L'Angelo di Verola L'Angelo di Verola Mensile di Vita Parrocchiale


Mensile di Vita Parrocchiale - Anno XXVI n° 12 - Dicembre 2001

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Edizione a stampa a cura di Mons Luigi Corrini
Redazione: Rino Bonera - Don Giampaolo Goffi - Don Giovanni Gritti
Edizione on-line a cura di Tiziano Cervati

SOMMARIO

  3 Un Presepio senza luce e bambino (D. L. Corrini)
  4 Il ritorno di missione (p. P. Delalio)
  7 Calendario liturgico
13 Giornata della Pace 1° Gennaio 2002
14 Il pellegrinaggio interiore - 3 (D. F. Dorofatti)
17 Eredità del Giubileo (D. Giovanni)
20 Ogni mese...una preghiera (D. Giovanni)

vita parrocchiale

21 Festa della Famiglia
25 I Centri di Ascolto
     Testimonianza evangelica (Madre Emma Arrighini)
     Riunito il Consiglio Pastorale Parrocchiale
30 Settimana della Stampa Cattolica
32 A. Tadini e la società del suo tempo (M. Trebeschi)
35 Per il sostentamento del clero
36 Dalla S. Vincenzo
37 Aiutiamoli a vivere

dagli Oratori

38 Vita di Oratorio (D.Giovanni)
39 La Catechesi, cammino di iniziazione (D. Giovanni)

43 Agli degli avventori del bar dell'oratorio
45 Servizio civile maschile e femminile

le nostre rubriche

46 La missione tra guerra e pace (Gr. "Conoscerci")
48 Verola sport (R. Bonera)

varie - cronaca

49 "Offritemi parole" (R. Mor)
51 Dal Comune (Informagiovani)
52 Turni delle farmacie
     Numeri utili
     Per i collaboratori dell'Angelo
53 Per i più piccoli
55 L’Ocean non morirà (G. Baronio)
56 Dal Circolo Acli (G. Baronio)
57 Dal G.V.V.S. Aspettiamo anche te (P. Bordonali)
58 Avis-day (F. B.)
59 Radiobasilica compie 20 anni (T. Cervati)
62 Anagrafe parrocchiale
     Offerte pro opere parrocchiali
     Auguri


la parola del Prevosto

Un Presepio senza luce e Bambino?!

In molte vie di Verola si sono già approntate le luminarie che saranno accese nella prossimità del Natale.
Mi auguro che queste luci siano richiamo alla luce che la notte di Natale ha la capacità di illuminare la mente e di far ardere il cuore.

A Natale ci scambiamo gli auguri, ci guardiamo con occhi diversi. Questo stile "caritativo" con cui trattiamo non è forse un riflesso di quell’evento lontano duemila anni?; non è forse l’effetto di quella presenza che esprime ancora il punto più alto della vita?

Nessuna vita umana avrebbe un senso pieno se Cristo Salvatore non si fosse calato dentro l’uomo con la sua incarnazione.

L’uomo con il Natale di Cristo porta dentro di sé il fermento della presenza di Dio che si è fatto Uomo non soltanto per vivere in noi e partecipare alla nostra vita quotidiana, ma anche per dare a noi una speranza che va al di là della nostra giornata.

La nostra vita non può realizzarsi in tutte le sue potenzialità senza Cristo.

Su chi fondiamo la nostra coscienza di uomini, il sacrificio quotidiano, le frequenti delusioni che ci danno gli affetti, le delusioni che ci procura il piacere, che ci dà il denaro e la stessa amicizia?

Come possiamo impegnarci per la libertà, la giustizia, la fraternità, la pace quando sganciamo dalla nobiltà divina offerta da Cristo la nostra povera vita e la vita della società?

Il nostro concittadino don Primo Mazzolari osservava in una delle sue ultime omelie del Natale:

"Può apparire un gioco facile cancellare il Natale. Ci sono state nazioni che hanno avuto l’illusione di cancellare il Natale e di essere riuscite nell’operazione: nessuna messa, nessun suono di campane, soppressa la festa.

Ora il pericolo è tra noi, tentati di abbandonarci a surrogati offerti dai persuasori più o meno occulti.

Consumata questa rapina, nel cuore vuoto dell’uomo cosa può sostituire la luce, la bontà, la speranza che dona il Natale? Dove orienteremo la bussola per il nostro cammino?

Su quali strade ci sarà dato di camminare sicuri? Come troveremo la forza di donare quello che il fratello ha diritto di avere: solidarietà, perdono?

Come rispettare l’uomo quando è spenta la luce del presepio?

Il presepio è fatto di persone e bestie, c’è il Bambino, c’è Maria con Giuseppe, una famiglia di povera gente che porta i destini del mondo. La tradizione vuole accanto a loro un asino e un bue.

Se si toglie il Bambino e si spegne la luce cosa rimane?

Non c’è famiglia, né fraternità, né pace. C’è solo un asino e un bue, ossia una umanità che non ha più speranza perché ridotta ad una stalla".

Il mio augurio per tutti è che il Natale porti la bella notizia che procuri ad ognuno la grande gioia perché nasce il Salvatore Cristo Signore.

Don Luigi

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Il ritorno di Missione

Mi è stato chiesto di scrivere due righe sull’esperienza che abbiamo vissuto insieme, in occasione del "ritorno", o "eco" della Missione. Ho accolto volentieri l’invito, perché mi porta a ricordare, valutare, pensare al futuro.

Abbiamo dato come titolo a questo "ritorno": "Per non dimenticare". Sarebbe un vero peccato dissipare la memoria dei doni di luce e di grazia che il Signore ha elargito alla nostra comunità attraverso la Missione. Allora abbiamo pensato di "ricordarli", anzi, di "riviverli", rinnovando le grandi consegne della seconda settimana di missione. Credo, perché tanti ce lo hanno detto, che quelle catechesi, quei "segni", quel clima di gioia e di festa, quella commozione palpabile, abbiano lasciato traccia profonda in tutti noi.

Non volevamo dirci e darci nulla di nuovo. Ma per rendere le consegne più concrete, visibili, attuabili, alla nostra portata, abbiamo pensato di mettere al centro della nostra riflessione e della nostra preghiera l’immagine, anzi la presenza viva di Colei che per prima ha vissuto tutto quello che il Vangelo ci propone: Maria, la Madre.

Nei centri d’ascolto abbiamo contemplato Maria come modello straordinario di vita cristiana. La Parola di Dio e le omelie delle messe ci hanno mostrato come Maria ha vissuto il suo essere Figlia del Padre, accoglienza della Parola, sollecitudine per i fratelli, madre della Chiesa, pienamente associata alla croce, canale di misericordia, primizia della nuova umanità. Guardando a Lei, ci è sembrato di vederla come un provvidenziale piano inclinato, che si piega fino a noi, poveri peccatori, e ci innalza alle vette sublimi dell’unione con Dio. Seguendo Lei, rinascendo come figli suoi, abbiamo capito che anche noi, pur macchiati dal peccato, siamo immacolatizzati per grazia; e ancor più, accogliendo e vivendo la Parola, entriamo a far parte della famiglia di Gesù, come fratelli, sorelle e madri!

Abbiamo vissuto ancora momenti di gioia. L’incontro coi fratelli ammalati, il dialogo attraverso la radio, la preghiera del Rosario, hanno completato delle giornate intense e tonificanti. Rimane una punta di amarezza al pensiero dei tanti che sono rimasti completamente insensibili al richiamo della missione.

Ci domandiamo sempre se sia possibile fare di più e meglio, per poter comunicare a tutti ciò che per noi è sorgente di vita e di felicità.

Intanto vorremmo ricordare a tutti l’ultima consegna della missione. Sabato sera, nel corso della messa conclusiva, sono state affidate ai rappresentanti dei 24 centri d’ascolto le icone rappresentanti la Madre di Dio. "Ecco tua madre", ci ha detto Gesù dall’alto della croce. Giovanni da quel momento la prese con sé, nella sua casa. Ora Maria è in mezzo a noi, in casa nostra. Sarà bene ricordarcelo, per non lasciarla sola, o cacciarla di casa. Ma se Maria è Madre, e tale la sentiamo, dobbiamo comportarci da figli, volerle bene, ascoltare la sua voce, accogliere i suoi richiami, non darle dispiaceri. Per darle gioia, bisogna che Lei possa rispecchiarsi in noi, rivedere in noi i suoi lineamenti, quelli del Figlio suo per eccellenza, Gesù. Se sarà così, Lei potrà continuare a cantare il suo Magnificat, perché il Signore continuerà a fare anche in noi cose grandi, e davvero tutte le generazioni la chiameranno beata. É questo il nostro sogno. Per questo preghiamo e vi chiediamo di pregare.

Ci stiamo avvicinando velocemente al Santo Natale e alla conclusione del primo anno del terzo millennio. É tempo di auguri, di festa, di gioia. Il pensiero corre a Betlemme, dove, duemila e uno anni fà una squallida grotta si è illuminata per la nascita al mondo del Figlio di Dio. Siamo presi da una angoscia profonda al pensiero che proprio lì dove si è manifestato l’Amore del Padre l’uomo sia vittima dell’odio e della violenza. Quando abbiamo festeggiato l’alba del terzo millennio non pensavamo certo che proprio il primo anno sarebbe stato segnato da avvenimenti tragici come quelli che ci hanno sconvolto soprattutto da quel tragico 11 settembre. Eppure non dobbiamo scoraggiarci. Noi cristiani dobbiamo attingere dalla fede il segreto di una immensa speranza. Se Dio "ha tanto amato il mondo da dare il suo unigenito Figlio", non potrà mai abbandonarlo in preda a se stesso e alle forze del male. Allora, coraggio ! Anche a Verolanuova avete passato giorni amari, di tensione e di sofferenza. Ma il Signore, l’Emmanuele, è il Dio con noi, il Dio per noi. Annunciamo a tutti la nostra speranza, diffondiamo la gioia.

Allora, auguri tanti e santi. Abbiamo in cuore una grande gratitudine nei vostri confronti. Vogliamo ringraziare i vostri sacerdoti e tutti voi per la simpatia e l’affetto con cui sempre ci accogliete. Vi assicuriamo del nostro continuo ricordo, e chiediamo al Signore, per mezzo di Maria, di colmarvi di ogni benedizione.

A nome di tutti i vostri missionari

P. Palmiro Delalio O.M.I.

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Calendario liturgico
dal 2 dicembre 2001 al 13 gennaio 2002

Dicembre

ORARIO SANTE MESSE

In Basilica:

Prefestiva : ore 18.00

Festive : ore 7.30 - 9.30 - 11.00 - 18.00
                : ore 15.00 Celebrazione Liturgica

Feriali : ore 7.00 - 9.00 - 18.00

S. Rocco: Festiva : ore 9.00

S. Anna - Breda Libera: Festiva : ore 10.00

Feriale : giovedì ore 18.30

Cappella Casa Albergo: Feriale e prefestiva: ore 16.30

N.B.: In Basilica, ogni sabato dalle ore 15.30 alle 18.00, i sacerdoti sono a disposizione per le confessioni degli adulti.


 2 Domenica Prima di Avvento

Dal Vangelo - "Gesù disse ai suoi discepoli... "vegliate dunque perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà..." (Mt. 24, 42)

Sante messe con orario festivo

ore 9.30 Ammissione ufficiale al Cammino di Iniziazione Cristiana - Memoria del Battesimo per fanciulli di 2a elementare
ore 15.00 Celebrazione liturgica
ore 16.00 All’Oratorio femminile incontro con i genitori, padrini e madrine dei bambini che saranno battezzati nel mese di dicembre

N. B. 1) Si apre oggi la settimana della stampa cattolica

2) Durante il tempo di Avvento, alle ore 9.00, sarà celebrata "l’Ora di Lodi" e verrà dettato un pensiero di riflessione dopo il Vangelo. Così alle ore 18.00 verrà cantato il Vespro e sarà offerta una riflessione.

6 giovedì Primo del mese. Dopo la santa messa delle ore 9.00 adorazione del Santissimo fino alle ore 12.00

7 venerdì Primo del mese. Dedicato alla devozione del Sacro Cuore. S. Ambrogio vescovo e dottore della Chiesa, patrono della Lombardia. Sante messe con orario feriale


8 Sabato IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA B. V. MARIA. Solennità

Dal Vangelo - "...Allora Maria disse: "Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto". E l’angelo partì da lei". (Lc. 1, 38)

Sante messe con orario festivo

ore 11.00 Santa messa solenne
ore 17.30 Vespro solenne in onore della B. V. Maria. Benedizione eucaristica


9 Domenica Seconda di Avvento

Dal Vangelo - "In quei giorni, comparve Giovanni Battista a predicare nel deserto della Giudea dicendo: "Convertitevi perché il regno dei cieli è vicino... Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!". (Mt. 3, 1-3)

Sante messe con orario festivo

ore 11.50 Celebrazione comunitaria dei battesimi
ore 15.00 Celebrazione liturgica

N. B. Si chiude oggi la settimana dedicata alla promozione della stampa cattolica, dell’"Angelo di Verola" e di Radiobasilica.

13 giovedì S. Lucia vergine e martire Sante messe con orario feriale

15 venerdì S. Maria Crocifissa di Rosa, fondatrice delle Ancelle della Carità Sante messe con orario feriale
                        Si apre oggi la Novena di Natale. Ogni giorno, nel corso delle sante messe, breve riflessione.


16 Domenica Terza di Avvento

Dal Vangelo - "In quel tempo Gesù si mise a parlare alle folle... "Giovanni Battista è colui di cui sta scritto: "Ecco io mando davanti a te il mio messaggero che preparerà la tua via davanti a te". (Mt. 11, 11)

Sante messe con orario festivo

ore 15.00 Celebrazione liturgica
ore 16.00 Presso il salone dell’Oratorio femminile incontro con l’Azione Cattolica Adulti

21 venerdì Sante messe con orario feriale
                        ore 20.30 Liturgia penitenziale per gli adolescenti e i giovani

22 sabato Sante messe con orario feriale
                ore 15.00 Sante Confessioni per i fanciulli/e delle elementari e per i ragazzi/e della scuola media.


23 Domenica Quarta di Avvento

Dal Vangelo - "Un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: "Giuseppe..., non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito santo". (Mt, 1, 20)

Sante messe con orario festivo

ore 15.00 Celebrazione della Parola e sante Confessioni


24 lunedì VIGILIA DI NATALE

Sante messe con orario feriale

I sacerdoti sono a disposizione per le sante Confessioni dalle 7.15 fino alle ore 12.00. Nel pomeriggio dalle ore 15.00 alle 19.30.

ore 18.00 Santa messa nella Vigilia di Natale
ore 19.30 Si chiude la Basilica
ore 22.30 Si riapre la Basilica. Sante Confessioni e Veglia di preghiera animata dai giovani, accompagnata da riflessioni, musica e canti.

ore 24.00 SANTA MESSA DELLA NATIVITA’

Partecipa il coro "S. Lorenzo"

Dal Vangelo - "L’Angelo disse ai pastori: "Non temete, ecco vi annuncio una grande gioia che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un Salvatore, che è il Cristo Signore". (Lc. 2, 10-11)


25 Martedì NATALE DEL SIGNORE

Dal Vangelo - "...A quanti l’hanno accolto il Signore ha dato il potere di diventare figli di Dio...". (Gv. 1, 12)

Sante messe con orario festivo

ore 11.00 Santa messa solenne con la partecipazione del coro "S. Lorenzo".
ore 17.30 Vespri solenni con la Benedizione Eucaristica
ore 18.00 Santa messa

26 Mercoledì S. Stefano primo Martire. Festa
Sante messe con orario festivo

27 giovedì S. Giovanni Apostolo ed Evangelista. Festa - Sante messe con orario feriale

28 venerdì Santi martiri Innocenti. Festa - Sante messe con orario feriale


30 Domenica Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe

Dal Vangelo: "Giuseppe prese con sé il Bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto". (Mt. 2, 14)

Sante messe con orario festivo

ore 11.00 Santa messa per le famiglie. Si ricordano particolarmente il 25°, il 50° di matrimonio e gli anniversari superiori.
ore 17.30 Canto del Vespro e Benedizione Eucaristica
ore 18.00 Santa messa

31 lunedì S. Silvestro papa

Sante messe con orario feriale
ore 18.00 Santa messa, ultima dell’anno seguita dal canto del Te Deum di ringraziamento. 


