” commuove le due giovani suore e le incita a pregare, perché il loro sogno si possa realizzare. Ma le difficoltà sono quasi insormontabili, a cominciare dalle possibilità economiche.
Dopo un incontro, lungo viale Felissent, con il prof. Grollo e con la consorte, già operanti in una clinica privata a Treviso, le due suorine, con la medaglietta della “Madonna Granda” in mano, imitando ciò che solitamente si fa nei pressi della Fontana di Trevi, la lanciano all’indietro, come auspicio per un ritorno.
La medaglietta finisce nel giardino fiorito di Villa Springolo, un fabbricato signorile dell’Ottocento a due piani, di proprietà della Contessa Falco. Poi, dopo aver chiesto informazioni qua e là su possibili vendite in altri siti, tornano a Roma, cariche solo di speranza.
L’anno successivo, il 29 agosto 1950, suor Emiliana Cervati e suor Guglielmina Perini ripartono per Treviso con intenzioni determinate; chiedono davvero un incontro alla proprietaria di Villa Springolo e, dopo lunghe e difficili trattative per l’opposizione alla vendita della villa da parte dei figli della Contessa, riescono a spuntare un contratto d’acquisto della villa stessa, con l’aiuto di benefattori, quali il dott. Zava, che anticipa la caparra, e il geom. Perona, che pianifica prontamente le modifiche da apportare al fabbricato.
Prime a prendere possesso della Casa sono naturalmente Sr. Emiliana Cervati e Sr. Guglielmina Perini, entrambe fondatrici dell’attuale Ospedale di San Camillo di Treviso, sorto in quella sede, destinato ad ospitare la sofferenza, ma anche la speranza e l’amore. Al primo, coraggioso drappello, si aggiungono in seguito altre suore, inviate dalla Madre Generale da Roma e da Trento.
La nostra Suor Emiliana, oltre ad essere una delle fondatrici, regge questa sede come Superiora dal 1956 al 1962 e dal 1970 al 1976 e come Assistente Economa dal 1984 fino al termine dei suoi giorni.
 
Un doveroso ringraziamento

Numerose sono le testimonianze di riconoscenza e di affetto da parte di chi ha fruito delle pronte, delicate attenzioni della nostra cara concittadina, la cui vita è stata interamente dedicata all’accoglienza generosa dei fratelli sofferenti.
Alla famiglia d’origine e soprattutto a Lei, anche se non è più tra i mortali, va l’immensa gratitudine della nostra Comunità, per tutto il bene che Ella ha saputo seminare a piene mani su tutto il territorio nazionale, in grande umiltà e in assoluto riserbo, il riserbo di chi, carico dell’esempio di Cristo, in silenzio e in armonia con i fratelli, sa cogliere spazi di carità e d’amore.

Rosetta Mor

Torna al Sommario


Dal Comune  

La Giunta Comunale, nella seduta del 27 luglio scorso, ha approvato le delibere relative ai seguenti servizi:

- Cultura: Richiesta di contributo da parte del Comitato organizzatore Festa di San Rocco.

- Lavori Pubblici: Approvazione progetto definitivo esecutivo del completamento viabilità Piano Insediamenti Produttivi - 1° e 2° stralcio.

- Lavori Pubblici: Approvazione disciplinare di incarico arch. Raffaella Coluccino con studio in Dello per redazione progetto ristrutturazione cascina Fornaci in via Lenzi.

- Lavori Pubblici: Approvazione disciplinare di incarico ing. Giacomo Borio di Tigliole con studio in Orzinuovi per redazione progetto ristrutturazione fabbricato ex istituto cronici in via Grimani.

Torna al Sommario


Informagiovani

COMUNE DI VEROLANUOVA
Assessorato alla Cultura

RIPRENDONO I CORSI
PER BAMBINI, RAGAZZI E ADULTI

INGLESE BASE E AVANZATO
PITTURA
MUSICA
(pianoforte, chitarra, flauto, clarinetto, sax, violino ecc.)

Per informazioni e iscrizioni rivolgersi all’Informagiovani
il lunedì (16.00-19.00) ed il mercoledì (15.00-18.00)
telefonando al numero 030/9365035.

ISCRIZIONI ENTRO IL 29 SETTEMBRE 2000

Torna al Sommario


Turni domenicali di guardia farmaceutica
dell’Azienda S.L. 19
 

settembre

10
S. Paolo

Leno
(sr. Sartirana)

17
Verolanuova
(Comunale)

Bagnolo Mella
(dr. Ingardi)

24
Quinzano

Manerbio
(dr. Bresadola)
 

ottobre

1
Verolavecchia

Ghedi

8
Verolanuova
(dr. Colosini)

Dello

15
Manerbio
(dr. Parati)

Bagnolo Mella
(dr. Donini)

N.B.: L’elenco è provvisorio.

