Memorie del 1976  -  Angelo di Verola


[ L'ANGELO DI VEROLA – Dicembre 1976 Anno I N°12  pag. 09 ]
Il testamento d'una mamma

Per generosa concessione d'una famiglia verolese pubblichiamo assai volentieri, integralmente e senza nulla modificare il testamento d'una mamma.

6 maggio 1951

Miei cari diletti tutti,

qualunque cosa deva succedere vi scongiuro di essere. forti e rassegnati.
Vi prego di non invocare contro la, volontà Divina! Dareste tormento a me oltre che offendere Dio e macchiare la vostra anima.
Ricordatemi pregando, e ricordate pure le mie raccomandazioni e non fate mai ciò che a me dareste dispiacere. Siate buoni e onesti, amatevi sempre e sopportatevi sempre tutti a vicenda. Pensate che con questo farete piacere a me.
A mio marito raccomando i figli e ai figli raccomando il papà che tanti sacrifici ha fatto per noi tutti.
Con questo capirete cosa voglio dirvi.
Siate tutti con il pensiero e con l'affetto uniti come se ci fossi io, sapendo che a me siete tutti cari. Non fate sacrifici maggiori per me.
La mia sepoltura sia pure semplice.
Pregate, pregate per me.
Se qualche ricordo brutto vi rimane dei miei difetti perdonatemi.
Pensate però che io vi ho amati immensamente e che tanto ho sacrificato per il vostro bene, mentre ho cercato di fare il mio dovere fin dove arrivavano le mie povere forze, e la mia scarsa capacità.
In compenso chiedo a voi che anche dall'altra vita io possa avere la gioia di sapervi tutti uniti, onesti e buoni come vi desidero.
Fidate sempre in Dio, è sempre stato il mio conforto in vita e la forza di imparare ogni difficoltà. Accostatevi spesso alla S. Comunione, vi darà la forza tanta per combattere le miserie umane.
Vi stringo tutti al mio cuore con in. Finito amore.

Vostra cara     Mamma e Moglie.


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Una mamma muore e, si dice, lascia un incolmabile vuoto. Forse. Certo è che, in chi lascia questo sempre più povero mondo, a quali traguardi siano arrivati abnegazione, saggezza, umiltà e fede vissuta noi non dobbiamo né possiamo giudicare. Ma un testamento così ci conferma che questa fu una vera mamma. Siano dunque sereni marito e figli: vissero accanto ad un angelo.
Meditino tutte le mamme: la loro scuola continua nel tempo; la morte non isterilisce i fecondi semi di vita a suo tempo gettati.
Riflettiamo tutti noi: nelle anime che talvolta reputiamo ingenue o semplici ci sono invece le virtù dei puri e la forza dei Grandi. Per chi rimane il dovere d'essere degni di chi ha lasciato tanta eredità in così profondi insegnamenti. E i vuoti non esisteranno più.
ribo

[ L'ANGELO DI VEROLA – Dicembre 1976 Anno I N°12  pag. 09 ]


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