 2002

Gennaio

 

ORARIO SANTE MESSE

 

In Basilica:
Prefestiva : ore 18.00
Festive : ore 7.30 - 9.30 - 11.00 - 18.00
                : ore 15.00 Celebrazione Liturgica

Feriali : ore 7.00 - 9.00 - 18.00

S. Rocco: Festiva : ore 9.00

S. Anna - Breda Libera: Festiva : ore 10.00

Feriale : giovedì ore 18.30

Cappella Casa Albergo: Feriale e prefestiva: ore 16.30

N.B.: In Basilica, ogni sabato dalle ore 15.30 alle 18.00, i sacerdoti sono a disposizione per le confessioni degli adulti. 


1 Martedì OTTAVA DI NATALE
MARIA SANTISSIMA - MADRE DI DIO
"GIORNATA DELLA PACE"

Dal Vangelo - "Quando furono passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’Angelo prima di essere concepito nel grembo della madre (Lc. 2, 21)

Sante messe con orario festivo

ore 11.00 Santa messa solenne
ore 17.30 Vespro solenne in onore della B. V. Maria. Benedi-zione Eucaristica,
ore 18.00 Santa messa

3 giovedì Primo del mese, dopo la messa delle ore 9.00 adorazione comunitaria e privata fino alle ore 12.00

4 venerdì Primo del mese dedicato alla devozione del sacro Cuore

Sante messe con orario feriale


6 Domenica EPIFANIA DEL SIGNORE - Solennità

Dal Vangelo: "Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandarono: "Dov’è il re dei Giudei che è nato?". (Mt. 2, 1-2)

Sante messe con orario festivo

ore 9.15 Arrivo in Basilica del corteo dei Magi. Santa messa
ore 11.00 S. messa solenne con la partecipazione del coro "S. Lorenzo"
                Annuncio della Pasqua e delle feste solenni dell’anno.
ore 15.30 Omaggio a Gesù Bambino dei piccoli della parrocchia.
ore 16.00 All’Oratorio femminile incontro con i genitori, padrini e madrine dei bambini che saranno battezzati nel mese di gennaio
ore 17.30 Vespro solenne. Professione di fede. Benedizione Eucaristica.
ore 18.00 Santa messa


13 Domenica Battesimo del Signore

Dal Vangelo - "Gesù dalla Galilea andò al Giordano da Giovanni per farsi battezzare da lui. Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco si aprirono i cieli ed egli vide lo spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. Ed una voce dal cielo disse: "Questi è il mio figlio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto". (Mt. 3, 13 ... 16-17)

Sante messe con orario festivo

ore 11.00 Santa messa con la celebrazione dei Battesimi
ore 15.00 Celebrazione liturgica - Vespro - Benedizione Eucaristica
ore 16.00 All’Oratorio maschile incontro con i genitori dei ragazzi/e della 1a media

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Giornata della Pace

1° gennaio 2002

Il primo giorno del nuovo anno è dedicato alla Pace. Sono passati molti anni da quando papa Paolo VI volle dedicare l’apertura dell’anno alla riflessione e alla preghiera per la Pace.

La Pace è un dono troppo grande, indispensabile e precario che merita la mobilitazione delle coscienze di tutti gli uomini di buona volontà.

La Chiesa ha dedicato parte della costituzione conciliare "Gaudium et spes" a questo tema. Al n° 78 così afferma:

"La pace non è semplice assenza della guerra, ma opera della giustizia. Essa non è stata mai stabilmente raggiunta, ma è un edificio da costruirsi continuamente. Tale bene non si può ottenere sulla terra se non è tutelato il bene delle persone e se gli uomini non possono scambiarsi con fiducia e liberamente le ricchezze del loro animo e del loro ingegno. La ferma volontà di rispettare gli altri uomini e gli altri popoli e la loro dignità, e l’assidua pratica della fratellanza umana sono assolutamente necessarie per la costruzione della pace.

In tal modo la pace è frutto anche dell’amore, il quale va oltre quanto può assicurare la semplice giustizia".

Se questo è un richiamo per tutti, lo è in modo particolare per noi credenti.

Il pericolo incombente e lo stato concreto di guerra, anche se non dichiarata, nel Medio Oriente, nella terra di Gesù, la guerra che coinvolge molte nazioni tra cui l’Italia, in Afghanistan sono un invito a pregare e a "trasformare i cuori" se vogliamo creare le premesse per spegnere il rumore delle armi e le reciproche violenze.

Per qualcuno queste riflessioni possono sembrare come pie esortazioni, ma richiamano ad impegni seri che coinvolgono tutti, quindi anche noi.

Siamo in attesa del messaggio che il Santo Padre offrirà alla riflessione degli uomini di buona volontà ed auspichiamo che anche i verolesi si sentano interpellati in prima persona.

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 Il pellegrinaggio interiore
all’incontro con se stessi
e con Dio

di don Franco Dorofatti

(3)

3) Il pellegrinaggio interiore del cristiano

Nell’anno giubilare è bene visitare i luoghi legati alla storia della salvezza: Palestina, Roma, santuari... che favoriscono un intenso rapporto con Dio, ben sapendo che il pellegrinaggio verso un luogo santo diventa simbolo del pellegrinaggio interiore: al movimento del corpo si accompagna l’itinerario dell’anima che anela alla conversione a Dio. Tale pellegrinaggio interiore si può realizzare nei luoghi di devozione, come può avvenire nella vita feriale per cui i cristiani vale sì visitare i luoghi santi, ma soprattutto vale visitare il luogo santo dell’anima: il santuario dell’anima, vale la vita quotidiana santa, alla sequela di Gesù che invita a essere "perfetti come perfetto è il Padre nostro celeste".

L’uomo d’oggi, disperso nella molteplicità degli affanni e degli impegni, deve percorrere la strada del silenzio, della riflessione, della preghiera per incontrare Dio e dare spirito al proprio vivere. Giovanni Paolo II nella Lettera sul pellegrinaggio invita tutta la comunità cristiana a mettersi idealmente in cammino per il pellegrinaggio giubilare che riporta a Dio. Certo non pochi vivranno tale pellegrinaggio anche mettendosi concretamente in viaggio verso i luoghi santi, ma tutti siamo chiamati a compiere quel viaggio interiore che ha per scopo di staccarci dal peccato per l’incontro con Cristo. Nella suddetta Lettera viene sottolineata la dimensione interiore del Grande Giubileo, che non consiste in una serie di adempimenti da espletare, bensì in una grande esperienza interiore.

Tutte le iniziative esteriori hanno significato nella misura in cui sono espressione di un impegno più profondo, che tocca il cuore delle persone. Anche Paolo VI, venticinque anni fa, insisteva sull’Anno santo "interiore", tempo di ritorno a Dio, occasione di pellegrinaggio verso luoghi significativi per meglio liberarsi della meschinità e dell’egoismo ed aderire a Cristo, tempo ancora di preghiera autentica nella vita, di cammino spirituale. In tono con la tematica dell’Anno santo "interiore" usciva l’opera del Nouwen "Viaggio spirituale per l’uomo contemporaneo" (1975), che descrive il pellegrinaggio interiore che deve intraprendere l’uomo occidentale: esso consiste nel viaggio interiore al recupero di sè, nell’esodo da sè verso i fratelli, nel viaggio all’incontro con Dio.

Secondo questa linea si muoveva pure la Lettera al clero e ai fedeli, scritta dal cardinal Martini all’inizio del suo ministero, su "La dimensione contemplativa della vita" (1980), in cui il cardinale invita l’uomo moderno a liberare la dimensione contemplativa della vita che permette il ritorno alle radici dell’esistenza per scoprire il senso dell’essere contingente, dipendente e ripartire con serena fiducia dal primato di Dio nella vita. E, dopo 15 anni di ministero episcopale, il Cardinale scriveva la Lettera pastorale "Ripartiamo da Dio", in cui rifacendosi al tema della prima Lettera e, avendo presente l’invito di Giovanni Paolo II di ritornare al Dio di Gesù Cristo, espresso nella "Tertio millennio adveniente", così si esprime: "Quindici anni fa vi ho proposto la ‘dimensione contemplativa della vita’... come asse portante del nostro essere e del nostro agire quale Chiesa di Milano. Oggi vengo a riproporvi l’assoluto primato di Dio, di Gesù Cristo, della grazia (cioè dello Spirito Santo)". E l’invito pressante al pellegrinaggio interiore, che porta alla liberazione dal proprio io per Dio, è diventato un invito giubilare ricorrente negli interventi di Giovanni Paolo II: frequenti richiami del Papa al cammino spirituale che converte il cuore, al pellegrinaggio interiore che porta alla santità.

Ogni cristiano poi, dopo la celebrazione del Giubileo, torna alla vita quotidiana con animo rinnovato, con la tensione verso la santità. Oggi tanti giovani, come pure numerosi cristiani, avviati in un cammino spirituale giubilare sentono l’attrattiva della spiritualità dell’"homo viator", come può trasparire dai "Racconti di un pellegrino russo". Tale testo di spiritualità ortodossa, risalente al secolo scorso, riscuote notevole fortuna in Occidente e segnatamente in Italia, ove si contano diverse edizioni. L’anonimo autore presenta in forma semplice la vicenda di un mistico incamminato alla ricerca della perfezione evangelica lungo le lande pianeggianti e sconfinate della santa Russia. La vita viene concepita come un pellegrinaggio spirituale, come un cammino verso Dio e la preghiera continua è il mezzo e il sostegno che aiuta a procedere verso la meta.

Questo pellegrino russo porta con sè le poche cose che contano per il povero del Signore: la Sacra Bibbia, un pezzo di pane secco e la recita incessante della Preghiera di Gesù. La vita del pellegrino, come quella del cristiano, consiste nello svuotarsi dell’oscurità per riempirsi della luce della Presenza, nel morire al proprio io e a vivere per Dio. Pure un fascino particolare oggi presso i cristiani che vivono il pellegrinaggio spirituale giubilare esercita la spiritualità di Charles de Foucauld e di santa Teresa di Lisieux, fatta di silenzio, di monastero deserto, di preghiera, di nascondimento, dell’ultimo posto, di servizio, d’amore: una spiritualità ispirata alla vita di Nazareth. Questa vita non va considerata come un prologo, un lungo momento di preparazione: Nazareth è la vita di Gesù, non semplicemente la sua prefazione. "A Nazareth" - scriveva Bruno Maggioni su ‘Avvenire’ in occasione della visita di Giovanni Paolo II a Nazareth - Gesù visse gran parte della sua vita come un comune e umile lavoratore, anonimo come tutti...

Sono stati anni preziosi e grandissimi, luminosi proprio per la loro oscurità: la vita anonima e quotidiana, nascosta, come quasi sempre la vita degli uomini, è il luogo della presenza del Signore, non della sua assenza". Nazareth è il paese della "vita nascosta", della manifestazione della presenza di Dio, discreta e inosservata. Ebbene Charles e Teresina si trovano accomunati sulla via di Nazareth, nella imitazione-sequela di Gesù nella vita povera, nascosta, nella ricerca dell’ultimo posto. Tutti e due, con uno slancio d’amore simile a quello di Paolo apostolo, innamorato di Cristo, hanno cercato appassionatamente di raggiungere Gesù Cristo in quell'ultimo posto che egli ha preso per primo. Il loro cuore, poi, inserito nella corrente di amore che nasce dal Cuore di Dio, si apre alle esigenze della Chiesa e del mondo. Charles è pronto ad andare in capo al mondo per la diffusione del Vangelo, perché "tutti gli uomini vadano in cielo"; Teresina sente in sè molte vocazioni che le consentono, almeno a livello di desiderio, di portare Cristo a molti fratelli.

Per queste due esistenze, chiamate all’amore di Gesù, Nazareth è vivere là dove si è con un amore sempre più grande al Signore, nella consapevolezza che davanti agli occhi di Dio si vale non per il tanto che si fa, ma per l’amore che porta nel cuore. Ai cristiani d’oggi Nazareth, "scuola del Vangelo" come la definì Paolo VI, insegna a vivere la vita quotidiana con animo straordinario, come fece San Leonardo Murialdo, descritto da Paolo VI, nel discorso in occasione della canonizzazione, come modello del nostro pellegrinaggio sulla terra e nel tempo: "uomo straordinario nell’ordinario": seppe condurre la vita feriale con fede e intensità d’amore. Il vescovo Tonino Bello ha scritto un libro in stile con la "vita nascosta" di Nazareth, su Maria, donna dei nostri giorni, "donna feriale", che sa riscattare il "terribile quotidiano" dalla banalità, considerandolo come il cantiere dove si costruisce la storia della salvezza, dove si realizza la santità secondo la prospettiva della vita di Nazareth: semplice, povera, silenziosa, ricca di preghiera e di opere buone, si può capire il cammino semplice di Madre Teresa di Calcutta che ella descrive così: il frutto del silenzio è la preghiera, il frutto della preghiera è la fede, il frutto della fede è l’amore, il frutto dell’amore è il servizio, il frutto del servizio è la pace.

Madre Teresa dalla "cella" interiore dove ella, sull’esempio di Santa Caterina da Siena, si ritirava nel silenzio per stare con Dio, usciva nel mondo per incontrare il prossimo bisognoso. Concludendo il nostro discorso, possiamo affermare che l’anno giubilare è occasione propizia per una rigenerazione dello spirito, che fa spazio alla contemplazione, alla preghiera e all’amor del prossimo. Convinti che le manifestazioni esteriori hanno la loro importanza, attenti a non ridurre il Giubileo a "macchina, parata, spettacolo, businnes", abbiamo posto la nostra insistenza sull’Anno santo "interiore", come anno di conversione del cuore che si apre a Dio e alle necessità dei fratelli. Proprio nel contatto con Dio è possibile scoprire e accogliere il progetto d’amore ch’Egli ha su ciascuno di noi. Egli ci dona la vita e ci chiama a rispondere al dono con una vita ridonata per amore, come e dove Lui vuole e in questo sta la pace e la felicità

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Eredità del Giubileo 

Rimetti a noi i nostri debiti (9)

 a cura di don Giovanni

"Per tre misfatti d’Israele / e per quattro non revocherò il mio decreto, / perché hanno venduto il giusto per denaro / e il povero per un paio di sandali; / essi che calpestano come la polvere della terra / la testa dei poveri / e fanno deviare il cammino dei miseri. / [...] Su vesti prese come pegno si stendono presso ogni altare / e bevono il vino confiscato come ammenda / nella casa del loro Dio" (Amos 2, 6-8).

Concludiamo il lavoro di informazione e formazione di questi mesi sul problema del debito estero dei Paesi poveri. Non sto a ripetere perché esso sia un problema gravissimo e nemmeno spieghiamo di nuovo in che modo esso sia sorto, quali siano le sue radici antiche; nemmeno più stiamo a dimostrare che esso è uno degli ennesimi atti di ruberia planetaria che permette a noi del Nord del mondo di stare bene (troppo), a danno della fetta di umanità, molto più larga di quella che noi costituiamo, che versa nella miseria e nella fame. Non ci soffermiamo nemmeno a ripetere quanto s’è detto riguardo al collegamento tra questo problema e quello del commercio delle armi, dell’inquinamento, del futuro dell’ambiente, ecc.: basta rileggersi quanto abbiamo scritto da febbraio venendo in qua in questo spazio che abbiamo ritagliato nel nostro "Angelo". Lo abbiamo fatto in misura, a volte, eccessiva, occupandone troppo e correndo il rischio di scoraggiare la lettura.

Come sempre fu premesso ai diversi articoli, abbiamo cercato di creare sensibilizzazione su questo tema perché il Santo Padre stesso ci ha invitato a porvi attenzione, preparandoci al Giubileo (TMA 51), poiché nelle sue intenzioni, la celebrazione Giubilare non doveva ridursi a qualcosa di intimistico, ma mostrare nei fatti, nell’assunzione di nuove mentalità e nei conseguenti comportamenti, il frutto di un autentico cammino di conversione.