N.B.: Il turno domenicale ha inizio dal pomeriggio del venerdì precedente e nell’elenco sono indicate soltanto le farmacie più vicine a Verolanuova. Qui, però, ogni sabato è aperta la farmacia comunale dalle ore 15.00 alle 19.00.

Torna al Sommario


NUMERI UTILI DI TELEFONO:

Servizio Sanitario (soltanto nei casi di urgenza e di emergenza): 118
Gruppo Verolese Volontari del Soccorso: 030 936 1 662 (via Grimani)
Problemi con le droghe?: 030 993 7 210
Alcolisti in trattamento: 030 931019 oppure 030 93 22 45
Vigili del Fuoco: 030 93 10 27
Carabinieri - Pronto intervento: 112
 

N.B.: Il servizio sanitario prefestivo, festivo e notturno si svolge dal sabato mattina alle ore 10.00 fino al lunedì alle ore 8.00 e tutte le notti dalle ore 20.00 alle ore 8.00.
Per le prenotazioni di trasporto con autoambulanza del Gruppo Volontari del Soccorso telefonare: dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.00; inoltre dalle ore 8.00 del sabato alle 7.00 del lunedì.

Torna al Sommario


Per i collaboratori de «L’Angelo di Verola»

Invitiamo i collaboratori a far pervenire i loro articoli possibilmente dattiloscritti (se scritti a mano: in stampatello per ragioni tecniche) unicamente ai sacerdoti entro e non oltre le ore 12 di venerdì 15 settembre. Quelli pervenuti oltre tale data non saranno pubblicati.

La redazione non è tenuta a dare giustificazioni per la non avvenuta pubblicazione degli articoli pervenuti né risponde delle fotografie non ritirate dagli interessati entro quindici giorni dalla pubblicazione sul bollettino.
LA REDAZIONE

Torna al Sommario


Relax...iamoci un po’  

(a cura di errebi) 

Il pensiero...

“Quando un uomo vuole ammazzare una tigre, lo chiama sport; quando la tigre vuole ammazzare lui, la chiama ferocia”.
(Shaw, Massime per rivoluzionari, in Uomo e superuomo)

...e il proverbio del mese:

“Se ta öt ésser contènt
cönta miga gna ure gna arzènt”.
(Se vuoi essere contento
non contare né ore né denaro)


Il Santo del mese

S. Giovanni Crisostomo - 13 settembre - mercoledì
Vescovo e dottore della Chiesa. Fu soprannominato Crysostom, ossia “dalla bocca d’oro” per la sua grande eloquenza. Determinante la sua revisione della liturgia greca.
Morì in Armenia nel 407.
 

La “Risposta”

“Levare le castagne dal fuoco”. Qual è l’origine di questo detto?

Far correre ad altri i rischi e i pericoli di un’impresa, per poi godersene i frutti.
La frase deriva da una favola di La Fontaine, La scimmia e il gatto. I due animali si trovarono accanto a un fuoco in cui stavano abbrustolendo delle castagne. A un certo punto la scimmia si mise a lodare la qualità del felino, solleticandone la vanità, e inducendolo così a tirar fuori le castagne dal fuoco, bruciacchiandosi le zampe.

Torna al Sommario


Per i più piccoli
 

Perché gli elefanti hanno la pelle grinzosa? Perché sono difficili da stirare...

Come si chiama il fotografo degli extraterrestri?
Ufotografo!

Una signora incontra per strada la figlia della vicina di casa:
- Sei tu, bimba, che hai una sorella bellissima? - chiede.
E la bambina, pronta:
- No, è mia sorella.

- Cosa fa una gallina in tribunale?
Depone!

Cos’è il raffreddore?
La goccia che fa traboccare... il naso!
 

PIERINO

- Mamma, mamma, in cantina ho visto un elefante!
- Insomma Pierino, ti ho detto un milione di un miliardo di volte di non esagerare!
 

ANNUNCI

«Circo cerca clown, massima serietà».

«Ciclope noioso cerca amica capace di chiudere un occhio».

«Orbo occhio sinistro cerca orbo occhio destro per scambio di vedute».

Torna al Sommario


Radiobasilica: si riprende
 

A partire da Domenica 3 Settembre riprendono, anche se solo parzialmente, i programmi di Radio Basilica.
Riprende il Radiogiornale domenica delle ore 12 e riprendono i programmi di Daria del Sabato mattina e della Domenica alle 12.30.
L’appuntamento con tutti gli altri programmi è per Domenica 1 Ottobre.
Buon ascolto.

