Memorie del 1976  -  Angelo di Verola


[ L'ANGELO DI VEROLA Dicembre 1975 Anno I N°0 pagg. 12,13 ]
All'inizio della cerimonia d'ingresso del Prevosto,
il Sindaco rag. cav. Mario Bonvicini, a nome della comunità e della Civica Amministrazione rivolgeva al nuovo Parroco il seguente saluto augurale:

Molto Reverendo Parroco,

interprete dei sentimenti della popolazione e a nome della Civica Amministrazione, sono lieto di porgerLe il più cordiale saluto di benvenuto a Verolanuova unitamente ai sensi della mia stima.

Oggi la comunità verolese è stretta attorno a Lei per festeggiare il suo ingresso quale novello Pastore.

Come prima di costruire un edificio di pubblica utilità si è soliti solennizzare l'avvenimento con la posa della prima pietra, così oggi si festeggia il suo primo giorno, come l'inizio per la nostra Verola, di un nuovo periodo che auspichiamo il più lungo possibile - e che senz'altro sarà portatore di frutti spirituali tanto necessari.

L'avvento della società industriale pone anche qui da noi, come dei resto era logico prevedere, problemi nuovi e complessi che riguardano i lavoratori.

Occorre di continuo richiamare i valori cristiani, da propugnare e da difendere anche sul piano sociale, come il primato dell'uomo a livello spirituale e materiale, l'impegno efficace a favore del fratello più povero, della sua vita e della sua salute, della sua casa e della sua famiglia, dei suo lavoro e della sua crescita umana.

Vi è anche, e soprattutto direi, il problema dei giovani che assilla; essi stanno vivendo oggi una vita più libera ma più difficile ed intensa: la società e il mondo in cui viviamo propongono nuove teorie, numerose difficoltà e continui problemi che non sempre i giovani, da soli, riescono giustamente ad affrontare e superare.

lo sono certo che essi troveranno in Lei l'amico e il Padre che con loro ricerca la verità in questo nostro mondo che sembra essersi completamente smarrito.

"Io sono la verità " disse Cristo.

Ma dov'è possibile oggi ricercare la verità, dove ricercare Dio? Nelle fabbriche dove i nostri operai lavorano, nella famiglia, nelle comunità, negli ospedali, ovunque esiste un segno di sofferenza là vi è Dio e io ritengo dovrebbe esservi il suo Ministro.

Quanto lavoro l'attende, reverendo Parroco. Sono certo troverà anche degli ottimi collaboratori, ma certamente si sentirà il vero Padre di tutti se varcherà le soglie delle nostre case. Forse, specialmente, all'inizio, potrà ricevere l'impressione di una certa freddezza dei Verolesi; più che freddezza è l'apatia il nostro maggior difetto. Non si scoraggi.

Ho letto sul bollettino parrocchiale uscito per la circostanza, che la Parrocchia è Comunità di Fede, Comunità Liturgica, Comunità di Apostolato e Comunità di Amore.

Concordo nel sostenere che la Parrocchia dovrebbe essere soprattutto e innanzitutto una Comunità di Amore, tutto il resto viene di conseguenza. Purtroppo si è più portati a condannare che a capire e compatire, a ignorare che a fare attenzione ai bisogni dei prossimo, ad allontanarci che a porgere aiuto.

Tutto ciò avviene per mancanza di amore.

Non abbiamo idea della consolazione, della gioia e della pace che l'amore arreca. Dovremmo renderci conto che l'amore è la sola ricchezza che resta, l'unica che deve essere ricercata, perché solo nell'amore ognuno vive in accordo coi prossimo e quindi il mondo travagliato di oggi può ancora ritrovarsi e sperare nella pace con giustizia.

Reverendo Parroco, io so che Lei è carico di umanità, di carità e di amore e queste sue doti conquisteranno i Verolesi, per cui sono certo che la porta di questa Basilica che Lei si accinge a varcare, diventerà la soglia cara a tutti i cittadini, coscienti che al di là troveranno in Lei un Padre pronto ad accoglierli, ad aiutarli, a condividere con loro gioie e dolori della vita.

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Don Luigi Lussignoli, al termine della cerimonia d'ingresso, saluta il Prevosto, gli esprime simpatia a nome della Chiesa verolese, gli assicura sincera collaborazione e disponibilità da parte dei fedeli e gli augura lungo e fecondo apostolato.

[ L'ANGELO DI VEROLA Dicembre 1975 Anno I N°0 pagg. 12,13 ]


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