Badiamo bene:

1 - la stimolazione ci veniva dal Papa, non dal capo di qualche movimento anti - globalizzazione, magari connotato da un determinato colore politico. (E poi, quand’anche così fosse stato, le questioni di giustizia e impegno per vincere miseria, oppressione, sfruttamento e ingiustizia devono comunque trovare sensibile il cristiano. Altra cosa è il modo di combattere questi fenomeni negativi: già se n’è parlato a novembre. Basta leggere, almeno ogni tanto, qualche rivista missionaria - missionaria, non politica - , per rendersi conto che il problema c’è ed è molto, molto grosso.)

2 - Abbiamo cercato di mediare, attraverso selezione e sintesi, i concetti e le informazioni, gli stimoli e gli appelli alla nostra coscienza contenuti nel libro: Un debito senza fine. Esso è stato curato in occasione del Giubileo (non di qualche G8) dalla Commissione Diocesana per la riduzione del debito estero: ci veniva dalla nostra Chiesa, dunque.

3- La Campagna CEI "Tu in azione" (v. "Angelo" di settembre, pag. 9) prevede, al primo punto, l’opera di informazione della "comunità ecclesiale e tutta la società italiana circa gli effetti prodotti dal debito, il senso della sua cancellazione e soprattutto l’urgenza di un ripensamento dei nostri stili di vita". Con le libere riduzioni (chiamarle articoli sarebbe poco rispondente al vero e alquanto presuntuoso) dal testo su menzionato, non abbiamo fatto altro che dare il nostro contributo a questo riguardo. CEI significa "Conferenza Episcopale Italiana", l’insieme dei Vescovi del nostro Paese.

Ci sono, prima ancora, le sferzanti pagine che la Bibbia ci offre riguardo al tema della giustizia (il brano del profeta Amos, VIII sec. a.C., su riportato ne è un esempio). E, in generale, l’intera dottrina sociale della Chiesa, la quale quando alza la voce in favore dei poveri che voce non ne hanno o non viene ascoltata, non intende certo "sposare" l’uno o l’altro movimento politico. Un credente non può far finta che tutto questo non ci sia e pensare di essere buon cristiano solo perché va a Messa; nemmeno basta l’elemosina, fatta spesso o una tantum; anzi, se questa serve a mascherare la mancata volontà di convertirsi, mutando stile di vita e di consumo, è atto ipocrita, come lo è se, chi lo può, non fa la sua parte perché arrivi un giorno in cui non ci siano popoli costretti a dipendere dall’elemosina. Essere informati è un primo passo, ed è quanto abbiamo cercato, seppure sommariamente di fare.

Non è autentica l’elemosina che maschera l’ingiustizia e permette di dormire sonni in tranquilla coscienza pur essendo partecipi della ingiustizia globale o di tornare a gozzovigliare nel consumismo sfrenato di chi non nega a se stesso nulla di ciò che non sia necessario.

Possono essere "cose un po’ forti" quelle che siamo venuti scrivendo. Il problema, però, non sta nel fatto che sono cose forti, ma che sono cose vere, di cui siamo riusciti a dare solo una pallida idea. Lo sanno bene i missionari, che in loco vedono i frutti della economia globalizzata.

Dovremmo anche riflettere su quale debba essere la funzione di un mezzo di comunicazione parrocchiale, com’è "L’Angelo": esso ha il compito non solo di informare, ma anche di formare.

C’è chi ritiene che un organo come il bollettino di una parrocchia non deve entrare in cose di questo tipo, poiché si tratta di questioni politiche. È importante, allora, distinguere tra "politica" e presa di posizione a favore o contro un partito, uno schieramento o un’amministrazione locale. Non è questo che abbiamo fatto. Quando si parla della giustizia e della lotta contro l’oppressione e lo sfruttamento, si tocca un tema che, credo, sta a cuore a ogni schieramento politico: non mi risulta, per quanto ne so, che ci sia qualche partito che mette tra gli obiettivi del suo programma politico lo sfruttamento dei poveri, per rendere quelli sempre più poveri e i ricchi sempre più ricchi, a spese dei primi. Al contrario, mi pare, tutti dicono di voler perseguire ideali di giustizia ed equità: la giustizia, non dovrebbe aver colore, come non l’ha la fame e la povertà. Dunque non abbiamo strizzato l’occhio a qualche schieramento, ma semplicemente parlato di giustizia: abbiamo fatto politica nel senso alto del termine, quello secondo cui lo fa instancabilmente il nostro Papa, quando rivendica il rispetto dei diritti dell’uomo, e lo fa la Chiesa, da molto tempo, con la sua dottrina sociale.

"Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli (Mt 7, 21)". Pregare è necessario, celebrare e implorare o proclamare o cantare "Signore, Signore" è esigenza della fede che si alimenta e si esprime. Più diventa vera, così alimentata, più si manifesta come amore concreto, una continua ricerca del "fare la volontà del Padre", che ci chiede anche questo: "Non è piuttosto questo il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo? Non consiste forse nel dividere il pane con l’affamato, nell’introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo, senza distogliere gli occhi da quelli della tua carne?" (Is. 58).

Riguardo ad una pratica religiosa priva di impegno per la giustizia: ""Che m’importa dei vostri sacrifici senza numero?" dice il Signore. "Quando venite a presentarvi a me, chi richiede da voi che veniate a calpestare i miei atri? Smettete di presentare offerte inutili [...] non posso sopportare delitto e solennità. [...] Quando stendete le mani, io allontano gli occhi da voi. Anche se moltiplicate le preghiere, io non ascolto. Le vostre mani grondano sangue. Lavatevi, purificatevi, togliete il male delle vostre azioni dalla mia vista. Cessate di fare il male, imparate a fare il bene, ricercate la giustizia, soccorrete l’oppresso, rendete giustizia all’orfano, difendete la causa della vedova" (Is. 1).

Le nostre pagine sono state dunque un tentativo di fedeltà alla Parola di Dio. Lasciamo che essa ci interpelli.

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 Ogni mese ... una preghiera

 

a cura di don Giovanni

Il presente numero de "L’Angelo" esce all’inizio dell’Avvento. Al centro di questo tempo liturgico c’è Lui, l’Atteso dei secoli e il Signore e Giudice della fine dei tempi: Egli verrà, ce l’ha promesso; sospinti dallo Spirito, con gioia, protesi al Regno noi lo attendiamo. Ci accompagna con la sua preghiera Maria, Colei che lo seppe attendere e lo donò al mondo: dopo Gesù Ella è la figura di maggior rilievo dell’Avvento e del tempo successivo di Natale - Epifania: ai pastori, ai magi, a noi ella lo mostra, nato nella nostra povera carne mortale, al tempo della sua prima venuta. Ella interceda per noi la capacità di accoglierlo per essere pronti ad entrare con Lui nella gloria, al momento della sua venuta finale.

 Madre che ci mostri il tuo Figlio,

Facci vedere Gesù; facci posare su di lui uno sguardo tutto nuovo, simile al tuo sguardo tanto fresco e puro; facci contemplare il suo viso, incontrare il suo proprio sguardo, trovare la sua anima nei suoi occhi, scoprire la sua divinità al di là del suo volto umano.

Insegnaci ad ascoltare Gesù; aiutaci a far silenzio perché la sua voce giunga alle nostre orecchie, e penetri nel fondo di noi stessi: concedici di afferrare ciò che egli vuol dirci, nel suo misterioso linguaggio; di ascoltare insieme con le sue parole i battiti del suo cuore.

Dacci di sentire Gesù, il profumo della sua presenza; di respirare l’atmosfera d’amore che si sprigiona da lui; di percepire l’incanto discreto della sua compagnia, il profumo soave della sua bontà che si diffonde nell’ombra.

Facci gustare Gesù; provare l’attrattiva del suo cuore dolce ed umile; assaporare la delicatezza della sua simpatia, le molteplici attenzioni della sua benevolenza; gustare, sempre di più, l’ineffabile pace della sua intimità.

Dacci la grazia di toccare Gesù; poiché siamo tanto desiderosi di percepire la realtà della nostra fede, lasciaci avvicinare a lui; che le nostre mani, così avide di afferrare, si lascino piuttosto prendere dalle sue; che questo contatto sia una stretta che faccia di noi un suo possesso; che inchinandoci verso di lui sentiamo passare su di noi il suo respiro adorabile, e che per mezzo suo noi riceviamo il bacio di Dio!

Tutto ciò che noi abbiamo visto, ascoltato, sentito, gustato, toccato del Figlio tuo, aiutaci a conservarlo sempre nel nostro cuore!

(da Jean Galot, Preghiere alla Madonna, Ed. Benedettine, Sorrento)

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 vita parrocchiale

 Domenica 30 dicembre 2001

 - in parrocchia -

Festa della famiglia

Tutte le coppie di sposi per le quali il 2001 è stato l’anniversario del 60° (e oltre), del 50° (e oltre) e del 25° di matrimonio sono invitate alla S. Messa delle ore 11.00 per una solenne celebrazione di ringraziamento e per rinnovare con la preghiera la Grazia del Sacramento.

Pubblichiamo l’elenco delle coppie, con la speranza che tutti accoglieranno l’invito a partecipare alla festa.

 Festeggiano il 67° di matrimono
1 Cervati Giacomo e Bonetti Adele Via G. Bruno, 10

Festeggiano il 64° di matrimono

1 Davide Carlo Giuseppe e Stabilini Santa Via Gramsci, 27

2 Gritti Angelo e Sbaraini Luigia Via Ricurva, 16

 

Festeggiano il 60° di matrimonio

1 Colla Anselmo e Ghiraldi Efigenia Via Leonini, 22

 

Festeggiano il 59° di matrimonio

1 De Angeli Ettore e Bonetti Faustina Via G. Rovetta, 15

2 Girelli Battista Giuseppe e Savio Lucia Via L. Einaudi, 1

3 Tomasini Severino Giovanni e Colbertaldo Censina Casc. Pancera, 1

 

Festeggiano il 58° di matrimonio

1 Amighetti Giovanni e Monteverdi Elisabetta Via A. Donini, 4

 

Festeggiano il 57° di matrimonio

1 Barbieri Andrea e Masotti Barbarina Via L. Einaudi, 1

2 Sbaraini Alessandro e Forcella Faustina Via Kennedy, 15

 

Festeggiano il 56° di matrimonio

1 Amighetti Alessandro Mario e Montani Elisabetta Via G. Rovetta, 8

2 Bonetta Angelo e Ardigò Palmira Elvira Via Castellaro, 40

3 Camisani Angelo e Bettoncelli Orsola Via A. Volta, 30

4 Cremaschini Giacomo e Bellomi Maria Via Carducci G., 7

5 Dalè Battista Giovanni e Gaggia Maria Via G. Gaggia, 14

6 Penocchio Primo e Bonetta Teresa Via G. Verdi, 44

7 Staurenghi Francesco e Bordonali Domenica Via S. Rocco, 23

 

Festeggiano il 55° di matrimonio

1 Bettoncelli Emilio e Bonvicini Andreina Via Dante, 26

2 Bettoncelli Remigio e Trezza Radegonda Via G. Leopardi, 7

3 Bonini Gaetano e Fogazzi Lusitania Via L. Semenza, 59

4 Camisotti Giuseppe e Tugnolo Antonia Via XXV Aprile, 11

5 Cestana Giovanni Santo e Cima Pierina Via F. Lenzi, 31

6 Loda Battista e Staurenghi Vincenza Via Don A. Tadini, 30

7 Nervi Umberto e Ricca Teresina Via Don P. Mazzolari, 26

8 Sbarra Guerino e Bergamaschi LidiaVia Stadio, 23

9 Tomasini Silvio e Barbieri Giuseppina Via Risorgimento, 7

10 Tomasoni Silvio Tomaso e Mazza Caterina Via G. Verga, 3

 

Festeggiano il 54° di matrimonio
1 Bonini Pietro e Este Maria P.zza Malvestiti, 11

2 Bornati Primo e Delpero Jole Via N. Biaggi, 8

3 Cervati Faustino e Amighetti Caterina Via Castellaro, 50

4 Colossi Andrea e Trezza Margherita Via Carducci G., 34

5 Fontana Carlo e Bonini Erminia Via N. Biaggi, 7

6 Loda Giuseppe Giulio e Sarte Serafina Vicolo Stretto, 3

7 Mazzola Giacomo e Mambretti Irene Via G. Verdi, 32

8 Monteverdi Lorenzo e Seccardelli Orsola P.za Donato, 5

9 Rossini Lorenzo e Pelucco Rosa Giacoma Via G. Gaggia, 32

 

Festeggiano il 53° di matrimonio

1 Alloisio Domenico e Gritta Giacoma Via Leonardo Da Vinci, 7

2 Cervati Luigi e Burlini Angela Viale Marconi, 14

3 Fogazzi Davide Angelo e Camisani Maria Maddalena P.za Donato, 1

4 Ghio Aldo e Galvani Celide Via Don A. Tadini, 22

5 Rossini Giovanni Battista e Cavalli Claudia Via F. Lenzi, 35

 

Festeggiano il 52° di matrimonio

1 Adami Sergio e Ziletti Santina Via Filadelfia, 34

2 Amighetti Vincenzo e Togni Santa Maria Via Indipendenza, 36

3 Bonaglia Giuseppe Luigi e Messa Fiorina Via G. Cantoni, 5

4 Cervati Antonio e Stanga Agnese Via Carducci, 3

5 Cervati Pietro e Minini Caterina Via Castellaro, 41

6 Cremaschini Luciano e Settoni Giuseppina Via Prevostura, 6

7 Gritti Alessandro e Pinelli Rosa Via Castellaro, 55

8 Mazzolari Mario e Fogazzi Giovanna Via Valfogliata, 1

9 Miglioli Giovanni Giuseppe e Ruggeri Rosa Via G. Mazzini, 17

10 Nervi Angelo e Renzi Maria Via G. Puccini, 6

11 Tedoldi Luigi e Girelli Giuseppina Via U. Foscolo, 3

 

Festeggiano il 51° di matrimonio

1 Gennari Antonio e Anelli Giacoma P.za Donato, 1

2 Rossini Ernesto Pietro e Baiguiera Marina P.za Andrea Celesti, 14

3 Cervati Salvatore e Bonini Rachele Via A. Donini, 2

4 Podestà Carla e Favalli Francesco Via Castellaro, 7

5 Penocchio Giuseppe e Manenti Maria Santa Via Castellaro, 26

6 Penocchio Giuseppe Antonio e Cazzoletti Maria Via F. Lenzi, 15

7 Pistolesi Furio e Eugeni Erina Via Fermi, 9

8 Cervati Francesco e Romano Paola Maria Via G. Bruno, 10

9 Sala Francesco e Alessandrini Luigia Via G. Leopardi, 5

10 Venturini Angelo e Bonzio Luigia Via G. Mazzini, 20

11 Gennari Antonio Ceriali Rosa Alessandrina Via G. Pascoli, 14

12 Cremaschini Pietro Rossini Paola Via G. Puccini, 5

13 Pezzoli Guido e Zucchi Aurora Natalina Via G. B. Trotti, 10

14 Camisani Faustino e Mombelli Pierina Via G. Verga, 4

15 Trezza Albino e Montani Maria Via Stadio, 1

16 Sala Carlo e Rossetti Caterina Via Valfogliata, 9

17 Camisotti Pietro e Saracco Maria José Via XXV Aprile, 5

18 Fruschera Felice e Petesi Angela Monica Via Forno, 1

 