Torna al Sommario


Ultimi aggiornamenti
 

Last updates - Nouveau sur ce site - O que ha de novo
Tutte le novità nel Sito Internet della Parrocchia
 

Il sito internet della parrocchia non è andato in vacanza.      Anche se all’apparenza nulla sembra cambiato sono stati migliorati o cambiati molti collegamenti e parecchie parti sono state razionalizzate. Molto è ancora da fare e gradualmente si farà.
Sono stati, solo per poco, rinviati alcuni grossi aggiornamenti. Saranno sicuramente disponibili nei prossimi mesi.
Nel periodo estivo c’è stato un vero e proprio boom delle visite da molti paesi esteri. Ci sembra giusto segnalarli:

Paesi - Accessi dal 10 Giugno al 22 Agosto 2000 (Fonte Statistiche: ShinyStat-Italia)
Italia - Argentina - Australia - Austria - Belgio - Brasile - California - Camerun - Canada - Cile - Cipro - Città Stato del Vaticano - Colombia - Costa d’Avorio - Croazia - Danimarca - Germania - Grecia - Federazione Russa - Francia - Giappone - Malta - Messico - Norvegia - Nuova Zelanda - Olanda - Portogallo - Regno Unito - Romania - San Marino - Senegal - Slovacchia - Spagna - Sudafrica - Svezia - Svizzera - Stati Uniti d’America.
Sconosciuto 277, Networks 40, Commercial 37.

• Contatti al Sito della Parrocchia allo 01/09/2000 n° 11.630
• Contatti al Sito del Coro San Lorenzo alla stessa data n° 840

Ecco gli ultimi aggiornamenti:
• in “Home Page - Mappa del Sito”
1. Aggiornata la pagina degli “Appuntamenti Verolesi”
• in “La Parrocchia di San Lorenzo”:
1. In “Oratorio Giacinto Gaggia”: Inserito calendario generale della “Festa degli Oratori”
• in “LuceSaleLievito”: Beato Arcangelo Tadini: Inserite sei nuove omelie in “Scritti”
Tutte le novità saranno prontamente segnalate nella Home Page in: “Ultimi Aggiornamenti”.
Buona Ripresa a tutti e... ”Stay in Touch”
Non dimenticate di votare il sito della parrocchia nei “Top Ten di Profeta” cliccando sull’apposito pulsante in fondo alla Home Page.

Torna al Sommario


Dal Canada una dichiarazione d’affetto per il nostro paese

Verolanuova, un luogo
in cui è ancora possibile
pensare e contemplare

Nel Maggio scorso la nostra comunità ha avuto l’onore di essere visitata per due giorni dal professor Giorgio Papini, Ordinario di Fisica nelle Università Canadesi giunto a Verolanuova dopo aver “scoperto “ il nostro paese grazie al sito Internet della nostra parrocchia. La signora Lucia, sua moglie, ci disse che il professor Papini si era praticamente innamorato di Verola e che passava molte ore visitando ogni anfratto del sito.
In quell’occasione ebbi il piacere di incontrarlo e di apprezzarne la grande sensibilità, cultura e umanità. In questi giorni il Professor Papini, tramite E-mail, mi ha fatto pervenire alcune sue impressioni sulla nostra comunità. Lo ringrazio di cuore e con grande piacere, col suo consenso, le rendo pubbliche.
Tiziano Cervati
 