Festeggiano il 50° di matrimonio

1 Tosoni Paolo Luigi e Ferrari Luigia via A. Donini, 3

2 Bellomi Ippolito e Bresciani Anna Via Carducci G.. 32

3 Geroldi Domenico e Frossini Maria Antonietta Via Castello, 10

4 Trezza Albino e Passi Agnese Via G. Bruno, 1

5 Pelucco Felice e Ferrari Angela Via G. Gaggia, 46

6 Camisani Mario e Ferrari Giovanna Giuseppa Via G. Mazzini, 33

7 Tirelli Angelo e Amighetti Paola Via G. Mazzini, 36

8 Alloisio Domenico e Davide Angela Via L. Semenza, 33

9 Venturini Mario Angelo e Colla Maria Via Matteotti, 2

10 Staurenghi Angelo e Ferrari Rosa Maria Via S. Rocco, 16

11 Fruschera Angelo e Gennari Rosa Via Forno, 8

 

Festeggiano il 25° di matrimonio

1 Orsini Battista Cesare e Arcari Cunegonda Casc. Pasini, 19

2 Tomasini Valter Davide e Pelucchi Angela Maria Casc. Pancera, 1

3 Checchi Sergio e Roda Silvana P.zza S. Rocco, 9

4 Lombardo Salvatore e Rossini Angela Maria P.zza Andrea Celesti, 13

5 Burlini Valerio Pietro e Rossini Elena V.le Marconi, 18

6 Pizzamiglio Giuseppe e Gennari Maddalena Dorina Via A. Volta, 5

7 Gennari Giancarlo e Bosio Angelica Via A. Volta, 5

8 Bellomi Giovanni Angelo e Pizzamiglio Orsolina Lucia Via Bredadasso, 6

9 Tanfoglio Silvio Francesco e Balbani Emma Maria Via C. Colombo, 6

10 Pelosi Luigi e Galli Celeste Giuseppina Via C. Colombo, 12

11    Gritti Luigi Paolo e Zacco Maria Via Castellaro, 53

12 Montani Sergio Mario e Savio Paola via Castellaro, 57

13 Zingaro Pasquale e Bulla Claudia Gabriella Via De Gaspari, 12

14 Seccardelli Fiore Angelo Domenico e Bulgari Liliana Via De Gaspari, 17

15 Bresciani Paolo e Biatta Andreina Via Della Libertà, 4

16 Magri Sergio e Bellomi Rosa Via G. Brodolini, 6

17 Este Gabriele e Bettinardi Cinzia Elisabetta Via G. Bruno, 6

18 Aversano Pietro Luigi e Pozzi Olimpia Via G. Mazzini, 41

19 Brunelli Bruno Giovanni e Penocchio Gabriella Rosa Via G. Verdi, 46

20 Baronio Giuliano e Tomasini Maria Angela Via G. Verga, 2

21 Pagliardi Giuseppe e Baiguera Domenica Via Giorgio Amendola, 7

22 Marianni Sandro Guadrini Gabriella Via Giorgio Amendola, 9

23 Quaranta Franco e Nodari Fulvia Domenica Via Giotto, 9

24 Baronio Rosolino e Lampugnani Rita Rosa via Indipendenza, 34

25 Fogazzi Giuseppe Gaetano e Roda Vincenza Maria Via Indipendenza, 39

26 Gerevini Alceste e Bordonali Carmela Via Kennedy, 40

27 Montani Ermanno e Targhetti Marilena Via L. Einaudi, 6

28 Casaro Marco Vittorio e Staurenghi Maria Grazia Via L. Semenza, 33

29 De Angeli Oreste Vittorio e Calzoni Maria Teresa Via Lombardia, 18

30 Marzocchi Mario e Superti Franca Via Michelangelo, 1

31 Ardenghi Daniele e Nervi Domenica Via N. Biaggi, 6

32 Ferrari Giampietro e Spina Teresa Via N. Biaggi, 8

33 Gritti Agostino Luigi e Bassini Giuseppina Via Ricurva, 11

34 Ferrari Gianpaolo  e Pelosi Luigina Adolfa Via S. Rocco, 24

35 Pizzamiglio Giuseppe Sergio e Boglioli Maria Giuseppina Via S. Rocco, 54

36 Tirelli Giuseppe Giovanni e Gennari Elvira Via U. Foscolo, 12

37 Bossoni Marino e Tomasoni Germana Via Vittorio Emanuele, 9

38 Manenti Renato Paolo e Fuochi Marisa Via Zanardelli, 8

39 Fruschera Gian Pietro e Favalli Anna Maria Via Forno, 8

40 Penocchio Giuseppe Augusto e Toninelli Carolina Via G. D’Annunzio, 4

41 Manzoni Mauro e Loda Gabriella Via G. D’Annunzio, 12

42 Rossetti Valter Gian Battista Bordonali Giuseppina Via Patrioti, 9

43 Pezzoli Franco e Coffano Maria Maddalena Via Patrioti, 13

44 Bertolini Egidio e Gervasi Gabriella Via Pietro Milzani, 18

45 Mazzolari Bruno e Tomasoni Giuseppina Maria Vic. Angusto, 11

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Centro di Ascolto vissuto il 12 novembre 2001

 

"La samaritana: un incontro che cambia la vita" (Gv. 4, 1-42)

Dalla nostra Diaconia Sacro Cuore in cui si vivono le esperienze di tre Centri di Ascolto, riceviamo da uno di essi la seguente sintesi dell’incontro.

Dobbiamo dire in primo luogo la soddisfazione di aver avuto la presenza di Mons. Luigi a questo nostro incontro, presenza che lo ha reso molto più vivace ed interessante.

Era già stata auspicata da tempo la presenza di un Sacerdote una volta ogni tanto ai nostri incontri ed ora si è concretizzata.

Ringraziamo di cuore per lo sforzo fatto.

L’argomento della samaritana è stato ascoltato con viva attenzione essendo molto attuale anche oggi giorno.

Quanti incontri abbiamo con Gesù nella nostra vita? Molti.

Basti pensare ai Sacramenti che riceviamo. Ma spesso passano sopra di noi con un soffio e non siamo capaci di coglierli.

Vediamo i matrimoni che si sfaldano, le convivenze prematrimoniali, la Chiesa spesso vuota e gremita solo nelle grandi occasioni.

La nostra fede vacilla, si dissolve.

Allora nasce la domanda: perché si vive, perché si soffre, dove andiamo, la morte. Questa è una sete che non trova modo di essere accontentata, porta disagi. Solo l’acqua viva che ci propone il Cristo può alleviarla.

Ecco perché Lo cerchiamo.

L’incontro della samaritana è stato legato all’altro del samaritano che ha soccorso quel povero abbandonato sulla strada derubato e bastonato, che altri hanno rifiutato e ha fatto sorgere una domanda: Ma Cristo prediligeva i samaritani?

Persone, queste, che vivevano una religione inquinata che non aveva niente a che fare con il Dio della Alleanza.

Ne è uscito che è così perché Cristo è sempre andato in cerca dei poveri peccatori, per poter offrire loro quell’acqua viva che solo Lui può dare.

La serata è stata vivace con molte presenze e ne abbiamo riportato alcune riflessioni, le più significative.

Durante l’incontro è stata ricordata anche la morte di Suor Mercedes, conosciuta da molti.

Lasciandoci da buoni amici ci siamo dati appuntamento al 10 dicembre.

Rispondiamoci con il Catechismo

 L’incontro con il Signore cambia veramente la vita. Ma allora perché non cambiamo vita, non ci convertiamo, siamo sempre quelli? Perché i nostri incontri con il Signore non sono autentici!

Proviamo a pensare ai nostri incontri con Lui, attraverso i Sacramenti :sono incontri vissuti profondamente?

Consideriamo il Sacramento della Riconciliazione che dovrebbe aiutarci veramente a cambiare vita? Confrontiamoci sulle indicazioni che il "Catechismo della Chiesa Cattolica" ci pone per viverlo in profondità. Verifichiamoci, confrontiamoci, con umiltà e tanta fiducia nel Signore, adeguiamoci e allora questo incontro sarà fonte di gioia e di vita nuova nel Signore.

Dal Catechismo della Chiesa cattolica: 

LA CONFESSIONE DEI PECCATI

1455 La confessione dei peccati (l’accusa), anche da un punto di vista semplicemente umano, ci libera e facilita la nostra riconciliazione con gli altri.

Con l’accusa, l’uomo guarda in faccia i peccati di cui si è reso colpevole; se ne assume la responsabilità e, in tal modo, si apre nuovamente a Dio e alla comunione della Chiesa al fine di rendere possibile un nuovo avvenire.

1456 La confessione al sacerdote costituisce una parte essenziale del sacramento della Penitenza: "E necessario che i penitenti enumerino nella confessione tutti i peccati mortali, di cui hanno consapevolezza dopo un diligente esame di coscienza, anche se si tratta dei peccati più nascosti e commessi soltanto contro i due ultimi comandamenti del Decalogo, perché spesso feriscono più gravemente l’anima e si rivelano più pericolosi di quelli chiaramente commessi":

I cristiani [che] si sforzano di confessare tutti i peccati che vengono loro in mente, senza dubbio li mettono tutti davanti alla divina misericordia perché li perdoni. Quelli, invece, che fanno diversamente e tacciono consapevolmente qualche peccato, è come se non sottoponessero nulla alla divina bontà perché sia perdonato per mezzo del sacerdote. "Se infatti l’ammalato si vergognasse di mostrare al medico la ferita, il medico non può curare quello che non conosce".

LA SODDISFAZIONE

1459 Molti peccati recano offesa al prossimo. Bisogna fare il possibile per riparare (ad esempio restituire cose rubate, ristabilire la reputazione di chi è stato calunniato, risanare le ferite). La semplice giustizia lo esige. Ma, in più, il peccato ferisce e indebolisce il peccatore stesso, come anche le sue relazioni con Dio e con il prossimo. L’assoluzione toglie il peccato, ma non porta rimedio a tutti i disordini che il peccato ha causato. Risollevato dal peccato, il peccatore deve ancora recuperare la piena salute spirituale.

Deve dunque fare qualcosa di più per riparare le proprie colpe: deve "soddisfare" in maniera adeguata o "espiare" i suoi peccati. Questa soddisfazione Si chiama anche "penitenza".

1460 La penitenza che il confessore impone deve tener conto della situazione personale del penitente e cercare il suo bene spirituale. Essa deve corrispondere, per quanto possibile, alla gravità e alla natura dei peccati commessi. Può consistere nella preghiera, in un’offerta, nelle opere di misericordia, nel servizio del prossimo, in privazioni volontarie, in sacrifici, e soprattutto nella paziente accettazione della croce che dobbiamo portare.

Tali penitenze ci aiutano a configurarci a Cristo che, solo, ha espiato per i nostri peccati una volta per tutte. Esse ci permettono di diventare i coeredi di Cristo risorto, dal momento che "partecipiamo alle sue sofferenze"

(Rm 8, 17).

"Una vita per la Missione" (Mc. 1, 21-39"

...Ma Simone e i suoi compagni si misero a cercarlo, e quando lo trovarono dissero: "Tutti ti cercano" - Gesù rispose: "Andiamo da un’altra parte, nei villaggi vicini, perché voglio portare il mio messaggio anche là. Per questo infatti ho lasciato Cafarnao." - Viaggiò così per tutta la Galilea predicando nelle sinagoghe e scacciando i demoni...

Prossimo Centro di Ascolto Lunedì 10 dicembre

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Testimonianza evangelica

 L’esempio di una sorella che ha incontrato Cristo e ha vissuto a tempo pieno la donazione al Signore per tutta la vita. Così la Madre Generale ha annunciato la morte di Suor Mercedes.

 

Brescia,11/11/2001

Carissime Sorelle,

all’alba di questa 32ma domenica del tempo ordinario mentre la Chiesa, approssimandosi alla fine dell’anno liturgico, ci invita a riflettere sulle realtà "ultime" dell’esistenza umana, la nostra cara sorella Suor Mercedes ha compiuto il suo passaggio definitivo, ha celebrato la sua Pasqua, ha accolto e vissuto la morte come un’offerta d’amore che l’ha unita a Cristo per sempre.

Durante questo lungo anno di permanenza in infermeria Suor Mercedes ha sofferto molto e non soltanto fisicamente, soffriva perché avrebbe voluto sentirsi ancora utile alla Comunità, ma le sue forze ormai non le permettevano neppure il più piccolo servizio.

"Aiutatemi a fare la volontà di Dio" diceva spesso alle Sorelle e soffriva con grande dignità e fortezza d’animo. Il Signore l’ha così purificata, ha impreziosito la sua esistenza, l’ha preparata gradualmente al distacco da ogni realtà terrena, ha intrecciato per lei una magnifica corona per l’eternità.

Suor Mercedes era entrata giovanissima in Congregazione, e con l’entusiasmo della sua giovane età, dopo la formazione iniziale, cominciò con gioia il suo lungo servizio alla Comunità, alla Congregazione, alla Chiesa. Dapprima fu operaia nella tessitura Mocchetti a San Vittore Olona dove fu anche Superiora della Comunità per parecchi anni. Continuò poi l’incarico di Superiora nella Comunità di Furato, di Milano presso il Centro Giovanile Pavoniani, nella Comunità di Casa Madre, di Verolanuova, di Chambery, dell’Istituto Don Orione, nuovamente nella Comunità di Chambery e, da ultimo nell’Istituto Don Orione dove si ammalò gravemente e passò definitivamente, dopo l’intervento chirurgico, nell’Infermeria di Casa Madre.

Durante i suoi sessantatre anni di vita religiosa fu ripetutamente eletta Superiora di Comunità e per due sessenni consecutivi fu anche Consigliera Generale della Congregazione.

Suor Mercedes era donna di grande cuore, saggia, prudente, discreta, equilibrata e in questi uffici di alta responsabilità fu di valido aiuto proprio per la sua prudenza, per la sua discrezione, per il suo consiglio saggio e illuminato.

Suor Mercedes era donna "di casa" più che di sapere" ma era capace di affrontare e risolvere con intelligenza qualsiasi problema. Il segreto della sua capacità di servizio era certamente il suo grande cuore nutrito di fede e di preghiera, alimentato dall’ascolto della Parola: "Colui che vorrà diventare grande tra voi, si farà vostro servo... e colui che vorrà essere il primo tra voi si farà vostro schiavo... come il Figlio dell’Uomo che non è venuto per essere servito ma per servire". (Mt 20, 26-28)

Davvero non è necessario sapere "tante cose" ed avere "tante doti" per fare il bene, Suor Mercedes ci insegna che basta essere strumenti docili nelle mani del Signore e lasciarsi da Lui usare "come - dove - quando e quanto" a Lui piace nella assoluta certezza che è Lui il protagonista di ogni avvenimento.

Ogni ufficio è stato per lei una missione in cui ha concretamente vissuto il suo amore a Dio, alla Congregazione, alla Comunità a lei affidata, ai fratelli che avvicinava.

Lavoratrice indefessa, viveva il vero spirito di Suora Operaia nella semplicità e nel nascondimento, sue armi furono la fede, la preghiera, la Parola, il lavoro, il servizio, il silenzio.

Cara Suor Mercedes ripensando alla tua lunga vita ti rivedo sorridente, attiva, disponibile, entusiasta e gioiosa della tua consacrazione, capace di stare in mezzo alla gente con semplicità e naturalezza, pronta a trovare una parola buona e rappacificante per tutti.

Non hai mai detto di "no" a Dio
Hai accettato sempre la sua Volontà
Sei passata tra noi facendo del bene
Ti sei lasciata fare e usare dal tuo Signore
Hai donato a Lui e ad ogni fratello la tua vita
Hai accettato di morire, come il seme...!

Accogliamo questi esempi stupendi di servizio e di abbandono a Dio e restiamo nella certezza che dal cielo Suor Mercedes continuerà ad aiutarci, a pregare per noi e per la Congregazione che tanto ha amato.

Aff.ma Madre

 Suor Emma Arrighini

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Riunito il Consiglio Pastorale Parrocchiale

 

Mercoledì 21 novembre alle ore 20.30 si è riunito il Consiglio Pastorale Parrocchiale presso il Salone delle Rev. Suore in Via Dante. Sono stati discussi i seguenti argomenti all’Ordine del Giorno:

- Discussione sul progetto di prosecuzione dei restauri della Basilica.

- Situazione finanziaria e indicazioni per affrontare l’iniziativa.

- Orientamento pastorale Diocesano.

 

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2 - 9 Dicembre
Settimana della STAMPA CATTOLICA

 

Anche tu:
costruisci la Chiesa giorno per giorno
ricorda che "non c’è comunione senza comunicazione"
conosci parla scambia informazioni ed esperienze coi fratelli

Per tutto ciò:
aggiornati sugli avvenimenti
rimani in contatto con la stampa cattolica

Orientati leggendo:

"LA VOCE DEL POPOLO"
il settimanale cattolico bresciano
che ti aggiorna puntualmente su tutti i problemi

"MADRE"
il quindicinale che forma ed informa le mamme

"AVVENIRE"
il quotidiano dei cattolici; la verità fino in fondo

"FAMIGLIA CRISTIANA"
il rotocalco più completo e il più venduto in Italia

"Missione consolata"
la rivista missionaria della famiglia

Abbonati a "L’Angelo" nell’ultimo quinquennio:

1997 n° 1324

1998 n° 1344

1999 n° 1344

2000 n° 1377

2001 n° 1352

Le quote di abbonamento per il 2002 rimangono così fissate:

per l’abbonamento ORDINARIO L. 30.000

per l’abbonamento SOSTENITORE L. 35.000

per l’abbonamento BENEMERITO (minimo) L. 40.000

Per la spedizione a mezzo posta L. 35.000

Un numero L. 3.000

Gli abbonati dell’anno 2001 erano così suddivisi:

Ordinari n° 797

Sostenitori n° 122

Benemeriti n° 433

Versamenti in Euro
Per ragioni di praticità contabile la quota da versare in Euro per gli abbonamenti dell’anno 2002 è così fissata:

per l’abbonamento ORDINARIO Euro 16,00

per l’abbonamento SOSTENITORE Euro 19,00

per l’abbonamento BENEMERITO (minimo) Euro 21,00

Per la spedizione a mezzo posta Euro 18,00

Un numero Euro 1,50

Il Gruppo "Stampa Cattolica" di Verolanuova che operava in Oratorio negli anni cinquanta. Per qualche anno riuscì ad ottenere l’abbonamento al giornale "L’Italia" (il quotidiano cattolico di allora, sostituito da "Avvenire") per tutti gli esercizi pubblici del paese. Una bella impresa! ...

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Arcangelo Tadini
osservatore della società del suo tempo

D. M. Trebeschi

(4)

Un quarto quadro ci porta avanti di qualche anno. Troviamo il Tadini a Botticino Sera, dapprima coadiutore, dal novembre 1885, poi economo spirituale, il 29 novembre 1886, alla morte del parroco don Giacomo Cortesi, e infine lui stesso parroco nel 1887.

L’immaginazione va al giovane pastore, appena quarantenne, aggirarsi tra le case del paese di 1500 abitanti, appoggiate sulla collina che sale verso S. Gallo; il paesaggio segnato dal chiarore di qualche cava di marmo e degradante verso la pianura, rigato dai filari dei vigneti.

Ciò che lo interessa è la sua gente e le condizioni in cui essa vive e lavora.

Egli è attratto da alcune situazioni, riproponibili anche visivamente nel nostro quadro. Egli osserva la scena dei lavoratori, stanchi e bisognosi di riposo, nell’alternarsi dei giorni della fatica e della festa.

In un discorso sull’osservanza della domenica egli affermava:

"Mirate quell’artigiano col ferro in mano e col sudore sulla fronte; lo strepito dei martelli e il risuonare dell’incudine lo assordano continuamente, ed ei colle braccia di qua e di là, la sera ritorna a casa misero, com’è stremato dalle forze! E dall’intera persona trasparisce alcunché di affranto, appena ha tempo di acchetar i bisogni della fame e dare alle membra un breve riposo, che l’alba del domani già si avanza a cacciarlo dal letticciolo. Mirate il contadino in mezzo ai campi, la sua faccia abbronzata e la pelle che mostra i calli, rilevano bene la vita dura che esso conduce...

Laddove ecco alfine spuntare il giorno della domenica e tutto pare che si rallegri; diresti che Dio discende ad abitare in mezzo agli uomini...

Viene il giorno festivo, quelle care solennità che rompono il monotono tenore di nostra vita, e l’operaio riposa, e l’officina tace, e l’armento medesimo si acconcia in pace; è festa, è festa, son tutti contenti".

Il pensiero corre ad altre attenzioni del Tadini, meno frequentate dai suoi biografi. Egli osserva la società e il suo sguardo si estende lontano, dove i popoli europei cercano nuovi imperi. Tra Ottocento e Novecento, nella nuova Europa assestata dopo le guerre di indipendenza, serpeggiavano nuove inquietudini: i governanti, non trovando più possibilità di espansione nel vecchio mondo, tentavano sbocchi all'esterno; nel vicino continente africano, che apriva all’economia enormi possibilità di sviluppo, con le sue materie prime a basso costo, ma anche nella più lontana Asia. Al loro interno gli stati soffrivano tensioni e rivoluzioni causate delle emergenti classi sociali proletarie, agitate da idee marxiste e socialiste, alla ricerca di spazi di potere.

Per limitarci alla sola Africa: dal 1880 al 1894 si assiste all’invasione europea del continente.

La conferenza internazionale di Berlino (1885) aveva diviso l’Africa in zone d’influenza. Il Belgio estendeva il suo dominio sul Congo (1885). L’Inghilterra sospinta dalle idee imperialistiche di Joseph Chamberlain (1836-1914), si era assicurata possedimenti in Egitto (1882), Kenia (1886), Nigeria (1886), Sudan (1898), Uganda (protettorato nel 1890), Rhodesia (1889); estendeva la sua influenza anche dall’altra parte del globo, sull’Australia e in altre zone. La Francia occupava l’Africa occidentale del Sahara (1884-1894) il Dahomey (1893), parte della Somalia (1881), il Madagascar (1890). La Germania arrivava nel Togo (1885), nel Camerun (1885), nel Tanganika, nell’Africa sud occidentale (1885). Anche l’Italia, aveva cercato, sotto il governo Crispi, di ritagliarsi un suo spazio in Eritrea (1885) e in parte della Somalia (1889), ma con meno fortuna.

La politica espansionistica richiedeva, da una parte, una imponente forza d'armi per la conquista dei paesi da colonizzare e come forza deterrente nei confronti delle nazioni concorrenti, dall’altra un notevole sforzo di intesa tra i governanti conquistatori, per non danneggiarsi a vicenda: sono di quest’epoca la triplice alleanza tra Italia, Austria Ungheria e Germania nel 1882, per la difesa in caso di attacco della Francia e la duplice intesa franco russa (nel 1892); l’Inghilterra faceva giri di valzer tra l’una e l’altra nazione.

Il Tadini è osservatore di questa realtà (se ne informava leggendo i giornali, specialmente "Il Cittadino di Brescia"), quanto di quella del suo paese, e ne parla apertamente alla sua gente, traendone spunto per considerazioni e riflessioni morali.

"...La va male... -diceva- I paesi in rivoluzione, le città scisse in partiti, fin dentro le stesse pareti il fratello odia il fratello...

L’orizzonte politico è nero, ogni giorno nuove invenzioni d’armi così micidiali, che distruggerebbero in pochi giorni l’intera umanità.

Le potenze terribilmente agguerrite stanno cupe, come quando si guardano in brama nell’istante di sbranarsi a vicenda...

La società è come un gigante infermo che si arrovella per terra, nel furore del male dilania se stesso.

Quei grandi uomini politici, che si danno aria di manipolare le nazioni nei loro congressi e là annunciano felicità ai popoli, li lusingano con mille promesse mai adempiute; succedono gli uni agli altri, sempre con illusioni di prosperità e di leghe commerciali tra paesi, e invece si va sempre di male in peggio".

Interessante è il fatto che da queste osservazioni a livello mondiale, il Tadini scende immediatamente, nello stesso discorso al proprio piccolo mondo, di cui fa esperienza quotidiana e aggiunge:

"Se avete un figlio, lo potreste vedere violento in una lite micidiale.

Ecco invece una madre che lascia crescere i suoi figli senza educazione e senza formazione, peggiore delle bestie.

I padroni difficilmente trovano dipendenti ligi al proprio dovere; e i dipendenti, a grave pena, trovano principali caritatevoli, giusti, precisi".

Alle osservazioni il Tadini fa seguire valutazioni e intenzioni operative:

"Oh! povera società umana; a quale miserabile stato sei ridotta. E non è opera di un giorno. Da tempo si lavora a questa corruzione.

Eppure questo è il secolo del progresso, della scienza e l’uomo ha tanti mezzi per essere illuminato. Eppure si vede il bene e si segue il male. Perché? Perché il cuore è guasto [...]

Io sono convinto che il più gran bene al mondo fu fatto dalla pietà e che la devozione opera tanti prodigi a vantaggio della umanità. Non vi è che Dio che salva la società. Desideriamo la salvezza della società: dedichiamo prima il nostro cuore a Gesù e vediamo di uniformarlo al suo".

Si tratta di osservazioni consuete nella visione cristiana; ma alla luce di quanto il Tadini operò, in cerca di rimedi efficaci, per quanto egli poté attuare, non sono per nulla scontate. Il Beato, anzi, considerò il triste spettacolo come un appello continuo alla personale responsabilità.

Se nel nostro quadro va rappresentato il paesaggio di Botticino, con la sua gente e il suo parroco, come si è osservato, in esso deve trovar spazio anche la traccia delle nazioni conquistatrici e delle popolazioni fatte schiave dall’Europa, poiché il Tadini aveva presenti tali eventi.

Dal discorso del Beato sopra riportato e dall’accostamento delle situazioni della sua gente a quelle delle nazioni, si può concludere che il parroco di Botticino era convinto che, migliorando il piccolo mondo della propria parrocchia di campagna, migliorava anche il mondo più vasto.

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I sacerdoti offrono aiuto a tutti.
Offri aiuto a tutti i sacerdoti.

 

L’offerta è deducibile.

Il contributo è libero. Per chi vuole, le Offerte per il sostentamento dei sacerdoti versate a favore dell’Istituto Centrale Sostentamento Clero sono deducibili dal proprio reddito complessivo, ai fini del calcolo dell’Irpef e delle relative addizionali, fino ad un massimo di due milioni annui.

Conservare la ricevuta del versamento per i successivi cinque anni solari.

Sui sacerdoti puoi sempre contare.
Ora sono loro a contare su di te.

Ogni giorno, nelle parrocchie italiane, 38.000 sacerdoti annunciano il Vangelo offrendo a tutti carità, conforto e speranza; sono un punto di riferimento sicuro, su cui possiamo sempre contare.

Oggi i sacerdoti non ricevono più nulla direttamente dallo Stato. È giusto assicurare a ognuno di loro i mezzi necessari per una vita dignitosa e per lo svolgimento della propria missione.

I sacerdoti hanno tutti la stessa missione.
Diamo loro gli stessi mezzi per poterla svolgere.

Ogni sacerdote dovrebbe poter contare mediamente su 1.500.000 lire per 12 mensilità. Solo per alcuni di loro, questa cifra è coperta dalle offerte della propria comunità o da eventuali stipendi da insegnante. Per altri, invece, queste fonti non bastano e si deve ricorrere alle Offerte per il sostentamento.

Versa il tuo contributo sul C/C n. 57803009 intestato a ISTITUTO CENTRALE SOSTENTAMENTO CLERO - EROGAZIONI LIBERALI art. 46 L. 222/85 Via Aurelia, 796 - 00165 ROMA - Cod. Fisc. 97042740585

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Domenica 16 dicembre 2001

I Giornata Nazionale della S. Vincenzo

 

Se vorrai,

potrai comprare

delle artistiche candele:

con la tua offerta

aiuterai la S. Vincenzo

nella sua opera

verso chi soffre.

 

Vi aspettiamo sul sagrato della Basilica

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Aiutiamoli a Vivere

Fondazione Aiutiamoli a Vivere

Comitato di Verolanuova e Borgo San Giacomo

Mercatino di Natale a Verolanuova!

Anche per questo numero siamo ospiti dell’Angelo di Verola, un grazie sentito per lo spazio che ci viene concesso per pubblicizzare le iniziative del Comitato. Come i lettori ricorderanno, nei numeri passati, abbiamo parlato dell’esperienza di accoglienza dei bambini bielorussi provenienti dalla zona di Chernobjl che il Comitato di Borgo San Giacomo, unitamente alle famiglie di Verolanuova e di Quinzano stanno portando avanti. Ora stiamo preparando, in occasione del Santo Natale, una vendita di articoli natalizi finalizzata alla raccolta di fondi per sostenere questa iniziativa.

Nelle giornate di sabato 8 dicembre e domenica 9 dicembre 2001, nella piazza della Chiesa parrocchiale di Verolanuova, troverete una bancarella strapiena di piccoli lavori di artigianato, molto curati, realizzati da componenti del comitato, da volontari e da genitori che si sono cimentati nella creazione di oggetti veramente belli.

É chiaro che lo scopo fondamentale resta quello di far conoscere la realtà dei bambini bielorussi che anche nel prossimo anno passeranno le loro vacanze qui da noi e di allargare il nostro gruppo, ciò non toglie che questa bancarella è un’occasione in più per aiutare il Comitato e con questo la Fondazione.

Vi aspettiamo numerosi e cogliamo l’occasione per porgere a tutti i lettori un caloroso augurio di un sereno Natale, speriamo, di pace.

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dagli oratori

Vita di Oratorio

di don Giovanni

Grazie alla buona volontà e all’impegno dei molti adolescenti e di qualche giovane del Gruppo Animazione, hanno preso e stanno prendendo vita diverse iniziative, allo scopo di rendere più movimentata la vita del nostro Oratorio. Si tratta di iniziative ormai consolidate dalla "tradizione" e di altre. Le vediamo brevemente.

- Torneo di triangolino. Nato come proposta, senza troppe pretese, per i ragazzi delle medie, a causa della mancanza di iscrizioni da parte di questi, ha cambiato destinatari, venendo disputato dagli adolescenti che "fremevano" dal desiderio di sgambettare sul terreno del campo di basket.

È stato disputato nel corso di due pomeriggi domenicali in ottobre e novembre. Anche se qualche inconveniente non è mancato, poiché qualche legittima "pretesa" in più rispetto ai ragazzi delle medie da parte loro non manca, è stata tuttavia una iniziativa che ha occupato in modo sano alcuni adolescenti, i quali possono rendersi conto che, quando ci è possibile, siamo ben lieti di accontentare le loro richieste.

- Raccolta di S. Martino: ha auto luogo domenica 4-11. Il materiale raccolto, non potremmo quantificarlo, è stato poi portato al centro di raccolta di Leno.

- Serata danzante (10 novembre). L’Oratorio non è una balera o una discoteca. Però, poiché musica e danza sono mezzi di espressione in sé sani, ci pare che, almeno ogni tanto, quattro salti possano fare bene: sono anch’essi occasione di incontro e modo per far capire che, come è scritto nel nostro Progetto Educativo, l’Oratorio ama la vita, come loro: è la loro casa.

- Festa del pop-corn: un’occasione per gustare il piacevole gusto del mais soffiato e animare un pomeriggio domenicale con i bambini (ma anche alcuni ragazzi non hanno disdegnato la proposta), con giochi e musica.

Iniziative in cantiere

- S. Lucia. È l’incontro dei bambini e dei fanciulli con la loro santa preferita. Quest’anno l’appuntamento avrà luogo all’interno dell’Oratorio, l’accesso al quale, in quest’occasione, sarà consentito solo ai destinatari dell’iniziativa: bambini e fanciulli fino alla 5a elementare, e ai loro genitori. Intendiamo in questo modo evitare che ci siano altri più grandi che, a volte in modo molto scorretto, vengono a fare man bassa di ciò che è destinato ai bambini: si è proprio piccini (di testa) a volte.

- Presepio. Il presepio vivente, realizzato lo scorso anno in Oratorio, dovrebbe tornare alla sua cadenza biennale. Non mancherà però il presepe ‘Classico" che verrà realizzato nel salone.