Caro Signor Cervati,

Le scrivo in parte da Toronto ed in parte da San Francisco che, le garantisco, offrono sfondi ironicamente appropriati alle mie considerazioni.
Come ricorderà, ho visitato Verolanuova per la prima volta il maggio scorso, ma seguo da circa un anno la vita della comunità tramite il sito internet della Parrocchia che mi permette quasi di tastarne il polso quotidianamente e che presenta anche una mirabile prospettiva storico-culturale del luogo.
In verità Verolanuova, luogo di nascita di Maria Nazarena Sandri e della mia bisnonna Maria Sandri, mi era nota da racconti e ricordi come un piccolo paradiso nel verde dei campi e delle acque dei canali.
La descrizione è corretta. Ma osservando il borgo serrarsi intorno alla stupenda basilica ed alla Chiesa della Disciplina ed incorniciare l’ampia piazza ed il Palazzo Gambara con un’armonia ed eleganza inaspettate, si avverte che Verolanuova ha una dimensione culturale propria.
Oggigiorno il livello di complessità raggiunto da una certa società si giudica anche dal modo in cui quesiti fondamentali vengono posti alla natura. Questi richiedono, in genere, la costruzione di elaborati marchingegni che riflettono l’indice culturale raggiunto da quella particolare società. In un tempo non troppo remoto, si soddisfacevano le stesse necessità spirituali costruendo chiese e palazzi. La dimensione propria di Verolanuova, voglio dire, è quella di un centro culturale, di un insospettato cenacolo sulle rive dello Strone e della Gambaresca. Né, d’altra parte, potrebbe spiegarsi altrimenti l’alto numero di persone di grande distinzione che si annoverano tra i Verolesi.
Questo è senza dubbio l’altro aspetto straordinario del paese. Che le due cose siano collegate è indubbio. Il talento naturale è, di per sé, di natura statistica ed in genere commensurato all’entità della popolazione. Anzi, tende a recedere in assenza di uno stimolo costante.
Mi è solo possibile speculare sulla natura dello stimolo culturale direttamente responsabile di risultati così clamorosi per un paese di solo ottomila anime.
È possibile che una buona educazione legata all’alta concentrazione di religiosi in zona, abbia svolto un ruolo importante nella formazione di giovani intelletti, oppure che una signoria illuminata in tempi antichi abbia avuto un’influenza. Le donne Gambara, leggo, erano particolarmente amanti del progresso. Ed ancora, la presenza prolungata e le opere di artisti di altissimo ingegno, o l’esempio e l’azione di persone dotate di grandissimo respiro e profonde convinzioni avrebbero potuto fornire il lievito necessario per un successo così evidente.
Ricordo di aver pensato, passeggiando per le vie del paese, che i nordamericani, con tipico senso pratico, non esiterebbero un istante ad istituire un centro di studi superiori a Verolanuova: posto magnifico, gente operosa e ben educata, infrastrutture funzionanti. Il connubio verrebbe attuato rapidamente. Questo è anche un metodo provato per mantenere talento in situ. E si potrebbe anche supporre che questa sarebbe stata la fase successiva di sviluppo di Verolanuova se i travagli politici del tardo XVIII secolo e del secolo successivo non ne avessero cambiato interamente il ruolo e le vicende.
In questi giorni, andando al lavoro a San Francisco, passo per una lunga serie di piccole e grandi università e centri di studio sistemati intorno alla baia in luoghi molto meno ragguardevoli di Verolanuova, ma che condividono con Verolanuova il pregio inestimabile di essere fuori mano, ed allo stesso tempo facilmente raggiungibili. Il nordamericano ha da tempo scoperto che non è necessario, né utile, accentrare le attività culturali nelle metropoli dove ritmi infernali di vita e d’azione riducono il pensare ad un lusso e degradano la condizione umana.
Verolanuova è bella e deve essere conosciuta per le sue bellezze naturali, i tesori d’arte, il suo passato glorioso e per il messaggio di civiltà che l’unione di gusto e cultura, serietà di propositi e saldezza di carattere trasmettono. Verolanuova va conservata e protetta come un luogo in cui è ancora possibile pensare e contemplare. E mi auguro che Verolanuova continui ad adempiere a questa sua grande funzione in un mondo in cui questi valori scarseggiano.
Spero di ripassare per Verolanuova la prossima primavera. Con molti cordialissimi saluti.

Giorgio Papini

Torna al Sommario


Dall’AVIS
di Verolanuova...
 
L’estate 2000 per l’AVIS di Verolanuova è stata caratterizzata da due importanti avvenimenti:

il 18 giugno: 20° anniversario di fondazione della nostra associazione;

dal 30 giugno al 19 luglio la tradizionale festa della solidarietà.

L’obiettivo in entrambi i casi, speriamo raggiunto, era quello di far conoscere le finalità e lo scopo dell’AVIS. Far conoscere i risultati conquistati in un ventennio di attività e raccogliere nuove adesioni per soddisfare la necessità sempre più pressante di reperire sangue.

Il clima festoso che si è respirato durante le manifestazioni ha lasciato spazio a momenti di soddisfazione e, perché no, di commozione. Il tutto grazie alla numerosa presenza di avisini verolesi e non, curiosi e simpatizzanti che hanno accompagnato il corteo per le vie del paese allietati dalla presenza della banda.

La Santa Messa in Basilica, la consegna dei riconoscimenti per le donazioni effettuate e il pranzo offerto hanno segnato la giornata in modo indimenticabile.

Due settimane dopo si è ricreata la stessa piacevole situazione con la festa presso il campo sportivo (anche se il tempo non è stato troppo clemente...) appuntamento ormai consueto per i verolesi...

Abbiamo motivo di ritenerci soddisfatti per la buona riuscita e la buona partecipazione.