- Carnevale. È già tempo di pensarci, anche perché, se si vuole mettere in cantiere qualche cosa, un po’ di tempo ci vuole. La sfilata dei carri e gruppi mascherati avrà luogo domenica 10 febbraio 2002, la sera del martedì grasso in caso di maltempo. Una lettera di invito è in corso di spedizione a varie realtà locali: diaconie, associazioni, ecc. Chiunque, anche da privato cittadino, desidera mettersi all’opera, insieme ad altri, non abbia comunque paura a farsi avanti.

Le iscrizioni si chiudono il 15 gennaio.

- Mostra del libro. Tanti libri di vario genere e per tutti i gusti, a cura del gruppo catechistico di don Gianpaolo, da metà novembre a metà dicembre.

Altre idee stanno ribollendo e, se possibile, troveranno realizzazione nei mesi invernali del 2002.

Grazie a tutti i collaboratori

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La Catechesi di fanciulli,

ragazzi, adolescenti e giovani:

Cammino di Iniziazione Cristiana

una ripresentazione per rinfrescare la memoria

di don Giovanni

La Visita pastorale di mons. Foresti (marzo-aprile ’95) fece emergere varie urgenze. Tra queste la necessità di favorire nei credenti una forte presa di coscienza riguardo alla serietà e all’impegno che la vita cristiana richiede, ma anche alla sua bellezza.

Il cammino catechistico dell’Oratorio fu perciò ristrutturato nel tentativo di favorire questa esigenza. Si è tenuto presente il fatto che i Catechismi della Chiesa Italiana, oltre quello specifico di ciascun volume, portano il titolo generale di Catechismo per l’Iniziazione Cristiana (cIC).

"L’Iniziazione Cristiana è il cammino con cui la persona viene "fatta entrare" nella Chiesa, popolo di Dio, introdotta nella vita cristiana, avviata alla conoscenza - esperienza dell’incontro con il Dio che salva, con il mistero grande, incommensurabile e infinito di Dio - Trinità.

Si tratta di Cammino graduale e progressivo, suddiviso in tappe ben definite, segnate da momenti forti a livello comunitario che le scandiscano e aiutino il soggetto, la famiglia di lui e la comunità cristiana che lo accoglie a prendere sempre maggiore coscienza della Realtà che va scoprendo e incontrando nella sua vita" ("L’Angelo di Verola", novembre 1995, pag. 21).

Ripresentiamo schematicamente, le tappe del cammino di Iniziazione Cristiana (IC), la cui elencazione nel calendario parrocchiale dello scorso novembre (pag. 30) appare per la prima volta completa. Per la presentazione del significato di ciascuna tappa, rimandiamo al numero de "L’Angelo", sopra citato, a partire da pag. 22. Poiché è abbastanza difficile reperirlo, vedremo se ci sarà possibile mettere le pagine in questione sullo spazio oratoriano del sito internet della Parrocchia. Ci limitiamo qui a qualche rapido cenno:

BATTESIMO: è la tappa fondamentale, la prima. Di un diverso e più completo cammino di accompagnamento dei genitori dei battezzandi e neo-battezzati si sta da anni parlando in Consiglio Pastorale Parrocchiale, ma per ora, all’orizzonte non si intravvede nulla di concreto.

Tappe della Prima parte del Cammino di IC

- 2a elementare:
- ha luogo l’iscrizione dei figli, da parte dei genitori, alla Prima Parte del Cammino (2a-5a elementare).
- AMMISSIONE al Cammino di Iniziazione Cristiana
- MEMORIA DEL PROPRIO BATTESIMO (2a tappa)
- PRIMA CONFESSIONE (3a tappa).

- 3a elementare:
- TRADITIO (consegna) DEL PADRE NOSTRO (4a tappa).
- MESSA DI PRIMA COMUNIONE (5a tappa).

-5a elementare:
"REDDITIO" (restituzione) DEL PADRE NOSTRO (6a tappa).

Tappe della Seconda parte del Cammino di IC.

* Sezione 1

- 1a media:
- ancora da parte delle famiglie, ha luogo l’iscrizione dei ragazzi alla 2a parte del Cammino (1a-3a media)
AMMISSIONE TRA I CANDIDATI ALLA CRESIMA E ALLA SOLENNE PROFESSIONE PUBBLICA DI FEDE (7a tappa)

- 2a media:
TRADITIO SYMBOLI (Consegna del Simbolo della fede, il Credo -8a tappa).

- 3a media:
S. CRESIMA (9a tappa).

* Sezione 2

All’inizio dell’anno pastorale successivo alla ricezione della Cresima (età della 1a superiore): ha luogo l’auto-iscrizione, da parte degli adolescenti che desiderano adempiere seriamente gli impegni assunti con la Cresima e accogliere il Dono in essa ricevuto.

Si era ipotizzata l’opportunità di inserire, negli anni tra la Cresima e l’ultima tappa, degli "scrutini" (niente a che vedere con le omonime operazioni di tipo scolastico) post-cresimali; non è detto che l’idea non possa prendere corpo. Lo scopo di questi "scrutini" è quello di tenere viva negli adolescenti la tensione verso l’obiettivo della tappa finale:

-18 anni (o anche più tardi, dopo aver compiuto il Cammino per intero):
SOLENNE PROFESSIONE PUBBLICA DI FEDE ("REDDITIO SYMBOLI") E GRANDE COMUNIONE EUCARISTICA.

Coloro che per primi, nell’anno pastorale ’95-96, celebrarono la tappa dell’Ammissione tra i Candidati alla Cresima e alla Professione Pubblica di Fede, giungono, nel 2002, alla soglia dei 18 anni. Dovrebbero pertanto, e si tratterebbe della prima volta, celebrare questa tappa conclusiva del Cammino di Iniziazione Cristiana (non del cammino formativo, che, a maggior ragione, continua). Si valuterà con gli interessati e i loro animatori - catechisti l’opportunità di tenere tale celebrazione in questo anno pastorale o più avanti, se si ravvisasse la necessità di un’ulteriore maturazione.

"Davanti alla Comunità, quegli adolescenti -ormai giovani- che non avranno preferito perdersi per strada e avranno compiuto con costanza e serietà il Cammino, ormai divenuti giovani, si dichiarano per Cristo, proclamano che Egli è il senso della loro vita, dichiarano che del Vangelo vogliono fare la guida del loro agire. [...]

Assieme alla Professione di fede è prevista la Grande Comunione Eucaristica: è l’Eucaristia il vero sacramento della maturità cristiana, pienezza della partecipazione alla vita della comunità credente, alimento per l’impegno di testimonianza nella carità e nella verità, sintesi delle grandi opere di Dio che il simbolo della Fede proclama.. [...] Quasi una Prima Comunione-bis".

Questa citazione da "L’Angelo di Verola", novembre 1995 (pagg. 26-27), fornisce una sintesi sul senso di tutto questo Cammino e ricorda che primi destinatari della catechesi non sono in primo luogo i fanciulli e i ragazzi, ma gli adulti. È in quella lunga stagione della vita quale appunto è l’età adulta che la fede deve aiutare a trovare risposte ai perché che ci portiamo dentro e, all’occorrenza, farli risvegliare ove la coscienza tentasse di assopirsi.

Sul numero già più volte menzionato de "L’Angelo di Verola" (nov. 1995, pagg. 27-28), si scriveva che "il Cammino di I.C. ...è cammino formativo nel suo complesso. Va superata la mentalità secondo cui la catechesi è vista in funzione di un Sacramento: per es. si va a catechismo in 2a elementare perché c’è la Prima Confessione".

Quello che stiamo cercando di fare è promuovere la convinzione che la ricezione di un Sacramento non è tanto il fine, quanto invece l’espressione del cammino nella fede: poiché credo, celebro e, celebrando, credo di più, poiché lo Spirito che mi viene donato agisce in me. Su questo punto, come s’era previsto, la mentalità radicata si sta mostrando un osso molto duro da rosicchiare: le resistenze a superare l’ottica che si deve ricevere la Prima Comunione perché si è in 3a elementare o la Cresima in 3a media, quando e perché la fanno anche gli altri, unita ad una diffusa, anche se non generale, indifferenza verso il significato profondo dei Sacramenti e della catechesi, ha in buona parte vanificato quelli che erano gli obiettivi dell’impostazione data al Cammino.

Va anche detto (v. già "L’Angelo" del dic. ’95, pag. 28) che la successione delle tappe, pur ispirandosi ai primi secoli del Cristianesimo, tuttavia se ne discosta; ciò è dovuto al motivo che là il Battesimo era il punto di arrivo, non di partenza. La Traditio del Padre Nostro aveva luogo dopo quella del Simbolo. Ma noi dobbiamo fare i conti con il fatto che l’Eucaristia, vero sacramento della maturità cristiana, viene celebrata da tempo come tappa intermedia tra il Battesimo e la Cresima; così la Professione di Fede (Redditio Symboli), in alcune zone (v. le vicine diocesi di Milano e Bergamo) è stata collocata in relazione al dopo - Cresima. Da tale prassi non era possibile discostarsi, se non per il posticipo di età: i 18 anni o oltre che proponiamo noi sembrano decisamente più sensati (evviva la modestia) per la professione di fede.

"Ma in questo modo tanti non giungono a professare la fede!" - Cambia qualcosa se la professano a 14 - 15 anni e poi non si fanno più vedere? È come per la Cresima: se deve conservare l’attuale funzione, ne auspico con convinzione lo slittamento ad età ancor più matura di quanto non sia la 3a media: quelli che non la riceverebbero sono gli stessi che, ricevutala da ragazzi, da Sacramento della maturità cristiana la trasformerebbero nel Sacramento del congedo cristiano, come diceva don Francesco.

In conclusione, la nostra impostazione è un esperimento, segnato dalla provvisorietà: se e quando le cose cambieranno - dovranno cambiare, perché non potremo continuare a far finta che chi pratica la fede cristiana sia, se non totalità, maggioranza - si dovrà procedere ad una nuova impostazione che, c’è da augurarselo, sarà indicata per tutti da ciascuna Chiesa diocesana o nazionale.

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All’attenzione

degli avventori

del bar dell’Oratorio

Diventa operativo il divieto di fumare

di don Giovanni

 

Da anni si stava riproponendo il problema della respirabilità dell’aria nel bar del nostro Oratorio. Già da molto tempo è in vigore la legge secondo la quale negli ambienti frequentati dal pubblico non si deve fumare, poiché chi non fuma ha diritto alla tutela della propria salute e non dev’essere costretto a subire le conseguenze delle abitudini (diciamolo pure: vizi) altrui. Vi si può fumare, dice la legge, laddove un adeguato impianto garantisce il ricambio o la purificazione dell’aria.

I vari tentativi effettuati per rendere efficiente l’impianto di aspirazione esistente hanno comportato il susseguirsi degli anni, senza che il problema potesse dirsi, almeno in parte, risolto. Quando qualcosa di più si era riusciti a fare, attraverso il posizionamento di griglie che garantissero un maggiore ingresso di aria dall’esterno, in modo da consentire all’impianto di aspirazione di funzionare, in molti hanno protestato per il freddo che, entrando insieme all’aria, si faceva sentire, fastidioso.

In verità, si è tergiversato nell’assunzione di una decisione netta, riguardo a questo problema, anche perché è sembrato per più volte che fosse lì per lì l’approvazione della nuova legge che, negli ambienti frequentati dal pubblico, vietava il fumo sempre e comunque: non appena fosse uscita, ci saremmo ben volentieri, come ogni altro ambiente di questo tipo, adeguati. Ma poiché è allegra usanza tutta italiana, quasi uno sport nazionale, che governi e legislature saltino ad ogni piè sospinto, il disegno di legge è sempre rimasto disegno, senza mai diventare legge, almeno fino ad ora. Sento dire però che qualcosa si sta muovendo nei palazzi romani: speriamo in bene; in tal caso non saremo soli in quest’impresa.

Nel frattempo, in questi anni, per ore e ore, giorno dopo giorno, tutti coloro che stazionano nel bar hanno respirato fumo passivo. In molti casi si tratta del fumo prodotto da loro stessi: giovani e adulti, incuranti della presenza di altri, in particolare dei bambini e dei ragazzi. Al danno della sigaretta fumata, si aggiunge quello del fumo della medesima sigaretta respirato a lungo nuovamente, insieme a quello di altre sigarette: soprattutto nei mesi freddi, quando le finestre debbono rimanere chiuse, si può facilmente immaginare quale sia l’effetto. E chi non fuma, finisce con l’essere fumatore suo malgrado.

Sappiamo che il fumo, alla lunga, può uccidere. Il quinto Comandamento comanda perentorio: "Non uccidere"; esso comprende il dovere del rispetto della salute propria e altrui. Non fumare in presenza di altri, soprattutto bambini e ragazzi, è un dovere di coscienza, civile e morale. Per lo stesso motivo, lo è il vietarlo, osservando la legge dello Stato.

Se prima ci potevano essere scuse agli indugi, per i motivi di cui s’è detto, ora non è più possibile attendere oltre. Pensiamo in particolare ai bambini e ai ragazzi e al danno che può provocare in loro, e non solo in loro, il fumo passivo respirato anche per poco tempo. Le rimostranze dei genitori erano e sono più che giuste, direi sacrosante.

Si è provato anche a studiare un’altra soluzione, ed è stato l’ultimo, recente, tentativo: la collocazione di un impianto di filtrazione dell’aria. Sebbene la persona interpellata avesse tutto l’interesse a vendere tali prodotti, ci ha detto che, viste le dimensioni del nostro bar, né una, né due di queste macchine sarebbero state sufficienti, a meno di non isolare fisicamente una zona del bar, da riservare ai fumatori. Collocare un numero adeguato di macchine - filtro avrebbe comportato una spesa enorme, oltre le due decine di milioni; adeguare ulteriormente l’impianto di aspirazione è possibile, ma anche tale operazione ha un costo notevole; se poi l’aspirazione funziona, si ripropone il problema dell’aria fredda che entra. Sarebbe poi valsa la pena spendere cifre enormi solo per consentire, a chi ne ha il vizio, di fumare? Se proprio si è così dipendenti dalla nicotina, basta uscire qualche minuto, poi rientrare.

Dal I dicembre, nel bar dell’Oratorio non si fuma. Questo comporta il rischio che parte degli avventori abituali del bar si spostino verso altri "lidi" (sempre che, nel frattempo, non vada in porto la nuova legge), ma speriamo che i genitori possano esservi maggiormente presenti, insieme ai loro bambini, stimolati dalla possibilità di passare un po’ di tempo in un ambiente sano, senza temere per la salute propria e dei loro cari. Oltretutto, questa scelta va in direzione della finalità dell’Oratorio, che è educativa. Se proprio a non fumare, coloro che vengono al bar dell’Oratorio saranno educati almeno al rispetto della salute altrui. Dovrebbe essere bello per tutti, anche per chi fuma, entrare in un ambiente e trovare, almeno in quello, aria pulita, non uscirne con gli abiti impregnati dalla puzza di fumo, la gola che pizzica e i polmoni meno sani di quando si è entrati.

Il divieto di fumare, già operativo nel salone, viene esteso anche alle aule del piano superiore e al relativo corridoio. Rimarrà possibile fumare, eventuale nuova legge permettendo, negli altri ambienti, interni o esterni dell’Oratorio, beninteso a coloro che non sono inferiori al sedicesimo anno compiuto di età.

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L’Oratorio porge le sue felicitazioni a Bodini Monia e Merzoni Daniela, già collaboratrici, per i loro rispettivi matrimoni; a Elena Quaranta, catechista, per il conseguimento della laurea in Scienze naturali.

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Dalla Caritas Bresciana, Ufficio obiettori

 

Servizio civile maschile e femminile

 

La nuova normativa in tema di servizio civile ha profondamente mutato la situazione di questo importante settore.

Ora, infatti, il servizio civile è rimasto obbligatorio solo per i ragazzi nati prima del 1985. Nel futuro, il servizio civile sarà facoltativo e retribuito, riguarderà sia i ragazzi che le ragazze e sarà articolato sostanzialmente in due ambiti: servizio civile in Italia e servizio civile all’estero.

Attualmente, la Caritas diocesana può contare su 60/70 obiettori a fronte di richieste da parte di 90 Centri operativi e con una disponibilità di 180 posti.

Questo dato evidenzia l’assoluta necessità di promuovere tra i giovani l’idea del servizio presso la Caritas diocesana e presso le numerose realtà di solidarietà sociale che ad essa fanno riferimento.

Invitiamo i giovani delle comunità parrocchiali a valutare la possibilità di effettuare il periodo di servizio civile in Caritas diocesana e nei numerosi enti ad essa legati.

Si tratta di un esperienza formativa importante per i giovani e utile per la comunità. Approfittiamo di questa occasione anche per condividere l’inizio dell’esperienza sperimentale del servizio civile volontario. che già da ora parte per le ragazze dai 18 ai 26 anni e per ragazzi militesenti.

Servizio civile e volontario femminile

Con il bando di concorso del 12 ottobre 2001 emanato dall’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile, si è dato il via all’arruolamento delle prime ragazze da impegnare nel "Servizio civile volontario femminile".

Le ragazze interessate devono essere di cittadinanza italiana, con un’età compresa tra i 18 e i 26 anni.

La Caritas diocesana e la Pastorale giovanile accoglieranno ragazze su progetti di educazione e di assistenza in quattro ambiti: minori (centri di aggregazioni, oratori, comunità alloggio), anziani (in case di riposo, a domicilio, in centri diurni), handicappati (in centri socio-educativi e case alloggio), donne in difficoltà (in centri di accoglienza e case famiglia).

La durata dell’esperienza e di 12 mesi, con un orario di servizio di circa 24/36 ore settimanali: è previsto un incentivo economico di circa 600.000 lire al mese, più vitto e alloggio gratuiti, il mantenimento del posto di lavoro, il riconoscimento dei contributi previdenziali e dei crediti formativi per lo studio.

Tutte le ragazze interessate a presentare la domanda, o anche solo a chiedere ulteriori informazioni per il futuro, sono invitate a prendere contatto con:

CARITAS DIOCESANA tel. 0303754212

E-mail: caritas.brescia@caritas.it

oppure con la coordinatrice tel. 0303541733

E-mail: comunitashalom@tiscalinet.it

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le nostre rubriche

 

Verola missionaria
a cura del Gruppo Volontari delle Missioni "Conoscerci"

 

La Missione tra guerra e pace

 

I fatti del mese di settembre hanno portato scompiglio nell’Occidente, e di riflesso nel mondo, anche se per molti popoli le cose non sono cambiate per niente; sempre in lotta per la sopravvivenza, e forse oramai abituati alla precarietà della vita hanno vissuto meno l’incertezza e la paura causate dagli attentati di New York. Per loro la lotta da sempre è quella di "osare’’ il futuro e saper avere la volontà di andare anche contro le "teste dure" con la convinzione che piano piano anche la forza della non violenza, la voce dei dimenticati sarà ascoltata grazie alla perseveranza. Per loro questi "venti di guerra" che si fanno sempre più forti con il conseguente aumento delle spese militari, la "giustizia infinita", sono per loro un segnale che per un’altra volta saranno dimenticati i loro problemi e all’infinito.

Forse verrà loro da chiedersi: "Ma chi piange i Sudanesi che in questi anni sono morti e muoiono sotto le bombe degli aerei di Khartoum, chi sa il lamento degli oltre due milioni di morti per la guerra in Gongo, chi si indigna per i bambini rapiti in Uganda o per quelli costretti a combattere nelle tante guerre in Africa? E non si possono dimenticare i centomila civili in Algeria morti in dieci anni, sgozzati da un terrorismo nato in Afghanistan. Non si può dimenticare anche che tutto questo è avvenuto nella più totale distrazione dell’Occidente. Forse che il valore delle persone è diverso a seconda del colore della pelle, o si calcola a seconda del conto in banca? Di fronte a tutto ciò si chiederanno cosa si può fare, come essere segno visibile di un altro modo di vedere e pensare; come portare avanti la non-violenza che hanno imparato dal vangelo di Cristo e creare un mondo dove ci si possa incontrare per parlare anche della loro diversità. Come può la loro debole voce farsi sentire dai potenti che pubblicizzano la guerra con tutti i mezzi più sofisticati e su tutte le reti Tv.?

Il cammino della non-violenza è arduo e pieno di insuccessi, ma chi segue questa strada ha la consapevolezza di sentirsi avvolto dall’amore paterno di Dio che dà una grande forza di sopprimere dentro l’indignazione di fronte all’ingiustizia, all’oppressione del forte sul debole, alla violenza gratuita , alla violazione dei diritti umani. Mantenere vivo questo fuoco dello Spirito, è la carica che Dio sa trasmettere per farli strumento di una nuova umanità; perché la forza dell’umanità non sta nella resa dei conti, ma in leggi che in ogni momento affermano la vita. Bisogna aver fede e speranza in Dio e non lasciarsi indurre dalla tentazione di chiedergli delle scorciatoie al problema della violenza come fecero gli apostoli Giacomo e Giovanni: "Signore, vuoi che diciamo al fuoco di scendere dal cielo e di distruggerli?".

Tutti, a freddo , sono capaci di intolleranze e aggressività, perché se non si possiede un forte senso di autocontrollo la violenza che è radicata in ogni uomo e donna può esplodere. È soltanto quando si può dire di sì a se stessi, anche con le nostre debolezze, che Dio può lavorare con noi, altrimenti siamo solo d’inciampo a Dio.

Che tutto questo sia un segno per far riflettere le persone, la gente più distratta e le grandi potenze alleate all'America per favorire un nuovo rapporto degli Stati Uniti con i paesi arabi e musulmani moderati, favorire l'assunzione delle prospettive concrete per uno Stato Palestinese, scongelare la forte tensione tra Israele e S.U., incrementare nuovi rapporti con Russia e Cina, con Pakistan e India.

Al tempo stesso è necessaria una conversione politica perché si cominci ad abbattere il muro di povertà che divide il Sud dal Nord del mondo. In questo modo si investe sul futuro, si alimenta una speranza possibile per chi oggi muore sulle strade abbandonate dei paesi poveri.

Bisogna mettere nel solco aperto il buon seme dell’azione pacifica e nutrirlo con la preghiera unita alle sofferenze di sempre; poi, il Buon Dio provvederà.

P.S.: Proponiamo che l’undici settembre sia proclamato Giorno del Perdono prima che qualcuno lo proclami il giorno della vendetta o della giustizia infinita.

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VEROLA SPORT

(a cura di Rino Bonera)

 

Risultati delle partite giocate dalle varie squadre del Gruppo Sportivo Verolese:

CALCIO

Terza Categoria - Girone A

8a gior. (04.11): Cignano - Verolese 0 - 5

9a gior. (11.11): Verolese - Offlaga 2 - 1

10a gior. (18.11): Alfianello - Verolese 0 - 5

11a gior. (25.11): Verolese - Rudianese 0 - 1

 

Juniores - Girone D

6a gior. (04.11): Verolese - Bettinzoli 4 - 1

7a gior. (11.11): Flero - Verolese 2 - 1

8a gior. (18.11): Verolese - Visanese 1 - 2

9a gior. (25.11): Verolese - Offlaga 4 - 7

 

Allievi - Girone B

6a gior. (04.11): Castrezzato - Verolese 1 - 2

7a gior. (11.11): Verolese - Orceana 0 - 10

8a gior. (18.11): Trenzano - Verolese 2 - 0

9a gior. (25.11): Manerbio - Verolese 8 - 0

 

Giovanissimi - Girone G

5a gior. (03.11): Castelcovati - Verolese 0 - 9

6a gior. (10.11): Verolese - Maclodio 0 - 3

7a gior. (17.11): Olimpia - Verolese 0 - 12

8a gior. (24.11): Verolese - Trenzano 4 - 0

 

Posizioni in Classifica Generale delle varie squadre:

Terza Categoria: 4° posto con 19 punti

Juniores: 14° posto con 4 punti

Allievi: 10° posto con 6 punti

Giovanissimi: 6° posto con 12 punti

IPPICA

Presso il "Centro Ippico Scuderia Casc. S. Giorgio", sul campo di gara coperto, domenica 16 e 23 dicembre, avranno luogo due Concorsi Ippici Nazionali - Formula "C" di salto ad ostacoli.

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varie - cronaca

Arte & cultura

Le poesie di Rosetta

Il Natale è vita, vita di Gesù che nasce al mondo, ma anche vita, pace e fraternità per noi. Allora cosa c’è di meglio di un canto all’esistenza, pur nel grigiore del cielo di dicembre, di un cielo che però "stampa... in lontananza la speranza e la pace"? Buon Natale a voi, con tutto il cuore, da chi consapevole che ne valga la pena, chiede parole nuove d’amore per la vita.

Offritemi parole

Nel meriggio che quasi va scemando

tra nebbie rarefatte e fumi densi,

nel silenzio incantato di una festa

distesa con le foglie accatastate

sui prati e intorno ai tronchi seminudi,

offritemi parole, offrite motti

che giungano alla punta di una penna

e sappiano toccare tutti i cuori.

Offritemi parole che io possa

ridire e riproporre in vari modi

e in questo tempo lento di dicembre,

in cui neppure un pino muove un ago,

in cui le ombre sfumano appassite,

possa dirvi il mio amore per la vita.

Un amore che vola come tesa

ala di gabbiano sopra il mare

e stampa nel grigiore in lontananza

la speranza e la pace. E qui s’arrende

la luce, già scalzata da penombra,

di questa sera tenue e silenziosa,

presagio del Natale e di quei sogni

che la sua attesa dona a piene mani

a chi sa aprire l’anima alla vita.

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Dal Comune di Verolanuova

 

Il giorno 29 settembre 2001, sabato alle ore 15.00 si è riunito in adunanza straordinaria il consiglio Comunale. Sono stati trattati i seguenti argomento all’ordine del giorno:

- Ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi ai sensi dell’articolo 193, Testo Unico 18.08.2000 n. 267.
- Approvazione documento di solidarietà alle maestranze della Ocean.

Prima di trattare gli argomenti posti all’o.d.g. è stato osservato un minuto di silenzio in ricordo delle vittime innocenti degli atti terroristici.

Un’adunanza straordinaria del Consiglio Comunale ha avuto luogo anche venerdì 16 novembre alle ore 21.00 con la trattazione dei seguenti punti:

- Esame ed approvazione variazione di assestamento generale del bilancio esercizio 2001.
- Adesione all’Agenzia per lo Sviluppo del Territorio s.c.r.l. - in sigla A.SVI. s.c.r.l. con sede in Brescia.

Informagiovani

È stata inaugurata sabato 1 dicembre nella Galleria di Palazzo Gambara, la mostra "Il tempo ritrovato", della pittrice Ga-briella Cavalca.
Rimarrà aperta fino al prossimo 9 dicembre, ogni giorno dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.30.

Sabato 8 dicembre alle ore 20.30, la Com-pagnia Teatrale "Chèi dè Manèr-be" presenterà "Schèrs an dialèt bresà" di Memo Bortolozzi.Lo spettacolo in due atti propone poesie, canzoni e monologhi dialettali, tratti da scritti di Memo Bortolozzi. Le musiche delle canzoni sono del Maestro Luigi Damiani. Memo Bertolozzi e il maestro Luigi Damiani dipingono un quadro vivace e vitale del nostro dialetto, come veicolo più schietto e teatralmente coinvolgente della nostra cultura e delle nostre radici.

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Turni domenicali di guardia farmaceutica
dell’Azienda S.L. 19

dicembre 2001

2
Verolanuova (dr. Colosini)
Dello

9
Manerbio (dr. Parati)
Bagnolo M. (dr. Donini)

16
S. Gervasio
Leno (Castelletto)

23
Pontevico (dr. Pinzi)
Leno (dr. Bravi)

30
Pontevico (dr. Romano)
Offlaga

gennaio 2002

6
Bassano Br.
Borgo S. G.

13
S. Paolo
Alfianello

20
Verolanuova (Comunale)
Bagnolo M. (dr. Ingardi)

N.B.: L’elenco è provvisorio.

N.B.: Il turno domenicale ha inizio dal pomeriggio del venerdì precedente e nell’elenco sono indicate soltanto le farmacie più vicine a Verolanuova. Qui, però, ogni sabato è aperta la farmacia comunale dalle ore 15.00 alle 19.00.

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NUMERI UTILI DI TELEFONO:

Servizio Sanitario (soltanto nei casi di urgenza e di emergenza): 118

Gruppo Verolese Volontari del Soccorso: 030 936 1 662 (via Grimani)

Problemi con le droghe?: 030 993 7 210

Alcolisti in trattamento: 030 931019 oppure 030 93 22 45

Vigili del Fuoco: 030 93 10 27

Carabinieri - Pronto intervento: 112

N.B.: Il servizio sanitario prefestivo, festivo e notturno si svolge dal sabato mattina alle ore 10.00 fino al lunedì alle ore 8.00 e tutte le notti dalle ore 20.00 alle ore 8.00.

Per le prenotazioni di trasporto con autoambulanza del Gruppo Volontari del Soccorso telefonare: dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.00; inoltre dalle ore 8.00 del sabato alle 7.00 del lunedì.

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Per i collaboratori de "L’Angelo di Verola"

Invitiamo i collaboratori a far pervenire i loro articoli possibilmente dattiloscritti (se scritti a mano: in stampatello per ragioni tecniche) unicamente ai sacerdoti entro e non oltre le ore 12 di venerdì 20 dicembre. Quelli pervenuti oltre tale data non saranno pubblicati.

La redazione non è tenuta a dare giustificazioni per la non avvenuta pubblicazione degli articoli pervenuti né risponde delle fotografie non ritirate dagli interessati entro quindici giorni dalla pubblicazione sul bollettino.

LA REDAZIONE

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Per i più piccoli

 

Indovina
Qual è la malattia più frequente tra gli avari?
Il mal di... mancia!

in campagna
Un pastore confida a un amico:
- Da un po’ di tempo dormo con un maialetto.
- E per la puzza?
- Si sta abituando!

Colmo
Qual è il colmo per un pilota d’aereo?
Fare i conti senza l'hostes!

Colmo
Qual è il colmo per l'azienda produttrice della Coca Cola?
Andare a tutta birra.

Indovina
Come si sente un topo davanti a un gatto?
Dispe... ratto

tra vecchi amici
- Hai fatto l’ultima guerra?
- No.
- Peccato, era mondiale!

Indovina
Qual è la differenza fra l’acqua ed il vino?
L’acqua prima dà la cascata e poi l’energia; il vino primo dà l’energia e poi la cascata.

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Gruppo Anziani Lavoratori
d’Azienda OCEAN S.p.A.
Verolanuova

 

L’OCEAN non morirà

La crisi oltre confine che ha investito in pieno la OCEAN S.p.A. ha avuto ripercussioni di sgomento e di sorpresa nei confronti di un’azienda che ha prodotti d’alta qualità, competitiva sul mercato e riconosciuta tra le migliori a livello europeo: non si può cancellare la vita ed il lavoro di un’intera comunità!

In questa azienda, fondata dal sig. Angelo Nocivelli nel 1954, si sono alternate intere generazioni e gruppi familiari; in passato in più occasioni ha sopperito in termini occupazionali alla crisi del comparto tessile, calzaturiero e agricolo.

Si può dire che la OCEAN S.p.A. è una grande famiglia dove il senso d’appartenenza è forte come in poche realtà.

L’amministrazione controllata è solo il primo passo verso una ripresa che tutti quanti ci auguriamo possa verificarsi entro breve tempo e con la garanzia di una continuità lavorativa- occupazionale.

Le maestranze, 860 a Verolanuova e 420 a La Spezia, pur non avendo certezza sul futuro, con grande senso di responsabilità lavorano e continuano a produrre, caparbiamente convinti che tutto si risolva nel migliore dei modi.