Colgo l’occasione a nome dell’AVIS, per ringraziare quanti hanno collaborato alla realizzazione delle manifestazioni e invito caldamente ad aderire alla nostra associazione perché donare aiuta gli altri e arricchisce noi stessi!!! 

F. B.

Torna al Sommario


ANAGRAFE PARROCCHIALE
 

Battesimi

17 Lorenzi Nicolò di Gianluca e Vesco Elena
18 Sgarzi Alice di Thomas e di Nervi Tiziana
19 Bonaglia Michele di Andrea e di Azzini Domenica
20 Pellegrinelli Lucrezia di Andrea e di Albertelli Maria
21 Montani Maria Camilla di Tiziano e di Gavazzoli Monica
22 Staurenghi Andrea di Corrado e di Guastalli Daniela
 

Matrimoni

13 Rossini Massimiliano con Bricchi Laura
14 Casalini Luigi con Dassieni Katia
15 Fini Adolfo con Amighetti Ombretta
16 Zani Ivan con Quinzanini Simona
17 Pastori Annibale con Bonzio Jessica
18 Bonfiglio Alessandro con Monteverdi Stefania
19 Cotali Sergio con Cremaschini Manuela
20 Biasiotto Giorgio con Ferrari Fabiana
21 Cò Giuseppe con Abbiati Sara
22 Lancini Massimiliano con Carrera Fabiana
23 Tosoni Sergio con Gavazzi Marcella
24 Bettoni Orfeo con Baronio Domenica
25 Gilberti Ivan con Pinelli Giulia
 

Defunti

24 Gavazzoli Francesco di anni 68
25 Amighetti Pietro di anni 86
26 Poli Delfino di anni 85
27 Schiavone Gilda di anni 93
28 Labiani Maria di anni 96
29 Rossini Pietro di anni 85
30 Martani Angela Salini di anni 61
31 Pochetti Angelo di anni 66
32 Poinelli Cristian di anni 27
33 Massetti Luigina Pinelli di anni 68
34 Calegari Achille di anni 84
35 Alessandrini Serafina Baronio di anni 90
36 Farina Caterina di anni 79
37 Agosti Idilia Rossi di anni 74
38 Bonelli Alessandrina Fontana di anni 86

Torna al Sommario


Offerte pro restauri
tele e altari della Basilica
 

Giornata celebrata nel mese di giugno 2.063.000
Giornata celebrata nel mese di luglio 1.802.000
Giornata celebrtata nel mese di agosto 1.860.000
Scuola Materna Boschetti 200.000
In memoria dei cari defunti 100.000
N.N. 100.000
Laura e Massimiliano 100.000
AVIS di Verolanuova nel 20° di fondazione 1.000.000
I ragazzi/e della Cresima 1.525.000
N.N. 100.000
In memoria dei defunti 100.000
N.N. 1.000.000
In memoria del caro sposo e papà 1.500.000
Circolo Acli - Verolanuova 500.000
N.N. 50.000
In memoria del caro Berto 100.000
N.N. 1.000.000
N.N. 50.000
Dalla Cappella Casa Albergo 210.000
END Verolanuova 180.000
N. N. 100.000
In memoria di Silvia 100.000
In memoria di Maria Labiani 100.000
In memoria di papà Manfredo 500.000
In memoria del defunto Luigi 100.000
N.N. 100.000
In memoria del defunto Francesco 200.000
N.N. 100.000
Gli Alpini di Verola in occasione del loro raduno 300.000
Dalla Cappella Casa Albergo 230.000
N.N. 102.000
In memoria del caro Zambelli Giuseppe 1.000.000
In memoria dei genitori 300.000
Da Vincenzo 50.000
N.N. 100.000
N.N. 100.000
In memoria del marito e del figlio 150.000
In memoria di papà e mamma 200.000
N.N. 100.000
N.N. 100.000
Una coppia di sposi 300.000
Dalla Cappella Casa Albergo 140.000
N.N. 50.000
N.N. 100.000
Morandi 100.000
In memoria di Fabio 100.000
N.N. 100.000

                                                                                    TOTALE 18.862.000
 

Offerta pervenuta nel mese di giugno

L. e P.:per restauro volta coro
e presbiterio della Basilica 100.000.000
 

Offerta pervenuta nel mese di luglio

P. e G.: per restauro altare S. Carlo 13.000.000
 

Torna al Sommario


Sito Internet:
Indirizzo : www.verolanuova.com

E-mail:
per la parrocchia:    parrocchia@verolanuova.com
per Radio Basilica:  rbv@verolanuova.com


Archivio 2000 Angelo di Verola Parrocchia di Verolanuova