Il Gruppo Anziani lavoratori d’Azienda OCEAN - EL.FI - BRANDT sollecita le istituzioni politiche e sindacali a mantenere sempre alta l’attenzione sul fatto che le decisioni si prendono in Francia (Nanterre) e che il Governo italiano non può essere spettatore passivo, ma che operi in tutti i campi per una risoluzione nel rispetto di tutti.

Chiediamo anche al mondo imprenditoriale Bresciano e Nazionale che s’impegni in un progetto serio e percorribile per dare continuità, rilanciando un’azienda che ha dimostrato negli anni passati di produrre utili, diventando, nel tempo, punto di riferimento occupazionale non solo per Verolanuova, ma anche per i paesi limitrofi.

Il presidente

Giuliano Baronio

Il gruppo Anziani Ocean augura a tutti un Buon Natale e un Felice Anno Nuovo.

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CIRCOLO ACLI

In questo ultimo periodo stiamo vivendo un momento epocale, una crisi antropologica di proporzioni forse mai viste nella storia a partire dai fatti di Genova e di New York. Tre mesi, infatti, ci separano dalle prime immagini dell’attacco alle Torri Gemelle, ma non sono bastati per cancellare quelle immagini di terrore che in parte hanno cambiato le nostre vite.

Gli Americani in guerra cercano di sconfiggere la paura di nuovi attentati, vogliono recuperare la normalità che i terroristi vogliono sottrarre loro.

I colpevoli vanno perseguiti, non vuol dire vendetta ma compiere atti di giustizia.

Bisogna stare attenti, però, a non confondere popoli e religioni che nulla hanno a che vedere con i comportamenti terroristici il cui obiettivo è diffondere paure, incertezze e panico nella gente del mondo intero.

Il ricorso alle armi non può e non deve essere l’unica strada cui affidare il difficile compito di far fronte alle ingiustizie, ma è attraverso alla cultura, alla convivenza e al confronto che passa la strada di una pace possibile e duratura.

Il 10 ottobre il Bar del Circolo Acli è stato riaperto con i nuovi gestori Claudia Bulla e Pasquale Zingaro.

Il direttivo augura un proficuo lavoro e un fecondo avvenire di buona intesa e di lunga presenza al servizio di quanti lo frequentano.

Il Patronato sociale è sempre disponibile il giovedì mattina dalle ore 8.30 alle 12.30 per il disbrigo di pratiche pensionistiche e altro.

Per chi ne avesse bisogno al circolo ACLI è sempre disponibile una stanza di circa 100 posti a sedere da utilizzare per riunioni di qualsiasi genere; basta avvisare per tempo il gestore del bar.

Il circolo ACLI di Verolanuova esprime la propria solidarietà ai Lavoratori della OCEAN S.p.A. per la situazione creatasi dalla fusione tra Moulinex e Brandt avvenuta nel dicembre 2000.

Il Presidente

Giuliano Baronio

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Dal G.V.V.S. abbiamo ricevuto e volentieri pubblichiamo il seguente appello:

 

"Aspettiamo anche te!!!"

 

Il Gruppo Verolese Volontari del Soccorso (G.V.V.S.), Associazione O.N.L.U.S., fondata nel giugno 1987 ed operativa sul territorio dal marzo 1988, svolge attività di pronto soccorso con la coordinazione del 118 di Brescia, servizi di trasporto con ambulanze attrezzate per ricoveri, dimissioni e visite di persone non autosufficienti ed assistenza alle varie manifestazioni sportive. Le richieste di intervento nell’ultimo periodo sono aumentate in modo significativo, negli ultimi anni abbiamo raggiunto una media annua di 2.000 servizi e per soddisfare le molteplici richieste sia da parte dei cittadini che delle strutture sanitarie, oltre ai mezzi ed una disponibilità economica, è indispensabile la disponibilità dei volontari.

Attualmente non siamo ancora in grado di garantire il servizio 24 ore su 24. Speriamo che ciò si possa realizzare. Solo con la partecipazione di persone con spiccato senso umanitario e sensibilità all’attività di volontariato potrebbe consentire il raggiungimento di questo fondamentale obiettivo che garantirebbero, con maggior efficacia e capillarità, gli interventi con ambulanza sul territorio, a tutti i nostri concittadini, che altrimenti si troverebbero in grandissima difficoltà a dover richiedere, in caso di necessità per sé o per i propri famigliari, l’invio di un’ambulanza attrezzata. Infatti, a tal proposito mi sento di dover far presente che purtroppo negli ultimi anni, per una serie di motivi, le strutture ospedaliere presenti sul nostro territorio, non svolgono più servizio con proprie ambulanze (tranne che per i servizi di pronto intervento richiesti con il 118 di Brescia), delegando quindi alle Associazioni private il compito di eseguire tutti gli altri servizi di trasporto per ricoveri, dimissioni ecc.

Attualmente il G.V.V.S. può contare su 94 volontari iscritti, che provengono non solo da Verolanuova e Verolavecchia ma anche dagli altri paesi limitrofi - attualmente dispone di quattro ambulanze di cui due omologate per il servizio di pronto soccorso con il 118 , e di un pulmino di supporto. L’Associazione è in possesso dell’autorizzazione sanitaria rilasciata dall’Asl di Brescia ed ogni ambulanza è stata dichiarata idonea al servizio. È iscritta all’Albo regionale del volontariato della Regione Lombardia. La disponibilità dei singoli è la premessa fondamentale sulla quale si basa un cammino formativo curato dal G.V.V.S.. La formazione del volontario avviene per gradi, integrando l’insegnamento teorico-pratico con l’esperienza diretta sul campo. Infatti i volontari vengono addestrati nella parte teorica, tramite un corso tenuto da medici, e nella parte pratica dal proprio capo squadra e dai soccorritori esperti che hanno conseguito la qualifica di "tecnico del soccorso" rilasciata dal 118 di Brescia.

I volontari, che offrono la loro disponibilità in ragione degli impegni di lavoro o di famiglia, operano secondo tre tipologie di turni di servizio; turni in sede, servizi su prenotazione durante la settimana lavorativa oppure turni notturni infrasettimanali. Per quanto concerne i turni in sede, il G.V.V.S. è suddiviso in tre squadre che coprono, a rotazione, i turni nei fine settimana che va dalle ore 8,00 del sabato, ininterrottamente fino alle ore 7,00 del lunedì. I servizi su prenotazioni durante la settimana sono gestiti direttamente dall’impiegata Stefania e vengono svolti in relazione alle esigenze richieste - ricoveri ospedalieri, dimissioni, trasferimenti, visite ecc. e alla disponibilità di personale volontario e autoambulanze. Pertanto, alla luce di quanto detto, la nostra attività sul campo è diventata molto importante e ad essa non vogliamo rinunciare. Ma per fare tutto ciò abbiamo assolutamente bisogno del sostegno da parte di tutti i cittadini sensibili al problema.

Per chi volesse offrire la propria disponibilità l’invito è di rivolgersi al Gruppo Verolese Volontari del Soccorso, Via Gramsci 4 - tel. 030 9361662. Per chi volesse sostenere l’attività con contributi in denaro, può recarsi direttamente in sede, fare un versamento sul C/C postale n.14627251 intestato al Gruppo Verolese Volontari del Soccorso, oppure fare un bonifico bancario alla Banca di Credito Cooperativo di Verolavecchia (filiale di Verolanuova), Abi 08919 - Cab 55370, C/C 10526/50. Inoltre, colgo l’occasione per augurare a tutti un Buon Natale ed un proficuo anno nuovo, con particolare gratitudine a tutti i volontari del soccorso che svolgendo questa attività di volontariato dedicano parte del loro tempo libero a disposizione del prossimo, con sacrificio e spirito umanitario.

Il Presidente

(Pierangelo Bordonali)

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Avis-Day

Il Consiglio Direttivo dell’AVIS Comunale invita i propri Soci domenica 16 dicembre 2001 nella sede in via Castello 6, per lo scambio degli auguri di Natale; per l’occasione sarà offerto un rinfresco per ringraziarli della loro adesione all’Associazione.

Saranno benvenuti anche i familiari, gli amici e tutta la popolazione.

La sede rimarrà aperta dalle ore 09.30 alle 18.00.

Buon Natale

e felice Anno Nuovo

agli Avisini

e a tutti i Verolesi

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25 dicembre 1981 ore 00.00
25 dicembre 2001 ore 00.00

 

Radio Basilica compie 20 anni - Auguri!

 

Emise il primo vagito, con discrezione, la notte di Natale del 1981. Da vent’anni accompagna, nel bene e nel male, con discrezione, la vita dei Verolesi.

Vuole continuare a servire, con discrezione, la comunità, affermando, con forza, la propria identità cristiana alla luce del Vangelo e della dottrina sociale della Chiesa.

Ieri:

Da: "L’Angelo di Verola" - Febbraio 1982 - pag. 19

Stazione Radio Basilica Trasmette su 90 mhz.

Molti lo sanno già. Qualcuno ne ha sentito parlare, ma non sa bene di che si tratta. Altri ne vengono a conoscenza leggendo queste righe.

Anche la Parrocchia di Verolanuova ha "messo su" una radio locale. Non diamo spazio ai commenti, perché non servirebbe. Il fatto c’è e l’Angelo comunica la notizia ufficialmente, a chi già lo sa e a chi non lo sa.

La Chiesa ha sempre utilizzato i mezzi della comunicazione di massa per annunciare il Vangelo e per formare le coscienze. Il nostro Consiglio Pastorale Parrocchiale, mentre pensava all’organizzazione della Missione 1982, ha deciso di utilizzare anche la radio, visto che altre parrocchie avevano già fatto l’esperimento con buoni risultati.

Si trovano i soldi necessari, si chiamano i tecnici e sulla torre campanaria viene piazzata un’antenna collegata all’impianto trasmittente che viene collocato in una stanza della sacrestia.

Inaugurazione ufficiale, la notte di Natale. Una festa dopo l’altra la celebrazione della S. Messa entra in un numero sempre maggiore di case. Ad un tratto qualcosa non funziona e sui 90 Mhz c’è silenzio assoluto. Un controllo tecnico risolve la questione e di nuovo stando a casa ci si sente legati alla Basilica.

A che serve? Anzitutto diventerà uno strumento utilissimo durante la celebrazione della Missione: a ore fisse un Padre terrà una conversazione e sarà disponibile per un eventuale dialogo telefonico, su problemi di fede e di vita cristiana, si intende.

Prima e dopo la Missione è occasione per chi non può uscire di casa (ammalato, anziano, occupato) di seguire le celebrazioni in Chiesa; momentaneamente mandiamo in onda la Messa delle ore 9.00 e delle ore 18.00 dei giorni feriali, la Messa domenicale delle 9.30 - delle 11.00 - delle l8.00, la celebrazione delle ore 15.00 e la celebrazione dei funerali.

Per il resto della giornata vengono trasmessi i programmi di "Radio Voce di Brescia", l’emittente dei cattolici bresciani.

Una spesa solo per trasmettere qualche Messa? Per ora, sì; ma non è escluso che si possa utilizzare per altri momenti o aspetti della nostra vita parrocchiale. Certamente è già un mezzo di collegamento interno che permette di far conoscere a tanti, se non a tutti, le notizie e gli avvisi relativi alla parrocchia di Verolanuova.

Sappiamo con certezza che a molti, bloccati in casa, la novità ha procurato un immenso piacere perché li aiuta, parzialmente, a sentirsi ancora uniti alla Parrocchia.

A chi è scettico, un invito: una volta tanto, sintonizzatevi sui 90 in FM, anche solo per curiosità.

Oggi

Sono passati vent’anni e RBV è ancora al suo posto. È piena di acciacchi e di problemi; dopo molte migliaia di ore di trasmissione (circa 175.000), molte "valvole" si sono esaurite nel corso degli anni e oggi si chiede se ha fatto tutto quello che doveva fare, se ha dato agli ascoltatori ciò che si aspettavano anche se, proprio loro, spesso non hanno aiutato granché a capire.

È stata solo il megafono della sacrestia o ha cercato di parlare ai verolesi raccontando, come poteva e sapeva, storie e racconti, gioie e dolori, attese e speranze?

Ci sono stati molti momenti assolutamente ordinari ma anche tanti davvero straordinari. Molti esaltanti, tanti altri un po’ meno. Qualche volta ha pure alzato un po’ la voce (ma quando ci vuole ci vuole). La sua memoria adesso è ampia e conserva il ricordo registrato di molte voci (tantissime) che si sono alternate ai suoi microfoni. Conserva il ricordo di persone care che non sono più fra noi, il ricordo di avvenimenti di vita quotidiana e di molti la cui importanza è ormai storica.

Non si è spaventata dell’avanzamento della tecnica e ha cominciato a far navigare, anche se un po’ in solitudine, la parrocchia in Internet e l’ha collegata col mondo intero.

E allora, tutto sommato, vent’anni non sono poi molti visto che gli uomini passano, le persone si cambiano e le strutture restano.

E la neo ventenne si accorge che ha ancora molte cose da fare e da dire.

La tecnica fa prodigi e le "valvole", quelle vere, si possono sostituire con i computer e altri strumenti, le stanze si rinnovano; basta qualche abbondante "iniezione" di... "contributi".

Anche alle "valvole" umane, un po’ esaurite, necessita un po’ di carica e di ottimismo e, soprattutto, molto in collaborazione e idee. Anche loro, talvolta soffrono un po’ di "solitudine" e, affinché possano continuare a servire nel migliore dei modi, molto apprezzerebbero una maggiore presenza e ....

...E ADESSO ... BASTA PIAGNISTEI.

A vent’anni si comincia a vivere ... ma ... fateci almeno gli auguri!!!

Sentiamoci ... sui 91.2 Mega Hertz o telefonaci al n° 030 932464 oppure scrivici a rbv@verolanuova.com)

Gli speciali di dicembre

Domenica 9 Dicembre dalle ore 12.15

SANTA LUCIA ALLA RADIO

030 932464 per parlare con lei

 

Giovedì 20 Dicembre - ore 21.00 in diretta dal Cinema Vittoria

CONCERTO DI NATALE
DEL COMPLESSO BANDISTICO "STELLA POLARE"

 

Lunedì 24 Dicembre - dalle ore 21.30
VERSO LA MEZZANOTTE
Canzoni, dediche, storie,

racconti e telefonate

aspettando la mezzanotte

Mercoledì 26 Dicembre - ore 12.10
CONCERTO DI NATALE
COMPLESSO BANDISTICO
"STELLA POLARE"
(registrazione)

Domenica 6 Gennaio 2002
"16° NATALE con il CORO"
"VIROLA ALGHISE"
(registrazione)

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ANAGRAFE PARROCCHIALE

Battesimi
42 Tadini Alessio di Domenico e di Prestini Rossana

Matrimoni
34 Dusi Francesco con Bariselli Simona

Defunti
47 Nardi Carolina Calegari di anni 89
48 Barbieri Mario di anni 75
49 Zanoni Luigi di anni 56
50 Ratti Gianpaolo di anni 51
51 Trezza Bruno Elia di anni 73
52 Di Lorenzo Antonio di anni 51

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Offerte pro restauri
tele e affreschi della Basilica

Giornata celebrata nel mese di novembre 2.330.000

Classe 1946 200.000

Inter Club "Boys Verola" 150.000

N.N. 100.000

N.N. 50.000

In memoria dello sposo e del papà 700.000

In memoria di Zanoni Luigi 500.000

Dina Quaranta in memoria dei genitori

e del fratello don Angelo nel 3° anniversario della morte 1.000.000

In occasione della Giornata del Ringraziamento

in ricordo del papà Manfredo (Euro 310) 600.247

N.N. 200.000

Dalla Capella Casa Albergo 250.000

N.N. 65.000

N.N. 2.000.000

In memoria del caro sposo 5.000.000

TOTALE 13.145.247

Offerte a Radiobasilica

In memoria del marito Giovanni 200.000

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AUGURI

agli abbonati

agli amici lettori

ai verolesi tutti

anche lontani

ai collaboratori in particolare

ed alle loro famiglie

porge Vivissimi Auguri

di un Santo Natale e Buon Anno Nuovo

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